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TERMOVALORIZZATORE DI TORINO: ECCO I RISULTATI SUI MONITORAGGI DI SALUTE NEI 55 LAVORATORI DELL’IMPIANTO

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COMUNICAZIONE – ASL TO3

Dirigente Amministrativo Dott. Mauro Deidier – tel. 0121 235220 – 011 4017060 Via Martiri XXX Aprile n° 30 – Collegno tel. 011 4017058

Str.le Fenestrelle n° 72 – Pinerolo tel. 0121 235226/235220 www.aslto3.piemonte.it – comunicazione@aslto3.piemonte.it

COMUNICATO STAMPA

TERMOVALORIZZATORE DI TORINO:

ECCO I RISULTATI SUI MONITORAGGI DI SALUTE NEI 55 LAVORATORI DELL’IMPIANTO

Temolvalorizzatore di Torino: a dicembre 2015 avevamo diramato i risultati delle analisi sanitarie svolte ad un anno dall’avvìo dell’impianto sulla popolazione residente ; ora sono stati resi noti i risultati delle analisi sui lavoratori all’interno dell’impianto , il tutto secondo la trasparenza e le periodiche informazioni pubbliche previste dal sistema di sorveglanza (denominato SPoTT), con un rapporto completo appena pubblicato (www.dors.it/spott). SPoTT è un sistema nato con lo scopo di valutare l’eventuale assorbimento di sostanze potenzialmente nocive da parte dei residenti e dei lavoratori promosso dall’allòra Presidente della Provincia Antonio Saitta ( attuale

Assessore Regionale alla sanità) e coordinato dal Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3 (dr.ssa Antonella Bena) , insieme ad Arpa, ASL TO1 e Istituto Superiore di Sanità .

Rispetto ai residenti, le analisi sui lavoratori prevedono rilevazioni aggiuntive specificamente correlate alle attività lavorative svolte ( es.

movimentazione dei mezzi per il trasporto rifiuti ecc.).

Com’era già successo per i

cittadini residenti in prossimità dell’impianto , la maggior parte dei 18 metalli urinari e il piombo nel sangue dei lavoratori presenta, dopo un anno di attività , concentrazioni più basse di quelle rilevate al momento dell’attivazione dell’impianto.

In particolare la diminuzione della concentrazione dei metalli è stata riscontrata sia nei lavoratori direttamente impegnati sulle linee di incenerimento sia nel restante personale tecnico ed amministrativo.

Come anche osservato nella popolazione residente vicino all’impianto, il cromo è l’unico metallo che presenta una tendenza all’aumento ma in quantità non statisticamente significativa.

Un risultato che tuttavia non si ritiene attribuibile all’ambiente di lavoro: le misurazioni effettuate in aria dentro l’impianto rilevano una concentrazione di metalli in tracce, uguale alla normalità esterna o sotto i limiti di rilevabilità; lo scenario di esposizione ed i risultati delle analisi risultano quindi analoghi a quelli dei residenti pur includendo (nel caso dei lavoratori ) , tra i possibili fattori di influenza, le emissioni di polveri

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COMUNICAZIONE – ASL TO3

Dirigente Amministrativo Dott. Mauro Deidier – tel. 0121 235220 – 011 4017060 Via Martiri XXX Aprile n° 30 – Collegno tel. 011 4017058

Str.le Fenestrelle n° 72 – Pinerolo tel. 0121 235226/235220 www.aslto3.piemonte.it – comunicazione@aslto3.piemonte.it

fini (PM10, PM2.5 e NO2) tutti fattori in diminuzione) e una maggiore attenzione nelle abitudini alimentari e stili di vita (es. tendenza alla riduzione del fumo).

Anche per quel che riguarda i 10 metaboliti idrossilati degli idrocarburi policiclici aromatici (OH- IPA), dopo un anno di attività le concentrazioni urinarie nei lavoratori sono in diminuzione per la maggior parte dei metaboliti in entrambi i gruppi di lavoratori, Non si ritiene comunque che tali diminuzioni siano attribuibili all’ambiente di lavoro né vengono correlate al citato cambiamento di abitudini al fumo.

In una decina di autisti di gru della fossa rifiuti operano nelle aree ove i monitoraggi ambientali hanno segnalato concentrazioni di idrocarburi policiclici più elevate di quelle di fondo, che si ritengono correlate alle emissioni dei veicoli che movimentano i rifiuti stessi .

Un’analisi più approfondita su questo gruppo di lavoratori ha messo in evidenza livelli complessivi (Σ10OH-PAH) più elevati a fine turno rispetto a

tutti gli altri lavoratori; al riguardo si è individuata la necessità di un miglioramento negli impianti di aspirazione per ridurre l’esposizione e quindi le concentrazioni nelle urine di questi inquinanti.

Il rapporto pubblicato riporta più nel dettaglio i risultati delle singole fasi e gli esiti del confronto dopo un anno dall’assunzione rispetto alle corrispondenti concentrazioni misurate un anno prima nelle stesse persone. Tutti i risultati riguardano i dipendenti dell’Azienda TRM, che opera all’interno nonché un gruppo di lavoratori di un’impresa incaricata della fase di avvio, per un totale di 55 lavoratori.

La Dr.ssa Antonella Bena, coordinatrice del programma nell’ambito del Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3 sottolinea che “i risultati sono coerenti con quelli rilevati in altri programmi di biomonitoraggio di lavoratori di impianti di incenerimento reperibili nella letteratura scientifica, ma sarà possibile descrivere un quadro completo e attendibile solo quando saranno disponibili i risultati dei prelievi effettuati proprio in questi giorni nei lavoratori delle imprese in subappalto che operano nelle zone ove i monitoraggi dell’aria interna all’impianto hanno evidenziato concentrazioni di Idrocarburi (IPA) ulteriormente più elevate legate alle emissioni dei veicoli che movimentano i rifiuti”.

“Questi risultati non hanno finora evidenziato particolari rischi per la salute dapprima dei residenti né, ora, dei lavoratori dell’impianto “ sottolinea il Dr. Flavio Boraso – Direttore generale dell’ASL TO3 “ in ogni caso ; come azienda che coordina il programma di sorveglianza proseguiremo il monitoraggio con la necessaria determinazione per garantire che, nel tempo, non subentrino problemi di alcun tipo.”

27 aprile 2016

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