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Un ponte tra banca e impresa

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Academic year: 2022

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Bologna, 2 marzo 2010 Confidi: un ponte tra banca e impresa

I Confidi emiliano-romagnoli, che svolgono attività di garanzia bancaria per le piccole e medie imprese, hanno registrato nel 2009 un elevato aumento di operatività per consentire alle imprese di fronteggiare la crisi. L’incremento medio dell’operatività è stato del 50%.

Nell’anno i cui i Confidi hanno assunto un ruolo sempre più centrale per effetto della crisi economica e finanziaria, i tre Consorzi fidi Cofiter (terziario), Fidindustria (industria) e Cooperfidi (cooperazione), che hanno integrato attività e avviato sinergie con la Confidi Servizi scrl, si sono dati obiettivi importanti: l’iscrizione all’art. 107 del Testo Unico Bancario per diventare intermediari finanziari vigilati da Banca d’Italia (tre in Emilia-Romagna: oltre a Cofiter anche Fidindustria e Unifid, mentre Cooperfidi si appresta a farlo), e il trasferimento in una nuova sede in via Giuseppe Brini 45 a Bologna dove poter consolidare la professionalità e l’organizzazione della struttura.

Risultati raggiunti ed obiettivi da ottenere sono stati al centro dell’inaugurazione ufficiale della nuova sede di Confidi Servizi Emilia-Romagna Srl, come testimoniato dalle parole dei presidenti Ottavio Righini (Cofiter), Mauro Gori (Cooperfidi Italia), e Alessandro Volta (Fidindustria).

Alla presentazione della nuova “casa dei Confidi” hanno partecipato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani e il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Andrea Zanlari.

In sintesi, l’intervento del presidente Zanlari.

L’inaugurazione della nuova sede delle strutture che per tanti anni hanno coabitato con l’Unioncamere al secondo piano di viale Aldo Moro cade, come tutti sappiamo, in una congiuntura economica ancora preoccupante, soprattutto sul versante occupazionale. Lo abbiamo evidenziato a dicembre nel Rapporto 2009 sull’economia dell’Emilia-Romagna, realizzato dall’Unioncamere insieme alla Regione. Come confermato nel Rapporto, il crollo della domanda mondiale ha colpito particolarmente le imprese della nostra regione che stavano operando con successo sui mercati internazionali, grazie alla capacità di innovazione e qualificazione delle produzioni.

Di fronte ai primi segnali della crisi, le Camere di commercio hanno incrementato le risorse per garantire, attraverso il sistema dei confidi, risposte immediate ai fabbisogni di credito a breve delle imprese. A fronte della difficoltà delle banche a trasferire denaro al settore produttivo, la Regione si è mossa tempestivamente, alla fine del 2008, con i due Protocolli sottoscritti dai confidi, dal sistema camerale, dall’ABI e dalle banche.

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Il Patto per attraversare la crisi promosso dalla Regione – al quale ha aderito anche l’Unioncamere – ha consentito di salvaguardare la realtà produttiva e occupazionale, tenendo accesi i motori in attesa della ripresa. Le misure dell’Accordo del maggio 2009 sugli ammortizzatori sociali in deroga hanno permesso di contenere gli effetti della crisi sull’occupazione.

Il mondo delle istituzioni, dei confidi, delle associazioni di rappresentanza delle imprese nella nostra regione hanno lavorato dunque d’iniziativa per attenuare gli effetti della crisi. Sono state messe in campo iniziative importanti, che hanno contribuito ad accorciare i tempi di uscita dal tunnel della recessione.

Determinante è stato il ruolo assolto dal sistema dei confidi. Grazie al percorso di ristrutturazione avviato in questi anni, i confidi più strutturati si sono confermati decisivi per garantire alle imprese il “carburante” per alimentare l’attività.

Una delle lezioni che ci lascia questa gravissima crisi è, a ben vedere, che l’innovazione finanziaria consiste non tanto nel mettere in campo strumenti sempre più sofisticati. Serve soprattutto aggiornare e rendere più efficace ed efficiente il ruolo di strumenti consolidati, come appunto i confidi. E’ proprio questo l’obiettivo di fondo al quale hanno lavorato in questi anni i gruppi dirigenti di Cofiter, Cooperfidi e Fidindustria, accompagnati dalla loro struttura intersettoriale di servizi.

Il ruolo dei Confidi regionali è cresciuto nel tempo fino a farsi soggetti capofila nel cammino per conseguire l’obiettivo dell’iscrizione all’art 107 del Testo Unico della Legge Bancaria. Attraverso non facili processi di fusione e aggregazione, sono stati costruiti consorzi regionali capitalizzati, con sportelli operativi locali dotati di autonomia e con comitati tecnici di supporto. Si è perciò acquisita maggiore forza contrattuale nei confronti delle banche.

Tra le istituzioni che hanno operato in stretta collaborazione con i Confidi che oggi inaugurano la nuova sede avete sempre trovato il sistema camerale. Rinnovo in conclusione i complimenti ai Presidenti dei confidi regionali per l’attività svolta in questi mesi in cui la crisi è stata più grave e oggi anche per la nuova sede, che contribuirà a lavorare sempre più efficacemente. Confermo ai Presidenti delle quattro strutture che il sistema camerale continuerà ad essere al loro fianco nei prossimi impegnativi passaggi. Anche se le esigenze di crescita dell’attività vi hanno portato fisicamente un po’ distanti dal secondo piano della sede di viale Aldo Moro, continueremo a mantenere uno stretto contatto, a lavorare insieme per la competitività delle imprese della nostra regione.

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