• Non ci sono risultati.

SULL' INOCULAZIONE T> E L

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "SULL' INOCULAZIONE T> E L"

Copied!
60
0
0

Testo completo

(1)

X

SULL' INOCULAZIONE

T> E L

(2)
(3)

MEMORI hr’3

SULL’ INOCULAZIONE

V A J U O LO

Letta nella pubblica L{adunan%a

DELL’ ACCADEMIA REALE

DELLE SCIENZE DI,PARIGI L’ AN- MDCCLIW

DAL SIGNORE

DE LA CO ND A MINE

Sedo della medcjìma e dì quella dì Londra

5

Berlino , Peter sbure/ , Nansì, Cortona

' ’ ' >-

TERZA EDIZIONE

Corretta ed accrefcìuta dall' ^Autore

LIVORNO MDCCLV.

____________ . _ . _ ____________

Per Anton Santini e Compagni..

Con Approvazione.

(4)

I

(5)

A at 0 N S I E V R

U ABBE DE VENUTI

Grand Prevot de l’Eglise de Livoukne Assgcie' a l* Academie des Insgriptions

de Paris

y 8cc

>

- f f ’

* “ - i • • ?

.. • ' \

Monsieuk

J E fa/s tris fenfihle à f honneur que

\

vous voule^ bien me faire de tra~

duire mon Memoire far /’ Inoculation de la petite Virole $ quoique )e ferite bien que )’ en Jais redsvable au choix du fu)et

,

et à vò- tre %ele pour le

bien de T bumanitè. XJne piume ielle que la vòtre eft bien propre à

fa ir e

(6)

fa ire la fortune de cet ouvrage en Italie

,

Fades-y tous les changemens (d toutes les correHions qu il vous fluirà. Il ne feut que gagner à etre rémaniè par d aujft habiles ma'ms que les votres . TSL’oubliés pus Jur toni

,

je "vous en conjure

,

d annoncer à vos com- fatrìotes , ce que je tìens de vòtre témoìgnage

,

qu.au centre de T Italie

,

à trente lieues de

2 \ome ^ V inoculation ejì depuis long ,tems en ujage

,

& qu on en recueille les fruits fans peine

,

fans fafte

,

& fans .contradiclìon

.

Vous ne pouve

^

rende e trop public

,

que dans le me•

me tems où la petite ver ole enlevoit

4000.

babitans à la Capitale

,

un Me dee in de V ro¬

vine e pr'éfervoit J’es Concitoyens de fes rava- ges

,

Cf qu une Darne illuflre par fa naif- fance fes vertus fauvoit la vie de fes enfans fd de Jes Fajjaux par le moyen de T inoculation

.

C ejl ainfi que dans un petit Canton de la 'Province .de Galles

,

cette m'e- thode falutaire étoit pratiquée de tems imme¬

mori al avec les plus heureux fuccés avant qu elle eut pafjé de Confiantinople à Lon- dres. Trente ,an

r

ont à peine jufi pour lui faire prendre le dejfus d.es contradiclions qu elle y a reniontrèes. Son ufage a coni¬

mene è

(7)

mence à j'e rèpandre en Hollande

,

en Dan¬

ne march

,

en Alle magne j mais il fimble que la France attende pour

/’

adopter T exemple de l Italie r qui depuis plus de deux cens ans efi en pofiefiìon de luì trafmettre les prò- gre%. du gout & de la rai fin.. C efi dans tètre heureux climat qti à la voix des Ve- trarques ^ des Michel Anges

,

des G alile e s

,

les lettres

,

les arts

,

les fiiences: protegèes par les Medicis firtirent de cet afioupifiement lethargique

qui duroit depuis plufieurs fiécles Il manque encore à la gioire de nos maìtres en tant de genres

,

d’ apprende e- à la Frane e à rèvenir d'un préjugè funefte dont me gran¬

de partie du geme humain efi la viciime

.

Je fuis avec la plus refpettueufe efiimec

Monsieur

- - » -

à Florence• ce

18.

Avril

1755*

Votre trés liumble & trés

Obeiflant Serviteur

La Condahine.

(8)

>

-

• % i - 4 -

- ' •: '

*

' »

i

■il

* ' t • -

i r" •

' , ■'

I

4 i *

- • '

« ...

; J ! . : , - ;

A; - t . . • .

i • - •* > • . ' -

;

, * - ’ ■ %■ » * r

« • i / • N

4 4, . * . ; 4 4 v) . i J .

' J I. i -

: \*

\v *•* .v ;

4 . .4 » A - * r

. ' ! ~ ::

• ■ . rr .■ ■

0 ; • ■.

.1

. f> -J * *

> . . .1

(9)

r

MEMORIA

SULL’ INOCULAZIONE

DEL VAjOLO

'DEL S I G.

DE LA CONDAMINE

Letta nella pubblica Affemblea dell' Accadeva. Reale delle Scienze di Parigi il MercoL

24.

Apr. 1754.

U

NA terribile c crudel malattia , della quale noi portiamo i germogli nel noftro fangue fin dalla nalcita 5 difirugge , fiorpia , o disfigura un quarto del genere umano. Flagello del vecchio mondo, ella ha di-*

poi fatto pai guafto nel nuovo , che non ha fatto il fer¬

ro de’ fuoi Conquifiatori. Eli5 è un ifirumento di morte che fa firage fenza difilnzlone d'età, di fedo, di rango di clima; e poche fon quelle famiglie che fi fottraggano dal fatai tributo che efige da loro . Nelle Città fopra tilt-*

to, e nelle Corti piu illufirl quella pelle fi è veduta efer- citare il fuo fcempio (a); e più emimenti fono le tefie*

o più preziofe , tanto più fembra eh’ ella le prenda mira. Credo che ognuno intenda ch’io parlo del Vajolo.

L5 Inoculazione, ficuro rimedio, dettato dalla ragione, confermato dall’ efperienza, permeilo , per non dire auto¬

rizzato dalla Religione, ci fi prefenta ora davanti per fare argine a tanti mali; e par che addimandi al governo

A poi i—■

(a)

O fia j>er la differente temperatura dell’ aria? o per U divertita de’ cibi, o per altra cagione , fi è effervato che il Vajolo è comunemente molto

più pericolofo nelle città , che nelle campagne > foprattutto negli adulti, e ne7 ragazzi edu¬

cati con delicatezza.

(10)

2 Memoria

fall*

Inoculazione del Pajolo .

politico di e (Ter dichiarato il primo di tutti i mezzi pro¬

pri per moltipllcare e confervare il genere umano. Chi farà quegli che vorrà impedirci di raccogliere il frutto di quefto dono che ci fa la Divina Provvidenza ì Quello è l1 argomento e lo lcopo di quella Dille nazione importante • lo la divido in tre parti ; nella prima riferifeo i prin¬

cipali fatti dorici concernenti Y Inoculazione : nella fe¬

conda efamlno 1* obbiezioni, che faranno Hate fatte , o li potranno fare centra Y ufo di ella . Nella terza tiro delle confegiienze da’ fatti llabiliti nelle due prime, & arrifico alcune rifleiTioni..

' t « • ^^ V ; . i \ v . *. . » <,

—fc———« ■ ■ I — ■ - ir—n —B—W»'

PARTE PRIMA.

!

Ijlorìa della Inoculazione ».

L

* Innello del Vajolo, operazione in oggi più cono- fedita fotto il nome d’ Inoculazione , è (lato prati¬

cato da tempo Immemorabile nella Circaflìa,. nella Geor¬

gia, e ne5 paefi vicini al mar Gafpio (a) ». Sconofciuto a qua fi tutta Y Europa, era non per tanto ufato vicino a noi in Inghilterra nella Provincia di Galles (b) . Adotta¬

to in prima , e poi negletto in Grecia ed in Turchia , fu di nuovo rialTùnto in Coftantinopoli nella fine dell’ ul¬

timo fecolo (c) da una Donna di Telìaglia . Ella lo pra¬

ticò con grandiflima fortuna, ma folamente fra il popo¬

lo (d) . Più amicamente ancora,, e fin dal principio del XV1L

(a) Lettera di Timone. Ve¬

di qui fette .

(6) Transunto delle lettere riportate da M* Jurin dopo la fua lettera a M. Caleb Cote-

sworth.

(c) Nel i^73. Traiti: de V

In oc. de M- E ut ini . à 7* ari S chez> Herijfant . Non ho tro¬

vato alttove quella data > fe non incertamente indicata.

(d) V. L'opera di Pii ari ni

citata qui lotto.

(11)

Memoria fulV inoculazione del T^ajolo . 3 XVil. fecolo (a), nella China il Vajolo fi comunicava lenza incifione , ma pel nafo 3 facendo refpirare la mate*

ria delle bolle feccate , ridotta in polvere come il tabac- eo . Tutti quelli fatti eran fepolti nell’ oblivione, allor quando Emanuel Timone, Medico Greco, Membro delT Univerfita di Oxford e di quella di Padova, avendo prefo a carico di difendere e di accreditare V inoculazio- ne , ne die una lunga defcrizione in una lettera al Dottor Vodxjzard, fcritta da Cojìantinopoli nel mefe di Dicem- bre del 1713. Egli dopo di aver diligentemente confitte»

rati gli effetti di quefto Metodo per lo fpazio di fette a otto anni in quella Capitale , non riferisce fe non due^r efempi infelici , l’infaufta riufcita de* quali non può nep¬

pure effere attribuita a quefta operazione (b).

Giacomo filarini altro Medico Greco, che avea ve*

duto a Coffantinopoli operare la Donna di Tdfaglia fin dall

5

anno 1731., e che non fi era voluto arrendere fe_j non all

5

evidenza de* fatti, dopo di aver lungo tempo rl- cufata la fua approvazione ad una tal pratica, ne pubbli¬

co la maniera in un’ Operetta Rampata in Venezia nel A a 1715#

Si trova ancora fenza data e più corta» e in altri termini * nell*

Appendice del viaggio di la Mo~

traye » che dice di averla lice- uta dall’ Autore fuo amico nel mefe di Maggio » o di Giugno

*del 1712. Tom. II. pag. 115»

Ediz. dell* Aja in foglio.

Negli Atti di Liplia del mefe di Agofto 1714. vi è un Eftrat- to dell’ Ifloria deIV Inocula-

%'ione del medeiimo Timone, fuppofta ftampata moderna¬

mente in Coftantinopoli. Vedi ancora 1’ Ephcmerid. naturae curio for. Norimb. 17 » 7. Cent. V.

Obferv. II. comunicata dal primo Medico del Re di Svezia’, (a) Lett. del P. Entrecolles,

Tom. XX. des Lettr. Edif.

Curieufes.

(b) Due bambini di tre anni»

che l’uno e l’altro pativano di mal caduco» e di fcrofole > a’

quali i lor genitori vollero in- neftarc il Vajolo » parvero gua¬

riti di quefto male , e moriro¬

no uno di diffenteria il trentè¬

limo fecondo giorno > e 1’ altro di marafmo il quarantefimo do¬

po i' inoculazione . Aggiugne

1’ Autore che vi fu gran fofpet- to che i parenti avellerò volu¬

to disfarli di quefti due fogget- ti incomodi e malati. Eftrat- to della Lett. di Emanuel Ti¬

mone . Tranfaz. Filofof. ». 339.

(12)

4

Memoria fuW inoculazione del Vaiolo*

!7 f 5*., coll atteftato e 1*approvazione deli’ Inquififore (d)Z Quella femmina giurava di avere inoculate feittiila perfo- ne nel folo anno 1713. del qual numero furono lenza dub¬

bio la maggior parte de*figli de’Mercanti inglefi , Olan*

deli, e Francefi , ftabiliri a CoHantinopoli -> o per meglio dire a Pera , i quali io ho poi veduti nel f 752. che fi

applaudivano di edere Itati da’ loro parenti fottopofti a una tale operazione, che gli avea prefervati dai fieri peri¬

coli del Vajolo, dalle fue funefte confeguenze , e da’

brutti legni che di fe fuol lafciare. Di quello numero fu ancora Antonio le Due, che ricevendo la Laurea Dotto¬

rale in Medicina a Leida nel 1722., vi foderine pubbli¬

camente L inoculazione fecondo il metodo praticato in_j Turchia (ù) .

li primo Scrittore del noftro Secolo ci ha da molto tempo in qua fatto fa pere che Mi le di Vvortley Mount ti¬

gne Ambafciatrice d’ Inghilterra alla Porta Ottomann-a nel 1717» avendo ben comprefi tutti i vantaggi di quello metodo, ebbe il coraggio di fare dal fuo Certifico ino¬

culare in Coftanenopoli il fuo figlio- unico di età di anni fei 5 e ritornata dipoi in Inghilterra lo lleffo fece fare al¬

la fila figlia, dove quello efempio fu feguitato da parec¬

chie pedone di diilinzione. Bentofto dopo a requifizio-

3ic del Collegio de5 Medici di Londra ne fu fatta P efpe- iìenza fojpra fei delinquenti, a' quali fu permutata la pe¬

na di mone in quefta prova , che loro falvò una vita_j che àvean meritato di perdere (c) . La defonta Regina

&’Inghilterra allora Principefla di Galles, fece inoculare i fuol figliuoli a Landra fotta la direzione del Dottore

Sio a ne

(e) Nova & iuta c tee ita udì

vari eia si per tranfplantatio- :iem methodus . Venetiis 1715.

riilarnpata colla precedente in Nc.rimberga 1717. e in Leida i7ii.f(tto il titolo di,Tratta¬

ta s bini de nova Vane la $ per

tronfipian tati one m eneitondi methodo .

(/>) Diff'ertati0 de Byzanti*

na Varialar* infittone Lugd•

Bat. 1722. Stampata^ con due altre Dilfertazicni di Medici di Londra .

(c) Relazione del Dott, Ju- rin l'opra citata .

(13)

. : _ Memoria filli' inoculazione ~del Pajèh .

5

Sloane (V) ; io che die molta voga e fama al nuovo me¬

todo» Ma un limile efempio che in ogni altro pa e Ri¬

avrebbe irrevocabilmente fondato P ufo di una pratica tanto utile al genere umano, ne ritardo per P appunto 13

progrelfo in un Regno pien di fazióni, dove la ragione armata d1 evidenza , e adottata da un partito , ‘ perde in¬

fallibilmente i fuoi diritti appreffo il partito contrario.

Nel mentre che i piu famofi Medici della gran Bretta¬

gna, i Dottori Sloane , Freind, fyhuthnott, fftirin 5 Mead, ec. favorivano il nuovo metodo, o fcrivevano in fuo favore ; che il Dottor Sihadvvel, ec, P impiegavano ne’ loro fanciulli ; dué Medici (b) appena cogniti , ed uno Speziale , pareva che cercafiero di farli un nome proferì- vertdone e defedandone

P

ufo. Da un’altra parte il Ve- feovo di Salisbury (c) ed altri molti Cafilti foctoponeva- no alP inocula/ione i loro figliuoli, mentre altri Teologi pretendendo ch’ella irritaffe la collera del Ciclo , porta¬

rono Paffurdo per provarlo, fino a citare il numero infi¬

nito di coloro che erano dal Vajolo naturale ammazzati ; ed uno di loro ebbe la sfacciataggine di aderire in una Predica a Londra, che il Diavolo avea di fua mano dato il jy'ajolo a Giob con qiicjìo infernale ijlrumento (d),

Contuttoclò non contate Pefperienze di Cojtantino~

polì , dove in un anno folo più di dieci mila perfone di ogni rango erano felicemente pattare per quella prova (e) , altre migliaja ne erano (late Inoculate in Inghilterra fen*

za verun fin litro accidente , II. Dottor ffurhi Segretario della Società Reale pubblicò nel 1724. una Relazione.,»

circoilanziata del buon fùccelfo delle fperienze fatte nella Gran

(a) Leti, di SM. de la Co (le a M. Dodard pag. 39. Prefa¬

zione dell’ Opera di M. (furia julV Inoculazione . il defonto Principe di Galles fu inoculato

in approdo a. Hannover.

(£) 1 Dctt. Blankmore > Vag-

fiajf i e lo Speziale Ma ffey.

(c) Lettera di 'Sdì. Amyand riportata da M. de la Cofte , Le ttera a M. Dodard pag».6$,

(d) Ibìd. pag. ji, (<?) Ibìd. pag. 68,

(14)

6 Memoria fulV Inoculazione del Ma]do

Gran Brettagna , aggiuntevi molte lettere per fervir di prova e di fupplemento. Da5 calcoli di quello Scrittore , confermati da altri piu moderni , refulta , che nella Capi¬

tale di Londra, e nelle Provincie ancora, dove il male palla per meno pericolofo, moriva comunemente un fet- timo, un fedo, e qualche volta un quinto di tutti coloro che erano attaccati dal Vajolo naturale (a), e che appena n’ era morto uno fu’ novantuno di quegli zy quali era da¬

to innedato, e allora ancora il metodo non era perfezio¬

nato; e la loro morte, non era in verun modo dato pro¬

vato che fulle feguita per tale innedo. In que’ principj furono azzardate molte efperienze fopra corpi infermi o mal preparati . In fimili circodanze a quelle accadde in Bofton nella nuova Inghilterra che di 30o. perfone ino¬

culate fenza didinzione , e con poche precauzioni, in un tempo di Epidemia e di gran caldo, ne morì $. cioè uno in fedanta ; e qui ancora è cofa molto dubbiofa (b) , fe la morte loro folle una confeguenza della operazione • Niente di meno fu allora pretefo che ri* era morto uno in quarantanove, e queda difgrazia edendo toccata ad al¬

cune perfone di didinzione , diè un gran pefo ai clamo¬

ri delle genti preoccupate. Il Magidrato v’interpofe la fua autorità ; lo fpirito di partito volle averci il fuo luo¬

go

;

e V operazione non fu più permeila fe non con certe redrizioni , che molto d accodavano ad una vera proibi¬

zione (c) • Si fparfe voce eh5 ella non adicurava dal Va¬

golo naturale , benché non fi portafie verun efempio per poterlo provare . Le perfone più favie e più moderate.-»

conclufero eh’ era cofa prudente 1* afpettare che il tempo e una lunga efperienza ci deffiero lumi maggiori.

I primi

(d) Relazione di M.Jurlti*

edizione di Londra 1723. tra¬

duzione Francefe di M* No- guez *

(b) Ibid. pag. 19.

(c) Vedi V Analifi dell’Ino¬

culazione del Dott. Kirkpatrik Londra 17 54. pag. 109,

(15)

Memoria full* Inoculazione del Mugolo . 7 I primi faccetti del nuovo metodo erano (lati pub¬

blicati in Francia con una lettera di Mr. de la Co/le D jttore di Medicina , indirizzata a Mr.. 'Dodard primo Medico di S. M. Cr. in data di Parigi nel 1723. ftam- pata con privilegio fotte 1 approvazione di Mr. Burette Dottor della Facoltà di Parigi, in quefla lettera è fatta menzione di un Confulto di nove famofi Dottori di Sor¬

bona , che F Autore aveva a' uto la foddisfazione di fen- tir concludere finalmente: Clf egfi era lecito coll' idea di ejfer utile al pubblico, di fare delV efperlenze di quefla pratica . La medefima Lettera fuppone che Mr. ^Dodard e molti de’ notòri piu celebri Medici, come il defonto Mr. Chic ac y fuccettbre di Mr. Dodard nella carica di primo Medico del Re, e Mr. Helvetius (a) primo Me¬

dico della Regina, 1’ uno e Paltro membri di quell’Ac¬

cademia , approvavano il nuovo metodo . Il medefimo Scrittore cita un’altra lettera di Mr.'Mffh'uc allora Pro- fefiore di Montpellier, in oggi del Collegio Reale, e Me¬

dico confutante del Re : Egli non giudicava che quella operazione poteffe avere alcun pericolo, e pareva molto godere che fi voleffe cominciare a praticarla in Parigi.

Nel mefe di Luglio 1724. (b) M. AFoguez, Medico di Parigi fece (lampare una tradir/,i >ne dell’Opera del Dottor furin, preceduta da un’ Apologia dell’ inoculazione; e_>

tutto quetòo fu ben ricevuto dal pubblico ; ma il nuovo metodo avea ricevuto un grande fracco matto a Londra fio dall* anno precedente . li

[a] M. Helvetius ( dice M.

de la Cotte nella fua lettera a

M. D dard pag. 54.. ) M* ha fatto V onore di fcrivermi co¬

me egli crede quefìo metodo ut ili[fimo e vant a gg i 0 fi fimo per lo Ilato t e che io gli farei pia¬

cere di citarlo come uno di quegli che defidera ardente¬

mente che Ce ne faccia delle cfper lenze , e (fendo aj] 0 luta¬

meli te per fuafo eh*’ elleno riu¬

sciranno .Io conc feo molti al¬

tri illuftri membri delia facol¬

tà che fono della fteffà opinio¬

ne , cioè M- Fdconet, M. Ver- nage, M. Chomel oggidì De¬

cano della Facoltà ec.

(b) L’approvazione del libra è del

31.

Luglio

17-14.

ma il li¬

bro non comparve fe non nel

172-5-

(16)

8 Memoria fidP inoculazione del Va]oh

.

il rumore,efàgerato della fua infelice riufeita a Bofton nelFeflate del 1723.; il numero de5 morti che l’epidemia di quel medefimo anno produfTe in Londra , e che furono falla mente meffi fui conto dell’ operazione (a) , aveano diminuita la fidanza che fi era cominciato ad avervi • Quelle nuove fi erano fparfe in Parigi nel tempo appunto

che fi penfava a far dell5 efperienze full’inoculazione . Dopo Levemo felice di quelle che erano Hate fatte in In¬

ghilterra ? foprattutto fulla famiglia Pveale , egli era ben tempo che fe ne faceffe delle prove in Francia, fe non fufs’ altro negli Spedali. Elleno farebbero Hate favori¬

te da un Principe (b) , Protettore delle faenze , delle lettere, e delle Arti che egli amava e coltivava; ma_»

appena ebbe gli occhi chiufi, che fu fofltnuta nelle fcuo-

!e pubbliche di Medicina una Tefi (c) , che fonò >la campana a martello contra gP Inoculatovi ; ivi P opera¬

zione loro è trattata di criminale, quelli che la praticano, d5 impello ri e di carnefici, ed i pazienti, di [empiici.

Quefia Tefi porta in fronte tutti i caratteri di uri*

opera appaìlìonata : è una violenta declamazione fpogliata di ogni prova , in cui fi cerca d5 impegnare la morale e la religione contro al nuovo, metodo. Verun Dottore della Facoltà di Parigi non s* era ancora dichiarato aper¬

tamente fautore deli’ inoculazione , e per confeguenza ve¬

runo avea interefìe pedonale di foflenerla : quindi non v’erano fatti abbaRanza ed informazioni efatte per rifpon- clere alle nuove obbiezioni . Il libro di M. °Jurin non era ancor pubblicato . La paura di dover render conto di qualche cattiva riufeita, impedì certamente I noflri Medici più dotti di opporfi a quello torrente. Nove Datori di Sorbona , dopo un maturo efame , avean decifo come ho

detto

- . r\ il 'ot,, i 0 t:i f n

(a) An Account &c. di Jurìn pag.. 30. Ltndcn 1724.; e Tra¬

duzione di M. Noguez pag.63.

(b) S. A. S. il S g. Duca D’

Orleans Reggente di Francia»

morto ai 3. Dicembre 1723.

(c) An Variolas inoculare nefas ? Quaeftio Medica . In Schei!s Medicorum 30. Decerne bris 17^3,

(17)

Memoria fu-lP inoculazione del Vajolo . 9

detto di fopra In favore deli* efperienze dell’inoculazione.

L’approvazione che un Inquiiùore avea data all’opera di Filarini fola badava per rafficurare i piu fcrupolofi ; ina vi è una certa gente che penfa che un rimedio venutoci dalla Turchia , e accolto in paefe Proiettante, non inerita nep¬

pure di edere efaminato . Quel eh’ei ne da, il pregiu¬

dizio ordinario centra di ciò che è fingolarc e nuovo 3 prevalfe .

Poco tempo dopo il celebre M. Hecquet nemico giu¬

rato di ogni novità in medicina, pubblicò una Differta*

zione 9 in cui non vi è altro di moderato fe non il titolo*

Ognun fa fino a qual fegno quedTiomo, per altro rifpet»

tabiie 9 portava la prevenzione e 1* odinazione ; io con»

fedo che non mi è badato V animo di finir di leggere tutta' la fua Dldertazione ; che neffùno mi biafimi di ciò, prima almeno di aver tentato di leggerla . L5 inoculazione di una malattia fui corpo di un uomo potev’ ella non edere orribile agli occhi di colui, che par efler tentato di non trovare adatto innocente P innedo che fi fa fu degli alberi ? Ecco II precido del fuo fentimento centro ai nuovo metodo di cui fi parla : La fua antichità è mal provata? V operazione è /alfa nei fatti 9 ingiunta , fenz5 arte^ feri”

za legge : ejfa non evacua la materia dal Vaiolo : ejfa ha un doppio carattere di reprohazìone : ejfa è contra¬

ria alle mire del Creatore : non preferva punto dal Vajolo naturale : è contraria alle leggio e finalmente non rajfomìglia a cofa alcuna praticata in Medicina, ma fiuttofio alla Magia. (a) Quedo è il funto del libro e dei ragionamenti del più dotto, e del più celebre nemi¬

co dell’ inoculazione . L* approvazione del Dottor Burette Regio Cenfore , è degna di odervazione . Egli certifica che qued* opera e le note che contiene , fono tutte con- formi alla pratica antica della Medicina *

B Chec*

(.<?) Ragioni di dubbi contro V Inocularono 0

(18)

io Memoria fulP inoculazione del Majolo «

Checche ei ne fia , il concorfo di tante difgra- ziate circodanze gettò 1’ inoculazione in una fpecie di dimenticanza fino al 1738. (a) Da quel tempo in poi la (loria di quello metodo è quali fconofciuta in Francia • I pubblici Avvili, tutti i notòri Giornali letterari pare che da 30. anni in qua fi fieno fu quell* articolo, condannati al filenzio; e io veggo ogni giorno con meraviglia genti per altro bene intòruite , per le quali le notizie poco,' fa¬

vorevoli all’ inoculazione fparfe appoftatamente nel 1724.

e 1725® lono le piu frefce che ne abbiano, e fi fentono dire freddamente, e con ingenuità, che un cotal metodo è in oggi abbandonato in Inghilterra ; giuda appunto quando elfo non vi è mai flato in maggior credito . Quello non è Punico e lem pio c'ie provi quanto per P ordinario fia- mo male informati in Francia delle novità utili al progref- fo delle fetenze e delle arti, e al bene della umanità, quando quelle hanno la loro nafeita fuoii del Regno. Ciò che mi retòa. dunque a dire fu IP itòoria dell’inoculazione non può fe non comparire cofa nuova appreflb di noi ».

Nel mentre che V Inoculazione pareva perder terre¬

no in Europa, faceva ella nuove conquide nell* Afta . L’Epidemia del 1723. che fu il flagello dell* Europa e dell5 America , fece per quel che fi vede,; il giro tutto del mondò i e quello non fenza altri efempi (b) »A Tartari appreflb de*quali noti è comune il Vajolo, ne furono non oliarne aflaliti; la maggior parte degli adulti ne moriro¬

no. 11 Padre d? Entrecelles Miflionario Gefuita a Pekino racconta (c) , che nel 1 73 V Imperator della China man¬

dò de’ Medici' del fuo Palazzo nella Tartaria per femi- narvi il l^ajolo artificiale y quello, e il., nome che i Cinefi

dan-

(a) Anali/T dell’ Tnocula2Ìone’

del Dette rKirkpatrik.

(&) Vedi Giernale Itterico del Viaggio all’ E^uatoic diMr.de

la Condamine Parigi 17 ji.pago 103. 104.

(c) Lettere edificanti e cu*

riofe Tomo XV.

(19)

Memoria fall* inoculazione del Majolo . 11 danno al loro metodo di Inferzione, di cui noi parleremo più (otto . Senza dubbio il (uccello de* Medici Chinefi fu fortunato ? perchè ritornarono a cafa loro con molti ca¬

valli, e molte pellicce; cofe che fono Je ricchezze e la moneta de* Tartari.

Da un’ altra banda la pratica dell* Innefto alla manie¬

ra d’ Europa fi perfezionava in Tdenzio nel tempo della—»

fua difgrazia ; i Tuoi progredì erano meno noti, ma egli non (ì fpargeva più lentamente in diverfi Cantoni del vec¬

chio e nuovo Mondo.

do ho raccontato altrove (a) come nel 1728. o 1729.

un Milionario Carmelitano nelle vicinanze della Colonia Portoghefe del ^Parà nell’ America Meridionale, vedendo tutti gP Indiani della fua Miflìone portati via Pun dopo T altro da un Vajolo epidemico ,/enza che ne potere fcam- pare un folo ; e avendo già perduta la metà del fuo greg¬

ge , avea falvati què* pochi che gli recavano, efperl- mentando fopra di loro il metodo dell’ Inoculazione , del quale egli.ne,aveva avuta per mezso delle Gazzette d' Eu¬

ropa una tal quale fuperficìal cognizione; e che 1’ efempio fuo era (lato feguitato colla medefima fortuna da un altro de’ fuoi compagni, Mifiìonario nelle rive di Gl{io Negro, come ancora da alcuni altri Portoghefi della Città del Farà*

Io ho faputo dappoi che in una nuova epidemia, che avea defolato quella medefima Provincia nel 1750., lo ile(To rimedio non era riufcito meno felicemente •

Ma erano fcorfi di già più anni che jl’ Inoculazione avea riprefo vigore nella nuova Inghilterra. Una terribile Epidemia fconvolfe la Carolina nel 1738. tutti i malati foccombevano fotto la fatai violenza deì>male: allora fu ricordata l’efficacia di un rimedio deprezzato o proferit¬

alo nel 1724. nella Giamaica ; e fi ebbe di nuovo ricorfo B 2 alP

(rf) Relazione del Viaggio fui 1745.Memorie dell* Acc, delle fiume delle Amazzoni.. Parigi Scienze 1745.

(20)

12 Memoria fulP imcnìazmio del Maj alo .

all’Inoculazione 5 che riufct meglio che mai; poiché ne«

gli ardenti caldi de1 meli di Giugno , Luglio e Agofta 3 tempo contrariamo alle malattie infiammatorie, e in un paefe dove quello metodo non ha mai allignato cosi he-*

ne come in Europa, di mille perfone inoculate, non ne morirono fé non otto, lo che non è fe non uno fu cento ven*

ticinque (a),

Le nuove fortune della Carolina nel 1758. non fon comparabili con quelle eh1 ebbe 1’ Inoculazione nel mede- lìmo anno in Inghilterra , allorché fi ricominciò a prati¬

carla. Di quafi due mila perfone innevate in dodic-i anni a Min Getter, e all’intorno delle Contee di Sujftx , e di Hampton ec, non n c morto, fecondo il racconto del Dott.

Langrtth , fe non due donne gravide,che 1 loro Medici difi- fuadevano dall’ e (porli all1 Inoculazione .

L’anno 1746. fu E Epoca della fondazione in Lon«

dra di una Cafa dì carità, tanto per inoculare il Vajolo ai poveri, e diminuire con ciò il devafiarhento eh1 effo fa dell’ umana fpecie , quanto per foccorrer coloro che ne fono naturalmente attaccati . La Chiefa di quello Spedale fu il luogo dove il Ve (covo di Morcefter recito nel 2752. un Sermone , per eccitare la carità de’ Cittadini in favore dell’inoculazione; e lo pronunziò nel medefi- rno Pulpito , ove era quella Hata treni’anni prima trattata d’opera del Demonio. Quello Prelato nel fuo Sermone racconta che di mille cinquecento perfone inoculate da tre differenti Cerufici, tre fidamente eran morte ; e un pari numero fu trecentonove altre, ma la maggior parte adul¬

te ; le quali tutte erano pallate per la nuova prova- nel nuovo Habilito Spedale . Mr. Mvìnchefler Certifico dello Spedale de’ Trovatelli non ha perduto le non un ragaz¬

zo in cento ottantafei inoculati ;. c di trecento lettamela ' altre

X

M Ths anajyfis o£incculation ? by J. Kirkpatrik > pag. io, x 1.. eif

(21)

Memoria fulP inwulazmis del V’ajolo. ig altre efperienze eh*egli ha fatte altrove, una fola è Hata infelice. Mr. Frevin de Rye alìicura che di più di tre¬

cento inoculazioni, una fola gli è riufeita male. A Sa*

Ihbury quattro perfone fon morte fu quattrocento venti- due , e tre a Bhndfort fu trecento nove .

Nel mefe di Novembre del 1747. Mr. Ranby primo Certifico di S. M. Brittanmca, aveva inoculati ottocento ventifett-e foggetti (a) fenza che glie ne fofie morto nep- pur uno; le file fperienze nel 1752. erano arrivate a più di mille, e non avea perduto un fol malato (b). La dif¬

ferenza del maggiore o minor fuccefid può edere in parte attribuita alla maggiore o minore malignità dell* Epidemia*

che può influire fulla qualità del veleno prefeeko per 1* ino¬

culazione; e In parte ancora alle precauzioni maggiori o minori , prefe per preparare o governare i malati ; final¬

mente ai differenti gradi di abilita e di efperienza degl*

Inoculatoti; e fopra tutto alla maffima di non arri felli a re ' r inneffo fopra corpi mal collituiti, mal fan!, o fofpetti di altre malattie ; attenzione che la donna Greca- di Co*

(lantinopoli aveva grandiflìma , e alla quale attribuiva ogni Tua guarigione »

Riaflùmendo tutti I precedenti fatti, ne rifulta che-»

di feimila trecento novant* otto inoculati (c) in Inghilter¬

ra , diciaflette foli fono fofpetti di effer morti dòpo l5 In- nello; lo-che fa uno fu trecento fettantafei .

Nel 1750. una Repubblica dove fiorifeono le arti c i coftumi, e dove il zelo del ben pubblico c comune a

tutti

(a) Lettera privata di Mr.

Trembley all’ Autore di quella M c moria.

(b) Sermone del Vefcovodi Vorcefter. Nel 1 7 54. Mr. jjtan- by ne avea inneftati mille du- gento> lenza verun accidente;

e Mr. MidlctcU in ottocento

non ne ha perduto fè non uno , (e) Ci damo avvidi che in quello calcolo vi è un doppio impiega, ma il gran numero d” efperienze fatte dopo » ci per¬

mette di non mutar nulla nel refultato •

(22)

r4 Memoria fulF inoculazione del Vapio

tutti i Cittadini, adottò la pratica dell’ Inoculazione, dei**

la quale uno de’ principali Senatori diè il primo efem»

pio. Verun finifiro eafo ha >di poi funeftato le loro fami¬

glie, come fi può aflicurarfene dalla lettura di un breve e precifo Trattato dell3 inoculazione , di cui è notabile che verun de’ noftri Giornali ne ha dato Peftratto. Egli è di Mr. Buttnì, Dottor Medico della Facoltà di Monpellieri, aggregato a'Ginevra, lo ne ho cavati molti: lumi, e molti fatti, come altresì dalla Memoria idi Mr. Guyot, inferita nel Tomo il. delle Memorie dell’Accademia Reale di Chi¬

rurgia , e da una lettera del . medefimo che mi è ftata co¬

municata .

Il ‘Dottor Kirkpatrik ha . dato al pubblico ultimamen¬

te in Londra ( nel 1754.) una nuova Analifi, o fia trat¬

tato compiuto dell3 Inoculazione, dedicato a S. M. B. , nel quale riaflìime tutto ciò eh’ è (lato fcritto finora prò c contra quefio metodo in Inghilterra, coll’aggiunta delle fue rifleflìoni, e la rifpofia alle obiezioni • lo T ho fpeffò di fopra citato»

lo ho Tapino ultimamente che l’Inoculazione fa at¬

tualmente de’ gran progredì in Olanda , e che il Dottor Trotichiti Ginevrino , celebre Medico d’ Amfterdam la pra¬

tica con tal fortuna, che fe non fede il pregiudizio po¬

polare che non è abbaftanza ancora diftrutto , gli efempi piu illufiri P averebbero certamente molto più accredi¬

tata (a).

IDI

r(a) Aggiungeremo che quefio mete do dell’ Inoculazione rie- fee ancora con fortuna fotto il noftro Cielo Tofcano ; che egli è flato adoperato felice¬

mente da Mr. Golds’worthy Confole in Livorno per S. M.

B. fepra il fuo figlio peonie an¬

cora da Mr. Ragueneau uno de*

principali Negozianti Ingleli

in quattro fuoi figli ; e da Mr. Gravier altro Mercante di diftinzione in Livorno» parimen¬

te in quattro fuoi figli ; e final¬

mente da Mr. Becker altresì Negoziante in Livorno , in due fuoi figli ; e tutti ne hanno pro~

vato gran confolazione.

Riporteremo ancora la fo¬

gliente lettera , comunicataci dal

(23)

M ;moria full’ inoculazione del l^ajolo . i $ Di sì fatta natura fono Hate da trent’ anni in qua In Europa le vicende di fortuna del famofo Metodo delP

Ino»

dal Gentilifllmo Sig. Canonico de' Marche!! di Petrella in da¬

ta de’ ip. Aprile 175?. dalla quale apparifce con quanto uti¬

le e Scurezza 1* Inoculazione è Hata ado perata dal Sig,.Dome¬

nico Pèverini Modico di con¬

dotta in Città, di CalVello, eh*

c V antico Tipbernum nello fti-

to del Papa ; ed eccone le pa¬

role precife..

' Illultrifso Sig. Sig. Pron. Col.

La Storia circoflanziata , e le ofiervazioni ? che T un. 1750.

io feci fopra V Inoculazione de'1

Vafeli » nella condotta che al* ìora efercitava della Terra di Citerna > non la tengo piu pre fio di me > avendomela riebiefta il Sig. Lunadei s allora óMcdico Primario di quefia Città, il quale doro di averne veduto V efito felice in molte perfone,- ed anche ne* proprj figli , pento ¬ di pubblicarne un Trattato : ma Jìccome prima di compire quefi1

Opera , pafsb al Protomedica- so d' Urbino > pori e feco la det--

ta Iftoria, che io non fo 1 fe ancora abbia- refa pubblica ; fo bene che la detta Rela-

zi ne non V ho piu riavuta Mi ricordo non di meno del con•

tenuto nella inedejìma > che in

foflattza fi refirtnge a1 feguentì capi .

I. Che di fopra dugento Per- fone y di diverfa età , tempe*

ramento » f ij]0* . e modo di vi- vere dive’-fo, ai quali fu in- neflato il Vajoloi nefiuno ino*

rii e ne fiuno re fio j'egnato\ c che di quefli > in foli quattro fanciulli furono veduti i Va*

joli in quantità , difcretì per altro > e non c rifluenti > ai qua- li fu inoculato con la lancetta.

IL Che dopo innocchiato il Vajolot non è venuta, la feb¬

bre a tutti nel mede fimo inter¬

vallo dì tempo ì poiché ad al¬

cuni nel quarto t ad altri nel fetti-ino 1 0 nel nono t ed anche nel decimonono giorno ad alcu¬

ni fi accefe. Cosi appunto mi ricordo , che accadde ad uno dei figli della Sig. Marchefa Bufalini , .forfè perche punto con mano tr ppo gentile > la quale vedutane e praticatane ella ftefia V efp< rienza in più ragazzi » volle infitarè il Vajo«

lo anche ai tre fuoi figli■ In.tut¬

ti però co fi Mitemente ofiervai >

che allora veniva la febbre di efpulfione » quando il Vajolo >

che nafee dove fi punge > e giun¬

to a maturazione o

HI. Che non rilev'a punto in qual parte del corpo fi faccia V innejlo > e mi ricorda di al¬

cune madri 3 le quali 1 tino echi a-

rono

(24)

è 6 Memoria fuììy inoculazione del Majoìo ;

Inoculazione. Li’ Emetico e la China non hanno provato minori contradizioni, prima che folle generalmente ri*

eonofeiuta la loro efficacia »

irono ci loro figli il Vagolo » quando egfi dormivano y si per¬

che e fi non lo volevano , sì per¬

chè non lo riferì fero ai Padri loro > che come co fa nuova > o almeno per quanto fio io, non più praticata neIV Italia ■> la vituperavano ; ma fino ad ora ne funo ha riavuto il Vagolo , ve ha fiofferto altro grave ma¬

lore , che pojfa ri fondercene la vanga nel poco sfogo de' Vagoli.

IV. In due fanciulli la not¬

te avanti V efpuijione de' Va¬

goli comparvero le couvuIgieni epilettiche ( fintoma ? che non di rado precede V eruzione ) le quali al comparire de' Vagoli ce figaro no > e quegli furono po¬

chi fimi , e la febbre di fuppu- r.azione radifi.me volte fu of¬

fe r vaia .

V. Dopo di aver veduta la mìa efperìenza , anche il Sig.

Jd°ttor Francefco Evangelici, c il Sig. Chirurgo Qiambatti- fta Ferretti nella Terra di Mon- terchi, infitarono il Vagolo a Viotti fanciulli > con faccefio fie¬

li ci[girne in tutti> eccettuatone fino in Lipiano ? il quale inori piuttofio per lo cattivo regola¬

mento, chopper la forza del male.

Per iugitare il Vagolo mi fer- vii o di una Jfpilla , o d' un ago

<9 dì una lancetta , intinta nella marcia dì un Vagolo buono e ma-

Ma

turo i pungendo con e fa , e infi¬

rmando la puntai finche il ra¬

gazzo, a cui gì voleva far ve¬

nire il Vagolo, rifeutiva qual¬

che dolore, e dalla puntura ne forti fé qualche fiilla di f angue.

Con i detti igì riunenti attaccai il Vagolo e colla detta marcia a molti fimi alcune fettimane d opa

che gli avevo preparati: e fiebbe¬

ne procura fi fempre di fcoglie¬

re i Vagoli più dificreti > e pigi belli , nulladimeno in un mio Nipotino? obbligato così dalla necegfità, adoperai la marcia de’ Vagoli confluenti, e con Juc*

ceffo il piu dejìderabile.

Quegl e fono Sig. Marchefe mio Sig. le cofie piu rimarcabi¬

li , che io mi ricordi di avere cfervuto fopra di queflo par¬

ticolare , e che per ubbidire a9 venerati comandi di VS. Illu- firiffima rozzamente j cinfret•»

ta deferivo .

Città di Calleilo 19. Apr. 175 5,

Devotifs. Servitore Obligatifs*

Domenico Teverini,

Non farà ancora fucr di prò»

polito E avvertire eh* è capitato in mano del Traduttore di

rpiefE

(25)

Memoria fuW inoculazione del Majolo. 17 Ma avanti di paiTar più oltre , daremo a coloro che non conofcono P inoculazione fe non fuperficialrnente 9 un’idea didima di quello metodo , e delle differenti ma-*

niere di praticarlo. Sarà quella una parte effenziale delle fu a Storia «

il Vajolo artinziale è verlfimilmente più antico nella China che In ogni altro luogo. 11 Padre EntrecoUes oi»

ferva nella fu a curiofa lettera fcritta da Pekino gli n.

Maggio 172Ó. (a) che fe quello collume fufle venuto nel*

la China dalla Circalììa , o da5 luoghi vicini , ei fi fareb¬

be verlfimilmente dillefo di fubito nelle Provincie Occi*

dentali , e più vicine al Mar Cafpio ; dovecche quello metodo di Tchangteou, cioè a dire dì feminare il Majoh 9 è flato conofciuto piti anticamente nell’altra eilremità di quello Impero, dalla parte dell’Oriente, nella Provili- eia di Kiangnan , fui mar del Giappone . Egli confifie nell9 inferire nel nafo de’ fanciulli una ralla di cotone , im¬

pregnata della -materia delle bolle feccate del Vajolo ri«

dotte in polvere. Un cotal metodo è flato provato an«

cora in Inghilterra fopra una ragazza condannata a mor¬

te (b) . Elfa fu piu ammalata degli altri inoculati per la via ordinaria ; e la pratica Chinefe della quale il Padre.*

d5 EntrecoUes deferì ve tre ricette differenti, fu giudicata allora molto pericolofa (c) .

In Grecia ed in Turchia la materia liquida ed an**

cor calda , cavata pochi momenti prima dalle bolle di uri

v r

quell’Operetta un altro Trat»

tato fulla della materia» intito¬

lato V lnoculation jufìifiée > oit Differtation praiique & apo- logeticpHe fur cette methode» par Mr. Tiifot D. ó\t. de la Fa¬

ciliti de Montpellier. A Fati- faune 1754. L’Autore proteda di non aver potuto far ufo del

libro dclSi?. De la 'Condamine * effondo il fuo già molto avanzato nella dampa quando n’ ebbe notizia . Dìfcours Prelimiu.

pag. 15. note del Traduttore . (a) Lett. editìc. e cur. T. XX.

(b) Butini Trattato dell’ Ino¬

culazione pag. 98.

(r)

Ibid.

pag.

S

6

,

(26)

18 Memoria fulP inoculazione del Va']olo •

Vajolo naturale e buono, s> introduceva per mezzo di otto o dieci punture, fatte in differenti parti del corpo, con certe precauzioni fuperftiziofe, accompagnate da of¬

ferte di Ceri, per mezzo de’ quali il Dottor Timone fo- fpetta che quella Greca lnoculatrice fi conciliafie i Preti Greci,che le lbm minitiravano» una prodigiofa. quantità di.

foggetti da inocularfi (a) .

Nella Provincia di Galles fi procedeva con moltt meno apparato : gli fcolari fi davano il Vajolo gli uni agli altri, bucandofi con un ago, o folamente ftropicciandofi il braccio o la mano fino al fangue fulle bolle d* un. Va- jolo che cominciava a feccarfi (b)

* 11

compratore dava_>

due o tre foldi a quello che gli. vendeva, la materia ; ed

un tal ufo non avea nel paefe altro nome, fe non quello di comprare il Vajolo. Una lunga efperienza ha fatto preferire in Inghilterra il metodo feguente, praticato lun¬

gamente da Mr. <7R<a?iby , e poi feguitato in Ginevra fe¬

licemente, tanto nei fanciulli che negli adulti fino all’

età di treni’ anni (cj •>

(d) Dopo di aver preparata la perfona per qualche*

giorno con una regola di vivere , e con rimedi a propo¬

lito, come farebbe uno o due purgativi leggieri, e una_»

cavata di fangue, fe vi abbi fogni ; fi fa ne’ due bracci nella parte media ed citeriore,. al di fotto del tendine del mufcolo deltoide, per non impedire la liberta del moto, un’ incifione lunga un pollice, che appena, tagli la

pelle.

U) Outu & forte tributo ce«

veorum Clerum Jibi conciliat:

innumeros entm quos inoculit >

cojque corninendatos ab ipfis Sacerdotihus Grecis > quotidie habet ; ita ut vixpojjit multi- budini fu fficere. Differtaz. Ifto-

rica del De ttor Timone . V.. AP- pendice de’ Viaggi de la Mo~

traye* T. 2».

(b) V. lettere riferite da Mra- yurin

(a) Memorie dì Mr. Guyot * T.II. nella Raccolta dell* Ac¬

cademia di Chirurgia t

(d) Lettera latina di Mr.Ran*

by. Trattato dell" Inoc. di Mr»,

Èutiuì 0

(27)

Memoria full* inoculazione del Vajolo. t 9 pelle (a) ; vi fi inferifce un filo della medefima lunghez¬

za ? inzuppato della materia di una bolla matura? che.-*

non fia rolla nella fua baie? tolta da un Vajolo, o natu¬

rale ? o artificiale che fia ? appartenente ad un ragazzo di fana cod inazione. E’ (lato ritrovato che una coiai mate¬

ria conferva la fua attività per lo fpazio di molti meli * e fin .dall’ Autunno alla Primavera.» Si leva la fafciatiira dopo 40. ore ? e fi medicano le piaghe una volta il giorno*

Benché il malato dopo i primi giorni delP operazione poi- fa beriiflimo ufcir di cafa ? fe gli fa nondimeno continuare la regola di vita ? e guardar la camera * il fedo o fettimo giorno quando fopravvien la febbre ? fi fa mettere a letto il malato. La febbre raramente è accompagnata da acci¬

denti j ma il fettimo o 1’ ottavo giorno cedano tutti i fin¬

tomi coll’ apparizione del Vajolo? e non feguitano piu®

L’ infiammazione delle piaghe diminuifce ; cola piu di ma*

-feria ? -una gran parte del veleno .efce fuora per quella ftrada . jl decimo giorno dopo l’eruzione? le piaghe co¬

minciano a riempirfi ; il .decimoquinto a cicatrizarfi ? e il ventèlimo a confolidarfi ordinariamente da per fe mede- fi me ; che ;fe tardaffero di piu? non bifogna però affret¬

tarli a riferrarle. Etilato provato che una incifione fola-*

badava ; e fe fe ne fanno due ? egli è non tanto per affi- curarfi che P innedo abbia ben prefo ? quanto per facili¬

tare con un doppio canale lo fpandimento della materia variolofa? e rendere con ciò meno acre e meno corrofiva quella che forma le bolle? e coffituire al Vajolo una più benigna natura . La Teorica così fi accorda .maravigliofa-

mente coll5 efperienza.»

^Qualche volta il veleno fcapp* tutto? o quali tutto dalle due incifiorii,? e il malato non ha fe non una o due Bolle? e qualche volta veruna . Egli non è però meno pur-

C 2 * gato

(a) Il Dott. Timone aveva già ti del vifo e del corpo . V.:let- dì prima foftituita P incifione tera di Timone . appendice de*

ne’ due bracci alle punture che Viaggi de'la Meiruyet faceva la Greca in diverfe par-

(28)

io Memoria fulP inoculazione del P'ujolol

gaio dal germe del Vajolo, nò meno ficuro di più non averlo . Quanto più la materia elee abbondantemente dal-*

le piaghe dei bracci, tanto più il numero delle bolle o piccolo e didimo ! dovecchè nel Vajolo naturale cìafche-*

duna particella della materia fa una bolla particolare ; ciò che lo rende confluente, e perciò perlcololìttimo. Fra i Vajoli che fono dati in netta ti a Ginevra , appena ve n’ è dato uno. di quell’ ultima fpecie ; e veruno di coloro che P hanno ricevuto per inferzlone , n’è ri matto degnato. Lo deffo era dato ottervato , non falò in Inghilterra , ma nel-*

la Grecia ancora e nella Circattia (a) ; gli abitanti della quale .hanno adottato un cotaì ufo per la fola ragione dì confervar la bellezza delle loro figliuole (h). Quella otter- vazione parifee poche eccezioni, e fidamente quando i ma-*

Iati fi feorticano da per fe , a che fono fiati mal pre*

parati.

il maggior pericolo del Vajolo naturale confitte nel*

la febbre fecondarla , che fopraviene nel tempo della fup- purazione (c) • Nel Vajolo artificiale una fimil febbre o molto rara; foprartutto fra I bambini, i quali appena fo*

ro malati. Di venti perfone inoculate in Ginevra da Mr.

Guyot, una fola ha avuto la feconda febbre , e quella era una donna che aveva avuto molti figliuoli (d-). -

Io mi fono un poco difiefo filila Storia dell’ Inoculai

2

iIon e , perchè la narrazione dei fatti è quali fufficienté per fare fparire la maggior parte delie obiezioni, le quali fia**

ino ora per «familiare minutamente. PAR-»

/ »j *•■ ì [ ',

una maniera di confermare qnc*

da prezio fa Mercanzia , e con-*

fervarla in quello fiato di fplen*

dorè , fenz.i del quale non tro¬

va più fpaccio. Nota del Tra*

dui core.

(c) Trattato dell’ Inocul. di Burini.

(d) V. il T. IT. delle Meni, deli’ Accad. di Chirurgia *

va loro mcluilimo di trovare (a) Tìntone, filarini, Ju~

fi». La Cofte , la Motraye ec, (b) I Circadiani mercanteg¬

giano in Donne; il pù ficuro commercio» dice Mr .Ti (fot, che fi peffa. trovare ; poiché egli è fondato fu d’un piacere, che non è venuto in capo ancora a nef»

fu no di fc ttome.tter.e ai capric¬

ci della moda ; onde importa-

(29)

Memoria JulV Inoculazione del JSajolo

»

PARTE SECONDA.

' ÌP< ò 'i'

Riffrofta

alle

Obiezioni

.

* * t , .

N

OI non [sdegneremo di rlfpondere a quelle obbìe*

zioni e difficolta che fi fanno contro alT inoculazion del Vajolo , quantunque elleno fiano molto fa¬

cili a didruggerfi. Poiché col rifiatarle folidamente fi ac*

quida fulo il diritto di deprezzarle.

Ed in verità , fi può egli ad dimandare feriamente fe fia un delitto il falcar la vita a milioni di perfone colla fola ragione eh’ egli fi può dare che fu’ mille che fe ne conferva , ve ne fiano uno o due che muojono ? A quello fi riduce precifamente la quidione che fu 1’ argomento della Tefi del 1723. Sin Cartolai inoculare nefas ? nella quale un Dottore di Medicina diventato cafuida, fen«*

tenziò , che l’inoculazione era criminale, col medefimo diritto ed autorità fenza dubbio che un Teologo decide-*

irebbe

,

che 1

inoculazion non è Jalubre

.

Prima obbiezione. £’ egli vero che fia il T^ajolo la malattia che fi comunica coll' inoculazione, e quefta comunicata che fia, non è ella più pericolofa di ciucila

che fi vuol prevenire ì

RifpoHa . Coloro che hanno fatta la prima parte dell*

obbiezione, 1* hanno effi medefimi fciolta , ed hanno nel medefimo tempo dato delle prove della lor buona fede , facendola . Effi fon pronti a convenire che il Vajolo ino¬

culato é un vero vajolo (a)

,

purché

fi

riconofca eh’ egli è più

0

) Analyfisof inoculatici! by J* Kirkpatrik > pag. 100. efeq*

(30)

22 Memoria full' inoculazione del Vajolo *

c piti maligno e pili contagiofo del naturale . In quanto alP obbiezione così m et amorfo fata, noi vi abbiamo di già rifporto , provando col ragionamento e co’ fatti, che un vajolo previrto e dato a porta dopo tutti i preparativi, e dopo tutte le precauzioni infegnate dall’ arte e dall’ e- fperienza, dopo di avere fcelto a beneplacito P età, la difpofizione del corpo e dello fpirlto del malato , la rta- gione , il luogo e la materia della malattia ; che un tal vajolo, dico , non può mancare di e fiere , come effetti¬

vamente c, più benigno, e per confeguenza meno perico- lofo di un vajolo epidemico prefo a cafo , in congiun¬

ture che poflbno .aumentarne il pericolo. In affetto come mai fi può concepire che la materia dell’ inoculazione pre- fcelta e cavata da un vajolo della buona fpecie, ,e fopra tutto avanti che P Epidemia abbia fatto gran progredì (a) , produca una malattia più maligna e più pericolofa di quella che ammazza la fettima parte , la quinta, il quar- to e qualche volta il terzo di quelli che ne vengono In¬

fettati? (b) L’ efperienza , anche ne'cafi più infaufti non ha ella provato il contrario ? Conciofiacofachè il più fu- nefto effetto del vajolo inoculato , per confettione de* fuoi avverfarj medefimi, nelle epidemie più terribili, è flato di efier fatale a uno fopra cinquanta (c) , nel mentre che ne farebbe morto uno iti cinque del vajolo fpontaneo .

Seconda obbiezione. Il vajolo inoculato libera egli dal vajolo naturale ?

G2\ifp°fta • La rtoria de’fatti è la miglior rifpofla che fi porta dare a querta obbiezione . Da 30. anni in qua che fi b aperto gli occhi fulle confeguenze delP inocula¬

zione , e che tutti i fatti fono flati difcuflì contraditto- triamente, non vi ò neppure un efempio verificato, che

una

(a) V.-'la lettera dì Mr. Mait- iand riportata in quella di Mr.

de la Cotte.

CD Il Vajolo è più benigno

nel principio» e nella fine dell9 Epidemie. V. Butini Trattato dell’ Inoculazione,.

(c) Relazione di Mr. Juan,

(31)

MemoriafuìV hìòculazione del Vajolo 2$

una per fona Inoculata abbia riavuto II vajolo una fecon¬

da volta (j) . E’ quella una verità che I nemici dell5 ino¬

culazione hanno cercata di eludere per ogni mezzo* an¬

che con quello dell.' tmpollura (b

)11

Dottore Aleettleton fu obbligato di fmentire il Pubblico filila voce che fi era fparfa , che un foggetto inoculato da lui avea di poi ria¬

vuto il vajolo , e n5 era (lato molto, male.. Ne fu citato un altro efempio * ed una lettera d’un certo* Jones che_»

afììcurava la medefima cofa del fuo figliuolo . IL Dottor Jurin dfendofi diligentemente informato del fatto * il pa¬

dre ricuso di far vedere le cicatrici del fuo figlio; poi propofe di dire la verità * fe volevan pagarlo * e finalmen¬

te termino* collo fcrivere a Mr. Jurin, e col con fella rgli che non avea mai faputo che beftia folfe

1

* Inoculazione .

11

Dotu Kirkpatrik riporta quella lettera nell5 opera fua (c) . Dòpo di quello * non importa nulla il fapere fe fi può avere due volte iL vajolo completo. Quando un tal fatto*

che molti Med!ci negano (d), folfe abballanza verificato*

come io voglio fupporlo*. non ne feguirebbe per quello di neceffita che dopo V inoculazione uno folfe foggetto a ripigliar quello male . In effetto fi può benilfimo concepi¬

re da una parte * che in certe circollanze le caufe natu¬

rali dell’ epidemia o della contagione non Sviluppino fe non imperfèttamente in un corpo il germe del vajolo*

di modo che ve ne retti abballanza per una nuova fer¬

mentazione e dall* altro canto fi può foftenere con molta.

veri-

far) Tìntone * Tytarìnt,

rìn . Lettr. de Richard Wright

& de Perrot Williams.

(h) Analyfis of inoculatimi

by J. Kirkpatrik pag. m,.

(c) Pag. 123..

(d) Mr. TifTot nell’ op^ra fo- pra mentovata > decide aflolu- tamente che mai non è fuc- ceffa quella riduplicazionc di

Vajolo ) e che neffun medico.

abbia alfe rito di averla vedu¬

ta , ma (blamente qualche don¬

na » o qualche ignorante che non fapefle diftinguere malat¬

tia da malattia nella, loro raf- fomiglianza , eflendo grande il

numero de* morbi cutanei ; on¬

de fi può alferire francamente che nelfuna fpecie di Vajole

viene due volte *

Riferimenti

Documenti correlati

PUGLIA DIPARTIMENTO PROMOZIONE DELLA SALUTE, DEL BENESSERE SOCIALE E DELLO SPORT PER TUTTI SEZIONE STRATEGIE E GOVERNO DELL'OFFERTA SERVIZIO STRATEGIE E GOVERNO DELL'ASSISTENZA

Il risultato di mandare esente da responsabilità per omicidio e lesioni personali colpose l’operatore sanitario che, nell’attività di inoculazione del vaccino anti

mancanza di una espressa previsione legislativa. limita l’ap- plicabilità dello ius superveniens alla fase anteriore al giudicato. Tuttavia, occorre stabilire se l’introduzione di

Il centro di Voluntari, alla periferia della capitale Bucharest, ospita 60 anziani, e circa 150 bambini e ragazzi con disabilità fisiche e mentali più o meno gravi, e vi si

Nella ‘Cripta dei Cappuccini’, a Vienna, c’è una parte della storia del mondo – Francesco Giuseppe, Elisabetta e il figlio Rodolfo – Le ragioni di Calderon de la Barca..

Fu dunque con i tre film degli anni Cinquanta, tutti di enorme successo, che il pubblico venne coinvolto e quindi travolto da immagini e intrecci amorosi che avevano ben

né può accedersi alla tesi difensiva della contribuente, fatta propria della Commissione tributaria regionale secondo cui, in mancanza di dette decremento delle rimanenze finali, si

• GLI ANIMALI SBAGLIANO MENO DEGLI UMANI PERCHÈ LORO SEGUONO L’ISTINTO E NOI LA RAGIONE, QUINDI ABBIAMO BISOGNO DI UNA PARTE DELLA VITA PER FARE SBAGLI, UN’ALTRA PER CAPIRLI, E