STEFANO MAYORCA
Dell’amore che risana
La dottrina della luce rigeneratrice L’ermetica scintilla
G
uida all’
iniziazione e alla pratica ermeticaLibro in formato digitale Prima edizione Ottobre 2019
I LIbrI deLCasatO
via Isonzo 64 - 00046 Grottaferrata (rM) tel. e fax 06 93896875
e-mail: edizioni@ilibridelcasato1.191.it editing, grafica ed impaginazione: I LIbrI deLCasatO
Copertina di Marcello tenore
Opera in copertina: Genesis. L’apocalisse della materia, tecnica mista a base di cosmetici su tela di stefano Mayorca (1996)
IsbN 978-88-98905-59-1 Copyright©2019 I LIbrI deLCasatO
Sommario
introduzionedi Stefano Mayorca pag. 11 CAPITOLOI
origini dell’ermetismo e della dottrina di luce 15
Ermete Trismegisto, il tre volte grande 16
La Tavola smeraldina 18
CAPITOLOII
la costituzione occulta dell’uomo 21
I quattro corpi: l’ermetica essenza 22
La zona d’ombra: l’alveo astrale superiore 25
Contatti con gli Eoni o geni curativi 32
L’evocazione delle forme 33
Fiducia, forza, volontà 36
L’amore ermetico 38
CAPITOLOIII
la forza della preghiera 42
Alcune semplici regole 44
Il potere dei salmi 44
Che cos’è un salmo? 48
La sapienza egiziana 50
La sapienza mesopotamica babilonese 51
La sapienza israelita 52
La numerazione dei salmi 55
I titoli dei salmi 55
Le virtù dei Salmi 90 e 91 56
La risposta alla preghiera 57
Il culto solare: la preghiera misterica degli esseni 61 CAPITOLOIV
della purità: mente e spirito 63
La purità e i suoi postulati 64
La neutralità 64
L’equilibrio interiore o comparto fluidico attrattivo 67
Il Sole interno. La luce dello spirito 68
Tarocco N. 12 L’Appeso 70 CAPITOLOV
della respirazione: luce dell’anima 73
La ritenzione del respiro 76
Il quadruplice respiro 77
La respirazione pranica 77
Chi è il terapeuta ermetico? 78
La respirazione cromatico-terapeutica 78
Elenco dei cromatismi e delle patologie 80
CAPITOLOVI
teleurgia: la medicina ermetica 81
I Misteri di Asclepio: l’incubazione terapica 85
I Misteri del serpente fecondatore 88
Il mitico Uroboros, il serpente che si morde la coda 90
Yawirka, il serpente d’oro 93
Il campo aurico-eterico 97
Il magnetismo aurico 101
Del contagio aurico 102
Spiegazione delle differenti emissioni fluidico-auriche 104
Il corpo di luce: l’ermetica scintilla 108
CAPITOLOVII
il sonno e i suoi segreti 111
Magia onirica egizia: il potere dei sogni 121 CAPITOLOVIII
demonologia caldaica, egizia e greca
origine del bene e del male 123
Il dàimon o genio buono 124
Il kacodaimon o spirito cattivo 125
CAPITOLOIX
dei profumi e delle loro virtù segrete 127
Corpo aromale e profumi fluidici 128
I profumi secondo Giuliano Kremmerz 131
I centri magnetici luminosi 131
Profumi e segni zodiacali 136
CAPITOLOX
le proprietà dei chakra 138
CAPITOLOXI
della catena terapica 145
CAPITOLOXII
le fasi lunari. Valori operativi
attribuiti agli influssi lunari 154
Luna nuova 157
Luna crescente 158
Luna piena 159
Luna calante 161
Schema riassuntivo delle varie fasi lunari 162
Fasi lunari e stagioni 162
CAPITOLOXIII
proprietà segrete e differenti applicazioni
di alcuni salmi 163
Altri salmi mirati alla risoluzione di varie problematiche 165 Salmi riservati specifici: solo terapici 165 Per ripulire e purificare atmosfere psichiche negative
di una casa o di altri ambienti 166
Conclusioni 168
bibliografia 169
L’amore è forza, fuoco fecondante.
Non è passivo ma attivo.
Energia radiante che si promana dall’intimo dell’essere evoluto e irradia, crea, realizza,
in una genesi secretata s.m.
11
introduzione
L’
indifferenza che anima quest’epoca senza sentimenti riflette uno stato di involuzione interiore e di regressione che inte- ressa la sfera più intima dell’essere umano, sintomo di un oscu- rantismo deleterio ingenerato da falsi profeti del benessere. Un benessere basato solo su ciò che si può vedere e toccare, non certo su quanto, al contrario, pur non essendo concreto a prima vista, cela un tesoro di corresponsione animica capace di unire e fon- dere assieme i cuori, le menti e gli animi delle persone. Mai, come in questo momento, l’uomo sta vivendo una crisi tanto profonda e dilaniante, accompagnata dalla perdita di quei valori che sono il fulcro di ogni società evoluta, specchio luminoso di un sentire che trascende le mere finalità di un materialismo che sacrifica ogni cosa in nome di un consumismo spietato.Così, quasi senza rendersene conto, la solidarietà, quella au- tentica e non già la parvenza utilitaristica sbandierata per comodo, si è sbiadita al pari di un acquerello che scolora quando l’acqua si appropria della superficie cartacea, disciogliendo i cromatismi che danno vita al disegno e al segno. L’amore tra i simili fa parte di un passato che sembra scomparso nei meandri di logiche massificanti.
Amore, una parola svuotata dell’autentico significato, che antica- mente sanciva il contatto con le “forze di luce”, con il “tempo altro” che rivestiva il volto ieratico del sapere. Amore senza pre- tese, disinteressato, distaccato, ma non sterile. Il “sentimento” di cui stiamo parlando, in realtà, è uno stato d’essere attivo, Fuoco in- terno e magnetico che spande un’aura di forza che penetra senza invadere, dolcemente, profondamente. Questa idealità, che induce l’uomo evoluto a donare una parte di sé e lo slancio che l’accom- pagna, sono da porre in relazione con il “sacrificio iniziatico” che rinveniamo anche in ambito cavalleresco. Il cavaliere-iniziato ri-
nuncia alla vita profana e dedica la sua esistenza all’alto ideale di
“luce” a cui si è legato. In tale contesto si colloca il sacrificio com- piuto dagli iniziati i quali, in maniera analoga, sacrificano la per- sonalità umana e terrigena a favore di quella celata, che gli consentirà di fare emergere l’uomo storico e di divenire in tal modo dei “risvegliati”. Di qui la Rinascita che nella morte simbo- lica trova il suo culmine. Analogie in tal senso le rinveniamo nella XII Lama dei Tarocchi, l’Appeso, che appare sospeso al centro di due alberi (le colonne del Tempio, Jakin e bohas). Egli va consi- derato un saggio che ha valutato attentamente la vanità delle am- bizioni individuali – senza per questo rinunciare alla sua individualità profonda – e ha compreso la fecondità del sacrificio eroico teso all’oblio totale di sé. Non si tratta di un sacrificio fine a se stesso, bensì di un’energia fecondante e rigenerante. Il sacri- ficio menzionato non aspira alla salvezza individuale, giacché que- sta condizione, l’oblio che ne consegue, non prevede ricompense o benefici personali. Non a caso, la testa dell’impiccato non è ri- volta verso il cielo (simbolo di salvazione), viceversa è proiettata in direzione della Terra a intendere che le sue preoccupazioni sono terrene, perché il suo scopo è di votarsi al bene degli altri.
Queste le basi su cui poggia la dottrina dell’“amore che risana”, ermetica ragione illuminata da un sentimento altissimo che aspira a soccorrere chi soffre, non in maniera indiscriminata, ma con di- scernimento. Tale è quel senso di adesione che spinge a compe- netrarsi con il dolore di chi cerca un aiuto insperato, di quanti soffrono e “chiedono senza chiedere” con dignità, senza pretese.
Come si può rimanere impassibili dinanzi a queste manifestazioni che l’animo ferito esterna? Non è possibile in effetti e non è giu- sto. L’ermetista, strumento di “forze superne”, deve agire con equi- librio senza lesinare le sue energie e senza dissiparle. Il richiamo del “cuore”, la sofferenza che si palesa in uno sguardo, in un volto che spera… non può lasciare indifferenti. L’alito vitale che spira dallo “spirito”, immanente e risanatore, che aleggia sopra le mi- serie dell’umanità, è lo stesso che si sostanziava nei templi remoti
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in cui sacerdoti-terapeuti nutrivano con pazienza e amorevole in- tento i malati. È il medesimo che, inatteso e misterioso, si mani- festava nei santuari di incubazione, come accadeva nel tempio di Esculapio (o Asclepio) a Roma, sull’Isola Tiberina, dove le gua- rigioni avvenivano silenti e inaspettate. L’essere umano odierno cerca con vorace avidità un potere presunto e obnubilante, mirato a sopraffare il prossimo. Un potere egoistico, cieco e utilitaristico nel quale non c’è posto per quell’anelito di condivisione che leni- sce lo spirito dolente di chi spera. Un atteggiamento egoico che tradisce vergognosamente i dettami della dottrina promulgata dal sapiente di Portici, Giuliano Kremmerz (Ciro Formisano 1861- 1930), che a riguardo scriveva: “La fratellanza è fondata sul- l’amore del proprio simile e sulla più trascendentale carità.
Accoglie senza domandare alcun compenso tutte le petizioni dei sofferenti e provvede secondo la loro sincerità, rettitudine e fede”.
Parole troppo spesso dimenticate o peggio ancora ritenute obso- lete.
È legittimo aspirare a un ascenso e a una crescita individuali, anzi, è parte fondamentale dell’Opus, ma ciò non deve impedire di occuparsi dell’aspetto terapeutico, poiché in esso è racchiuso il germe di qualsivoglia realizzazione e di una reale crescita inte- riore. In un mondo che non rispetta la vita e calpesta gli ideali di questa sfera tanto sublime, è necessario seguire i dettami di chi ha segnato il cammino, di chi ci ha preceduti sulla strada impervia del dono d’amore senza secondi fini, senza aspettative. Un senti- mento incondizionato e spiritualmente universale, cosmicamente ispirato, è il centro dell’irraggiamento offerto con il cuore e la mente colma di amorevolezza. Un giorno, forse, camminando per strada, potrà capitare di incontrare una persona che ci donerà un lieve sorriso, un cenno di assenso discreto, un moto di gratitudine per il sostegno ricevuto. Ecco la ricompensa più ambita, il bene più grande, il tesoro più prezioso.
Stefano Mayorca
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