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cronaca a pag. 9 COLPO ALLA MAFIA, 23 ARRESTI: C È ANCHE IL MANDANTE DELL OMICI- DIO LIVATINO

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martedì 2 febbraio 2021

• Giornale quotidiano chiuso alle 17 •

p o li t i c a a pa g . 5

GOVERNO, TAVOLO DI MAGGIORANZA IN STALLO SU ARCURI. FICO STASERA DA MATTARELLA

p o li t i c a a pa g . 7

c r o n a c a a pa g . 9

s a n i t à a pa g . 1 1

i n t e r n az i o n ale a pa g . 1 3

GOVERNO, RENZI BOCCIA LE TRATTATIVE: “NESSUN PASSO AVANTI DA PD E M5S”

COLPO ALLA MAFIA, 23 ARRESTI: C’È ANCHE IL MANDANTE DELL’OMICI- DIO LIVATINO

BASSETTI MINACCIATO SUI SOCIAL DOPO LO SCONTRO IN TV CON IL MEDICO ANTI-VACCINO

STATI UNITI, PRESIDENTE BIDEN MINACCIA SAN- ZIONI ECONOMICHE AL MYANMAR

RIMBALZO RINVIATO RIMBALZO RINVIATO

L a pandemia nel 2020 ha portato a un crollo del Pil tra l’8,8 e l’8,9%, un po’

meglio rispetto al -9%

atteso dal Governo. Co- munque una mazzata su tutto il Paese, anco- ra alle prese con una crisi di governo di cui nessuno – cittadini, sin- dacati, imprenditori e sistema sanitario – sen-

tiva il bisogno. L’Istat diffonderà i risultati definitivi sullo scorso anno il prossimo 1 mar- zo, ma intanto negli ul- timi tre mesi del 2020 si registra un calo del 2%

rispetto al periodo pre- cedente (e un -6,6% an- nuo). Un dato negativo dietro cui si nasconde il rischio, osserva l’Isti- tuto di statistica, che il

tanto atteso ‘rimbalzo’

del 2021 sia rimandato

di qualche mese con la

recessione ancora pro-

tagonista almeno nella

parte iniziale del nuovo

anno. E allora, oltre a

un uso celere e mirato

delle risorse europee, è

necessario che la cam-

pagna vaccinale marci

spedita e senza intop-

pi. No perditempo.

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Parla Cirino Pomicino: ‘Nella Dc nessuno mai si sarebbe sognato di affidare la guida del Governo ad un tecnico o

a un non eletto in Parlamento’

di Nico Perrone

l’editoriale

E’ ancora stallo. Al tavolo dell’esploratore, Roberto Fico, il presidente della Camera incaricato dal Capo dello Stato, non si fanno passi avanti. Anzi, più passano le ore più la situazione sembra complicarsi. Nessuno sa che cosa accadrà stasera, quando finirà il tempo concesso per l’esplo- razione. Il presidente Mattarella è stato chiaro: la crisi non si può trascinare, il Paese ha bisogno di un governo subito, non domani. Magari servirà un passo indietro per trovare una possibile

‘soluzione politica’ evitando il Governo del Presidente. Andando a ritroso con la memoria, quan- do governava ‘mamma Democrazia Cristiana’, la Balena bianca, alle tante crisi di Governo che venivano comunque risolte dalla politica e non rimandate a qualcun altro, vien da pensare alla saggezza che stava dietro a certe azioni. Eppure Franceschini e Renzi vengono dalla tradizione Dc, ed anche Conte quando parla di Aldo Moro gli brillano gli occhi. Per non parlare di Luigi Di Maio, che dopo i tanti travagli del Movimento, persegue il sogno di trasformarlo se non in una balena almeno in un ‘balenottero bianco’. Si avverte la mancanza di esperienza, a questi pro- tagonisti mancano i fondamentali? Ne parlo con Cirino Pomicino, vecchia volpe Dc che ne ha viste e passate di ogni sorta al fianco e ombra di Giulio Andreotti. Da lui c’è sempre da imparare qualcosa: “Verissimo,si avverte l’esigenza, la mancanza della sapienza democristiana- spiega alla Dire- a questi signori mancano i fondamentali...”.

Ma Franceschini e Renzi nascono Dc... “No, fai attenzione, loro sono Dc della 2^ Repubblica, c’è una grande differenza. Nessun vero DC avrebbe detto o fatto dire ‘mai con questo e mai con quello’; nessun vero politico avrebbe aperto una crisi scaraventando la palla sul Colle; nessuno mai si sarebbe sognato di affidare la guida del Governo ad un tecnico o non eletto in Parlamen- to. Così facendo i partiti hanno perso il loro peso ed oggi ne vediamo tutti gli effetti. Ricordo che il grande Guido Carli, Governatore di Bankitalia e ministro del Tesoro, diceva che affidare la guida del Governo ad un tecnico o è illusione o è eversione”. Serve un partito architrave, com’era la Dc: “Nel ‘76, con una crisi economica pazzesca, il terrorismo che ammazzava, ricordo che nes- sun partito voleva governare con la Dc ma tutti chiedevano alla Dc di governare. Perché era una garanzia per tutto il sistema. Oggi dovrebbe essere il Pd, che avrebbe dovuto portare dentro il meglio della Dc e del Pci, invece hanno preso solo il peggio”.

Che bisogna fare? “Ma diamine, quando un governo entrava in crisi si andava subito al Colle.

Poi il segretario del partito più grande chiamava gli altri segretari, trovava la quadra e si pre- sentava in Parlamento. Dove c’erano i partiti non i ‘responsabili’, e lì si risolveva, nessuno apriva crisi al buio lasciando al Capo dello Stato di cavarli dall’impaccio o dai problemi che avevano creato”. Pomicino, ora come se ne esce? “Se resta lo stallo, Mattarella, che non si farà tirare den- tro queste beghe, sarà costretto ad affidare lui un incarico ad una persona di sua fiducia, e nascerà il Governo del Presidente. Con tutti i partiti che non potranno dire di no e, ancora una volta, dimostreranno così tutta la loro inconsistenza”.

Ed ecco, tra i tanti ragionamenti che in questi minuti si fanno nei corridoi dei Palazzi della poli- tica, ce n’è uno che punta in direzione del ministro allo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli.

Senatore ben visto non solo dalla stragrande maggioranza dei suoi colleghi ma dentro tutto il M5S. Ha seguito i principali dossier, è conosciuto a livello europeo, e molto vicino al premier uscente, Giuseppe Conte, ed è rispettato dalle altre forze politiche di maggioranza. Ci vorrà una certa dose di coraggio certo, bisognerà spostarsi di casella, ma sarebbe la ‘mossa del cavallo’

che spiazzando tutti, alla fine, tutti accontenta. Magari con Conte nuovo ministro degli Esteri, che potrebbe proseguire il suo lavoro di raccordo in Europa; Di Maio vicepremier e ministro dell’Interno (per la gioia dell’ex alleato, Matteo Salvini), Renzi che verrebbe accontentato sulla discontinuità ma ridimensionato nella voglia di ministeri. Per tutti, anche per i partiti di opposi- zione, una soluzione politica che manterrebbe i partiti in campo a giocare da protagonisti e non da meri e inutili spettatori della squadra di Draghi o di altra personalità istituzionale. Chissà se alla fine ci sarà un pochino di saggezza.

Governo. Franceschini, Renzi, Conte e Di Maio? La Dc se la sognano

le notizie di martedì 2 febbraio 2021

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AGENZIA DI STAMPADiRE

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Italia Viva vuole ritirare l’incarico al commissario responsabile anche della campagna vaccinale

R

iprende il tavolo di maggioranza a Montecitorio con la par- tecipazione di Italia Viva. Nonostante le parole di Renzi ai parlamentari (“non c’e’ intesa, non accettano mediazioni”), fonti di maggioranza spiegano alla Dire che i contatti tra i par- titi sono in corso e non si sono interrotti.

La trattativa, spiegano tuttavia, non avviene al tavolo di Mon- tecitorio ma a quello tra i vertici di partito. Tra i nodi irrisolti c’e’

quello che riguarda il commissario con l’incarico per la campa- gna vaccinale Domenico Arcuri. Si tratta di un mandato voluto dal premier Giuseppe Conte in prima persona, per il quale Italia viva chiede un avvicendamento e una svolta nella campagna vaccinale. “Ma se siamo i primi in Europa per doppio richiamo?

Le critiche vanno bene, ma che siano fondate”, e’ il commento che arriva da fonti di governo.

Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha spiegato ai par- tecipanti al tavolo sul programma che rispettera’ il termine in- dicato dal Quirinale per riferire sul mandato esplorativo. Fico dunque questa sera salira’ al Colle per riferire.

di Redazione

Governo, tavolo di maggioranza in stallo su Arcuri. Fico stasera da Mattarella

le notizie di martedì 2 febbraio 2021

POLITICA

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Ma Orlando (Pd) e Grasso (Leu) smentiscono il senatore

di Italia Viva: ‘Forse ha

partecipato a un’altra riunione’

“N

oi preferiamo un accordo per un governo politico, ma sui contenuti nessun passo in avanti ne’ di Pd ne’ dei Cinquestelle“. Lo avrebbe detto Matteo Renzi, durante la riunione con i parlamentari di Iv.

Nel corso dell’assemblea, il leader di Italia viva ha lamentato che il suo partito e’ “favorevole a un accordo, ma gli altri partiti non accettano nessuna mediazione sui temi grossi e non vo- gliono neppure mettere nulla per iscritto. Sulla giustizia zero assoluto”.

“C’e’ un arrocco continuo sui temi proposti da noi. Fino ad ora non c’è stato nessun elemento di discontinuità, vogliono man- tenere tutto così, uguale, come se nulla fosse accaduto“, ha ag- giunto Renzi.

“Renzi dice che sulla giustizia ‘siamo allo zero assoluto’. Proba- bilmente sono stato invitato a un’altra riunione... Apertura su riforma penitenziaria, modifica prescrizione, intercettazioni…

Non sprechiamo questa possibilità!”, ha replicato il vicesegre- tario dem Andrea Orlando.

“Avendo partecipato posso confermare: è andata molto bene.

Si sono fatti più passi avanti in quelle due ore che nei mesi precedenti. Non riconoscere che il M5s ha mostrato una nuova disponibilità significa cercare pretesti per rompere e non solu- zioni per arrivare a un’intesa”, ha chiosato su Twitter il senato- re Pietro Grasso (LeU) confermando quanto scritto da Andrea Orlando.

di Redazione

Governo, Renzi boccia le trattative:

“Nessun passo avanti da Pd e M5s”

le notizie di martedì 2 febbraio 2021

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POLITICA

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Trai fermati c’è anche Antonio Gallea, tornato in semilibertà dopo avere scontato 25 anni per essere stato riconosciuto tra i mandanti dell’omicidio del

magistrato ucciso nel 1990

O

perazione antimafia dei carabinieri del Ros con il sup- porto dei Comandi provinciali di Palermo, Trapani, Agri- gento e Caltanissetta: 23 i fermati nell’ambito di una inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo contro Cosa nostra e Stidda. In azione anche i milita- ri del 12esimo Reggimento Sicilia, dello ‘squadrone’ eliportato

‘Cacciatori Sicilia’ e del nono Nucleo elicotteri. Tra le accuse, a vario titolo, quelle di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, favoreggiamento personale e tentata estorsione. L’operazione è stata denominata ‘Xydi’.

Trai fermati c’è anche Antonio Gallea, tornato in semiliberta’

dopo avere scontato 25 anni di reclusione per essere stato ri- conosciuto tra i mandanti dell’omicidio del magistrato Rosario Livatino, ucciso il 21 settembre del 1990. Avrebbe tramato per riorganizzare la Stidda agrigentina e operato in “sinergia cri- minale” con Cosa nostra per la risoluzione di diverse vicende e la spartizione dei proventi delle attivita’ illecite.

Le indagini, avviate nel 2018, si sono sviluppate nella parte cen- tro-orientale della provincia di Agrigento, accendendo i riflet- tori in particolare sul mandamento mafioso di Canicattì “che costituisce tuttora l’epicentro del potere mafioso – spiegano i carabinieri – dell’ergastolano campobellese Giuseppe Falsone“.

Quest’ultimo e’ tra i destinatari del provvedimento cautelare “in quanto risultato a capo della provincia mafiosa di Agrigento”.

La Dda di Palermo ha fatto luce sugli assetti di Cosa nostra agrigentina e sulle dinamiche che riguardano le famiglie di Canicatti’, Campobello di Licata, Ravanusa e Licata. Tra i nomi venuti fuori quelli di Calogero Di Caro, considerato capo del mandamento, di Giancarlo Buggea, “rappresentante” di Falso- ne e “organizzatore” del mandamento, e di Luigi Boncori, capo della famiglia di Ravanusa. Ricostruiti, inoltre, i rapporti tra i rappresentanti del mandamento di Canicattì con esponenti mafiosi delle province di Agrigento, Trapani, Catania e Palermo,

“sintomatici – dicono i carabinieri – della perdurante unitarieta’

dell’organizzazione”. C’e’ poi il capitolo della Stidda: i carabinie- ri parlano a tal proposito di una “rinnovata presenza” nel terri- torio del mandamento di Canicatti’ dell’organizzazione paralle- la alla mafia “ricostituitasi” intorno alle figure degli ergastolani semiliberi Antonio Gallea e Santo Gioacchino Rinallo“.

di Salvo Cataldo

Colpo alla mafia, 23 arresti: c’è anche il mandante dell’omicidio Livatino

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CRONACA

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Nel mirino degli haters anche il viceministro Pierpaolo Sileri.

A breve l’Ordine dei medici di Roma interverrà sulle posizioni

del dottore anti-vax

“L

e mie posizioni sui vaccini e, di recente, il mio contrad- ditorio rispetto alle idiozie, formulate da un ciarlatano durante una trasmissione televisiva, hanno portato un importante traffico sulla mia pagina FB e Ig. Nelle ultime 48 ore ho ricevuto insulti di ogni tipo, minacce alla mia persona e per- sino minacce di morte. Ogni singolo messaggio è stato inviato alla Polizia postale e alla Digos per le indagini del caso. I re- sponsabili saranno perseguiti a norma di legge. Chiunque de- cidera’ liberamente di continuare sara’ prima denunciato alle forze dell’ordine e poi bannato da tutti i miei spazi social”. Così su Facebook il responsabile della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Gli ha- ters si sono scatenati sui profili social dell’infettivologo, dopo uno scontro verbale tra lo stesso Bassetti e il dottor Mariano Amici di Ardea, famoso per le sue posizioni anti vaccino Covid, andato in onda domenica sera a “Non e’ l’Arena” su La7. “Questo è il risultato delle posizioni anti-scientifiche e delle affermazio- ni idiote di pseudo-colleghi che meriterebbero immediati prov- vedimenti da parte delle istituzioni”, chiosa il presidente della Societa’ italiana di terapia antinfettiva. Già a gennaio Bassetti si era rivolto alla Digos per una serie di insulti e minacce ri- cevuti sui social network e, da qualche giorno, la Prefettura di Genova ha disposto una vigilanza dinamica.

Nel mirino degli hater è finito anche Pierpaolo Sileri, dopo il confronto giovedì a Piazzapulita con il medico di Ardea. “Vivia- mo in un periodo particolare che fa riversare sui social odio e frasi non raramente offensive. Spesso si utilizzano termini che andrebbero dimenticati, cancellati. Eppure accade, senza ri- spetto, senza un perché. Senza capire che alcuni di quei ter- mini fanno soffrire persone e famiglie che magari vivono nella disabilità”, ha dichiarato ieri il viceministro della Salute, com- mentando gli attacchi ricevuti da alcuni utenti sui suoi profili social. L’Ordine dei medici di Roma ha aperto un fascicolo su Mariano Amici già lo scorso anno, ha ricordato il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi: “Le procedure hanno dei tempi tecnici da rispettare. Abbiamo anche avuto le elezioni qui all’Ordine, che un po’ hanno rallentato la pratica.

Ma sicuramente a breve, entro il mese di febbraio, Amici sarà convocato per rispondere ad alcune domande”.

di Redazione

L’infettivologo Bassetti minacciato sui social dopo lo scontro in tv

con il medico anti-vaccino Amici

le notizie di martedì 2 febbraio 2021

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SANITÀ

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L’inquilino della Casa Bianca ha fatto appello alla comunità

internazionale esortandola a

‘unirsi in una sola voce per fare pressione sui militari birmani’

G

li Stati Uniti hanno minacciato di tornare a imporre san- zioni economiche al Myanmar a fronte della “regressione nel processo verso la democrazia” provocata dal colpo di stato militare che si è verificato ieri. Lo ha reso noto il pre- sidente Joe Biden, che in un comunicato ha inoltre affermato che Washington “sta prendendo atto di chi sta dalla parte del popolo birmano in queste ore difficili”. Nella giornata di ieri le forze armate birmane, il cosiddetto Tatmadaw, ha arrestato la presidente de facto Aung San Suu Kyi e diversi dirigenti del suo partito, la National League for Democracy (Nld), trasferendo i poteri al comandante in capo dell’esercito, Min Aung Hlaing, e dichiarando uno stato di emergenza dalla durata prevista di un anno.

Biden, che in qualità di vicepresidente dell’amministrazione dell’ex presidente Barack Obama era stato uno dei principali sostenitori del governo di Suu Kyi, ha definito il golpe “un as- salto diretto alla transizione verso la democrazia e lo stato di diritto” del Paese sud-orientale. Biden, con un comunicato, ha ricordato che gli Usa “hanno rimosso le sanzioni al Myanmar nel corso della scorsa decade a fronte di progressi verso la democrazia”, ma che questa decisione “può essere rivista im- mediatamente”.

Sanzioni individuali e misure restrittive americane contro il massimo dirigente del Tatmadaw, nominato da ieri massima carica dello Stato, erano già in vigore dal 2019.

L’inquilino della Casa Bianca ha poi fatto appello alla comu- nità internazionale esortandola a “unirsi in una sola voce per fare pressione sui militari birmani affinchè lascino il potere e liberino gli attivisti che hanno arrestato“. La Casa Bianca si è già messa in moto in questo senso. Stando alla portavoce del- la presidenza Jen Psaki, Washington ha avuto nelle ultime ore colloqui “serrati” sul Myanmar con i suoi “alleati”.

di Brando Ricci

Stati Uniti, Biden minaccia sanzioni economiche al Myanmar

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INTERNAZIONALE

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Per entrare nel vivo del clima marziano a pochi giorni dall’atterraggio del rover Perseverance della Nasa sul pianeta rosso, arriva sul canale 601 di Sky la se- rie tv ‘Rudy On Tour - vacanze su Mar- te’. Realizzata da KidsMe, la children content factory del gruppo De Agostini Editore, in collaborazione con l’Agen- zia Spaziale Italiana (Asi), racconta l’av- venturosa storia della famiglia Hansen, che, grazie alla vincita del premio di una misteriosa lotteria, si ritrova inaspetta- tamente a vivere su Marte. Così, la ma- dre ecologista, il padre avventuriero, la figlia scienziata, Alice, e il figlio, Rudy, che da sempre è stato considerato un

‘marziano’ si ritroveranno alle prese con la vita di tutti i giorni in un piane- ta (finora) inesplorato da esseri umani.

Scopriranno le sue caratteristiche e, immancabilmente, si metteranno sulle tracce di possibili forme di vita, trovan- do risposta anche ai più diffusi quesiti su Marte. L’anteprima andrà in onda l’11 febbraio, in occasione della Giornata internazionale delle donne nella scien- za. Poi, dal 15 al 19 febbraio alle 18.35, a pacchetti di tre puntate per giorno.

Una curiosità: i giovani appassionati di serie tv riconosceranno senz’altro Rudy e Alice: sono tra i portagionisti della fortunata ‘New school’. Chi non potesse vedere la sit-com su Sky potrà recupe- rarla sui canali social dell’Agenzia Spa- ziale Italiana. La consulenza scientifica è stata curata da Angelo Zinzi, di SSDC, Unità Coordinamento Scientifico di Asi.

di Antonella Salini

‘Rudy On Tour

Vacanze su Marte’, la serie De Agostini Editore e Asi su Sky

Avete mai sentito parlare dei ‘sette minuti di terrore’? La Nasa ha battezato così l’ultimissima tappa dei rover destinati all’atterraggio su Marte. Decelerazione spaventosa, passaggio nell’aria infuoca- ta – la cui temperatura è paragonabile a quella della superficie del Sole- apertura supersonica dei paracadute e, infine, il momento del tocco del suolo sul pianeta rosso. Il 18 febbraio toccherà a Perseve- rance vivere questo passaggio. Il rover, partito a fine luglio 2020, è prossimo a raggiungere la meta. Più tecnologico e più economico del predecessore Curiosity, Perseverance si dedicherà all’astrobio- logia, sulle tracce della vita passata. Raccoglierà anche campioni di rocce e regolite, cioè frammenti di rocce e polvere. La Nasa pen- sa a una missione con l’Agenzia spaziale europea (Esa) per recu- perare questi campioni e portarli sulla Terra. Perseverance ci farà anche ascoltare i suoni di Marte, grazie a due speciali microfoni.

Non solo. Sgancerà su Marte anche Ingenuity, il primo elicottero che sorvolerà il pianeta rosso. E non fatevi ingannare dal nome:

significa ‘ingegnosità’. “Non lasciate che vi dicano che non è vero:

atterrare su Marte è difficile”, ha commentato il project manager di Perseverance nell’ambito della missione Mars 2020, John McNamee del Jet Propulsion Laboratory della Nasa. “Ma le donne e gli uomini di questo team sono i migliori al mondo. Quando la nostra sonda incontrerà l’atmosfera di Marte a 5 chilometri al secondo, noi sare- mo pronti”, promette.

di Antonella Salini

Foto Nasa

Foto DeAKids

Il rover del- la missione Mars2020 toccherà il pianeta ros- so per cer- care tracce di vita pas- sata. Sgan- cerà anche un piccolo elicottero per il sorvo- lo di Marte:

è la prima volta

Perseverance pronto per i suoi 7 minuti di terrore: il 18 febbraio atterra su Marte

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SCIENTIFICAMENTE

SCIENTIFICAMENTE

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Cortei, manifesti, appelli.

Cominciati il 10 febbraio 2020, subito dopo l’arresto. Con l’Alma Mater in

prima fila

A

Bologna il primo presidio di solida- rietà è arrivato il 10 febbraio 2020, solo tre giorni dopo l’arresto di Patrick Zaki. In piazzetta Scaravilli, cuore pulsante della zona universitaria, si contavano un centinaio di ragazzi, tra rappresentanti di Amnesty International e compagni di stu- dio. Una settimana dopo, il 17 febbraio, le strade di Bologna sono state attraversate da un corteo con più di 5.000 persone, gui- date dal sindaco, Virginio Merola e dal ret- tore dell’Alma Mater, Francesco Ubertini.

Quella sera, la folla si è sciolta intonando

‘Imagine’ di John Lennon, con la speranza che una marea così importante sarebbe bastata per far tornare Zaki in città. Nes- suno avrebbe immaginato che, un anno dopo, nulla sarebbe cambiato. Le mani- festazioni continuavano e a Bologna non

passavano due giorni senza che qualche associazione o che la stessa Università non si mobilitassero per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda, dalle ‘pentolate’

alla street art. Poi è piombata la pandemia, situazione emergenziale che in realtà ha soltanto alimentato il fuoco dell’attivismo.

Al servizio della solidarietà, è poi arrivata l’arte dell’illustratore Gianluca Costantini, che ha donato un’opera raffigurante Zaki, in seguito affissa dal Comune in una maxi installazione in piazza Maggiore. La stes- sa immagine trasformata in centinaia di cartonati a dimensione umana, che oggi

di Sara Forni

Bologna, casa di Zaki Attivismo senza sosta da centodieci e lode Una città in piazza per il suo studente

L’

ennesimo rinnovo della detenzione cautelare per Patrick Zaki arriva a po- chi giorni dal 7 febbraio, giorno in cui lo studente egiziano “celebrerà” il suo primo anno dietro le sbarre. A confermare per pri- mi la decisione del giudice sono però orga- ni di stampa, e non la sua avvocata. Perché per la magistratura egiziana, come denun- ciano in queste ore gli attivisti, è plausibile non solo comunicare una sentenza giorni dopo la conclusione dell’udienza ma anche farla “trapelare” tramite i media, ignorando il diritto dell’imputato ad esserne informato in via prioritaria. Ma la vicenda di Zaki è ricca di abusi come questi. A cominciare dal fatto che, dopo il suo arresto, di lui si siano per- se le tracce per oltre un giorno, o per via del mandato di cattura spiccato a settembre e che non gli è stato notificato se non all’ae- roporto del Cairo, mentre rientrava dall’Italia per una breve vacanza in famiglia, terminata la sessione d’esami all’Università di Bologna dove frequentava il primo anno di un master.

E poi c’è il capo d’accusa: “sedizione tramite Facebook”. Secondo l’intelligence lo studente, attraverso alcuni post, avrebbe incoraggiato gli egiziani a protestare contro il governo di Abdel Fattah Al-Sisi, azione che per la legge equivale a “destabilizzare la sicurezza dello Stato”. Ma di quei post, secondo i suoi legali, non vi è traccia e lui stesso ha negato di averli scritti. In attesa di condurre ulteriori indagi- ni, e temendo che possa “inquinare le prove”, Zaki resta nel braccio di massima sicurezza di Tora, al Cairo, in una cella sovraffollata, sen- za un letto e senza cure mediche per l’asma e i dolori alla schiena di cui soffre. La sua vi- cenda giudiziaria non ha lasciato indifferen- te l’Italia, proprio in virtù dei suoi legami con Bologna. Sulla stampa italiana, dopo il caso di Giulio Regeni, si è creato nuovo spazio per parlare di Egitto, dando voce a testimoni, at- tivisti, organizzazioni. Un report delle Nazio- ni Unite di aprile informa che la nuove legge sulla sicurezza nazionale, dando una “vaga definizione di attività terroristica”, incoraggia

“ulteriori limitazioni dei diritti fondamentali”, favorendo “detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate”, “torture”. Una situazione tanto più paradossale quest’anno, in cui ricorre il de- cennale delle rivolte pacifiche di piazza Tahrir dove milioni di egiziani nel 2011 invocarono la fine del trentennale governo di Hosni Muba- rak e un processo di democratizzazione che, di Alessandra Fabbretti

Patrick in carcere da un anno Se la storia di un ragazzo conferma il dramma dell’Egitto Un Paese in cerca di diritti

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INTERNAZIONALE

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LA LA

VOCE VOCE

DEL

DEL TER- TER- ZO ZO SET- SET- TORE TORE

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Una pioggia di donazioni a Modena per le strutture sa- nitarie di Gulliver: il mondo cooperativo si mobilita e la coop sociale ringrazia. Nell’arco di due mesi circa, sono arrivate importanti donazioni da parte di dieci coopera- tive modenesi, sia in termini di contributi economici mirati all’acquisto di beni, sia in termini di strumentazione tec- nologica per gli ospiti delle strutture residenziali e diur- ne, quali tablet, smartphone, pc portatili e televisori. Le donazioni sono state distribuite tra Modena e provincia in otto case residenza per anziani, due centri diurni per anziani, diciassette centri socio-riabilitativi per persone con disabilità (di cui quattordici diurni, due residenziali e uno residenziale per persone con disabilità acquisita), due servizi di educativa domiciliare, due comunità allog- gio per pazienti psichiatrici. I ringraziamenti ai donatori arrivano in un lungo messaggio del presidente Massimo Ascari.

Il mondo cooperativo si mobilita per Gulliver:

è pioggia di donazioni

Iscoop è la nuova piattaforma di Legacoopsociali nata per supportare le coop e le imprese sociali associate nella elaborazione del proprio bilancio sociale e facilitare l’a- deguamento delle cooperative stesse all’obbligo norma- tivo di rendicontazione sociale previsto dalla riforma del Terzo settore. È un progetto con una visione più ampia, frutto di un lavoro collettivo che continuerà nel tempo per raggiungere un obiettivo: tracciare, comprendere, mi- gliorare e comunicare il valore comune generato dalle im- prese sociali cooperative. Legacoopsociali lo presenterà domani alle 10 via zoom con la presidente nazionale Ele- onora Vanni, la responsabile Area Progetti Felicia Gemel- li, il direttore generale Dg del terzo settore Alessandro Lombardi, la coordinatrice Area Ricerca di Aiccon Sara Rago, il presidente di Fondazione Pico Giancarlo Ferrari, modera il coordinatore Legacoopsociali Diego Dutto.

Legacoopsociali lancia

la piattaforma Iscoop: valore comune e bilancio sociale

Foto di Duncan Meyer - Unsplash

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PAGINA REALIZZATA DA

LEGACOOPSOCIALI

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Il faro che ha guidato Legambiente nella redazione del suo Recovery Plan è la lotta alla crisi climatica che riguar- da trasversalmente le 23 priorità nazionali di intervento.

Nel documento l’associazione ambientalista descrive, re- gione per regione, quelle che a suo avviso sono le opere da realizzare e quelle da evitare, indicando in maniera chiara come spendere i quasi 69 miliardi di euro desti- nati per la “Rivoluzione verde e transizione ecologica” e i 32 miliardi destinati alle “Infrastrutture per la mobilità sostenibile”. Tra i progetti sì a sviluppo di fotovoltaico, eolico, biometano e idrogeno verde, alta velocità nel cen- tro sud e potenziamento delle reti ferroviarie regionali, elettrificazione della mobilità urbana e dei porti, decar- bonizzazione delle acciaierie, bonifiche dei siti inquinati, banda ultralarga, ciclovie e turismo di prossimità. No, ad esempio, all’idrogeno da fonti fossili, all’impianto di cat- tura e stoccaggio CO2 a Ravenna, al Ponte sullo stret- to di Messina. Per il presidente di Legambiente Stefano Ciafani “è importante che non si sprechino le risorse eu- ropee. La ripartenza del Paese parta da più semplifica- zioni, controlli pubblici più efficaci e una nuova norma sul dibattito pubblico”.

Piano nazionale di ripresa e resilienza: le opere da

realizzare e quelle da evitare

Un’Italia più verde, innovativa e inclusiva. Così potrà di- ventare la Penisola da qui al 2030 se saprà utilizzare al meglio le opportunità e le risorse che l’Europa ha mes- so a disposizione dell’Italia con il Next Generation EU (NGEU). È quanto emerge in sintesi dal Recovery Plan redatto da Legambiente, frutto di un lungo dialogo du- rato 5 mesi con istituzioni, imprese, associazioni, sindaca- ti, e di una scrittura collettiva e condivisa. Il documento, indica per le 6 missioni indicate dall’Europa, 23 priorità di intervento, 63 progetti territoriali da realizzare - tra rinnovabili, mobilità sostenibile, economia circolare, adat- tamento climatico e riduzione del rischio idrogeologico, ciclo delle acque, bonifiche dei siti inquinati, innovazione produttiva, rigenerazione urbana, superamento del digi- tal divide, infrastrutture verdi, turismo, natura e cultura - insieme a 5 riforme trasversali necessarie per accelerare la transizione ecologica del Paese per renderlo più mo- derno e sostenibile, dando il via ad una nuova stagione della partecipazione e della condivisione territoriale. Su www.legambiente.it il documento completo.

Il Recovery Plan di

Legambiente per un’Italia verde, innovativa e inclusiva

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