Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008
EMILIA-ROMAGNA | TOSCANA | UMBRIA | MARCHE
E enti
Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl
Settimanale Anno 8 N° 9
Lunedì 30 marzo 2015
CentroNord
SANITÀ & SALUTE
Q
ual è lo stato dell’assisten- za sanitaria nel nostro Pa- ese? Quali gli aspetti positivi e le criticità? Tutte informazioni, insieme a una serie di possibili strategie per risolvere i proble- mi, si trovano nella “Revisio- ne sulla qualità dell’assisten- za sanitaria in Italia” redatta dall’Ocse - divisione Salute in collaborazione con Agenas e la Dg della Programmazione sanitaria del ministero della Salute. Guardando prima di tutto all’organizzazione della nostra sanità, se la devoluzione ha portato alla nascita di pro- getti validi a livello regionale, l’Ocse rileva il mancato rag- giungimento di una strategia coordinata a livello nazionale, con la conseguente disparità nei livelli di qualità raggiunti che dovrebbero invece mirare all’uniformità. Gli indicatori di esito, qualità ed effi cienza astandard nazionali. L’Italia è composta quindi da 21 sistemi sanitari regionali, e pazienti che si spostano da Sud a Nord per ricevere assistenza. L’Ocse auspica un maggior impegno di coordinazione a livello na- zionale, una diff usione più ca- pillare della rete di assistenza territoriale, maggior impegno nella promozione delle linee guida e nell’armonizzazione del database. Raccomandazio- ni già in parte raccolte dal Patto per la Salute 2014-2016.
Non proprio rassicurante il dato sugli antibiotici prescritti, che a volume supera la media Ocse 1,5 volte, probabilmente perché non esistono linee guida in merito e, al contrario, vi so- no incentivi al loro uso presso gli erogatori delle cure prima- rie, si legge nella Revisione. Tra i dati da considerare, la quota di popolazione over 65, al 20%
nel 2011, in crescita di 1,7 volte nel 2050, e della popolazione di 80 anni, che passerà dal 6% al 14%, numeri che giustifi cano la crescita delle malattie croniche e dei ricoveri lunghi. Accanto all’invecchiamento, l’obesità nei giovani: dai 15 anni in su le percentuali sono tra le più ele- vate dell’Ocse.
livello nazionale sono tra i più alti nell’ambito dei Paesi Ocse:
82,3 anni l’aspettativa di vita (l’Italia è al quinto posto), tassi di ricovero per asma, malattie polmonari croniche e diabete
IL PUNTO / I dati e i suggerimenti contenuti nella “Revisione” redatta dall’Ocse
Assistenza sanitaria, lo scenario italiano
Elevata l’aspettativa di vita - pari a 82,3 anni -, ma troppe diff erenze tra Nord e Sud
U
n altro tema aff rontato dalla Revisione è quello della formazione del personale medico, molto preparato in Italia. I praticanti sono il 4 per 1.000, sopra la media dei Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e per lo svi- luppo economico (Oecd), ma i medici generici sono il 26%, meno della media Oecd del 31%, con diff erenze signifi cative a livello regionale per le diverse specializzazioni mediche. Le infermiere poi sono 1,6 per medico, mentre la media è di 2,8 nei Paesi Oecd. Da qui l’ampio ricorso a infermiere stranie- re. Le indicazioni Ocse rispetto a questo tema suggeriscono una formazione e uno standard ottimi in Italia, che potreb- bero ulteriormente migliorare lavorando a monte, sui test d’ingresso alle facoltà universitarie, basandosi su esperienze già attive in altre nazioni che adottano test attitudinali.Personale molto competente
tra i più bassi al mondo e i tassi di mortalità a causa di ictus e infarto ben al di sotto della me- dia Ocse. Purtroppo però con signifi cative diff erenze a livello regionale, dettate anche dal- la diff usione maggiore al Sud di alcune malattie croniche, e dall’eterogeneità dal punto di vista sociale ed economico.
Le variazioni nei diversi indi- catori arrivano fi no al 50% di diff erenza, e non è omogeneo nemmeno il sistema di valuta- zione delle performance, da qui la diffi coltà al confronto con gli
© Sergey Nivens - Fotolia.com
2 Sanità & Salute
Lunedì 30 marzo 2015EventiC
ampa, Cassa Nazionale Assistenza Malattie Profes- sionisti Artisti e Lavoratori Au- tonomi, è una Società di Mutuo Soccorso fondata nel 1958. La Cassa, che non ha scopo di lucro ed è amministrata dagli stessi as- sociati e si ispira ai principi della solidarietà e sullo scambio reci- proco mutualistico, aderisce alle Federazioni di rappresentanzaL
e cure termali hanno ori- gini antichissime e ancora oggi sono molto praticate con- tribuendo anche lo sviluppo del turismo termale.La conoscenza sui benefici dell’acqua termale nei secoli è progredita, ed è diventato essenziale basare l’efficacia di fanghi, bagni, inalazioni sull’evidenza scientifica.
A questo proposito l’Asso- ciazione medica italiana di Idroclimatologia Talassologia e Terapia Fisica (Amiittf) si occupa della divulgazione del- le ricerche, della condivisione delle esperienze e delle cono- scenze scientifiche sulle cure termali e climatiche, del loro meccanismo d’azione e delle indicazioni terapeutiche e ria- bilitative nelle varie patologie.
È un’istituzione antichissima, fondata nel 1888 a Bologna.
Attuale presidente è il pro- fessor Gregorio Cervadoro, direttore della Clinica Derma- tologica dell’Università di Pisa e direttore della Scuola di spe- cializzazione in Dermatologia.
“L’associazione - spiega Cerva- doro - riunisce tutti i medici e le scuole di idrologia medica interessati alle terapie termali.
Copertura sanitaria per famiglie e gruppi aziendali A Pisa, 26 /27 giugno, il punto della situazione al convegno con l’Admg
Solidarietà e vero mutuo soccorso Tra terapie, turismo termale e sport
delle Società di Mutuo Soccorso Fimiv e a Federazione Sanità, ed è socio Fondatore del Consorzio Mutue Sanitarie Mu.Sa., che ha realizzato una rete nazionale di convenzioni sanitarie e gestisce fondi sanitari previsti dalla con- trattazione collettiva. Campa è iscritta dal giugno 2010 all’Ana- grafe dei Fondi Sanitari Integra- tivi istituita presso il ministero della Salute e propone coper- ture sanitarie collettive rivolte a dipendenti di aziende, enti e cooperative rispettando la soglia stabilita del 20% di prestazioni vincolate (relative a prestazioni socio-sanitarie e/o odontoiatri- che). Attualmente sono 37.000 gli assistiti di cui 23.000 nel proprio Fondo Sanitario pluria- ziendale. “Campa garantisce ai propri soci la copertura per le spese mediche per tutta la vita, qualunque siano le condizioni
Molto coinvolti sono certa- mente i dermatologi, perché attraverso cute e mucose tran- sitano tutte le azioni specifiche di bagni, fanghi, idroterapia, talassoterapia. Noi auspichia- mo una competenza sempre più ampia, legata proprio ai benefici dell’acqua termale.
Per questo l’associazione valu- ta le informazioni provenienti dal mondo scientifico e funge da volano per esse”.
Cervadoro, presidente da poco più di un anno, è impe- gnato in un’attività di riorga- nizzazione dell’associazione e di promozione della medicina termale, capace di migliorare ed essere di supporto alle te- di salute e l’età” afferma Giusy
De Vitis, responsabile adesioni e comunicazione. “Lo spirito mutualistico viene condiviso dai soci fin dal momento dell’iscri- zione, poiché l’associazione a Campa deve coinvolgere l’inte- ro nucleo familiare. L’assistenza Campa viene garantita anche durante viaggi e permanenze all’estero, nel mondo intero. Le formule di assistenza sono stu- diate in modo da poter essere congeniali alle varie esigenze di tutela”. Per richiedere l’adesione a Campa è sufficiente un con- tatto telefonico per un appunta- mento, oppure è possibile anche scaricare la modulistica dal sito chiedendo conferma del preven- tivo. Sono molto snelle anche le procedure per la richiesta dei rimborsi: è disponibile anche una App per smartphone per in- viare la documentazione, oltre ai più tradizionali fax e email. “Ol- tre alla copertura personale e del nucleo familiare, offriamo anche assistenza a gruppi aziendali. È per questo che abbiamo impor- tanti collaborazioni con associa- zioni come per esempio Con- fcooperative e Unindustria ai cui associati garantiamo condizioni estremamente agevolate”.
rapie classiche, specie quelle cutanee e a sfondo cronico (si pensi alla psoriasi). Proprio di questi temi si occuperà il se- condo convegno nazionale di aggiornamento Admg, Asso- ciazione dermatologi Magna Grecia (di cui Cervadoro è vi- cepresidente), con la collabo- razione di Amiittf, che si terrà a Pisa, presso l’hotel Galilei il 26 e 27 giugno e che avrà per tema: “Dermatologia termale, ambientale, del turismo e dello sport”. In questo modo le due anime, dermatologia e medi- cina termale, si incontrano uf- ficialmente per dare vita a un appuntamento che valorizzi questa specifica competenza.
CAMPA / Cassa Nazionale Assistenza Malattie Professionisti Artisti e Lavoratori Autonomi AMIITTF / Ass. medica italiana di Idroclimatologia Talassologia e Terapia Fisica
FONDAZIONE FLAMINIA AGOPUNTURA / 12 posti per la terapia all’Ospedale Civile di Ravenna “S. Maria delle Croci” per circa 6.000 prestazioni all’anno
Farsi pungere a fin di bene, un’arte antica per soli esperti
Per reumatismi/articolazioni, sistema nervoso e psiche, problemi respiratori, malattie ostetriche, ginecologiche e gastrointestinali
L’
agopuntura non è “una moda” ma una pratica medica di origine cinese che può curare diverse patologie.Per esempio, fin dal 1990, presso l’ospedale Civile di Ravenna “S. Maria delle Cro- ci”, la Fondazione Flaminia Agopuntura propone tratta- menti per la cura di patolo- gie reumatiche e articolari, malattie del sistema nervoso centrale e periferico ma an- che disturbi della psiche e problemi respiratori come l’asma, le sinusiti, le bronchiti croniche e quelle acute. Inol- tre, al pari di altre medicine alternative come l’omeopatia e la fitoterapia, è indicata anche nella cura di malattie ostetriche e ginecologiche o gastrointestinali. La struttu- ra, moderna e all’avanguar- dia, è dotata di 12 posti per la terapia all’Ospedale Civile di Ravenna, conta su sette medici-chirurghi, tutti laure- ati e abilitati come prescrive la normativa italiana.
Fino a dicembre 2014 la Fon- dazione ha erogato a porta- tori di handicap e pazienti ravennati di età superiore
Realizzazione editoriale a cura di:
New Business Media Srl Via Eritrea, 21 20157 Milano Agente:
AREA MEDIA sas Via Nannetti, 2/e 40122 Bologna Tel.: 051 6492589 Fax: 051 5282079 Mail: [email protected]
Stampatori:
ll Sole 24 Ore S.p.A.
Via Busto Arsizio, 36 20151 Milano;
Il Sole 24 Ore S.p.A.
Via Tiburtina Valeria;
Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq);
Stampa Quotidiana S.r.l - Via Galileo Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone Medicina - (Bo);
DIN NEWSLETTER Settimanale Anno 8 - Numero 9 Lunedì 30 marzo 2015
TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE
E enti
Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005 Direttore responsabile:
Mattia Losi
S
e riferita all’attività dell’Ospedale Civile, la pratica dell’agopuntura a Ravenna viene fatta risalire al 1990.Ma già dal 1974 Romano Brandolini, oggi presidente del- la Fondazione Flaminia Agopuntura, fu tra i promotori dell’agopuntura.
“In quell’anno - ricorda Brandolini - ero presidente dell’Aias e fu grazie ai miei rapporti con il professor Van Ghi e con il suo allievo dottor Albert Gourion, che loro - veri e propri pionie- ri - cominciarono a praticare la loro attività a vantaggio di persone disabili e portatori di handicap, in un ambulatorio di fortuna messo a disposizione dall’Aias di Ravenna”.
“Negli ultimi anni - prosegue Brandolini - grazie alle con- venzioni con l’Ausl di Ravenna, fortemente volute dall’allora direttore dottor Tiziano Carradori e all’impegno della Re- gione Emilia Romagna, sono state elargite indicativamente 5.500-6.000 prestazioni annue ai residenti della provincia di Ravenna. Sono quindi circa 700 le persone che si rivolgono al nostro servizio e usufruiscono gratuitamente ciascuno di cir- ca 8-9 sedute. L’ambulatorio che ha la sua sede presso l’Ospe- dale Civile di Ravenna “S. Maria delle Croci”, svolge altresì attività libero-professionali a pagamento; solo in questo mo- do, si riesce economicamente a garantire il servizio gratuito.
Tradizione ravennate che risale al 1974 Fino a dicembre 2014 la Fondazione ha fornito
5.500 prestazioni in convenzione col Ssn a pazienti oltre i 65 anni
e portatori di handicap
Giusy De Vitis, responsabile adesioni e comunicazione
Il professor Gregorio Cervadoro, presidente di Amiittf
Una seduta di agopuntura, la metodica di medicina tradizionale cinese più accreditata in occidente, eseguita presso l’ambulatorio della Fondazione Flaminia Agopuntura presso l’Ospedale Civile di Ravenna Il direttore sanitario, dottor Angelo Matteucci
ai 65 anni 5.500 prestazio- ni convenzionate con il Ssn.
Relativamente ai cicli di te- rapia, più le patologie sono
croniche, più il numero di sedute sarà elevato. “Gene- ralmente - spiega il diretto- re sanitario, dottor Angelo
Matteucci - si tratta di 8-12 sedute l’anno per i pazienti delle fasce tutelate, e di 6-8, fino a un massimo di 16-20, per tutti gli altri. Inoltre, nel caso di patologie acute, le se- dute saranno più ravvicinate, mentre più diradate per i casi cronici”.
Matteucci ricorda gli esordi dell’attività di cura: “Tutto iniziò grazie alla collabora- zione con il medico france- se Nguyen Van Ghi che per primo portò la medicina ci- nese Oltralpe quando ancora era considerata ‘alternativa’.
All’inizio fu applicata sui bambini portatori di handi- cap e poi venne estesa a tutti i pazienti”.
Eventi
Lunedì 30 marzo 2015
Sanità & Salute 3
Q
uando si parla di tumo- ri, i discorsi dei “non esperti” spaziano dagli effetti collaterali delle cure, ai mar- catori, alle ricostruzioni, e così via. Mentre quelli degli esperti - ossia la comunità scientifica - si soffermano sulla ricerca, perché - giu- stamente - è essenziale, un giorno, arrivare a una tera- pia che sconfigga il cancro, anzi che arrivi a non farlo insorgere. Sino ad allora, per quanto riguarda i pro- fessionisti, concentrazione massima su cure sempre più efficaci. Il fatto è che questa attenzione è necessaria ed es- senziale, ma non sufficiente, nel senso che occorre fare in modo che la ricerca tradi- zionale si sposi - e non sia in antitesi - con l’aspetto uma- no (che è poi quello che sta a cuore ai “non esperti”, cioè a tutti): con l’idea, cioè, che dietro a ogni paziente, anzi davanti, ci sia una perso- na. Questo è l’approccio che contraddistingue il lavoro svolto presso il dipartimen- to di Oncologia-Ematologia dell’Ausl di Piacenza, guidata dal professor Luigi Cavanna.È lo stesso professore a espli- citare bene questo concetto:
“Prima funzione, nel dipar- timento, deve essere quella
di un’assistenza all’avanguar- dia, basata soprattutto sulla ricerca clinica, senza però trascurare l’importanza del- la cura della persona nel suo complesso”. Il direttore del dipartimento va anche oltre e pone l’accento proprio sul suo vissuto personale: “Mi riferisco alle affermazioni del dottor Richard Smith, già direttore del British Medical Journal. Una in particolare mi ha colpito, quella in cui avverte di ‘stare lontano da oncologi troppo ambiziosi’.
dale, presso l’Ufa, Unità di farmaci antiblastici, e da qui inviati alle diverse strutture.
Questo consente non solo un risparmio evidente per l’Ausl, grazie a una maggiore attenzione nelle preparazioni e all’abbattimento degli spre- chi, ma anche una maggiore sicurezza per i pazienti.
Un altro elemento innovati- vo è dato dal ruolo del per- sonale infermieristico. La competenza degli infermieri è stata, nell’équipe del pro- fessor Cavanna, fortemente professionalizzata, al punto da diventare oggetto di un progetto di ricerca clinica: il personale infermieristico è stato formato e messo nelle condizioni di posizionare i cateteri venosi centrali utiliz- zando la nuova tecnica Picc (periherally inserted central catheter). Anche in questo caso, ottime le redemption in termini di costo-efficacia e sicurezza per i pazienti.
La tecnica è ormai diventata prassi: partiti nel 2012 con 118 impianti, si è arrivati nel 2014 con 1.050.
Molto intensa è anche l’attivi- tà di ricerca, come si accen- nava inizialmente, sospinta sia a livello regionale che provinciale e ospedaliero.
In particolare, viene favorita
la presenza di studenti dei corsi di laurea in Medicina e delle Professioni Sanitarie e degli specializzandi delle diverse specialità medico- chirurgiche. La ricerca cli- nica - relativa sia a nuovi farmaci che a nuove metodi- che - è parte viva dell’attività quotidiana del dipartimento.
Il modello adottato è quello degli studi clinici randomiz- zati, unitamente alla ricerca sponsorizzata (dalle case far- maceutiche) e quella spon- tanea. L’approccio è multidi- sciplinare: come indicano le ricerche americane, cura e diagnosi non sono di com- petenza di un solo medico, ma di un gruppo di profes- sionisti: questo è il motivo per cui ogni settimana più figure - chirurghi, oncologi, radioterapisti - si incontrano e stabiliscono, per ciascun paziente, il percorso di cura più appropriato.
Potenziare anche le risorse interiori dei pazienti
Il progetto, grazie ai volontari dell’Amop e della dottoressa Bidin, prevede attività di supporto non farmacologico in ambito oncologico
O
ltre la medicina c’è di più, c’è molto di più. C’è un insieme di delicatezze e modi di fare che migliorano la qualità della vita, che la fanno ritornare - appun- to - Vita con la v maiuscola, anche se gra- vata dal peso di un tumore.Come sempre spiega il professor Cavanna, la persona che arriva in ospedale, per un percorso di cura anche lungo, non si spo- glia della sua identità. Rimane persona. E
creare attorno a lei un ambiente gradevo- le, rilassante, può aiutarla a mantenere alto l’umore, a prendere consapevolezza in modo nuovo del proprio corpo e della propria situazione.
Proprio per questo motivo, il day hospital oncologico dell’ospedale di Piacenza si è attrezzato in modo da seguire i pazienti in un percorso focalizzato sulla “cura di sé” dal punto di vista psico-fisico, anche
attraverso le tecniche della tradizione orientale. Il progetto è reso vitale dai vo- lontari di Amop, Associazione piacentina malato oncologico. Nelle ore pomeridiane di attività dedicate al benessere, i pazienti possono sottoporsi a massaggi di diverso genere, seguire la ginnastica energetica, oppure la suonoterapia. Queste attività sono a supporto della quotidianità dei pa- zienti, principalmente donne.
La partecipazione attiva alla guarigione è un ottimo strumento che non necessita di nessun medicinale. Precisa il professor Cavanna che: “Le attività di supporto non convenzionali all’interno del reparto sono iniziate con la dedizione di un medico in particolare, Livia Bidin”.
AUSL PIACENZA / Dipartimento di Oncologia ed Ematologia: assistenza all’avanguardia basata soprattutto sulla ricerca clinica ma sempre attenti al rispetto della persona
Contro i tumori oncologi “ambiziosi” ma rispettosi dei malati
Il professor Cavanna: “Assistenza all’avanguardia grazie a medici e infermieri preparati e scrupolosi”. Terapie decise in équipe
I
l sostegno, la cura, la ricerca, l’assistenza. Ma non è fi- nita qui: il paziente oncologico ha anche una sfera psi- cologica, fatta di affetti, emozioni, timori e aspettative, che va ugualmente “presa in carico”. Il confronto con la morte e con la paura di essa è costante, quasi quotidiano; tutta la sfera emotiva viene pesantemente coinvolta e “colpita”.Proprio per questo, presso il dipartimento piacentino è sta- ta istituita una equipe composta da tre psicologhe. La loro competenza è a disposizione sia dei pazienti che dei caregi- ver, ossia dei famigliari che accompagnano la persona nel suo percorso di terapia. Non solo. Spiega infatti il professor Cavanna: “Anche il personale utilizza questo prezioso stru- mento. Abbiamo concordato un incontro di gruppo mensile;
ogni professionista, poi, se lo vuole, può anche richiedere incontri singoli”.
Ricerca, cure e tre psicologi per i pazienti
Per agevolare i pazienti più anziani gli oncologi
assistono anche a Bobbio, Castel San Giovanni e Fiorenzuola
Il professor Luigi Cavanna, direttore del dipartimento di Oncologia- Ematologia dell’Ausl di Piacenza
L’équipe del dipartimento di Oncologia-
Ematologia dell’Ausl di Piacenza
Alcuni componenti del Picc Team
Questo è un monito impor- tante: personalmente mi sen- to ambizioso, nel mio lavoro, ma cerco sempre di bilancia- re l’ambizione della nuova ricerca, del caso interessante da pubblicare e così via con il rispetto profondo della per- sona che, quando malata, si trova in una particolare fase di vulnerabilità”.
Ogni attività, all’interno del dipartimento, viene bilancia- ta con questo spirito (si veda il riquadro sotto). Si parla di una struttura che copre una popolazione di 300 mila abitanti, relativa al territorio piacentino e ai paesi limitro- fi, con pazienti che giungono
anche dal sud della Lombar- dia. L’organizzazione prevede che gli oncologi - integrando il lavoro con i colleghi della medicina interna - prestino assistenza e cure avanzate anche presso gli ospedali di Bobbio in Val Trebbia, Castel San Giovanni in Val Tidone e Fiorenzuola in Val D’Arda, consentendo dunque ai pa- zienti minori spostamenti.
Fatto essenziale, trattandosi molto spesso di persone an- ziane, magari gravate da altre patologie concomitanti, che necessitano il supporto di un parente per muoversi.
Presso la sede del diparti- mento, a Piacenza, sono di- sponibili 20 posti letto per la degenza, ambienti per il day hospital (con 10 letti e 20 poltrone) e gli ambula- tori. 2.000 sono i ricoveri in day hospital eseguiti all’anno;
1.400 I ricoveri in degenza e 8.000 le visite ambulatoriali.
Qui vengono seguite tutte le patologie tumorali, anche se la specializzazione riguarda i tumori di mammella, colon, polmone, per un totale di 500 casi l’anno.
La particolare impostazione che è stata data al diparti- mento presenta diversi ele- menti innovativi. Uno, per esempio, riguarda il fatto che tutti i farmaci chemioterapici per la provincia sono pre- parati all’interno dell’ospe-
4 Sanità & Salute
Lunedì 30 marzo 2015EventiL’
Unità Operativa Com- plessa di Gastroenterolo- gia ed Epatologia dell’Ospe- dale di Piacenza dispone di 16 posti letti di degenza ordi- naria e di due di day hospital.Negli anni 2012-2014 sono stati ricoverati mediamente 1.050 pazienti/anno con una degenza media di sei giorni e un peso medio del caso su- periore a 1,3, ben al di sopra della media nazionale. I casi trattati in regime di day ho- spital nel 2014 sono stati 193.
Elevata è la mobilità attiva di pazienti a provenienza extraregionale (130 casi nel 2014) con indice di attrazio- ne superiore al 12%. L’attività della Unità Operativa, an- nualmente, annovera anche 7.500 visite e prestazioni per esterni e oltre 7.000 esami endoscopici.
Il professor Fabio Fornari, direttore della Unità Ope- rativa, illustra le attività di avanguardia del reparto “Le patologie prevalenti sono rappresentate da: neoplasie maligne dell’apparato epato- biliare e pancreas, cirrosi
epatica, emorragie digestive, pancreatiti e calcolosi biliari, malattie croniche infiamma- torie intestinali, neoplasie gastriche e del colon. Ogni anno trattiamo con le più avanzate terapie per l’epatite C e B, circa 100 nuovi casi.
Da due mesi – sottolinea il professore - il Centro è auto- rizzato a prescrivere le nuove terapie per l’epatite C a base di sofosbuvir e simeprevir molto più efficaci e meglio tollerate rispetto ai preceden- ti regimi farmacologici”.
“Il servizio di endoscopia di- gestiva annesso al Reparto – continua il professor Fornari - si avvale di strumentazioni di avanguardia ed è in grado di eseguire tutte le principali procedure di altissima spe- cializzazione quali eco-endo- scopia, endoscopia operativa delle vie biliari, posiziona- mento di protesi endosco- piche e di Peg, procedure di emostasi endoscopica anche in urgenza 24 ore su 24, vi- deocapsula, dilatazioni pe- rendoscopiche, polipectomie di polipi giganti e resezioni
cenza sette Corsi Nazionali di Aggiornamento di “Eco- grafia in Gastroenterologia” e quattro “Topics in Gastroen- terologia ed Epatologia“ che hanno richiamato i maggiori esperti nazionali della spe- cialità”.
L’Unità Operativa è con- venzionata con la Scuola di Specializzazione in Gastro- enterologia dell’Università di Parma e partecipa attiva- mente alla convenzione che ha recentemente individuato l’Ospedale di Piacenza come
Giocare d’anticipo contro i tumori del colon-retto
21 marzo 2005 - 21 marzo 2015: dieci anni di screening per la prevenzione e la diagnosi. E i risultati si vedono
D
al 21 marzo 2005 tutta la popolazio- ne della Regione Emilia-Romagna di età compresa fra i 50 e i 69 anni (maschi e femmine), una volta ogni due anni, riceve un invito a partecipare allo screening per la prevenzione e la diagnosi del carcino- ma del colon-retto(Ccr).Si tratta di un tumore maligno molto frequente nel mondo occidentale, ancora oggi causa di elevata mortalità. In Italia sono diagnosticati oltre 37mila nuovi casi all’anno. In Emilia-Romagna nel periodo 2003-2009 sono stati osservati media- mente 4.370 nuovi casi/anno per una popolazione di circa 4.400.000 abitanti.
I fattori di rischio ben codificati, correlati all’insorgenza del cancro del colon-retto, sono rappresentati dall’età superiore ai 50 anni, dalla familiarità e dal fumo di sigaretta. Il tumore insorge, in oltre il 95%
dei casi, su lesioni precancerose note come polipi adenomatosi. I cittadini interessati sono sollecitati alla partecipazione allo screening ritirando un apposito contenito- re nella farmacia di più facile accesso, per la raccolta di un piccolo campione di ma- teriale fecale da analizzare nei laboratori ospedalieri dedicati mediante la ricerca di sangue occulto con metodiche molto sen- sibili. I soggetti risultati positivi al test di I livello, saranno invitati a sottoporsi a una colonscopia (test di II livello) che viene
eseguita presso l’Uoc di Gastroenterologia dell’ Ospedale di Piacenza.
Il professor Fabio Fornari riassume i ri- sultati nella Provincia di Piacenza
“Nella nostra Provincia l’invito a parteci- pare viene inviato ogni due anni a oltre 76 mila residenti (il 26% del totale dei re- sidenti). Dal 21 marzo 2005 al 31 dicem- bre 2014 la percentuale di adesione al I livello (esecuzione della ricerca del sangue occulto fecale) è stata mediamente pari al 48,8%. In 8.185 persone (4,7% dell’inte- ra casistica) il test di I livello è risultato positivo. La percentuale di adesione alla colonscopia nei soggetti risultati postivi alla ricerca del sangue occulto nelle feci è stata del 76,2%”. Il professore prosegue:
“Abbiamo eseguito 6.238 colonscopie di screening in questi anni e oltre 1.500 co- lonscopie di controllo nei soggetti che alla prima colonscopia erano stati identifica- ti come portatori di polipi o tumori. Al 31 dicembre 2014 abbiamo identificato 2.756 lesioni polipoidi premaligne. Nel corso dell’esame colonscopico le lesioni polipoidi sono state sottoposte a rimozio- ne perendoscopia. Ciò è possibile grazie a sofisticati accessori, con tecniche che i medici e gli infermieri della Uoc di Ga- stroenterologia di Piacenza hanno parti- colarmente affinato grazie anche al conti- nuo aggiornamento professionale. In 254
pazienti la diagnosi colonscopica è stata di neoplasia maligna già conclamata. In questi casi l’identificazione del tumore è stata molto precoce e ha permesso un intervento chirurgico curativo ed efficace che, generalmente, comporterà la comple- ta guarigione del paziente.
AUSL PIACENZA / L’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia: una specialità completa che fa scuola con tecnologie e terapie all’avanguardia
Ricerca e cure di riferimento. E l’ecografia operativa è al top
Qualità delle cure e all’avanguardia nei trattamenti: dall’epatocarcinoma alle emorragie digestive e calcolosi biliari
I
trattamenti di ablazione percutanea, sotto guida ecogra- fica, dell’epatocarcinoma (il tumore maligno primitivo del fegato), sono oggi considerati, secondo le linee guida scien- tifiche internazionali, trattamenti curativi a pieno titolo in alternativa alla resezione chirurgica. Rispetto alla chirurgia comportano minore invasività, meno complicanze e costi nettamente inferiori .Al riguardo il professor Fornari spiega. “La termo ablazione con radiofrequenza ha dimostrato, rispetto alla altre tecni- che di ablazione eco- guidata, una superiorità nel controllo locale della malattia tumorale con percentuali di sopravvi- venza più elevate a cinque anni. Dal 2002 al 31 dicembre 2014 abbiamo eseguito, nel nostro Centro 1.368 trattamenti di ablazione percutanea di cui 676 con radiofrequenza. Pos- siamo vantare, in termini di esperienza, risultati e volumi di attività, una delle casistiche italiane più rilevanti”.
Tumori del fegato, distruggerli con un ago senza intervento chirurgico
L’équipe dell’Uoc di Gastroenterologia ed Epatologia e il professor Fabio Fornari
SCREENING PER LA PREVENZIONE E DIAGNOSI PRECOCE DEL CCR:
I RISULTATI A PIACENZA (DAL 21.3.2005 AL 31.12. 2014) - Popolazione bersaglio:
76.227
- Tests di I livello eseguiti:
174.820
- % adesione al I livello: 48,8 - Numero tests positivi (%):
8185 (4,68)
- Numero colonscopie eseguite (% adesione II livello): 6238 (76,2) - Numero polipi a basso
grado di displasia: 963 - Numero polipi di alto grado
di displasia: 1793
- Numero neoplasie maligne (Adk): 254
mucose”. Fiore all’occhiello della Unità Operativa è l’eco- grafia operativa: termine che raccoglie tutte le procedure invasive guidate dall’ecogra- fia quali biopsie e citoaspirati epatici o pancreatici, proce- dure di ablazione percutanea di tumori epatici e drenaggio di raccolte addominali.
Molto intensa è pure l’atti- vità di formazione e di inse- gnamento svolta dall’équipe.
Fornari in proposito dice
“Dal 2002 a oggi sono stati organizzati ogni anno a Pia-
Ospedale di insegnamento per l’acquisizione dei credi- ti formativi per gli studenti della Facoltà di Medicina di Parma.
Molto qualificata e di alto profilo è anche l’attività di ricerca clinica. “Da anni - di- chiara Fornari - collaboria- mo attivamente con i più im- portanti gruppi epatologici e gastroenterologici italiani.
I risultati di tali studi hanno generato numerose pubblica- zioni sulle riviste scientifiche più note e selettive a elevato
Impact Factor quali Hepa- tology, American Journal of Gastroenterology, Journal of Hepatology, Digestive and Liver Disease solo per citare le più famose”.
Tra le tematiche cliniche og- getto delle ricerche svolte a Piacenza spiccano la diagno- si precoce e il trattamento non chirurgico dell’epatocar- cinoma, la calcolosi coleci- stica nei pazienti cirrotici e diabetici, le emorragie dige- stive, l’ecografia con mezzo di contrasto in varie patologie.
Asportazione di polipi peduncolati
in colonscopia
Eventi
Lunedì 30 marzo 2015
Sanità & Salute 5
L
a Scuola di specializza- zione in Medicina Legale dell’Università di Modena e Reggio Emilia, all’interno dell’omonima Struttura pres- so l’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Modena, of- fre un percorso formativo che - prendendo le mosse dalla profonda conoscenza delle norme giuridiche inerenti il danno alla persona in tutte le sue diverse articolazioni e proiezioni - tende a costruire una forte competenza scien-Legale dell’Unimore spiega:
“Una rigorosa preparazione scientifica e metodologica è la base fondamentale delle com- petenze e delle abilità prati- che necessarie allo specialista in Medicina Legale per con-
Tossicologia forense
Per la diagnosi di morte da avvelenamento e per l’individuazione e il controllo sociale dell’assunzione di droghe
Genetica forense
Per svolgere indagini sulla scena del crimine, risolvere conflitti legali e stabilire paternità biologiche
Radiologia forense
Dall’esame radiografico alle sofisticate indagini di Tomografia computerizzata (Tc)
L
a tossicologia forense ha come ele- mento fondamentale lo studio della lesività umana da agenti chimici in senso lato - sotto il duplice aspetto della produ- zione di un dato chimico-analitico che identifichi in senso qualitativo e quantita- tivo le sostanze in causa - e della interpre- tazione di quello stesso dato sotto il profi- lo della potenzialità lesiva, con l’obiettivo della dimostrazione del nesso causale tra la assunzione/somministrazione di quelle sostanze e l’evento di danno connesso ad una norma giuridica.I campi di applicazione sono numerosi, e comprendono a) la ricerca e l’identifi-
cazione di sostanze su reperti di matrice autoptica, e la successiva valutazione della rappresentatività dei dati acquisiti al fine di una corretta diagnosi di avve- lenamento; b) gli accertamenti su persone viventi, atti a definire situazioni di dipen- denza-consumo-abuso di alcool, farmaci e sostanze stupefacenti, con particolare attenzione a quanto disposto dal Codi- ce della strada in tema di idoneità alla guida, ed agli accertamenti su lavoratori addetti a mansioni gravate da potenziale rischio per la loro salute e per la sicurezza di terzi; c) analisi su materiale e reperti sequestrati sul mercato clandestino, al fine
di individuare la tipologia delle sostanze stupefacenti.
“I settori applicativi - spiega il professor Enrico Silingardi - si avvalgono di tecno- logie di alta sofisticazione e rigorosamen- te standardizzate quali le spettrometrie di massa. Tra le specifiche peculiarità del La- boratorio di Tossicologia forense dell’Uni- versità di Modena e Reggio Emilia spic- cano i positivi riflessi nella formazione degli specialisti e nelle attività di ricerca.
Inoltre continuiamo a porre attenzione ai cambiamenti intervenuti a livello sociale nelle tipologie di abuso e dipendenza, cui corrispondono continue messe a punto delle metodiche di laboratorio, che devo- no essere adeguate a ottenere specificità e sensibilità analitiche sempre maggiori, ai fini dello studio e della prevenzione di nuovi comportamenti potenzialmente pe- ricolosi”.
L
a Genetica forense è un settore delle scienze medico-legali caratterizzato dall’applicazione di tecniche molecolari e di genetica per fini investigativi e per la solu- zione di conflitti legali. Essa si fonda sulla variabilità gene- tica interindividuale e si av- vale delle più recenti scoperte scientifiche e di tecnologie avanzate.Il Laboratorio di Genetica fo- rense svolge un’attività identi- ficativa che si esplica nell’am- bito del processo penale, con riguardo alla caratterizzazio- ne genetica del Dna estratto da tutte le tipologie di tracce biologiche. “L’analisi - spiega il professor Silingardi - ha enor- mi potenzialità documenta- tive, anche partendo da po- che cellule nucleate come per esempio quelle rinvenute su oggetti ‘toccati’, o da materia- le degradato o contaminato, e può risultare efficace nella tipizzazione di tracce miste complesse, attraverso l’analisi di un set di marcatori gene-
tici polimorfici. All’esito delle indagini condotte al fine della risoluzione di problemi inter- pretativi del dato genetico, e per un’accurata attribuzione del campione biologico sco- nosciuto, vengono applicati metodi validati di calcolo sta- tistico”.
La ricerca scientifica del La- boratorio di Genetica forense è tesa all’individuazione di marcatori, tecniche e meto- di di analisi del Dna sempre più informativi e idonei alle necessità di documentazione della prova, fino a giungere alla caratterizzazione di tratti fenotipici complessi e alla in- ferenza geografica di un indi- viduo.
Oltre a ciò, in ambito civilisti- co, le analisi dei polimorfismi autosomici e del Dna presen- ti sul genoma aploide quali il cromosoma Y e il Dna mito- condriale, vengono utilizzate per l’attribuzione/disconosci- mento della paternità biolo- gica, e per la ricostruzione di rapporti parentali deficitari.
U
n altro settore che ha avu- to un crescente sviluppo all’interno della Scuola di spe- cializzazione, con applicazione elettive in ambito necroscopico, è la Radiologia forense. “Negli ultimi anni - afferma Silingardi - grazie alla preziosa collabora- zione con il Servizio di Radio- logia dell’Azienda Ospedalie- ro-Universitaria di Modena, siamo passati dall’utilizzo del tradizionale esame radiogra- fico all’impiego di sofisticate indagini di Tomografia com- puterizzata (Tc) per la docu- mentazione di lesioni trauma- tiche e per l’individuazione di corpi estranei all’interno dei cadaveri. Inoltre, grazie ai mo- derni software di elaborazione delle immagini, è ora possibile ottenere ricostruzioni tridi- mensionali del corpo umano, sia delle strutture di superficie che degli organi interni, senzaalterare l’integrità dei tessuti”.
“A titolo esemplificativo - spie- ga il professore - la Tc si è di- mostrata uno strumento mol- to utile nell’analisi di fratture ossee, nella visualizzazione di raccolte di gas intracorporee, e nell’individuazione di cor- pi estranei quali i proiettili di armi da fuoco. Nella nostra esperienza questo tipo di in- dagine ha fornito importanti elementi per la ricostruzione di complessi casi di omicidio e di altri eventi di rilevanza giudi- ziaria”.
La dotazione del laboratorio è in via di completamento attraverso l’acquisizione del- le più recenti tecnologie per l’esecuzione delle angiografie su cadavere, che apriranno nuove e interessanti possibilità applicative e offriranno nuove potenzialità per la ricerca e la formazione degli specialisti.
UNIMORE / La Scuola di specializzazione in Medicina Legale presso l’Università di Modena e Reggio Emilia
La scienza al servizio della giustizia
Percorsi di formazione e attività di ricerca nei moderni laboratori medico-forensi
I
l Laboratorio di patologia e microscopia forense offre importanti possibilità applicative e di ricerca nello stu- dio della lesività autoptica, approfondendo con specifiche metodiche e tecnologie i più fini aspetti morfologici delle lesioni di interesse medico-legale, con particolare riguardo alle lesioni traumatiche, che possono essere indagate con diverse tecniche di microscopia nella loro natura e cronolo- gia. I riflessi pratici sono essenzialmente rilevanti nell’am- bito delle indagini proprie del processo penale, e si fondano su una costante attività di ricerca e validazione di nuovi metodi di indagine.Patologia e microscopia forense
La Scuola di specializzazione offre anche percorsi di formazione alle attività
di ricerca nei settori della medicina forense
Il prof. Enrico Silingardi con alcune collaboratrici e specializzande
I laboratori di Medicina Legale Unimore
tribuire alla documentazione della prova nei diversi settori applicativi medico-forensi.
Ed è in questa cornice - pro- segue il professore - che la Scuola di specializzazione in Medicina Legale dell’Uni- tifica e metodologica nell’ap-
plicazione delle conoscenze mediche, patologico-cliniche, di diagnostica strumentale e di laboratorio, necessarie alla corretta applicazione di quel- le stesse norme giuridiche.
Il professor Enrico Silingar- di, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina
versità di Modena e Reggio Emilia offre anche peculiari percorsi di formazione alle attività di ricerca nei settori di specifica pertinenza me- dico-forense”. Si tratta della tossicologia forense, genetica
forense, radiologia foren- se, patologia e microscopia forense: settori ognuno dei quali è dotato di un proprio laboratorio autonomo (di cui si parla in dettaglio nei riqua- dri in questa pagina).
© ph. Elisabetta Silingardi © ph. Elisabetta Silingardi © ph. Elisabetta Silingardi
© ph. Elisabetta Silingardi
Eventi Lunedì 30 marzo 2015
6 Sanità & Salute
Apixaban che hanno anche il vantaggio di non richiedere esami del sangue come con il Dicumarolo. Attualmente la percentuale di pazienti che li usano è attorno al 15% - 18%:
essenzialmente le persone che non possono assumere il Di- cumarolo. Ma è ipotizzabile che quando l’Agenzia Italiana del Farmaco scioglierà i nodi legati alla loro prescrivibilità,
AZ. OSPEDALIERA DI PERUGIA/ Polo sanitario ad alta specialità con l’Università degli studi di Perugia
UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE / Intervista ad Alessandro Capucci, professore di Malattie dell’apparato cardiovascolare
Un ospedale “avanti” in ogni senso
Giovani e “questioni di cuore”. Quando l’amore non c’entra
l’azienda ospedaliera si evi- denziano: l’“Ospedale senza dolore” che, con un’azione formativa che ha coinvolto più di mille operatori, offre Rianimazioni aperte e misura in tutte le degenze il dolore due volte al giorno (come la febbre); anche a casa con l’app
“nessun dolore”, i genitori possono controllare il dolore dei bambini dopo l’intervento chirurgico.
L’ospedale di Perugia è uno dei 10 centri dell’Italia centrale ad aver ricevuto il riconoscimen- to dei tre Bollini Rosa come
“Ospedale Donna”, per la pre- senza di servizi di specialità di maggiore rilievo clinico ed epidemiologico per la popo- lazione femminile nonché per l’appropriatezza del percorso diagnostico-terapeutico. In questo ambito offre da anni il parto indolore gratuito e ha allestito di recente le ‘Stanze di Lucina’, un’area dedicata ai parti fisiologici, assistiti uni- camente dalle ostetriche, per le donne che ne fanno richie- sta. Nell’ottica di ridurre le liste d’attesa si è inoltre impe- gnato a incrementare la pro- pria offerta di prestazioni con il progetto “Ospedale dopo le 20” con ambulatori aperti la sera dopo le 20, il sabato e la domenica mattina. L’Ospedale di Perugia è poi uno tra i pri- mi ospedali italiani di grandi dimensioni a ottenere la qua- lifica di ‘ecosostenibile’, grazie alla presenza di una centrale di trigenerazione che per-
il consumo di questi nuovi farmaci aumenti”. Intanto la ricerca scientifica procede.
Proprio sulla relazione tra fibrillazione e insorgenza di ictus, l’Università Politecnica delle Marche in Ancona si è distinta per uno studio mul- ticentrico Assert (Asympto- matic Atrial Fibrillation and Stroke Evaluation). I dettagli sono illustrati nel riquadro qui a fianco.
Nel frattempo l’organizzazione delle Scuole di Specializzazio- ne è passata da cinque a quat- tro anni. E Capucci su questo aspetto è perplesso: “Prima gli
mette di ridurre l’immissione di Co2 nell’atmosfera e di un grande e potente impianto fotovoltaico. In tutti i reparti è poi stata attivata la raccol- ta differenziata, con punte di adesione che arrivano anche al 40%.
Tra i più recenti traguardi, nel 2015, con il nuovo Centro di Ricerche Ematooncologiche - Creo, si è dotato di ulteriori laboratori di alta tecnologia:
circa 6mila mq per la ricerca e assistenza nel campo dell’ema- tologia con trapianto, onco- logia, genetica e medicina molecolare. “Tra questi - com- menta Orlandi - il laboratorio Good Manufacturing Practice - Gmp è uno tra i più avanzati nelle dotazioni delle strutture di ricerca e assistenza presenti nel nostro paese che permette di praticare le più innovative terapie cellulari”.
Il Polo unico ospedaliero universitario di Perugia è dunque ormai una realtà, con tutte le potenzialità logi- stiche e professionali per re- alizzare l’integrazione siner- gica tra ricerca e assistenza e costituire la punta avanzata del Sistema Sanitario Um- bro. Strettamente collegato funzionalmente e cultural- mente con le altre strutture, ospedaliere e territoriali, è l’ospedale che può affrontare le sfide terapeutiche future e che realizza il dinamico tra- sferimento delle conoscenze scientifiche all’applicazione pratica al letto del malato.
specializzandi svolgevano an- che un anno e mezzo nei Re- parti di Medicina Generale e altri tre anni nella cardiologia per imparare ad assumersi ve- re responsabilità. Ora, invece, la Medicina Generale si riduce a pochi mesi e anche l’attività cardiologica è stata ridotta. Il rischio - secondo me - è che gli studenti siano assorbiti da un lavoro routinario e che non imparino veramente. Lo verificheremo tra quattro an- ni, quando usciranno i primi cardiologi formatisi in quattro anni. Negli Stati Uniti la spe- cialità è ancora di sei anni”.
E con la app “Nessun dolore” i genitori sono più vicini ai bimbi dopo gli interventi
Abuso di alcolici, sostanze eccitanti e sonno irregolare tra le cause di scompensi cardiaci e sincopi. Se n’è parlato in un convegno
U
n polo sanitario di alta specialità. Così si pre- senta l’Azienda Ospedaliera di Perugia che, comprendente la Facoltà di Medicina e Chirur- gia dell’Università degli Studi di Perugia costituisce, grazie alle specifiche professionalità presenti, al complesso di tec- nologie innovative e alla tipo- logia di prestazioni offerte, un punto di eccellenza sia per la sanità umbra che per quella nazionale.Gli indicatori annuali ne testi- moniano il ruolo centrale nel- la rete ospedaliera umbra: il Pronto Soccorso assicura una risposta immediata ad oltre 62mila cittadini; la Centrale Unica Regionale 118 con l’eli- soccorso garantisce interventi d’emergenza in tutta la regio- ne; sono 40 mila i ricoveri e 22 mila gli interventi chirurgici, oltre 8 milioni le prestazioni specialistiche.
Tutto il sistema di qualità, è orientato ai principi innova- tivi di organizzazione centrati sulla soddisfazione della per- sona e della comunità e coglie la sfida offerta dallo sviluppo tecnologico anche a supporto
I
l 19 e 20 febbraio scorso, all’hotel Carlton di Bologna, si è svolto l’11 esima edizione del convegno internazionale“Atrial Fibrillation and Heart Failure: the ugly and the nasty 2015”.
L’incontro, presieduto dal professor Alessandro Capucci degli Ospedali Riuniti di An- cona, ordinario di Malattie dell’apparato cardiovascola- re all’Università Politecnica delle Marche, ha visto riuniti specialisti da tutto il mon- do. Nell’occasione si è fatto il punto sugli aggiornamenti più recenti legati ad aritmie e
del comfort dell’assistito.
“Cittadino al Centro” è il principio ispiratore di tutti i nostri processi organizzativi e assistenziali - afferma il diret- tore generale Walter Orlandi - e, in tal senso, l’ospedale di Perugia figura, nell’indagine Agenas/Auditcivico, tra i mi- gliori a livello nazionale.”
La struttura si caratterizza per essere un Ospedale paperless e altamente tecnologico dal momento che, dall’ingresso alla dimissione, sta informa- tizzando tutto il percorso del
scompensi cardiaci, tachicar- dia e fibrillazione ventricolare.
Si tratta di sindromi impor- tanti che, specie nel caso della fibrillazione atriale (comune- mente detta “cardiopalmo”) valgono il 2% dei ricoveri in Pronto Soccorso, soprattutto di anziani. “Ma ora - fa nota- re il Capucci - questa aritmia sta iniziando a colpire anche i giovani causando svenimenti temporanei, chiamati sincopi.
Tra le possibili cause - dice il professore - si è avanzata l’ipo- tesi che l’elevato consumo di alcol possa favorire le aritmie.
Se poi si assumono sostanze eccitanti il rischio aumenta.
Le aritmie possono comparire e passare da sole ma possono anche portare alla perdita di conoscenza: le stragi del saba- to sera, insomma, potrebbero essere legate alla fibrillazione atriale”.
Altro tema importante è quel- lo legato alla prevenzione de- gli ictus e ai nuovi farmaci che rendono il sangue più fluido.
“La fibrillazione - spiega Ca- pucci - favorisce l’insorgenza di coaguli, detti trombi, che possono andare in circolo e
ricovero. Sono state introdot- te anche alcune innovazioni, dalla prescrizione e sommi- nistrazione del farmaco in sicurezza tramite braccialetto elettronico, fino ai referti on line di laboratorio e dell’im- magine radiologica al proprio pc o smartphone. Numerosi sono poi stati gli interven- ti chirurgici effettuati con il Robot Leonardo da Vinci, ed è anche presente un robot per la preparazione dei farmaci oncologici. Tra i progetti che di recente hanno qualificato
causare ictus cerebrale. È uno degli avvenimenti più temibili che provoca danni perma- nenti nel 50% dei casi”. Per prevenire questi casi bisogna rendere il sangue più fluido:
ma è una situazione che espo- ne al pericolo di emorragie.
In proposito Capucci afferma
“Negli ultimi anni si è parlato molto di nuovi farmaci come Dabigatran, Rivaroxaban e
F
orse la fibrillazione atriale è solo un marcatore di rischio dell’ ictus, non la causa diretta. Il nuovo scenario è descritto in una recentissima sottoanalisi dello studio multicentrico As- sert pubblicata su Circulation e che vede come prima firma la dottoressa Michela Brambatti dell’Università Politecnica delle Marche. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con la Mc Ma- ster University, (Hamilton, ON, Canada) sotto la supervisione del professor Jeffrey Healey, illustre esperto del campo.Secondo Capucci “è uno studio rivoluzionario perché, prima di questo lavoro, si pensava che fosse la fibrillazione atriale a provocare l’ictus. Invece, in base ai dati raccolti, la fibrillazione potrebbe essere un co-fattore: un aspetto che porterà alla riva- lutazione delle attuali terapie”.
Nuove ipotesi sulla relazione tra fibrillazione atriale e ictus
Vista del Polo sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia
Il direttore generale Walter Orlandi
Il prof. Alessandro Capucci Un laboratorio di cardiostimolazione ed elettrofisiologia
Sanità & Salute 7
Eventi
Lunedì 30 marzo 2015
corsi di laurea tradizionali e consolidati, con il compito di fornire solide conoscenze di base unite ad approcci meto- dologici, strumenti cognitivi e tecniche di apprendimento tali da permettere al laureato l’aggiornamento di conoscen- ze e competenze anche negli anni successivi alla laurea, ma anche corsi finalizzati all’ap- prendimento permanente, come i master universitari, che debbono integrare, completa- re e aggiornare la formazione superiore per orientarla mag- giormente verso il mondo del
UNIVERSITÀ DI CAMERINO / I corsi per specifici settori professionali. Hanno la durata di un anno prevedono anche lo stage, o più brevi per esigenze mirate
L’eccellenza della formazione post-laurea nelle Marche
lavoro. I master dell’Universi- tà di Camerino rispondono a due esigenze fondamentali: la necessità di fornire specifiche competenze professionali, che i corsi di laurea tradizionali non sono in grado di offrire, per un rapido ed efficace inse- rimento nel mondo del lavoro e la necessità di aggiornare continuamente le competenze per venire incontro alla con- tinua evoluzione delle cono- scenze, della tecnologia, degli strumenti di lavoro e delle nuove metodologie di indagi- ne ed esecuzione.
L’ateneo di Camerino, con i suoi quasi sette secoli di consolidata tradizione dalla sua fondazione nel lontano anno 1336, è all’avanguardia in questa spinta all’innova- zione continua, attraverso un’attenta indagine dei mer- cati e delle richieste della so- cietà, del mondo del lavoro e delle professioni”. Accanto ai master, della durata di un anno e con uno stage svol- to in aziende ed enti con- venzionati, l’Università di Camerino offre anche corsi di perfezionamento e ag- giornamento professionale nel settore della medicina e salute, più brevi e più delimi- tati negli obiettivi: “Scienza estetica”, “Flebologia emodi- namica e terapie integrate”,
“Monitoring e auditing delle sperimentazioni cliniche”,
“Nuove frontiere della pro- fessione del farmacista: dalla gestione dei prodotti della salute e del benessere alla ge- stione della farmacia”, “Tec- niche estetiche: il prodotto cosmetico e il suo corretto uso nel trattamento in cabi- na su cute e annessi cutanei”.
Tra le proposte, master per la promozione del benessere/cosmesi e per dirigenti della Sanità e nelle professioni farmaceutiche
N
el cuore della regione Marche, su un colle cir- condato da montagne, dove la qualità della vita costituisce una peculiarità del territorio, sorge Camerino, antichissima cittadina centro di un famoso ducato rinascimentale, con la sua Università che da 679 anni propone molti corsi di laurea umanistici e scientifici e da alcuni decenni anche master e corsi post-laurea finalizzati all’apprendimento lungo l’in- tero arco della vita. Questi cor-si, progettati e organizzati con il contributo del mondo del la- voro, dell’economia, delle pro- fessioni e della pubblica am- ministrazione, grazie alla loro flessibilità che ben si coniuga con le esigenze di cambiamen- to di una moderna società in rapida evoluzione, riescono a rispondere con tempestività alle nuove richieste del ter- ritorio. Molti master (www.
unicam.it/master) sono rivolti alle necessità crescenti di stili di vita corretti che riescano a
coniugare qualità della vita, tradizione alimentare e salu- te, come “Promozione del be- nessere della popolazione, dei prodotti locali e della cultura territoriale”, “International master on agri-food quality”,
“Nutrizione, Nutraceutica e Dietetica applicata” e “Scien- za dei prodotti cosmetici e dermatologici”. Altri master sono invece indirizzati a pro- fessionalità del settore della medicina e del farmaco, in particolare “Diritto sanitario e management delle aziende sanitarie”, “e-Health: Teleme- dicina e tele farmacia in fun- zione del Servizio Sanitario Nazionale”, “Health coaching”,
“Galenica clinica”, “Gestione regolatoria del ciclo di vita del farmaco”, “Hospital pharma- cy management”, “Manager di dipartimenti farmaceutici”,
“Medicina estetica e terapia estetica” e “Metodologia clini- ca e biostatistica applicata ai clinical trials”. Il giovane Ret- tore dell’Università di Cameri- no Flavio Corradini sottolinea come “la rapidità dei cambia- menti in atto nella moderna società richieda da un lato i Il rettore Flavio Corradini dell’Università di Camerino
© goodluz - Fotolia.com
Vista del rettorato dell’Università di Camerino
L
a Corte dei Conti si è pro- nunciata di recente: d’ob- bligo importanti investimenti nel comparto sanitario, specie per quanto riguarda l’assisten- za domiciliare e territoriale. A tale proposito la legge di Stabi- lità per il triennio 2015-2017, pubblicata sulla Gazzetta uf- ficiale il 29 dicembre scorso, contiene molti punti inerenti l’ambito sanitario. Se è ancora in via di definizione l’ammon- tare del fondo per le presta- zioni assistenziali alle vittime dell’amianto (dal 1993 al 2008 ci sono stati 15.845 casi di me- sotelioma maligno, correlato all’esposizione alle fibre aero- disperse dell’amianto, e solo in Lombardia le stime parlano di ulteriori 7 mila casi da qui al 2030), è pari a 45 milioni di euro quello destinato alle bonifiche ambientali, purché siano siti di interesse nazio- nale. Così 3 milioni di euro saranno stanziati per le emer- genze sanitarie nel 2015 e 1,5 milioni di euro annui, a partire dal 2016, per il potenziamento delle misure di sorveglianza e per rafforzare i livelli di con- trollo di profilassi internazio- nale. Altra importante novitàU
manizzare le cure ma an- che essere il motore di specifici programmi di preven- zione. È questa la mission della Fondazione dell’Ospedale G.Salesi Onlus, che nasce come strumento operativo sinergico dell’omonimo Presidio Ospe- daliero - unico ospedale re- gionale ad esclusivo indirizzo materno-infantile -, ma che da tempo opera anche all’esterno, portando, ad esempio, nelle scuole tematiche di assoluta rilevanza. Lo scorso dicembre, la Fondazione ha attivato, nelle terze classi delle scuole elemen- tari di Camerano e di Loreto, un progetto mirato alla pre- venzione dei disturbi del com- portamento alimentare. “Negli ultimi anni si è riscontrato non solo un aumento di disturbi che riguardano l’obesità infantile, l’anoressia nervosa, la bulimia, l’alimentazione incontrollata, ma anche un abbassamento dell’età d’esordio” afferma il direttore operativo Annarita Settimi Duca.” Considerando fondamentale un intervento precoce, appropriato e inten- sivo, la Fondazione è dunque
‘entrata’ nelle aule, mettendo a disposizione di alunni e genitori
Prestazioni assistenziali, bonifiche ambientali e farmaci innovativi Attivato un programma contro i disturbi legati all’alimentazione
Il nuovo prontuario farmaceutico Cure e prevenzione al centro
prevista per quest’anno è la creazione da parte di Aifa di un nuovo prontuario farma- ceutico nazionale aggiornato sulla base del criterio costo beneficio e efficacia terapeuti- ca. Inoltre per ampliare la pos- sibilità di accesso ai farmaci per tutti i pazienti, dovrebbe aprirsi un programma deno- minato programma nazionale di Health Technology Asses- sment (Hta) dei dispositivi medici, che vede la collabora- zione di Aifa e del Ministero della Salute per l’attivazione di procedure di analisi dei bene- fici e dei costi economici, me- dici, etici, politici, sociali delle nuove tecnologie in ambito
un team di professionisti com- posto da una biologa nutrizio- nista, una psicologa ed esperti dello sport. “Grazie a un lavoro multidisciplinare che si esplica, in concreto, attraverso laborato- ri e incontri giocosi, cerchiamo di educare i bambini a una sana e corretta alimentazione non- ché all’importanza dello sport”
spiega Duca. L’iniziativa, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e con diverse associazioni sportive, prevede una durata di tre anni e ha dato finora risposte molto positive. Numerosi sono poi i progetti che la Fondazione ha all’attivo all’interno dell’Ospe- dale Salesi, dove è presente con figure professionali qualificate in grado di aiutare il medico e gli operatori sanitari ad operare al meglio. Il progetto “Battito sanitario, in particolar modo
in relazione allo sviluppo di medicinali innovativi o di ec- cezionale rilevanza terapeuti- ca. Infine, è previsto un fondo per il rimborso dei medicinali innovativi. Riguarda le regio- ni, che potranno concorrere, nel 2015 e nel 2016, per il rim- borso in caso di acquisto di medicinali innovativi, e sarà coperto da un contributo sta- tale di 100 milioni di euro per l’anno 2015, e da una quota delle risorse destinate alla rea- lizzazione di specifici obiettivi del piano sanitario nazionale pari a 400 milioni di euro per il 2015 e 500 milioni di euro per il 2016.
d’Ali”, a esempio, fornisce un sostegno psicologico finalizzato ad aiutare i genitori di bambini prematuri ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale;
c’è il progetto per la prepara- zione psicologica dei bambini prossimi all’intervento chirur- gico, e quello per il contenimen- to del dolore in oncoematologia pediatrica. “Crediamo molto anche nell’importanza delle co- oterapie, come la Pet e la Clown Therapy o la musicoterapia”
conclude Duca, “quale valido sostegno nelle terapie farma- cologiche e in grado di contri- buire, al pari dei molti progetti attivati, al miglioramento della qualità di vita dei bambini ospe- dalizzati”. La Fondazione è ca- pofila del un progetto europeo
“Musa” per definire i profili pro- fessionali di queste coterapie.
FINANZIAMENTI / La legge di Stabilità per il triennio 2015-2017 OSPEDALE G.SALESI ONLUS / Le iniziative della Fondazione
Il direttore operativo Annarita Settimi Duca, lo staff e i donatori della Fondazione