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Comune di Peschiera Borromeo Città Metropolitana di Milano. Valutazione Ambientale Strategica Della Variante Generale PGT. Sintesi Non Tecnica

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(1)

Valutazione Ambientale Strategica Della Variante Generale PGT

Sintesi Non Tecnica

07|20

Sindaco

Ing. Caterina Molinari

Autorità procedente

Arch. Carlo Gervasini – Comune di Peschiera Borromeo

Autorità competente

Arch. Vincenzo Bongiovanni – Comune di Peschiera Borromeo

(2)

Gruppo di lavoro:

Fabrizio Monza Ordine degli Architetti PPC di Milano – sezione A - n. 8082 Helga Destro

20014 – Nerviano (MI) – via Ticino 27 – 0331415944 studio@archimonza.it – www.archimonza.it

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[1] PREMESSA ... 4

[2] CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE ... 4

[3] I SOGGETTI COINVOLTI ... 5

[4] SCHEDA DEL COMUNE ... 6

[5] SITI RETE NATURA 2000 ... 7

[6] QUADRO PROGRAMMATICO ... 8

[7] QUADRO AMBIENTALE ... 8

[8] METODOLOGIA ... 9

[9] OBIETTIVI, STRATEGIE E AZIONI DELLA VARIANTE PGT ... 12

[10] COERENZA ESTERNA ... 14

[11] CRITERI DI SOSTENIBILITÀ ... 17

[12] COMPONENTI AMBIENTALI ... 18

[13] MATRICI DI VALUTAZIONE ... 20

[14] COERENZA INTERNA... 22

[15] VALUTAZIONI DI SOSTENIBILITÀ ... 30

[16] IL MONITORAGGIO DEL PIANO ... 31

[17] ALLEGATI ... 33 Carta della vulnerabilità

Carta della propensione insediativa

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[1] PREMESSA

Il presente documento rappresenta la Sintesi non tecnica del Rapporto ambientale della VAS della Variante generale PGT del Comune di Peschiera Borromeo, redatto ai sensi della direttiva comunitaria 2001/42/CE, della LR 12/2005 (art. 4) e degli “Indirizzi generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi” (DCR n. VIII/351/2007).

La Sintesi non tecnica costituisce il principale strumento di informazione e comunicazione con il pubblico. In questo documento sono sintetizzate / riassunte, in linguaggio il più possibile non tecnico e divulgativo, le descrizioni, questioni, valutazioni e conclusioni esposte nel Rapporto Ambientale

[2] CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE

Il Rapporto Ambientale è il documento principale che deve essere redatto ogni volta che si attiva una procedura di VAS e deve indagare e valutare i seguenti punti:

- stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del piano;

- caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate;

- effetti significativi che le azioni definite nel Documento di Piano (in realtà dell’intero PGT) potranno avere sull’ambiente e sul territorio oggetto d’intervento;

- misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi individuati;

- eventuali alternative;

- modalità di elaborazione della valutazione, nonché eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di knowhow) nella raccolta delle informazioni richieste;

- misure previste in merito al monitoraggio.

Del Rapporto Ambientale è redatta anche una versione semplificata (Sintesi non tecnica) volta alla divulgazione dei contenuti analitici e dei risultati della valutazione.

Il terzo documento della VAS è la Dichiarazione di sintesi; documento che illustra in quale modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano, spiega in forma sintetica i contenuti del Rapporto Ambientale, chiarisce come si è tenuto conto dei pareri espressi dai vari enti e dei risultati delle consultazioni tra il pubblico e indica come si svilupperanno le attività di monitoraggio del piano.

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[3] I SOGGETTI COINVOLTI

Il Comune di Peschiera Borromeo ha individuato i seguenti soggetti per la procedura di VAS:

Autorità procedente >>> arch. Carlo Gervasini – Responsabile del Settore Pianificazione Urbana Autorità competente >>> arch. Vincenzo Bongiovanni – Responsabile del Settore Gestione Urbana

L'Autorità procedente d'intesa con l'Autorità competente ha individuato:

Soggetti competenti in materia ambientale:

ARPA Lombardia

ATS Città Metropolitana di Milano Parco Agricolo Sud Milano

Autorità di Bacino del Fiume Po

Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi Gestori di servizi a rete operanti sul territorio

Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano ENAV - ENAC

Enti territorialmente interessati:

Regione Lombardia

Città Metropolitana di Milano

Comuni di Mediglia, Milano, Pantigliate, Pioltello, Rodano, San Donato Milanese, Segrate

Pubblico interessato:

E’ individuato nelle associazioni e organizzazioni che promuovono la protezione dell’ambiente presenti nell’albo comunale alla data di avvio del procedimento di VAS e le organizzazioni sindacali.

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[4] SCHEDA DEL COMUNE

Comune Peschiera Borromeo

Provincia Milano

Distanza dal capoluogo Confinante

Frazioni /Nuclei Bellaria, Bettola, Linate, Mezzate, San Bovio e Zeloforomagno Comuni contermini Mediglia, Milano, Pantigliate, Pioltello, Rodano, San Donato

Milanese, Segrate

Superficie Comunale 23,22 kmq

Popolazione al 01/01/18 23.504 abitanti Densità territoriale 1.012 ab/kmq Trend demografico

(ultimo decennio)

In moderata crescita

Saldo naturale (ultimo decennio) Positivo con leggera inversione negli anni recenti Saldo migratorio (ultimo decennio) Positivo

Indice di vecchiaia (01/01/19) (>65 anni / < 14 anni)

143,5

Numero famiglie (ultimo decennio) In aumento Componenti per famiglia Stabile Tasso di occupazione (2011) 55,8%

Incidenza dell'occupazione per settore

Agricolo 1,1% -- Industriale 21,4%

Terziario extracommercio 58,7% -- Commercio 18,8%

Grandi strutture di vendita (2018) Mista (sup. alimentare e non alimentare) 1 Medie strutture di vendita (2018) Mista 4 – Non alimentari 6

Esercizi di vicinato (2018) Alimentari 19 – Non alimentari 99 – Mista 1 Principali infrastrutture di trasporto SP ex SS415 Paullese

SP 14 Rivoltana Linee ATM

Linee extra urbane Autoguidovie Linee extra urbane Adda Trasporti

Corsi d’acqua Fiume Lambro

Parchi Aree tutelate

Parco Agricolo Sud Milano (sup. nel Comune 1,437 ha - 61%

del Comune)

Proposta di Parco Naturale del Carengione Elementi della rete ecologica

regionale

Corridoi regionali primari ad alta antropizzazione Elementi di primo livello della RER

Elementi di secondo livello della RER Elementi della rete ecologica

provinciale

Corridoi ecologici primari e fluviali Gangli primari

Barriere infrastrutturali Varchi non perimetrati

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[5] SITI RETE NATURA 2000

La Rete Natura 2000 è costituita da:

Zone a Protezione Speciale (ZPS): si tratta di zone istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) al fine di tutelare in modo rigoroso i siti in cui vivono le specie ornitiche (contenute nell'Allegato 1 della medesima Direttiva) oltre che per la protezione delle specie migratrici (non riportate nell'Allegato)

Siti di Importanza Comunitaria (SIC): sono istituiti ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) al fine di contribuire in modo significativo a mantenere o a ripristinare un habitat naturale (allegato 1) o una specie (allegato 2) in uno stato di conservazione soddisfacente. I SIC possono essere anche catalogati come "Zone speciali di conservazione" (ZSC).

Il territorio di Peschiera Borromeo NON è direttamente interessato da siti Rete Natura 2000.

L’area tutelata più vicina è il SIC Sorgenti della Muzzetta (IT2050009) nei Comuni di Settala e Rodano.

5.1. Valutazione di interferenza

L’Autorità competente, d’intesa con l’Autorità procedente ha deciso di non attivare il procedimento di Valutazione di incidenza (VINCA):

- sulla base delle indicazioni emerse durante il percorso di VAS (e in particolare in sede di Cprima conferenza di valutazione),

- tenuto conto delle disposizioni vigenti in materia di Valutazione di incidenza (e in particolare delle indicazioni della Città Metropolitana),

- valutata la portata e ambito di influenza potenziale delle azioni proposte dalla Variante PGT,

- analizzati gli habitat tutelati e i potenziali impatti significativi su di essi derivanti dalle proposte pianificatorie.

Si evidenzia inoltre che:

1) Il SIC dista (nel punto più vicino) quasi 2 km dal confine comunale di Peschiera

2) Le minacce per gli habitat non trovano diretto riscontro con eventuali attività antropiche riferibili al territorio di Peschiera.

3) Le politiche urbanistiche comunali non prevedono nuovi ambiti di trasformazione 4) Non sono previste infrastrutture (lineari o puntuali) su suolo libero.

5) La Variante contiene numerose politiche di valorizzazione del tessuto agricolo avente come nucleo qualificato il Parco del Carengione.

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[6] QUADRO PROGRAMMATICO

Il quadro di riferimento programmatico utilizzato ai fini della coerenza esterna comprende i principali strumenti di livello sovracomunale che possono avere influenza significativa sul contesto territoriale.

Di ogni Piano sono esplicitati nel Rapporto ambientale i principali obiettivi affinché possano essere messi a confronto con le previsioni di PGT. Sono stati analizzati i seguenti strumenti:

 Piano Territoriale Regionale (2010 e 2019)

 Piano Paesistico Regionale

 Rete Ecologica Regionale

 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

 Piano Territoriale Metropolitano

 Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano

[7] QUADRO AMBIENTALE

Le analisi del contesto territoriale hanno lo scopo di definire il quadro di riferimento all'interno del quale si inserisce il piano oggetto di valutazione.

Tali indagini sono estese ad un intorno ritenuto significativo in funzione degli elementi caratterizzanti il territorio nonché dei dati disponibili.

In molti casi gli scenari descritti sono derivati da studi compiuti a scala maggiore rispetto a quella comunale e quindi scontano un livello di dettaglio inferiore. Tale deficit non è però da considerarsi significativo ai fini del presente rapporto in quanto i temi indagati, quasi sempre, necessitano di una visione allargata proprio perché devono cogliere dinamiche che si sviluppano sull'area vasta.

I temi indagati sono:

 Clima

 Acqua (superficiali e sotterranee)

 Aria

 Suolo e sottosuolo

 Agricoltura e allevamento

 Elettromagnetismo e rumore

 Rifiuti

 Emissioni luminose

 Flora fauna e biodiversità

 Energia

 Mobilità

 Popolazione

 Salute

 Beni culturali

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[8] METODOLOGIA

8.1. LA VALUTAZIONE IN ITINERE

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo che si sviluppa durante tutto l’iter di elaborazione del PGT secondo il seguente schema:

IN QUALI FASI DEL PIANO INTERVIENE LA VAS?

ex ante

in itinere UNA VAS ALL'INTERNO DEL PROCESSO DI PIANO E NON AL TERMINE ex post

UNA VALUTAZIONE INTEGRATA

nei contenuti >>>>>>>> La dimensione ambientale in ogni piano

nella metodologia >>>>>>>> Non è una verifica di compatibilità

nell’organizzazione >>>>>>>> Pianificatore e valutatore lavorano fianco a fianco

VALORE AGGIUNTO

1. evitare spreco di risorse ATTRAVERSO UNA VALUTAZIONE INTEGRATA 2. evitare allungamento dei tempi MEDIANTE UN PERCORSO COORDINATO

3. evitare competizione tra tecnici ATTRAVERSO UNA COLLABORAZIONE SINERGICA

8.2. LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Lo sviluppo sostenibile è stato definito come un processo nel quale l’uso delle risorse, la direzione degli investimenti, la traiettoria del processo tecnologico e i cambiamenti istituzionali concorrono ad accrescere le possibilità di rispondere ai bisogni dell’umanità sia oggi sia in futuro.

L’assunzione della sostenibilità come modello di sviluppo di una comunità deve tenere conto quindi di quattro dimensioni:

- Ambientale – intesa come capacità di: mantenere nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali; garantire l’integrità dell'ecosistema (per evitare che l'insieme degli elementi da cui dipende la vita sia alterato); preservare la diversità biologica.

- Economica – intesa come capacità di: generare in modo duraturo reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione, in abbinamento a un uso razionale ed efficiente delle risorse e con la riduzione dell'impiego di quelle non rinnovabili.

- Sociale – intesa come capacità di: garantire, oggi e domani, condizioni di benessere umano e accesso alle opportunità (sicurezza, salute, istruzione, socialità), distribuite in modo equo tra tutti gli strati sociali.

- Istituzionale – intesa come capacità di: rafforzare e migliorare la partecipazione dei cittadini alla gestione dei processi decisionali; integrando le aspettative soggettive con l’interesse generale della collettività.

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8.3. COERENZA INTERNA ED ESTERNA

Il presente Documento si fonda sul principio di sviluppo sostenibile sopra descritto e articola la propria indagine su due piani di coerenza: esterna e interna.

La coerenza esterna confronta gli obiettivi della Variante di PGT con quelli indicati negli strumenti di pianificazione generale di livello Provinciale (PTCP) e Regionale (PTR).

La scelta di utilizzare questi due piani è determinata dal fatto che:

- il PTCP sviluppa una scala territoriale congruente con la necessità di sviluppare una politica locale attenta alle tematiche sovracomunali e d’area (una coerenza che si potrebbe anche dire

“di prossimità” e di area metropolitana);

- il PTR delinea le strategie di grande livello che collegano la scala locale con gli obiettivi ambientali globalizzati.

La coerenza interna si occupa invece di evidenziare gli elementi di compatibilità delle azioni e delle politiche proposti dalla Variante di PGT ed è articolata secondo due livelli:

- analisi delle azioni/politiche di PGT (suddivise secondo i sistemi: paesistico, ambientale, insediativo, infrastrutturale e sociale) in rapporto a specifici criteri di sostenibilità predefiniti;

- esame delle azioni con potenziale impatto (ambiti di trasformazione, infrastrutture, ecc.) rispetto alle principali componenti ambientali.

8.4. STRUMENTO A SUPPORTO DELLE DECISIONI

La VAS ha prodotto e messo a disposizione per le scelte di PGT due strumenti di valutazione preventiva:

- la classificazione del territorio in base alla vulnerabilità - la propensione del territorio verso le trasformazioni

I contenuti sono di seguito specificati, ma è qui importante sottolineare che, trattandosi di strumenti di supporto alle decisioni, sono stati messi a disposizione prima della fase delle scelte affinché, nel farsi delle ipotesi pianificatorie, potessero essere immediatamente valutati gli effetti e la sostenibilità delle alternative.

E’ questo l'elemento di maggiore interesse: le sintesi “vulnerabilità” e “propensione” sono stati strumenti preventivi del PGT. Ciò in forza del principio che la VAS deve trovare spazio di collaborazione

“ex-ante” e non “ex-post” e ribaltando il principio obsoleto del “prima fare e poi mitigare”.

La logica è quindi quella dell’individuazione di uno scenario di partenza (uno scenario zero) che non solo non è indifferente alle azioni, ma che, anzi, propone (la propensione) o sconsiglia (la vulnerabilità) determinate politiche urbanistiche.

8.5. VULNERABILITÀ E CAPACITÀ

In via preliminare è importante spiegare i concetti che stanno alla base del metodo: vulnerabilità e capacità. Si deve innanzitutto dire che non si tratta di due concetti distinti bensì di due facce della stessa medaglia.

La capacità di un elemento o di una componente ambientale (l’acqua, un bene storico, un paesaggio, ecc.) è l’attitudine, la propensione o l’idoneità ad assorbire gli impatti e gli effetti negativi derivanti direttamente o indirettamente da pressioni di origine antropica.

Il suddetto concetto di capacità include ovviamente la nozione di tolleranza e di limite nel senso che l’impatto deve essere proporzionato rispetto alla funzionalità e alla sopravvivenza della componente stessa.

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La vulnerabilità è da intendersi come la sensibilità o delicatezza di un elemento o di una componente ambientale. Quanto più la componente ambientale è sensibile tanto meno sopporta il cambiamento dovuto agli impatti negativi.

La relazione tra i due concetti è stretta e precisa: la vulnerabilità risulta inversamente proporzionale alla capacità di assorbimento.

8.6. LA CARTA DELLA VULNERABILITÀ

La carta della vulnerabilità (vedi Allegato) fornisce indicazioni che, pur non avendo alcun valore prescrittivo, rappresentano un primo livello di orientamento delle politiche insediative. Per tale ragione svolge un ruolo importante nel processo di selezione delle possibili alternative progettuali. Tali indicazioni sono state fornite ai progettisti del PGT ed utilizzate nelle valutazioni conclusive della VAS.

Le classi di vulnerabilità alle trasformazioni insediative sono cosi definite:

1 – bassa: si tratta di ambiti caratterizzati dall’assenza o presenza marginale di elementi di rilievo.

2 – media: ambiti caratterizzati da disomogeneità di elementi e da condizioni di stato differenti che associano situazioni di degrado ad elementi decorosi; spesso sono ambiti di transizione fra realtà differenti.

3 – alta: zone con forte presenza di componenti ove la qualità generale(e spesso la compattezza) è meritevole di attenzione anche se alcuni elementi appaiono alterati da impatti preesistenti.

8.7. CARTA DELLA PROPENSIONE INSEDIATIVA

Il secondo strumento di supporto alle decisioni è la “Carta della propensione alla trasformazione insediativa” (vedi Allegato).

E' utile precisare subito che “trasformazione” non significa necessariamente “edificazione su aree libere”

ma anche modifica delle funzioni, sostituzione urbanistica, riassetto urbano, ecc..

La carta della propensione è in pratica un elaborato di sintesi che lavora in parallelo con la carta della vulnerabilità e ne rappresenta in qualche modo il contraltare.

Se la “vulnerabilità” è definibile come la rappresentazione degli elementi delicati, sensibili o fragili del territorio, la “propensione” è viceversa la descrizione degli ambiti che possono avere una reazione positiva rispetto alle trasformazioni.

Lo scopo di questo tipo di indagine è quello di fornire al pianificatore una mappa delle zone che presentano una maggiore densità dei suddetti elementi al fine di costruire uno scenario preventivo che possa orientare le scelte sia in senso conservativo sia per quanto concerne gli ambiti di sviluppo.

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[9] OBIETTIVI, STRATEGIE E AZIONI DELLA VARIANTE PGT

La variante PGT dispone un articolato sistema di obiettivi, strategie e azioni. Per una puntuale e completa lettura si rimanda ai documenti urbanistici. Di seguito si sintetizzano e si riportano in estratto solo gli elementi utili alla valutazione.

La Variante al PGT di Peschiera Borromeo definisce una intelaiatura entro cui potranno trovare attuazione gli interventi riferiti al territorio, articolandola attorno ad un insieme integrato di strategie e sistemi che vanno ad agire sulle diverse componenti della struttura territoriale entro una visione multipla ma al tempo stesso unitaria.

Le Strategie sono innanzitutto gli obiettivi che l’Amministrazione Comunale si propone di perseguire in continuità con gli obiettivi e gli indirizzi derivati a scala regionale e provinciale. Traducono in forma propositiva le scelte che l’Amministrazione Comunale si è data ad inizio mandato e le linee di indirizzo che la stessa Amministrazione ha discusso ed approvato nella fase di avvio del processo di redazione della Variante PGT.

Le tre strategie assunte alla base del piano sono:

1. ricucire per mettere in rete le risorse ambientali, identitarie, territoriali 2. rinnovare per governare la rigenerazione del tessuto insediativo 3. riformare per promuovere la riqualificazione di spazi, luoghi e funzioni.

Che trovano il loro comune denominatore nel concetto chiave di ridurre per contenere il consumo di suolo ed ottimizzare le risorse esistenti.

I Sistemi sono la declinazione tematica e settoriale delle strategie condivise dall’Amministrazione Comunale. Indicano modalità di intervento rispetto a ciascuna componente.

Le cinque declinazioni che alludono alle diverse modalità di cui la città vive e con cui viene vissuta dai diversi attori in gioco sono:

1. abitare la città

2. produrre e fare impresa 3. fruire spazi e luoghi 4. percorrere il territorio

5. avere cura dell’ambiente e del paesaggio.

In ultimo, occorre osservare che dalle strategie e dai sistemi derivano gli ambiti, ovvero i luoghi, lo spazio fisico della città costruita, con i suoi caratteri, le sue potenzialità e criticità, e del paesaggio aperto, con i suoi valori e le sue risorse.

Gli obiettivi e le corrispondenti azioni dell’Amministrazione sono di seguito tematizzati in funzione del relativo sistema di sostenibilità (sociale, economico, ambientale) con riferimento alla metodologia precedentemente descritta.

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Obiettivo/Strategia - Azione

Sostenibilità

ambientale economica sociale

1. RICUCIRE PER METTERE IN RETE LE RISORSE AMBIENTALI, IDENTITARIE,

TERRITORIALI X X

- Promuovere la fruibilità degli spazi aperti X

- Valorizzare le identità e i luoghi che danno forma alla città X X X

- Integrare le polarità urbane e territoriali X X

2. RINNOVARE PER GOVERNARE LA RIGENERAZIONE DEL TESSUTO INSEDIATIVO X X - Orientare la sostituzione delle funzioni urbane e territoriali X - Elevare la qualità ambientale e prestazionale del tessuto insediativo X - Promuovere biodiversità e miglioramento dell’ecosistema urbano X 3. RIFORMARE PER PROMUOVERE LA RIQUALIFICAZIONE DI SPAZI, LUOGHI E

FUNZIONI. X

- Ottimizzare e vitalizzare gli spazi di socialità e aggregazione X

- Valorizzare i luoghi del commercio di prossimità X

- Promuovere il riuso e recupero del patrimonio storico e rurale X X

La Variante PGT si dota inoltre di un ulteriore strumento di grande rilevanza rispetto al tema delle variazioni climatiche: Climate adapt e resilienza urbana.

Attraverso disposizioni specifiche sono definite misure e soluzioni da prevedere negli interventi di trasformazione del territorio riferite a:

a) de-impermeabilizzazione del suolo con un incremento delle superfici verdi e piantumate all’interno degli spazi privati anche con lo scopo di favorire il micro-clima urbano e mitigare l’effetto “isola di calore”;

b) soluzioni ad elevate prestazioni energetiche al fine di ridurre i consumi e le emissioni connesse agli usi energetici degli edifici e di favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili;

c) coperture e superfici che riducono l’effetto “isola di calore”, con lo scopo di ridurre i consumi di energia e le emissioni inquinanti e di favorire il miglioramento delle condizioni di microclima locale;

d) recupero delle acque meteoriche finalizzato a ridurre i consumi di acqua potabile e il deflusso superficiale di acque meteoriche su suolo impermeabile.

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[10] COERENZA ESTERNA

La presente sezione ha lo scopo di evidenziare il livello di coerenza tra le Linee guida fornite dall’Amministrazione per la costruzione della variante di PGT e gli obiettivi di sostenibilità riscontrabili negli strumenti di scala maggiore.

La valutazione di coerenza esterna è stata compiuta all’interno del Documento di scoping presentato alla prima Conferenza di valutazione.

Per compiere tale valutazione si fa riferimento in via principale ai livelli regionale e provinciale in quanto ritenuti adeguati rispetto alla “portata” dello strumento urbanistico e alla specifica connotazione del territorio interessato (area metropolitana milanese).

Per tradurre in modo immediato il livello di coerenza sono proposte due matrici che riorganizzano/riordinano gli obiettivi comunali rispetto a quelli regionali e provinciali.

Come risulta evidente dalla completezza delle matrici, praticamente tutti i temi proposti dagli Enti

“superiori” trovano riscontro negli obiettivi locali, che risultano così essere (come dovrebbe) delle vere e proprie declinazioni puntuali e specifiche delle proposizioni di tipo generale.

Ciò consente di affermare che vi è una decisa coerenza tra le linee guida del PGT e gli obiettivi di carattere strategico generale.

OBIETTIVI PTR OBIETTIVI VARIANTE PGT

ST1.1 Tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini riducendo le diverse forme di inquinamento ambientale

- implementazione della qualità ambientale in termini di accrescimento della sua biodiversità;

- concentrare attenzione e investimenti sulla città esistente, innalzare la dotazione di servizi in quantità e qualità, vuol dire favorire la fruizione degli spazi urbani rendendoli vivi e quindi, in ultima analisi, maggiormente sicuri

ST1.2 Riequilibrare il territorio attraverso forme di sviluppo sostenibili dal punto di vista ambientale

- promozione e accompagnamento alla localizzazione sul territorio di produzioni ed imprenditorialità ad alto tasso di innovazione tecnologica e sostenibilità energetica

ST1.3 Tutelare i corsi d'acqua come risorsa scarsa migliorando la loro qualità

ST1.4 Favorire uno sviluppo e riassetto territoriale di tipo policentrico

mantenendo il ruolo di Milano come principale centro del nord Italia

- promozione e accompagnamento alla localizzazione sul territorio di produzioni ed imprenditorialità ad alto tasso di innovazione tecnologica e sostenibilità energetica

ST1.5 Favorire l'integrazione con le

reti infrastrutturali europee Vedi “Considerazioni preliminari”

ST1.6 Ridurre la congestione da traffico privato potenziando il trasporto pubblico e favorendo modalità sostenibili

- implementazione della mobilità dolce

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ST1.7 Applicare modalità di

progettazione integrata tra paesaggio urbano, periurbano, infrastrutture e grandi insediamenti a tutela delle caratteristiche del territorio

- una estesa qualità urbana corrisponde ad una diffusa disponibilità di servizi alla persona per i cittadini residenti come per i fruitori temporanei della città aumentandone i livelli di attrattività

ST1.8 Riorganizzare il sistema del

trasporto merci Vedi “Considerazioni preliminari”

ST1.9 Sviluppare il sistema delle imprese lombarde attraverso la cooperazione verso un sistema produttivo di eccellenza

- maggiore flessibilità nella definizione delle destinazioni d’uso, disponibilità di servizi all’impresa e alta qualità ambientale, possono essere gli elementi in grado di attrarre funzioni pregiate di scala globale contendendole alla metropoli milanese;

ST1.10 Valorizzare il patrimonio culturale e paesistico del territorio

- valorizzazione del verde, della agricoltura e in particolar modo della agricoltura sostenibile;

- valorizzazione del paesaggio e della sua fruizione ST1.11 Creare le condizioni per la

realizzazione ottimale del progetto di riqualificazione delle aree dell’ex sito espositivo (EXPO) e derivare benefici di lungo periodo per un contesto ampio

Vedi “Considerazioni preliminari” / Non applicabile

OBIETTIVI PTCP OBIETTIVI PGT

1 - Compatibilità paesistico-

ambientale delle trasformazioni - ricostruzione della complessità biologica dell’ambiente 2 - Razionalizzazione e sostenibilità

del sistema della mobilità e sua integrazione con il sistema insediativo

- la posizione contermine a Milano e la presenza dell’aeroporto costituiscono elementi utili a ripensare l’attrattività del territorio del Comune di Peschiera Borromeo in forma multiscalare

3 - Potenziamento della rete ecologica

- recupero delle funzionalità compromesse dell'ecosistema e la progettazione di un sistema interconnesso di aree naturali in grado di mantenere livelli soddisfacenti di biodiversità sul territorio

4 - Policentrismo, riduzione e qualificazione del consumo di suolo

- riduzione del degrado nelle sue parti problematiche mediante processi di riqualificazione e rivitalizzazione del tessuto urbano e di diffusione dei servizi

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5 - Innalzamento della qualità dell’ambiente e dell’abitare

- una estesa qualità urbana corrisponde ad una diffusa disponibilità di servizi alla persona per i cittadini residenti come per i fruitori temporanei della città aumentandone i livelli di attrattività

- maggiore flessibilità nella definizione delle destinazioni d’uso, disponibilità di servizi all’impresa e alta qualità ambientale, possono essere gli elementi in grado di attrarre funzioni pregiate

6 - Incremento dell’housing sociale in risposta al fabbisogno abitativo e promozione del piano casa

Vedi “Considerazioni preliminari”

OBIETTIVI PTC PASM OBIETTIVI PGT

1 - tutela, recupero paesistico e ambientale delle fasce di

collegamento tra città e campagna;

- implementazione della mobilità dolce;

- riduzione del degrado nelle sue parti problematiche mediante processi di riqualificazione e rivitalizzazione del tessuto urbano e di diffusione dei servizi;

- valorizzazione del verde, della agricoltura e in particolar modo della agricoltura sostenibile;

2 - connessione delle aree esterne con i sistemi di verde urbano, di equilibrio ecologico dell’area metropolitana

- implementazione della mobilità dolce;

3 - salvaguardia, qualificazione e potenziamento delle attività agro–

silvo–colturali

- valorizzazione del verde, della agricoltura e in particolar modo della agricoltura sostenibile;

- ricostruzione della complessità biologica dell’ambiente;

- recupero delle funzionalità compromesse dell'ecosistema e la progettazione di un sistema interconnesso di aree naturali in grado di mantenere livelli soddisfacenti di biodiversità sul territorio;

4 - fruizione culturale e ricreativa dell’ambiente da parte dei cittadini

- valorizzazione del paesaggio e della sua fruizione;

- implementazione della mobilità dolce;

- una estesa qualità urbana corrisponde ad una diffusa disponibilità di servizi alla persona per i cittadini residenti come per i fruitori temporanei della città aumentandone i livelli di attrattività;

- riduzione del degrado nelle sue parti problematiche mediante processi di riqualificazione e rivitalizzazione del tessuto urbano e di diffusione dei servizi;

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10.1. CONSIDERAZIONI PRELIMINARI

Con riferimento alla verifica di coerenza esterna sopra sintetizzata Il Documento di scoping ha espresso le seguenti considerazioni preliminari:

1) La lettura delle matrici consente di affermare che, allo stato di approfondimento attuale, vi è una decisa coerenza tra le linee guida del PGT e gli obiettivi di carattere strategico generale definiti alle scale geografiche maggiori.

2) Si sottolinea la sostanziale congruenza tra i criteri dell’Unione Europea e diverse politiche, linee programmatiche e obiettivi proposti dall’Amministrazione; non solo in termini di contenuti (che trovano poi riscontro anche nelle declinazioni italiane), ma anche come metodologia di approccio al piano/programma. Ne sono esempio:

CRITERI UE POLITICHE – LINEE – OBIETTIVI PGT

9. Sensibilizzare alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale.

“… l’importanza di accedere alle

informazioni in campo ambientale dal proprio domicilio …”

LE NUOVE TECNOLOGIE A SERVIZIO DELLA CITTÀ

Implementazione del SIT e sua finalizzazione alle politiche di governo del territorio

10. Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile

LA PARTECIPAZIONE COME PRIMA QUALITÀ URBANA

[11] CRITERI DI SOSTENIBILITÀ

La definizione di criteri di sostenibilità deve sempre soddisfare le condizioni di accesso alle risorse ambientali coerentemente con i seguenti principi:

1) il tasso di utilizzazione delle risorse rinnovabili non sia superiore al loro tasso di rigenerazione;

2) l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell’ambiente non superi la capacità di carico dell’ambiente stesso;

3) lo stock di risorse non rinnovabili resti costante nel tempo.

La scelta dei criteri di sostenibilità a livello locale tiene conto dei principi generali definiti dall’Unione europea (Manuale per la valutazione ambientale dei piani), dei risultati emersi dal quadro ambientale e della specifica struttura territoriale. Essi possono quindi essere cosi declinati:

ACQUA Migliorare la qualità delle acque dell’Olona e del Bozzente e mantenere buona quella della rete del Villoresi

ARIA Migliorare il bilancio CO2

ECONOMIA Sviluppare il tessuto economico locale

ECOSISTEMI Tutelare e migliorare la funzionalità ecologica dei sistemi naturali e para-naturali ENERGIA Ridurre i consumi energetici

PAESAGGIO Migliorare la qualità paesistica in occasione di ogni intervento di trasformazione SOCIETA’ Potenziare il legame di comunità - Intervenire sul mercato della casa

SOTTOSUOLO Ridurre i rischi di contaminazione del sottosuolo

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SERVIZI Migliorare l’efficienza dei servizi e potenziare i “servizi rari”

STRUTTURA URBANA

Compattare la forma della città SUOLO Ridurre il consumo di suolo

[12] COMPONENTI AMBIENTALI

La scelta delle componenti territoriali e degli elementi sensibili utili per la valutazione dell’impatto di alcune specifiche azioni di PGT, tiene conto della varietà delle discipline utilizzate per l'analisi, della complessità del territorio interessato, ecc..

Le componenti individuate possono essere così descritte:

C 1 Acque superficiali e sotterranee

Sono considerati come impatti negativi quelli derivanti da azioni quali lo spandimento di liquami, l’uso di diserbanti, la dispersione anche accidentale di inquinanti connessi ad attività produttive, l’artificializzazione degli alvei.

L’entità degli impatti sulle acque superficiali dipende ad esempio dalla tipologia di scarico e dalle caratteristiche del corpo recettore. Quella sulle acque sotterranee dipende dalla vulnerabilità dell’acquifero e dalla presenza di bersagli a valle flusso.

C 2 Flora e fauna

Sono considerate ad impatto negativo le azioni che comportano la riduzione di aree boscate e arbustive o la loro frammentazione, la banalizzazione del territorio agricolo con riduzione o impoverimento del patrimonio vegetale, l’artificializzazione delle sponde delle rogge e dei canali d’irrigazione, l’edificazione (o la realizzazione di infrastrutture) in prossimità di ambiti ad elevata naturalità, ecc..

L’entità dell’impatto è legata al livello di sensibilità o vulnerabilità del contesto naturale.

C 3 Rete ecologica

Sono valutate negativamente le azioni che interrompono i corridoi o riducono la loro larghezza, che compromettono le matrici di naturalità.

C 4 Rumore

Hanno un potenziale impatto negativo sull’ambiente le nuove infrastrutture o l'ampliamento delle esistenti nonché gli insediamenti industriali.

Il medesimo impatto negativo è viceversa riferibile a tutte le trasformazioni che introducono sorgenti sonore significative per quanto riguarda gli ambienti naturali.

C 5 Aria

Sono ritenute negative la azioni che incrementano le fonti di inquinamento (insediamenti e traffico veicolare) e che aumentano le concentrazioni puntuali rispetto al grado di esposizione della popolazione.

C 6 Suolo

Sono valutati negativamente gli interventi edificatori sparsi, quelli che sottraggono all’agricoltura terreni particolarmente produttivi e le previsioni che non rispondono ad esigenze realistiche dal punto di vista della crescita insediativa, della ricucitura delle frange urbane e di apporti significativi in termini si servizi pubblici o d’interesse pubblico.

(19)

C 7 Mobilità

Le azioni giudicate negativamente sono quelle che: comportano aumenti dei flussi di traffico veicolare privato, non consentono lo sfruttamento della rete dei trasporti pubblici (distanza pedonale da punti di accesso al TPL), non sviluppano la mobilità dolce.

C 8 Sistema

urbano

Sono giudicate negativamente gli interventi edificatori incoerenti con le caratteristiche dei luoghi, che non valorizzano le potenzialità, che riducono la riconoscibilità e l’identità culturale.

C 9 Paesaggio

Si considerano negativi gli impatti che interrompono le relazioni, snaturano gli elementi e ne riducono la loro percepibilità.

C 10 Patrimonio

culturale

La valutazione ritiene negative, non solo le azioni che riducono la percepibilità dei beni, ma anche quelle non finalizzate alla loro valorizzazione.

C 11 Economia

locale

Sono valutate negativamente le azioni che hanno effetti ridotti sul sistema occupazionale, che comportano la delocalizzazione delle attività insediate.

C 12 Popolazione

Sono considerate negative le azioni che aumentano il grado di esposizione al rischio, che riducono le possibilità per le generazioni future di fruire delle medesime opportunità oggi disponibili, che producono limitazioni irreversibili, che non apportano benefici in termini di servizi pubblici.

C 13 Sistema dei

servizi

Sono ritenute negative le azioni che producono un incremento di fabbisogno non accompagnato da un proporzionale potenziamento del servizio richiesto.

(20)

[13] MATRICI DI VALUTAZIONE

Con riferimento alla metodologia e ai criteri di sostenibilità sopra descritti, le azioni di PGT sono valutate secondo la seguente matrice:

Simbolo Sintesi Descrizione

Coerente L’azione del PGT è coerente con il criterio.

X

Interazione non

significativa

L'azione:

- è neutra rispetto al criterio (effetti né positivi né negativi);

- non ha relazione con il criterio (non è possibile valutarne gli effetti)

Negativo L’azione ha effetti negativi su una o più componenti che strutturano il criterio. L’azione non è mitigabile.

Per l’indagine sull’impatto potenziale derivante dalle specifiche azioni di trasformazione si è invece utilizzata la seguente matrice interpretativa:

Simbolo Sintesi Descrizione

+ Impatto positivo L’azione consolida la componente producendo un beneficio puntuale o diffuso

X Impatto non significativo

L’azione non genera alcun impatto oppure genera impatti che non presentano una significatività rilevabile

M Impatto mitigabile

L’azione genera impatti teoricamente negativi che possono però essere ridotti o annullati attraverso azioni di mitigazione immediatamente individuate o rimandate alla fase attuativa

-- Impatto negativo L’azione genera criticità o svantaggi non mitigabili

Nella scheda sono riportati anche:

- le mitigazioni o compensazioni puntuali necessarie;

- la necessità di un monitoraggio specifico per misurare nel tempo l’andamento dell’impatto rilevato.

13.1. NOTE PER LA LETTURA DELLE MATRICI

A chiarimento delle valutazioni riportate nelle schede si espongono alcune considerazioni che risultano comuni a tutti gli ambiti di trasformazione.

Tali notazioni divengono quindi commento e spiegazione del giudizio sintetico “M”, apposto nelle singole caselle della matrice, e integrano le proposte di mitigazione puntuale riportate nella corrispondente riga.

Si precisa inoltre che tra le possibili mitigazione (generali e puntuali) vengono indicate solo le azioni che vanno oltre le normali disposizioni di legge (limiti all’emissione in atmosfera, rispetto del clima acustico, ecc.) che, ovviamente, si danno per pienamente assolte in fase di attuazione degli interventi.

C1 Acque: ogni nuovo insediamento produce un aumento di prelievo idrico e di scarico di reflui; la mitigazione possibile sta nell’utilizzo di sistemi locali per la ricarica della falda (pozzi perdenti per le

(21)

acque meteoriche, riduzione delle superfici impermeabili interne ai lotti, utilizzo diffuso di pavimentazioni semifiltranti per le aree pedonali e carrabili interne), per la riduzione dei consumi (di tipo impiantistico sulle rete idrauliche degli edifici) e di recupero delle acque grigie (sistemi di raccolta per usi non idropotabili).

C2 Flora e fauna: l’edificazione di aree libere riduce in termini assoluti la disponibilità di spazi per la fauna e la flora; tra le azioni mitigative sono utili la costruzione di recinzione filtranti (ad esempio per il passaggio dei mammiferi terrestri) o l’attrezzatura arborea delle aree pertinenziali (con alberi e siepi).

Tali attenzioni risultano ancor più necessarie negli ambiti periurbani a diretto contatto con siatemi aperti para-naturali (aree agricole) dove sono opportune vere e proprie fasce eco-tonali.

C5 Aria: praticamente tutti gli insediamenti antropici causano emissioni inquinanti in atmosfera; sono considerate azioni di mitigazione l’utilizzo (sempre oltre gli obblighi di legge) di sistemi per la climatizzazione degli ambienti che sfruttano fonti rinnovabili o con minori emissioni, l’attrezzatura arborea massiva degli spazi pertinenziali atta a favorire il bilancio della CO2, la riduzione dei fabbisogni energetici attraverso sistemi di isolamento o recupero del calore (sistemi solari passivi), la formazione di sistemi verdi verticali, ecc..

C7 Mobilità: ogni nuovo insediamento comporta un maggiore traffico veicolare privato. Benché non derivante da una vera e propria “azione” di mitigazione, si giudicano mitigabili gli ambiti che sono connessi o prossimi alla rete ciclopedonale locale o alla rete del trasporto pubblico.

Alcune componenti (Rumore, Suolo, Rete ecologica) risultano a volte impattate in modo non mitigabile, (nell’accezione sopra descritta, ovvero oltre le disposizioni di legge).

E’ importante precisare che l’effetto indotto dalle singole trasformazioni può non essere “decisivo” per la funzionalità della specifica componente, ma è fondamentale riconoscere che la somma di tante piccole trasformazioni impattanti sull’ambiente conduce ad un sistema complessivo che mostra oggi tutti i propri effetti negativi.

Un esempio su tutti: qualche migliaio di mq urbanizzati in più non comporta un effetto devastante sulla componente suolo, nemmeno a livello comunale, ma è indubbio che la somma di tutte queste micro o macro edificazioni ha prodotto il sistema urbano diffuso che caratterizza l’area metropolitana milanese (e non solo). In questo senso non si riconosce la possibilità di mitigazione a tutte le azioni che producono consumo di suolo libero.

Come indicato nella descrizione della metodologia altre componenti (struttura urbana, paesaggio, patrimonio culturale, ecc.) hanno oggi la possibilità di essere valutate solo parzialmente, in quanto molti effetti si esplicheranno solo nella fase attuativa.

Ci si riferisce in particolare alla strutturazione morfo-urbanistica dei nuovi insediamenti, che non è definita in sede di pianificazione generale e che pertanto solo in parte può rivelare le relazioni di prossimità che si andranno ad instaurare con il tessuto preesistente. Sono viceversa immediatamente desumibili, in quanto esplicitamente dichiarati dal PGT, gli obiettivi assegnati a ciascun ambito nonché le criticità che devono essere risolte.

La valutazione risulta in parte sospesa anche per quanto riguarda la tutela e valorizzazione di elementi di interesse culturale non riconosciuti in termini vincolistici o generali. Ci si riferisce in particolare ai beni

“minori”, appartenenti più alla sfera del valore testimoniale che non a quelle del pregio architettonico, eventualmente presenti negli ambiti di riconversione. Per la valorizzazione di tali elementi puntuali si confida in una adeguata valutazione in sede di piano attuativo (in questi casi si è inserito il simbolo “M”).

(22)

Vi sono infine le componenti legate all’economia e alla rete dei servizi che risultano praticamente sempre positive. Tale giudizio sintetico deriva dal fatto che:

- ogni edificazione comporta l’attivazione di risorse lavorative dirette (la componente costruttiva) e indirette (l’indotto commerciale in fase di cantiere e l’utenza derivante dagli abitanti insediati);

- tutti gli ambiti edificatori previsti hanno non solo un contributo al sistema dei servizi congruo rispetto al carico aggiuntivo indotto, ma anche integrativo rispetto al fabbisogno pregresso.

All’interno di questa famiglia di componenti generalmente positive si colloca anche la fattispecie C12 Popolazione. Nel caso specifico si è scelto di “pesare” maggiormente il contributo di risoluzione di criticità o di beneficio al sistema dei servizi rispetto alla indubbia riduzione di uguali possibilità per le generazioni future. E’ infatti indiscutibile che la trasformazione in senso urbano di un ambito sia irreversibile e dirimente rispetto a eventuali diverse scelte future.

[14] COERENZA INTERNA

14.1. MATRICE AZIONI / CRITERI DI SOSTENIBILITÀ

Con riferimento alle azioni proposte dal PGT si esprime la seguente valutazione:

AZIONI

ACQUA ARIA ECONOMIA ECOSISTEMI ENERGIA PAESAGGIO SOCIETA’ SOTTOSUOLO SERVIZI STRUTTURA URBANA SUOLO

Promuovere la fruibilità degli

spazi aperti X       X X X

Valorizzare le identità e i luoghi

che danno forma alla città X XX X   X   X

Integrare le polarità urbane e

territoriali X XX XX X XX

Orientare la sostituzione delle

funzioni urbane e territoriali X X X X X X X

Elevare la qualità ambientale e prestazionale del tessuto insediativo

X X X

Promuovere biodiversità e miglioramento dell’ecosistema urbano

X X X X

Ottimizzare e vitalizzare gli spazi

di socialità e aggregazione X X X X X X X

(23)

Valorizzare i luoghi del

commercio di prossimità X X X X X X

Promuovere il riuso e recupero

del patrimonio storico e rurale X X X X X

E’ chiaro che trattandosi di obiettivi volti al miglioramento delle condizioni territoriali, sociali ed economiche del Comune, le valutazioni non possono che essere positive.

Da questa valutazione generale emergono però due principi importanti:

- sono state selezionate azioni/strategie coerenti con i caratteri territoriali locali - le azioni sono specifiche e direttamente incidenti sull’evoluzione urbana/territoriale.

14.2. PREVISIONI EDIFICATORIE IN AMBITO CONSOLIDATO

La Variante non prevede nuove trasformazioni ma punta alla riqualificazione di ambiti dismessi o di completamento, peraltro già previsti dal vigente PGT.

Nel Piano delle regole sono previsti:

- tre Ambiti di rigenerazione urbana:

o Ex Cartiera lungo la nuova Paullese (terziario commerciale) o Ex Postalmarket a San Bovio (terziario commerciale) o San Bovio (terziario commerciale)

o Ex Astrea a Mezzate (residenziale) - un Ambito di completamento:

o via Liguria (produttivo).

Si tratta prevalentemente di aree poste al margine dell’edificato esistente, con edificato dismesso (ad eccezione di via Liguria).

Complessivamente:

- hanno una superficie pari a 177.160 mq - di cui 11.365 mq su suolo attualmente libero

- sviluppano una capacità edificatoria (SL) di 88.800 mq

(24)

ARU1 - Ambito di rigenerazione urbana ex Cartiera

COMPONENTI TERRITORIALI ED ELEMENTI SENSIBILI

C1 - Acque C2 - Flora Fauna C3 - Rete ecologica C4 - Rumore C5 - Aria C6 - Suolo C7 - Mobilità C8 – Sistema urbano C9 - Paesaggio C10 - Patrimonio culturale C11 - Economia C12 - Popolazione C13 - Servizi Monitoraggio

Impatti M M M -- M + M + M X + + + si

Misure di mitigazione

Si applicano sempre le misure di mitigazione generale indicate nei capitoli 14 e 15.

In sede attuativa devono essere monitorate le proposte progettuali al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità per le componenti Mitigabili.

Particolare attenzione deve essere posta alle relazioni con il margine urbano verso gli spazi aperti e con le visuali dalla Paullese

ARU2 - Ambito di rigenerazione urbana ex Postalmarket

COMPONENTI TERRITORIALI ED ELEMENTI SENSIBILI

C1 - Acque C2 - Flora Fauna C3 - Rete ecologica C4 - Rumore C5 - Aria C6 - Suolo C7 - Mobilità C8 – Sistema urbano C9 - Paesaggio C10 - Patrimonio culturale C11 - Economia C12 - Popolazione C13 - Servizi Monitoraggio

Impatti M M M -- M + M + M X + + + si

Misure di mitigazione

Si applicano sempre le misure di mitigazione generale indicate nei capitoli 14 e 15.

In sede attuativa devono essere monitorate le proposte progettuali al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità per le componenti Mitigabili.

Particolare attenzione deve essere posta alle relazioni con l’edificato circostante.

(25)

ARU3 - Ambito di rigenerazione urbana S.Bovio

COMPONENTI TERRITORIALI ED ELEMENTI SENSIBILI

C1 - Acque C2 - Flora Fauna C3 - Rete ecologica C4 - Rumore C5 - Aria C6 - Suolo C7 - Mobilità C8 – Sistema urbano C9 - Paesaggio C10 - Patrimonio culturale C11 - Economia C12 - Popolazione C13 - Servizi Monitoraggio

Impatti M M M -- M + M + M X + + + si

Misure di mitigazione

Si applicano sempre le misure di mitigazione generale indicate nei capitoli 14 e 15.

In sede attuativa devono essere monitorate le proposte progettuali al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità per le componenti Mitigabili.

Particolare attenzione deve essere posta alle relazioni con l’edificato circostante.

ARU4 - Ambito di rigenerazione urbana ex Astrea

COMPONENTI TERRITORIALI ED ELEMENTI SENSIBILI

C1 - Acque C2 - Flora Fauna C3 - Rete ecologica C4 - Rumore C5 - Aria C6 - Suolo C7 - Mobilità C8 – Sistema urbano C9 - Paesaggio C10 - Patrimonio culturale C11 - Economia C12 - Popolazione C13 - Servizi Monitoraggio

Impatti M M M -- M + M + M X + + + si

Misure di mitigazione

Si applicano sempre le misure di mitigazione generale indicate nei capitoli 14 e 15.

In sede attuativa devono essere monitorate le proposte progettuali al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità per le componenti Mitigabili.

Particolare attenzione deve essere posta alle relazioni sia con l’edificato sia con il margine esterno e con le visuali dalla Paullese

(26)

14.3. MOBILITÀ

Il territorio è interessato da previsioni infrastrutturali di rilevanza sovracomunale: si tratta del prolungamento della linea metropolitana 3 dall’attuale capolinea di San Donato. Il progetto è ancora in fase embrionale.

A livello locale la Variante prevede di consolidare i percorsi esistenti attraverso la loro messa in rete e il completamento dei tratti mancanti:

- completamento della pista ciclabile via Umbria-via Abruzzi a San Bovio

- progettazione della pista ciclopedonale San Bovio (Peschiera) – San Felice (Segrate) - nuovo tratto di collegamento ciclopedonale tra via Carducci e via Moro

- differenziazione gerarchica e individuazione di direttrici in ambito urbano

- identificazione di percorsi principali e secondari extraurbani e campestri mediante segnaletica e interventi di messa insicurezza.

 Trattasi di proposte assolutamente positive sia per il territorio sia per la comunità che hanno anche riflessi sull’economia locale essendo elementi che aumentano l’attrattività da territori esterni.

Ambito di completamento via Liguria

COMPONENTI TERRITORIALI ED ELEMENTI SENSIBILI

C1 - Acque C2 - Flora Fauna C3 - Rete ecologica C4 - Rumore C5 - Aria C6 - Suolo C7 - Mobilità C8 – Sistema urbano C9 - Paesaggio C10 - Patrimonio culturale C11 - Economia C12 - Popolazione C13 - Servizi Monitoraggio

Impatti M M M -- M -- X M M X + + + si

Misure di mitigazione

Si applicano sempre le misure di mitigazione generale indicate nei capitoli 14 e 15.

In sede attuativa devono essere monitorate le proposte progettuali al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità per le componenti Mitigabili.

Particolare attenzione deve essere posta alle relazioni con il margine esterno.

(27)

14.4. SERVIZI, SISTEMA DEL VERDE E RETE ECOLOGICA

Tra le principali previsioni del Piano dei Servizi si segnalano:

- messa in rete e valorizzazione del Castello Borromeo - interventi diffusi per vitalizzare gli spazi della socialità

La Variante PGT inoltre conferma e arricchisce l’infrastrutturazione verde attraverso:

- la valorizzazione dell’area del Carengione (forestazione urbana, potenziamento fruibilità)

- la riqualificazione l’area ex circo di via Carducci e la sua connessione con l’area naturale del Carengione (all’interno del progetto “Re Lambro)

- realizzazione del parco di cintura urbana Grande Forlanini (Milano, peschiera Borromeo, Segrate, PASM)

 Un sistema articolato di interventi che strutturano un’azione importante e positiva per la valorizzazione degli elementi esistenti, anche di portata sovracomunale.

Le proposte puntuali e le politiche generali definiscono uno scenario paesaggistico-ambientale di grande interesse e adeguato alle risorse.

14.5. CONSUMO DI SUOLO E OBIETTIVI QUANTITATIVI DI SVILUPPO

La Variante PGT ha definito e promosso tre linee di azione nette:

- impedire la trasformazione di suolo agricolo e di suolo libero non edificato;

- promuovere la rigenerazione delle aree dismesse;

- favorire interventi di sostituzione edilizia e funzionale.

Le scelte trovano traduzione nelle seguenti previsioni:

S.Bovio

- Ambiti di rigenerazione 2 e 3

- Ambito agricolo periurbano in riduzione del consumo di suolo

(28)

Mezzate e fascia a cavallo della strada Paullese - Ambiti di rigenerazione 2 e 4

- Ambito di completamento via Liguria

- 3 ambiti di forestazione urbana in riduzione del consumo di suolo - 2 ambiti agricoli periurbani in riduzione del consumo di suolo

In termini quantitativi la Variante indica:

75 - Il calcolo degli abitanti teorici tiene conto del parametro di 130 mq/ab

(29)

La Variante non riconferma previsioni insediative per complessivi 30.000 mq di superficie lorda (Sl) a fronte di 93.379 mq di superficie territoriale (St), …

Sotto il profilo strettamente quantitativo le scelte compiute nell’ambito della Variante portano a riconoscere una superficie lorda (Sl) complessiva pari a 93.800 mq, a fronte di 193.246 mq di superficie territoriale (St). È opportuno osservare che sul totale della superficie lorda, solo 6.800 mq rappresentano le previsioni di nuovo sviluppo che interessano suolo libero per 11.365 mq, mentre i restanti 87.000 mq di superfice lorda si riferiscono alla superficie già edificata all’interno degli ambiti di rigenerazione urbana identificati dalla Variante.

Con riferimento alla LR 31/2014 il bilancio è il seguente:

(30)

[15] VALUTAZIONI DI SOSTENIBILITÀ 15.1. PREMESSA

Come è noto il Rapporto ambientale non rappresenta il momento conclusivo della Valutazione Ambientale Strategica del PGT.

In particolare non è questa la sede per fare la “valutazione finale” del Piano che, viceversa, si forma:

- con il contributo dei Soggetti competenti in materia ambientale e degli Enti territorialmente interessati nonché del Pubblico interessato,

- dopo la Conferenza di valutazione conclusiva,

- con la decisiva sintesi, a cura dell’Autorità competente d’intesa con l’Autorità Procedente, all’interno del parere motivato.

15.2. COMPITI DEL RAPPORTO AMBIENTALE

La disciplina Regionale affida infatti al Rapporto ambientale il compito di:

- illustrare il rapporto del Piano oggetto di indagine con altri Piani;

- definire i possibili effetti significativi sull’ambiente;

- individuare le misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti negativi;

- fare la sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate;

- descrivere le misure previste per il monitoraggio.

15.3. PERCORSO ED ESITI

In ossequio a tale logica il Rapporto ambientale ha:

- verificato la coerenza del Piano rispetto agli strumenti di pianificazione più significativi a livello provinciale e regionale (vedi Coerenza esterna);

- individuato gli impatti delle azioni con effetti territoriali (vedi Coerenza interna);

- definito le direttive per gli interventi di mitigazione (vedi matrici di Coerenza interna);

- descritto il percorso di costruzione delle alternative (vedi paragrafo seguente);

- individuato e organizzato il sistema di monitoraggio (vedi Capitolo successivo).

In relazione alla definizione delle scelte e alla valutazione delle alternative si deve richiamare il principio espresso nella descrizione della metodologia, ovvero della “valutazione in itinere”.

Coerentemente con ciò le attività di pianificazione urbanistica e di valutazione ambientale hanno seguito un percorso coordinato e parallelo che ha dato, in larga parte, risultati attesi.

In particolare è utile dare conto del fatto che non tutte le scelte ipotizzate durante la fase di costruzione del PGT hanno trovato sbocco nella configurazione definitiva portata alla Conferenza e poi al Consiglio Comunale. Ovviamente le ragioni che hanno condotto alla revisione sono molteplici, ma tra queste vi sono anche le indicazioni di ordine ambientale scaturite dal continuo e proficuo rapporto tra i soggetti convolti (Amministratori, Uffici comunali, Pianificatore, Valutatore).

(31)

15.4. PARERE CONCLUSIVO

Al termine della stesura del Rapporto ambientale si propone una sintesi valutativa che, nel rispetto delle competenze più volte richiamate, esprime un parere complessivo sul Piano.

1) La proposta di Variante PGT appare coerente con gli obiettivi e i contenuti dei piani sovraordinati.

2) Il Piano, nella sua configurazione finale (ovvero integrato con le indicazioni in itinere provenienti dalla VAS), risulta particolarmente attento alle tematiche paesistico-ambientali che, anzi, costituiscono fattore ordinatore e generatore delle politiche complessive.

3) Di particolare significato la strategia complessiva connessa alle trasformazioni insediative che si fonda in via principale sulla rigenerazione degli ambiti dismessi.

4) In termini di consumo di suolo risulta molto importante (quantitativamente) e positiva (culturalmente) l’azione di riduzione proposta.

5) Il Piano introduce un interessante strumento di controllo e orientamento delle trasformazioni al fine di ridurre le emissioni climalteranti e aumentare la resilienza urbana. Tale strumento, verificato e aggiornato nel tempo, può diventare un elemento di particolare significato per la corretta gestione del territorio.

[16] IL MONITORAGGIO DEL PIANO 16.1. OBIETTIVO

Il monitoraggio è un’attività che ha come obiettivo finale quello di verificare l’andamento delle variabili ambientali, sociali, territoriali ed economiche su cui il Piano ha influenza.

In sostanza il monitoraggio deve consentire di evidenziare i cambiamenti sull’ambiente indotti dalle azioni previste dal Piano (nel suo complesso), valutando nel tempo il grado di raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale che la stessa VAS si è data.

16.2. PROGRAMMA

Il programma di monitoraggio prevede:

- l’individuazione dei soggetti - la definizione degli indicatori

- l’individuazione di un calendario di verifica e aggiornamento - l’articolazione delle attività (strumenti e momenti di confronto).

16.3. SOGGETTI

I soggetti coinvolti dal sistema di monitoraggio sono:

- Comune (elemento principale che guida, per tempi e modi, il processo di monitoraggio) - ARPA (per le specifiche competenze all’interno dell’attività di vigilanza sul territorio) - ATS (per le specifiche competenze all’interno dell’attività di vigilanza sul territorio)

- Pubblico (inteso come cittadini e associazioni che partecipano agli appuntamenti di verifica).

(32)

16.4. INDICATORI

Gli indicatori proposti sono in grado di garantire sia la confrontabilità delle performance del nuovo Piano rispetto ad una condizione pregressa sia rispetto al contesto territoriale di scala sovracomunale.

Il valore tendenziale indica il trend che deve essere utilizzato come riferimento.

= Valore in aumento

= valore in diminuzione

INDICATORE -

UNITÀ DI MISURA

DEFINIZIONE

VALORE TENDENZIALE

S1 - Bonifiche (%) Rapporto percentuale tra aree bonificate (concluse)

e da bonificare (procedure aperte)

S2 - Grado di frammentazione del territorio urbanizzato

Rapporto tra il perimetro “sensibile” delle aree

urbanizzate e la loro superficie

S3 - Servizi comunali

(mq/ab) Superficie dei servizi attuati per residente

S4 - Permeabilità dei suoli urbani (%)

Rapporto percentuale tra la superficie drenante e la

superficie urbanizzata

S5 - Interferenza nuove infrastrutture e rete ecologica (ml)

Lunghezza dei tratti relativi a nuove infrastrutture

che ricadono nei gangli o nei corridoi ecologici.

S6 - Dotazione di piste ciclopedonali (ml)

Sviluppo lineare di sistemi ciclo-pedonali in sede

riservata

S7 - Superfici arborate (%)

Rapporto tra aree a bosco, arboree-arbustive, destinate a colture legnose e la superficie

territoriale.

S8 – Elettro magnetismo (mq)

Superficie territoriale ricadente in fasce di rispetto

da elettrodotti in ambito urbano

S9 – Coperture in

cemento amianto (mq) Superficie delle coperture in cemento amianto

S10 – Consumi idrici (mc/ab)

Rapporto fra quantità emunta e quantità fatturata

all’utenza

16.5. CALENDARIO

Si ipotizza che un tempo congruo per una prima verifica sia definibile in via preliminare in 4 anni.

Il tempo proposto si colloca un anno prima della scadenza formale del Documento di piano (5 anni) al fine di garantire un adeguato supporto in sede di revisione.

16.6. STRUMENTI E ATTIVITÀ

Le attività da mettere in campo sono (tra parentesi i soggetti incaricati):

(33)

- Popolamento degli indicatori al “T0 - Tempo Zero” ovvero alla data di approvazione del PGT, che rappresenta il momento in cui iniziano ad esplicarsi sul territorio gli effetti delle scelte (Comune, ARPA, ATS)

- Raccolta dati per aggiornamento indicatori al 4° anno (Comune, ARPA, ATS)

- Indizione di una o più conferenze di monitoraggio (Comune - invitare il Pubblico affinché collabori alla definizione degli esiti del processo e alle valutazioni di performance)

- Redazione del rapporto di monitoraggio (Comune)

- Messa a disposizione per la revisione del Documento di piano (Comune).

[17] ALLEGATI

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