IL PROBLEMA DI IERI:
decifrare i messaggi.
IL PROBLEMA DI OGGI:
metabolizzare
i messaggi.
LA STELE DI ROSETTA OGGI
Siamo tornati a scrivere, facilitati dalla tecnologia e dal fascino di entrare in contatto con gli altri in
“tempo reale”.
Un diluvio di parole miste a segni che hanno disegnato una nuova sintassi e un approssimativo galateo. La facilità di produrre messaggi e di avere risposta immediata non giova però alla qualità dei contenuti: tendiamo a essere brillanti e mediatici più che profondi. Dal consumismo delle cose siamo passati progressivamente al consumismo emotivo che ci porta a cercare in un’improbabile Second Life, televisiva o internettiana, le stesse esperienze che spesso abbiamo bruciato nella First Life, senza averne mai avuto vera consapevolezza.
La tecnologia, in ogni periodo storico, è sempre stata neutra e irrinunciabile: può supportare il consumismo emotivo più bieco oppure aiutarci a veicolare la speculazione filosofica e scientifica più profonda. Le scelte infatti appartengono a noi.
Quando scrivere o disegnare era fatica, perché voleva dire graffiare o scalpellare una pietra, i nostri avi erano efficacemente e stupendamente sintetici:
un graffito, un geroglifico, un ideogramma, una parola comunicavano un intero concetto. Un ablativo assoluto di due parole richiede, nella traduzione dal
latino, un’intera frase. Dietro al gesto, alla mano che incideva, che disegnava o che scriveva c’era sempre un pensiero compiuto: quello che si voleva comunicare doveva meritare la fatica di essere rappresentato graficamente.
A questo invito a una “scrittura pensata” si ispira la versione Inail di uno dei più tradizionali, e amati, strumenti del mondo dell’informazione: il taccuino per gli appunti. La copertina è di un materiale che ricorda visivamente la pietra e riporta incise lettere, in un ordine apparentemente casuale, che compongono invece una frase di senso compiuto. Ci siamo ispirati alla stele di Rosetta. Per gli scienziati dell’era napoleonica il problema fu: decifrare. Per noi uomini di oggi il problema è: metabolizzare. Che cosa? Per esempio un messaggio sociale che può rendere meno problematiche le nostre esistenze: la Sicurezza è una Cultura da indossare. Tutti i giorni.
Nell’epoca dei Blog, degli User Generated Content, del Social Network, della comunicazione che nasce e circola grazie ai singoli, si può contare sul contagio comunicativo, sulla viralità di un messaggio che, quanto più lo si metabolizza, tanto più induce a parteciparlo e condividerlo.
Marco Stancati Responsabile Comunicazione Inail