Competenze matematiche prescolari
Paola Viterbori
Polo M.T. Bozzo Università di Genova
Università di Genova Polo M.T. Bozzo
Prestazioni in matematica alla
scuola primaria
Fatti aritmetici Procedure di
calcolo Risoluzione di
problemi Senso del
numero
Subitizing
Confronto
quantità Abilità visuo-
spaziali
Memoria di lavoro
Abilità verbali Precursori
dominio-specifici Precursori
dominio-generali Stimoli
ambientali
Le conoscenze numeriche preverbali
• Bimbi di 10/12 mesi sono in grado di riconoscere la variazione di quantità (n- 1 oppure n+1) di insiemi di 3 o 4 elementi.
• Neonati da 1 a 12 giorni di vita differenziano insiemi di 2 e 3 elementi.
Le conoscenze numeriche preverbali
• Capacità di compiere semplici operazioni (1+1, 2-1) in bambini di 5-6 mesi.
All'interno di un teatrino è presentato un pupazzo (due nel caso della sottrazione) che poi è coperto con uno schermo; in modo manifesto al
bambino è aggiunto (o tolto) un altro pupazzo. Quando lo schermo è tolto i bambini osservano per tempi variabili i pupazzi: le situazioni in linea con le aspettative (1+1=2 e 2-1=1) provocavano meno interesse nei bambini che le situazioni incongruenti rispetto alle aspettative aritmetiche (1+1=1 e 2-1=2).
• Bambini di 5/6 mesi sono in grado di distinguere tra insiemi di 8 e di 16 elementi, ma non tra insiemi di 8 e 12 a 6 mesi i bambini possono distinguere
numerosità che differiscono tra loro per un rapporto 1:2
Senso del numero
• Intuitivo senso di numerosità anche in assenza di capacità di conteggio
• Basato su sistema mentale per la rappresentazione di quantità
(Approximate Number System, ANS)
• Impreciso, basato su stima
• Indipendente da rappresentazioni simboliche (es. numeri arabi)
Subitizing
• Capacità di identificare in modo accurato la quantità di piccoli insiemi di elementi
Precursori dominio- specifici
Confronto quantità, rappresentazione sulla linea dei numeri, primi concetti di addizione e sottrazione, primi ragionamenti matematici
Approximate Number System, ANS
Sono di più i puntini gialli o i puntini blu?
Le abilità di conteggio Gelman e Gallistel (1978)
I bambini hanno una competenza innata di riconoscimento non verbale della quantità che sta alla base dei meccanismi di conteggio verbale.
Principi impliciti che guidano l’acquisizione del conteggio che si conclude intorno ai 5 anni:
•il principio della corrispondenza uno a uno: ogni parola-numero va associata a un solo oggetto da contare;
•il principio dell'ordine stabile: le parole-numero devono essere mantenute in un ordine fisso;
•il principio della cardinalità: l'ultima parola-numero pronunciata corrisponde alla numerosità di un insieme;
•il principio dell'astrazione: tutto può essere contato, qualsiasi collezione di elementi distinti;
•il principio dell'irrilevanza dell'ordine: il conteggio può iniziare da un qualsiasi elemento dell'insieme.
Precursori dominio- specifici
Conoscenze preverbali, ad es. primitivo senso del numero, approximate
number system
Prime conoscenze ad es.
conteggio, riconoscimento numeri, associazione
numero e quantità
Stimoli ambientali
Livello socio-economico
bambini con elevato SES hanno competenze pre-matematiche più elevate e la distanza si mantiene pertutto il periodo prescolare
(Sirin, 2005; Jordan & Levine, 2009).
Attività prescolari specifiche
servizi prescolastici che prevedono attività curricolari specifiche sui primiconcetti matematici favorisco lo sviluppo di competenze matematiche
(Anders, Rossbach, Weinert, Set al., 2012)
Ambiente di apprendimento a casa
attività formali e informali in ambito matematico a casa influenzano le competenze matematiche e moderano
l’effetto del livello socio-economico
(Home numeracy model, Skwarchuk, Sowinski,
& LeFevre, 2014)
Promozione della competenza linguistica
nel periodo prescolare lecompetenze pre-matematiche sono associate alle abilità linguistiche
(Kleemans, Segers, & Verhoeven, 2011).
Home numeracy and literacy model
Precursori dominio- generali
Memoria di lavoro e funzioni esecutive
insieme di processi cognitivi che permettono di regolare il
funzionamento cognitivo controllo volontario di pensieri e azioni, comportamento finalizzato, risposte flessibili, pianificazione
Abilità linguistiche Abilità visuo-spaziali
Inibizione Memoria di Flessibilità
lavoro
Memoria di lavoro, funzioni esecutive e matematica nel periodo scolare
Procedure di calcolo
Fatti aritmetici
Memoria di lavoro
Bassa MdL implica minori risorse per attivare conoscenze da memoria a lungo termine e un
processo più lento e meno efficiente di recupero
Inibizione
Necessaria per sopprimere risultati in competizione
(ad es. 3x2=6; 3x2=5)
Risoluzione di problemi
Memoria di lavoro
Selezionare, implementare e monitorare il corretto algoritmo di
calcolo; gestire il riporto i risultati parziali nel calcolo a mente
Inibizione
Inibire i dati inutili; inibire rappresentazione scorretta del
problema (ad es. Lisa ha 5 penne; ne ha 2 in più di Sara.
Quante penne ha Sara?) Memoria di lavoro
Sviluppare rappresentazioni temporanee del testo e integrare
informazioni successive (ad es.
nella risoluzione dei problemi a due step)
FE e matematica nel periodo prescolare
•
Controllo inibitorio nel periodo prescolare è associato alle prime competenze matematiche, in particolare in bambini provenienti da contesti svantaggiati (Blair & Razza, 2007).•
Bambini con un basso punteggio ad una misura complessiva di FE nel periodo prescolare avevano maggiori difficoltà in matematica e una percentuale significativa di questi bambini (63%) aveva prestazioni in matematica sotto la media, due anni dopo (Clark, Pritchard and Woodward, 2010).• Memoria di lavoro e inibizione nel periodo prescolare predicono una misura composita delle competenze matematiche (subitizing, conteggio, semplici addizioni e sottrazioni) prima dell’istruzione formale (Espy, McDiarmid, Cwik, Stalets, Hamby, & Senn, 2004).
• Memoria di lavoro valutata all’inizio della I primaria è un buon predittore delle difficoltà persistenti in matematica alla fine della seconda, al pari di una misura di valutazione dei prerequisiti matematici (confront fra quantità, classificazione, seriazione) (Toll, Van der Ven, Kroesbergen, & Van Luit, 2011).
Le funzioni esecutive valutate nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia predicono le competenze matematiche in I e in
III primaria?
I valutazione 5 anni
Scuola infanzia
II valutazione 6 anni I primaria
III valutazione 8 anni III primaria
• Memoria di lavoro
• Inibizione
• Ragionamento non verbale
• Istruzione materna
• Calcolo scritto
• Fatti aritmetici
• Problemi (procedura)
• Calcolo scritto
• Fatti aritmetici
• Problemi (procedura)
Viterbori, Usai, Traverso,& De Franchis, 2015
Inibizione
Memoria di lavoro
Calcolo scritto Calcolo
scritto Calcolo
scritto Calcolo
scritto
Inibizione
Memoria di lavoro
Problemi (procedura)
Problemi
(procedura) Problemi
(procedura) Problemi (procedura) I valutazione
Scuola infanzia II valutazione
I primaria III valutazione III primaria
Inibizione
Memoria di lavoro
Fatti aritmetici
Fatti
aritmetici Fatti
aritmetici Fatti aritmetici
Una bassa memoria di lavoro è associata a:
•maggiori difficoltà in compiti che richiedono l’elaborazione di più informazioni e che hanno un alto carico cognitivo (ad es. la
comprensione del testo scritto, la risoluzione di problemi matematici)
•maggiori difficoltà ad automatizzare procedure e informazioni
•maggiori carenze relative a contenuti di apprendimento nel lungo periodo.
Una bassa memoria di lavoro a 5 anni tende ad avere effetti a cascata cumulativi , con ricadute più significative a lungo termine.
Perché una capacità cognitiva a 5 anni predice una competenza scolastica a 8 anni?
Alloway, Gathercole, Kirkwood & Elliott (2009) Gathercole, Durling, Evans, Jeffcock, & Stone (2008)
Quali ricadute per la didattica?
Interventi che promuovono
l’intelligenza numerica Interventi che
promuovono
l’intelligenza numerica
Interventi che promuovono la
memoria di lavoro e le funzioni esecutive
Interventi che promuovono la
memoria di lavoro e le funzioni esecutive
Delfino Otto
Passolunghi, Costa, Zoratto
Adattamento del programma
Number World
per la scuola dell’infanziaElefante Memo
Passolunghi, Costa
Le avventure di
Chicco e Nanà
Traverso, Viterbori, Usai
Number race
Sella, Tressoldi, Lucangeli, Zorzi
Sviluppare l’intelligenza numerica
Lucangeli, Poli, Molin
Il programma Number World per la scuola dell’infanzia
• è finalizzato alla comprensione concettuale più che all’acquisizione di procedure;
• si basa su attività manipolative, esperienze dirette, giochi didattici, attività strutturate per piccoli gruppi;
• favorisce la motivazione grazie al carattere piacevole delle attività;
• favorisce la costruzione personale di significati e il collegamento tra
rappresentazioni verbali e analogiche, grazie a: uso di materiali concreti che favoriscono la sperimentazione e discussione tra bambini e con l’insegnante;
• previene l’insuccesso degli alunni di estrazione sociale svantaggiata, grazie al collegamento fra esperienze concrete, discussione e formalizzazione
dell’esperienza;
• le attività proposte tengono conto dei vincoli cognitivi dei bambini in relazione all’età.
Conteggio, confronto fra quantità, rappresentazione sulla linea dei
numeri, primi concetti di addizione e sottrazione, problem solving
Il programma Number World per la scuola dell’infanzia
Counting
Il gioco dei dischetti
Ad ogni dischetto corrisponde un numero in sequenza Quanti dischetti sono stati lanciati?
Confronto di quantità
Dove sono di più?
Comparare serie di oggetti e metterli in sequenza
quando la base visiva presenta suggerimenti conflittuali
Sequenza dei numeri
Topo più e cucciolo meno
Che cosa accade se tolgo o aggiungo un dischetto
Il programma Number World per la scuola dell’infanzia
È possibile migliorare le capacità di base
dominio-specifiche con interventi didattici, relativamente facili da implementare.
L’intervento è
particolarmente utile per i contesti più
svantaggiati.
In questi casi l’intensità dell’intervento è una variabile importante.
10 incontri una volta alla settimana o 20 due volte alla settimana (nella condizione ad alta intensità) della durata di circa 40 minuti in gruppi di 10
bambini
Le avventure di Chicco e Nanà
• programma ludico didattico per favorire lo sviluppo delle funzioni esecutive, in particolare inibizione e memoria di lavoro;
• composto da attività che richiedono una crescente capacità di controllo cognitivo e di attenzione; le attività sono diverse anche se l’organizzazione della sessione è sempre uguale;
• cornice narrativa per facilitare la motivazione e la partecipazione dei bambini;
• le attività richiedono di cooperare;
• ai bambini viene assegnato un ruolo per favorire una partecipazione costante e continuativa per l’intera sessione;
• viene favorita la regolazione autonoma attraverso l’uso di regole e progressivamente limitato l’intervento dell’insegnante.
Traverso, Viterbori, & Usai, 2015
Le avventure di Chicco e Nanà
Ogni attività è strutturata allo stesso modo, per fornire una cornice di riferimento stabile entro
cui le attività cambiano,
diventando progressivamente più complesse
Vi ricordate perché siamo qui? Cosa abbiamo fatto la volta
scorsa? Cosa faremo oggi?
Fase di avvio:
orientamento e anticipazione
Filastrocca:
strategie attentive
Attività specifica
Riflessione metacognitiva
Le avventure di Chicco e Nanà: La magica Rana
Folletti Giocatori:
devono ricordare la figura a cui rispondere
e muoversi solo quando viene denominata la loro
figura
Folletto Direttore:
nomina le figure
Folletto Arbitro:
controlla i movimenti dei folletti e segna i
punti
Inibizione
Le avventure di Chicco e Nanà
12 attività della durata di circa 30 minuti proposte a piccoli gruppi di 5 bambini tre volte alla settimana per circa un mese, proposte da un
operatore esterno.
È possibile migliorare le funzioni esecutive con interventi
didattici poco costosi e relativamente facili da implementare.
Quali conclusioni?
Interventi su competenze dominio-specifiche
• Sono molto efficaci, soprattutto per i bambini con basse competenze (ad es. svantaggio socio-economico)
• Favoriscono il passaggio alla scuola primaria
• Il vantaggio iniziale non sempre si estende alle fasi successive di apprendimento
Interventi su competenze dominio-generali
• Attivano abilità cognitive alla base dei meccanismi di apprendimento
• Favoriscono lo sviluppo di abilità complesse
• Non sempre si generalizzano agli apprendimenti