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PRESIDIO QUALITÀ Audit con i Presidenti e le Giunte dei Corsi di Studio

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Academic year: 2022

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PRESIDIO QUALITÀ 

Audit con i Presidenti e le Giunte dei Corsi di Studio 

 

Premessa 

Per dare un quadro complessivo di quanto discusso durante gli audit con i Presidenti e le Giunte dei Corsi di  Laurea e Laurea Magistrale, il Presidio Qualità di Ateneo (PQA) ha ritenuto più utile raccogliere nel presente  ed unico documento il resoconto degli incontri avvenuti tra il 10 e il 16 gennaio 2018. 

 

Riunioni del 10 gennaio 2018, Stanza D502 – Palazzo H (piano 2)   

Ore 12:00 ‐ Audit al Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive (L22)  Presenti: 

Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof. Francesco Di Russo, Prof.ssa  Silvia Migliaccio, Prof.ssa Paola Sbriccoli, Sig.ra Maria Alessi, Sig.ra Daniela Parisi 

Per il CdL L22: Prof. Maurizio Ripani (Presidente), Prof. Pasquale Moliterni, Prof. Francesco Felici 

 

La Prof.ssa Sabatini inizia la riunione menzionando l’audit di gennaio 2017 per conoscere le attività svolte  rispetto a quanto emerso  in quell’incontro, anche alla luce  dei successivi documenti ricevuti da parte  del  Nucleo di Valutazione (NdV) e della Commissione Paritetica Docenti Studenti (CPDS). 

Ricorda che, al fine di prepararsi alla visita della CEV (maggio 2019), occorre tener presente che i valutatori  ANVUR  inizieranno  il  loro  lavoro  analizzando  la  documentazione  presente  sul  sito  istituzionale,  per  poi  chiedere  un  riscontro  sulle  eventuali  criticità  durante  la  visita  in  sede.  La  presenza  di  adeguata  e  varia  documentazione  (verbali,  ecc.)  e  la  conseguente  tracciabilità  delle  azioni  intraprese  per  il  miglioramento  diventa obiettivo principale per questo anno. 

A tal proposito, il Presidente ricorda di aver chiesto da tempo di pubblicare i risultati della valutazione della  didattica da parte degli studenti, cosa che non risulta ancora fatta. 

Il Prof. Ripani risponde che, parlandone nel Consiglio di Corso di novembre, era scaturita la proposta di un  incontro con i Presidenti degli altri Corsi di Studio (CdS) per definire una struttura comune per tale documento  ma, soprattutto, per condividere quali dati pubblicare. Tuttavia, ad oggi, non si è riusciti ad incontrarsi. 

Il Prof. Ripani ribadisce, inoltre, che: 

a) l’impostazione del documento non può essere decisa dal Presidente del CdS, ma dovrebbe seguire  indicazioni chiare degli organi istituzionali responsabili della Qualità dell’Ateneo; 

Data Protocollazione 15/02/2018

Tipologia Documento Posta Ufficiale in entrata

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b) non è chiaro chi sia responsabile della pubblicazione ed in quale sezione del sito saranno pubblicati  questi dati; 

c) la proposta del Consiglio sarebbe di mettere a confronto i dati degli ultimi 3 anni e fare un’analisi  degli eventuali cambiamenti derivanti da azioni migliorative attuate nel periodo considerato.  

Il PQA ritiene, invece, che sia il Presidente di ciascun CdS ad optare per opportune scelte, fermo restando  che  sia  auspicabile,  ma  non  necessario,  un  formato  omogeneo  fra  i  vari  corsi.  Ciascun  Corso  può  quindi  muoversi  autonomamente.  Il  documento  potrebbe,  inizialmente,  essere  impostato  dalla  Giunta  per  poi  essere condiviso e definito collegialmente. 

La Sig.ra Alessi interviene sul: 

 punto a, per “ formato” si intende l’elaborazione di tabelle, grafici o altro.  

 punto b, per suggerire che, una volta elaborato il documento, questo potrebbe essere pubblicato  nella sezione dedicata al Corso, o in altra sezione del sito. Resta, comunque, problema secondario,  facilmente  risolvibile  semplicemente  chiedendo  alla  governance  di  Ateneo  indicazioni  a  tale  proposito.  

Il Prof. Ripani chiede quale sia la scadenza per la pubblicazione dei dati sulla valutazione della didattica. 

La  Prof.ssa  Sabatini  segnala  che  il  PQA  aveva  dato  come  termine  il  31/12/2017,  vista  l’importanza  della  adeguata e numerosa documentazione sulla Qualità, da pubblicare sul sito istituzionale con un buon anticipo  rispetto alla visita CEV. Ciò, inoltre, non solo garantirebbe la trasparenza sull’andamento dei singoli CdS, ma  indicherebbe anche il raggiungimento di quanto stabilito dal PQA fin dal 2016. 

 

Passando  all’analisi  delle  criticità  e  dei  rilievi  emersi  dai  questionari  per  la  valutazione  della  didattica  2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione. 

 

Prof. Felici: 

a) Per le criticità emerse sui singoli docenti, la giunta prevede di convocarli singolarmente per trovare  una soluzione che possa modificare tale andamento. 

b) Le criticità, comunque, risultano ripetute negli anni per lo più per gli stessi insegnamenti. 

c) I dati IVP al di sotto della soglia indicata dal PQA sono prevalentemente su insegnamenti da sempre 

“indigesti” per motivi diversi. Comunque, il permanere della criticità indica come non siano stati fatti  sufficienti  sforzi  per  migliorare.  Tuttavia,  alla  luce  della  futura  visita  CEV,  è  necessario  che  il  Responsabile del CdS faccia emergere almeno le azioni intraprese per ottenere un miglioramento. 

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d) I dati da pubblicare riguarderanno esclusivamente la valutazione dell’intero insegnamento e non del  docente.  

Prof.ssa  Sabatini:  Per  le  azioni  intraprese,  qualunque  risultato  queste  abbiano  riportato,  non  esiste  documentazione, mentre sarebbe sempre necessario, a fronte dei rilievi del PQA e/o del NdV, dare risposte  scritte. 

Prof.  Felici:  Pubblicare  l’IVP  medio  di  un  insegnamento,  eliminando  i  valori  estremi  e  il  dato  relativo  alla  numerosità dei questionari compilati, informazioni che potrebbero fuorviare chi legge non conoscendone il  significato. Non c’è, infatti, una relazione diretta tra numero di questionari compilati e studenti compilanti. I  numeri  non  corrispondono  per  la  maggior  parte  dei  casi,  in  quanto  un  singolo  studente  può  avere  da  compilare più di un questionario per ciascun insegnamento, dato che i corsi sono quasi sempre integrati e,  pertanto, costituiti da due o più moduli, erogati da docenti diversi. 

 

Si passa ad analizzare la criticità relativa alle conoscenze preliminari, comune a tutti gli insegnamenti del 1° 

curriculum, ma non per il 2° curriculum. 

Prof.ssa  Crescioli  e  Prof.  Felici:  Gli  studenti  di  questo  2°  percorso,  pur  avendo  per  la  maggior  parte  un  background culturale disomogeneo, sono più consapevoli e maturi dei loro colleghi del 1° curriculum. 

Prof.ssa Sabatini: La criticità relativa alle conoscenze preliminari può derivare dai debiti formativi riscontrati  nella prova scritta della selezione in ingresso.  Dai dati del concorso di accesso sui requisiti minimi richiesti  per  l’ammissione,  limitatamente  agli  ammessi  e  alle  domande  sulle  conoscenze  scientifiche,  (biologia,  matematica,  fisica,  chimica),  si  è  riscontrato  che  sono  numerosi  gli  studenti  con  insufficienze  in  queste  materie, con la conseguenza che la maggior parte di tali studenti potrebbe incontrare maggiore difficoltà sia  a seguire le lezioni ma, soprattutto, a superare con successo gli esami, in particolare proprio nel 1° anno. 

È necessario progettare azioni correttive che consentano di “recuperare” quelle conoscenze propedeutiche  agli insegnamenti dell’ambito biomedico. 

Prof.  Ripani:  Organizzare  attività  di  recupero  è  difficile  per  la  tempistica  (quando?),  per  la  verifica  (come  valutare?), per le strutture (dove?), per la docenza (chi?). 

Prof.ssa Sabatini: In fase di valutazione delle criticità su alcuni aspetti della didattica (conoscenze preliminari)  le  CEV  certamente  non  si  soffermeranno  sulle  difficoltà  di  organizzazione,  ma  andranno  a  verificare  se  l’Ateneo è stato in grado di prevedere azioni di miglioramento e con quali strategie.  

 

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Prof.  Moliterni:  È  necessario  fare  una  valutazione  non  frammentata  sul  singolo  docente,  ma  piuttosto  riportare i dati di IVP medio dell’intero insegnamento, in particolare per i corsi integrati o costituiti da più  moduli. 

Prof.ssa Sabatini: Tale modalità è già stata proposta dal Prof. Felici (si veda punto d). Però, conoscere i dati  sulla  valutazione  del  singolo  docente  è  utile    in  sede  di  verifica  annuale  della  qualità  della  didattica,  in  un’ottica di miglioramento. 

 

La discussione passa alle altre criticità emerse, relative a: 

‐ carico didattico; 

‐ rispetto degli orari da parte dei docenti; 

‐ numerosità di studenti che si dichiarano frequentanti rispetto al numero effettivamente presente in  aula; 

‐ validità quindi dei risultati. 

Non  è  facile  risolvere  tali  criticità,  soprattutto  le  prime  due,  mentre  per  le  altre  riemerge  la  difficoltà  a  comprendere  che  non  c’è  una  relazione  univoca  tra  il  numero  di  questionari  compilati  e  gli  studenti  effettivamente presenti in aula. Come già specificato, i numeri non corrispondono per la maggior parte dei  casi in quanto ogni studente può avere compilato più di un questionario per ciascun insegnamento, a seconda  del  numero  di  moduli  da  cui  è  composto.  Questo  suggerisce,  invece,  che  i  dati  ottenuti  per  il  2016/17  corrispondono alla valutazione data dalla maggior parte degli studenti. 

Prof.ssa Sabatini: Al fine di migliorare la comprensione di alcune delle domande presenti nel questionario  (come le “attività didattiche integrative”), i questionari (dal 9 gennaio on‐line) presentano nuove domande  allo scopo di aiutare gli studenti nella valutazione. 

 

Prof.  Felici:  Sarebbe  opportuno  prendere  ben  in  considerazione  anche  le  opinioni  dei  docenti,  poiché  è  probabile  che  anche  da  quei  questionari  emergano  criticità.  La  mancata  discussione  potrebbe  essere  un  punto a sfavore del processo di assicurazione della qualità. 

Prof.ssa Sabatini:  I dati sono stati inviati ai Presidenti, ma nessun CCdS ne ha parlato e/o discusso. 

 

Altro punto di discussione è la Consultazione con i portatori di interessi (stakeholder) esterni. 

 

Prof.ssa Sabatini: Il coinvolgimento degli interlocutori esterni è un aspetto importante a cui rivolgere una  particolare attenzione, poiché è tra gli indicatori per i requisiti di qualità dei CdS. 

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Infatti,  l’indicatore  R3.D2  ha  evidenziato  l’importanza  del  coinvolgimento,  costante  nel  tempo,  degli  stakeholder, al fine di un periodico aggiornamento/aggiustamento del profilo professionale e del percorso  formativo. Sulla base delle indicazioni derivanti dagli incontri tra ente di formazione e mondo del lavoro si  può migliorare l’occupabilità dei laureati. 

Prof. Ripani: Le attività sono ferme a marzo 2017, alla proposta di coinvolgere di più il personale tecnico  strutturato  che  avrebbe  potuto,  vista  la  loro  esperienza  e  professionalità,  essere  il  punto  di  contatto  tra  ateneo e stakeholder. 

Prof. Felici: La proposta non ha trovato riscontro positivo per un problema sindacale. Non riuscendo a trovare  accordo con i tecnici, quale può essere la soluzione? Alle riunioni organizzate in precedenza pochi sono stati  i partecipanti, in alcuni casi solo due. Forse prevedere incontri su base annuale potrebbe risultare eccessivo  per gli esterni, mentre programmarli su base triennale potrebbe risolvere il problema della scarsa risposta. 

Prof.ssa Sabatini: Le problematiche incontrate e il mancato incontro con le parti esterne sono state riportate  in qualche documento? 

Prof. Ripani: Le due riunioni con gli stakeholder sono documentate all’interno dei verbali delle riunioni del  Consiglio. Poi si è rimasti fermi in attesa della disponibilità dei tecnici. 

Sig.ra Alessi: Si dovrebbe provare ad ampliare la scelta di stakeholder, ovvero si potrebbe analizzare quali  altri portatori di interesse possano essere coinvolti. 

Prof.ssa Sabatini: Fermo restando la possibilità di utilizzare i tecnici, sarebbe utile non far trascorrere troppo  tempo dalle precedenti riunioni con gli interlocutori esterni. 

 

La riunione con La Giunta L22 termina alle ore 13:25   

Ore 14:00 ‐ Audit al Corso di Laurea Magistrale in Scienza e tecnica dello Sport  Presenti: 

Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof. Francesco Di Russo, Prof.ssa  Silvia Migliaccio, Sig.ra Maria Alessi, Sig.ra Daniela Parisi 

Per il CdL LM68: Prof.ssa Laura Capranica (Presidente), Prof.ssa Paola Sbriccoli   

La Prof.ssa Sabatini, come per il Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive: 

‐ riassume quanto discusso nel precedente audit (gennaio 2017);  

‐ chiede la motivazione della mancata pubblicazione degli IVP 2016‐17 entro il 31/12. 

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‐ chiede  di  illustrare  le  azioni  programmate  per  migliorare  le  criticità  emerse,  sia  a  livello  di  insegnamento che di singolo docente. 

 

La Prof.ssa Capranica fa presente che è stata nominata una commissione (Prof.ssa Crescioli, Dott.ssa Ceci,  Dott.  Dimauro)  che  lavori  al  documento    e  che,  con  molta  probabilità,  sarà  pronto  a  breve  per  la  pubblicazione. Inoltre, avendo sentito il Presidente della LM67, si cercherà di produrre un documento quanto  più  possibile  nello  stesso  formato  e  con  le  stesse  informazioni  sull’andamento  del  Corso.  Naturalmente  saranno pubblicati solo i dati degli insegnamenti e non dei singoli docenti. 

 

La Prof.ssa Capranica premette che si continua a lavorare non solo per il miglioramento della Qualità del  Corso, ma anche per l’internazionalizzazione, ancora non soddisfacente sul fronte studenti, ma più sviluppata  per i docenti. 

Relativamente a questo, sembra esserci volontà di procedere verso la realizzazione di un Corso di Laurea  Magistrale  internazionale  per  la  Classe  LM68,  sulla  scia  del  successo  della  LM  in  Attività  Fisica  e  Salute  (LM67int).    Lo  scorso  3  gennaio,  infatti,  si  è  tenuta  una  riunione  preliminare  con  l’Ufficio  Relazioni  Internazionali  per  verificare  se  il  progetto  con  l’Università  di  Taipei  fosse  fattibile,  verificando  anche  la  possibilità  di  finanziamento  attraverso  il  programma  Erasmus+.  Naturalmente  il  CdS,  attivato  nella  stessa  classe  LM68,  dovrà  differenziarsi  dal  CdS  già  attivo,  secondo  quanto  previsto  dalla  normativa  vigente  e  coerentemente con quanto fatto per la LM67Int. 

 Resta da verificare la disponibilità dei docenti (alcuni già interpellati) visto l’impegno notevole nella didattica  dei corsi attivi in ateneo. Nel mese di febbraio l’Ufficio Relazioni Internazionali, nello specifico la Dott.ssa Teti,  proverà a presentare un progetto per avere un finanziamento su Fondi Europei, per l’attuazione di questo  percorso formativo. 

Seguiranno quindi incontri a livello di Giunta per portare avanti le azioni necessarie al raggiungimento dei  due obbiettivi sopra indicati, e aggiornamenti periodici in Consiglio per una più ampia condivisione. 

La Prof.ssa Capranica chiede se sia opportuno, consigliabile e/o necessario produrre un verbale anche per le  riunioni di Giunta. 

La  Prof.ssa  Sabatini  ribadisce  come  sia  assolutamente  necessario  lasciare  traccia  delle  attività  svolte,  soprattutto per quanto riguarda il miglioramento della qualità. Ma può andar bene anche riportare il lavoro  fatto in Giunta fra le comunicazioni del Presidente nei successivi Consigli. 

 

(7)

Passando all’analisi  delle  criticità  e  dei  rilievi  emersi  dai  questionari  per  la  valutazione  della  didattica 

2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione. 

 

Prof.ssa Capranica: Per le 3 principali criticità segnalate, sono indicate le possibili motivazioni per cui si sono  avuti IVP al di sotto della soglia minima indicata dal PQA: 

1. Conoscenze preliminari: con molta probabilità, e soprattutto per gli studenti che provengono da altri  atenei e/o da percorsi di primo livello diversi dalle Scienze Motorie, lo studio delle discipline peculiari  di questa Laurea Magistrale risulta difficoltoso in quanto presuppone non solo la conoscenza delle  basi teorico‐pratiche  (previste nel primo livello di  formazione)  dalle quali partire per il successivo  approfondimento, ma anche un maggiore impegno come studio individuale. Tanto che, compresa la  necessità di maggiore applicazione, la maggior parte degli studenti superano l’esame. Affermazioni  dimostrabili dal basso numero di fuori corso. Pertanto, si può affermare che non è una reale criticità. 

Si potrà certamente migliorare invitando i docenti a verificare, ad inizio percorso, eventuali carenze  che potrebbero essere colmate con attività di tutorato ed esercitazioni per il recupero delle basi. 

2. Materiale  didattico:  per  la  maggioranza  delle  discipline  della  Laurea  Magistrale  non  esistono  libri  adeguati ed esaustivi dei temi trattati. Il materiale di studio può essere reperito utilizzando le fonti  originali da cui sono tratte le tematiche che il docente porta in aula; ciò significa capacità di ricerca  bibliografica,  oltre  che  capacità  di  studiare  su  testi  in  lingua  inglese.  Molto  spesso  sono  i  docenti  stessi a fornire, attraverso la piattaforma informatica di supporto didattico, i lavori scientifici utili  all’apprendimento. Un’attività utile a  risolvere, almeno in parte, tale criticità è organizzare, con  il  supporto del personale della biblioteca di ateneo, alcune ore per imparare a fare ricerca bibliografica. 

Un altro motivo per cui risulta insoddisfacente il materiale didattico può derivare dal fatto che non  tutti i docenti mettono a disposizione le lezioni svolte. Lo studente, purtroppo, ritiene lo studio sul  materiale  on‐line  esaustivo,  mentre  è  assolutamente  inadeguato  a  fornire  tutte  le  conoscenze  richieste  non  solo  per  superare  l’esame,  ma  soprattutto  per  formare  un  laureato  che  possa  competere in ambito lavorativo con altre figure professionali meno qualificate. 

3. Modalità  di  esame  non  chiare:  per  questo  risultato  è  stato  richiesto  a  tutti  i  docenti  del  Corso  di  implementare le indicazioni sulle modalità di Verifica del Profitto, riportando in maniera più chiara  come  sarà  verificata  l’acquisizione  delle  conoscenze  e  competenze  relativamente  agli  obiettivi  formativi  di  ciascun  insegnamento.  La  richiesta  è  stata  recepita  dalla  maggior  parte  dei  docenti  coinvolti, come si può verificare dalla Guida dello Studente/programmi online. 

 

(8)

Prof.ssa Sabatini: Insegnamento con IVP al di sotto del valore posto come soglia: quali azioni si prevedono  per migliorare la valutazione? 

Prof.ssa Capranica: Il valore dell’IVP deriva molto probabilmente dal fatto che, per lo più, lo studente non  mostra interesse verso la materia, probabilmente non la ritiene aderente ai suoi interessi e utile per il lavoro. 

Naturalmente ciò non risponde al vero, ma lo studente sente lontano da sé il linguaggio utilizzato dai docenti,  forse lo trova difficile da comprendere. È, però, importante sottolineare come la valutazione nel tempo sia  migliorata.  

Prof.ssa  Sabatini:  Qualunque  sia  la  motivazione  che  ha  portato  al  dato,  occorre  dare  una  spiegazione  e  documentarla.  Quello  che  è  stato  detto  durante  l’odierna  riunione,  dovrebbe  invece  essere  affrontato  in  Consiglio di Corso, sempre lasciando traccia scritta delle discussioni. 

Prof.ssa Capranica:  Questa riflessione è già stata fatta in CdS, forse non abbastanza evidenziata. 

Al rappresentante degli studenti è stato dato mandato di verificare se le valutazioni date sono espressione di  una reale criticità, chiaramente da risolvere, o se non siano l’istanza di un solo studente e non di tutti. Può  accadere che una criticità segnalata derivi dal malcontento di pochi studenti e, pur tenendola comunque in  considerazione,  potrebbe  essere  valutata  con  un’ottica  diversa.  Pertanto,  diventa  fondamentale  un  confronto continuo con la CPDS per monitorare meglio le eventuali criticità che possono presentarsi durante  l’anno ed intervenire prontamente, eventualmente incontrando l’intera classe per discutere quanto emerso. 

Altra ipotesi è quella di inserire all’interno del questionario lo spazio per commenti. 

Prof.ssa Sabatini: Lo spazio per i commenti liberi è stato sostituito con scelte multiple, poiché giudicato non  opportuno a seguito di commenti offensivi nei confronti del docente. Il commento anonimo libero non risolve  il problema, ma può alimentare inutili tensioni. Si consideri che, in caso di commenti pesanti, si potrebbe  risalire all’autore con possibilità di denuncia. 

Prof.ssa  Capranica:  Potrebbe  essere  inserita  una  nota  che  avvisi  lo  studente  delle  conseguenze  di  un  comportamento non corretto. 

Prof.ssa Sabatini: L’elevato numero di risposte ottenute da quando si è resa obbligatoria almeno l’apertura  dei questionari, rende poco significativo il giudizio di pochi rispetto alla valutazione generale. Gli studenti,  anche se lentamente, si stanno rendendo conto del loro ruolo nel processo di qualità della didattica. Ciò è  dimostrato anche dall’impegno messo dai rappresentanti degli studenti nel confrontarsi continuamente con  i compagni di corso per verificare la presenza di criticità. 

Sig.ra Alessi: La discussione in Consiglio di Corso, relativamente al risultato IVP dell’insegnamento di cui si  sta parlando, fu rimandata in quanto il rappresentante degli studenti non era presente. 

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Prof.ssa Capranica: Si inviteranno i docenti con IVP sotto soglia a discutere del risultato insoddisfacente al  prossimo Consiglio. 

Prof.ssa Sabatini: Sono stati analizzati i nuovi indicatori per individuare quelli più significativi per il corso? 

Prof.ssa Capranica: Molte delle azioni da intraprendere, suggerite nelle linee guida ANVUR, sono state fatte. 

Restano  criticità  per  alcuni  spazi  e  per  le  attrezzature,  risolvibili  al  momento  dell’acquisizione  e  ristrutturazione di nuove strutture. Molti di questi rilievi sono in scheda SUA e discussi in CdS, inseriti nei  verbali e quindi tracciabili. 

 

Per quanto riguarda la consultazione con gli stakeholder, l’aggiornamento è: 

‐ Si  sono  tenuti  due  incontri  in  presenza  con  i  principali  portatori  di  interesse  per  questo  Corso  di  Laurea Magistrale, sostanzialmente le Federazioni Sportive Nazionali. 

‐ È  stato  strutturato  un  questionario  da  compilare  online  sviluppato  in  collaborazione  con  uno  stakeholder (Scuola dello Sport), discusso ed approvato in sede di Consiglio ed inviato ad una lista di  enti/strutture  potenzialmente  interessate  al  profilo  professionale  dei  nostri  laureati  magistrali. 

Manca da elaborare le risposte. 

 

La riunione con la Giunta LM68 termina alle 15:30 

   

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Riunione del 12 gennaio 2018, Stanza D502 – Palazzo H (piano 2) 

 

Ore 12:00 ‐ Audit alCorso di Laurea Magistrale in Attività motorie Preventive ed Adattate (LM67)  Presenti: 

Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof. Francesco Di Russo, Prof.ssa  Silvia Migliaccio, Prof.ssa Paola Sbriccoli, Sig.ra Maria Alessi, Sig.ra Daniela Parisi 

Per il CdL LM67: Prof.ssa Laura Guidetti (Presidente), Prof. Massimo Sacchetti, Prof. Andrea Macaluso 

 

La Prof.ssa Stefania Sabatini, come per gli altri Corsi: 

‐ riassume quanto discusso nel precedente audit (gennaio 2017); 

‐ chiede la motivazione della mancata pubblicazione degli IVP 2016‐17 entro il 31/12; 

‐ chiede  di  illustrare  le  azioni  programmate  per  migliorare  le  criticità  emerse,  sia  a  livello  di  insegnamento che di singolo docente. 

 

Prof.ssa Guidetti: Non c’è un motivo definito per la mancata pubblicazione degli IVP. Nell’ultimo CdS si è  arrivati a stabilire di pubblicare i dati dell’IVP degli insegnamenti e non i risultati sui singoli docenti. Resta  però non chiaro e non definito come pubblicare, più precisamente chi pubblica e in quale sezione del sito. 

Prof.ssa Sabatini: Il primo passo è preparare il documento, e successivamente, raccolto il lavoro di tutti i CdS,  stabilire, anche in accordo con gli organi di governo, dove saranno inseriti e chi pubblicherà. 

Prof.ssa  Guidetti:  Si  riteneva  che  l’impostazione  del  documento  fosse  compito  degli  organi  istituzionali  responsabili della Qualità dell’Ateneo, con chiare indicazioni su come ciascun Responsabile di CdS dovesse  procedere, così che le varie proposte dei CdS fossero tra loro omogenee. Alcuni dati sono, comunque, già  disponibili nella scheda del Corso (SUA‐CdS) consultabili anche da utenti esterni all’Ateneo. Non si riscontra  la necessità di pubblicarli anche nella pagina riservata al Corso, anche per la difficoltà di navigazione nel sito  istituzionale. 

Non è poi chiaro cosa esattamente vada pubblicato, se i dati nudi e crudi, già presenti nella SUA‐CdS, o dati  accompagnati da osservazioni, confronti con i dati degli anni precedenti. 

Sig.ra Alessi: I dati sulla qualità del Corso dovrebbero essere discussi ed approvati in Consiglio o in Giunta e,  in quest’ultimo caso, il documento elaborato può essere riportato come semplice comunicazione in Consiglio  per la definitiva condivisione. 

Prof.ssa Sabatini: L’armonizzazione dei documenti sarà certamente necessaria, ma partendo dalle proposte 

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Prof.ssa Crescioli: Anche la definizione di quali dati IVP siano da pubblicare e in quale forma è importante da  decidere  fra i vari CdS e, a tale proposito, nel Corso di Laurea Magistrale in Scienza e Tecnica dello Sport è  stata nominata una Commissione che lavori ad un documento, da condividere poi collegialmente, che sia  coerente anche con gli altri corsi. 

Prof.ssa Guidetti: La Giunta provvederà alla formulazione di un documento seguendo le odierne indicazioni. 

Prof. Di Russo: La pubblicazione dei dati IVP è importante, poiché rappresenta una vetrina per il Corso, ed è  utile per mostrare ciò che si ritiene più opportuno in termini di qualità del percorso formativo e, soprattutto,  monitorare costantemente l’evoluzione e l’andamento nel tempo della qualità degli insegnamenti. 

Prof.ssa Sabatini e Prof.ssa Crescioli: Non si capisce la resistenza. Si voleva dare autonomia ai Presidenti e  alle Giunte, ma se si hanno queste difficoltà forse, per la prossima pubblicazione, sarà il PQA a procedere. In  questo modo si eviteranno ritardi rispetto alle tempistiche dettate dal Presidio. 

 

Passando  all’analisi  delle  criticità  e  dei  rilievi  emersi  dai  questionari  per  la  valutazione  della  didattica  2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione. 

 

Prof.ssa Sabatini: Alcuni insegnamenti riportano, per alcune domande, valori IVP tra il 50 e il 60%. 

Prof.ssa Guidetti: Tali criticità sono state affrontate e discusse in Consiglio. In alcuni casi, i docenti, con valori  IVP ben al di sotto  del valore soglia, sembrano  essere poco inclini a cambiare il proprio comportamento. 

Diventa  pertanto  difficile  migliorare  il  dato,  anche  dopo  aver  parlato  singolarmente  con  i  docenti  e  aver  riportato  sul  verbale  del  Consiglio  la  criticità  riscontrata.  Cosa  altro  fare?  Resta,  inoltre,  il  problema  della  scarsa  partecipazione  dei  docenti  ai  Consigli  di  Corso,  che  limita  la  discussione  e  condivisione  collegiale,  soprattutto se gli assenti sono proprio i docenti coinvolti con le criticità. 

Prof.ssa Sabatini: Quanto detto non giustifica la mancanza di strategie di miglioramento. Comunque, una  soluzione va indicata. 

Prof.ssa Migliaccio: Potrebbe essere utile scrivere al Senato Accademico per far presente tale problematica. 

Prof.ssa  Guidetti:  Oltre  ai  risultati  su  IVP  medio  per  gli  insegnamenti  e  i  docenti,  per  monitorare  costantemente l’andamento del Corso, si coinvolgono direttamente gli studenti. Si riesce ad avere un veloce  riscontro sul miglioramento delle criticità., alcune delle quali, per il corrente anno accademico, non si stanno  più verificando o almeno si stanno attenuando. Quindi un miglioramento si è potuto notare, anche se lieve. 

Prof. Macaluso: Potrebbe essere  molto utile, se  non indispensabile,  convocare gli studenti per uno o più  incontri durante il periodo di didattica e discutere sulle eventuali criticità, facendo quindi un resoconto scritto  di quanto emerso. 

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Prof.ssa Sabatini: Alcune criticità importanti (domande con IVP medio al 25‐30%) sono comunque rimaste  negli anni, i miglioramenti sono minimi e purtroppo non sufficienti. 

Prof.  Di  Russo:  Coinvolgere  in  maniere  più  incisiva  i  singoli  docenti  per  verificare  cosa  stanno  facendo  o  intendono fare per migliorare le voci negative. L’IVP potrebbe rimanere basso, ma l’importante è dimostrare  come sia stato fatto un tentativo. 

Prof.ssa  Crescioli:  Ciascun  docente  non  dovrebbe  spostare  da  sé  la  criticità  emersa  nei  questionari,  ma  trovare  il  modo  di  migliorare,  anche  chiedendo  agli  studenti  quali  siano  le  vere  motivazioni  che  hanno  condotto ad una bassa valutazione. 

Prof.ssa Sabatini: Trovare un modo per agganciare lo studente è compito del docente. 

Prof.ssa  Guidetti:  È  tuttavia  probabile  che  siano  gli  studenti  ad  essere  poco  interessati  a  determinati  insegnamenti, non comprendendone l’utilità rispetto alla figura professionale. Se così è, poco si può fare, ed  è difficile sperare in un cambiamento. Comunque, alla luce di quanto discusso, la Giunta si impegna a trovare  le modalità con le quali affrontare le criticità e, contemporaneamente a trovare azioni migliorative. 

Prof. Di Russo: È molto importante portare avanti tale impegno, altrimenti potrebbe apparire che sia stata  la  Giunta  ad  aver  ignorato  la  problematica.  Portare  avanti  il  processo  di  Assicurazione  della  Qualità  della  didattica  è  quello  che  ci  viene  richiesto  e  va  perseguito  con  l’idea  che  le  valutazioni  ricevute  siano  uno  strumento a nostra disposizione e non una pratica formale. 

Prof. Macaluso, Prof Di Russo e Prof.ssa Crescioli: Sarebbe altresì utile suggerire modalità di miglioramento  al  docente  con  valori  bassi  di  IVP.  La  Giunta  o  una  commissione  del  CDS  potrebbe  proporre  soluzioni  da  intraprendere per migliorare la qualità della didattica. 

Prof. Macaluso: In Inghilterra c’è un organismo (appositamente formato) che aiuta e suggerisce ai docenti  come migliorare. 

Prof.ssa Sabatini: Nel nostro sistema questo non è previsto, così come non sono incentivati i programmi di  aggiornamento  sulla  didattica,  visto  il  cambiamento  delle  modalità  di  comunicazione  della  generazione  millennials. 

 

Per quanto riguarda la consultazione con gli stakeholder: 

 

Prof.ssa Guidetti: È stata organizzata la riunione con il Comitato di Indirizzo e non sono emerse particolari  richieste di variazione del percorso formativo in termini di competenze e conoscenze utili per l’inserimento  lavorativo. È stato invece richiesto un rafforzamento delle attività pratiche, magari arricchendo l’offerta di  attività  formative  a  scelta  dello  studente  (AFS),  che,  per  la  loro  caratteristica  di  essere  attività 

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professionalizzanti,  curano  maggiormente  la  parte  di  conoscenze  e  competenze  di  tipo  applicativo.  Si  prevede di fare almeno una riunione l’anno, se non due. 

 

In conclusione, il Presidente del CLM riferisce di aver partecipato alla Conferenza dei Presidenti dei Corsi di  Laurea  in  Scienze  Motorie,  in  cui  era  prevista  la  discussione  sull’aggiornamento  delle  professioni,  caratterizzate  da  codici  ISTAT  che  ne  definiscono  l’ambito  lavorativo,  che  ha  portato  alla  redazione  di  un  documento da portare in discussione alla prossima Conferenza. 

 

La riunione con la Giunta LM67 termina alle ore 12:55   

Ore 13:30 ‐ Audit al Corso di Laurea in Magistrale in Attività fisica e salute (LM67Int)  Presenti: 

Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof. Francesco Di Russo, Prof.ssa  Silvia Migliaccio, Prof.ssa Paola Sbriccoli, Sig.ra Maria Alessi, Sig.ra Daniela Parisi 

Per il CdL LM67Int: Prof.ssa Daniela Caporossi (Presidente), Prof. Massimo Sacchetti   

La Prof.ssa Sabatini, come per gli altri Corsi: 

‐ riassume quanto discusso nel precedente audit (gennaio 2017);  

‐ chiede la motivazione della mancata pubblicazione degli IVP 2016‐17 entro il 31/12. 

‐ chiede  di  illustrare  le  azioni  programmate  per  migliorare  le  criticità  emerse,  sia  a  livello  di  insegnamento che di singolo docente. 

 

Prof.ssa Caporossi: In merito agli IVP, il documento da pubblicare è pronto, ma non è stato inviato in quanto  si  era  detto  che  sarebbe  stato  importante  un  confronto  fra  i  vari  Corsi  per  definire  quali  dati  mettere  in  evidenza e in quale formato. Se ciò non è più necessario è sicuramente possibile inviare il documento al PQA  per  la  pubblicazione.  I  dati,  come  chiaramente  indicato  anche  dagli  altri  Presidenti  in  occasione  di  alcuni  recenti  Consigli,  si  riferiscono  solo  agli  insegnamenti  in  generale,  tralasciando  i  dettagli  (le  domande  con  valore IVP inferiore al valore soglia) e la valutazione dei singoli docenti. La scelta è stata fatta sulla base delle  informazioni ritenute utili ai fini del corso. 

L’esclusione  dei  dati  relativi  ai  singoli  docenti  è  stata  fatta  anche  per  la  peculiarità  di  questo  percorso  formativo, organizzato in moduli intensivi, ciascuno dei quali è sviluppato con il contributo di più docenti. 

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Generalmente il numero delle ore per ciascun docente è basso, per cui, frazionando il modulo per i singoli  docenti  che  ne  fanno  parte,  non  si  avrebbe  una  visione  corretta  e  globale  della  qualità  della  didattica  di  ciascun modulo. 

Una volta inviato il documento è sempre possibile uniformarlo agli altri. 

 

Passando  all’analisi  delle  criticità  e  dei  rilievi  emersi  dai  questionari  per  la  valutazione  della  didattica 

2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione. 

 

Prof.ssa Caporossi: Le criticità sono state discusse sia con la rappresentante degli studenti che in CCdS:  

 Metodologia della ricerca (Research Methodology) (1° anno, 2° semestre – 15 CFU); 

Teoria e Pratica dell’Attività motoria nella prevenzione e riabilitazione (Specialized Teaching and  Internship of physical activity in disease prevention and rehabilitation) (2° anno 1° semestre ‐ 30 CFU)  – internato scelto presso l’Università di OSLO ‐ 8 studenti, di cui 4 norvegesi. 

È la prima volta che si ottengono queste valutazioni, più basse rispetto agli anni precedenti. Per il Modulo di  Metodologia della Ricerca il dato con IVP più basso riguarda la chiarezza delle modalità di esame, ma era un  risultato previsto, in quanto di questo gli studenti si erano lamentati. 

In realtà non c’è stata nessuna modifica, tutto è indicato nella guida dello studente fin dall’inizio dell’anno  accademico. Purtroppo, il fraintendimento è nato dal fatto che sul sito dedicato a questa Laurea Magistrale  era rimasta indicata la tipologia di esame dell’a.a. precedente (la prova può essere un test a risposta multipla  e/o risposta aperta). L’aggiornamento (che prevede per ciascun anno l’indicazione, proveniente dai docenti,  di quale delle due modalità sarà applicata) è avvenuto solo al momento della ricezione di tali indicazioni,  senza dubbio molto a ridosso delle date di esame. 

Inoltre, gli studenti avevano richiesto di anticipare la parte della statistica descrittiva, e così è stato fatto,  organizzando lezioni propedeutiche nel 1° modulo. Il problema comunque un po’ rimane, soprattutto per gli  studenti italiani, per i quali non è previsto nessun insegnamento di statistica di base nel percorso di primo  livello. 

Sono  necessarie,  per  lavorare  adeguatamente,  anche  le  licenze  SPSS,  e  questa  richiesta  è  stata  inoltrata  all’ateneo, proponendo l’acquisto di una licenza campus, che consentirebbe la possibilità di uso non solo per  gli studenti, ma anche per gli stessi docenti. 

Per l’internato presso Università di OSLO (Psicologia e Pedagogia dell’esercizio fisico nella prevenzione),  scelto da 8 studenti (4 norvegesi e 4 italiani), è stato contattato il responsabile Prof. Ommundsen, il quale ha 

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studenti iscritti ad altri Corsi di Studio attivi presso l’ateneo di Oslo) e il dato complessivo, probabilmente più  vicino  alla  valutazione  effettiva  del  corso,  sembra  indicare  una  valutazione  positiva.  Non  ci  sono  criticità  rilevanti. La rappresentante degli studenti del CdS ha parlato con gli studenti, i quali lamentano il problema  di aver fatto due settimane di lezione mentre la terza era destinata allo studio individuale per la preparazione  all’esame.  Gli  studenti  hanno  ritenuto  che  l’ulteriore  permanenza,  e  le  conseguenti  spese  di  soggiorno,  poteva  essere  evitata.  Tuttavia,  tali  informazioni  erano  ben  segnalate  sulla  Guida  dello  Studente.  Per  la  pubblicazione dei dati sull’andamento del CdS si prenderanno quindi in considerazione i risultati complessivi  del  documento  inviato  dal  Prof.  Ommundsen,  evidenziando  comunque  i  dati  negativi.  Sarà,  inoltre,  monitorato  l’andamento  di  quest’anno,  viste  le  motivazioni  legate  ad  una  non  attenta  lettura  di  quanto  indicato nella guida a disposizione degli studenti. L’internato presso l’Università di Oslo ha sempre ricevuto  valutazioni positive a differenza di altre sedi per le quali, in passato, erano emerse criticità. 

Il Consiglio ha preso atto dei rilievi e si è preoccupato di modificare l’andamento, tanto  che, ad oggi, tali  criticità non sono più evidenziate. 

Prof.ssa Sabatini: Il confronto con gli stakeholder è avvenuto con regolarità? Con quali esiti? 

Prof.ssa Caporossi: Il confronto è continuo con per le università partner, considerate proprio come i maggior  portatori  di  interesse  su  questa  figura  professionale.  Infatti,  il  percorso  formativo  è  stato  progettato  in  accordo con loro ed è continuamente revisionato sulla base dei dati occupazionali. È stato comunque inviato  un questionario per gli stakeholder al Comune di Odense, Villa Stuart e alle università partner, visto che molti  studenti proseguono la formazione accedendo al dottorato. Incontri frequenti in presenza sono difficili da  organizzare vista la peculiarità del Corso di Laurea Magistrale. 

Abbiamo anche somministrato un questionario di valutazione finale del Corso ai laureati. I risultati devono  essere ancora analizzati. 

 

La riunione con la Giunta LM67INT termina alle ore 14.20 

   

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Riunione del 16 gennaio 2018, Stanza D502 – Palazzo H (piano 2) 

 

Ore 15:00 ‐ Audit al Corso di Laurea Magistrale in Management dello Sport (LM47)  Presenti: 

Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof.ssa Silvia Migliaccio, Prof.ssa  Paola Sbriccoli, Sig.ra Maria Alessi. 

Per  il  CdL  LM47:  Prof.  Gennaro  Terracciano  (Presidente),  Prof.ssa  Cristiana  Buscarini,  Prof.  Francesco  Cardarelli 

 

La Prof.ssa Sabatini, come per gli altri Corsi: 

‐ riassume quanto discusso nel precedente audit (gennaio 2017); 

‐ chiede la motivazione della mancata pubblicazione degli IVP 2016‐17 entro il 31/12; 

‐ chiede  di  illustrare  le  azioni  programmate  per  migliorare  le  criticità  emerse,  sia  a  livello  di  insegnamento che di singolo docente. 

 

Prof. Terracciano: I dati IVP, ad oggi, non sono stati pubblicati, ma nel prossimo consiglio sarà presentata una  dettagliata  relazione  dell’attività  del  2017,  che  sarà  pubblicata  subito  dopo.  È  importante  definire  ed  applicare azioni per il miglioramento della qualità del Corso, ma è altrettanto importante tenere traccia di  quanto fatto. 

Prof.ssa Sabatini: Anche ogni riunione di Giunta e ogni attività deve essere tracciata, magari inserendola nel  verbale di Consiglio. Per questo, a fronte dell’unico Consiglio riunitosi nel gennaio 2017, occorre aumentare  il numero degli incontri durante l’anno, incontri che dovrebbero essere un momento di condivisione delle  attività svolte. 

 

Passando  all’analisi  delle  criticità  e  dei  rilievi  emersi  dai  questionari  per  la  valutazione  della  didattica  2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione. 

 

Prof.  Terracciano:  Il  prossimo  consiglio  di  Laurea  LM47  sarà  il  prossimo  29  gennaio.  C’è  comunque  consapevolezza della criticità emerse per alcuni insegnamenti, relative a: 

‐ conoscenze preliminari (domanda 1); 

‐ poca chiarezza sulla modalità d’esame (domanda 4); 

‐ carico di studio (domanda 3), ritenuto eccessivo rispetto ai CFU attribuiti; 

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Prof.ssa Sabatini e Prof.ssa Migliaccio: Alcune di queste criticità sono emerse anche nella Relazione Annuale  della CPDS: 

‐ La non corrispondenza, per alcuni insegnamenti, delle ore di studio individuali e il numero di CFU  attribuiti all’insegnamento. Si passa da un eccessivo carico di studio contro un basso numero di CFU,  o, al contrario, un basso carico di studio per un elevato numero di CFU; 

‐ Le Attività Formative a Scelta (AFS) e il Tirocinio curriculare non sono abbastanza adeguati al profilo  professionale  oltre  a  non  essere  in  numero  sufficientemente  ampio  da  permettere  una  scelta  corrispondente alle aspettative individuali. 

Prof. Terracciano: Per quanto riguarda il carico di studio vs CFU attribuiti, il docente coinvolto si è dimostrato  propositivo nel tentativo di adeguarlo al numero di crediti attribuiti al suo insegnamento. 

Sul rispetto degli orari, non risulta come criticità, a meno che gli studenti non abbiano voluto indicare che  non piaccia l’orario.  Oppure gli studenti hanno interpretato la domanda in maniera diversa. 

Prof.ssa Sabatini: In effetti la domanda sul rispetto degli orari si riferisce al docente e non allo studente. 

Serve per capire se vi siano ritardi ripetuti o assenze non comunicate da parte dei docenti. 

Prof.  Terracciano:  La  discussione,  su  gli  altri  punti  critici  espressi  dagli  studenti  in  CPDS,  dovrà  necessariamente coinvolgere tutti i docenti in modo da provare ad ampliare l’offerta sia di AFS che di Tirocini  maggiormente coerenti con gli obbiettivi formativi del Corso e ampliare così le possibilità occupazionali dei  laureati magistrali in Management dello Sport. 

Prof.ssa  Sabatinig:  Potrebbe  essere  utile  mettere  in  gioco  le  conoscenze  individuali  dei  docenti  per  progettare attività e/o tirocini formativi adeguati. 

Prof.ssa  Buscarini:  In  effetti,  molti  dei  docenti  hanno  rapporti  professionali  con  le  Federazioni  Sportive  Nazionali o con altre strutture che operano nel settore dello sport, in particolare nell’ambito manageriale e/o  di marketing dello sport. 

Prof. Terracciano: In merito alle conoscenze preliminari, effettivamente questo percorso Magistrale prevede  conoscenze di base in ambito giuridico‐economico più solide rispetto a quanto previsto nel Corso di Laurea  in  Scienze  Motorie  e  Sportive  (L22).  Sono  meno  critiche,  invece,  per  gli  studenti  che  provengono  da  un  percorso  di  base  in  ambito  economico‐giuridico.  Ciò  non  toglie  che  sia  necessario  fare  una  ulteriore  riflessione per definire le strategie da mettere in atto affinché questo gap di conoscenze possa essere almeno  ridotto. 

Si potrebbe chiedere all’ateneo di implementare le ore di recupero necessarie a diminuire questa criticità  con attività propedeutiche, fermo restando il problema della scarsità di risorse economiche e del numero  elevato di studenti fuori sede. In alternativa, si potrebbe proporre ai docenti coinvolti di prevedere/riservare, 

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ad inizio anno, un numero di ore “di orientamento e recupero” delle conoscenze pregresse, utili a garantire  la comprensione del programma previsto nel percorso di secondo livello. 

Per  quanto  riguarda  le  basse  valutazione  per  le  attività  integrative,  la  peculiarità  del  Corso  di  Laurea  Magistrale e degli insegnamenti lascia poco o nessuno spazio ad attività pratiche/integrative, a differenza  delle altre Magistrali presenti in ateneo. Al più sono organizzati cicli di seminari utili per approfondimenti,  attraverso  interventi  di  professionisti  esterni  con  elevata  esperienza  nel  settore  giuridico–economico–

aziendale. 

Prof. Terracciano: Per la criticità sulle attività integrative sarà necessario rivedere, in Consiglio, i risultati della  valutazione della qualità della didattica non considerando gli item non specifici per il Corso. 

Prof.ssa Sabatini: In effetti il lavoro da fare è analizzare i dati anche alla luce della peculiarità e degli obiettivi  formativi di ciascun percorso. 

Comunque, per i questionari 2017/18, la domanda sulle attività integrative è stata modificata in modo da  renderne più chiaro il significato e l’applicazione al Corso che si sta valutando. 

Tutto quanto emerso in questo incontro dovrebbe, in realtà, scaturire in sede di Consiglio in modo che anche  di questo rimanga traccia. Inoltre, l’analisi delle criticità emerse, soprattutto per le conoscenze preliminari,  non  deve  necessariamente  portare  all’annullamento  di  queste,  ma  se  prese  nella  giusta  considerazione  possono portare ad adeguate e soddisfacenti azioni di miglioramento.  

 

Per quanto riguarda la consultazione con gli stakeholder: 

 

Prof.ssa Sabatini e tutto il PQA: Non risulta alcun confronto con gli stakeholder. 

Prof. Terracciano: Nell’audit del gennaio 2017 con il Presidio si era valutata la possibilità di una riunione unica  per  tutti  i  CdS,  in  modo  da  non  dover  invitare  gli  stessi  soggetti  più  volte,  rischiando  una  scarsa  partecipazione. Si era anche pensato ad un questionario da inviare. 

Prof.ssa Sabatini e tutto il PQA: Si fa presente che gli stakeholder non sono tutti sovrapponibili e condivisi  poiché diversi sono i profili professionali e gli ambiti occupazionali. Come già sopra accennato, il contatto  dovrebbe  essere  preso  con  specifiche  Società/Istituzioni/Federazioni.  Anche  la  strutturazione  di  un  questionario ad hoc potrebbe sopperire alla difficoltà di riunione in presenza. Successivamente, analizzate le  risposte, si potrebbe identificare un piccolo gruppo di soggetti più interessati ad un confronto in presenza. 

 

La riunione con la Giunta LM47 termina alle ore 16.20 

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