Estratto Rassegna Stampa Assoporti
sabato, 28 novembre 2020
Assoporti
Associazione Porti Italiani Ufficio Comunicazione
data
sabato, 28 novembre 2020
28/11/2020 Corriere della Sera
28/11/2020 Il Fatto Quotidiano
28/11/2020 Il Giornale
28/11/2020 Il Giorno
28/11/2020 Il Manifesto
28/11/2020 Il Mattino
28/11/2020 Il Messaggero
28/11/2020 Il Resto del Carlino
28/11/2020 Il Secolo XIX
28/11/2020 Il Sole 24 Ore
28/11/2020 Il Tempo
28/11/2020 Italia Oggi
28/11/2020 La Nazione
28/11/2020 La Repubblica
28/11/2020 La Stampa
28/11/2020 Milano Finanza
28/11/2020 Il Piccolo Pagina 18 DIEGO D' AMELIO
27/11/2020 Ansa
27/11/2020 FerPress
27/11/2020 Il Nautilus
INDICE
Prime Pagine
Prima pagina del 28/11/2020 7
Prima pagina del 28/11/2020 8
Prima pagina del 28/11/2020 9
Prima pagina del 28/11/2020 10
Prima pagina del 28/11/2020 11
Prima pagina del 28/11/2020 12
Prima pagina del 28/11/2020 13
Prima pagina del 28/11/2020 14
Prima pagina del 28/11/2020 15
Prima pagina del 28/11/2020 16
Prima pagina del 28/11/2020 17
Prima pagina del 28/11/2020 18
Prima pagina del 28/11/2020 19
Prima pagina del 28/11/2020 20
Prima pagina del 28/11/2020 21
Prima pagina del 28/11/2020 22
Trieste
Il porto di Trieste resiste alla crisi Sui traffici pesa l' effetto greggio 23 Porti: Trieste, Ro-Ro in crescita, forte calo delle rinfuse solide 25
Porto di Trieste: buona tenuta dei traffici nei primi 10 mesi del 2020. Ro-Ro +3%, TEU +2% nel mese di ottobre
26
AdSP MAO-PORTO DI TRIESTE: BUONA TENUTA DEI TRAFFICI NEI PRIMI 10 MESI DEL 2020 RO-RO + 3%
27
27/11/2020 Informazioni Marittime
27/11/2020 Messaggero Marittimo Redazione
27/11/2020 Ship Mag Redazione
27/11/2020 Shipping Italy
27/11/2020 Transportonline
28/11/2020 Il Gazzettino Pagina 31
28/11/2020 Corriere del Veneto Pagina 7 Monica Zicchiero
28/11/2020 Corriere del Veneto Pagina 7 Alberto Zorzi
28/11/2020 Il Gazzettino Pagina 37 ELISIO TREVISAN
28/11/2020 La Nuova di Venezia e Mestre Pagina 23 GIANNI FAVARATO
27/11/2020 Ansa
27/11/2020 FerPress
27/11/2020 Il Nautilus
27/11/2020 Informatore Navale
27/11/2020 Informazioni Marittime
27/11/2020 Messaggero Marittimo Redazione
27/11/2020 Sea Reporter
27/11/2020 Ship Mag Redazione
27/11/2020 Shipping Italy
27/11/2020 Veneto Report
27/11/2020 La Gazzetta Marittima
28/11/2020 La Stampa (ed. Savona) Pagina 40
Nei primi dieci mesi del 2020 il porto di Trieste ha movimentato 45 milioni di tonnellate di merci (-12%)
Porto di Trieste, dieci mesi giù del 12 per cento 29
Segnali di ripartenza al porto di Trieste 30
Segnali di ripresa per il porto di Trieste 31
Trieste: nei primi 10 mesi del 2020 rinfuse male, container e rotabili bene 32 Porto di Trieste: buona tenuta dei traffici nei primi 10 mesi del 2020 33
Venezia
Nuova Autorità della Laguna, Italia Nostra boccia Spitz 34
Placet di Tomaello a Spitz e Zincone «Ma sull'Autorità il governo si fidi degli enti locali»
35
Canale dei Petroli, lo scavo per riportare i container «Ora recuperare i traffici» 36
Canali portuali, finalmente si scava 38
Dodici mesi di escavi sul Canale dei Petroli Da lunedì si comincia 40 Venezia: la bocca del porto di 'Malamocco' sarà liberata da fanghi 41 Porto di Venezia: partono i lavori di escavo nel canale Malamocco Marghera 42
Porto di Venezia: partono i lavori di escavo nel canale Malamocco Marghera 43 Porto di Venezia: partono i lavori di escavo nel canale Malamocco Marghera 44 Porto di Venezia, si sbloccano i dragaggi sul Malamocco-Marghera 45
Escavo nel canale Malamocco Marghera 46
Porto di Venezia: partono i lavori di escavo nel canale Malamocco Marghera 47 Venezia: partono i lavori di escavo nel canale Malamocco Marghera 48 A Venezia partito il dragaggio del canale Malamocco Marghera 49
Crociere in crisi: nei porti italiani -93% passeggeri e perdite per 1 miliardo 50
Conferenza internazionale sul patrimonio culturale 51
Savona, Vado
Costa lancia mini crociere di 3 o 4 giorni per le vacanze di Natale e Capodanno 53
28/11/2020 Il Secolo XIX Pagina 15 ALBERTO QUARATI ALBERTO GHIARA
27/11/2020 Genova24
27/11/2020 Shipping Italy
27/11/2020 Shipping Italy
27/11/2020 La Gazzetta Marittima
28/11/2020 La Nazione (ed. La Spezia) Pagina 32
28/11/2020 Il Resto del Carlino Pagina 32
28/11/2020 Il Tirreno Pagina 22 MAURO ZUCCHELLI
28/11/2020 Il Tirreno Pagina 22
28/11/2020 Il Tirreno Pagina 23
28/11/2020 Il Tirreno Pagina 23 M.Z.
27/11/2020 Ansa
27/11/2020 Corriere Marittimo
27/11/2020 Informare
27/11/2020 Primo Magazine GAM EDITORI
27/11/2020 La Gazzetta Marittima
27/11/2020 La Gazzetta Marittima
28/11/2020 Il Tirreno (ed. Piombino-Elba) Pagina 15
Genova, Voltri
Gas naturale liquido, i progetti di Signorini Depositi a Vado o distribuzione a Genova
54
Gnl, spunta ipotesi Sampierdarena in accoppiata con i depositi chimici 55
(VIDEO) Signorini: "Il mio bilancio di fine mandato". Da Psa-Sech alla Culmv passando per Calata Gadda, autoproduzione e gigantismo navale
56
Costo del lavoro, occupati diretti, indiretti e utili di Psa Genova Prà: l' evoluzione di un decennio
57
Presidenze: la lezione e la scacchiera 58
La Spezia
Porto, pronti 468 milioni per il nuovo anno 59
Ravenna
«Treni a idrogeno per la logistica» Proposta per il porto di Ravenna 60
Livorno
Darsena Europa, l' Authority mette 375 milioni per 2 maxi-appalti 61
Palazzo Rosciano, Vanni va in pensione 63
«Sulle banchine 40 lavoratori usa e getta alcuni sono precari da più di dieci anni» 64 Il super-Prg che verrà guarda al futurissimo (e sogna l' orizzonte 2040) 65
Porti: Livorno; Authority, 468 mln investimenti nel 2021 66
Enio Lorenzini: «MSC crede fortemente in Livorno» «Darsena Europa, il porto si prepari»
67
Con il il bilancio di previsione 2021 l' AdSP del Tirreno Settentrionale stanzia 468 milioni di euro di investimenti infrastrutturali
70
AdSP MTS, approvato il Bilancio di Previsione 2021 72
Preventivo AdSP e fondi al Vespucci 73
Fabrizio Vettosi: 'i miei dubbi sulla Porto 2000' 74
Piombino, Isola d' Elba
Porto, oltre 30 milioni dall' Autorità di sistema Soldi anche per la Chiusa 75
28/11/2020 La Nazione (ed. Grosseto-Livorno) Pagina 61
28/11/2020 Il Messaggero (ed. Civitavecchia) Pagina 43
28/11/2020 Il Mattino (ed. Napoli) Pagina 23
28/11/2020 Il Mattino (ed. Napoli) Pagina 32
28/11/2020 Il Mattino Pagina 32
27/11/2020 FerPress
27/11/2020 Informazioni Marittime
27/11/2020 Informazioni Marittime
27/11/2020 Primo Magazine
27/11/2020 Stylo 24
27/11/2020 Primo Magazine GAM EDITORI
27/11/2020 Ship Mag Redazione
28/11/2020 Quotidiano di Puglia Pagina 8
27/11/2020 Ansa
27/11/2020 Shipping Italy
28/11/2020 La Gazzetta del Mezzogiorno (ed. Brindisi) Pagina 33
28/11/2020 La Nuova Sardegna Pagina 41 DI GIANDOMENICO MELE Jsw, l' ingresso dello Stato alla metà di dicembre
«Basta con le promesse, servono soluzioni concrete» Jsw, i metalmeccanici chiedono risposte al Governo
77
Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta
Al Mise tavolo per discutere dello sviluppo del territorio 78
Napoli
Tutti contro Spirito, Spirito contro tutti. 79
Porto, Confetra "salva" Spirito «Con lui dialogo costruttivo» 80
Gli armatori al governo «Ora un piano Marshall» 81
ADSP Mar Tirreno Centrale: Masucci, per Propeller Club naturale una scelta di continuità per Spirito
83
Porto di Napoli, anche Confetra Campania si schiera dalla parte di Spirito 85 Porto di Napoli, a Spirito la stima di Confetra Campania 87
Messineo contestato: "giù le mani dai dipendenti dell' AdSP" 89 I sindacati all' attacco del Segretario del Porto: è come Schettino 90 Confetra Campania si dissocia da prese di posizione irrituali ed inopportune 92
Napoli, caos nella corsa alla presidenza. I sindacati rispondono a Messineo:
"Inadeguato alla guida del porto"
93
Bari
Zes, Comuni più attrattivi con la riduzione di Imu e Tasi 94 Zes: Dogane, proposte Zone Franche per 4 città adriatiche 96
Ultimi step per la Zona Franca Doganale a Brindisi, Bari, Manfredonia e Termoli 97
Brindisi
Ok alla Zona Franca Doganale a Brindisi 98
Olbia Golfo Aranci
Gestione servizi portuali Sinergest si arrende al Tar 99
28/11/2020 L'Unione Sarda Pagina 60
27/11/2020 Corriere Marittimo
27/11/2020 Ansa
27/11/2020 Informare
27/11/2020 Informazioni Marittime
27/11/2020 Messaggero Marittimo Redazione
27/11/2020 Olbia Notizie Redazione
27/11/2020 Shipping Italy
27/11/2020 Ansa
28/11/2020 Corriere della Sera Pagina 47 LORENZO NICOLAO
11/11/2020 Il Messaggero Pagina 6
10/11/2020 ilfoglio.it Maria Carla Sicilia
10/11/2020 Huffington Post Giuseppe Colombo
27/11/2020 Informatore Navale
27/11/2020 Corriere Marittimo
27/11/2020 Primo Magazine GAM EDITORI
Isola Bianca, Sinergest resta fuori 101
Porto di Olbia, il Tar dà ragione all' Authority e respinge l' impugnazione di Sinergest
102
Porti: Olbia, il Tar respinge l' impugnazione di Sinergest 103
Il TAR conferma che l' AdSP sarda non ha compiuto violazioni nella procedura di gara per i servizi ai passeggeri ad Olbia
104
Gara passeggeri Olbia-Isola Bianca. Per il Tar nessuna violazione 105 Tar rigetta impugnazione di Sinergest sui servizi passeggeri di Olbia 106
Bando di gara sui servizi ai passeggeri nel porto di Olbia, rigettata l' impugnazione di Sinergest
107
Porto di Olbia: Sinergest (Moby) sconfitta al Tar dall' AdSP 108
Cagliari
Crociere:a Cagliari approda per la prima volta Msc Grandiosa 109
Focus
«Vaccino anti Covid-19 La sfida è la logistica» 110
«Un' enorme sfida logistica ma siamo già in ritardo» 111
Il piano italiano per distribuire il vaccino anti Covid ha dimenticato la logistica 112
Forse arriva il vaccino, il piano ancora no 114
Quasi 1 miliardo di euro il mancato contributo all'economia italiana del turismo crocieristico a fine 2020 a causa del Covid-19
115
Santi (Federagenti): "Il turismo crocieristico é il piú sano per i territori" 117 Quasi 1 miliardo di euro il mancato contributo del turismo crocieristico 118
sabato 28 novembre 2020
Corriere della Sera
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sabato 28 novembre 2020
Il Fatto Quotidiano
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[ § 2 § ]
sabato 28 novembre 2020
Il Giornale
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sabato 28 novembre 2020
Il Giorno
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[ § 4 § ]
sabato 28 novembre 2020
Il Manifesto
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sabato 28 novembre 2020
Il Mattino
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[ § 6 § ]
sabato 28 novembre 2020
Il Messaggero
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sabato 28 novembre 2020
Il Resto del Carlino
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[ § 8 § ]
sabato 28 novembre 2020
Il Secolo XIX
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sabato 28 novembre 2020
Il Sole 24 Ore
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[ § 1 0 § ]
sabato 28 novembre 2020
Il Tempo
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sabato 28 novembre 2020
Italia Oggi
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[ § 1 2 § ]
sabato 28 novembre 2020
La Nazione
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sabato 28 novembre 2020
La Repubblica
[ § 1 4 § ]
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sabato 28 novembre 2020
La Stampa
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sabato 28 novembre 2020
Milano Finanza
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[ § 1 6 § ]
sabato 28 novembre 2020 Pagina 18
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Il porto di Trieste resiste alla crisi Sui traffici pesa l' effetto greggio
I container calano del 2% in dieci mesi a 638 mila Teu Crescono i traghetti dalla Turchia. Giù le rinfuse liquide
DIEGO D' AMELIO
triesteI tempi sono difficili, ma il Porto di Trieste assorbe la botta del Covid- 19 e salva i traffici, per quanto possibile in un anno difficilissimo per l' economia globale. Il 2020 deve ancora concludersi, ma per il momento i container movimentati dallo scalo sono quasi in linea con il 2019 e i traghetti dell' autostrada del mare crescono di qualche punto, mentre cala vistosamente il volume del greggio, per effetto della crisi internazionale. L' Autorità portuale ha diramato ieri i dati del periodo gennaio-ottobre 2020, sottolineando «buoni segnali di ripartenza a ottobre, nonostante la pesante contrazione dei traffici mondiali». Il dato più significativo riguarda i container, che calano del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019, attestandosi in dieci mesi a 638 mila Teu, con la possibilità di avvicinarsi dunque ai risultati dell' anno scorso in quello che è l' indicatore di maggior rilievo della buona salute di un porto commerciale. Il risultato resta negativo, ma l' Authority evidenzia che «il Molo VII ha retto molto bene la crisi, attestandosi sui valori raggiunti nel 2019». Confrontando inoltre il solo mese di ottobre 2020 con l' ottobre 2019, si registra un +2% nei volumi dei contenitori, con un' inversione di
tendenza nel settore dei traffici tra Far East e Mediterraneo. Risultato con segno positivo si riscontra invece nel comparto dei ro-ro, ovvero dei traghetti che trasportano i semirimorchi provenienti dalla Turchia. Il segmento cresce nel 2020 e segna un +3%, con 195 mila unità transitate, ma bisogna ricordare che questo aumento percentuale arriva dopo il crollo dell' autostrada del mare nel 2019 e rappresenta dunque un parziale recupero rispetto al 2018. Il presidente Zeno D' Agostino spiega però che «a ottobre e novembre i ro-ro viaggiano con un importante +20%: in pratica d' ora in poi i numeri dei traghetti sono in linea con quelli del 2018». Le cifre diventano negative per quanto riguarda i volumi complessivi, che a Trieste sono fortemente influenzati dall' attività dell' oleodotto, che rende quello giuliano il primo porto petrolifero del Mediterraneo. Nei primi mesi del 2020, lo scalo ha movimentato merci per 45 milioni di tonnellate, di cui quasi 32 milioni sono dovute al greggio. La contrazione sull' anno precedente segna un -12%, effetto della recessione internazionale innescata dalla pandemia, con effetti immediati sul consumo di petrolio.
Oltre alle rinfuse liquide calano anche quelle solide, ma qui il coronavirus non c' entra niente. Il maiuscolo -71% è legato infatti al decremento di prodotti metallurgici, minerali e carbone, dovuto alla chiusura della Ferriera di Servola.
La cessazione dell' impianto siderurgico pesa anche sui traffici ferroviari, che arretrano del 20%: al momento i treni lavorati sono 6.680, ma bisogna ricordare che nei primi dieci mesi del 2019 la Ferriera aveva movimentato ben 1.500 convogli, che ora mancano all' appello. D' Agostino è soddisfatto della situazione. «Abbiamo avuto - dice il presidente - grande capacità di resilienza. È chiaro che stiamo parlando di un anno negativo e non normale. C' è un calo dei valori assoluti delle tonnellate ma, se guardiamo all' impatto del Covid su altri porti, possiamo tirare un grosso respiro di sollievo. La caduta del petrolio è effetto del calo della produzione e quella di rinfuse solide e treni dipende solo dalla chiusura della Ferriera. I container invece tengono e i traghetti addirittura crescono. Ma
Il Piccolo
Trieste
sabato 28 novembre 2020
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il fatto più importante è che reggono i numeri dell' occupazione: per noi il lavoro è l' infrastruttura più importante». --
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Il Piccolo
Trieste
venerdì 27 novembre 2020
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[ § 1 6 7 5 4 6 1 4 § ]
Porti: Trieste, Ro-Ro in crescita, forte calo delle rinfuse solide
I container movimentati in risalita ad ottobre. Cresce molo VIII
(ANSA) - TRIESTE, 27 NOV - Buoni segnali di ripartenza ad ottobre al porto di Trieste, nonostante la pesante contrazione dei traffici mondiali, dovuta al Covid-19, con il segmento Ro-Ro cresce nei primi 10 mesi dell' anno, mettendo a segno un +3% e 195 mila unità transitate. A certificarlo è una nota dell' Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale. Si assiste a un calo del 2% il traffico di container, con 638 mila Teu movimentati, riconducibile al decremento del traffico Teu presente sui traghetti Ro-Ro da/per la Turchia.
Il terminal container dello scalo triestino (molo VII) - sempre secondo la nota diffusa - ha retto molto bene la crisi, attestandosi sui valori raggiunti nello stesso periodo del 2019. Guardando inoltre il singolo mese di ottobre relativo alla movimentazione contenitori del porto, e confrontandolo con lo stesso mese del 2019, si registra una variazione positiva del 2% con 66 mila Teu.
Risultato che porta a una inversione del trend nel secondo semestre dell' anno in corso, anche per questo fondamentale settore legato ai traffici con il Far East e il Mediterraneo. In linea invece con lo scenario che sta interessando tutti i porti, il volume di merce movimentata complessivamente nei primi 10
mesi del 2020, supera i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell' anno precedente.
Alla performance negativa registrata in termini di volumi totali, hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide (-12%), principalmente petrolio, con 31.800.000 tonnellate e quello delle rinfuse solide (-71%). Se da un lato il segno meno del comparto delle rinfuse liquide è riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso, per le rinfuse solide invece, il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell' impianto siderurgico della Ferriera di Trieste. Infine per quel che concerne la movimentazione ferroviaria c' è stato un arretramento del 20%, con 6.680 treni lavorati. Anche in questo caso ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina che nel 2019 erano stati circa 1.500.
(ANSA).
Ansa
Trieste
venerdì 27 novembre 2020
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Porto di Trieste: buona tenuta dei traffici nei primi 10 mesi del 2020. Ro-Ro +3%, TEU +2%
nel mese di ottobre
(FERPRESS) Trieste, 27 NOV Buoni segnali di ripartenza ad ottobre al porto di Trieste che dimostrano la tenuta dello scalo e il recupero avviato, nonostante la pesante contrazione dei traffici mondiali, dovuta al Covid-19. In cima alla lista e in controtendenza sui dati generali, il segmento Ro-Ro cresce nei primi 10 mesi dell'anno, mettendo a segno un significativo +3% e 195.000 unità transitate.Sostanziale tenuta dei container con un calo del 2% e 638.000 TEU movimentati. Una flessione negativa lieve tenuto conto del momento storico, riconducibile al decremento del traffico TEU presente sui traghetti Ro- Ro da/per la Turchia. Va rilevato che il terminal container (molo VII), driver del valore totale del comparto, ha retto molto bene la crisi, attestandosi sui valori raggiunti nello stesso periodo del 2019. Guardando inoltre il singolo mese di ottobre relativo alla movimentazione contenitori del porto, e confrontandolo con lo stesso mese del 2019, si registra una variazione positiva del 2% con 66.000 TEU. Risultato che porta ad una inversione del trend nel secondo semestre dell'anno in corso, anche per questo fondamentale settore legato ai traffici con il Far East e il Mediterraneo.In linea invece con lo scenario che sta
interessando tutti i porti, il volume di merce movimentata complessivamente nei primi 10 mesi del 2020, supera i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell'anno precedente. Alla performance negativa registrata in termini di volumi totali, hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide (-12%), con 31.800.000 tonnellate ed infine quello delle rinfuse solide (-71 %). Se da un lato il segno meno del comparto delle rinfuse liquide è riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso, per le rinfuse solide invece, il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell'impianto siderurgico della Ferriera di Trieste.Per quanto riguarda la parte ferroviario va evidenziato un arretramento del 20%, con 6.680 treni lavorati. Anche in questo caso ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina che nel 2019 erano stati circa 1.500.
FerPress
Trieste
venerdì 27 novembre 2020
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2020 Pagina 27
[ § 1 6 7 5 4 6 1 1 § ]
AdSP MAO-PORTO DI TRIESTE: BUONA TENUTA DEI TRAFFICI NEI PRIMI 10 MESI DEL 2020 RO-RO + 3%
SETTORE CONTAINER: TEU -2%, POSITIVO IL SINGOLO MESE DI OTTOBRE TEU +2%
Trieste- Buoni segnali di ripartenza ad ottobre al porto d i Trieste c h e dimostrano la tenuta dello scalo e il recupero avviato, nonostante la pesante contrazione dei traffici mondiali, dovuta al Covid-19. In cima alla lista e in controtendenza sui dati generali, il segmento Ro-Ro cresce nei primi 10 mesi dell' anno, mettendo a segno un significativo +3% e 195.000 unità transitate.
Sostanziale tenuta dei container con un calo del 2% e 638.000 TEU movimentati. Una flessione negativa lieve tenuto conto del momento storico, riconducibile al decremento del traffico TEU presente sui traghetti Ro-Ro da/per la Turchia. Va rilevato che il terminal container (molo VII), driver del valore totale del comparto, ha retto molto bene la crisi, attestandosi sui valori raggiunti nello stesso periodo del 2019. Guardando inoltre il singolo mese di ottobre relativo alla movimentazione contenitori del porto, e confrontandolo con lo stesso mese del 2019, si registra una variazione positiva del 2% con 66.000 TEU. Risultato che porta ad una inversione del trend nel secondo semestre dell' anno in corso, anche per questo fondamentale settore legato ai traffici con il Far East e il Mediterraneo. In linea invece con lo scenario che sta
interessando tutti i porti, il volume di merce movimentata complessivamente nei primi 10 mesi del 2020, supera i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell' anno precedente. Alla performance negativa registrata in termini di volumi totali, hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide (-12%), con 31.800.000 tonnellate ed infine quello delle rinfuse solide (-71 %). Se da un lato il segno meno del comparto delle rinfuse liquide è riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso, per le rinfuse solide invece, il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell' impianto siderurgico della Ferriera di Trieste. Per quanto riguarda la parte ferroviario va evidenziato un arretramento del 20%, con 6.680 treni lavorati. Anche in questo caso ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina che nel 2019 erano stati circa 1.500.
Il Nautilus
Trieste
venerdì 27 novembre 2020
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Nei primi dieci mesi del 2020 il porto di Trieste ha movimentato 45 milioni di tonnellate di merci (-12%)
Negli ultimi quattro mesi il traffico dei container è cresciuto del +1% L' Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ha reso noto che nei primi dieci mesi del 2020 il porto di Trieste ha movimentato oltre 45 milioni di tonnellate di merci, con una flessione del -12% sullo stesso periodo dello scorso anno. Nel solo periodo luglio-ottobre di quest' anno il volume di traffico è stato pari a quasi 19 milioni di tonnellate, con una diminuzione del -8% sul corrispondente periodo del 2019. L' ente portuale ha specificato che alla performance negativa registrata in termini di volumi totalizzati nei primi dieci mesi del 2020 hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide, con 31,8 milioni di tonnellate (-12%), e le rinfuse solide (-71%). L' authority ha spiegato che se da un lato il segno meno del comparto delle rinfuse liquide è riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso, per le rinfuse secche il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone dovuto alla chiusura dell' impianto siderurgico della Ferriera di Trieste. Positivo, invece, l' andamento del traffico ro-ro che nei primi 10 mesi di quest' anno ha registrato 195mila unità
transitate (+3%). Nel segmento dei container è stato registrato un calo del -2% con 638mila teu movimentati, di cui oltre 260mila nel solo periodo luglio-ottobre (+1%). Nel solo mese di ottobre di quest' anno il traffico containerizzato ha segnato un ulteriore rialzo con 66mila teu movimentati (+2%). Infine l' AdSP ha reso noto che per quanto riguarda il traffico ferroviario da e per il porto di Trieste è stato accusato un arretramento del -20% con 6.680 treni lavorati, flessione anche in questo caso conseguenza del ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina che nel 2019 erano stati circa 1.500.
Informare
Trieste
venerdì 27 novembre 2020
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[ § 1 6 7 5 4 6 1 5 § ]
Porto di Trieste, dieci mesi giù del 12 per cento
Il traffico ferroviario cala del 20 per cento per via dei meno treni provenienti dalla Siderurgica Triestina. Ma ottobre segna un recupero
Buoni segnali di ripartenza a ottobre al porto di Trieste, che dimostrano la tenuta dello scalo e il recupero avviato, anche se negli ultimi dieci mesi la contrazione è stata notevole. In cima alla lista e in controtendenza sui dati generali, il segmento ro-ro cresce nei primi dieci mesi dell' anno del 3 per cento a 195 mila unità transitate. In linea con lo scenario internazionale, il volume di merce movimentata complessivamente nei primi dieci mesi del 2020 supera le 45 milioni di tonnellate, in calo del 12 per cento. Alla performance negativa hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide (-12%), con 31,8 milioni di tonnellate ed infine quello delle rinfuse solide (-71
%). Alla flessione delle rinfuse liquide è riconducibile la recessione, mentre per quelle solide è legato il calo dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell' impianto siderurgico della Ferriera. Cala di un quinto il traffico ferroviario, pari a 6,680 treni lavorati. Anche in questo caso ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina che nel 2019 erano stati circa 1,500. Sostanziale tenuta dei container, con un calo del 2 per cento a 638 mila TEU movimentati. Una
flessione negativa tutto sommato lieve, sottolinea l' Autorità di sistema portuale dell' Adriatico Orientale, tenuto conto del momento storico, riconducibile al decremento del traffico TEU presente sui traghetti ro-ro da e per la Turchia. Al netto di questo, quindi, il molo VII avrà movimentato più o meno gli stessi volumi dell' anno scorso. Tra l' altro, ad ottobre la crescita, rispetto a ottobre 2019, è stata del 2 per cento a 66 mila TEU. Un traffico legato ai traffici con il Far East e il Mediterraneo.
Informazioni Marittime
Trieste
venerdì 27 novembre 2020
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Segnali di ripartenza al porto di Trieste
Il settore ro-ro cresce del 3% nei primi dieci mesi dell'anno
Redazione
TRIESTE Buoni segnali di ripartenza al porto di Trieste nel mese di Ottobre.
Segnali che secondo l'Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico orientale dimostrano la tenuta dello scalo e il recupero avviato, nonostante la pesante contrazione dei traffici mondiali, dovuta al Covid-19. In cima alla lista e in controtendenza sui dati generali, il segmento ro-ro cresce nei primi dieci mesi dell'anno, mettendo a segno un significativo + 3% e 195.000 unità transitate. Sostanziale tenuta dei container con un calo del 2% e 638.000 teu movimentati. Una flessione negativa lieve tenuto conto del momento storico, riconducibile al decremento del traffico teu presente sui traghetti ro-ro da/per la Turchia. Va rilevato che il terminal container (Molo VII), driver del valore totale del comparto, ha retto molto bene la crisi, attestandosi sui valori raggiunti nello stesso periodo del 2019. Guardando inoltre il singolo mese di Ottobre relativo alla movimentazione contenitori del porto, e confrontandolo con lo stesso mese del 2019, si registra una variazione positiva del 2% con 66.000 teu. Risultato che porta ad una inversione del trend nel secondo semestre dell'anno in corso, anche per questo fondamentale settore legato ai
traffici con il Far East e il Mediterraneo. In linea invece con lo scenario che sta interessando tutti i porti, il volume di merce movimentata complessivamente nei primi dieci mesi del 2020, supera i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell'anno precedente. Alla performance negativa registrata in termini di volumi totali, hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide (- 12%), con 31.800.000 tonnellate ed infine quello delle rinfuse solide (- 71 %). Se da un lato il segno meno del comparto delle rinfuse liquide è riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso, per le rinfuse solide invece, il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell'impianto siderurgico della Ferriera di Trieste. Per quanto riguarda la parte ferroviario va evidenziato un arretramento del 20%, con 6.680 treni lavorati. Anche in questo caso ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina che nel 2019 erano stati circa 1.500.
Messaggero Marittimo
Trieste
venerdì 27 novembre 2020
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[ § 1 6 7 5 4 6 1 7 § ]
Segnali di ripresa per il porto di Trieste
Redazione
Trieste - Segnali di ripresa a ottobre per il porto di Trieste che "dimostrano la tenuta dello scalo e il recupero avviato, nonostante la pesante contrazione dei traffici mondiali ", informa l' AdSP. In cima alla lista e in controtendenza sui dati generali, il segmento Ro-Ro cresce nei primi 10 mesi dell' anno, mettendo a segno un significativo +3% e 195.000 unità transitate. Sostanziale tenuta dei container con un calo del 2% e 638.000 Teu movimentati . Una flessione negativa lieve tenuto conto del momento storico, riconducibile al decremento del traffico Teu presente sui traghetti Ro-Ro da/per la Turchia. Va rilevato che il terminal container (molo VII), driver del valore totale del comparto, ha retto molto bene la crisi, attestandosi sui valori raggiunti nello stesso periodo del 2 0 1 9 . G u a r d a n d o i n o l t r e i l s i n g o l o m e s e d i o t t o b r e r e l a t i v o a l l a movimentazione contenitori del porto, e confrontandolo con lo stesso mese del 2019, si registra una variazione positiva del 2% con 66.000 Teu. Risultato che porta ad una inversione del trend nel secondo semestre dell' anno in corso, anche per questo fondamentale settore legato ai traffici con il Far East e il Mediterraneo. In linea invece con lo scenario che sta interessando tutti i
porti, il volume di merce movimentata complessivamente nei primi 10 mesi del 2020 , supera i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell' anno precedente. Alla performance negativa registrata in termini di volumi totali, hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide (-12%), con 31,8 milioni di tonnellate ed infine quello delle rinfuse solide (-71 %). Se da un lato il segno meno del comparto delle rinfuse liquide è riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso, per le rinfuse solide invece, il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell' impianto siderurgico della Ferriera di Trieste. Per quanto riguarda la parte ferroviaria va evidenziato un arretramento del 20%, con 6.680 treni lavorati. Anche in questo caso ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina che nel 2019 erano stati circa 1.500.
Ship Mag
Trieste
venerdì 27 novembre 2020
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Trieste: nei primi 10 mesi del 2020 rinfuse male, container e rotabili bene
Non ci sono solo i container in forte recupero : nel porto di Trieste un segnale positivo arriva anche dal traffico ro-ro, che nei primi mesi dell' anno è risultato in crescita del 3%, per un totale di 195.000 unità transitate. Nel complesso il traffico containerizzato chiude lo stesso intervallo di tempo con una sostanziale tenuta, ovvero un calo del 2% e 638mila Teu. Grazie anche alle performance del Tmt, ottobre è però archiviato con una ripresa del +2%
(66mila Teu), un risultato che inverte la tendenza dell' anno in corso, e si deve ai traffici con il Far East e il Mediterraneo. Peggiori, e in linea con lo scenario generale, i dati relativi all' andamento generale dello scalo. Nei primi 10 mesi del 2020 il volume di merce raggiunge i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell' anno precedente. Alla performance negativa contribuiscono principalmente le rinfuse liquide (-12%), con 31.800.000 tonnellate, e le rinfuse solide (-71 %). Quest' ultimo dato, spiega la port authority in una nota, è "riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso", mentre per le rinfuse solide "il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del
carbone, dovuto alla chiusura dell' impianto siderurgico della Ferriera di Trieste". Arretra del 20% infine il traffico ferroviario, con 6.680 treni lavorati. Anche in questo caso "ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina".
Shipping Italy
Trieste
venerdì 27 novembre 2020
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[ § 1 6 7 5 4 6 7 1 § ]
Porto di Trieste: buona tenuta dei traffici nei primi 10 mesi del 2020
Ro-Ro + 3%, settore container positivo il singolo mese di ottobre teu +2%.
TRIESTE Buoni segnali di ripartenza ad ottobre al porto di Trieste che dimostrano la tenuta dello scalo e il recupero avviato, nonostante la pesante contrazione dei traffici mondiali, dovuta al Covid-19. In cima alla lista e in controtendenza sui dati generali, il segmento Ro-Ro cresce nei primi 10 mesi dell'anno, mettendo a segno un significativo +3% e 195.000 unità transitate.
Sostanziale tenuta dei container con un calo del 2% e 638.000 TEU movimentati. Una flessione negativa lieve tenuto conto del momento storico, riconducibile al decremento del traffico TEU presente sui traghetti Ro-Ro da/per la Turchia. Va rilevato che il terminal container (molo VII), driver del valore totale del comparto, ha retto molto bene la crisi, attestandosi sui valori raggiunti nello stesso periodo del 2019. Guardando inoltre il singolo mese di ottobre relativo alla movimentazione contenitori del porto, e confrontandolo con lo stesso mese del 2019, si registra una variazione positiva del 2% con 66.000 TEU. Risultato che porta ad una inversione del trend nel secondo semestre dell'anno in corso, anche per questo fondamentale settore legato ai
traffici con il Far East e il Mediterraneo. In linea invece con lo scenario che sta interessando tutti i porti, il volume di merce movimentata complessivamente nei primi 10 mesi del 2020, supera i 45 milioni di tonnellate, riportando una contrazione del 12% sui valori dell'anno precedente. Alla performance negativa registrata in termini di volumi totali, hanno contribuito principalmente le rinfuse liquide (-12%), con 31.800.000 tonnellate ed infine quello delle rinfuse solide (-71 %). Se da un lato il segno meno del comparto delle rinfuse liquide è riconducibile alla recessione innescata dagli effetti della pandemia in corso, per le rinfuse solide invece, il dato negativo è legato al decremento generalizzato dei prodotti metallurgici, minerali e del carbone, dovuto alla chiusura dell'impianto siderurgico della Ferriera di Trieste.
Per quanto riguarda la parte ferroviario va evidenziato un arretramento del 20%, con 6.680 treni lavorati. Anche in questo caso ha pesato il ridimensionamento della lavorazione dei treni alla Siderurgica Triestina che nel 2019 erano stati circa 1.500.
Transportonline
Trieste
sabato 28 novembre 2020 Pagina 31
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Nuova Autorità della Laguna, Italia Nostra boccia Spitz
Appello al Governo: «Meglio gli ingegneri idraulici veneziani»
LA RICHIESTA VENEZIA L' appello viene dalla presidente nazionale di Italia Nostra, Ebe Giacometti, ed è rivolto al Ministro dell' Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, che dovrebbe essere sentito sulla nomina del presidente dell' Autorità della laguna di Venezia in programma a giorni. L' associazione ambientalista chiede espressamente che il presidente
«non sia una dirigente esperta della gestione immobiliare del Demanio», riferimento neppure tanto velato alla candidata in pole position Elisabetta Spitz, e suggerisce che se proprio si deve trattare di un pensionato ci sono disponibili due ingegneri idraulici veneziani con conoscenza ed esperienza quarantennale della gestione della Laguna come l' ing. Antonio Rusconi e l' ing. Francesco Baruffi. «Si tratta di ex dirigenti del Ministero delle Infrastrutture l' uno e del Ministero dell' Ambiente l' altro, proprio i due ministeri che devono concordare la scelta da proporre al Presidente del Consiglio - scrive Italia Nostra - Ciascuno di essi ben potrebbe assicurare, per una transitoria fase iniziale, sia le conoscenze specifiche e indispensabili del territorio interessato, sia esperienze organizzative, sia la propensione a far crescere una nuova leva,
giovane e competente, per la direzione dell' Autorità». Si tratta di una nomina, ricorda Italia Nostra, che prevede elevate competenze e saperi relativi «alla salvaguardia della città di Venezia e della sua Laguna e al mantenimento del regime idraulico lagunare». «Son dunque necessarie competenze tecniche che consentano di cogliere la complessità delle particolarissime dinamiche ambientali che investono questo territorio e la complessiva unità idrografica della Laguna un territorio di assoluto interesse nazionale e pure sotto la tutela dell' Unesco - capacità ed esperienze gestionali, sensibilità ed attitudine al confronto con istituzioni e cittadinanza». L' associazione ha già scritto una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte - cui compete il decreto di nomina - in cui si rileva «come la scelta della persona responsabile venga dopo un travagliatissimo periodo che ha visto infranto l' onore delle istituzioni e stesa per anni una coltre opaca sui termini progettuali, economici e funzionali del concessionario del Mose e degli interventi sulla Laguna. É dunque necessario che chi sara chiamato alla guida dell' Agenzia per la Laguna possa ben interpretare il dovuto cambio di passo». R.Vitt © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Gazzettino
Venezia
sabato 28 novembre 2020 Pagina 7
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[ § 1 6 7 5 4 6 7 7 § ]
Placet di Tomaello a Spitz e Zincone «Ma sull'Autorità il governo si fidi degli enti locali»
Monica Zicchiero
VENEZIA Mose e Porto, il vicesindaco leghista Andrea Tomaello promuove le candidate in pectore di Cinzia Zincone (dal Provveditorato alle Opere all' Autorità Portuale) ed Elisabetta Spitz (da commissario per l' ultimazione del Mose a presidente dell' Agenzia per la Laguna). «Non posso dire di conoscerle. Ma con Zincone c' è stato un breve dialogo e mi è sembrata corretta e determinata. Spitz si è trovata a gestire una situazione non facile in una città non facile. E poi, tendenzialmente lavoro bene con le donne», sorride.
Da qualche giorno, la sua prospettiva su Venezia è cambiata: ha preso casa in zona San Marco e sta traslocando da Mirano. Non che ci fosse bisogno di un trasloco per rivendicare una presenza del Comune più incisiva nella costituenda Autorità che gestirà la salvaguardia, la grande opera e buona parte delle competenze che furono del Magistrato alle Acque. «L' assetto voluto dal governo non tiene conto della forte volontà di autonomia dei veneti e dei veneziani - osserva - Come se non ci si fidasse di come vengono gestite le cose qui, nonostante si siano date ampie prove di responsabilità». Sulla nomina del presidente, Regione, Comune e Città Metropolitana saranno
sentite. «Nel linguaggio romano vuol dire che ti fanno una telefonata per sapere se il nome va bene - traduce Tomaello - E poi nel comitato di gestione ci sono quattro rappresentati dei ministeri e tre degli enti locali: auspicavamo che gestissero più direttamente, invece è solo lo Stato che governa e controlla». Il comitato farà lo Statuto, l' atto costitutivo dell' Agenzia. «Importantissimo: perciò auspico che siano scelte figure di comprovata esperienza e che possano collaborare con gli enti locali», continua. Tutto è urgente nel discorso complessivo laguna-porto. Con i progetti di escavo dei canali annunciati dal commissario Musolino, diventa però più impellente la questione della commissione istituita dal decreto agosto di esperti di Ispra, Cnr, Arpav, Provveditorato, Istituto Superiore della Sanità che dovrà autorizzare ogni intervento. La competenza generale sarà dell' Autorità per la Laguna, quella puntuale della commissione. «Senza mettere in discussione la competenza degli esperti, ho la preoccupazione che a furia di creare enti, agenzie, commissioni, sub-commissioni, nessuno decida - si rammarica Tomaello - E se nessuno decide, il porto muore». Fare presto è l' appello, perciò sulle navi da crociera la maggioranza di Ca' Farsetti fa quadrato sulla soluzione di mandare i grandi transatlantici a Marghera e tenere quelli più piccoli in Marittima. «La vedo come soluzione transitoria, che poi è quella che compete agli amministratori locali per risolvere l' emergenza - spiega - Porti off-shore? Ok, ma non per i passeggeri: si intaserebbe la laguna di altre imbarcazioni per portarli a Venezia». Ma siccome Marghera potrebbe ospitare contemporaneamente tre navi, dalla primavera all' autunno ci sarebbero ondate di 7.500 crocieristi che per raggiungere la città storica salirebbero su pullman e bus lungo il ponte della Libertà, già carico di suo. «Per questo auspico una soluzione innovativa - esorta il vicesindaco - Non parlo di progetti improbabili come sublagunari e funicolari. Ma di un servizio che adoperi i binari ferroviari già esistenti».
Corriere del Veneto
Venezia
sabato 28 novembre 2020 Pagina 7
Canale dei Petroli, lo scavo per riportare i container «Ora recuperare i traffici»
Ok della Capitaneria. Musolino: tre anni di inspiegabili ritardi
Alberto Zorzi
VENEZIA Le draghe inizieranno a scavare già la prossima settimana: nell' arco di un anno il canale dei Petroli, sempre più interrato in vari punti, tornerà alla quota dei 12 metri del piano regolatore portuale e le ordinanze della Capitaneria di Porto che ne limitavano il pescaggio saranno solo un lontano ricordo. E' stata proprio l' autorità marittima a dare il via libera definitivo all' escavo, con l' ordinanza 103 di mercoledì, che autorizza le aziende vincitrici dell' appalto (un' Ati capitanata dalla Stone, l' ex coop San Martino, con tutta una serie di altre coop chioggiotte) a occupare il canale fino al 30 settembre 2021 e avvisa tutte le navi di transitare con prudenza. «Sono serviti tre anni di intenso lavoro per superare inspiegabili ritardi», dichiara Pino Musolino, commissario dell' Autorità di sistema portuale d e l Mare Adriatico Settentrionale. «Una bella notizia, frutto di un lavoro di tutti. Ora bisogna recuperare i traffici», esulta Alessandro Santi, presidente di Assoagenti e portavoce della Venice Port Community. Il Provveditorato a settembre aveva autorizzato l' escavo di circa 650 mila metri cubi di sedimenti: per 537 mila metri cubi, ritenuti «entro colonna B e C» (cioè inquinati) saranno trasportati e
depositati all' isola delle Tresse; mentre con gli altri 110 mila, che sono ritenuti «entro colonna A» (cioè «puliti»), verranno realizzate strutture morfologiche lagunari, come le barene. «Invertendo il naturale processo di interramento della principale arteria di comunicazione del porto veneziano - osserva ancora Musolino - che rischiava di minare in modo irreparabile la competitività del nostro scalo. Ci auguriamo che d' ora in poi le operazioni di escavo dei canali portuali possano tornare ad essere un' attività manutentiva ciclica e ordinaria». Altri infatti sono i progetti manutentivi in corso: nel canale Ovest si scaverà la darsena della Rana, mentre nel canale Sud l' accordo della San Marco Petroli;
in gennaio a Chioggia si partirà con la rimozione di 50 mila metri cubi. Attività per cui sono stanziati in tutto 15 milioni.
Musolino ha deciso negli ultimi mesi di partire con gli escavi dopo un lungo stallo legato al «protocollo fanghi», annunciato come imminente dal ministro dell' Ambiente Sergio Costa nell' agosto 2019 e ancora da ratificare con il decreto interministeriale che coinvolge anche Infrastrutture e Sanità. Proprio i tempi lunghi (e, dice qualcuno, anche la sensazione che le nuove procedure stiano diventando sempre più complesse) hanno convinto a partire. Chi sta facendo la guerra al nuovo protocollo - su posizioni però opposte - sono storici ambientalisti veneziani come Andreina Zitelli, Stefano Boato, Maria Rosa Vittadini e Marco Zanetti. Intanto perché l' emendamento last minute presentato dal senatore Pd Andrea Ferrazzi al decreto Agosto prevede l' istituzione di una commissione tecnico- consultiva incardinata al Provveditorato e non all' Autorità per la laguna nata proprio con l' articolo 95. Un «dualismo»
che sarebbe stato segnalato dallo stesso Provveditorato. Zitelli sostiene poi che con il nuovo protocollo, rispetto a quello più restrittivo del 1993, possa portare al riutilizzo in velme e barene anche di fanghi inquinati. Il pool ambientalista ha fatto un accesso agli atti dei campionamenti fatti un anno fa, riscontrando passaggi da pericolo
«molto alto» ad «assente» sulla base delle nuove regole: «Bisognerebbe scegliere il risultato più restrittivo». La tensione è alta anche sulla nuova Autorità per la laguna. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro contesta il mancato coinvolgimento degli enti locali, ma ora è aperto anche il «tiro al bersaglio» sul commissario del Mose Elisabetta
Corriere del Veneto
Venezia
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2020 Pagina 36
Spitz, che pare in pole position per la presidenza. Ieri è stata Italia Nostra, con la presidente nazionale Ebe Giacometti: «Invece di una dirigente esperta della gestione immobiliare
sabato 28 novembre 2020
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del Demanio meglio due ingegneri idraulici veneziani come Antonio Rusconi e Francesco Baruffi», ha detto Giacometti.
Corriere del Veneto
Venezia
sabato 28 novembre 2020 Pagina 37
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promo---press 2013-2020 Pagina 38
[ § 1 6 7 5 4 6 8 1 § ]
Canali portuali, finalmente si scava
La prossima settimana l' inizio dei lavori per il ripristino dei fondali navigabili fra San Leonardo e Porto Marghera Ci vorrà un anno per riportare la profondità a 11,5 metri Qui in futuro potrebbero passare anche le navi da crociera
ELISIO TREVISAN
PORTO MARGHERA Partono i lavori per scavare il canale dei Petroli e riportarlo a una profondità che consentirà di far entrare le navi. È una questione di giorni, praticamente un nulla rispetto agli anni che si è dovuto aspettare perché finalmente riprendesse l' attività di manutenzione ordinaria dei canali portuali. La Capitaneria di porto ha firmato l' ordinanza che autorizza l' opera ed entro la prossima settimana le ditte selezionate per i lavori che costeranno circa 15 milioni di euro (e che comprendono anche altri scavi nei canali di Marghera e a Chioggia), cominceranno ad azionare le draghe. E lo faranno in base al vecchio protocollo fanghi del 1993 perché quello nuovo - annunciato come imminente a luglio 2019, e poi a febbraio 2020 dal ministro dell' Ambiente, e promesso di nuovo dal ministro dei Trasporti il 10 luglio scorso - è stato di nuovo bloccato giusto l' altro ieri al ministero dell' Ambiente. È il caso di dire che, nonostante i mille ostacoli burocratici, a Venezia si è riusciti a riprendere gli scavi, e questa volta per davvero, anche se non si è riusciti a spendere tutti i 26 milioni di euro che l' Autorità del sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas) aveva stanziato ma, appunto, solo 15. D'
altro canto anche nel Piano previsionale del 2021 l' ex presidente dell' Adspmas Pino Musolino, ed oggi commissario straordinario, ha stanziato 50 milioni di euro per escavi e manutenzioni ma bisognerà vedere se il suo successore alla guida degli scali di Venezia e Chioggia riuscirà a spenderli tutti. I lavori che partiranno la prossima settimana serviranno a scavare il fondale del canale più importante del porto, il Malamocco-Marghera o dei Petroli, dal bacino di evoluzione 3, in corrispondenza col canale industriale Sud dove si affaccia anche il centro rifiuti di Veritas, alla curva del porto petroli di San Leonardo, in buona sostanza la parte più importante per consentire l' accesso delle navi all' intero porto commerciale e, in prospettiva, anche alle navi da crociera dirette alla Marittima o a Marghera: in 12 mesi verranno scavati circa 650 mila metri cubi di sedimenti che riporteranno la profondità del canale a 11,50 metri (12 metri secondo il Piano regolatore portuale che diventano 11,50 di pescaggio). Già da ora l' Autorità può quindi ricominciare a contattare le compagnie che hanno abbandonato Marghera a causa dei fondali troppo bassi che impediscono alle loro navi, soprattutto porta container, di accedere alle banchine dei terminal. «Sono serviti tre anni di intenso lavoro per superare un lungo periodo caratterizzato da inspiegabili ritardi nel ripristino dell' accessibilità nautica dei porti veneti - commenta Pino Musolino - . Finalmente possiamo invertire il naturale processo di interramento che rischiava di minare in modo irreparabile la competitività del nostro scalo. Un lavoro frutto di un' efficace collaborazione con il Provveditorato e la Capitaneria, e con il ministero dei Trasporti e la sua struttura tecnica. È un' ottima notizia per tutta la comunità portuale veneta che conta 1300 aziende insediate e oltre 21 mila addetti, e per l' industria manifatturiera veneta che necessita di porti efficienti per rifornirsi di materie prime e sostenere l' export». LA DESTINAZIONE I fanghi scavati verranno collocati parte all' isola delle Tresse (537 mila metri cubi entro colonna B e C della classificazione in base alla pericolosità) e parte utilizzati per ricostruire
Il Gazzettino
Venezia
sabato 28 novembre 2020
[ § 1 6 7 5 4 6 8 1 § ]
velme e barene (110 mila metri cubi entro colonna A, ossia puliti). Intanto le attività manutentive continuano anche su altri fronti: è stato completato il progetto per la darsena della Rana in canale Ovest a Marghera che sarà trasmesso in questi giorni al Provveditorato; l' intervento di escavo dell' accosto ME10, sempre in canale Ovest, è stato completato, mentre da metà dicembre comincerà quello alla darsena del canale Sud in corrispondenza dell' accosto di San Marco Petroli; a Chioggia, per gli accosti di Val da Rio, si è in attesa dell' autorizzazione del Provveditorato per scavare 50 mila metri cubi di sedimenti classe B a partire da metà gennaio 2021; infine sono previsti altri interventi per il ripristino dei pescaggi per i quali sono in corso approfondimenti e valutazioni per i progetti. «Ci auguriamo - conclude il commissario Musolino - che d' ora in poi le operazioni di escavo dei canali portuali possano tornare ad essere un' attività manutentiva ciclica e ordinaria così come previsto dalla legge». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Gazzettino
Venezia
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sabato 28 novembre 2020 Pagina 23
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firmata l' ordinanza della capitaneria
Dodici mesi di escavi sul Canale dei Petroli Da lunedì si comincia
I fanghi finiranno nell' isola delle Tresse mentre in dicembre toccherà al canale Sud. Finiti i dragaggi sul canale Ovest GIANNI FAVARATO
venezia Cominciano, finalmente, gli escavi dei fondali del primo tratto del Canale dei Petroli (Malamocco-Marghera), nel tratto compreso tra il bacino di evoluzione 3 e il "curvone" di San Leonardo. La Capitaneria di Porto ha siglato l' attesa ordinanza e si potranno iniziare i lavori di dragaggio per rimuovere l' interramento della cunetta navigabile - causati dal franare della sponda della Cassa di Colmata B - e ripristinare il pescaggio e la sicurezza alla navigazione, come richiesto dalla Capitaneria di Porto. «Sono serviti tre anni di intenso lavoro per superare un lungo periodo con inspiegabili ritardi nel ripristino dell' accessibilità nautica dei porti veneti» ha dichiarato Pino Musolino, commissario straordinario dell' Autorità di sistema portuale.
Secondo, spiegando che l' intervento prenderà avvio la prossima settimana e avrà durata di circa dodici mesi. I lavori sono stati aggiudicati con procedura aperta a imprese specializzate del settore. I fanghi (537 mila metri cubi) che verranno dragati, come prevede l' autorizzazione concessa già nel novembre scorso dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, verranno portati all' isola delle Tresse. Si tratta di sedimenti, che, in base al loro stato di
contaminazione definito dal Protocollo di classificazione del 1993 classificati "entro colonna A" (110 mila metri cubi) e quindi utilizzabili per interventi di ripristino della morfologia lagunare ed "entro colonna B e C" impiegabili per
«ampliamenti e innalzamenti di isole permanentemente emerse, realizzate con un confinamento che consenta di evitare qualsiasi rilascio di specie inquinanti a seguito di processi di erosione, dispersione e infiltramento acque meteoriche». Per quanto riguarda gli altri interventi di escavo, il commissario straordinario dell' ente portuale ha sottolineato che «è stato completato il progetto per l' escavo manutentivo della darsena della Rana sul canale industriale e l' escavo dell' accosto ME10, sul canale Ovest, mentre a metà dicembre inizierà l' escavo della darsena del canale Sud. A Chioggia, infine, si è in attesa dell' autorizzazione da parte del Provveditorato, l' intervento di manutenzione presso gli accosti di Val da Rio. --gianni favarato© RIPRODUZIONE RISERVATA.
La Nuova di Venezia e Mestre
Venezia
venerdì 27 novembre 2020
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Venezia: la bocca del porto di 'Malamocco' sarà liberata da fanghi
(ANSA) - VENEZIA, 27 NOV - A Venezia si tornerà a scavare dai fanghi la bocca di porto di Malamocco (interessata da una parte delle paratoie del Mose). I vavori a carico dell'Autorità portuale hanno avuto il via libera da un'ordinanza della Cpiatenria di porto. L'intervento avrà una durata di circa 12 mesi e si prevede di dare avvio alle operazioni di escavo già entro la fine della prossima settimana. I lavori sono stati aggiudicati con procedura aperta a ditte specializzate del settore. "Sono serviti tre anni di intenso lavoro per superare un lungo periodo caratterizzato da inspiegabili ritardi nel ripristino dell'accessibilità nautica dei porti veneti - afferma Pino Musolino, Commissario Straordinario dell'Autorità portuale -. Oggi finalmente arriva l'ultimo via libera nell'iter autorizzativo all'escavo del canale Malamocco Marghera, la principale arteria di comunicazione del porto veneziano, che potrà così essere liberato da circa 650 mila metri cubi di sedimenti, invertendo il naturale processo di interramento che rischiava di minare in modo irreparabile la competitività del nostro scalo". (ANSA).
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Porto di Venezia: partono i lavori di escavo nel canale Malamocco Marghera
(FERPRESS) Venezia, 2 7 N O V La Capitaneria di Porto h a s i g l a t o un'ordinanza che consente di eseguire i lavori di escavo dei fondali marini del canale Malamocco-Marghera, nel tratto compreso tra il bacino di evoluzione n.3 e il curvone di San Leonardo.L'intervento avrà durata di circa 12 mesi e si prevede di dare avvio alle operazioni di escavo già entro la fine della prossima settimana. I lavori sono stati aggiudicati con procedura aperta a ditte specializzate del settore.A settembre il PIOPP aveva autorizzato l'esecuzione dell'escavo dei fondali marini, il trasporto e la successiva collocazione a dimora all'isola delle Tresse dei sedimenti entro colonna B e C per un quantitativo stimato di 537mila metri cubi e quelli entro colonna A presso le strutture morfologiche lagunari stabilite per un quantitativo stimato di 110mila metri cubi.Sono serviti tre anni di intenso lavoro per superare un lungo periodo caratterizzato da inspiegabili ritardi nel ripristino dell'accessibilità nautica dei porti veneti dichiara Pino Musolino, Commissario Straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Oggi finalmente arriva l'ultimo via libera nell'iter autorizzativo all'escavo del canale
Malamocco Marghera, la principale arteria di comunicazione del porto veneziano, che potrà così essere liberato da circa 650 mila metri cubi di sedimenti, invertendo il naturale processo di interramento che rischiava di minare in modo irreparabile la competitività del nostro scalo. Un lavoro frutto di un'efficace collaborazione dell'AdSP a livello locale con il Provveditorato e con la Capitaneria, e a livello centrale con il Ministero e la sua struttura tecnica. Quella di oggi è un'ottima notizia per tutta la comunità portuale veneta che conta 1300 aziende insediate e oltre 21 mila addetti e per tutta l'industria manifatturiera della nostra regione che necessita di porti efficienti per rifornirsi di materie prime e sostenere l'export. Ci auguriamo che d'ora in poi le operazioni di escavo dei canali portuali possano tornare ad essere un'attività manutentiva ciclica e ordinaria così come previsto dalla legge.Le attività di escavo manutentivo proseguono anche su altri fronti. A Venezia è stato completato il progetto per l'escavo manutentivo di darsena della Rana in canale Ovest che sarà trasmesso in questi giorni al Provveditorato. Una volta ottenuta l'autorizzazione dello stesso si procederà con le azioni propedeutiche all'avvio dei lavori e alla predisposizione della documentazione da inviare alla Capitaneria di Porto per l'emissione di apposita ordinanza. L'intervento manutentivo di escavo dell'accosto ME10 in canale Ovest a Marghera è stato completato, mentre si stima di poter iniziare da metà dicembre le attività di escavo della darsena del canale Sud in corrispondenza dell'accosto di San Marco Petroli. A Chioggia, per quanto riguarda l'intervento di manutenzione presso gli accosti di Val da Rio, di cui si è in attesa dell'autorizzazione da parte del Provveditorato, è previsto l'escavo di circa 50 mila metri cubi di sedimenti classe B a partire indicativamente da metà gennaio 2021. Sono altresì previsti altri interventi manutentori per il ripristino dei pescaggi per i quali sono in corso approfondimenti e valutazioni necessari alla predisposizione dei relativi progetti. Nel complesso l'importo stanziato per le attività di scavo e conferimento ammonta a più di 15 milioni di euro.
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