• Non ci sono risultati.

GLI ASPETTI PSICOLOGICI DELL INFERTILITÀ E DELLA STERILITÀ

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "GLI ASPETTI PSICOLOGICI DELL INFERTILITÀ E DELLA STERILITÀ"

Copied!
40
0
0

Testo completo

(1)

DELL’INFERTILITÀ E DELLA STERILITÀ

(2)

Da cosa dipende la “spinta” a generare un figlio?

Le motivazioni possono essere di vario tipo:

• Intrapsichiche

• Interpersonali

• Culturali

• Sociali

(3)

•Dallo stile di attaccamento con i propri caregivers: secondo il modello della teoria

dell’attaccamento, si ipotizza che la qualità della relazione con la famiglia di origine possa influenzare la decisione di generare un bambino.

•Realizzazione personale, approvazione e affermazione della propria identità sociale positiva.

•Dal bisogno di una relazione d’amore fusionale: si desidera una relazione di dipendenza reciproca.

•Dal timore della solitudine, pensando al futuro.

•Sanare un vuoto generato da una perdita personale.

•Trasmettere il meglio di sé al proprio figlio, di dargli ciò che avrebbe voluto avere lui stesso e che

non ha ricevuto: figlio diventa un prolungamento di sé e della propria identità.

(4)

• Dalla rivalità inconsapevole con fratelli e/o amici.

• Per “sopravvivere alla morte”: può essere presente la paura (molto spesso inconscia) di lasciare il vuoto dietro di sé dopo la morte. Avere un figlio permette invece di lasciare una parte di sé nel mondo.

• Per riempire la propria vita di energia e slancio.

• Perché si pensa di poter cambiare in meglio grazie ad un figlio.

• Per realizzare un progetto di coppia.

• Per risolvere un problema di coppia.

(5)

• Per sentirsi socialmente adeguati e completi.

• Per non sentirsi indietro nelle “tappe di sviluppo”.

• Dalle pressioni della famiglia d’origine.

• Dal vivere in un contesto in cui la genitorialità è uno degli aspetti fondamentali del ciclo di vita.

• Dalla stabilità economica e lavorativa.

(6)

Vissuti ed emozioni che accompagnano

l’infertilità e la sterilità

(7)

Vissuti ed emozioni che accompagnano l’infertilità e la sterilità

• Sorpresa/shock: è un’emozione data dal fatto che la capacità di concepire si da erroneamente per scontata, ed è difficile accettare che possa essere molto difficoltoso o impossibile. La sorpresa è data anche dallo scoprire che in realtà esistono tantissime coppie nella stessa situazione.

• Stress: i tentativi naturali fallimentari, le analisi, i trattamenti, le visite

continue, le delusioni e i sacrifici (anche economici e di tempo), possono

portare a questo tipo di manifestazione.

(8)

• Rabbia: si presenta verso coloro che diventano genitori, ma anche (consciamente o inconsciamente) verso i propri genitori o sorelle/

fratelli che hanno realizzato il desiderio di genitorialità.

• Senso di colpa: per la mancata realizzazione del progetto di coppia

condiviso. Inoltre, il partner portatore del problema si sente in colpa

verso il partner sano, e l’uomo sente anche la colpa del fatto che a

sottoporsi agli interventi debba essere sempre la donna.

(9)

• Abbassamento tono dell’umore/depressione: è dovuto in particolare alla perdita relativa al desiderio di genitorialità, alla consapevolezza che potrebbe essere impossibile realizzare questo sogno.

• Vergogna: talvolta il non riuscire a diventare genitori lo si

vive come se ci si sentisse con una menomazione; ci si può

sentire diversi e inferiori agli altri.

(10)

• Senso di solitudine: il fatto di non conoscere nessuno portatore di questo problema fa sentire la coppia molto sola e con la percezione che nessuno possa realmente capire il loro vissuto.

• Isolamento: è una reazione che si può avere nei confronti di

coppie in attesa o con bambini molto piccoli. Serve per

proteggersi dalla sofferenza e dall’invidia e molto spesso è un

atteggiamento che non viene compreso.

(11)

• Angoscia: è dovuta alla gestione del segreto e dalla fatica per mantenerlo, talvolta anche con parenti, amici e colleghi di lavoro.

• Ansia: può essere dovuta a diversi aspetti, dall’attesa del responso delle analisi, all’attesa dei “risultati” dei

tentativi naturali o di PMA nonché dalla

paura di un ennesimo “fallimento”.

(12)

• Controllo ossessivo: può esserci un controllo ossessivo del corpo per vedere se mostra i segni

della gravidanza; un controllo del periodo fertile attraverso varie modalità; un controllo dell’attività sessuale che può

diventare meccanica, finalizzata

solo al concepimento.

(13)

• Ferita narcisistica: sia l’uomo che la donna possono avere ripercussioni sulla loro autostima e sentirsi inadeguati, diversi dalle altre persone.

• Senso di frustrazione: per l’irrealizzabilità di un progetto individuale e di coppia.

• Impotenza: si vive nell’angoscia di non riuscire più ad avere il controllo del proprio corpo e della propria vita. I programmi e i desideri sembrano sfuggire di mano senza poterci fare nulla.

(Visigalli R., 2011)

(14)

La sterilità come esperienza luttuosa e di distruzione biografica

In uno studio di Freeman et al. del 1985 risultava che il 48% delle donne e il 15% degli uomini aveva dichiarato che la scoperta dell’infertilità aveva innescato la crisi peggiore della propria vita. Per molte donne, le conseguenze di questo evento sono dolorose tanto quanto gli effetti di una grave malattia (sieropositività, cancro, ecc.) o la perdita di un parente stretto (Domar, Zuttermeister e Friedman, 1993). Sminuire dunque il significato del desiderio irrealizzato di avere figli può essere molto controproducente.

Desiderare un figlio e non riuscire ad averlo è comparabile ad un lutto, per l’individuo e

per la coppia, con le varie fasi che comporta, dallo shock all’accettazione. Questa esperienza

è stata definita anche di “distruzione biografica” per il vissuto doloroso che comporta e,

specie nel caso della sterilità, il dover accettare un qualcosa che non può essere cambiato.

(15)

A seconda della diagnosi, uomini e donne vivono un’esperienza diversa dell’infertilità. Vari studi indicano che se la causa di infertilità è dovuta solo alla donna, a entrambi i partner o a causa ignota (infertilità idiopatica), è più probabile che la donna si senta responsabile della situazione: solo una diagnosi di infertilità dovuta solo all’uomo libera la partner femminile da ogni senso di colpa.

In questi ultimi casi, spesso gli uomini soffrono di più delle donne per la mancanza dei figli, e molte ricerche confermano che una diagnosi di azoospermia è una notevole fonte di stress per l’uomo, in particolare quando si considera come potenziale opzione terapeutica l’inseminazione con donatore (Wischmann, 2013; Hammarberg et al., 2017).

La diagnosi di infertilità sine causa potrebbe dare l’idea di una potenziale prognosi favorevole, ma le persone coinvolte spesso trovano la situazione estremamente stressante per via dell’assenza di una causa organica ben definita che si possa affrontare con trattamenti medici (Wischmann et al., 2001).

(Quatraro e Grussu, 2018)

(16)

Effetti psicologici della PMA con donazione eterologa

Nel momento in cui un’altra persona viene coinvolta nel processo di PMA, le origini genetiche del bambino diventano un fattore significativo, con effetti e difficoltà decisionali a lungo termine (Thorn e Wischmann, 2009).

Se la riserva ovarica della partner femminile è esaurita, è possibile ricorrere alla donazione di ovociti o embrioni. Nel caso dell’infertilità maschile, le alternative disponibili sono la donazione di embrioni e di sperma (anche per le coppie lesbiche o le madri single per scelta).

I particolari legami genetici che si creano in questo modo rendono inevitabili due in- terrogativi:

a) se sia giusto informare il figlio;

b) se sia bene che il donatore dei gameti sia identificabile.

(Quatraro e Grussu, 2018)

(17)

Fattori che rendono più vulnerabili i pazienti infertili

Fattori personali - Infertilità primaria - Genere femminile

- Psicopatologie preesistenti

- Pensare alla genitorialità come scopo principale della vita adulta Fattori relazionali e sociali

- Relazione di coppia povera di risorse - Carenza di sostegno sociale percepito

- Situazioni e/o persone che ricordano alla coppia la sua infertilità

(18)

Fattori collegati al trattamento di PMA - Tempi di decisione: l’inizio e il termine dei trattamenti di PMA sono in genere i periodi più difficili

- Effetti collaterali dei trattamenti - Situazioni che mettono a rischio la gravidanza.

CNOP (2004)

(19)

Casi per cui la consulenza psicologica è necessaria e urgente

• individui/coppie vulnerabili;

• presenza di un disturbo di infertilità condizionata da comportamenti disfunzionali;

• reazioni di “crisi psicologiche” (es. problemi di autostima, depressione con

l’ossessione prolungata nel desiderare un figlio e trascurare altri obiettivi di vita ecc.);

• crisi nella relazione di coppia;

• prima di un intervento medico invasivo (es. nel passaggio da IUI a ICSI);

(20)

• prima degli esami di diagnosi preimpianto o diagnosi prenatale;

• durante una gravidanza plurigemellare (in particolare nei casi in cui si debba effettuare una riduzione fetale);

• nel caso di poliabortività o morte perinatale;

• prima, durante e dopo un trattamento con donazione di gameti/ebrioni o maternità surrogata;

• prima di sottoporsi a un trattamento di medicina riproduttiva all’estero.

(Quatraro e Grussu, 2018)

(21)

Riuscita trattamenti PMA

Percentuale di gravidanze ottenute su cicli iniziati

• Tecniche di I livello: 10,9%

• Tecniche di II e III livello

- gravidanza con ciclo a fisco: 17,3%

- tecniche da scongelamento embrioni: 27,5%

- tecniche scongelamento ovociti: 16,3%

(22)

Relazione tra tassi di successo ed età femminile:

- pazienti < 35 anni: 23,9%

- pazienti > 43 anni: 4,5%

Questa basse percentuali di successo costituiscono un ulteriore fattore stressante

(PMA relazione al parlamento 2018 - www.salute.gov.it)

(23)

In molti paesi e periodi della storia le donne hanno subito pressioni per procreare, ma l’idea dell’orologio biologico è recente; è stata introdotta negli anni ’70 quando le donne stavano iniziando a farsi strada nel mondo del lavoro.

Da allora si è sempre puntato sulla donna e non sull’uomo, nonostante negli ultimi decenni ci siano sempre più evidenze scientifiche che dimostrano come col passare degli anni la fertilità cali anche nell’uomo.

La donna non può

allontanarsi troppo dai ruoli tradizionali.

Spesso la sua vita è definita in termini di maternità o fallimento nel diventare madre.

La pressione sociale dell’”orologio biologico”

(24)

Questa pressione sociale agisce da quando si nasce: giochi e pubblicità sono alcuni degli elementi che inducono le bambine a pensare che da adulte dovranno essere madri, tendendo a riprodurre lo stereotipo sociale dell’”angelo del focolare”.

Nella nostra società passa implicitamente il messaggio che una donna che diventa madre faccia una scelta di generosità, mentre una che non lo diventa, faccia una scelta egoistica.

Tutto questo aumenta la pressione sulla donna, che si sente quasi sempre più

responsabile dell’uomo in caso di difficoltà di procreazione, e, se non “ottiene” un

figlio le fa sentire il giudizio sociale di non essere stata capace di realizzare

questo obiettivo.

(25)

Fertilità e maternità come bene comune, un regalo alla patria, alla comunità.

Pressione a fare più di un figlio, che porta

implicitamente l’idea del figlio unico dipinto come sfortunato, incompleto e solo.

Es. slogan: “La bellezza non ha età. La fertilità sì”; “Datti una mossa, non aspettare la cicogna”; “La fertilità è un bene comune”; “Genitori giovani. Il modo migliore per essere

creativi”.

L’effetto non è stato

quello di far raggiungere una maggiore

consapevolezza, ma di colpevolizzare le coppie che non hanno procreato all’”età giusta”, in

particolare le donne, per cui “l’orologio biologico”

scorre più velocemente.

Campagna Fertility Day (2016)

(26)
(27)

Affrontare le conseguenze psicologiche dell’infertilità,

della sterilità e della PMA

(28)

Strategie di coping per le coppie infertili

Le strategie coping (o di adattamento) indicano l'insieme dei meccanismi psicologici adattativi messi in atto da un individuo o, come in questo caso, da una coppia, per fronteggiare problemi emotivi ed interpersonali, allo scopo di gestire, ridurre o tollerare lo stress ed il conflitto.

Le strategie più utilizzate dalle coppie infertili secondo le ricerche sono:

Confronto attivo: chiedere consigli e confronto ad amici, parenti o conoscenti.

Evitamento attivo: evitare di avere rapporti interpersonali con donne incinte e famiglie con bambini piccoli.

Evitamento passivo: sperare in un miracolo o credere che l’unica soluzione sia aspettare.

Ricerca di senso da attribuire all’evento: ad esempio scoprire come questa esperienza ha cambiato in meglio la coppia, cosa ha avuto modo di imparare e valutarla come risorsa e/o evento referente della propria autobiografia.

Le ricerche hanno messo in luce che la strategia meno efficace sia l’evitamento attivo, mentre quella più utile risulta la ricerca di senso (Gameiro et. Al, 2015).

(29)

La scrittura espressiva di Pennebaker nei percorsi di PMA

L’atto di costruire storie è un processo umano naturale, grazie al quale le persone arrivano a comprendere se stesse e le esperienze che hanno vissuto o si stanno trovando a vivere.

Questo processo permette di:

• Organizzare e ricordare gli eventi in modo coerente;

• Integrare pensieri e sentimenti;

• Dare agli individui la percezione di prevedere e controllare la propria vita;

• Rinforzare il sistema immunitario;

• Avere effetti positivi a breve e lungo termine sull’umore.

Perché?

L’ipotesi più plausibile è che tradurre emozioni e immagini in parole cambia il modo in cui la

persona organizza i suoi pensieri intorno al trauma o all’evento stressante (Solano L., 2001).

(30)

Un recente studio (Renzi A., 2017) si è posto l’obiettivo di valutare gli effetti della tecnica della scrittura di Pennebaker in coppie in procinto di iniziare un percorso di PMA, ipotizzando che l’elaborazione emotiva attivata dalla scrittura possa ottenere un effetto in termini di:

1. diminuzione dei punteggi di alessitimia, indice di una maggiore capacità di elaborazione cognitivo-emozionale dell’esperienza, sia nelle donne che nei loro partner;

2. diminuzione del disagio psicofisico in entrambi i partner;

3. maggiore percentuale di esiti positivi delle procedure di PMA rispetto alle coppie di

controllo.

(31)

Le istruzioni che sono state date per svolgere il compito di scrittura espressiva erano le seguenti:

«Per i prossimi tre incontri vorrei che scrivesse dei suoi pensieri e sentimenti più profondi a proposito dell’esperienza di procreazione assistita che sta vivendo. Nei suoi scritti vorrei che si lasciasse andare ad esplorare le sue più profonde emozioni e pensieri legati a questa esperienza.

Può collegare i suoi scritti alle relazioni con gli altri (compresi partner, genitori, amici e parenti) al suo passato, presente o futuro; a ciò che è stata, che le piacerebbe essere o che è ora, ipotizzando che tutto sia andato per il meglio. Non si preoccupi del perfetto uso dell’italiano:

l’unica regola è che una volta iniziato a scrivere vada avanti fino alla fine del tempo a sua disposizione (20 minuti).»

Il compito è stato svolto all’interno del percorso di PMA come sua parte integrante, e

alla presenza dello psicologo.

(32)

• In entrambi i gruppi (donne e uomini) è emerso un abbassamento del punteggio generale di alessitimia e del fattore “difficoltà ad identificare le emozioni”. Nei partner delle donne che hanno svolto il lavoro di scrittura vi è stata una diminuzione dei punteggi indicativi uno stile cognitivo concreto ed orientato all’esterno. È emerso anche come i punteggi di alessitimia siano diminuiti nel tempo. Si è potuto ipotizzare che l’atto di scrivere da parte delle donne di pensieri ed emozioni connesse all’esperienza, ha probabilmente cambiato il modo di comunicare nella coppia rendendo i membri maggiormente consapevoli di ciò che stavano vivendo e provando.

• I due gruppi mostrano una differenza significativa nei punteggi di somatizzazione

(minori punteggi) nel campione di donne che hanno svolto il compito di scrittura

espressiva.

(33)

•Esiti positivi delle procedure PMA: rispetto all’efficacia della scrittura espressiva secondo Pennebaker sull’esito delle procedure di PMA, emerge come il gruppo sperimentale riporti 13 successi mentre il gruppo di controllo ne riporta 5.

Confrontando, inoltre, il numero di successi delle donne che hanno partecipato alla ricerca e di quelle che invece hanno rifiutato di prendervi parte si rileva anche in questo caso una differenza significativa nella direzione di un maggior numero di successi nel gruppo di donne che hanno scritto.

Nessun successo, infatti, è stato ottenuto dal gruppo

di donne che ha rifiutato di partecipare allo studio.

(34)

Finalità della consulenza psicologica nei casi di

infertilità o sterilità

(35)

• Prevenire che il disagio emotivo o i sintomi che si sono sviluppati peggiorino.

• Individuare insieme alla coppia i fattori psicologici coinvolti nella situazione di infertilità, sia come ipotetiche concause che come conseguenze.

• Comprendere quali significati assume l’infertilità all’interno di ogni specifica coppia.

• Attivare le risorse della coppia e favorire le strategie di coping funzionali.

(36)

• Aiutare la coppia a riconoscere ed elaborare le proprie emozioni, anche quelle considerate più negative, e accettarle.

• Alleviare la sintomatologia che può essersi manifestata (sintomi ansiosi, depressivi ecc.)

• Migliorare la comunicazione di coppia e le eventuali disfunzionalità che possono essersi instaurate a causa dell’infertilità.

• Migliorare la sessualità di coppia che può essere diventata sterile

e meccanica.

(37)

• Sostenere la coppia nel

chiarificare gli scopi di vita al di là dell’avere un figlio.

• Dare l’opportunità di esplorare, scoprire e chiarire un modo di vivere che porti a crescita,

soddisfazione e senso di

realizzazione a prescindere

dall’avere un figlio.

(38)

Bibliografia

Domar A., Zuttermeister P. e Friedman R. (1993), The psychological impact of infertility: A comparison with patients with other medical conditions, «J Psychosom Obstet Gynaecol», vol. 14 suppl., pp. 45-52.

Freeman E.W., Boxer A.S., Rickels K., Tureck R.W. e Mastroianni L. (1985), Psychological evaluation and support in a program of in vitro fertilisation and embryo transfer, «Fertility and Sterility», vol. 43, pp. 48-53.

Gameiro S., Boivin J., Dancet E., de Klerk C., Emery M., Lewis-Jones C. e Vermeulen N. (2015), ESHRE guideline: Routine psychosocial care in infertility and medically assisted reproduction – A guide for fertility staff, «Human Reproduction», vol. 30(11), pp. 2476-2485.

Pennebaker, J. W. & Francis, M. (1996). Cognitive, emotional, and language processes in disclosure. Cognition and Emotion,10: 601-626.

Quatraro R.M., Grussu P. (2018), Psicologia Clinica Perinatale. Dalla teoria alla pratica, Erikson, Trento.

Renzi A. (2017), La scrittura espressiva di Pennebaker nella Procreazione Medicalmente Assistita, Atti del I Convegno Nazionale In-fertilità. Un approccio multidisciplinare.

(39)

Solano, L. (2013), Tra mente e corpo. Come si costruisce la salute. Seconda Edizione. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Thorn P. e Wischmann T. (2009), German guidelines for psychosocial counselling in the area of gamete donation, Hum Fertil (Camb), vol. 12(2), pp. 73-80.

Visigalli R. (2011), Sterilità e infertilità di coppia. Counseling e terapia psicologica, Franco Angeli, Milano.

Wischmann T. (2013), «Your count is zero»: Counselling the infertile man, «Hum Fertil (Camb)», vol. 16(1), pp. 35-39.

(40)

Dott.ssa Maria Grazia Flore Psicologa Psicoterapeuta www.mariagraziaflore.com FB: “Genitorialità e Psicologia”

flore.mga@gmail.com

Riferimenti

Documenti correlati

R ispetto alle loro coetanei eutiroidee, le donne di età superiore ai 35 anni che presentano ipotiroidismo subclinico possono avere una ridotta riserva ovarica, indicata da

layer and over the semiconductor barrier layer , the auxiliary channel layer being in electrical contact with the drain electrode , being separated from the gate

Nonostante le numerose e più o meno plausibili ipotesi proposte dalla letteratura, la patogenesi dell'infertilità da miomi rimane tuttora

Queste possono determinare sia anomalie secretive, in quanto responsabili di importanti modificazioni a carico del plasma seminale, sia anomalie ostruttive, in

Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilità e prevenzione delle cause di infertilità.. Il Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilità

Nel caso di problemi di fertilità, entrambi i partner dovrebbero essere informati che lo stress può avere ripercussioni importanti sulla vita di relazione e può comportare

I risultati forniscono nuove prove a sostengono delle linee guida che propongono l’ orchidopessi prima dei 18 mesi di età per ridurre il rischio di cancro al testicolo e

− Riteniamo che questi numeri, non- ostante il campione sia limitato, possa- no costituire un sufficiente motivo di ri- flessione sull’impiego di molecole se- gnale low dose quali