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Discrimen » Carcere e Giustizia, ripartire dalla Costituzione

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Academic year: 2022

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Si è molto discusso sull’uso populistico della giustizia penale e del carcere, quali armi contro i nemici sociali. Pratica che viene incontro alla nuova enfasi (assai diffusa e popolare) sulla centralità della pena carceraria come sola sanzione e la sua certezza.

In coerenza, il carcere è sempre più declinato in versione “dura” e

“chiusa” con contorno di lavoro obbligatorio e salvifico.

Per “ripartire dalla Costituzione”, seguendo il pensiero di Margara, si presentano oggi due questioni di fondo: l’intreccio tra penale e politica, il significato che la giustizia e il carcere hanno assunto nel senso comune.

Da tanto tempo si parla di uso simbolico del penale mettendolo in relazione al declino del sociale e alla incapacità della politica di governare la società moderna.

Da un lato il diritto penale e il carcere sono agitati come clava

“certa” contro i socialmente indesiderati (migranti, Rom e consumatori di sostanze); dall’altro, vacilla la “certezza” del principio costituzionale di uguaglianza di fronte alla legge.

C’è chi può violare la legge e chi non può.

“Meno stato e più galera”: così si esprimeva profeticamente Margara qualche anno fa. Dal dibattito su questi temi, sviluppato in un incontro in occasione del secondo anniversario della morte di Alessandro Margara, è scaturito l’impegno per un convegno nazionale, ispirato al suo pensiero e alla sua opera.

“Carcere e Giustizia, ripartire dalla Costituzione. Rileggendo Alessandro Margara”. Il convegno è stato preparato attraverso

“Laboratori” tematici, per raccogliere il più largo contributo di idee e favorire la maggiore partecipazione possibile.

Con l’adesione di:

Fondazione CRS - Archivio Pietro Ingrao Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze

L’Altro Diritto - Antigone - Associazione Volontariato Penitenziario

Pantagruel - Centro Sociale Evangelico Conferenza Garanti territoriali delle persone private della libertà

Camera Penale di Firenze

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Sabato 9 febbraio

Cenacolo S. Apollonia, via San Gallo, 25 Relazioni

9.30 - 10.30

Meno stato e più galera

L’uso politico del diritto penale Luigi Ferrajoli

Ne discutono: Maria Luisa Boccia, Riccardo De Vito 11.00 - 12.00

Moralità e diritto

Il protagonismo della vittima Tamar Pitch

Ne discutono: Lucia Castellano, Andrea Pugiotto 12.30 - 13.30

Il carcere dopo Cristo

Retorica e pratica della certezza della pena Stefano Anastasia

Ne discutono: Carlo Renoldi, Giovanni Salvi Buffet

14.30 Dibattito 15.30 - 17.00

Tavola rotonda. La giustizia nella crisi della democrazia:

un manifesto per ripartire dalla Costituzione Coordina: Laura Zanacchi

Partecipano: Marcello Bortolato, Giandomenico Caiazza, Giuseppe Cascini, Giovanni Fiandaca, Patrizio Gonnella, Mauro Palma

Contatti e Informazioni: Segreteria Tel: 055 2387803

e-mail: garante.dirittidetenuti@consiglio.regione.toscana.it

Venerdì 8 febbraio

Sala delle Feste, via Cavour, 18 ore 14.00

Saluti istituzionali:

Eugenio Giani

Presidente Consiglio Regionale della Toscana Enrico Rossi

Presidente della Regione Toscana Introduzione di:

Franco Corleone

Garante dei detenuti della Toscana Interventi di:

Beniamino Deidda, Antonietta Fiorillo Restituzione dei laboratori tematici:

Città e “sicurezza”

Patrizia Meringolo, Giancarlo Paba OPG e Rems

Matteo Pecorini, Katia Poneti, Evelin Tavormina 41bis e ergastolo

Michele Passione, Emilio Santoro Droghe e carcere

Maria Stagnitta, Grazia Zuffa Gli spazi della pena

Antonio Fullone, Corrado Marcetti Donne e carcere

Sofia Ciuffoletti, Serena Franchi

Alternative al carcere, giustizia di comunità e giustizia minorile

Saverio Migliori, Antonio Pappalardo, Susanna Rollino Immigrazione e “sicurezza”

Luca Bisori, Franco Maisto

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