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I primi sei mesi del 2009 si sono chiusi negativamente. Le vendite sono diminuite mediamente del 2,8 per cento ri- spetto all’analogo periodo del 2008, con una intensità mai riscontrata negli anni precedenti. Per la prima volta la grande distribuzione ha accusato un calo. Tra i settori spicca la flessione del 5,6 per cento relativa ai prodotti della moda. La compagine imprenditoriale si è ridotta dello 0,3 per cento. In ambito settoriale i cali più vistosi hanno ri- guardato pescherie, tessili e articoli medicali e sanitari.

Le vendite

Il primo semestre 2009 si è chiuso in maniera piuttosto deludente, acuendo la fase negativa in atto dai primi tre mesi del 2008. Le vendite sono dimi- nuite mediamente del 2,8 per cento.

con una intensità mai riscontrata dal 2000 ad oggi. L’andamento nazionale è apparso ancora più negativo, segnato da una flessione media del 4,4 per cento e anche in questo caso occorre sottolineare che si tratta del calo più vistoso degli ultimi dieci anni. Anche il settore delle vendite al dettaglio ha risentito della crisi globale, riflettendo la frenata dei consumi delle famiglie.

In linea con il passato sono state le imprese di minori dimensioni ad accu- sare i cali più sostenuti. Per la piccola e media distribuzione è stata registrata una diminuzione media pari rispetti- vamente al 5,4 e 4,7 per cento. La grande distribuzione, che in passato aveva spesso compensato i cali delle dimensioni piccola e media, ha regi- strato una diminuzione media dello 0,7 per cento, ed è la prima volta, dal 2000, che si registra un andamento negativo. Tra i settori di attività le maggiori difficoltà hanno interessato il commercio dei prodotti non alimenta- ri, che nel primo semestre ha accusato una flessione media del 4,4 per cento, con una punta del 5,6 per cento relati- vamente ai prodotti dell’abbigliamento e accessori.

Le vendite di prodotti alimentari sono scese del 2,6 per cento, consolidando il trend negativo in atto dalle fine del 2007.

Ipermercati, supermercati e grandi magazzini hanno registrato una so- stanziale stazionarietà delle proprie vendite (+0,2 per cento rispetto al primo semestre del 2008), evidenzian- do una brusca frenata rispetto a quanto emerso nei semestri precedenti.

Le giacenze

La consistenza delle giacenze relativa ai primi sei mesi del 2009 si è un po’

alleggerita. La prevalenza dei giudizi di esubero rispetto a quelli orientati al- la scarsità è apparsa meno ampia ri- spetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre è leggermente cre- sciuta la platea di chi le ha giudicate adeguate. Le imprese evitano di appe- santire le scorte di magazzino, la cui gestione comporta oneri non trascura- bili, alla luce del basso profilo delle vendite. A determinare questo anda- mento sono stati tutti gli esercizi, in particolare quelli della grande distri- buzione, la cui quota di giacenze con- siderate adeguate è stata dell’87 per cento, rispetto al 79 per cento registra- to nella prima metà del 2008.

Le previsioni delle imprese

Le previsioni a breve termine, riferite al terzo trimestre del 2009, espresse dagli esercizi al dettaglio nel secondo

trimestre, sono apparse improntate ad un certo pessimismo. Il saldo fra chi ha previsto aumenti delle vendite e chi diminuzioni è risultato negativo (-6 punti percentuali), in contro tendenza rispetto alle aspettative moderatamen- te positive dei primi tre mesi del 2009.

Questo andamento è stato determinato dagli esercizi di più piccole dimensio- ni. In quelli piccoli e medi il pessimi- smo ha prevalso in misura più ampia rispetto a quanto registrato nell’analogo periodo del 2008. La grande distribuzione ha invece previ- sto di accrescere le vendite nel periodo estivo, ma su toni molto più freddi ri- spetto alle previsioni formulate nell’anno precedente. Le previsioni sfavorevoli sulle vendite si sono riper- cosse sugli ordini ai fornitori. I pessi- misti hanno superato gli ottimisti di otto punti percentuali, in contro ten- denza rispetto a quanto rilevato nel se- condo trimestre 2008. A trascinare verso il basso le previsioni degli ordini ai fornitori sono stati gli esercizi della piccola e media distribuzione, in misu- ra molto più accentuata rispetto al quadro negativo dell’anno precedente.

La grande distribuzione è apparsa me- glio intonata, ma in termini assai con- tenuti rispetto al clima emerso nel se- condo trimestre 2008.

La demografia delle imprese Per quanto concerne la compagine im- prenditoriale del commercio al detta-

CONGIUNTURA

DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN EMILIA-ROMAGNA

Indagine sulle piccole e medie imprese 1° semestre 2009

L’indagine congiunturale trimestrale regionale, realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con Centro Studi Unioncamere, si fonda su un campione rappresentativo dell’universo delle imprese regionali fino a 500 dipendenti, di industria, costruzioni e commercio, è effettuata con interviste condotte con tecnica CATI, e si incentra sulle imprese di minori dimensioni, a differenza di altre rilevazioni che considerano le imprese con più di 10 o 20 addetti. Le risposte sono ponderate sulla base del fatturato (industria) / volume d’affari (costruzioni, commercio). I dati non regionali sono di fonte Centro Studi Unioncamere - Indagine congiunturale sull'industria manifatturiera, Indagine sugli andamenti congiunturali dei servizi e Indagine sugli andamenti congiunturali del commercio.

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CONGIUNTURA DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN EMILIA-ROMAGNA

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glio, compresi gli ambulanti a posteg- gio fisso, è emersa una leggera dimi- nuzione della consistenza delle impre- se attive, scese dalle 46.617 di fine giugno 2008 alle 46.480 di fine giugno 2009, per una variazione negativa del- lo 0,3 per cento.

Gli andamenti settoriali

Nell’ambito del commercio legato ai veicoli c’è stata una crescita comples- siva dell’1,2 per cento, da attribuire principalmente alle imprese impegnate nella vendita di auto e motocicli, men- tre è apparso in diminuzione il com- mercio di parti e accessori di autovei- coli. Segno moderatamente negativo per la distribuzione di carburante, la cui consistenza è scesa da 1.557 a 1.554 imprese.

Negli altri ambiti del commercio al dettaglio, le imprese non specializzate sono apparse in leggero aumento, per effetto soprattutto della ripresa degli esercizi non specializzati con preva- lenza di prodotti non alimentari. Il gruppo più consistente dei non specia- lizzati alimentari è invece rimasto sta- bile su poco più di 3.700 unità. Negli ambiti specializzati è stata invece regi- strata una netta prevalenza di segni negativi, che sono apparsi piuttosto accentuati nelle vendite di articoli me- dicali e ortopedici (-6,9 per cento),

”altri alimentari”, che comprendono latterie, drogherie ecc. (-5,0 per cen- to), tessili (-4,5 per cento) e pescherie (-4,2 per cento). I segni positivi sono risultati circoscritti alla vendita di be- vande, tabacchi, medicinali e, soprat- tutto, al commercio ambulante a po- steggio fisso, che fa parte del campione congiunturale, le cui impre- se attive sono aumentate da 5.341 a 5.624 (+5,3 per cento).

La forma giuridica

Sotto l’aspetto della forma giuridica, si è rafforzato, in linea con l’andamento generale, il peso delle so- cietà di capitale (+2,3 per cento), a fronte delle diminuzioni riscontrate nelle altre forme giuridiche. Il gruppo più consistente, costituito dalle impre- se individuali, è risultato in calo dello 0,3 per cento e ancora più ampia è ap- parsa la diminuzione delle società di persone pari all’1,2 per cento. Segno meno anche nel piccolo gruppo delle

“altre forme giuridiche” (-0,6 per cen- to). Sono in pratica i piccoli esercizi, la cui forma giuridica è prevalente- mente personale, che hanno pagato il prezzo più elevato in termini di chiu- sure.

Congiuntura del commercio in Emilia-Romagna 2° trimestre 2009.

Emilia-Romagna Italia

Vendite (1)

Giacenze (2)

Previsioni (3)

Vendite (1)

Giacenze (2)

Previsioni (3)

Commercio al dettaglio -2,9 12,3 -5,8 -3,8 10,4 -0,3

Settori di attività

- dettaglio alimentari -2,6 16,1 -11,8 -4,0 4,9 -9,6

- dettaglio non alimentari -5,2 11,3 -8,8 -4,7 14,8 -4,7

- iper, super e grandi magazini 1,6 12,6 3,0 0,0 -2,1 22,9

Classe dimensionale

- piccole 1-5 dipendenti * -6,6 13,0 -20,3

- medie 6-19 dipendenti * -5,2 16,4 -20,2 -5,8 15,1 -12,5

- grandi 20 dip. e oltre 0,0 10,7 7,2 -0,6 3,3 18,5

Commercio al dettaglio

Vendite (1) Giacenze (2)

Commercio al dettaglio alimentare

Vendite (1) Giacenze (2)

Commercio al dettaglio non alimentare

Vendite (1) Giacenze (2)

Iper, supermercati e grandi magazzini

Vendite (1) Giacenze (2)

* 0,6

2,0 0,2

-0,1 -0,5-0,9 -1,5

-2,7 -2,9 -4,0

-3,0 -2,0 -1,0 0,01,02,0 3,0

2t07 3t07 4t07 1t08 2t08 3t08 4t08 1t09 2t09

2,75,5 6,6 12,814,3

7,0

-4,1 3,4

12,3

-10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0

2t07 3t07 4t07 1t08 2t08 3t08 4t08 1t09 2t09

-1,4 0,1

-1,1 -1,1 -0,9-0,6 -1,1

-2,6 -2,6 -3,0

-2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5

2t07 3t07 4t07 1t08 2t08 3t08 4t08 1t09 2t09

3,7

-0,6 -5,6-2,4

0,0 1,8 2,8 -0,1

16,1

-10,0 -5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0

2t07 3t07 4t07 1t08 2t08 3t08 4t08 1t09 2t09

-0,9 0,5

-1,2 -1,4 -1,7 -2,8 -2,4

-3,6 -6,0 -5,2

-5,0 -4,0 -3,0 -2,0 -1,0 0,0 1,0

2t07 3t07 4t07 1t08 2t08 3t08 4t08 1t09 2t09

3,4 9,7

12,610,610,111,3 7,8 8,4

11,3

0,02,0 4,06,0 10,08,0 12,0 14,0

2t07 3t07 4t07 1t08 2t08 3t08 4t08 1t09 2t09

4,6 6,3

3,9 3,1 2,4 3,1 0,3

-1,1 1,6

-2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0

2t07 3t07 4t07 1t08 2t08 3t08 4t08 1t09 2t09

0,6 0,4 1,6 26,331,3

1,1

-33,0 -5,6

12,6

-40,0 -20,0 0,0 20,0 40,0

2t07 3t07 4t07 1t08 2t08 3t08 4t08 1t09 2t09

(1) Valori correnti. Tasso di variazione sullo stesso trimestre dell’anno precedente. (2) Saldo tra le quote di imprese che dichiarano giacenze in esubero e giacenze scarse a fine trimestre di riferimento.

(3) Saldo tra le quote di imprese che dichiarano vendite previste nel trimestre successivo in aumento e in diminuzione. (*) I dati nazionali sono riferiti alle imprese della classe dimensionale da 1 a 19 dipendenti.

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Indagine sulle piccole e medie imprese. 1° semestre 2009

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Gli stranieri

E’ interessante analizzare infine la presenza straniera valutandola sulla base delle cariche rivestite nelle im- prese attive iscritte nel Registro delle imprese. I dati in questo caso si riferi- scono anche ai riparatori di auto, mo- tocicli e altri beni, oltre ad altre forme di ambulantato, in quanto non è possi- bile scorporare le sole vendite al det- taglio, oggetto dell’indagine congiun- turale. Al di là di questo aspetto, emerge un forte segnale della crescita degli stranieri, che si può cogliere pie- namente nel lungo periodo mettendo a

confronto la situazione di giugno 2009 con quella dell’analogo periodo del 2000. In questo arco di tempo le cari- che rivestite dagli stranieri sono au- mentate da 2.652 a 8.370, mentre quelle ricoperte dagli italiani sono sce- se da 89.387 a 82.045, per una varia- zione negativa dell’8,2 per cento.

Nell’ambito dei soli titolari gli stranie- ri sono passati da 1.718 a 5.922 perso- ne, a fronte della flessione degli italia- ni da 40.391 a 33.680 persone.

Le nazioni più rappresentate sono ri- sultate Marocco (1.992) e Cina (1.214), che ha fine giugno 2009 han-

no rappresentato assieme circa il 28 per cento delle cariche straniere. Se- guono Bangladesh e Senegal rispetti- vamente con 849 e 693 cariche.

Rispetto alla situazione in essere a fine giugno 2000, è da sottolineare il pre- potente aumento dei cinesi, le cui cari- che sono salite da 138 a 1.214.

Il peso delle cariche straniere sul tota- le del settore commerciale al dettaglio, comprese le riparazioni, si è attestato al 9,2 per cento, contro il 2,9 per cento di fine giugno 2000

Riferimenti

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