Adempimenti in caso di successione
Autore: Valentina Azzini | 02/08/2021
Denuncia di morte, dichiarazione di successione, ricerca di un testamento, sblocco del conto corrente: ecco cosa fare in caso di decesso di un parente.
È deceduto un tuo parente stretto, oppure il tuo coniuge e ti devi attivare per
gestire il suo patrimonio e le attività che svolgeva in vita, ma non hai idea di cosa devi fare in concreto e a quali uffici devi rivolgerti. Magari, il de cuius lavorava ancora, oppure godeva di una pensione di cui potranno beneficiare gli eredi, o ancora viveva in un appartamento concessogli in locazione. Vediamo allora in questa breve guida quali sono gli adempimenti in caso di successione, a chi rivolgersi e con quali tempistiche.
Gli eredi
Quando una persona muore, i suoi beni vengono devoluti agli eredi, cioè a quei parenti più o meno “stretti”, che la legge individua come destinatari dell’eredità.
Si distinguono a tal proposito:
gli eredi legittimi, ossia quelli che la legge individua come tali in mancanza di testamento da parte del defunto. Sono tali il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli, gli altri parenti e lo Stato. Il parente più prossimo esclude quello più remoto e, se vi sono parenti dello stesso grado, l’eredità si divide tra questi in parti uguali;
gli eredi legittimari vengono in rilievo in caso di testamento e sono quegli eredi (coniuge e figli) che non possono essere esclusi dalla successione, pur potendo il testamento prevedere lasciti anche in favore di persone che altrimenti non rivestirebbero la qualità di erede o non sarebbero parenti.
Denuncia di morte
Entro 24 ore dal decesso, gli eredi dovranno presentare denuncia di morte presso l’Ufficio dello Stato Civile del Comune e, prima della sepoltura, dovranno rivolgersi, sempre all’Ufficio dello Stato Civile, per l’avvio delle pratiche cimiteriali.
La dichiarazione di morte e l’avvio delle pratiche cimiteriali possono tuttavia essere effettuate anche dall’impresa di onoranze funebri scelta per l’organizzazione del funerale, che potrà anche procurare agli eredi il certificato di morte in più copie, necessario per lo svolgimento di successivi adempimenti.
La dichiarazione di successione
Entro un anno dal decesso, invece, gli eredi sono tenuti alla presentazione della dichiarazione di successione presso L’Agenzia delle Entrate competente.
Se gli eredi sono diversi, la dichiarazione presentata da uno di essi è efficace per tutti gli altri e per i legatari.
La dichiarazione di successione non deve essere presentata nel caso in cui si verifichino, congiuntamente, i seguenti presupposti:
l’eredità sia devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del de cuius;
l’attivo ereditario abbia un valore inferiore ad euro 25.822,84 e non comprenda beni immobili o diritti reali immobiliari.
La dichiarazione di successione può essere presentata dall’erede personalmente presso la Cancelleria della volontaria giurisdizione del tribunale, oppure si può delegare tale attività ad un Caf, o ad un commercialista o ad un notaio.
I documenti del defunto
I documenti del defunto (carta d’identità, passaporto, patente di guida) devono invece essere consegnati alle autorità o enti competenti. In particolare, la carta di identità dovrà essere restituita al Comune di residenza, il passaporto alla Questura e la patente alla Motorizzazione Civile.
Il conto corrente del defunto
Al momento del decesso, l’istituto bancario o postale presso cui il de cuius aveva il proprio conto corrente provvede al blocco del conto stesso e dell’eventuale dossier titoli, finché gli eredi non dimostreranno di aver accettato la successione e, se dovuta, di aver presentato la dichiarazione di successione.
Gli eredi non potranno dunque fino allo sblocco del conto corrente prelevare denaro, né eseguire pagamenti – anche per conto del defunto – attingendo dal conto medesimo.
Le uniche operazioni che per un limitato periodo di tempo sono approvate e
autorizzate dalla banca o dalle poste sono:
il pagamento delle utenze domiciliate sul conto corrente (acqua, luce, gas e telefono);
il pagamento delle spese funebri, previa esibizione della ricevuta rilasciata dall’impresa di onoranze funebri
Anche le deleghe già approvate per il pagamento di Modelli F23 e F24 vengono revocate in seguito al decesso, pur se approvate quando il de cuius era ancora in vita.
Per lo sblocco del conto corrente, gli eredi dovranno presentarsi presso la sede bancaria o postale ove il conto corrente in questione era aperto muniti di dichiarazione dello status di erede rilasciata e autenticata dal Comune di residenza, certificato di morte, copia dei propri documenti di identità e codici fiscali.
L’istituto di credito provvederà dunque ad aprire un nuovo c/c loro cointestato (il cosiddetto “conto eredi”), sul quale verranno trasferite le somme presenti sul c/c intestato al defunto, una volta che questo verrà sbloccato.
Aperto il conto eredi, la banca o la posta rilasceranno entro qualche giorno la cosiddetta “lettera di sussistenza”, con la quale sarà possibile presentare, se ve ne sono i presupposti, la dichiarazione di successione.
Presentata la dichiarazione di successione, si dovrà ritornare in banca o in posta per consegnare la relativa ricevuta. Ciò fatto, entro qualche settimana, il conto corrente del defunto verrà sbloccato e la somma giacente sarà trasferita sul conto eredi.
I contratti stipulati dal defunto
Può accadere che, al momento della morte, il de cuius ancora prestasse attività lavorativa, dipendente o autonoma, che fossero in essere contratti di locazione (ad esempio per la casa di abitazione, l’ufficio o il garage). Vediamo i contratti più frequenti.
Contratto di lavoro
Alla morte del dipendente, l’azienda dovrà liquidare agli eredi le competenze maturate a titolo di retribuzione e competenze di fine rapporto non ancora corrisposte, nonché il Tfr.
Anche in questo caso, gli eredi dovranno dimostrare di essere tali producendo al latore la dichiarazione dello status di erede rilasciata e autenticata dal Comune di residenza e copia dei propri documenti di identità.
Contratti di locazione
Gli eredi, comunicato il decesso al locatore, dovranno concordare con quest’ultimo tempi e modalità per la risoluzione del rapporto e lo sgombero dei locali.
La risoluzione del rapporto dovrà poi essere registrata presso l’Agenzia delle Entrate, con conseguente pagamento delle relative imposte e marche da bollo.
Contratti di finanziamento per il pagamento dell’auto
Anche i contratti di finanziamento in essere verranno trasferiti agli eredi e a questi intestati.
Il veicolo o i veicoli di proprietà del de cuius dovranno a loro volta essere intestati a tutti gli eredi, con contestuale vendita ad uno di essi qualora ve ne fosse uno interessato a tenere il mezzo per sé. Questa pratica potrà essere seguita da un’agenzia di pratiche auto, oppure essere espletata direttamente dagli eredi presso l’ACI.
La pensione
Se il de cuius era titolare di pensione al momento del decesso, oppure aveva maturato i requisiti per il diritto a pensione, questa potrà essere devoluta agli eredi e, in particolare, al coniuge (purché non separato con addebito, né divorziato) e ai figli minori.
Se il coniuge superstite ancora lavora e percepisce un reddito, l’importo della
pensione verrà decurtato in proporzione alla situazione reddituale del beneficiario.
La domanda di reversibilità deve essere fatta personalmente dagli eredi beneficiari, oppure con l’aiuto di un Caf, all’Inps, mediante procedura online o call center.
Assieme alla domanda di reversibilità dovrà altresì essere richiesto all’Inps il pagamento dei ratei di tredicesima maturati e non riscossi.