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CLASSIFICAZIONE F.C.I. DELLA DISPLASIA DELL’ANCA
Come per la maggior parte delle condizioni patologiche, la classificazione in base alla gravità delle alterazioni radiografiche risulta più suggestiva di quella derivante da un esame obiettivo dell’articolazione dell’anca; in aggiunta, una classificazione è essenziale per il personale professionale al fine di confrontare i riscontri (Riser, 1979).
È difficile elaborare un soddisfacente sistema di classificazione della gravità della displasia dell’anca, a causa dei suoi vari aspetti. Per alcuni clinici la chiave interpretativa è la sublussazione; per altri sono particolarmente importanti le alterazioni ossee secondarie; altri ancora fanno riferimento all’età del cane, ritenendo che le alterazioni secondarie dipendano da questo parametro, in quanto è stato osservato che la prevalenza di displasia dell’anca dipende dall’età dei cani al momento dell’esame radiografico (Swenson et al., 1997).
La Federazione Cinologica Internazionale classifica la displasia dell’anca nel cane in cinque gradi, in ordine crescente di gravità, da A ad E. Si tratta di una descrizione delle classi applicabili a cani di 1-2 anni di età, purchè il posizionamento radiografico con gli arti posteriori in estensione sia corretto. Questo schema di classificazione può essere adottato anche per cani più anziani, ma le alterazioni artritiche secondarie devono, in questi casi, essere valutate in funzione dell’età dell’animale (Brass e Paatsama, 1983).
Grado A “normale”: la testa del femore e l'acetabolo sono congruenti. Il bordo acetabolare craniolaterale appare netto e leggermente arrotondato. Lo spazio articolare risulta sottile ed uniforme. L'angolo di Norberg è di circa 105° o superiore (Fig. 21).
Figura 21 - Grado A.
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Grado B “quasi normale”: la testa del femore e l'acetabolo appaiono leggermente incongruenti e l'angolo di Norberg è di circa 105°, oppure l'angolo di Norberg è inferiore a 105° ma il centro della testa del femore si trova medialmente al bordo acetabolare dorsale (Fig. 22).
Grado C “leggera displasia”: la testa del femore e l'acetabolo appaiono incongruenti e l'angolo di Norberg è di circa 100° e/o il bordo acetabolare craniolaterale risulta appiattito. Possono essere presenti lievi irregolarità o segni minori di modificazioni osteoartrosiche (Fig. 23).
Grado D “media displasia”:incongruenza evidente tra la testa del femore e l'acetabolo, con sub-lussazione. L'angolo di Norberg è compreso tra 90° e 100°. Sono presenti un appiattimento del bordo acetabolare craniolaterale e/o segni di osteoartrosi (Fig. 24).
Grado E “grave displasia”: sono presenti modificazioni marcate come lussazione o sublussazione evidente, con angolo di Norberg inferiore a 90°, appiattimento del bordo acetabolare craniolaterale, deformazione della testa del femore (a forma di fungo od appiattita) od altri segni di osteoartrosi (Fig. 25).
In caso di giudizio diverso per le due anche, al soggetto viene assegnato il grado più grave.
Questa classificazione è stata elaborata considerando solamente gli aspetti radiologici. Essa cerca di essere il più possibile obiettiva e può essere applicata a tutte le razze (Morgan e Stephens, 1985). Figura 22 - Grado B. Figura 23 - Grado C. Figura 24 - Grado D. Figura 25 - Grado E.