PRESIDIO QUALITÀ
Audit con i Presidenti e le Giunte dei Corsi di Studio
Premessa
Per dare un quadro complessivo di quanto discusso durante gli audit con i Presidenti e le Giunte dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale, il Presidio Qualità di Ateneo (PQA) ha ritenuto più utile raccogliere nel presente ed unico documento il resoconto degli incontri avvenuti tra il 10 e il 16 gennaio 2018.
Riunioni del 10 gennaio 2018, Stanza D502 – Palazzo H (piano 2)
Ore 12:00 ‐ Audit al Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive (L22) Presenti:
Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof. Francesco Di Russo, Prof.ssa Silvia Migliaccio, Prof.ssa Paola Sbriccoli, Sig.ra Maria Alessi, Sig.ra Daniela Parisi
Per il CdL L22: Prof. Maurizio Ripani (Presidente), Prof. Pasquale Moliterni, Prof. Francesco Felici
La Prof.ssa Sabatini inizia la riunione menzionando l’audit di gennaio 2017 per conoscere le attività svolte rispetto a quanto emerso in quell’incontro, anche alla luce dei successivi documenti ricevuti da parte del Nucleo di Valutazione (NdV) e della Commissione Paritetica Docenti Studenti (CPDS).
Ricorda che, al fine di prepararsi alla visita della CEV (maggio 2019), occorre tener presente che i valutatori ANVUR inizieranno il loro lavoro analizzando la documentazione presente sul sito istituzionale, per poi chiedere un riscontro sulle eventuali criticità durante la visita in sede. La presenza di adeguata e varia documentazione (verbali, ecc.) e la conseguente tracciabilità delle azioni intraprese per il miglioramento diventa obiettivo principale per questo anno.
A tal proposito, il Presidente ricorda di aver chiesto da tempo di pubblicare i risultati della valutazione della didattica da parte degli studenti, cosa che non risulta ancora fatta.
Il Prof. Ripani risponde che, parlandone nel Consiglio di Corso di novembre, era scaturita la proposta di un incontro con i Presidenti degli altri Corsi di Studio (CdS) per definire una struttura comune per tale documento ma, soprattutto, per condividere quali dati pubblicare. Tuttavia, ad oggi, non si è riusciti ad incontrarsi.
Il Prof. Ripani ribadisce, inoltre, che:
a) l’impostazione del documento non può essere decisa dal Presidente del CdS, ma dovrebbe seguire indicazioni chiare degli organi istituzionali responsabili della Qualità dell’Ateneo;
Data Protocollazione 15/02/2018
Tipologia Documento Posta Ufficiale in entrata
b) non è chiaro chi sia responsabile della pubblicazione ed in quale sezione del sito saranno pubblicati questi dati;
c) la proposta del Consiglio sarebbe di mettere a confronto i dati degli ultimi 3 anni e fare un’analisi degli eventuali cambiamenti derivanti da azioni migliorative attuate nel periodo considerato.
Il PQA ritiene, invece, che sia il Presidente di ciascun CdS ad optare per opportune scelte, fermo restando che sia auspicabile, ma non necessario, un formato omogeneo fra i vari corsi. Ciascun Corso può quindi muoversi autonomamente. Il documento potrebbe, inizialmente, essere impostato dalla Giunta per poi essere condiviso e definito collegialmente.
La Sig.ra Alessi interviene sul:
‐ punto a, per “ formato” si intende l’elaborazione di tabelle, grafici o altro.
‐ punto b, per suggerire che, una volta elaborato il documento, questo potrebbe essere pubblicato nella sezione dedicata al Corso, o in altra sezione del sito. Resta, comunque, problema secondario, facilmente risolvibile semplicemente chiedendo alla governance di Ateneo indicazioni a tale proposito.
Il Prof. Ripani chiede quale sia la scadenza per la pubblicazione dei dati sulla valutazione della didattica.
La Prof.ssa Sabatini segnala che il PQA aveva dato come termine il 31/12/2017, vista l’importanza della adeguata e numerosa documentazione sulla Qualità, da pubblicare sul sito istituzionale con un buon anticipo rispetto alla visita CEV. Ciò, inoltre, non solo garantirebbe la trasparenza sull’andamento dei singoli CdS, ma indicherebbe anche il raggiungimento di quanto stabilito dal PQA fin dal 2016.
Passando all’analisi delle criticità e dei rilievi emersi dai questionari per la valutazione della didattica 2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione.
Prof. Felici:
a) Per le criticità emerse sui singoli docenti, la giunta prevede di convocarli singolarmente per trovare una soluzione che possa modificare tale andamento.
b) Le criticità, comunque, risultano ripetute negli anni per lo più per gli stessi insegnamenti.
c) I dati IVP al di sotto della soglia indicata dal PQA sono prevalentemente su insegnamenti da sempre
“indigesti” per motivi diversi. Comunque, il permanere della criticità indica come non siano stati fatti sufficienti sforzi per migliorare. Tuttavia, alla luce della futura visita CEV, è necessario che il Responsabile del CdS faccia emergere almeno le azioni intraprese per ottenere un miglioramento.
d) I dati da pubblicare riguarderanno esclusivamente la valutazione dell’intero insegnamento e non del docente.
Prof.ssa Sabatini: Per le azioni intraprese, qualunque risultato queste abbiano riportato, non esiste documentazione, mentre sarebbe sempre necessario, a fronte dei rilievi del PQA e/o del NdV, dare risposte scritte.
Prof. Felici: Pubblicare l’IVP medio di un insegnamento, eliminando i valori estremi e il dato relativo alla numerosità dei questionari compilati, informazioni che potrebbero fuorviare chi legge non conoscendone il significato. Non c’è, infatti, una relazione diretta tra numero di questionari compilati e studenti compilanti. I numeri non corrispondono per la maggior parte dei casi, in quanto un singolo studente può avere da compilare più di un questionario per ciascun insegnamento, dato che i corsi sono quasi sempre integrati e, pertanto, costituiti da due o più moduli, erogati da docenti diversi.
Si passa ad analizzare la criticità relativa alle conoscenze preliminari, comune a tutti gli insegnamenti del 1°
curriculum, ma non per il 2° curriculum.
Prof.ssa Crescioli e Prof. Felici: Gli studenti di questo 2° percorso, pur avendo per la maggior parte un background culturale disomogeneo, sono più consapevoli e maturi dei loro colleghi del 1° curriculum.
Prof.ssa Sabatini: La criticità relativa alle conoscenze preliminari può derivare dai debiti formativi riscontrati nella prova scritta della selezione in ingresso. Dai dati del concorso di accesso sui requisiti minimi richiesti per l’ammissione, limitatamente agli ammessi e alle domande sulle conoscenze scientifiche, (biologia, matematica, fisica, chimica), si è riscontrato che sono numerosi gli studenti con insufficienze in queste materie, con la conseguenza che la maggior parte di tali studenti potrebbe incontrare maggiore difficoltà sia a seguire le lezioni ma, soprattutto, a superare con successo gli esami, in particolare proprio nel 1° anno.
È necessario progettare azioni correttive che consentano di “recuperare” quelle conoscenze propedeutiche agli insegnamenti dell’ambito biomedico.
Prof. Ripani: Organizzare attività di recupero è difficile per la tempistica (quando?), per la verifica (come valutare?), per le strutture (dove?), per la docenza (chi?).
Prof.ssa Sabatini: In fase di valutazione delle criticità su alcuni aspetti della didattica (conoscenze preliminari) le CEV certamente non si soffermeranno sulle difficoltà di organizzazione, ma andranno a verificare se l’Ateneo è stato in grado di prevedere azioni di miglioramento e con quali strategie.
Prof. Moliterni: È necessario fare una valutazione non frammentata sul singolo docente, ma piuttosto riportare i dati di IVP medio dell’intero insegnamento, in particolare per i corsi integrati o costituiti da più moduli.
Prof.ssa Sabatini: Tale modalità è già stata proposta dal Prof. Felici (si veda punto d). Però, conoscere i dati sulla valutazione del singolo docente è utile in sede di verifica annuale della qualità della didattica, in un’ottica di miglioramento.
La discussione passa alle altre criticità emerse, relative a:
‐ carico didattico;
‐ rispetto degli orari da parte dei docenti;
‐ numerosità di studenti che si dichiarano frequentanti rispetto al numero effettivamente presente in aula;
‐ validità quindi dei risultati.
Non è facile risolvere tali criticità, soprattutto le prime due, mentre per le altre riemerge la difficoltà a comprendere che non c’è una relazione univoca tra il numero di questionari compilati e gli studenti effettivamente presenti in aula. Come già specificato, i numeri non corrispondono per la maggior parte dei casi in quanto ogni studente può avere compilato più di un questionario per ciascun insegnamento, a seconda del numero di moduli da cui è composto. Questo suggerisce, invece, che i dati ottenuti per il 2016/17 corrispondono alla valutazione data dalla maggior parte degli studenti.
Prof.ssa Sabatini: Al fine di migliorare la comprensione di alcune delle domande presenti nel questionario (come le “attività didattiche integrative”), i questionari (dal 9 gennaio on‐line) presentano nuove domande allo scopo di aiutare gli studenti nella valutazione.
Prof. Felici: Sarebbe opportuno prendere ben in considerazione anche le opinioni dei docenti, poiché è probabile che anche da quei questionari emergano criticità. La mancata discussione potrebbe essere un punto a sfavore del processo di assicurazione della qualità.
Prof.ssa Sabatini: I dati sono stati inviati ai Presidenti, ma nessun CCdS ne ha parlato e/o discusso.
Altro punto di discussione è la Consultazione con i portatori di interessi (stakeholder) esterni.
Prof.ssa Sabatini: Il coinvolgimento degli interlocutori esterni è un aspetto importante a cui rivolgere una particolare attenzione, poiché è tra gli indicatori per i requisiti di qualità dei CdS.
Infatti, l’indicatore R3.D2 ha evidenziato l’importanza del coinvolgimento, costante nel tempo, degli stakeholder, al fine di un periodico aggiornamento/aggiustamento del profilo professionale e del percorso formativo. Sulla base delle indicazioni derivanti dagli incontri tra ente di formazione e mondo del lavoro si può migliorare l’occupabilità dei laureati.
Prof. Ripani: Le attività sono ferme a marzo 2017, alla proposta di coinvolgere di più il personale tecnico strutturato che avrebbe potuto, vista la loro esperienza e professionalità, essere il punto di contatto tra ateneo e stakeholder.
Prof. Felici: La proposta non ha trovato riscontro positivo per un problema sindacale. Non riuscendo a trovare accordo con i tecnici, quale può essere la soluzione? Alle riunioni organizzate in precedenza pochi sono stati i partecipanti, in alcuni casi solo due. Forse prevedere incontri su base annuale potrebbe risultare eccessivo per gli esterni, mentre programmarli su base triennale potrebbe risolvere il problema della scarsa risposta.
Prof.ssa Sabatini: Le problematiche incontrate e il mancato incontro con le parti esterne sono state riportate in qualche documento?
Prof. Ripani: Le due riunioni con gli stakeholder sono documentate all’interno dei verbali delle riunioni del Consiglio. Poi si è rimasti fermi in attesa della disponibilità dei tecnici.
Sig.ra Alessi: Si dovrebbe provare ad ampliare la scelta di stakeholder, ovvero si potrebbe analizzare quali altri portatori di interesse possano essere coinvolti.
Prof.ssa Sabatini: Fermo restando la possibilità di utilizzare i tecnici, sarebbe utile non far trascorrere troppo tempo dalle precedenti riunioni con gli interlocutori esterni.
La riunione con La Giunta L22 termina alle ore 13:25
Ore 14:00 ‐ Audit al Corso di Laurea Magistrale in Scienza e tecnica dello Sport Presenti:
Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof. Francesco Di Russo, Prof.ssa Silvia Migliaccio, Sig.ra Maria Alessi, Sig.ra Daniela Parisi
Per il CdL LM68: Prof.ssa Laura Capranica (Presidente), Prof.ssa Paola Sbriccoli
La Prof.ssa Sabatini, come per il Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive:
‐ riassume quanto discusso nel precedente audit (gennaio 2017);
‐ chiede la motivazione della mancata pubblicazione degli IVP 2016‐17 entro il 31/12.
‐ chiede di illustrare le azioni programmate per migliorare le criticità emerse, sia a livello di insegnamento che di singolo docente.
La Prof.ssa Capranica fa presente che è stata nominata una commissione (Prof.ssa Crescioli, Dott.ssa Ceci, Dott. Dimauro) che lavori al documento e che, con molta probabilità, sarà pronto a breve per la pubblicazione. Inoltre, avendo sentito il Presidente della LM67, si cercherà di produrre un documento quanto più possibile nello stesso formato e con le stesse informazioni sull’andamento del Corso. Naturalmente saranno pubblicati solo i dati degli insegnamenti e non dei singoli docenti.
La Prof.ssa Capranica premette che si continua a lavorare non solo per il miglioramento della Qualità del Corso, ma anche per l’internazionalizzazione, ancora non soddisfacente sul fronte studenti, ma più sviluppata per i docenti.
Relativamente a questo, sembra esserci volontà di procedere verso la realizzazione di un Corso di Laurea Magistrale internazionale per la Classe LM68, sulla scia del successo della LM in Attività Fisica e Salute (LM67int). Lo scorso 3 gennaio, infatti, si è tenuta una riunione preliminare con l’Ufficio Relazioni Internazionali per verificare se il progetto con l’Università di Taipei fosse fattibile, verificando anche la possibilità di finanziamento attraverso il programma Erasmus+. Naturalmente il CdS, attivato nella stessa classe LM68, dovrà differenziarsi dal CdS già attivo, secondo quanto previsto dalla normativa vigente e coerentemente con quanto fatto per la LM67Int.
Resta da verificare la disponibilità dei docenti (alcuni già interpellati) visto l’impegno notevole nella didattica dei corsi attivi in ateneo. Nel mese di febbraio l’Ufficio Relazioni Internazionali, nello specifico la Dott.ssa Teti, proverà a presentare un progetto per avere un finanziamento su Fondi Europei, per l’attuazione di questo percorso formativo.
Seguiranno quindi incontri a livello di Giunta per portare avanti le azioni necessarie al raggiungimento dei due obbiettivi sopra indicati, e aggiornamenti periodici in Consiglio per una più ampia condivisione.
La Prof.ssa Capranica chiede se sia opportuno, consigliabile e/o necessario produrre un verbale anche per le riunioni di Giunta.
La Prof.ssa Sabatini ribadisce come sia assolutamente necessario lasciare traccia delle attività svolte, soprattutto per quanto riguarda il miglioramento della qualità. Ma può andar bene anche riportare il lavoro fatto in Giunta fra le comunicazioni del Presidente nei successivi Consigli.
Passando all’analisi delle criticità e dei rilievi emersi dai questionari per la valutazione della didattica
2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione.
Prof.ssa Capranica: Per le 3 principali criticità segnalate, sono indicate le possibili motivazioni per cui si sono avuti IVP al di sotto della soglia minima indicata dal PQA:
1. Conoscenze preliminari: con molta probabilità, e soprattutto per gli studenti che provengono da altri atenei e/o da percorsi di primo livello diversi dalle Scienze Motorie, lo studio delle discipline peculiari di questa Laurea Magistrale risulta difficoltoso in quanto presuppone non solo la conoscenza delle basi teorico‐pratiche (previste nel primo livello di formazione) dalle quali partire per il successivo approfondimento, ma anche un maggiore impegno come studio individuale. Tanto che, compresa la necessità di maggiore applicazione, la maggior parte degli studenti superano l’esame. Affermazioni dimostrabili dal basso numero di fuori corso. Pertanto, si può affermare che non è una reale criticità.
Si potrà certamente migliorare invitando i docenti a verificare, ad inizio percorso, eventuali carenze che potrebbero essere colmate con attività di tutorato ed esercitazioni per il recupero delle basi.
2. Materiale didattico: per la maggioranza delle discipline della Laurea Magistrale non esistono libri adeguati ed esaustivi dei temi trattati. Il materiale di studio può essere reperito utilizzando le fonti originali da cui sono tratte le tematiche che il docente porta in aula; ciò significa capacità di ricerca bibliografica, oltre che capacità di studiare su testi in lingua inglese. Molto spesso sono i docenti stessi a fornire, attraverso la piattaforma informatica di supporto didattico, i lavori scientifici utili all’apprendimento. Un’attività utile a risolvere, almeno in parte, tale criticità è organizzare, con il supporto del personale della biblioteca di ateneo, alcune ore per imparare a fare ricerca bibliografica.
Un altro motivo per cui risulta insoddisfacente il materiale didattico può derivare dal fatto che non tutti i docenti mettono a disposizione le lezioni svolte. Lo studente, purtroppo, ritiene lo studio sul materiale on‐line esaustivo, mentre è assolutamente inadeguato a fornire tutte le conoscenze richieste non solo per superare l’esame, ma soprattutto per formare un laureato che possa competere in ambito lavorativo con altre figure professionali meno qualificate.
3. Modalità di esame non chiare: per questo risultato è stato richiesto a tutti i docenti del Corso di implementare le indicazioni sulle modalità di Verifica del Profitto, riportando in maniera più chiara come sarà verificata l’acquisizione delle conoscenze e competenze relativamente agli obiettivi formativi di ciascun insegnamento. La richiesta è stata recepita dalla maggior parte dei docenti coinvolti, come si può verificare dalla Guida dello Studente/programmi online.
Prof.ssa Sabatini: Insegnamento con IVP al di sotto del valore posto come soglia: quali azioni si prevedono per migliorare la valutazione?
Prof.ssa Capranica: Il valore dell’IVP deriva molto probabilmente dal fatto che, per lo più, lo studente non mostra interesse verso la materia, probabilmente non la ritiene aderente ai suoi interessi e utile per il lavoro.
Naturalmente ciò non risponde al vero, ma lo studente sente lontano da sé il linguaggio utilizzato dai docenti, forse lo trova difficile da comprendere. È, però, importante sottolineare come la valutazione nel tempo sia migliorata.
Prof.ssa Sabatini: Qualunque sia la motivazione che ha portato al dato, occorre dare una spiegazione e documentarla. Quello che è stato detto durante l’odierna riunione, dovrebbe invece essere affrontato in Consiglio di Corso, sempre lasciando traccia scritta delle discussioni.
Prof.ssa Capranica: Questa riflessione è già stata fatta in CdS, forse non abbastanza evidenziata.
Al rappresentante degli studenti è stato dato mandato di verificare se le valutazioni date sono espressione di una reale criticità, chiaramente da risolvere, o se non siano l’istanza di un solo studente e non di tutti. Può accadere che una criticità segnalata derivi dal malcontento di pochi studenti e, pur tenendola comunque in considerazione, potrebbe essere valutata con un’ottica diversa. Pertanto, diventa fondamentale un confronto continuo con la CPDS per monitorare meglio le eventuali criticità che possono presentarsi durante l’anno ed intervenire prontamente, eventualmente incontrando l’intera classe per discutere quanto emerso.
Altra ipotesi è quella di inserire all’interno del questionario lo spazio per commenti.
Prof.ssa Sabatini: Lo spazio per i commenti liberi è stato sostituito con scelte multiple, poiché giudicato non opportuno a seguito di commenti offensivi nei confronti del docente. Il commento anonimo libero non risolve il problema, ma può alimentare inutili tensioni. Si consideri che, in caso di commenti pesanti, si potrebbe risalire all’autore con possibilità di denuncia.
Prof.ssa Capranica: Potrebbe essere inserita una nota che avvisi lo studente delle conseguenze di un comportamento non corretto.
Prof.ssa Sabatini: L’elevato numero di risposte ottenute da quando si è resa obbligatoria almeno l’apertura dei questionari, rende poco significativo il giudizio di pochi rispetto alla valutazione generale. Gli studenti, anche se lentamente, si stanno rendendo conto del loro ruolo nel processo di qualità della didattica. Ciò è dimostrato anche dall’impegno messo dai rappresentanti degli studenti nel confrontarsi continuamente con i compagni di corso per verificare la presenza di criticità.
Sig.ra Alessi: La discussione in Consiglio di Corso, relativamente al risultato IVP dell’insegnamento di cui si sta parlando, fu rimandata in quanto il rappresentante degli studenti non era presente.
Prof.ssa Capranica: Si inviteranno i docenti con IVP sotto soglia a discutere del risultato insoddisfacente al prossimo Consiglio.
Prof.ssa Sabatini: Sono stati analizzati i nuovi indicatori per individuare quelli più significativi per il corso?
Prof.ssa Capranica: Molte delle azioni da intraprendere, suggerite nelle linee guida ANVUR, sono state fatte.
Restano criticità per alcuni spazi e per le attrezzature, risolvibili al momento dell’acquisizione e ristrutturazione di nuove strutture. Molti di questi rilievi sono in scheda SUA e discussi in CdS, inseriti nei verbali e quindi tracciabili.
Per quanto riguarda la consultazione con gli stakeholder, l’aggiornamento è:
‐ Si sono tenuti due incontri in presenza con i principali portatori di interesse per questo Corso di Laurea Magistrale, sostanzialmente le Federazioni Sportive Nazionali.
‐ È stato strutturato un questionario da compilare online sviluppato in collaborazione con uno stakeholder (Scuola dello Sport), discusso ed approvato in sede di Consiglio ed inviato ad una lista di enti/strutture potenzialmente interessate al profilo professionale dei nostri laureati magistrali.
Manca da elaborare le risposte.
La riunione con la Giunta LM68 termina alle 15:30
Riunione del 12 gennaio 2018, Stanza D502 – Palazzo H (piano 2)
Ore 12:00 ‐ Audit alCorso di Laurea Magistrale in Attività motorie Preventive ed Adattate (LM67) Presenti:
Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof. Francesco Di Russo, Prof.ssa Silvia Migliaccio, Prof.ssa Paola Sbriccoli, Sig.ra Maria Alessi, Sig.ra Daniela Parisi
Per il CdL LM67: Prof.ssa Laura Guidetti (Presidente), Prof. Massimo Sacchetti, Prof. Andrea Macaluso
La Prof.ssa Stefania Sabatini, come per gli altri Corsi:
‐ riassume quanto discusso nel precedente audit (gennaio 2017);
‐ chiede la motivazione della mancata pubblicazione degli IVP 2016‐17 entro il 31/12;
‐ chiede di illustrare le azioni programmate per migliorare le criticità emerse, sia a livello di insegnamento che di singolo docente.
Prof.ssa Guidetti: Non c’è un motivo definito per la mancata pubblicazione degli IVP. Nell’ultimo CdS si è arrivati a stabilire di pubblicare i dati dell’IVP degli insegnamenti e non i risultati sui singoli docenti. Resta però non chiaro e non definito come pubblicare, più precisamente chi pubblica e in quale sezione del sito.
Prof.ssa Sabatini: Il primo passo è preparare il documento, e successivamente, raccolto il lavoro di tutti i CdS, stabilire, anche in accordo con gli organi di governo, dove saranno inseriti e chi pubblicherà.
Prof.ssa Guidetti: Si riteneva che l’impostazione del documento fosse compito degli organi istituzionali responsabili della Qualità dell’Ateneo, con chiare indicazioni su come ciascun Responsabile di CdS dovesse procedere, così che le varie proposte dei CdS fossero tra loro omogenee. Alcuni dati sono, comunque, già disponibili nella scheda del Corso (SUA‐CdS) consultabili anche da utenti esterni all’Ateneo. Non si riscontra la necessità di pubblicarli anche nella pagina riservata al Corso, anche per la difficoltà di navigazione nel sito istituzionale.
Non è poi chiaro cosa esattamente vada pubblicato, se i dati nudi e crudi, già presenti nella SUA‐CdS, o dati accompagnati da osservazioni, confronti con i dati degli anni precedenti.
Sig.ra Alessi: I dati sulla qualità del Corso dovrebbero essere discussi ed approvati in Consiglio o in Giunta e, in quest’ultimo caso, il documento elaborato può essere riportato come semplice comunicazione in Consiglio per la definitiva condivisione.
Prof.ssa Sabatini: L’armonizzazione dei documenti sarà certamente necessaria, ma partendo dalle proposte
Prof.ssa Crescioli: Anche la definizione di quali dati IVP siano da pubblicare e in quale forma è importante da decidere fra i vari CdS e, a tale proposito, nel Corso di Laurea Magistrale in Scienza e Tecnica dello Sport è stata nominata una Commissione che lavori ad un documento, da condividere poi collegialmente, che sia coerente anche con gli altri corsi.
Prof.ssa Guidetti: La Giunta provvederà alla formulazione di un documento seguendo le odierne indicazioni.
Prof. Di Russo: La pubblicazione dei dati IVP è importante, poiché rappresenta una vetrina per il Corso, ed è utile per mostrare ciò che si ritiene più opportuno in termini di qualità del percorso formativo e, soprattutto, monitorare costantemente l’evoluzione e l’andamento nel tempo della qualità degli insegnamenti.
Prof.ssa Sabatini e Prof.ssa Crescioli: Non si capisce la resistenza. Si voleva dare autonomia ai Presidenti e alle Giunte, ma se si hanno queste difficoltà forse, per la prossima pubblicazione, sarà il PQA a procedere. In questo modo si eviteranno ritardi rispetto alle tempistiche dettate dal Presidio.
Passando all’analisi delle criticità e dei rilievi emersi dai questionari per la valutazione della didattica 2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione.
Prof.ssa Sabatini: Alcuni insegnamenti riportano, per alcune domande, valori IVP tra il 50 e il 60%.
Prof.ssa Guidetti: Tali criticità sono state affrontate e discusse in Consiglio. In alcuni casi, i docenti, con valori IVP ben al di sotto del valore soglia, sembrano essere poco inclini a cambiare il proprio comportamento.
Diventa pertanto difficile migliorare il dato, anche dopo aver parlato singolarmente con i docenti e aver riportato sul verbale del Consiglio la criticità riscontrata. Cosa altro fare? Resta, inoltre, il problema della scarsa partecipazione dei docenti ai Consigli di Corso, che limita la discussione e condivisione collegiale, soprattutto se gli assenti sono proprio i docenti coinvolti con le criticità.
Prof.ssa Sabatini: Quanto detto non giustifica la mancanza di strategie di miglioramento. Comunque, una soluzione va indicata.
Prof.ssa Migliaccio: Potrebbe essere utile scrivere al Senato Accademico per far presente tale problematica.
Prof.ssa Guidetti: Oltre ai risultati su IVP medio per gli insegnamenti e i docenti, per monitorare costantemente l’andamento del Corso, si coinvolgono direttamente gli studenti. Si riesce ad avere un veloce riscontro sul miglioramento delle criticità., alcune delle quali, per il corrente anno accademico, non si stanno più verificando o almeno si stanno attenuando. Quindi un miglioramento si è potuto notare, anche se lieve.
Prof. Macaluso: Potrebbe essere molto utile, se non indispensabile, convocare gli studenti per uno o più incontri durante il periodo di didattica e discutere sulle eventuali criticità, facendo quindi un resoconto scritto di quanto emerso.
Prof.ssa Sabatini: Alcune criticità importanti (domande con IVP medio al 25‐30%) sono comunque rimaste negli anni, i miglioramenti sono minimi e purtroppo non sufficienti.
Prof. Di Russo: Coinvolgere in maniere più incisiva i singoli docenti per verificare cosa stanno facendo o intendono fare per migliorare le voci negative. L’IVP potrebbe rimanere basso, ma l’importante è dimostrare come sia stato fatto un tentativo.
Prof.ssa Crescioli: Ciascun docente non dovrebbe spostare da sé la criticità emersa nei questionari, ma trovare il modo di migliorare, anche chiedendo agli studenti quali siano le vere motivazioni che hanno condotto ad una bassa valutazione.
Prof.ssa Sabatini: Trovare un modo per agganciare lo studente è compito del docente.
Prof.ssa Guidetti: È tuttavia probabile che siano gli studenti ad essere poco interessati a determinati insegnamenti, non comprendendone l’utilità rispetto alla figura professionale. Se così è, poco si può fare, ed è difficile sperare in un cambiamento. Comunque, alla luce di quanto discusso, la Giunta si impegna a trovare le modalità con le quali affrontare le criticità e, contemporaneamente a trovare azioni migliorative.
Prof. Di Russo: È molto importante portare avanti tale impegno, altrimenti potrebbe apparire che sia stata la Giunta ad aver ignorato la problematica. Portare avanti il processo di Assicurazione della Qualità della didattica è quello che ci viene richiesto e va perseguito con l’idea che le valutazioni ricevute siano uno strumento a nostra disposizione e non una pratica formale.
Prof. Macaluso, Prof Di Russo e Prof.ssa Crescioli: Sarebbe altresì utile suggerire modalità di miglioramento al docente con valori bassi di IVP. La Giunta o una commissione del CDS potrebbe proporre soluzioni da intraprendere per migliorare la qualità della didattica.
Prof. Macaluso: In Inghilterra c’è un organismo (appositamente formato) che aiuta e suggerisce ai docenti come migliorare.
Prof.ssa Sabatini: Nel nostro sistema questo non è previsto, così come non sono incentivati i programmi di aggiornamento sulla didattica, visto il cambiamento delle modalità di comunicazione della generazione millennials.
Per quanto riguarda la consultazione con gli stakeholder:
Prof.ssa Guidetti: È stata organizzata la riunione con il Comitato di Indirizzo e non sono emerse particolari richieste di variazione del percorso formativo in termini di competenze e conoscenze utili per l’inserimento lavorativo. È stato invece richiesto un rafforzamento delle attività pratiche, magari arricchendo l’offerta di attività formative a scelta dello studente (AFS), che, per la loro caratteristica di essere attività
professionalizzanti, curano maggiormente la parte di conoscenze e competenze di tipo applicativo. Si prevede di fare almeno una riunione l’anno, se non due.
In conclusione, il Presidente del CLM riferisce di aver partecipato alla Conferenza dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Scienze Motorie, in cui era prevista la discussione sull’aggiornamento delle professioni, caratterizzate da codici ISTAT che ne definiscono l’ambito lavorativo, che ha portato alla redazione di un documento da portare in discussione alla prossima Conferenza.
La riunione con la Giunta LM67 termina alle ore 12:55
Ore 13:30 ‐ Audit al Corso di Laurea in Magistrale in Attività fisica e salute (LM67Int) Presenti:
Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof. Francesco Di Russo, Prof.ssa Silvia Migliaccio, Prof.ssa Paola Sbriccoli, Sig.ra Maria Alessi, Sig.ra Daniela Parisi
Per il CdL LM67Int: Prof.ssa Daniela Caporossi (Presidente), Prof. Massimo Sacchetti
La Prof.ssa Sabatini, come per gli altri Corsi:
‐ riassume quanto discusso nel precedente audit (gennaio 2017);
‐ chiede la motivazione della mancata pubblicazione degli IVP 2016‐17 entro il 31/12.
‐ chiede di illustrare le azioni programmate per migliorare le criticità emerse, sia a livello di insegnamento che di singolo docente.
Prof.ssa Caporossi: In merito agli IVP, il documento da pubblicare è pronto, ma non è stato inviato in quanto si era detto che sarebbe stato importante un confronto fra i vari Corsi per definire quali dati mettere in evidenza e in quale formato. Se ciò non è più necessario è sicuramente possibile inviare il documento al PQA per la pubblicazione. I dati, come chiaramente indicato anche dagli altri Presidenti in occasione di alcuni recenti Consigli, si riferiscono solo agli insegnamenti in generale, tralasciando i dettagli (le domande con valore IVP inferiore al valore soglia) e la valutazione dei singoli docenti. La scelta è stata fatta sulla base delle informazioni ritenute utili ai fini del corso.
L’esclusione dei dati relativi ai singoli docenti è stata fatta anche per la peculiarità di questo percorso formativo, organizzato in moduli intensivi, ciascuno dei quali è sviluppato con il contributo di più docenti.
Generalmente il numero delle ore per ciascun docente è basso, per cui, frazionando il modulo per i singoli docenti che ne fanno parte, non si avrebbe una visione corretta e globale della qualità della didattica di ciascun modulo.
Una volta inviato il documento è sempre possibile uniformarlo agli altri.
Passando all’analisi delle criticità e dei rilievi emersi dai questionari per la valutazione della didattica
2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione.
Prof.ssa Caporossi: Le criticità sono state discusse sia con la rappresentante degli studenti che in CCdS:
‐ Metodologia della ricerca (Research Methodology) (1° anno, 2° semestre – 15 CFU);
‐ Teoria e Pratica dell’Attività motoria nella prevenzione e riabilitazione (Specialized Teaching and Internship of physical activity in disease prevention and rehabilitation) (2° anno 1° semestre ‐ 30 CFU) – internato scelto presso l’Università di OSLO ‐ 8 studenti, di cui 4 norvegesi.
È la prima volta che si ottengono queste valutazioni, più basse rispetto agli anni precedenti. Per il Modulo di Metodologia della Ricerca il dato con IVP più basso riguarda la chiarezza delle modalità di esame, ma era un risultato previsto, in quanto di questo gli studenti si erano lamentati.
In realtà non c’è stata nessuna modifica, tutto è indicato nella guida dello studente fin dall’inizio dell’anno accademico. Purtroppo, il fraintendimento è nato dal fatto che sul sito dedicato a questa Laurea Magistrale era rimasta indicata la tipologia di esame dell’a.a. precedente (la prova può essere un test a risposta multipla e/o risposta aperta). L’aggiornamento (che prevede per ciascun anno l’indicazione, proveniente dai docenti, di quale delle due modalità sarà applicata) è avvenuto solo al momento della ricezione di tali indicazioni, senza dubbio molto a ridosso delle date di esame.
Inoltre, gli studenti avevano richiesto di anticipare la parte della statistica descrittiva, e così è stato fatto, organizzando lezioni propedeutiche nel 1° modulo. Il problema comunque un po’ rimane, soprattutto per gli studenti italiani, per i quali non è previsto nessun insegnamento di statistica di base nel percorso di primo livello.
Sono necessarie, per lavorare adeguatamente, anche le licenze SPSS, e questa richiesta è stata inoltrata all’ateneo, proponendo l’acquisto di una licenza campus, che consentirebbe la possibilità di uso non solo per gli studenti, ma anche per gli stessi docenti.
Per l’internato presso Università di OSLO (Psicologia e Pedagogia dell’esercizio fisico nella prevenzione), scelto da 8 studenti (4 norvegesi e 4 italiani), è stato contattato il responsabile Prof. Ommundsen, il quale ha
studenti iscritti ad altri Corsi di Studio attivi presso l’ateneo di Oslo) e il dato complessivo, probabilmente più vicino alla valutazione effettiva del corso, sembra indicare una valutazione positiva. Non ci sono criticità rilevanti. La rappresentante degli studenti del CdS ha parlato con gli studenti, i quali lamentano il problema di aver fatto due settimane di lezione mentre la terza era destinata allo studio individuale per la preparazione all’esame. Gli studenti hanno ritenuto che l’ulteriore permanenza, e le conseguenti spese di soggiorno, poteva essere evitata. Tuttavia, tali informazioni erano ben segnalate sulla Guida dello Studente. Per la pubblicazione dei dati sull’andamento del CdS si prenderanno quindi in considerazione i risultati complessivi del documento inviato dal Prof. Ommundsen, evidenziando comunque i dati negativi. Sarà, inoltre, monitorato l’andamento di quest’anno, viste le motivazioni legate ad una non attenta lettura di quanto indicato nella guida a disposizione degli studenti. L’internato presso l’Università di Oslo ha sempre ricevuto valutazioni positive a differenza di altre sedi per le quali, in passato, erano emerse criticità.
Il Consiglio ha preso atto dei rilievi e si è preoccupato di modificare l’andamento, tanto che, ad oggi, tali criticità non sono più evidenziate.
Prof.ssa Sabatini: Il confronto con gli stakeholder è avvenuto con regolarità? Con quali esiti?
Prof.ssa Caporossi: Il confronto è continuo con per le università partner, considerate proprio come i maggior portatori di interesse su questa figura professionale. Infatti, il percorso formativo è stato progettato in accordo con loro ed è continuamente revisionato sulla base dei dati occupazionali. È stato comunque inviato un questionario per gli stakeholder al Comune di Odense, Villa Stuart e alle università partner, visto che molti studenti proseguono la formazione accedendo al dottorato. Incontri frequenti in presenza sono difficili da organizzare vista la peculiarità del Corso di Laurea Magistrale.
Abbiamo anche somministrato un questionario di valutazione finale del Corso ai laureati. I risultati devono essere ancora analizzati.
La riunione con la Giunta LM67INT termina alle ore 14.20
Riunione del 16 gennaio 2018, Stanza D502 – Palazzo H (piano 2)
Ore 15:00 ‐ Audit al Corso di Laurea Magistrale in Management dello Sport (LM47) Presenti:
Per il PQA: Prof.ssa Stefania Sabatini (Presidente), Prof.ssa Clara Crescioli, Prof.ssa Silvia Migliaccio, Prof.ssa Paola Sbriccoli, Sig.ra Maria Alessi.
Per il CdL LM47: Prof. Gennaro Terracciano (Presidente), Prof.ssa Cristiana Buscarini, Prof. Francesco Cardarelli
La Prof.ssa Sabatini, come per gli altri Corsi:
‐ riassume quanto discusso nel precedente audit (gennaio 2017);
‐ chiede la motivazione della mancata pubblicazione degli IVP 2016‐17 entro il 31/12;
‐ chiede di illustrare le azioni programmate per migliorare le criticità emerse, sia a livello di insegnamento che di singolo docente.
Prof. Terracciano: I dati IVP, ad oggi, non sono stati pubblicati, ma nel prossimo consiglio sarà presentata una dettagliata relazione dell’attività del 2017, che sarà pubblicata subito dopo. È importante definire ed applicare azioni per il miglioramento della qualità del Corso, ma è altrettanto importante tenere traccia di quanto fatto.
Prof.ssa Sabatini: Anche ogni riunione di Giunta e ogni attività deve essere tracciata, magari inserendola nel verbale di Consiglio. Per questo, a fronte dell’unico Consiglio riunitosi nel gennaio 2017, occorre aumentare il numero degli incontri durante l’anno, incontri che dovrebbero essere un momento di condivisione delle attività svolte.
Passando all’analisi delle criticità e dei rilievi emersi dai questionari per la valutazione della didattica 2016/17, di seguito sono riportati gli interventi e la relativa discussione.
Prof. Terracciano: Il prossimo consiglio di Laurea LM47 sarà il prossimo 29 gennaio. C’è comunque consapevolezza della criticità emerse per alcuni insegnamenti, relative a:
‐ conoscenze preliminari (domanda 1);
‐ poca chiarezza sulla modalità d’esame (domanda 4);
‐ carico di studio (domanda 3), ritenuto eccessivo rispetto ai CFU attribuiti;
Prof.ssa Sabatini e Prof.ssa Migliaccio: Alcune di queste criticità sono emerse anche nella Relazione Annuale della CPDS:
‐ La non corrispondenza, per alcuni insegnamenti, delle ore di studio individuali e il numero di CFU attribuiti all’insegnamento. Si passa da un eccessivo carico di studio contro un basso numero di CFU, o, al contrario, un basso carico di studio per un elevato numero di CFU;
‐ Le Attività Formative a Scelta (AFS) e il Tirocinio curriculare non sono abbastanza adeguati al profilo professionale oltre a non essere in numero sufficientemente ampio da permettere una scelta corrispondente alle aspettative individuali.
Prof. Terracciano: Per quanto riguarda il carico di studio vs CFU attribuiti, il docente coinvolto si è dimostrato propositivo nel tentativo di adeguarlo al numero di crediti attribuiti al suo insegnamento.
Sul rispetto degli orari, non risulta come criticità, a meno che gli studenti non abbiano voluto indicare che non piaccia l’orario. Oppure gli studenti hanno interpretato la domanda in maniera diversa.
Prof.ssa Sabatini: In effetti la domanda sul rispetto degli orari si riferisce al docente e non allo studente.
Serve per capire se vi siano ritardi ripetuti o assenze non comunicate da parte dei docenti.
Prof. Terracciano: La discussione, su gli altri punti critici espressi dagli studenti in CPDS, dovrà necessariamente coinvolgere tutti i docenti in modo da provare ad ampliare l’offerta sia di AFS che di Tirocini maggiormente coerenti con gli obbiettivi formativi del Corso e ampliare così le possibilità occupazionali dei laureati magistrali in Management dello Sport.
Prof.ssa Sabatinig: Potrebbe essere utile mettere in gioco le conoscenze individuali dei docenti per progettare attività e/o tirocini formativi adeguati.
Prof.ssa Buscarini: In effetti, molti dei docenti hanno rapporti professionali con le Federazioni Sportive Nazionali o con altre strutture che operano nel settore dello sport, in particolare nell’ambito manageriale e/o di marketing dello sport.
Prof. Terracciano: In merito alle conoscenze preliminari, effettivamente questo percorso Magistrale prevede conoscenze di base in ambito giuridico‐economico più solide rispetto a quanto previsto nel Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive (L22). Sono meno critiche, invece, per gli studenti che provengono da un percorso di base in ambito economico‐giuridico. Ciò non toglie che sia necessario fare una ulteriore riflessione per definire le strategie da mettere in atto affinché questo gap di conoscenze possa essere almeno ridotto.
Si potrebbe chiedere all’ateneo di implementare le ore di recupero necessarie a diminuire questa criticità con attività propedeutiche, fermo restando il problema della scarsità di risorse economiche e del numero elevato di studenti fuori sede. In alternativa, si potrebbe proporre ai docenti coinvolti di prevedere/riservare,
ad inizio anno, un numero di ore “di orientamento e recupero” delle conoscenze pregresse, utili a garantire la comprensione del programma previsto nel percorso di secondo livello.
Per quanto riguarda le basse valutazione per le attività integrative, la peculiarità del Corso di Laurea Magistrale e degli insegnamenti lascia poco o nessuno spazio ad attività pratiche/integrative, a differenza delle altre Magistrali presenti in ateneo. Al più sono organizzati cicli di seminari utili per approfondimenti, attraverso interventi di professionisti esterni con elevata esperienza nel settore giuridico–economico–
aziendale.
Prof. Terracciano: Per la criticità sulle attività integrative sarà necessario rivedere, in Consiglio, i risultati della valutazione della qualità della didattica non considerando gli item non specifici per il Corso.
Prof.ssa Sabatini: In effetti il lavoro da fare è analizzare i dati anche alla luce della peculiarità e degli obiettivi formativi di ciascun percorso.
Comunque, per i questionari 2017/18, la domanda sulle attività integrative è stata modificata in modo da renderne più chiaro il significato e l’applicazione al Corso che si sta valutando.
Tutto quanto emerso in questo incontro dovrebbe, in realtà, scaturire in sede di Consiglio in modo che anche di questo rimanga traccia. Inoltre, l’analisi delle criticità emerse, soprattutto per le conoscenze preliminari, non deve necessariamente portare all’annullamento di queste, ma se prese nella giusta considerazione possono portare ad adeguate e soddisfacenti azioni di miglioramento.
Per quanto riguarda la consultazione con gli stakeholder:
Prof.ssa Sabatini e tutto il PQA: Non risulta alcun confronto con gli stakeholder.
Prof. Terracciano: Nell’audit del gennaio 2017 con il Presidio si era valutata la possibilità di una riunione unica per tutti i CdS, in modo da non dover invitare gli stessi soggetti più volte, rischiando una scarsa partecipazione. Si era anche pensato ad un questionario da inviare.
Prof.ssa Sabatini e tutto il PQA: Si fa presente che gli stakeholder non sono tutti sovrapponibili e condivisi poiché diversi sono i profili professionali e gli ambiti occupazionali. Come già sopra accennato, il contatto dovrebbe essere preso con specifiche Società/Istituzioni/Federazioni. Anche la strutturazione di un questionario ad hoc potrebbe sopperire alla difficoltà di riunione in presenza. Successivamente, analizzate le risposte, si potrebbe identificare un piccolo gruppo di soggetti più interessati ad un confronto in presenza.
La riunione con la Giunta LM47 termina alle ore 16.20