• Non ci sono risultati.

PIANO PER L'INCLUSIONE A. S

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "PIANO PER L'INCLUSIONE A. S"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

PIANO PER L'INCLUSIONE A. S. 2020-2021

Premessa

Il Piano per l'inclusione (PI) risponde a una rinnovata logica dell'inclusione, che mette al centro il cambiamento dei contesti al fine di promuovere opportunità di sviluppo, in particolare per chi si trova in situazioni di difficoltà.

Il cambiamento investe anche il sistema di valutazione e presa in carico dei bisogni educativi speciali (BES), secondo la prospettiva del 'funzionamento' dell'International Classification of Functionning; Disability and Health (ICF) del 22 maggio 2001.

Gli elementi fondamentali di questo documento di classificazione prodotto dall'Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) sono di seguito sintetizzati:

modello descrittivo del funzionamento umano, non della esclusiva disabilità

modello universale

correlazione in una visione sistemica di approcci diversi (bio-psico-sociali) secondo una logica interattiva

centralità del contesto nella qualificazione del bisogno educativo speciale

Il sistema ICF, basandosi sul funzionamento e sull'analisi del contesto, consente di individuare i bisogni educativi speciali (BES) prescindendo da preclusive tipizzazioni. Pertanto qualsiasi alunno, in determinati periodi o con continuità può manifestare BES, ai quali la scuola deve poter offrire una risposta personalizzata.

Normativa di riferimento

Artt. 3-33-34 della Costituzione italiana.

Legge 517/77: abolizione delle classi differenziali, garanzia al diritto di istruzione dell'alunno con handicap, istituzione dell'insegnante di sostegno, modalità di raccordo tra scuola e servizi sanitari; modifica dei sistemi di valutazione e articolazione flessibile delle classi.

Legge 104/92: coinvolgimento delle varie professionalità educative, sanitarie, sociali in un progetto formativo individualizzato, redazione di diagnosi funzionale (ASL) e profilo dinamico funzionale (équipe multidisciplinare), istituzione del Piano educativo individualizzato (PEI).

Legge 53/2003: principio della personalizzazione dell'apprendimento.

Legge 59/2004: indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati.

Legge 170/2010: riconoscimento dei disturbi specifici dell'apprendimento e istituzione del piano didattico personalizzato (PDP) con indicazioni precise sugli strumenti compensativi e le misure dispensative.

Direttiva 27 dicembre 2012: strumenti d'intervento per alunni con bisogni educativi speciali organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica.

CM n. 8 del 6 marzo 2013.

Nota prot.1551 del 27 giugno 2013: Piano annuale per l'inclusività - Direttiva 27 dicembre 2012 e CM n.8/2013.

Bozza di circolare del 20 settembre 2013: strumenti d'intervento per alunni con BES- Chiarimenti.

Legge 13 luglio 2015, n. 107: Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.

D. Lgs 62/2017: Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107. (17G00070).

D. Lgs 66/2017: Norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma

dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107.

I bisogni educativi speciali (BES)

Rientrano in questa categoria gli alunni che hanno:

a. disabilità (ex Legge 104/1992);

b. disturbi evolutivi specifici: disturbi specifici di apprendimento (ex Legge 170/2010); deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell'attenzione e iperattività. Il funzionamento intellettivo limite (quoziente intellettivo da 70 a 85) può essere considerato “un caso di confine tra la disabilità e il disturbo specifico”;

c. svantaggio socio-economico, linguistico e culturale.

(2)

Gruppo lavoro inclusione (GLI)

Il GLI, coordinato da Dirigente scolastico sostituisce il GLH; ne fanno parte tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola: funzioni strumentali, docenti di sostegno, AEC; assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzione con la scuola. Il GLI svolge funzioni interne ed esterne alla scuola, relative a tutte le problematiche riferite ai BES ed elabora annualmente il Piano l'inclusione (PI).

Piano annuale per l'inclusione

Il piano d'inclusione rivolto agli alunni con bisogni educativi speciali, è parte integrante del POF triennale d'Istituto e si propone di:

Favorire un clima di accoglienza e inclusione nei confronti di studenti, famiglie, personale scolastico

Condividere il progetto educativo con la famiglia e i docenti della classe

Favorire il successo scolastico e formativo

Promuovere formazione che preveda l'utilizzo di metodologie didattiche innovative

Promuovere iniziative di collaborazione tra scuola, famiglia, enti territoriali coinvolti

Condividere prassi di carattere amministrativo e burocratico (documentazione necessaria e cura dei fascicoli personali degli alunni); comunicativo e relazionale (prima conoscenza); educativo–didattico (redazione PEI e PDP)

(3)

Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità A. S. 2019-2020

(Dati aggiornati il 19 giugno 2020)

A. RILEVAZIONE DEI BES Scuola

infanzia

Scuola primaria

Scuola secondaria I

grado

Totale

1. DISABILITÀ CERTIFICATE

(ex L. 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 4 16 + 1 12

32 + 1

minorati vista 1 1

minorati udito

disabilità fisica 1 (solo AEC) 1

psicofisici 4 16 11 31

2. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI 7 8

15

DSA (ex L. 170/10) 2 5 7

ADHD/DOP (ex L. 170/10)

Borderline cognitivo

Alunni con PDP e relazione clinica 5 3 8

3. SVANTAGGIO: alunni, con difficoltà di apprendimento, anche a causa di difficoltà linguistiche o socio-culturali (con PDP senza relazione clinica)

16 8

24

Socio-economico e linguistico-culturale

1

8

Problematiche varie 9 2 4

Linguistico-culturale (provenienti da altri

Paesi) NAI 7 5 4

Disagio comportamentale/relazionale

4. Affido (0) e adozioni (6) 0 2 4

6

TOTALE

78

% su popolazione scolastica (740) 10,5 %

PEI redatti dai GLHO 32

PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di

certificazione sanitaria 15

PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di

certificazione sanitaria 24

(4)

B. RISORSE PROFESSIONALI SPECIFICHE Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno

Attività individualizzate e di piccolo

gruppo SI

Attività laboratoriali integrate (classi

aperte, laboratori protetti, ecc.) SI

AEC

(Assistente Educativo Culturale)

Attività individualizzate e di piccolo

gruppo SI

Attività laboratoriali integrate (classi

aperte, laboratori protetti, ecc.) NO

Assistenti alla comunicazione (LIS- Lingua dei segni)

Attività individualizzate e di piccolo

gruppo SI

Attività laboratoriali integrate (classi

aperte, laboratori protetti, ecc.) NO

Funzioni strumentali N. 7 Funzioni strumentali:

2 FS BES disabilità e inclusione

2 FS BES accoglienza disagio e valorizzazione delle eccellenze

• 1 FS informatizzazione

• 1 FS POF interazione con il territorio per la realizzazione di progetti formativi

1 FS orientamento e continuità

SI

Figure di coordinamento per BES (disabilità, DSA, svantaggio), adozioni, problematiche sociali

BES F.S.

M. A. Mazzieri

S. Soverchia DSA

R.Baleani ACCOGLIENZA

G. Pioli ADOZIONI

M.A. Mazzieri BULLISMO

P. Pecchia

SI

Psicopedagogisti e affini esterni/interni SI

Docenti tutor SI

Altro:

C. COINVOLGIMENTO DOCENTI CURRICOLARI Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva SI Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva SI

(5)

Tutoraggio alunni SI Progetti didattico-educativi a

prevalente tematica inclusiva SI Altro:

D. COINVOLGIMENTO PERSONALE ATA

Assistenza alunni disabili SI

Progetti di inclusione / laboratori integrati SI

E. COINVOLGIMENTO FAMIGLIE

Informazione /formazione su genitorialità e

psicopedagogia dell’età evolutiva SI

Coinvolgimento in progetti di inclusione SI

(Progetto “Crescere nella cooperazione”

Coinvolgimento in attività di promozione della

comunità educante NO

Altro:

F. RAPPORTI CON SERVIZI

SOCIOSANITARI TERRITORIALI E ISTITUZIONI DEPUTATE ALLA SICUREZZA.

RAPPORTI CON CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

NO da promuovere

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

SI Progetto in rete sulla dispersione scolastica

(CTI) Procedure condivise di intervento sulla disabilità SI Procedure condivise di intervento su disagio e

simili SI

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola

SI

Progetto in rete sostegno linguistico (CTI)

Rapporti con CTI: formazione sui BES SI

Altro:

G. RAPPORTI CON PRIVATO SOCIALE E VOLONTARIATO

Progetti territoriali integrati SI

(Di Bolina) Progetti integrati a livello di singola scuola SI

Progetti a livello di reti di scuole NO

H. FORMAZIONE DOCENTI

Strategie e metodologie educativo-didattiche/

gestione della classe SI

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a

prevalente tematica inclusiva SI

Didattica interculturale / italiano L2 SI Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva

(compresi DSA, ADHD, ecc.) SI

Progetti di formazione su specifiche disabilità

(autismo, ADHD, Dis. intellettive, sensoriali…) SI Altro:

(6)

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli

insegnanti X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in

rapporto ai diversi servizi esistenti X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle

decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi

inclusivi X

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei

progetti di inclusione X

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

X

Inclusione per la didattica a distanza X

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

(7)

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.):si rinvia al prospetto Allegato 1 parte integrante del PI

1. Modalità operative

a. Alunni con disabilità (ai sensi della Legge 517/1977 e della Legge 104/1992): uno dei genitori, o chi esercita la responsabilità genitoriale, presenta all'atto di iscrizione dell'Istituzione scolastica, la documentazione rilasciata dal Servizio sanitario nazionale. La scuola “prende in carico l'alunno” e convoca il gruppo di lavoro composto da:

Dirigente scolastico o suo delegato, componenti Unità multidisciplinare (UMEE), docenti curricolari e di sostegno, i genitori, eventuali operatori per assistenza (AEC), con il compito di redigere il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Il PEI è firmato dai soggetti coinvolti.

b. Alunni con “disturbi evolutivi specifici”: agli alunni con DSA (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) si applicano i benefici pervisti dalla normativa (L. 170/2010 e dal DM 12 luglio 2011). Per gli alunni a cui è stato certificato un disturbo evolutivo specifico la scuola redige un PDP con il coinvolgimento della famiglia. Nel PDP sono precisate le misure compensative e dispensative che i docenti della classe decidono di adottare per l'alunno. Il PDP è firmato dai soggetti coinvolti.

c. Alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale e disagio comportamentale e relazionale: tali tipologie di BES sono individuate sulla base di elementi oggettivi (segnalazione degli operatori dei servizi sociali, fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche dei docenti). Gli interventi che si predispongono possono essere a carattere transitorio.

Il docente referente, all'inizio dell'anno scolastico rileva i BES attraverso la “Scheda rilevazione BES”. I docenti della classe pianificano l'intervento personalizzato-individualizzato e ne verificano l'efficacia durante le riunioni periodiche.

2. Soggetti coinvolti

a. Funzioni strumentali Bisogni Educativi Speciali: collaborano con il Dirigente scolastico e con il personale della scuola svolgendo:

coordinano e curano il passaggio di informazioni nel cambio ordine di scuola degli alunni (accoglienza, continuità e orientamento)

collaborano alle convocazioni degli specialisti (gruppi di lavoro)

coordinano i laboratori

promuovono azioni di supporto didattico-metodologico ai docenti

curano raccolta di buone pratiche e banca dati fruibili dai docenti

sono referenti per i rapporti interistituzionali

propongono azioni di formazione

collaborano e coordinano azioni di ricerca-azione ICF e PEI

propongono, redigono, coordinano progetti per l'inclusione

propongono indicatori di valutazione e azioni di monitoraggio.

b. Referente alunni provenienti da altri Paesi (accoglienza, disagio): collabora con il Dirigente scolastico e con il personale della scuola svolgendo:

cura accoglienza e orientamento per alunni neoarrivati

coordina commissione di accoglienza e redige verbale

aggiorna Protocollo accoglienza NAI

propone, redige, coordina progetti intercultura e inclusione

c. Organi collegiali

Gruppo di lavoro per inclusione (GLI): rilevazione BES, monitoraggio e valutazione; elabora Piano per l’inclusione (PI); si coordina con Consigli di classe.

Consiglio di classe: individua l’opportunità della personalizzazione della didattica, eventuali misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche, didattiche e di eventuale documentazione clinica fornita dalla famiglia; si coordina con GLI; cura la comunicazione con la famiglia; predispone PDP.

d. Gruppo di Lavoro Operativo (GLO) per alunni con disabilità: è composto dal Dirigente scolastico, dal docente di sostegno, docente coordinatore, docenti curricolari, genitori dell'alunno, assistenti se previsti. Ha la funzione di progettare e verificare il PEI. Sono pervisti n. 2 incontri annuali, ma se necessario è possibile riunire GLO straordinari, concordando la presenza di operatori sanitari.

e. Collegio dei docenti: discute e delibera PI; verifica risultati raggiunti.

(8)

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Interventi di formazione su

Metodologie didattiche e pedagogia inclusiva

Tecnologia didattica per inclusione

Gruppo dei pari e apprendimento cooperativo

Uso di strumenti per monitoraggio inclusione

Reti e formazione, webinar sulla didattica a distanza

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Valutazione coerente con PEI e PDP, finalizzata all'apprendimento

Partecipazione degli alunni alla valutazione

Revisione protocollo di accoglienza

Valorizzare la valutazione formativa (processi di apprendimento), rispetto alla valutazione sommativa, centrata sui prodotti. Promuovere l’utilizzo sistematico di strumenti valutativi quali l’osservazione sistematica attraverso protocolli, diario di bordo, autovalutazione dell’allievo, riflessione metacognitiva sull’errore

Autovalutazione dei percorsi attivati nell’Istituto, nella prospettiva del miglioramento continuo, da svolgere collegialmente nell’ambito del GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) sulla base di un Protocollo di autoanalisi e autovalutazione

Monitoraggi più frequenti (autovalutazione e miglioramento)

Integrazione della didattica in presenza con la didattica a distanza

Migliorare il coordinamento dei progetti di inclusione nei tre ordini di scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Attività laboratoriali (imparare facendo)

Metodo cooperativo in ogni classe

Peer education e tutoring

Attività individualizzate e personalizzate

Alunni mediatori Italiano L2

Promozione modalità organizzative flessibili come le classi aperte

Aule virtuali, video lezioni individuali sincrone e asincrone

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Valorizzazione esperienze pregresse (Oratori, Cooperative, Volontariato)

Centro compiti gestito dai Servizi alla persona del Comune

Coordinamento assistenza specialistica

Rete di scuole

Centro Territoriale per l’inclusione

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

Presentazione POF

Condivisione scelte

Coinvolgimento nei piani personalizzati (PEI, PDP)

Partecipazione a GLO e GLI

Coinvolgimento nei processi di autovalutazione

Coinvolgimento nei piani di miglioramento

Condivisione di obiettivi educativi inclusivi per la “presa in carico” dei bambini con bisogni educativi speciali attraverso l’informazione sulle strategie attivate dalla scuola ed esplicitate nel POF e nel sito Internet dell’Istituto

Incontri con i genitori per promuovere la partecipazione diretta e l’attivazione di forme di volontariato a favore delle famiglie a rischio di esclusione sociale (aiuto nei compiti a casa, invito a trascorrere insieme il tempo libero)

(9)

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Garantire il successo formativo rispondere ai bisogni individuali

Monitorare le azioni

Monitorare l'intero percorso

Promuovere corresponsabilità attraverso progettazioni condivise

Ampliare partecipazione pluriennale a "La revisione dei curricolo in chiave interculturale a sostegno autonomia scolastica"

Ampliare la condivisione di progetti come ad esempio "Crescere nella cooperazione"

Istituzione di un gruppo di ricerca-azione con i seguenti obiettivi: approfondimento strategie inclusivo- laboratoriali; produzione di materiale didattico per la creazione di una banca dati fruibile da tutti i docenti dell’Istituto. Il gruppo può essere inteso come un sottogruppo del GLI con specifici compiti di studio e ricerca, operante in sinergia con il GLI

Valorizzazione delle risorse in campo

Ogni scelta e/o intervento è posto in essere considerando risorse e competenze disponibili nella scuola

Individuazione di docenti, sia specializzati che curricolari qualificati con Master, percorsi specifici su DSA, su funzionamento intellettivo limite, su disabilità, su didattica L2, da coinvolgere nel gruppo ricerca azione

Individuazione di docenti con specifiche competenze informatiche funzionali alla DaD in relazione all’inclusione

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

Progetti aree a rischio

Progetti di Istituto

Progetti in rete per inclusione, contro la dispersione scolastica

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

Aggiornare-integrare periodicamente il Protocollo accoglienza NAI e il Protocollo continuità e orientamento secondo una logica inclusiva

Condividere progetti di integrazione in vista di cambio di ordine di scuola

Integrare le strategie già previste nel Protocollo continuità e orientamento, con particolare riferimento alle classi ponte

Accompagnare e avere cura degli alunni in ingresso

Promuovere orientamento attraverso laboratori

Proposta di assegnazione organico di sostegno

PROPOSTA ORGANICO A. S. 2018-2019

Organico docenti sostegno

Scuola infanzia

Scuola primaria

Scuola secondaria I

grado 2 cattedre+ 12

ore

12 cattedre +

18 ore

6 cattedre

PROPOSTA ORGANICO A. S. 2019-2020

Organico docenti sostegno

Scuola infanzia

Scuola primaria

Scuola secondaria

I grado 3 cattedre 11

cattedre + 15 6 cattedre

+ 9 ore

(10)

PROPOSTA ORGANICO A. S. 2020-2021

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data: 26 giugno 2020

Scuola infanzia

Scuola primaria

Scuola secondaria I

grado

Organico di diritto docenti sostegno

--- Ipotesi organico di fatto

1 cattedra 6 cattedre 4 cattedre 3 cattedre 10 cattedre 77 cattedre

Riferimenti

Documenti correlati

Inoltre , a chiarificazione dei rapporti tra i differenti documenti per l’inclusione scolastica, il citato decreto fa particolare riferimento al Progetto Individuale: Il

La Direttiva MIUR del 27/12/2012 relativa a “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi Tutti i Piani Educativi Individualizzati o i PDP sono programmati per

L’alunno/a porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente in modo autonomo ma discontinuo, oppure in modo non autonomo ma con

L’estensione del diritto alla personalizzazione dei percorsi formativi e di valutazione anche ad alunni non compresi prima nella legge 104/92 e poi nella Legge 170/2010, è una

In caso di iscrizione di alunno con BES alla classe prima della scuola primaria e secondaria, la commissione formazione classi inserisce l’alunno tenendo conto del tempo scuola

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti .... Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto

- Necessità di continuare a far conoscere i protocolli/vademecum a livello di rete interna, perché vi sia maggiore condivisione delle azioni qualificanti gli interventi