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CAPITOLO QUATTRO. IMPATTO DEI NUOVI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI, RIFERITI AGLI INTENGIBLE ASSETS, SUI BILANCI ITALIANI.4.1. PRINCIPI CONTABILI.La crescente globalizzazione ed “interconnessione”

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CAPITOLO QUATTRO. IMPATTO DEI NUOVI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI, RIFERITI AGLI INTENGIBLE ASSETS, SUI BILANCI ITALIANI.

4.1. PRINCIPI CONTABILI.

La crescente globalizzazione ed “interconnessione”220 tra gli stati e i mercati

finanziari ha evidenziato, negli ultimi decenni, le problematiche legate alla non confrontabilità dei bilanci redatti in base ai principi molto diversi tra loro, di aziende di paesi differenti; basti pensare alle difficoltà legate al consolidamento in presenza di gruppi con società sparse in differenti nazioni.

La nuova struttura dei mercati caratterizzati da una spinta multinazionalità e dallo spostamento della competizione dalla scena locale alla scena internazionale, ha alimentato l’esigenza di applicazione a livello internazionale di un corpo univoco di principi contabili, che permetta la comparabilità effettiva tra le aziende, a livello internazionale.

Di fronte a tale esigenza, si assiste ad un fiorire di provvedimenti aventi come principale obiettivo quello di creare un corpus di regole contabili, capaci di omogeneizzare l’informativa contabile a livello internazionale. In particolare in tal senso hanno agito il FASB ed in una seconda fase lo IAS.

L’applicazione a livello internazionale di una serie di principi contabili per la redazione dei bilanci rappresenta un passo importante ed inevitabile, sebbene comporterà difficoltà, costi e tempi lunghi.

220 1“Tra esitazioni e tentennamenti, i Paesi del mondo industrializzato si avvicinano l’un l’altro, stimolati dai progressi tecnologici e dall’espandersi degli scambi reciproci. La “globalizzazione”ha i suoi momenti di tensione, ma inesorabilmente il mondo si avvicina a piccoli passi ad una nuova intimità internazionale”. Con queste parole Mario Cuomo descrive la crescente “interconnessione” tra gli stati del mondo occidentale che ha una diretta influenza sugli ordinamenti legislativi e in particolare sulla necessità di rendere comparabili fra di loro i bilanci delle imprese di diverse nazioni.. Cfr. MARIO M. CUOMO,ex governatore dello Stato

di N.Y., La globalizzazione aiuta i bilanci, da IL SOLE 24 ORE del 26 novembre 2002 p. 30.

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La transizione dai principi contabili nazionali a quelli internazionali, rappresenterà un momento delicato di una modernizzazione necessariamente inevitabile per cui diverse fonti del diritto societario (codice civile, Tuir etc) dovranno subire rilevanti modifiche.

Espressione esemplare dell’armonizzazione dei sistemi contabili di differenti paesi è il regolamento (CE) n. 1606/2002, emanato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio Europeo nel luglio 2002; esso introduce l’obbligo per le società, soggette al diritto di uno Stato membro, con titoli ammessi alle negoziazioni in un mercato regolamentato degli Stati membri dell’Unione Europea, di redigere a partire dal 2005 i loro bilanci consolidati conformemente ai principi contabili internazionali221 IAS/IFRS emanati dall’International Accounting Standars

Boards (IASB), omologati in sede comunitaria e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europee (G.U.C.E.).

La scelta del legislatore comunitario di utilizzare lo strumento giuridico del regolamento comunitario ha permesso la diretta applicazione di quanto disposto, senza l’ulteriore recepimento dei Paesi membri, che invece è necessario per la direttiva europea. Per effetto del Regolamento comunitario, i principi contabili internazionali “assumono valore cogente analogo a quello delle norme del codice civile e delle leggi speciali di ciascuno stato,..non è necessario alcun adeguamento della disciplina civilistica e speciale interna al paese. Ciò anche nel caso in cui (l’applicazione dei principi contabili internazonali) fosse in palese contrasto con i principi di cui è prevista l’applicazione”222

221 L’art. 2 del regolamento 1606/2002 dell’UE chiarisce che con principi contabili internazionali si fa riferimento a:

a. gli International Accounting Standards (IAS) e gli International Financial Reporting

Standards(IFRS),

b. le relative interpretazioni (SIC/IAFRIC),

c. le eventuali modifiche successive degli IAS e IFRS e relative interpretazioni.

d. i principi e le relative interpretazioni che saranno emessi o addottati in futuro

dall’International Accounting Standards Board (IASB).

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L’obiettivo del legislatore comunitario è quello di diffondere l’adozione e l’utilizzazione dei principi contabili IFRS nella Comunità europea, per armonizzare l’informazione finanziaria e contabile presentata dalle società europee, al fine di garantire un elevato grado di trasparenza e comparabilità dei bilanci, e quindi l’efficiente funzionamento del mercato comunitario dei capitali.223

La diretto applicazione è un fattore d’ampliamento dell’impatto della novità recepimento rappresenta Ciò aumenta l’impatto sulle società italiane, impatto che non si limita alle sole società oggetto della regolamento.

L’impatto del Regolamento pervade l’area cui è destinato, esso costituisce una scelta irreversibile. Il suo effetto diretto, in una prima fase si limita, ai bilanci consolidati delle società specificate; ma è inevitabile l’estensione di queste anche ai bilanci d’esercizio e ad un maggior insieme di aziende.

In modo che perseguendo la comparabilità dei bilanci fra imprese quotate di diversi paesi, non si perda la confrontabilità tra imprese quotate e non quotate dello stesso paese.

Riguardo all’estensione delle disposizioni del Regolamento alle altre aziende non disciplinate, l’art.5 del 1606/ rinvia la scelte ai singoli stati membri.

Il legislatore nazionale con il D. Lgs 28 febbraio 2005, n. 38, stabilisce che a partire dal 1° gennaio 2005, sono tenute a utilizzare i principi contabili internazionali (International Accounting Standards-IAS) nella redazione del bilancio consolidato: le società quotate e quelle con strumenti finanziari diffusi tra il pubblico in misura rilevante le banche italiane; le imprese, altri intermediari finanziari vigilati dalla Banca d'Italia; le imprese di assicurazione e più in generale gli intermediari finanziari sottoposti a vigilanza. Inoltre per le

222 Cfr. PROVASOLI, Il bilancio consolidato e lo schema di legge per l’attuazione dellA VII

Direttiva comunitaria, 1991.

223 Cfr.FERRERO, La disciplina contabile internazionale degli intangibles assets, 2007, pag.34 114

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società quotate è facoltativo, ma obbligatorio dal 2006, il bilancio d’esercizio secondo gli IAS.

Si tratta tuttavia di un elenco non tassativo in quanto anche altre imprese potranno anticipare al 1° gennaio 2005 l'applicazione degli IAS altrimenti normalmente applicabile a partire dal 1° gennaio 2006 per il bilancio di esercizio.

Questo è un primo tassello verso una graduale transizione dai principi contabili nazionali a quelli internazionali, con il conseguente recepimento della portata innovativa di questi ultimi.

Per quanto riguarda le risorse immateriali i principi contabili internazionali con l’introduzione dei nuovi IAS 36 e IAS 37, risultato di un profondo processo di revisione partito dall’adeguamento agli standard setter statunitensi, hanno modificato, in modo ampio, la tecnica contabile prevista per le attività immateriali.

In particolare, l’elemento di maggiore novità introdotto dagli IAS è l’eliminazione della presunzione che le attività immateriali abbiano una vita utile limitata nel tempo; e il riconoscimento per determinati asstets intangibili di una vita utile indefinita.224

4.2. L’IMPAIRMENBT TEST.

224 Ricordiamo che la precedente versione dello IAS 38 assumeva una presunzione di vita non superiore ai vent’anni.

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