J\. jStabxlxme^to T^xcoRm
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MEFISTOFELE
OPERA
DI
ARRIGO BOITO
veQssO&w—
R. Stabilimento Musicale
TITO DI GIO. RICORDI
MILANO
NAPOLI — ROMA — FIRENZE
LONDRA
Ter
la Francia ed il Belgio V.DURDILLY &
C.iePARIS —
iibis, Boulevard Haussmann,n
bis—
PARISv
Proprietà per
tutti i paesi.Deposto air
estero— Ent.
Sta.Hall.
Diritti di traduzione
riservati.PERSONAGGI
PARTE PRIMA
MEFISTOFELE.
BASSO
FAUST.
TENORE
M A R G H E R
ITA.
SOPRANO
Marta.
CONTRALTO
Wag n e
r.TENORE
PARTE SECONDA
E L E N A.
SOPRANO
FAUST.
TENORE
MEFISTOFELE.
BASSO
Pan t ali
s.CONTRALTO
Nere
o.I TENORE
CORI. Falangicelesti
—
C/iorus mysticus—
Cherubini(*)—
Penitenti—
Passeggiatori
—
Balestrieri—
Cacciatori—
Studenti—
Villici—
«Po- polane—
Borghesi—
Streghe—
Stregoni—
CoretidiGreche—
Sirene—
Doridi—
Corifei Greci—
Guerrieri.COMPARSE.
Passeggiatori—
Passeggiatrici—
Streghe—
Folletti—
Stregoni
—
Paggi—
Trabanti—
Nobili—
Dignatari—
Soldati—
Fauni
— Un
Buffone— Un
Banditore— Un
Cerretano—
Hanswurst— Un
Birraio—
IlPrincipeelettore—
Il Carnefice— Un
Mendicante.DANZE.
Atto I. ScenaI. L'Obertas (Popolani e Popolane).— —
II.—
II.La
ridda delSabba
(Streghe e Stregoni).— —
IV.—
II.Ghorea
(Danzagreca) (Coretidi, Sirene,Doridi.(*) 24 Fanciulli.
II CI]
Pfl
IM \ A/t Ann
mi pio HUftpKo T
ènotoFaust?Goethe(Prologoin cielo).
Nebulosa.
— Lo
squillo delle sette trombe.— /
sette tuoni.Le Falangi celesti
dietro la nebulosa invisibili.Chorus mysticus.
ICherubini. Le Penitenti.
Poi MEFISTOFELE
solo nell'ombra.Echi
I.
a
Falange
f|VE
Signor degli angeli e dei santiÌI|y|E
delle sfere erranti,E
dei volanti - cherubini dor.Dall'eterna
armonia
dell'UniversoNel
glauco spazioimmerso
Emana un
verso - disupremo amor
:E
s'erge aTe
per l'aure azzurre e cave In suon soave.Ave.
II.a
Falange
Alleluiate o
trombe
! o cetre ! o cori!O
roridi vapori!O
stelle! o fiori - cuinon
vizza il gel!JAefistofele
— 6 —
Qui
eterna è Fora: a misurarnon
valeEgro tempo
mortaleL'inno
ideale - che si canta in ciel.La
notaumana,
faticosa e graveQui non
si pavé.Echi
Ave.III.a
Falange Qui
la smarrita fuga dei viventi,Le
storie delle genti,E
ledementi
-pompe
di chi muor, Passano ratte al par d'arche veliereO
di nubi leggiere,A
schiere a schiere - in fluttuante error_Oriam
per quelle di morienti ignaveAnime
schiave.Echi
Ave.Mefistofele
(ccipiefermisul lembodelsuo mantello)
Ave
Signor.Perdona
se ilmio
gergo Si lasciaun
po'da
tergoLe
superne teodi'e del paradiso;Perdona
se ilmio
visoNon
porta il raggio che inghirlanda i crini Degli alti cherubini;Perdona
se dicendo io corro rischioDi
buscar qualche fischio:—
IlDio
piccin della piccina terraOgnor
traligna ed erra,E, al par di grillo saltellante, a caso
Spinge
fra gli astri il naso,Poi con tenace fatuità superba
Fa
il suo trillo nell'erba.Boriosa polve! tracotato
atòmo
!Fantasima
dell'uomo!E
tale il fa quell'ebra illusione Ch'eglichiama
Ragione.Sì,
Maestro
divino, in bujo fondo Crolla ilpadron
delmondo,
E non mi dà
più il cuor, tanto è fiaccato,Di
tentarlo al peccato.—
7—
Cho.
mys.T'è noto Faust?
Mef.
Il più bizzarro pazzoCh'io
mi
conosca, in curiosaforma Ei
ti serveda
senno. InassopitaBramosia
di saper il fa tapinoEd
anelante; egli vorrebbe quasiTrasumanar
e nulla scienza alcupo Suo
delirio è confine. Iomi
sobbarcoAd
aescarlo permodo
ch'ei si trovi Nellemie
reti; or vuoi farnescommessa
?Cho.
mys.E
sia.Mef.
Sia! vecchio Padre, aun
rude gioco Tavventurasti. Eimorderà
nel dolcePomo
de'vizi e sovra ilRe
de' cieliAvrò
vittoria!(arpe, cetere, trombe)
Falangi celesti. Sanctus! Sanctus! Sanctus!
Mef.
(Di tratto in tratto m'è piacevol cosaVedere
ilVecchio
e dal guastarmi secoMolto mi guardo
; è bello udir 1'Eterno
Col diavolo parlar siumanamente.)
I Cherubini
(dietro la nebulosa, avvicinandosiin turbini leggeri)
-
Siam
nimbi VolantiDai
limbi, -Nei
santiSplendori Vaganti, -
Siam
coriDi
bimbi, D'amori, -Siam
nimbiVolanti
Dai
limbi,-
Nei
santi... ecc., ecc., ecc.(sempre acapo,svanendo)
Mefistofele
È
lo sciame legger degli angioletti;Come
dell'api n'ho
ribrezzo e noja. (scompare)I Cherubini
Sui venti, sugli astri, sui mondi, Sui limpidi azzurri profondi, Sui raggi tepenti del sol, Sugli echi, sui fiumi, sui fiori,
Sui rosei candenti vapori,
Scorriamp
con agile voi.La danza
in angelica spira Si gira, si gira, si gira.Un
giorno nel fango mortale,Perdemmo
il tripudio dell'ale,L'aureola di luce e di fior;
Ma
sciolti dal lugubre bando, Pregando, cantando, danzando,Torniamo
fra gli angioli ancor.La danza
in angelica spira Si gira, si gira, si gira.Fratelli, teniamci per
mano,
Fin l'ultimo cielo lontanoNoi sempre dobbiamo
danzar:Fratelli, le
morbide penne
Non
cessino il volo perenneChe
intorno al Santissimo Aitar.La danza
in angelica spira Si gira, si gira, si gira.— 9 —
-
Siam
nimbi VolantiDai
limbi, -Nei
santiSplendori Vaganti, -
Siam
coriDi
bimbi, D'amori,-
Siam
nimbi, ecc., ecc.(ricircolando eperdendosi;
Le
Penitenti(dalla terra)
Salve Regina!
S' innalzi
un
ecoDal mondo
cieco Alla divinaReggia
del citi.Odi
la pia Prece serena.Ave Maria
Gratta piena.Cherubini
La danza
in angelica spira Si gira, si gira, si gira.Falangi
Oriam
per quelle di morienti ignaveAnime
schiave.Echi Ave.
Le
PenitentiTu
puoi salvarneDa
questa terra,Da
questa carneChe geme
ed erra;Fango
crudeli—
IO—
Odi
la pia Prece serena.Ave Maria
Grattapiena.Cherubini
La danza
in angelica spira Si gira, si gira, si gira.Falangi
Oriam
per quelle di morienti ignaveAnime
schiave.Echi Ave.
Le
PenitentiIl
pentimento Lagrime
spande.Di
queste blandeTurbe
l'accento Penetri in ciel.Odi
la pia Prece serena.Ave Maria
Grafia piena.Falangi
Oriam
per quelle di morienti ignaveAnime
schiave.Echi
Ave
!Ave
!Ave
!Tutte
le FalangiAve
Signor degli angeli e dei santi,E
delle sfere erranti,E
dei volanti - cherubini d'or.Dall'eterna
armonia
dell'Universo Nel
glauco spazioimmerso
Emana un
verso - disupremo amor.
PRIMA PARTE
IT
Faust: Seawieneh'iodicaall'attimofuggente: Arrestatiseibello:allor eh'iomuoia!
(Goethe:Officina diFausto).
SO A PRO
La Domenica di Pasqua.
SCENA
: Francoforte sulMeno.
-Porta
e bastioni. - Passeg- giatorid'ogni sortaeliesconodalla città a gruppi. Chiacchiere, risatey grida,mormorio
difolla, andirivieni. -A
intervallicampane
di festa.Poi FAUST
eWAGNER.
Tre
Studenti,quattro
Borghesi,due
Cacciatori(divisiinduegruppi)
PERCHÈ
di là?% — Volgiamo
- verso ilcasin di caccia.E
noi verso il mulino.Otto
Fanciulle(traversanolascena cantando:)
Seguiam
d'Aprii la traccia.Brillan sul suo
cammino
Baldezza e leggiadria.(passano) .
'
Il
Crocchio
di primaVoi
che fate,compari?
— Stiam
collacompagnia.
12
—
Messeri,
andiamo
a Burgdorf. Costà son le più buffe Mattìe, la miglior birra, ledonne
e le baruffe Più dilettose.—
Pazzi!Vi prude
ancor la schiena?(Unbanditorecon unascrittain manoea suondi trombaattrae lafolladeipasseg- giatori:stacon luiunaraldo.Dalla parte oppostauncerretano seguitodaHanswtirst.
Lapasseggiata diventasemprepiùvivace)
(Ungruppodi balestrieriepopolani, avvicinandosiad unrivenditore dibirra)
— Qua un
bicchiere!Vogliam
bere!Ai
folliamor
!E
fareun
brindisi...E
alla beltà corriva!— Evviva
!Evviva. -
E
rallegrar così L'ozio di questo dì. (bevonoepassano)(Un Frategrigiocolcappucciosulvolto camminatra lafolla, alcuni lo inchinano,, altrilosfuggono. Passa)
La FOLLA
(.traendoversounlato della scena)Guarda
là! -guarda
là!- quanti destrieri.Quanti
destrieri scalpitali !Donne O
i vaghi cavalieri !Quello è il buffon... là il falconier...
Uomini Omaggio
Rendiamo
al Principe.La
folla Largo, largo al suo passaggio!Che
abbarbaglio di gualdane!Che
frastuono dicampane!
Borghesi
Vien
la folla aonde
a onde, S'arrabatta, si confonde...Apre
i suoi cent'occhid'Argo
E
sé stessa a sé nasconde.La
follaLargo!
- Largo!... Largo!... Largo...(Risate,frastuono, lacavalcata passa.Alla suatesta ilPrincipeelettore,Dame, Di- gnitari, Paggi, ilbuffone,il falconiere, ecc., ecc. Moltipasseggiatori seguono curio- samentelacavalcata).
FA US T
eIVA GNER
discendonoda
uri altura.Fau.
Al
soave raggiar di primaveraSi scoscendono i ghiacci e già rinverda
Di
speranze la valle; il vecchio invernoFugge
almonte
ed il sol rallegra e avvivaForme
e colori; se peranco
al piano—
13—
Non
isbocciano 5 fior, lasomma
luceFa
pullulare incambio
i bei borghesiAzzimati da
festa.(Entrain scenarumoros<mente unafrottadipopolani epopolane)
Wag.
Ire a diportoCon
voi, Dottor, è onorevole e saggio;Pur da me
solo, quimi
schifereiFra
questa gente.M'è
di noia il vulgo.(FausteWagnersiritiranonelfondo)
Popolani
i.°
Coro
II bel giovanetto - sen viene alla festa, Coi nastri al farsetto - coi fior sulla testa.Già
sottoad un pioppo
Fanciulle ecompar
Si
danno
a danzarUn matto
galoppo.(Incominciano adanzareXObertas)
Juhé
!Juhé
!
Juheisà! heisa!
he
!Tutti
vanno
alla rinfusa Sulla musica confusa.Heisa he
!Cosi fa la cornamusa.
2.°
Sorridon le
donne
- al bel torneamento, Svolazzan legonne
- portate dal vento.Il
bruno
e la biondaSon
stretti inun
voiE
scalpita al suolLa danza
rotonda.Juhé
!juhé
!Ju
lieisa! heisa! he! Tuttivanno
alla rinfusa Sulla musica confusa.Heisa he
!Così fa la cornamusa.
(Le danzecessano. Ilgiornos'oscuralentamenteelascenava spopolandosiapocoapoco).
J&efistofele
g
—
14—
FAUST
(aWagner)Sediam
su questo masso. Osservacome Fulgoreggiano
a vespro lecapanne Remotamente. Già
declina il giorno.Wag. È
l'ora degli spettri; essi senvanno Fra
i vapor della seraordendo
retiSotto i passi dell'uom.
Andiam
; s'impregna
L'orizzonte di nebbia, a nottebruna
Torna
dolce la casa.A
che sogguardi,Nel
crepuscolo assortoimmobilmente?
(RitornailFrategrigioesi dirige lento e spettrale alla volta di Faust)?
Fau. Vedi
quel frate grigio inmezzo
aicampi Vagolante
laggiù?Wag, Da
lungo tratto,Maestro, ravvisai ; nulla di strano
Appare
in esso.Fau
#Aguzza ben
lo sguardo.Per chi tieni quel frate?
Wag. È un
questuanteChe va
alla cerca.Fau.
No,
t' inganni. Eimuove
In tortuose spire e s'avvicina
Lento
alla nostra volta.Oh!
senon
erro...Orme
di focoimprime
al suol!Wag. Fantasima
Quest'è del tuo cervello, io
non
iscorgoChe un
frate grigio.Fau. Par
vada
filandoDe'lacci intorno a noi.
Wag.
TranquillamenteEi
va
per la sua via;due
sconosciutiNoi
siam per esso.Fau. (conribrezzo)
La
spira si stringe.-Ei n'è vicin...
Wag.
(freddamente) L'osserva : èun
frate grigio,Non
èuno
spettro; brontola orazioniRigirando
un
rosario.Andiam,
Maestro, (flFratehsegue}»\Canti lontani. Mutamentodiscena)
^e^SWvw-
iS
Il patto.
Scena
: Officina di Faust. Alcova. Notte.Canti lontanissimi.
.FAUST (entrando. IlFrategrigioloseguee sinascondeentro l'alcova)
Dai
campi, dai prati, cheinnonda La
notte, dai queti sentierRitorno e di
calma
profondaSon
pieno e di sacro mister.Le
torve passioni del core Siassonnano
in placido obblio,Mi
ferve soltanto l'amoreDell'uomo
! l'amore diDio
!Anelo
alBene
; verso V EvangelioMi
sento attratto e l'apro e in piicommenti
L'eterno Testo a meditar m'accingo.(apreun Vangeloposto su d'unalto leggìo.Mentre s'accinge a meditare è scosso dall'urlodel Frate cheesce dall'alcova)
Chi è là? chi urla? il frate! che vegg'io...
Divider la
mia
cella t'acconsento,Frate, se tu
non
muggi... e che?...mi
guataE non
fa motto... che orribil fantasmaTrascinai dietro di
me?
l'occhioha
difiamme!
Furia,
demonio
o spettro, sarai mio!Sulla tua razza è onnipossente il segno
Di Salomon.
Belial! Incubus! Incubus!(All'ultime parole diFaust il Frate si trasformaeappare Mefistofele in abitoda cavaliereconunmantello nerosulbraccio)
Mef. Che
baccano! Messer,mi comandate?
Fau.
Questo
eradunque
il nocciuol del frate!?Un
cavalier! ènuova
la facezia.Come
ti chiami?Mef. La domanda
è inezia—
i6—
Puerile per tal
che
gliargomenti
Sdegna
delVerbo
e crede solo agli Enti.Fau. In voi, messeri, il
nome ha
tal virtùChe
rivela 1' Essenza.Dimmi
or su,Chi
sei tudunque
?Mef. Una
parte viventeDi
quella forza cheperpetuamente Pensa
ilMale
e fa il Bene.Fau.
E
che dir vuoleCodesto
giuoco di strane parole!Mefistofele
Son
lo Spirito chenega
Sempre,
tutto ; l'astro, il fior.Il
mio ghigno
e lamia bega Turban
gli ozi al Creator.Voglio il Nulla e del Creato
La
ruina universal.È
atmosferamia
vital Ciò che chiamasi peccato,Morte
eMal!
Rido
e avvento - questa sillaba:«
No.
»Struggo, tento,
Ruggo,
sibilo.«
No.
»Mordo,
invischio,Fischio ! fischio! fischio!
(fischia violentementecolledita fra lelabbra)
Parte son d'una làtèbra
Del
granTutto
: Oscurità.Son
figliuol dellaTenèbra Che Tenèbra
tornerà.S'or la luce usurpa e afferra
—
17—
Il
mio
scettro a ribellion,Poco andrà
la sua tenzon, V'è sul Sole e sulla TerraDistruzion!
Rido
- e avvento questa sillaba :<c
No.
»Struggo, tento,
Ruggo,
sibilo.«
No.
»Mordo,
invischio, Fischio! fischio! fischio!Fau. Strano figlio del Caos.
Mef. E
tu, sebrami
Farti
mio
socio, dibuon grado
accetto Finda
quest'ora e tuocompar mi
chiamo, O, se ti piace, tuo schiavo, tuo servo.Fau. Quali patti in ricambio
adempier
deggio?Mef.
V'ètempo
a ciò.Fau.
No,
è il diavolo egoista,Né
suolmai
dare per l'amor di Dio.I patti e parla chiaro.
Mef.
Io quimi
legoA
tuoi servigi e senza tregua accorroPer
le tue voglie;ma
laggiù (m'intendi?)La
vece muterà.Fau. Per l'altra vita
Non mi
turba pensier.Se
tumi
doniSu
questa terra un'ora di riposo In cui s'acqueti l'anima.Se
sveliAl mio
bujo pensierme
stesso e ilmondo, Se
AVVIE N
CH'IO DICA ALL'ATTIMOFUGGENTE:
Arrestati
seibello! Allor
ch'iomuoia!
Allor son tuo.
Mef,
Staben
!Fau. T'offro il contratto.
Mef.
Top.FAU.
È
già fattO. (sidannola mano)Mef. Né
'1 scorderò.Fin da
sta notte Nell'orgie ghiotte— 18 —
Del mio
messereDa
cameriereLo
servirò.Fau.
E quando
s'incomincia?Mef.
Tosto.Fau.
Or
bene,Presto, a noi,
dove andiam
?Mef. Dove
t'aggrada.Fau.
Come
s'esce diqua
?dove
i cavalli,Le
carrozze, i staffier?Mef. Pur
eh' io distendaQuesto mantel
noiviaggerem
sull'aria.(Mefistofeledistendesulsuoloil mantellofatato,poicon Faustvimontasu: intanto cade rapidamenteilsipario).
ITTO n
Faust:Chi oserebbe affermaretal detto:CredoitiDia*
(Goethe:GiardinodiMarta).
Il
Giardino.
Scena: Un
giardino di rustica apparenza.FAUST
sotto ilnome
diEnrico, MARGHERITA, MEFISTOFELE, MARTA.
Passeggiano dicea due
in lungo e in largo.Marta
Fau.
Maro.
(passano)
_ ^AVALIERO
illustre e saggio,^Come mai
vipuò
allettarLa
fanciulla del villaggio Col suo rustico parlar?Dalle labbra imporporate
Spandi
accentosovrauman.
Parla, parla... (baciandolelamano)
Ah! non
baciateQuesta
ruvidamia man.
MEF.
(aMarta) Stabene
ài nubile,Correr giocondo, In traccia d' ilari
Venture, il
mondo.
20
Marta
(passano)
Ma quando
il lugubreTempo
verrà,Vecchio
nelvedovo
Letto morrà.Pur
troppo e trepidoGuardo
a quell'ora.Baie! pensateci.
C'è
tempo
ancora.Fau.
Marc
Fau.
(passano)
Mef.
Marta Mef.
Marta
Mef.
Mi perdona Tardimeuto Che
dal labbromi
sfuggìQuando
ilmagico
portentoDel
tuo viso m'apparì.Fui confusa, fui turbata, Dubitai del
mio
pensierChe
fanciulla scostumataMi
credeste, cavalier.Piansi molto, piansi molto,
Ma rimasemi
nel corSempre
fiso il vostro volto.Segui, segui, o
mio
tesor.Da un
antichissimoDetto
s'impara,Che
moglie savi'aÈ
cosa rara.Davver? né
in trappola Cadeste ancor?Non
so, credetelo,Che
sia l'amor.Né mai
d'un palpito,Né mai
d'unsogno
V'arse bisogno Fascinator?Non
so, credetelo,Che
sia l'amor.(passano)
—
21Marg. Dimmi
se credi, Enrico - nella tua religione.Fau.
Non
vo' turbar le fedi - delle coscienze buone.D'altro parliam; darei - per chi
amo,
fanciulla,Sangue
e vita.Marg. Non
basta. - Creder bisogna, e nullaTu
credi, Enrico.Fau. Ascolta - vezzoso angelo mio.
Chi oserebbe affermare - tal detto:
Credo
inDio
!Le
parole dei santi - son beffe al ver ch'io chiedo,E
qualuomo
oserebbe - tantoda
dir:non
credo?Colma
il tuo cor d'un palpito - ineffabil e vero.E chiama
poi quell'estasi: - Natura!Amor!
Mistero!Vita! Dio!
poco
importa -non
è chefumo
e folaA paragon
del senso - ilnome
e la parola.Marg. Tutto
ciò è bello e buono. - Tali cose ripete,Pur
con voce e parole - differenti,anche
il prete.Convien
Ch'io Vada; addio, (perandarsene)Fau.
Dimmi,
in casa sei solaSovente?
Marg.
(semplicemente)È
piccioletta - la nostra famigliuola.Io veglio all'orto, al desco - al
moggio
ed allo staio,Attendo ad
ogni cura - filò sull'arcolaio.È
assai minuziosa - lamamma,
eppur, beate Placidamente passo - tutte lemie
giornate.Fau. Di',
non
potrògiammai
- dolce un'orad'amore
Viver teco e confondere - ilmio
cuor col tuo cuore?Marg. Non dormo
sola e in lieve - sopormia madre
giace;S'ella t'udisse, io^credo, -
mi
morrei...Fau. Datti pace.
(porgendole un'ampollina)
A
te ; di questo succo - tre sole goccieponno Addormentare
in placido - in letargico sonno.Marg.
Porgi.,,né può
venirne - alcunmale
amia
madre?...Fau. Nessuno... angiol soave - dalle guancie leggiadre!
Marg. Dio
clemente, nuova, ignaraSon
delmondo
e dell'amor;Sento
un'aura arcana e caraChe mi
penetra nel cor.Fau,
È
l'anelito superno,È
il miracolo divinJtfefistofele B
22 —
Della vita;
immenso!
eterno!Senza
freno, senza fin !(Margheritasisvincola dallemani di Faust; Faustrimaneunistante pensieroso, poi insegue Margherita. RitornanoMartaeMefistofele)
Fau. Margherita!
Marg.
Fuggo...Fau.
Resta
!È
fuggitaLesta, lesta.
MEF. (insegueMarta) Marta.
Marta
(fuggendo)Addio
!Marg. Sono
qua.Fau.
Son
quassù!Mef.
Sei laggiù?FAU. (afferrando Margherita) Cólta all'amo
(mentre Mefis. afferraMarta)
Tu
sei già.TUTTI
(ridendo)Ah! Ah! Ah!
Marg.
e Fau.T'amO
!T'amo
! (Tuttisidisperdono)Vai©-
23
—
QoiVr La notte del Sabba. r^N
#jScena
: Scena deserta e selvaggia nella vallea di Schirk,
costeggiata dagli spaventosi culmini del
Bròcken
(monte delle streghe).I
sinistri profili delle roccie staccano in nerosul cielogrigio, un'aurorarossiccia di luna illumina stranamente la scena.Una
cavernada un
lato. Il picco di Rosstrappe a sinistra. Il vento soffia nei burroni;poi la voce di
MEFISTOFELE
che aizzaFAUST
a salir la montagna.MEF. (assailontano con suono lungoesotterraneo)
Su,
cammina, cammina, cammina;
Negro
è il cielo, scoscesa è la china;Su,
cammina, cammina, cammina.
(pausa)
Su,
cammina, cammina, cammina, Che
lontano, lontano, lontan S'erge ilmonte
del vecchio Satan.(apparisconodeifuochifatui, unodiquesti sidirige alla volta di Fauste Mefistofele)
Faust
Folletto, folletto, Veloce, legger,
Che
splendi soletto PerFermo
sentier,A
noi t'avvicina,Che
buia è la china.Mef.
Cammina, cammina, cammina, cammina!
(Mefistofele eFaust appariranno sovraun' alta rocciaisolatied immobili)
T'aggrappa
saldo almio
mantello e scendiQuesto
lubrico balzo. Ascolta! ascolta!— 24 —
S'agita il bosco e gli alti pini antichi Cozzali furenti e fan battaglia insieme Colle giganti braccia. Ascolta, ascolta!
Ad imo
della valleun
ululatoDi
mille vociodo
sonar... s'accosta L'infernale congrega...oh!
meraviglia!Già
i nembi, il monte, le boscaglie e i cieliUn
furente intuonàrmagico
carme!Streghe
(dallamontagna)
Rampiamo, rampiamo
- che ilmondo
cigabba,E
il balloperdiamo
- diRe
Belzebù;È
notte fatale - la notte delSabba;
Il
primo
che sale -ha un premio
di più.Su, su, su, su!
La
stipa infernale - ci segue laggiù.Su, su, su, su!
Rampiam
l'ardue scale - che iltempo
cigabba;
È
notte fatale - la notte del Sabba.Stregoni
(come sopra)
Su
svelti, su forti - che iltempo
ci gabba,Le
nostre consorti - son giuntelassù.È
nottetremenda
- la notte delSabba,
E
ilprimo
che ascenda -ha un premio
di più.Su, su, su, su !
Rampiam
ene accenda
- più forte virtù.Su, su, su, su!
Vigor
si riprenda - che iltempo
ci gabba.È
nottetremenda
- la notte del Sabba.(irrompendo tuttifreneticamentesulla scena)
Siam
salvi in tutta l'eternità!Saboè!
har S
abballii MEFISTOFELE (fendendolafolla) Largo, largo a Mefistofele,
Al
vostroRe!
O
razza putridaVota
di fé.Ognun
m'adori ed umile Si prostri a me.—
25Coro
Largo, largo a Mefistofele,
Al
nostro Re.Ognun
atterrasi Dinanzi a te.(StregheeStregoniinginocchiati in circoloattornoa Mefistofele.- Breve danzadiStreghe)
AlEF. (sud'unsasso informaditrono)
Popoli ! e scettro e clamide
Non
date alRe
sovrano?La
formidabilmano Vota
dovrò serrar?CORO
(porgendounaclamide a Mefistofele)Ecco
la clamide -non
t'adirar,Or
t'ubbidiscono - ciel, terra e mar.Mef.
Ho
soglio,ho
scettro e despotaSon
delmio
regno fiero,Ma
voglio ilmondo
interoNel pugno mio
serrar.I.a PARTE DEL
CORO
Sotto la pentola corri a soffiar!
2.a parte
Entro
la pentola corri a mischiar!3.a parte
Sopra
la pentola corri a danzar.(correndointornoad unacaldaiachesta nelfondodellascena. -Breve danza)
CORO
(porgendo aMefistofeleunglobodi vetro)Ecco
Timmagine
del tuo pensiero;Eccoti, o principe, il
mondo
intero.Mefistofele
(colglobo divetro inmano)
I.
Ecco
ilmondo, Vuoto
etondo
,
S'alza, scende, Balza, splende,
Fa
carole Sotto il sole,
Iberna, rugge, Crea, distrugge,
Ora
sterile or fecondo.Ecco
ilmondo.
— 26
Sul suo grosso
Curvo
dosso V'èuna
schiattaSozza
e matta, Ria, sottile, Fiera, vile,Che ad
ogn' ora Si divoraDalla
cima
fino al fondoDel
reomondo.
3-
Questa
razza Stolta e pazza,Fra
le borie,Le
baldorie, Ride, esulta, Gaia, inulta, Ricca, tronfia, Gonfia, gonfia,Nel
fangoso globoimmondo Del
reomondo.
Fola
vana
- è a leiSatana
,Riso e scherno - è a lei V Inferno,
Scherno
e riso - il Paradiso.Oh
per Dio! - che or rido anch'ioNel
pensar ciò che le ascondo...Ecco
ilmondo.
(gettacon impetoilglobodivetrochesifrange)
Coro
eRidda
Riddiamo! Riddiamo!
che ilmondo
è caduto!Riddiamo! Riddiamo!
che ilmondo
è perduto!Sui morti frantumi del globo fatai S'accenda, s'intrecci la ridda infernal.
Riddiamo
per lungo! riddiamo per tondo!Riddiam! che
venuta la fine delmondo!
— 27 —
(l'ombradi Margheritasidisegnacelestialmente nel fondodelladiabolica scena.
Cessalaridda, tuttirimangonoimmobili contemplandolavisione)
Fau.
Stupor
! stupor!Mef.
Che
di' ?Fau.
Là
nel lontanoDel
nebuloso del,una
fanciullaPallida e mesta,
non
la scerni?... il piedeLento conduce
e di catene avvinto!Pietosa vision...
mi
rassomiglia Quella dolce figura a Margherita.Mef. Torci il guardo, torci il guardo!
Quello è spettro seduttor.
É fantasma
maliardo,A
chi il fissaammorba
il cor.Torci il guardo,
anima
illusa,Dalla testa di
Medusa
!Fau.
Queir
occhioda
celeste spalancatoCadavericamente
! e il bianco senoChe
tantiebbe da me
baci d'amore!È
Margherita, sì, l'angelomio!
Mef.
È
miraggio, in quella fataSogna ognun
colei cheamò.
Fau. Ve' strano vezzo il collo le circonda
D'una
riga sanguigna, che par quasi Segnata collalama
d'un
coltello.Mef.
Ha
la testa distaccata, Perseo fu che la tagliò.Torci il guardo,
anima
illusa,Dalla testa di
Medusa!
<kvisionescompare) (ridda efugainfernale)Tutti
Riddiamo,
riddiamo, che ilmondo
è caduto!Riddiamo,
riddiamo, che ilmondo
è perduto!Sui morti frantumi del globo fatai S'accenda, s'intrecci la ridda infernal.
Riddiamo
per lungo! riddiamo per tondo!Riddiain ! ch'è venuta la fine del
mondo
!Ah!
ah! ah!Saboè! har Sabbah!
LITQ TE 5FST0 àuMl
Morte di Margherita
Mef.Ègiudicata.
(Goethe: Uncarcere\
SCENA:
Carcere.MARGHERITA
stesa a terra su diun
giaciglio, canticchiando e vaneggiando. Notte.
Una
lam-pada
accesa inchiodata al muro.Un
cancello nelfondo.Margherita
Ì'altra
notte in fondo almare
)I1
mio bimbo hanno
gettato, [Or per farmi delirareVoglion
eh' io Tabbia affogato.L'aura è fredda, il career fosco,
E
lamesta anima mia
Come
il passero del boscoVola
via...In letargico sopore
È mia madre
addormentata,E
percolmo
dell'orroreDicon
eh' io 1' abbia attoscata.L'aura è fredda, il career fosco,
E
lamesta anima mia
Come
il passero del boscoVola
via...— n —
FAUST
eMEFISTOFELE
fuori del cancello.Salvala!
E
chi la spinse nell'abisso?Io? o tu?
Pur
salvarla io vo', se posso.Ecco
le chiavi.Dorme
il carceriere,
I puledri fatati son già pronti Per la fuga.
(Mef.porge a Faustunmazzodichiaviedesce.Faust apreilcancelloed entrainCarcere
Mar. Son
essi... eccoli... aita!Dura
cosa è il morire...Fau. Pace... pace.
10 son
un
che ti salva.Mar.
(affannosa)Un
uom... tu sei...Di
carità... l'abbi per me...Fau. Silenzio.
Margherita.
Mar. Tu
? ! cielo!ah
! parla ! parla !I miei dolori
dove
son... le ambascie?La
prigion?... le catene?...ah
tumi
salvi?Tu m'hai
salvata!... ecco, la strada è questaDov'io
ti vidi per laprima
volta...Ecco
il giardin di Marta...Fau.
Ah!
vieni... vieni.Mar. Resta
ancor... resta ancor...Fau. T* affretta o a prezzo
Tremendo pagherem
l'incauto indugio.Mar. Non mi
baci? le tue labbra son gelo...Che
festi del tuo amor?...Fau.
Ah
cessa; cessa.Mar. Tu mi
togli pietoso alle catene,E non
rifuggi inorridito? e ignoriChi
tu salvi, o pietoso?...ho
avvelenataLa mia
poveramadre
edho
affogato 11 fantolino mio...qua
la tua mano...Vien... vo' narrarti il tetro ordin di
tombe Che doman
scaverai... là fra le zolle Più verdeggianti... stenderaimia madre Dov'è
piùvago
il cimiter... discosto...Ma
pur vicino... scaverai la mia...La mia
povera fossa... e ilmio bambino
Poserà sulmio
sen.3o
Fau.
Deh!
ti scongiuro,Fuggiam.
Mar.
No. Sta V inferno a quella porta.Deh!
perchè fuggi? - perchènon
t'arresti?Non
ti posso seguir... e poi... la vita Perme
è dolore; che far sulla terra?Mendicare
ilmio pane
a frusto a frustoDovrò
colla coscienza paurosa De' miei peccati.Fau. In
me
figgi lo sguardo!Odi
la voce dell'amor
che prega!Vieni... fuggiam.
Mar.
*Ah!
sì, fuggiam... giàsogno
Un
incantato asil di pace,dove Soavemente
unitiognor
vivremo.Faust
eMargherita
(avvinti, guardandosinegliocchiemormorando languidamente insieme)
Lontano,
lontano, lontano, Sui flutti d'un ampio
oceano,Fra
i roridi effluvi del mar,Fra
l'alghe, fra i fior, fra le palme,Il porto dell'intime calme, L'azzurra isoletta m'appar.
M'
appare sul cielo sereno Ricinta d'un arcobaleno, Specchiante il sorriso del sol.La
fuga dei liberi amanti, Migranti, speranti, raggianti, Dirige a quell'isola il voi.MEF.
Sorge
il dì! (comparendodalfondo;Mar. Satana
rugge!Fau. Vien, t'affretta, il
tempo
fugge! (disperatamente)Mar. Non
lasciarmi inabbandon
! (aFaust)Mef. Squilla già
da
quelle porteLa
fanfara della morte.Mar. G
Dio, tu allontana lamia
tentazioni(staccandosidaFaust)
M'infrangon
lemembra
- con dure ritorte.O
Dio, tu m'aiuta... -mi guidano
a morte...Già
salgo al supplizio... - sul palco già sto...Già
sovra ilmio capo
- la scure brillò.—
3i—
Fau. Fanciulla, serena - lo spirto sconvolto,
Ch'io
vegga
tranquillo - quel pallido volto,Pon
freno alla foga - de' vani sospir.C'è
duopo
fuggir - c'èduopo
fuggir.Mef.
Cessate, cessate - levane
parole, (accanto aFaust)Dal
ciel d'oriente - già levasi il sole, De' neri puledri - già sento il nitrir.È duopo
fuggir - èduopo
fuggir.Fau.
Ah
!non
fossimai
nato!Mef.
Ebben
?Mar.
(additando Mefistofeie)Chi
s'erge?Chi
s'erge dalla terra? è il mostro! è il rruostro!Misericordia ! in questo santo asilo
Che
vuole il maledetto?Ah
! lo discaccia.È
forseme
eh' ei vuol! •Fau.
Ah!
vieni e vivi,Deh
! vivi, Margherita.Mef.
(aFaust)E
tumi
seguiO
entrambiv'abbandono
alla mannaia.Mar. Spunta
l'aurora pallida...L'ultimo di già viene...
Esser
doveva
il fulgidoGiorno
del nostroimene
!Tutto
è finito in vita*...Taci...
ad ognun
s'ascondaChe
amasti MargheritaE
ch'io ti diedi il cor...(volgendosiaicielo)
A
questa moribonda...Perdonerà... il Signor.
Padre
santo...mi
salva... e voi, celesti (armonìe celestialiAngeli del perdono, proteggete Sotto l'usbergo dell'ali divine
Questa
che a voi si volge... Enrico... Enrico... l(cade)
Mi
fai ribrezzo.Mef.
È
giudicata.Fau.
O
strazio!Voci
dall'altoÈ
salva!Mef. A
me, Faust. . . . . .(Fau.eMef.scompaiono.Nel fondoilcarneficecircondatodi sgherri.Calailsipario)
FINEDELLA PRIMAPARTE.
SECONDA PARTE
5fftmc - A^(i
Ele. Dimmi,comefaròaparlarl'idiomasoave?
(Goethe: Faustsecondo).
La notte del Sabba classico.
Scena:
Ilfiume
Penéjos.Acque
limpide, cespuglifolti, fiori efronde.La
luna immobile allo Zenit spande sulla scenauna
luce incantevole,— Un
tempio condue Sfingi a
si- nistra.Nel fondo ELENA
ePantalIS
inuna
cimba di madreperla e d'argento;un gruppo
di Sirene intorno alla barca,FAUST
giacerà assopito sulle zolle fiorite.Elena
Pantalis
Sirene
Ia
lunaimmobile
,J)
Innonda
Y eterefl^D'un
raggio pallido.Calido
balsamo
Stillan le
ramora Dai
cespi roridi.Doridi - e silfidi,
Cigni e nereidi
Vagan
sull'alighe.—
33—
L'aura è serena - la luna è piena -
Tonda
beata!Canta, o sirena! - canta, o sirena! - la serenata!
Fau. (asseto) Elèna! Elèna!
Coro
Canta, sirena.Elena Viandante
languido,T
appressa almargine Del
flutto flebile.Pantalis Debile - cantico T'invita, è florida
La
via dimammole.
Sirene
Siamo
le tenere Sirene, amabili Grazie del mar.L'aura è serena - la luna è piena - Y
onda
beata!Canta, o sirena! - canta, o sirena! - la serenata!
Fau. Elèna! Elèna!
Coro
Canta, sirena.(lacimbas'allontanaescompareportata dalle Sirene) (Mefistofeleentrando. Faustsidesta)
Mef.
Ecco
la notte del classico Sabba.Gran
ventura per te che cerchi vitaNel
regno delle favole ; nel regno Delle favole or sei. Saggio consiglioÈ
di spiar ciascun nostra fortuna Per opposto sentier.Fau. Delibo l'aura
Del
suovago
idioma cantatrice!Son
sul suolo di Grecia!Ogni mia
fibraÈ
posseduta dall'amor. (Faustesce)Mef. -
Al
Bròcken,Fra
le streghe del Nord, io ben sapevoFarmi
obbedir,ma
qui fra stranie larve Piùme
stessonon
trovo. Atri vapori Dell' irtoHarz
, acri catrami e resine!O
prediletti allemie
nari!un'orma Di
voinon
fiuto in quest*attica terra.Ma
qual s'inoltra volante odanzante
Gajetto sciame femminil?Vediamo.
-(entranoleCoretidi.Danzain cerchi(Chorèa). Mefistofeleannoiato e confusoesce).
- 34 —
E L E N A
entra.CORETIDI
(cantando convarie posein tuonodorico)
Trionfi
ad Elena
, carmini, corone,Danze
patetiche, ludi di cetera.Circonfusa di sole il
magico
volto,Tu
irradi l'anima, riverberi il cielo.Elena
(assortainuna fatalevisione)
Notte
cupa, truce, senza fine funebre!Orrida notte d* Illio! implacato rimorso!
Nugoli
d'arsa polvere al vento surgono efanno
Più cieca la tenebra.Di
cozzantisi scudi,Di
carri strosciane, di catapulte sonanti L'etere è scossa! simuta
il suol in volutàbroDi
sangue. INumi
terribili ruggono, l'ireInferocendo della
pugna
; l'ispide torri Ergonsi tragiche, negre, fra la caligine densa.L'incendio già
lambe
le case.Veggonsi l'ombre
DegliAchèi
projette (bui profili giganti)Vagolar
le pareti allume
torvo de' roghi.Ahimè
!tremano
basi e vertici! Crollanomura
iSi diroccano torri e tuona e sfolgora 1' orbe!
(pausa)
Alto
silenzio regna posciadove
fu Troja.CO RE TI DL
Coro
i.a parte
Pace
per Elena! perElena
pace!2.a parte
Numi,
toglietela all'orrideimmagini!
3.a parte L'
onde
del torbidoLete
refrigerio Sovr' essaspandano
e balsamico oblio.(Elena eleCoretidi inatteggiamentodi dolerefanno un gruppo
armoniosamentedisposto,) \
35
Entra FAUST
splendidamente vestito colVabito deiCava-
lieri del
XV
secolo; - è seguitoda ME FI STOFÉ LE
,Nereo, Pantalis, da
piccoliFauni
e da. Sirene.Coretidi
i.a
parte
Chi
vien? o strana, o mirabile vista!2.a parte
Un
eroe tutto splendido s'inoltra!3-a parte Sul suo viso mestissimo si legge:
«
Amor!
»Tutto
ilCoro
Volgiti,
Regina
! Regina, volgiti e guarda.(gruppo)
Faust
(inchinatodavantiadElena)
Forma
ideal, purissima Della Bellezza eterna!Un uom
ti si prosternaInnamorato
al suol.Volgi vèr
me
la crunaDi
tua pupilla bruna,Vaga come
la luna,Ardente come
il sol.Ele.
Dal
tuo respiro i'pendo
eme
dico beata, Ch' unica fra tutte le argive e le troadi ninfe,Spargo
i voluttuosi fascini su cotantoamante!
Faust La mansueta immagine
Della fanciulla blandaChe amai
là fra le tenebreD' una
perduta landaGià
disvanl, conquisoM'ha
più sublime sguardo, Più fulgurato viso,E
adoro etremo
ed ardo!Mef.
Volto soave! labbro - che il bacio adesca ebrama!
Beltà di
sogno
eterea! - chi lavede
già l'ama!ZittO laggiù! (alleCoretidi)
-
36-
CORETIDI '(sommessamente) Silenzio. - Quivi 1'
amor H
aduiia!Nereo
e PantalisCoppia
celestesembrano
-Endimione
eLuna!
(Mefistofele, Pantalis, Nere) eilCoros'allontanano)
Ele.
O
incantesimo! parla! qual fantastico soffioCotanto bea
la tua dolce loquelad'amore?
Il
suon
tu inserti alsuon
quasi alito d'eco Misteriosa, di fluido balsamo, d'estasi piena.Dimmi, come farò
aparlar v
idiomasoave
f Fau.Frugo
nel cor e ti rispondo:Ave!
Cosi tu pur,
come
augello a richiamo...Ele.
Frugo
nel cor e ti rispondo:T'amo!
Fau.
Amore!
misterio! celeste, profondo!Già
iltempo
dilegua! cancellasi ilmondo
!Ele.
Già
1'ore dai tetri mortali contateRamingan
serene per plaghe beate!Fau, Per plaghe beate
ramingan
serene!E
brividi ignotimi
cercan le vene.Ele.
E
un'aura di cantici esalami il cuore.Fau.
Guardandoci
in visocantiamo
1'amore
!A due Cantiamo
1'amore
guardandoci in viso!Fau. L'
amore
delirio !Ele.
L'amore
sorriso!Fau.
V amore
tripudio! l'amore visione!Ele. L'
amore poema
! 1'amore canzone
!A due
Siasempre
nel tardo futurosommerso L'estremo
suo canto, l'estremo suo verso!Coretidi e Corifei Poesia libera, t' alza pe' cieli!
Voli di folgore! impeti d'aquila!
Spinganti all' ultime reggie del sol.
Sali
da
Oriente! e dal diafano Settentrione!connubia
i secoli Spenti coli'attimo che vibra ancor.Mesci
al tuo cantico novello e fulgido Tutti i riverberi degli orizzonti,Albe
e tramonti - iridi e geli!Poesia libera, t'alza pe' cieli!