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COMUNE DI CASTELFRANCO DI SOTTO

(PROVINCIA DI PISA)

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TOTI ALLE FOSSE ARDEATINE IN RICORDO DI LIDO DURANTI

Il Sindaco di Castelfranco stamattina a Roma per commemorare il partigiano orentanese ucciso il 24 marzo 1944 nella rappresaglia nazista che strappò la vita a 335 persone.

Uno scambio di parole anche con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

““La memoria è il tesoro dell’anima”, recita un proverbio. Ed è con uno spirito colmo di orgoglio, mosso dalla volontà ferma e convinta del rispettare una commemorazione doverosa, che questa mattina ho partecipato alla cerimonia in ricordo dell’eccidio delle Fosse Ardeatine”, ha dichiarato il sindaco di Castelfranco di Sotto, Gabriele Toti da Roma, dove si è recato per onorare la memoria delle 335 vittime che persero la vita nella rappresaglia nazista del 24 marzo 1944. “In quel gesto brutale che ha segnato la storia d’Italia in una delle sue pagine più drammatiche, fu ucciso anche un nostro concittadino orentanese, il partigiano Lido Duranti. Sono qui oggi per celebrare il suo ricordo, per commemorare un uomo che ha lottato per la liberazione del nostro Paese e che ha dedicato la sua esistenza alla lotta contro l’ingiustizia”.

“È con grande commozione che ho preso parte a questa giornata, in un luogo simbolo della storia italiana- aggiunge il sindaco- Un’occasione molto emozionante anche poter scambiare qualche parola con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale ho spiegato la ragione particolare della mia presenza, in rappresentanza del Comune di Castelfranco per ricordare appunto Lido Duranti”.

Lido Duranti, nacque a Orentano nel 1919 per poi emigrare a Roma con la famiglia per fuggire alle dure condizioni economiche del tempo. In un periodo di congedo provvisorio dal servizio militare che stava prestando in Libia, raggiunse i familiari nella capitale nel 1943. Fu lì che (come racconta la sorella Isa) entrò nel movimento partigiano nella formazione “Bandiera Rossa”, riuscendo anche a infiltrarsi nella fabbrica Pirelli. Negli stessi giorni in cui gli Alleati bombardano Montecassino, a metà febbraio '44, Lido fu tradito da una donna che, all'uscita della fabbrica, lo consegnò alle SS. Duranti venne fermato con in tasca una lista di 40 compagni che riuscì però a mangiare prima di essere tratto in arresto. Fu portato nel carcere romano di Regina Coeli, dove rimase poco più di un mese, poi trasferito nella struttura detentiva di via Tasso, tristemente nota per l’abominio delle torture che vi venivano praticate. Fino all'ultimo si rifiutò di collaborare, nonostante le terribili violenze alle quali era sottoposto ogni giorno. Nemmeno di fronte alle suppliche del padre che lo vide l'ultima volta coperto da una maschera di sangue, dopo che gli erano stati strappati denti e unghie. Lido non parlò mai, fu questo che alla fine decretò la sua condanna a morte, che si consumò nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine.

Le informazioni che ricostruiscono la vita e le gesta di Lido Duranti, sono raccolte in un volume “Lido Duranti, vita di un partigiano ucciso alle Fosse Ardeatine”, curato dallo studioso e storico Claudio Biscarini con la collaborazione di Savino Ruglioni, pubblicato nel 2002 con il sostegno dell’Amministrazione Comunale di Castelfranco di Sotto.

A Lido Duranti è intitolata una strada nella frazione di Orentano e gli è stata riconosciuta una medaglia d'argento al valor militare dal Ministero della Difesa nel 1973, ed è oggi a pieno titolo ricordato come una delle vittime della lotta di liberazione. Purtroppo per molto tempo è circolato un certo scetticismo nei confronti della storia di Duranti: si vociferava che fosse stato catturato per caso dalle truppe tedesche e che non avesse avuto alcun ruolo nella lotta contro i nazi-fascisti e nella Resistenza.

La ricostruzione storica dei fatti ha dimostrato la veridicità del trascorso partigiano di Lido Duranti.

La presenza del sindaco Toti a Roma rinnova infatti l’impegno, preso più di 15 anni fa dal comune di Castelfranco di Sotto, di rendere giustizia alla sua memoria.

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