La renna delle nevi
Michela Gusmini
C’era una volta un cucciolo di renna nato nel magico vil- laggio di Babbo Natale. Il piccolo, tuttavia, non mostrava segno di possedere le tipiche capacità delle renne del Polo Nord: infatti non sapeva né parlare né volare.
Soffriva molto per questa sua condizione e subiva spesso delle angherie da parte dei suoi compagni cuccioli, che lo prendevano in giro per la sua diversità.
Ciò lo portò a isolarsi dal resto del gruppo e a provare una profonda tristezza: nemmeno la neve, i regali e le luci scin- tillanti potevano rallegrare il suo animo.
Un giorno, in seguito all’ennesimo litigio con i suoi compa- gni, scappò nella foresta e corse a perdifiato finché le sue fragili zampe lo sostennero, poi si lasciò cadere a terra e scoppiò in un pianto disperato.
D’improvviso sentì avvicinarsi qualcuno. Alzò il capo e scorse una giovane fanciulla che camminava lentamente fra l’erba; i suoi piedi erano scalzi e, dietro di sé, lasciava una scia di neve scintillante. La renna restò incantata dalla bellezza della giovane e capì di trovarsi al cospetto di una creatura magica: i suoi lunghi capelli biondi sembravano raggi di luna e vestiva con un abito azzurro bordato di can- dida pelliccia. Il cucciolo di renna sperava di non attirare la sua attenzione, non voleva disturbarla, ma lei si accorse ugualmente di lui e gli andò incontro.
La renna fissò i grandi occhi in quelli di lei, azzurri come il ghiaccio, e una grossa lacrima gli scivolò lungo il muso allungato.
La fanciulla parve intristirsi a sua volta:
– Perché piangi da solo, piccolino? – domandò con la voce più dolce che la renna avesse mai sentito.
Quanto avrebbe voluto risponderle! Ma non sapeva parlare e, a causa di ciò, avrebbe finito col deludere anche lei.
La fanciulla, tuttavia, sorrise e ribatté:
– Oh, non temere di offendermi: io posso capire ben al di là delle parole, vedo il tuo cuore e con esso il tuo passato.
La renna alzò il capo di scatto: cosa aveva detto?! Davvero poteva capirlo anche se non sapeva parlare?
Il sorriso della ragazza si allargò, soddisfatto:
– Io non mento mai, piccolo amico. Il mio nome è Nevina e sono, come te, parte di un mondo a metà tra l’immaginario e il magico. Aiuto il mio nonnino, Nonno Gelo, a portare doni e felicità ai bambini che credono in noi.
La renna inclinò il capo, diffidente: non aveva mai sentito parlare di quelle persone, che lui sapesse solo Babbo Natale aveva il compito di portare doni e felicità ai bambini.
Nevina si mise a ridere e la sua risata echeggiò leggiadra nella foresta, come un canto di campanelle:
– Oh, sì, credo proprio che il tuo Babbo Natale e il mio non- nino siano parenti! Noi non siamo famosi come lui, ma fac- ciamo del nostro meglio per portare gioia ai piccoli che cre- dono in noi… anche Babbo Natale ha bisogno di una mano, sai?
Il cucciolo era affascinato da quella fanciulla e desiderava davvero diventare suo amico; lei non lo allontanava, non lo faceva sentire diverso e per la prima volta si sentì felice.
– Perché non vieni con me? Potresti aiutarmi nella mia mis- sione e viaggeremmo insieme per ogni dove. – gli propose lei allargando le braccia, dalle quali sprizzarono fiocchi di neve.
Il cucciolo stava per annuire quando, in fondo al cuore, qualcosa lo trattenne: sentiva che seguire Nevina lo avreb- be reso felice, tuttavia sarebbe stata una felicità non merita- ta, poiché voleva rendersi utile in un modo tutto suo.
La fanciulla parve riflettere sul dilemma interiore che dila- niava l’amico: da una parte era triste per il fatto che non vo- lesse accompagnarla, ma dall’altro
era orgogliosa che lui volesse tro- vare il suo posto nel mondo.
Decise allora di aiutarlo. Congiunse le mani, dalle quali si sprigionò una luce azzurra e concentrò parte della sua ma- gia in esse, poi accarezzò il muso del cucciolo, che la guardò confuso.
– Non posso farti dono della parola o del volo, piccolo ami- co, tuttavia io sono la Fanciulla della Neve ed è di questa che ti faccio dono. D’ora in poi sarai una renna unica al mondo:
la Renna delle Nevi. Mentre il tuo caro Babbo Natale por- terà i doni, tu renderai i bambini di tutto il mondo felici con la tua neve. Spero che il duro lavoro ti renda orgoglioso del tuo essere e che troverai la tua felicità.
Il manto della renna cambiò colore, diventando di un can- dido bianco, e i suoi zoccoli si fecero di ghiaccio. Non cre- deva ai suoi occhi, quale miracolo gli era accaduto? Come ringraziare la sua amica per avergli donato un futuro?
Nevina sorrise e abbracciò l’amico:
– La tua amicizia è il regalo più bello per me e noi saremo amici per sempre… I fiocchi di neve mi porteranno i tuoi pensieri e ti porteranno i miei, così sarà come essere sem- pre insieme!
Amici per la neve, la renna e Nevina vissero per sempre fe- lici e contenti.
L’autrice – Michela Gusmini
Michela ha iniziato a scrivere a nove anni e non ha mai smesso. Fin da bambina ama immaginare storie e mondi fantastici.
Precisa e idealista, le piace creare personaggi che sappiano creare un legame con il lettore.
Dal 2010 lavora in Servizi Italia, nello stabilimento produttivo di Travagliato (BS).
Il progetto con Servizi Italia S.p.A.
Michela, in questo anno così difficile, ha deciso di fare un gesto di speranza e ha regalato all’azienda tre racconti che parlano dello spirito del Natale, nella speranza che le avventure di Nevina, del cucciolo di renna, del Soldatino senza colori e del pinetto possano portare a tutti un po’ di gioia.
Servizi Italia riceve con gratitudine questo dono e decide di farne un progetto più grande, che coinvolga tutti e renda questi racconti ancora più preziosi.
L’Illustratrice – Gaia Nasi
Emiliana doc, trasforma i desideri in immagini. Collabora con Servizi Italia da ormai tre anni, fondendo la sensibilità grafica con il tocco unico dell’illustrazione, per creare immagini inedite dove il messaggio e la forma sono in armonia. Da subito entusiasta all’idea di realizzare questo progetto, ha dato vita e colore ai personaggi di Michela, rendendoli unici e ancor più indimenticabili.