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Abstract Tesi di dottorato Nadine Benz

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Academic year: 2021

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Abstract

Tesi di dottorato Nadine Benz

Il tempo d’attesa (narrato) – semantiche e narrative di un fenomeno temporale

L’attesa è un fenomeno tipico della cultura occidentale. Sono poche le persone che non hanno mai vissuto una tale situazione. L’attesa è un elemento costante nella vita di ognuno, ed è sorprendente che finora abbia ricevuto scarsa attenzione dal mondo della ricerca.

Questo lavoro si propone come un'analisi del fenomeno da una prospettiva innovativa, da un punto di visto filosofico, fenomenologico e soprattutto letterario che porti a nuove interpretazioni di questo evento temporale. L'analisi è stata condotta partendo dalla fenomenologia di Husserl e dal suo concetto di ‚epoché‘. Il fenomeno dell’attesa appartiene al mondo vivente, ma non viene accettato come tale. Questa prospettiva viene poi integrata con uno sguardo all'approccio a tale fenomeno di Paul Ricoeur, che individua fenomeni vitali nelle funzioni linguistiche, e quindi anche nella letteratura, attuate con il metodo della “voie longue” (Ricoeur).

Pertanto, l'approccio fenomenologico alla vita mondana, viene esteso guardando alla componente ermeneutica, parte essenziale della letteratura che può offrire un’interpretazione dei testi verbali del

“mondo delle opere” contribuendo al rilevamento della percezione umana del tempo. L’esperienza letteraria quindi si orienta e si estende anche alla vita reale.

Grazie alle sue opzioni poetiche e ludiche, attraverso l'uso di espressioni linguistiche, tempi verbali, licenze poetiche, esperienze di lettura può offrire all’opera letteraria una chiara esperienza temporale, che va ben oltre gli studi fenomenologici ed empirico- sociologici. La configurazione narrativa nelle opere ha una sua autonomia e “gioca con il tempo”, cosa che non può essere fatta al di fuori del testo letterario. Il compito (storicamente) non puramente mimetico della letteratura, rimanda al concetto di rappresentazione del tempo in chiave critica, estendendo il suo campo temporale, approfondendo la sua convenzionalità e le possibilità di un suo utilizzo ludico. Il testo letterario può consentire esperienze temporali in modi non necessariamente lineari e continui. Il testo struttura e scandisce il tempo, dando la possibilità di un'esperienza di tempo ricettiva che non può essere rappresentata in studi empirici. Il testo si basa sull’esperienza umana che può anche essere modificata. Per questo motivo la letteratura offre un corpus particolare e produttivo, un

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laboratorio che fino a oggi ha discusso delle aporie temporali, analizzandolo infine nel suo aspetto estetico. In questo lavoro vengono anzitutto tematizzati gli sviluppi storici della rappresentazione del tempo da una prospettiva filosofica e fenomenologica. Questo riguarda i temi, ancora attuali, di misurabilità e trasmissione e le componenti oggettive e soggettive dell’esperienza del tempo nella sua aporia. In tale contesto, l’attesa viene illuminata come parte del fenomeno della percezione umana del tempo nel mondo reale (Capitolo I e II). Nel III capitolo il mondo reale si collega al mondo delle opere, quindi alla letteratura: le aporie del tempo sono dapprima legate teoreticamente in una narratologia dell’esperienza del tempo, che tiene conto anche della produttività del fattore di finzione. Con il concetto dell’esperienza del tempo, si offre in seguito un parametro per ricercare i

“giochi col tempo” nella letteratura. Infine, nel V fondamentale capitolo, vengono applicati per l’analisi dei testi letterari, le conoscenze e gli strumenti ottenuti dal lavoro fin qui svolto.

Si può infine verificare come, alla fine del percorso, le configurazioni letterarie del tempo di attesa assumano, per il soggetto che vive l'esperienza fittizia del tempo, uno stato costitutivo di

„Semantiche dell’attesa“.

Nello stesso tempo ci si deve interrogare anche su una poetica dell’attesa nel senso di un’analisi della struttura narrativa e del materiale linguistico, che apporta il suo contributo alla produzione del tempo di attesa letterario. Ne consegue un contrasto con i parametri classici della narratologia (rapporto tra tempo del racconto e tempo narrato) e, soprattutto con il problema della produzione e rappresentabilità della specifica qualità del tempo narrato, cioè con le semantiche, contrasto che produce esperienze del tempo narrato.

Le questioni affrontate nel presente lavoro riguardano la semantica e la poetica di una “lunga attesa” in Letteratura. Va inoltre individuata la possibile messa in discussione del tempo d’attesa letterario, di modelli di azione, di senso e di costruzione d’identità. Da una prospettiva poetologica ci si interroga parallelamente sulla trasmissione e configurazione estetica del tempo d’attesa come tempo fittizio.

 

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