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Academic year: 2021

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2. Trasporto marittimo in Toscana

2.1 Il trasporto marittimo in Toscana ed il ruolo degli interporti

Il trasporto marittimo riveste un ruolo di notevole importanza nel trasporto intermodale e rappresenta la modalità privilegiata per l'abbattimento dell'impatto ambientale e della congestione del traffico dovuti ai servizi di trasporto.

Un sistema di affacci a mare efficiente ed accessibile è un importante elemento di competitività del territorio poichè:

• consente una più ampia presenza delle merci sui mercati di destinazione finale; • riduce il costo generalizzato di trasporto delle imprese;

• è un elemento di attrattività d’impresa.

Pertanto la capacità produttiva e l’efficienza della rete portuale regionale possono tradursi in accessibilità del sistema, capacità di intercettare nuovi flussi di traffico, attrarre nuove imprese sul territorio o creare le condizioni per lo sviluppo di quelle già insediate.

Il trasporto marittimo in Toscana relativo a merci e passeggeri copre attualmente circa il 14 e l’8% del traffico marittimo nazionale e internazionale rispettivamente.

Per incrementarlo ulteriormente e renderlo più efficiente sono necessari miglioramenti dei collegamenti infrastrutturali che consentano un maggior uso della ferrovia; inoltre l’attribuzione di specifiche funzioni ai singoli porti contribuirà a valorizzare al massimo il sistema di trasporto e renderlo competitivo rispetto ai porti del Nord Europa. Se infatti dovesse accadere che le merci bulk e containerizzate che attualmente utilizzano i porti toscani, scegliessero di affluire o defluire in maggiore quantità verso i porti del Nord Europa, questo porterebbe ad una perdita di ricchezza per i tre porti della Toscana e per l’intera regione, come mostrano le indagini Censis effettuate all’inizio degli anni 2000.

In Toscana sono presenti due interporti: Livorno Guasticce e Prato Gonfienti, entrambi dotati di buone potenzialità.

Caratterizzano l’interporto di Guasticce ampie aree a disposizione, per circa 250 ettari, efficaci collegamenti infrastrutturali quali un raccordo diretto con la FI-PI-LI, discrete connessioni con le autostrade A11, A12, raccordo ferroviario con la linea tirrenica e, di non minore importanza, vicinanza all’aeroporto di Pisa, da cui dista solo 12 km , prossimità con il porto di Livorno, situato a soli 4 km di distanza.

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Lo stesso interporto di Gonfienti, pur contando su spazi minori che si attestano sugli 80 ettari circa, dispone di collegamenti ferroviari con la Firenze- Bologna e la Firenze_Lucca ed è posto presso l’intersezione tra le autostrade A1 ed A11.

Gli interporti, concepiti come luoghi di concentrazione di sinergie organizzative e servizi alle merci, riescono a snellire i processi di trasporto e a razionalizzarli, specie quando sono strategicamente connessi alle infrastrutture. In tale ottica vanno considerate le ipotesi di rafforzamento, nel caso dell’interporto di Guasticce, dei collegamenti con il porto di Livorno attraverso la messa in atto di un servizio veloce su ferro tipo navetta e la progettazione di tratte su via navigabile, utilizzando il canale scolmatore dell’Arno.

L’ordine e l’organizzazione di un sistema infrastrutturale moderno ed efficiente può contribuire all’innalzamento del sistema produttivo regionale rendendo più attrattiva la portualità della regione ed aprendola ai mercati internazionali, elemento ancora più significativo in questi anni di forti cambiamenti che vedono la progressiva affermazione degli scambi con i nuovi mercati dell’est Europa e dell’Estremo Oriente, che pesano ormai tanto quanto il più tradizionale e importante mercato del Nord America.

La ricchezza di collegamenti infrastrutturali di allacciamento alla rete dei corridoi trans-europei fanno delle infrastrutture della costa una piattaforma logistica di primaria rilevanza nello sviluppo dei traffici del Mediterraneo. La centralità geografica rispetto ai collegamenti terrestri e navali porta alla valorizzazione dei traffici Ro-Ro, in crescita nell’ambito dell’Autostrada del Mare; tali traffici comportano, però, rischi di impatto ambientale per gli effetti di congestione e necessitano, pertanto, di essere governati attentamente attraverso adeguati collegamenti ferroviari con l’interporto e l’entroterra.

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2.2 Merci movimentate e collegamenti

Il sistema dei trasporti via mare offerto dalla Toscana si presenta come una realtà importante nel paese. Il porto di Livorno movimenta il 4,7% del traffico italiano, posizionato al 2° posto per flussi di merci varie, dopo Genova e al 4° per traffico container dopo Gioia Tauro, Genova e La Spezia. Secondo i dati Cnel sono 30 le aree economiche intercontinentali e altrettanti i porti inframediterraneo collegati con il porto di Livorno. Secondo i dati della Capitaneria di Livorno su 4600 navi partite da Livorno nel corso degli ultimi anni, 1500 erano dirette ad altri paesi Europei, 628 fuori Europa.

2.3 I tre porti toscani

Per quanto riguarda i porti commerciali la Toscana può contare su un sistema regionale equilibratamente distribuito lungo l’arco costiero con riferimento al sistema infrastrutturale interno. I porti toscani sono caratterizzati da un buon livello di accessibilità sia per il trasporto su gomma che ferroviario. Sono inoltre caratterizzati da una buona disponibilità di aree retroportuali.

Il Master Plan della rete dei porti toscani, allegato al PIT, definisce ed individua il sistema dei porti toscani secondo la seguente gerarchia:

porti di interesse regionale, nazionale e internazionale: Livorno, Carrara e Piombino. Sono sede di Autorità Portuale (Legge n 84/1994);

porti di interesse regionale e interregionale: Viareggio, Marina di Campo, Porto Santo Stefano (Valle), Porto Azzurro, Giglio;

porti e approdi turistici.

Lo stesso documento, in quanto parte integrante del Piano di Indirizzo Territoriale, attribuisce alla rete dei porti toscani un ruolo centrale per l’organizzazione della mobilità di merci e persone ed assume come obiettivo strategico lo sviluppo della piattaforma logistica costiera come sistema economico multisettoriale, rete di realtà urbane attrattive, poli infrastrutturali con funzioni di apertura internazionale verso il mare e verso le grandi metropoli europee e fasci di collegamento plurimodali interconnessi;

Relativamente ai porti commerciali, il Master Plan, assume come obiettivo territoriale lo sviluppo delle infrastrutture e la tutela degli spazi necessari e funzionali alla realizzazione delle autostrade del mare e delle altre tipologie di traffico per accrescere la competitività del sistema portuale toscano.

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Lo sviluppo della portualità commerciale toscana è strettamente legata alla realizzazione delle opere infrastrutturali di connessione con i corridoi europei I e V.

Risultano fondamentali il completamento del Corridoio Tirrenico a tipologia autostradale a sud, il potenziamento nella tratta nord, la realizzazione delle opere legate alla dorsale centrale e del Corridoio Tirreno – Brennero; altrettanto importante è la connessione con i sistemi produttivi costieri dell’Adriatico attraverso il completamento della Strada di Grande Comunicazione Grosseto – Fano.

Caratteristiche strutturali e traffici dei porti commerciali

Principali caratteristiche strutturali e traffici dei porti commerciali Livorno Piombino Marina di Carrara

Lunghezza degli accosti (m) 9.443 3.110 1.600

Superficie dei piazzali (m2) 49.000 33.000 12.000

Profondità dei fondali max (m) 13,5 11,5 10,0

Totale di merci movimentate (milioni di tonn)

1999 21,7 8,3 3,1 2000 24,6 10,4 3,4 2001 24,6 10,4 3,4 2002 25,3 8,2 3,2 2003 25,7 8,6 3,1 2004 27,1 8,2 3,1 2005 28,2 8,3 3,1 2006 28,6 9,0 3,3 2007 32,9 9,0 2,9

Di cui container (migliaia di TEU)

1999 479 - 11 2000 501 - 11 2001 502 - 9 2002 520 - 10 2003 541 - 9 2004 579 - 8 2005 601 - 7 2006 596 - 5 2007 671 - 2

Passeggeri in imbarco e sbarco (migliaia)

1999 1272* 3401 - 2000 1489* 3206 - 2001 1630* 3522 - 2002 1677* 3631 - 2003 1803* 3656 - 2004 1953* 3615 - 2005 2051* 3637 - 2006 2309* 3852 - 2007 2232* 3827 -

Tabella 1: Principali caratteristiche strutturali e traffici dei porti commerciali. (*non comprende il traffico crocieristico (fonte Confetra)

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2.4 Influenza dei porti toscani sul traffico Anno tonn x 1000 Livorno Marina Di Carrara Piombino TOSCANA ITALIA % TOSCANA / ITALIA

Grafico 1: peso dei tre porti toscani sul cabotaggio nazionale. Valori assoluti (tonn x 1000).

Come mostrano la tabella 2 ed il grafico 1,

Toscana movimenta risulta nel 2006 in lieve flessione rispetto al 2005, seguito dall’intera penisola, e si attesta intorno

Grafico 2: merci in navigazione di cabotaggio movimentate nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000). 22.474 0 50.000 100.000 150.000 200.000 2005 2.562 5.438 0 4.000 8.000 12.000 16.000 2005 Marina Di Carrara

a dei porti toscani sul traffico marittimo nazionale – anni 2005

Merce in navigazione di cabotaggio

2005 2005 2005 2006 2006

Sbarchi Imbarchi Totale Sbarchi Imbarchi Totale 7.358 7.116 14.474 6.568 7.031 13.599 1357 1205 2.562 1447 1232 4.654 784 5.438 5.007 974 13.369 9.105 22.474 13.022 9.237 22.259 79.448 79.683 159.131 79.032 78.993 158.025 % TOSCANA / ITALIA 16,8 11,4 14,1 16,5 11,7

Tabella 2: Fonte ISTAT

dei tre porti toscani sul cabotaggio nazionale. Valori assoluti (tonn x 1000).

ed il grafico 1, la quota di traffico in navigazione di cabotaggio che la risulta nel 2006 in lieve flessione rispetto al 2005, riflettendo l’andamento

e si attesta intorno al 14 % del totale italiano.

: merci in navigazione di cabotaggio movimentate nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000). 22.259 159.131 158.025 2005 2006 TOSCANA ITALIA 2.679 5.438 5.981 14.474 2005 2006

Marina Di Carrara Piombino Livorno

5 anni 2005- 2006 2006 Totale 13.599 2.679 5.981 22.259 158.025 14,1

la quota di traffico in navigazione di cabotaggio che la riflettendo l’andamento

: merci in navigazione di cabotaggio movimentate nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000). 158.025

5.981

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Il maggior peso sul cabotaggio spetta a Livorno cui corrisponde una quota di mercato del restante è riferita a Piombino ( 27

Grafico 3: merci in navigazione di cabotaggio m

La suddivisione tra imbarchi e sbarchi evidenzia una lie delle merci rispetto all’importazione

13.599; 61%

Ripartizione tra i porti toscani delle merci in navigazione di cabotaggio

Livorno

Il maggior peso sul cabotaggio spetta a Livorno cui corrisponde una quota di mercato del 7 % ) mentre a Carrara spetta il restante 12 %.

: merci in navigazione di cabotaggio movimentate nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000) e percentuali.

La suddivisione tra imbarchi e sbarchi evidenzia una lieve tendenza della Toscana all’es tazione.

13.599; 61%

2.679; 12%

5.981; 27%

Ripartizione tra i porti toscani delle merci in navigazione di cabotaggio - anno 2006

Livorno Marina Di Carrara Piombino

6

Il maggior peso sul cabotaggio spetta a Livorno cui corrisponde una quota di mercato del 61 %; la spetta il restante 12 %.

ovimentate nei porti toscani.

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2.5 Influenza dei porti toscani sul traffico marittimo internazionale destinazione la penisola italiana

Anno tonn x 1000 Livorno Marina Di Carrara Piombino TOSCANA ITALIA % TOSCANA / ITALIA Tabella 3

Grafico 4: peso dei tre porti toscani sulla navigazione internazionale. Valori assoluti (tonn x 1000).

Come mostrano la tabella 3 ed il grafico 4, la quota di traffico in navigazione Toscana movimenta risulta nel 2006 in

totale italiano.

Grafico 5: merci in navigazione internazionale movimentate nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000). 17.085 0 100.000 200.000 300.000 400.000 2005 500 2.848 0 4000 8000 12000 16000 2005 Marina Di Carrara

toscani sul traffico marittimo internazionale destinazione la penisola italiana – anni 2005 – 2006

Merce in navigazione internazionale

2005 2005 2005 2006 2006 Sbarchi Imbarchi Totale Sbarchi Imbarchi

10.431 3.306 13.737 11.527 3.504 446 54 500 527 64 1.690 1.158 2.848 1.836 1.162 12.567 4.518 17.085 13.890 4.730 268.787 81.028 349.815 279.077 83.083 362.160 ITALIA 4,7 5,6 4,9 5,0 5,7

3: Merce in navigazione internazionale. Fonte ISTAT

: peso dei tre porti toscani sulla navigazione internazionale. Valori assoluti (tonn x 1000).

Come mostrano la tabella 3 ed il grafico 4, la quota di traffico in navigazione

Toscana movimenta risulta nel 2006 in aumento rispetto al 2005, e si attesta intorno al

merci in navigazione internazionale movimentate nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000). 18.620 349.815 362.160 2005 2006 TOSCANA ITALIA 591 2.848 2.998 13.737 2005 2006

Marina Di Carrara Piombino Livorno

7

toscani sul traffico marittimo internazionale avente origine o

2006 Totale 15.031 591 2.998 18.620 362.160 5,1

: peso dei tre porti toscani sulla navigazione internazionale. Valori assoluti (tonn x 1000).

Come mostrano la tabella 3 ed il grafico 4, la quota di traffico in navigazione internazionale che la rispetto al 2005, e si attesta intorno al 5 % del

merci in navigazione internazionale movimentate nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000). 362.160

2.998

(8)

Il maggior peso, anche in questo caso, spetta a Livorno cui corrisponde 81 %; la restante è riferita a Piombino (

Grafico 6: merci in navigazione di cabotaggio movimentate nei porti toscani.

La suddivisione tra imbarchi e sbarchi evidenzia una lieve tendenza delle merci.

15.031; 81%

Ripartizione tra i porti toscani delle merci in navigazione

Livorno

Il maggior peso, anche in questo caso, spetta a Livorno cui corrisponde una quota di mercato dell’ %; la restante è riferita a Piombino ( 17 % ) mentre a Carrara compete il restante 3 %.

: merci in navigazione di cabotaggio movimentate nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000) e percentuali.

La suddivisione tra imbarchi e sbarchi evidenzia una lieve tendenza della Toscana all’esportazione

15.031; 81%

591; 3%

2.998; 16%

Ripartizione tra i porti toscani delle merci in navigazione internazionale - anno 2006

Livorno Marina Di Carrara Piombino

8

una quota di mercato dell’ compete il restante 3 %.

: merci in navigazione di cabotaggio movimentate nei porti toscani.

della Toscana all’esportazione Ripartizione tra i porti toscani delle merci in navigazione

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2.6 Influenza dei porti toscani sul totale del traffico marittimo destinazione nei porti toscani

Anno tonn x 1000 Livorno Marina Di Carrara Piombino TOSCANA ITALIA % TOSCANA / ITALIA Tabella

Grafico 7: peso dei tre porti toscani sulla

Come mostrano la tabella 4 ed il grafico 7, la quota di traffico complessivo in navigazione che la Toscana movimenta risulta nel 2006 in aumento rispetto al 2005, e si attesta intorno all’ 8 % del totale italiano.

Grafico 8: merci in navigazione movimentate in complesso nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000). 39.559 0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 2005 3.062 8.286 0 6.000 12.000 18.000 24.000 30.000 2005 Marina Di Carrara

Influenza dei porti toscani sul totale del traffico marittimo complessivo nei porti toscani – anni 2005- 2006

2005 2005 2005 2006 2006 2006

Sbarchi Imbarchi Totale Sbarchi Imbarchi Totale 17.789 10.422 28.211 18.095 10.535 28.630 1.803 1.259 3.062 1.974 1.296 3.270 6.344 1.942 8.286 6.843 2.136 8.979 25.936 13.623 39.559 26.912 13.967 40.879 348.235 160.711 508.946 358.109 162.076 520.185 % TOSCANA / ITALIA 7,4 8,5 7,8 7,5 8,6 7,9

Tabella 4: Merci totali nei porti. Fonte ISTAT

navigazione in complesso. Valori assoluti (tonn x 1000).

ed il grafico 7, la quota di traffico complessivo in navigazione che la Toscana movimenta risulta nel 2006 in aumento rispetto al 2005, e si attesta intorno all’ 8 % del

movimentate in complesso nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000). 40.879 508.946 2005 2006 TOSCANA ITALIA 3.270 8.286 8.979 28.211 2005 2006

Marina Di Carrara Piombino Livorno

9

complessivo avente origine o

2006 Totale 28.630 3.270 8.979 40.879 520.185 7,9

ed il grafico 7, la quota di traffico complessivo in navigazione che la Toscana movimenta risulta nel 2006 in aumento rispetto al 2005, e si attesta intorno all’ 8 % del

movimentate in complesso nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000). 520.185

2006

8.979

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Il maggior peso, anche in questo caso, spetta a Livorno cui corrisponde una quota di mercato del 70%; è riferito a Piombino l’ulteriore

Grafico 9: merci in navigazione movimentate in complesso nei porti toscani.

La suddivisione tra imbarchi e sbarchi evidenzia una lieve tendenza della Toscan delle merci.

La portualità toscana, ed in particolare il porto di Livorno, si pone come un

internazionale, essendo una piastra logistica che aggrega tre modalità di trasporto: treno, nave, camion, privilegiando la multimodalità. A Livorno

navigazione internazionale, sia in navigazione di cabotaggio. Il totale delle merci movimentate negli anni 2005-2006 è rimasto per lo più stazionario, con lievi flessioni per la merce in cabotaggio ed incrementi della navigazione internazionale. (Tabelle 2

Carrara e Piombino sono porti specializzati

traffico passeggeri il secondo. Possono operare in un’ottica di complementarità ed integrazione Livorno, evitando elementi di con

Hanno buone possibilità per lo Short

28.630; 70%

Ripartizione tra i porti toscani delle merci complessive

Livorno

Il maggior peso, anche in questo caso, spetta a Livorno cui corrisponde una quota di mercato del l’ulteriore 22% e a Carrara compete il restante 8 %.

merci in navigazione movimentate in complesso nei porti toscani. Valori assoluti (tonn x 1000) e percentuali.

La suddivisione tra imbarchi e sbarchi evidenzia una lieve tendenza della Toscan

La portualità toscana, ed in particolare il porto di Livorno, si pone come un

, essendo una piastra logistica che aggrega tre modalità di trasporto: treno, nave, camion, privilegiando la multimodalità. A Livorno afferisce un grosso quantitativo di merce, sia in navigazione internazionale, sia in navigazione di cabotaggio. Il totale delle merci movimentate negli 2006 è rimasto per lo più stazionario, con lievi flessioni per la merce in cabotaggio ed menti della navigazione internazionale. (Tabelle 2-3-4)

Carrara e Piombino sono porti specializzati nel settore lapideo il primo, nel settore sideru il secondo. Possono operare in un’ottica di complementarità ed integrazione Livorno, evitando elementi di conflittualità e concorrenzialità.

Short Sea Shipping.

28.630; 70%

3.270; 8%

8.979; 22%

Ripartizione tra i porti toscani delle merci complessive anno 2006

Livorno Marina Di Carrara Piombino

10

Il maggior peso, anche in questo caso, spetta a Livorno cui corrisponde una quota di mercato del %.

merci in navigazione movimentate in complesso nei porti toscani.

La suddivisione tra imbarchi e sbarchi evidenzia una lieve tendenza della Toscana all’esportazione

La portualità toscana, ed in particolare il porto di Livorno, si pone come un bridge intermodale , essendo una piastra logistica che aggrega tre modalità di trasporto: treno, nave, afferisce un grosso quantitativo di merce, sia in navigazione internazionale, sia in navigazione di cabotaggio. Il totale delle merci movimentate negli 2006 è rimasto per lo più stazionario, con lievi flessioni per la merce in cabotaggio ed

nel settore siderurgico e nel il secondo. Possono operare in un’ottica di complementarità ed integrazione con

3.270; 8%

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2.7 Aree di origine e di destinazione delle merci in Toscana

2.7.1 Traffici internazionali

Sono riportati di seguito i movimenti complessivi delle merci, riferiti alla Toscana, rispetto alla loro destinazione ed al modo di trasporto utilizzato.

Figura 1: esportazioni toscane per modo di trasporto e mercato di destinazione. Fonte IRPET “I porti della Toscana, fattore di coesione territoriale e crescita”.

Figura 2: esportazioni toscane per paese di destinazione. Fonte IRPET “I porti della Toscana, fattore di coesione territoriale e crescita”.

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2.7.2 Traffici nazionali

Gran parte delle merci movimentate rimangono nell’ambito della Toscana stessa, tuttavia le regioni con le quali la Toscana mantiene relazioni commerciali più attive, sia a livello di esportazioni che di importazioni, risultano essere la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Piemonte, la Sardegna ed il Lazio.

Figura 3: merci in navigazione di cabotaggio 2006 Figura 4: merci in navigazione di cabotaggio 2005

Le figure 3 e 4 mostrano che i maggiori movimenti dei porti toscani riguardano principalmente con le regioni insulari, Sardegna e Sicilia, e la stessa Toscana; percentuali minori di traffico competono ad altre regioni limitrofe (Liguria, Emilia Romagna e Lazio) o più distanti.

Poiché, come abbiamo evidenziato, il bacino di riferimento per la movimentazione merci è principalmente la Toscana stessa, l’interscambio ferroviario risulta assai limitato e non competitivo, essendo i ¾ dei percorsi per i porti inferiore ai 100 km.

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13 Tabella 5: Merce movimentata per regione di origine/destinazione in navigazione di cabotaggio (tonn x 1000). Anno 2005. Fonte ISTAT

Tabella 6: Merce movimentata per regione di origine/destinazione in navigazione di cabotaggio (tonn x 1000). Anno 2006. Fonte ISTAT

O / D Abr Cal Camp E R F V G Laz Lig Mar Mol Pug Sar Sic Tos Ven Altro Tot

Toscana _ 125 142 35 400 296 453 0 _ 447 2.931 1.022 768 21 17 6.658

Italia 1.383 2.561 8.140 6.021 2.080 5.148 11.775 932 3 4.674 7.846 14.204 7.152 7.226 538 79.683

O / D Abr Cal Camp E R F V G Laz Lig Mar Mol Pug Sar Sic Tos Ven Altro Tot

Toscana - 354 63 33 135 231 431 1 - 329 2836 746 7354 4 25 5950

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2.8 Passeggeri totali

Passeggeri in cabotaggio ( x 1.000) 2005 2005 2005 2006 2006 2006

Porto Sbarchi Imbarchi Totale Sbarchi Imbarchi Totale

Livorno 858 812 1.669 851 870 1.720

Piombino 1.667 1.610 3.277 1.982 1.966 3.948

Portoferraio 1.389 1.436 2.825 1.598 1.594 3.192

TOSCANA 2.525 2.422 4.946 2.833 2.836 5.668

ITALIA 36.394 36.380 72.774 40.214 40.226 80.440

Tabella 7: Passeggeri in navigazione di cabotaggio. Fonte ISTAT

Dalla tabella 7 emerge come i contributi al movimento totale di passeggeri in Toscana sono riconducibili ai porti di Piombino e Livorno che insieme costituiscono circa il 7% del totale della penisola.

A Piombino la quasi totalità degli scambi (80-85%) avviene con l’isola d’Elba, ed in particolare col porto di Portoferraio, a testimonianza della vocazione specifica che assume Piombino grazie alla sua posizione geografica.

Passeggeri totali ( x 1.000) Porto 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Piombino traghetti 3.401 3.206 3.522 3.631 3.656 3.615 3.277 3.948 3.827 Livorno traghetti 1.272 1.489 1.631 1.677 1.803 1.992 2.051 2.309 2.282 Livorno crociere 250 229 264 298 229 387 463 608 713 Toscana totali 4.923 5.153 5.416 5.606 5.819 5.994 6.110 6.769 6.823 Tabella 8: Passeggeri totali in Toscana anni 1999-2007

Dalla tabella 8 e dal grafico 10 si desume una tendenza alla crescita del movimento passeggeri che è principalmente legato al contributo offerto in senso assoluto dal porto di Piombino, e ai forti incrementi, assoluti per traghetti e relativi per crociere, riguardanti il porto di Livorno.

Per un’analisi più dettagliata si rimanda ai capitoli successivi.

Grafico 10: serie storica del movimento passeggeri per i porti toscani ed in totale. 0 2.000.000 4.000.000 6.000.000 8.000.000 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 TOSC TOT TOSC TRAG PIOM TRAG LIV TRAG LIV CROC

MOVIMENTO PASSEGGERI

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15

2.9 Corridoi infrastrutturali

La Toscana è attraversata da due grandi sistemi infrastrutturali in senso nord-sud: il corridoio costiero tirrenico, costituito da strada e ferrovia e la dorsale appenninica cioè Autostrada del Sole e ferrovia.

Le suddette grandi spine dorsali sono collegate fra di loro da un sistema trasversale formato dalla autostrada A11 Firenze – Pisa e dalla S.G.C. FI-PI-LI.

Figura 5: principali corridoi infrastrutturali su territorio toscano.

Sono presenti, inoltre, le ferrovie trasversali che corrono parallele alle opere suddette, i 2 aeroporti di Pisa e Firenze e i 2 interporti Gonfienti e Guasticce, collegati col porto di Livorno.

Queste infrastrutture e questa disposizione stradale e ferroviaria vedono Livorno ricca di possibilità di espansione perché ubicata in posizione centrale rispetto al sistema viario e ferroviario verticale e trasversale toscano, il che favorisce una piattaforma logistica incentrata sulla città stessa.

Piombino e Carrara si appoggiano sul corridoio tirrenico in posizione più decentrata per i collegamenti con l’interno della Regione.

Un accesso facilitato ai corridoi infrastrutturali potrebbe meglio connettere le portualità toscane con le principali città del nord Italia e del nord Europa, favorendo l’economia regionale.

La Regione Toscana si trova a gestire un quadro complesso perché:

1 – è arduo realizzare un sistema portuale integrato e specializzato per il timore di veder cadere la movimentazione di riferimento per Carrara ed i rifornimenti alle isole ed i passeggeri per Piombino. Si rende necessario quindi incrementare altri tipi di affari basati sullo Short Sea Shipping o sullo sviluppo dei porti turistici. Ciò prevede comunque la fluidificazione delle infrastrutture viarie e ferroviarie di raccordo con i porti.

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2 – i porti per contenitori offrono scarso contributo allo sviluppo dell’occupazione e del territorio perché imperniati su tecnologie avanzate e automatizzate, tuttavia sono l’elemento di sviluppo futuro;

3 – infine è da considerare che un porto con esigui mercati alle spalle, non inserito nelle rotte internazionali, che movimenta principalmente le merci bulk, ha scarse prospettive di guadagno e di incrementare la capacità occupazionale.

Figura

Figura 1: Strutture di nodo in Toscana
Tabella 1: Principali caratteristiche strutturali e traffici dei porti commerciali. (*non comprende il traffico crocieristico  (fonte Confetra)
Tabella 2: Fonte ISTAT
Tabella 4: Merci totali nei porti. Fonte ISTAT
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