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CAPITOLO 3

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Academic year: 2021

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3. I SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE

3.1 INTRODUZIONE

L’inquinamento di aria , acqua, suolo, un consumo di risorse naturali superiore a quello compatibile con la capacità di carico della terra, sono diventati una questione centrale sia per la qualità della vita delle persone che per la competitività delle imprese. È un “problema” che può trasformarsi tuttavia in “occasione” positiva per imboccare la strada dello sviluppo sostenibile. A questo fine occorre muoversi in due direzioni: da una parte, modificare l’esistente mettendo a regime ambientale gli impianti produttivi e le infrastrutture, eliminando le sostanze nocive (o neutralizzandone gli impatti negativi), e riducendo a monte e a valle il consumo di materie prime e di energia per unità di prodotto. Dall’altra parte prevenire e tutelare a monte, dove è possibile, l’ambiente naturale e di lavoro, perchè riparare i danni non reintegra mai pienamente quel che è andato distrutto, è un costo per l’impresa e grava in definitiva sulla finanza pubblica e sulle tasche dei contribuenti. La certificazione ISO 14001 e il Regolamnto europeo EMAS possono essere degli strumenti utili in questa direzione. Favoriscono infatti l’adozione da parte delle imprese di “sistemi di gestione ambientale” che incorporino sin dall’inizio le questioni relative all’ambiente naturale, a quello lavorativo e alla qualità dei prodotti.

Implementare un Sistema di Gestione Ambientale significa realizzare un'impostazione gestionale complessiva delle tematiche ambientali che consenta all'impresa di affrontarle in modo globale, sistematico, coerente, integrato, nell'ottica del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.

La norma ISO 14001 definisce il Sistema di gestione ambientale come:

"la parte del sistema di gestione generale che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva la politica ambientale".

Una definizione del tutto analoga è contenuta nel Regolamento EMAS (art. 2, lett.e) secondo il quale il sistema di gestione ambientale è:

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"la parte del sistema di gestione complessivo comprendente la struttura organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire e attuare la politica ambientale".

Tra i principali obbiettivi di un SGA vi sono:

9 la capacità dell'impresa di svolgere responsabilmente la propria attività secondo modalità che garantiscano il rispetto dell'ambiente;

9 la facoltà di identificare, analizzare, prevedere, prevenire e controllare gli effetti ambientali;

9 la possibilità di modificare e aggiornare continuamente l'organizzazione e migliorare le prestazioni ambientali in relazione ai cambiamenti dei fattori interni ed esterni; 9 la capacità di attivare, motivare e valorizzare l'iniziativa di tutti gli attori all'interno

dell'organizzazione;

la facoltà di comunicare ed interagire con i soggetti esterni interessati o coinvolti nelle prestazioni ambientali dell'impresa

Con la certificazione ISO 14001 o EMAS le imprese imboccano una strada innovativa che richiede non solo il loro impegno ma anche lo stimolo attivo della pubblica Amministrazione e il coinvolgimento pieno dei lavoratori in almeno tre direzioni:

- sollecitare le imprese ad imboccare questo sentiero;

- favorire la messa in opera del sistema partecipandovi in modo attivo;

- esprimere il proprio parere sui risultati conseguiti, come un contributo al” miglioramento continuo” del sistema previsto dalla legge istitutiva.

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3.2 BENEFICI DI UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE

L'obiettivo dei Sistemi di Gestione Ambientale è quello di identificare i principali aspetti ambientali dell'azienda, di tenerli sotto controllo, di coordinare tutte le attività con impatto ambientale e distribuire responsabilità specifiche per la loro realizzazione. I problemi ambientali diventano in questo modo parte integrante della gestione aziendale. Ogni azienda definisce quindi degli obiettivi volontari, come in qualsiasi altro ambito, il cui raggiungimento viene controllato dall'azienda stessa. In questo modo le aziende vengono chiamate alla responsabilità personale e ad un approccio preventivo nella tutela ambientale. Attraverso l'implementazione di un SGA si può certamente realizzare un perfetto monitoraggio della normativa in materia ambientale, avere una maggiore sicurezza giuridica e dare prova dell'attenzione e della conformità alle leggi ed ai regolamenti. I più importanti benefici potenziali associabili ad un sistema di gestione ambientale (vedasi anche la norma ISO 14004) sono:

• la dimostrazione alla clientela di una adeguata cura, diligenza e responsabilizzazione nella gestione dei problemi ambientali;

• la possibilità di intrattenere delle buone relazioni col pubblico e con le istituzioni locali;

• la facilitazione nell'ottenimento di permessi e di autorizzazioni; • il risparmio di materie prime e di energia;

• la soddisfazione delle esigenze degli investitori, facilitando l'accesso ai capitali; • la possibilità di ottenere assicurazioni ad un prezzo moderato;

• il miglioramento dell'immagine e della quota di mercato; • il miglioramento del controllo dei costi;

• la riduzione degli incidenti che implicano responsabilità;

L'obiettivo deve consistere nel creare un concetto di qualità integrato, che introduca il miglioramento delle attività aziendali anche negli ambiti della tutela di ambiente, sicurezza ed igiene del lavoro attraverso:

• Utilizzo di potenziali di risparmio di energia e materie prime; • Efficienza interna e motivazione degli addetti;

• Riduzione dei rischi di incidente; • Maggiore certezza del diritto;

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• Vantaggi competitivi e di immagine; • Apertura di nuovi mercati.

Se da un lato i vantaggi di tipo "ambientale" come la riduzione degli impatti (ad es. rifiuti, fumi), la riduzione del rischio di incidenti e la maggiore certezza del rispetto della normativa ambientale, e quindi il minor rischio di contenziosi, possono essere immediati, spesso non si tiene conto che il risparmio di materie prime, di energia o la riduzione dei rifiuti hanno notevoli effetti positivi sui costi di fornitura e di smaltimento.

Infine non possono essere dimenticati i vantaggi di tipo più "strategico", sia verso l'esterno, come la migliore immagine verso il pubblico ed i clienti, le opportunità di mercato e le agevolazioni nell'accesso a finanziamenti pubblici, che all'interno, come la migliore efficienza e la motivazione e partecipazione dei dipendenti.

L'introduzione di un Sistema di Gestione Ambientale all'interno di una azienda/ente mira a raggiungere diversi obiettivi e comporta indubbi vantaggi, sia in termini di immagine e di marketing, che in termini di costi gestionali:

• Assicura i clienti/utenti sull'impegno dell'azienda/ente per una efficace gestione ambientale;

• Migliora l'immagine dell'azienda/ente;

• Aumenta il valore di mercato dell'Azienda;

• Consente di accedere a finanziamenti agevolati sia comunitari che del Ministero dell'Ambiente;

• Contribuisce alla riduzione dei costi assicurativi;

• Facilita il dialogo con le associazioni di consumatori, gli utenti, i cittadini, le autorità;

• Riduce gli "incidenti" che implicano conseguenze amministrative, civili e penali;

• Migliora l'efficienza ed il controllo dei "costi ambientali";

• Risparmia in fatto di materie prime ed energia;

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3.3 L’EVOLUZIONE DELLE NORME PER I SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE

La prima norma di riferimento ampiamente utilizzata ai fini della certificazione dei sistemi di gestione ambientale è stata la norma inglese BS 7750 “Specification for Environmental Management System”.

La prima edizione del 1992 riprendeva pienamente i principi enunciati dai principali organismi internazionali e organizzava i requisiti in un cerchio che a partire dalla politica, attraverso la struttura organizzativa richiedeva la definizione degli obiettivi di miglioramento, i relativi programmi attuativi, i controlli operativi fino ad arrivare agli audit e al riesame del sistema di gestione ambientale (fig.).

Figura 3.1 – Environmental Management System

Con l’entrata in vigore del regolamento CEE n° 1836/93 “sull’adesione volontaria a un sistema comunitario di ecogestione ed audit”, la norma BS 7750 è stata riemessa per renderla perfettamente congruente con il regolamento. La norma BS 7750, utilizzata anche in Italia per le prime certificazioni dei sistemi di gestione ambientali da parte degli organismi di certificazione, sono state superate con l’entrata in vigore della ISO 14001 ufficialmente emessa il 1° settembre 1996.

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La norma ISO 14001 “Environmental Management System – Specification with guidance for use” è sostanzialmente equivalente alla norma BS 7750 ma la supera perchè a livello di enti di normazione vengono favorite le norme internazionali rispetto a quelle nazionali.

I requisisti della norma ISO 14001 sono organizzati nelle quattro fasi del cerchio di Deming (PLAN, DO, CHECK, ACT.) precedute dalla politica ambientale (fig).

Figura 3.2 – P.D.C.A

Il primo passo per la realizzazione di un efficiente Sistema di Gestione Ambientale è l'individuazione, l'analisi e la valutazione degli impatti ambientali correlati alle attività svolte, che vengono esplicitati nell'Analisi Ambientale Iniziale. Partendo da questa, l'organizzazione definisce una politica ambientale aziendale e pianifica le azioni per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla Politica Ambientale. La fase del DO consiste nell'attuazione e nel funzionamento delle azioni pianificate secondo le tempistiche definite dalla pianificazione. Il CHECK consiste nella verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati e nell'apertura di azioni correttive in risposta ad eventuali difformità rispetto a quanto stabilito dalla pianificazione. Infine l’ACT consiste nel riesame e nella riedizione della politica ambientale e/o della pianificazione per recepire gli obbiettivi raggiunti e le difficoltà incontrate nei precedenti step. Tale fase rappresenta il punto di arrivo del primo

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ciclo PLAN - DO - CHECK - ACT e costituisce il punto di partenza del secondo ciclo PLAN - DO - CHECK – ACT.

Il Sistema di gestione ambientale, che naturalmente si inserisce all'interno del sistema di gestione generale dell'impresa, si articola in sei fasi che si susseguono e si ripetono in ogni periodo di riferimento (generalmente l'anno solare) e complessivamente finalizzate al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Tali fasi sono:

1. ri/esame ambientale iniziale; 2. politica ambientale;

3. pianificazione;

4. realizzazione e operatività; 5. controlli e azioni correttive; 6. riesame della direzione.

Un'organizzazione che non possiede alcun SGA deve effettuare una analisi ambientale iniziale per stabilire la situazione di partenza e successivamente decidere le azioni di miglioramento. Tuttavia tale analisi è opportuna anche per un'organizzazione che ha già implementato un SGA, in questo caso si parlerà di riesame preliminare.

La norma UNI EN ISO 14001 prevede l’effettuazione di una analisi ambientale iniziale al fine di stabilire la posizione dell’azienda in rapporto all’ambiente. Essa costituisce la fotografia del sistema di gestione ambientale: dall’accuratezza della sua predisposizione dipenderà il successo del sistema di gestione e deve comprendere l’analisi:

• delle prescrizioni di legge e di regolamento;

• degli aspetti ambientali significativi;

• di tutte le procedure e le prassi esistenti in campo ambientale;

• degli incidenti avvenuti e delle modalità di risoluzione utilizzate.

Devono, inoltre, essere prese in considerazione le condizioni operative normali, anomale e le potenziali situazioni di emergenza. Il procedimento per identificare gli aspetti ambientali significativi, associati alle unità operative dell’azienda, deve considerare i seguenti fattori:

• emissioni nell’atmosfera;

• scarichi nei corpi idrici;

• gestione dei rifiuti;

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• uso delle materie prime e delle risorse naturali;

• altri problemi locali e della comunità relativi all’ambiente.

La norma ISO 14004 suggerisce alcune tecniche per condurre l'analisi della situazione in atto quali:

• questionari, • interviste

• liste di controllo (check list), • riesame delle registrazioni

• confronto con altre situazioni (benchmarking).

La politica ambientale è una dichiarazione di principio che sancisce l'impegno dell'azienda a favore della tutela ambientale, del rispetto della legislazione vigente in materia, del miglioramento continuo ed enuncia i principi generali cui tale impegno si ispira e le conseguenti decisioni strategiche. Essa stabilisce il risultato al quale tendere, in termini di livelli di responsabilità e di prestazioni richieste all'organizzazione, in confronto ai quali sarà giudicata ogni azione conseguente. Le imprese possono trovare utili principi guida nella Dichiarazione di Rio sull'ambiente e lo sviluppo (prodotta durante la Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo riunita a Rio de Janeiro dal 3 al 14 giugno 1992) e nella Carta delle Imprese per uno sviluppo sostenibile della Camera di Commercio Internazionale (ICC).

Nella fase di pianificazione si individuano gli obiettivi e i risultati ambientali desiderati tenendo conto della analisi iniziale, della politica ambientale, delle prescrizioni legislative, delle risorse disponibili, delle alternative tecnologiche, dei punti di vista delle parti interessate, e dell'impegno al miglioramento continuo.

Infine si formula il programma di gestione ambientale ossia il programma operativo che definisce i compiti, le responsabilità, i tempi ed i mezzi per il raggiungimento degli obiettivi, nonché le modalità di controllo dell'avanzamento nell'attuazione del programma stesso

Successivamente nella fase di realizzazione ed operatività, in accordo alla politica ambientale, vengono attuati gli obbiettivi ed il programma di gestione ambientale prendendo in considerazione i seguenti punti:

ƒ struttura organizzativa e responsabilità; ƒ formazione, consapevolezza e competenza;

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ƒ comunicazioni;

ƒ documentazione del sistema di gestione ambientale; ƒ controllo dei documenti;

ƒ controllo delle attività;

ƒ addestramento e reazioni alle emergenze.

Naturalmente l'azienda deve predisporre (in forma cartacea o informatica) la documentazione per descrivere le parti essenziali del sistema e le relative interazioni e correlazioni.

Esistono tre tipologie principali di documenti:

• il manuale di gestione ambientale (MA) che enuncia la politica ambientale e descrive il SGA e la relativa organizzazione;

• le procedure gestionali ambientali (PG) che descrivono come si articolano i processi e quanto attiene a ciascun requisito precisando “chi fa e cosa fa” tra le unità, le funzioni ed i reparti coinvolti;

• le istruzioni operative ambientali (IO) che descrivono come devono essere svolte le singole attività.

Nella fase dei controlli ed azioni correttive possono essere individuati quattro punti principali:

• monitoraggio e misurazioni;

• non conformità, azioni preventive e correttive; • registrazioni ambientali;

• audit del SGA

Vengono effettuati i controlli, per verificare la validità e l'efficacia del sistema di gestione ambientale e la congruenza tra risultati attesi e traguardi raggiunti al fine di adottare le necessarie azioni correttive. Infine nella fase di controllo troviamo gli audit del SGA ossia le verifiche ispettive, effettuate con risorse interne all'impresa, per valutare la validità e l'efficacia del SGA e la conformità dello stesso alla norma ISO 14001.

L'ultima fase che chiude il ciclo è il riesame dell'alta Direzione la quale deve appunto periodicamente riesaminare il SGA per garantire la sua continua adeguatezza, efficacia e validità e valutare l'eventualità di modificare la politica ambientale, gli obiettivi ambientali o altri elementi del sistema.

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Il 15 Novembre 2004 è stata pubblicata la nuova revisione della norma ISO 14001:1996, che pertanto è ora disponibile come seconda edizione (la UNI EN ISO 14001:2004 è stata pubblicata nel dicembre 2004). Le modifiche che compaiono nel nuovo documento non sono assolutamente di sostanza, riguardando infatti più che altro il miglioramento del testo, l'allineamento con la UNI EN ISO 9001:2000 e una interessante appendice che funziona come linea guida per l'attuazione.

Gli elementi di maggiore novità sono riportati di seguito:

• Capitolo 3.”Definizioni” - Sono aggiunte le definizioni di auditor, azione correttiva, documento, non conformità, azione preventiva, procedura , registrazione

• Paragrafo 4.1 “Requisiti generali” - L’organizzazione deve definire e documentare il campo di applicazione del proprio sistema di gestione ambientale

• Paragrafo 4.2 “Politica” - La politica ambientale deve essere " comunicata a tutte le persone che lavorano per l’organizzazione o per conto di essa

• Paragrafo 4.3.1 “Aspetti ambientali” - La identificazione degli aspetti ambientali deve estendersi anche a "quelli sui quali essa può esercitare un’influenza, tenendo conto degli sviluppi nuovi o pianificati, o di attività, prodotti e servizi nuovi o modificati

• Paragrafo 4.3.2 “Prescrizioni legali e altre prescrizioni” - L’organizzazione deve anche "determinare come esse si applichino ai propri aspetti ambientali

• Paragrafo 4.4.2 “Formazione” - Le esigenze formative devono estendersi anche a chi "esegua per l’organizzazione stessa, o per conto di essa, compiti che possono causare impatti ambientali significativi.

• Paragrafo 4.5.2. “Valutazione del rispetto delle prestazioni” - L’organizzazione deve attuare procedure "per la valutazione periodica del rispetto delle prescrizioni legali applicabili" e delle "altre prescrizioni che essa sottoscrive.

• Paragrafo 4.5.3 “Non conformità, azioni correttive e azioni preventive” - La procedura per la gestione delle NC è allineata a quella della norma ISO 9001:2000.

• Paragrafo 4.6 “Riesame della direzione” - Sono richiamati analiticamente gli elementi in ingresso ed in uscita del riesame, in analogia a quanto indicato nella ISO 9001:2000.

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3.4 LA NORMA UNI EN ISO 14001:2004

Passiamo adesso ad una sintetica descrizione della norma ISO 14001:2004 “Sistemi di gestione ambientale - Requisiti e guida per l'uso”. In particolare verrà data una descrizione degli elementi fondamentali della norma, ovvero:

1. Analisi Ambientale Iniziale; 2. Politica Ambientale;

3. Pianificazione;

4. Realizzazione e Operatività; 5. Controlli e Azioni Correttive; 6. Riesame della Direzione.

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3.4.1 ANALISI AMBIENTALE INIZIALE

La ISO 14001 non chiede in modo esplicito l’esecuzione di un riesame ambientale preliminare, come previsto dalla norma BS 7750 e dal regolamento EMAS, è soltanto nell’appendice della norma che si individuano le indicazioni sulla opportunità di effettuare un simile riesame.

L’analisi iniziale dovrebbe coprire le seguenti quattro aree fondamentali: • Prescrizione delle leggi e dei regolamenti;

• Identificazione degli aspetti ambientali significativi;

• Esame di tutte le procedure e prassi esistenti in campo ambientale;

• Valutazione dell’esperienza derivante dall’analisi degli incidenti già accaduti.

In ogni caso, l’organizzazione dovrebbe prendere in considerazione le condizioni operative normali, anormali e le potenziali situazioni d’emergenza.

L’analisi ambientale iniziale può includere liste di controllo, interviste, misurazioni, ispezioni, risultati di audit precedenti e altri esami secondo la natura delle attività dell’organizzazione.

Il procedimento per identificare gli aspetti ambientali significativi associate alle attività operative dell’organizzazione dovrebbe prendere in considerazione, se sono appropriati, i seguenti fattori:

• Emissioni nell’atmosfera; • Acque reflue;

• Gestione dei rifiuti;

• Contaminazione del suolo; • Utilizzo delle materie prime;

• Altri problemi locali e della comunità relativa all’ambiente.

È opportuno che questo procedimento prenda in considerazione le condizioni operative normali, le condizioni di fermata e avviamento, nonché gli impatti potenziale associati a situazioni ragionevolmente prevedibili o a situazioni d’emergenza. Il procedimento ha finalità di identificare gli aspetti ambientali significativi associati alle attività, ai prodotti e ai servizi e non di pretendere una dettagliata valutazione del ciclo di vita dei prodotti.

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3.4.2 POLITICA AMBIENTALE

La direzione aziendale deve definire e documentare la sua politica ambientale, all’interno del contesto e in accordo alla politica ambientale più generale del gruppo/corporate del quale fa parte lo stabilimento. La Direzione deve garantire che questa politica:

• sia pertinente e significativa rispetto alle sue attività, prodotti e servizi e ai loro impatti ambientali;

• sia comunicata, osservata, attuata e mantenuta a tutti i livelli dell’organizzazione;

• comprenda l’impegno al rispetto della legislazione ambientale, dei regolamenti e degli altri requisiti ai quali sottoscrive l’azienda;

• sia resa disponibile al pubblico;

• comprenda l’impegno al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali e alla prevenzione dell’inquinamento;

• fornisca la definizione e riesame degli obiettivi e risultati ambientali; • definisca come saranno resi pubblici (disponibili) gli obiettivi ambientali;

La politica ambientale deve essere vista come la forza motrice del processo di sviluppo e miglioramento del sistema di gestione ambientale.

Essa naturalmente deve essere formulata dai massimi livelli aziendali che devono sottoscrivere l’impegno al rispetto della legislazione ambientale e al miglioramento continuo assegnando compiti e obiettivi alle risorse umane dell’organizzazione.

La politica ambientale deve essere formulata in modo semplice e comprensibile sia per i dipendenti che per le persone e associazioni esterne.

3.4.3 PIANIFICAZIONE

Questa fase descrive tutte le attività da implementare o soddisfare nell’ambito della pianificazione che sono:

• aspetti ambientali,

• prescrizioni legali e altre prescrizioni, • obiettivi, traguardi e programma/i.

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3.4.3.1 ASPETTI AMBIENTALI

L’azienda deve predisporre e attuare procedure per la identificazione, esame e valutazione degli aspetti ambientali sia diretti che indiretti delle sue attività, prodotti e servizi. L’azienda deve prevedere e documentare quelle attività o prodotti identificati e classificati come significativi o rilevanti per gli effetti ambientali.

Le procedure di valutazione devono includere, quando applicabile, considerazioni su: • emissioni controllate e incontrollate in atmosfera;

• scarichi controllati, incontrollati in acqua ed eventuali trattamenti; • produzione di rifiuti;

• contaminazione del terreno;

• uso di terreno, acqua, combustibili, energia e altre risorse naturali; • rumori, odori, polveri, vibrazioni e impatto visivo;

• effetti su parti specifiche dell’ambiente, compreso gli ecosistemi.

La procedura deve tenere in considerazione gli effetti derivanti o potenzialmente derivanti da:

• condizioni operative normali;

• condizioni operative anormali, compresi gli arresti e gli avviamenti; • incidenti, infortuni e situazioni potenziali d’emergenza;

• attività produttive pregresse, attuali e future.

3.4.3.2 PRESCRIZIONI LEGALI E ALTRE PRESCRIZIONI

L’azienda deve predisporre e attuare procedure per identificare, rendere disponibili e applicare le leggi e gli altri codici, ai quali aderisce e che riguardino gli aspetti ambientali delle sue attività, dei suoi prodotti o servizi.

Il concetto fondamentale è che il sistema di gestione ambientale dell’azienda sia in grado di tenere aggiornato il file legislativo per l’insieme di leggi e regolamenti effettivamente applicabili alle attività, ai prodotti ai processi e ai servizi aziendali.

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3.3.3.3 OBIETTIVI, TRAGUARDI E PROGRAMMA/I

L’azienda deve assegnare gli obiettivi ambientali e documentare i risultati raggiunti ad ogni livello aziendale/funzionale significativo. Nella formulazione e definizione degli obiettivi l’azienda deve prendere in considerazione:

• le prescrizioni legali e similari; • gli aspetti ambientali essenziali; • le alternative tecnologiche;

• le proprie necessità finanziarie, operative e di mercato; • i punti di vista delle parti interessate.

Gli obiettivi e i risultati devono essere formulati in accordo alla politica ambientale e all’impegno, alla prevenzione dell’inquinamento.

L’azienda deve formulare e adeguati programmi per il raggiungimento degli obiettivi e risultati ambientali.

Il programma deve comprendere le assegnazioni di responsabilità ai diversi livelli della struttura organizzativa, nonché i mezzi e le tempistiche per gli obiettivi e risultati ambientali. Per i progetti di nuovi avviamenti produttivi oppure di modifiche di attività, impianti e servizi piuttosto significativi, devono essere formulati programmi di gestione separati.

3.4.4 ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO

In questa fase, in accordo alla politica ambientale, vengono attuati e sviluppati gli obiettivi e il programma di gestione.

Questa è la fase operativa e corrisponde al DO del cerchio di Deming.

Proprio per consentire lo sviluppo del programma ambientale è indispensabile assegnare compiti e responsabilità alla struttura organizzativa rispetto ala sistema di gestione ambientale.

Dove necessario le risorse devono essere addestrate per operare con competenza e professionalità.

È necessario produrre la documentazione del sistema di gestione ambientale e avere un controllo della stessa in modo da formare una corrispondenza tra la documentazione e il sistema reale di gestione ambientale.

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È necessario eseguire tutti i controlli ambientali sulle emissioni scarichi e nei reparti e documentarli in accordo ai piani di controllo.

È necessario prendere in considerazione le situazioni d’emergenza e verificare l’adeguatezza del comportamento dei dipendenti.

La norma ISO 14001, in particolare, identifica i seguenti requisiti: • struttura organizzativa e responsabilità,

• formazione, consapevolezza e competenza, • comunicazioni,

• documentazione del sistema di gestione ambientale, • controllo dei documenti,

• controllo delle attività,

• addestramento e reazioni alle emergenze.

3.4.5 VERIFICA

La fase del controllo è concettualmente necessaria per avere dei riscontri sulla validità di tutto quello che è stato pianificato, per verificare la congruenza tra risultati attesi e traguardi raggiunti, per adottare azioni correttive nel caso in cui questa congruenza non fosse rispettata.

L’azienda deve predisporre e attuare procedure documentate per monitorare e misurare, regolarmente le caratteristiche principali delle sue operazioni e attività che possono avere apprezzabili aspetti ambientali.

Questo deve includere la registrazione dei dati per individuare/correlare le prestazioni, i controlli operativi essenziali e la congruenza con gli obiettivi e risultati ambientali dell’organizzazione.

L’azienda deve predisporre e attuare procedure per definire i compiti e le responsabilità associate all’analisi, attuazione e gestione delle non conformità attuando le azioni in grado di ridurre la gravità dell’effetto alla non conformità e per avviare e completare azioni correttive preventive.

L’azienda deve predisporre e attuare procedure per la identificazione, mantenimento/aggiornamento e archiviazione dei documenti di registrazione ambientale. Tra

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le registrazioni devono essere incluse le attività di formazione e i rapporti degli audits nonché i riesami ambientali.

I documenti delle registrazioni devono essere in buono stato , leggibili, ,numerati/identificati e correlabili alle attività, servizi relativi-

L’azienda deve predisporre e attuare programmi per verificare regolarmente il sistema di gestione e le procedure per l’esecuzione degli audits al fine di:

verificare se il SGA è conforme/congruente con quanto concordato e pianificato; verificare se il SGA è stato attuato, sviluppato, mantenuto;

fornire informazioni sull’esito degli audits.

3.4.6 RIESAME DELLA DIREZIONE

L’alta direzione aziendale, con periodicità definita, deve riesaminare il SGA per garantire la sua continua adeguatezza, efficacia e validità.

Il riesame della direzione deve basarsi su tutte le necessarie informazioni che fornite all’alta direzione gli permettano di valutare e documentare la situazione del sistema di gestione ambientale.

Il riesame della direzione deve prevedere l’eventualità di modificare : • la politica ambientale;

• gli obiettivi ambientali;

• altri elementi del sistema di gestione ambientale;

in funzione delle risultanze delle verifiche ambientali, dei cambiamenti intervenuti e dell’impegno al miglioramento continuo.

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3.4.7 LA CERTIFICAZIONE

Quando l’azienda ha identificato tutti i requisiti come richiesto dalla norma ISO 14001 e li ha adattati alla propria realtà è pronta per la visita di certificazione.

Le modalità di valutazione dell’azienda ai fini della certificazione sono perfettamente equivalenti a quelle per la certificazione dei sistemi di qualità.

L'impresa che ha sviluppato un SGA in conformità alla norma ISO 14001 e che desidera ottenere la relativa certificazione ambientale deve presentare apposita domanda di certificazione ad un organismo accreditato. Attraverso tale domanda l'impresa fornisce informazioni generali su di essa e sui principali aspetti ambientali, compilando appositi documenti forniti dall'ente, e consegna il manuale ambientale che descrive il SGA e le procedure utilizzate.

Gli organismi di certificazione sono controllati dal SINCERT e sono generalmente gli stessi che operano nell'ambito dei sistemi qualità (Certiquality, DNV, Rina,, Certo, ecc.).

Successivamente alla domanda di certificazione segue la fase di istruttoria durante la quale l'organismo di certificazione esamina i documenti presentati dall'azienda e valuta se il suo SGA è adeguatamente definito e documentato secondo quanto previsto dalla norma ISO 14001.

Dopo l'istruttoria i valutatori del gruppo di verifica ispettiva dell'organismo di certificazione si recano presso l'impresa per effettuare la visita di valutazione. Durante tale visita gli ispettori verificano l'applicazione di quanto documentato e gli elementi del SGA con l'ausilio di check lists, effettuando interviste, esaminando le procedure ed i documenti del SGA, attraverso visite agli impianti e la verifica diretta dell'applicazione di quanto riportato nelle procedure. Alla fine viene emesso un rapporto di valutazione, contenente le eventuali non conformità emerse durante la verifica. Le imprese valutate hanno alcune settimane di tempo per rispondere ufficialmente alle non conformità indicando le misure che intendono adottare e i relativi tempi di attuazione.

Se l'istruttoria e la visita di valutazione hanno esito positivo, ossia viene accertato il soddisfacimento di tutte le condizioni per la concessione del certificato, il comitato di certificazione trasmette la proposta al consiglio per la delibera definitiva ed il rilascio della certificazione.

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Il certificato ha validità per un triennio e durante questo periodo l'impresa è soggetta a delle visite annuali di sorveglianza al fine di verificare il corretto mantenimento del SGA.

In accordo con "il regolamento di certificazione" dell'organismo coinvolto l'impresa ha la possibilità di riprodurre il documento di certificazione ed il marchio di certificazione su cancelleria, materiale pubblicitario, articoli promozionali, certificati, pubblicazioni, strutture aziendali, veicoli aziendali.

Esistono anche certificazioni rilasciate da Organismi non accreditati, in questo caso il valore della certificazione è più limitato in quanto gli Organismi non accreditati offrono minori garanzie in termini di credibilità in quanto sono fuori regolamentazione.

A cosa può servire la certificazione del sistema di gestione ambientale?

Il primo utilizzo del sistema ambientale certificato deve essere rivolto all’amministrazione pubblica e agli organismi di vigilanza per avviare un dialogo che superi le barriere tra aziende e amministrazione.

Un secondo modo di utilizzare la certificazione è quella di utilizzare il marchio.

In accordo con il “regolamento di certificazione” dell’organismo coinvolto l’azienda ha la possibilità di:

9 riprodurre il documento di certificazione, 9 riprodurre il marchio di certificazione.

Il marchio o il certificato possono essere riprodotti su cancelleria, materiale pubblicitario, strutture aziendali, veicoli aziendali.

È importante che non si crei confusione con la certificazione del prodotto, per questo il certificato e/o il marchio devono essere accompagnati dalla ragione sociale dell’azienda. I vantaggi che possono derivare dall’uso del marchio sono d’immagine, anche attraverso strategie di marketing.

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3.5 IL REGOLAMENTO EMAS

Il Regolamento 1836/93 (EMAS - ECO MANAGEMENT AND AUDIT SCHEME) ed il successivo 761/2001 del 19-3-2001 (EMAS II) consistono in un sistema di adesione volontario delle imprese ad un sistema comunitario Europeo di Ecogestione, che oltre al rispetto di norme generali includono la definizione e il rispetto di un programma interno di miglioramento continuo dell'impatto ambientale.

Il nuovo regolamento EMASII ha introdotto tre novità sostanziali:

1. la totale compatibilità con la norma ISO 14001 e, di conseguenza l’eleiminazione dell’apparente contraddizione che due norme con comunione d’intenti possano trovarsi in conflitto tra loro. La certificazione viene convalidata integralmente ai fini di una eventuale registrazione, così da far in pratica coincidere una parte dei due sistemi ed in aprticolare le incombenze a carico dei soggetti interessati ad entrambi i traguardi.

2. il passaggio dal concetto di “sito” a quello di “organizzazione”; nel precedente regolamento l’ogetto della registrazione era il “sito industriale”, inteso come luogo geografico, di una determinata azienda produttiva. Ora viene presa in considerazione l’organizzazione vera e propria con tutte le sue attività.

3. l’estensione della registrazione ad ogni organizzazione (intesa come società, azienda, impresa, autorità o istituzione, o parte o combinazione di essi, con o senza personalità giuridica pubblica o privata, avente amministrazione o funzione proprie) anzichè ai soli siti industriali, ovvero alle aziende prettamente manufatturiere.

Trattandosi di una norma volontaria il legislatore non pone dei limiti quantitativi o dei vincoli operativi ma delinea le caratteristiche che un Sistema di gestione ambientale (SGA) deve possedere affinché all'impresa venga attribuito un pubblico riconoscimento per il suo impegno nei confronti di una gestione ambientalmente corretta. La logica dell'EMAS è infatti quella dell'attivazione delle imprese verso il miglioramento delle proprie prestazioni ambientali secondo tempi e criteri adeguati e commisurati alle loro esigenze e disponibilità, dettati più da pressioni di natura competitiva e sociale che dalle prescrizioni normative. In base a questo Regolamento una azienda ha la possibilità di dimostrare che, presso un determinato sito, ha instaurato un SGA per tenere sotto controllo tutte quelle attività che

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hanno un impatto sull'ambiente esterno (emissioni in atmosfera, scarichi in corpi idrici, gestione rifiuti, contaminazioni del suolo, rumore, radiazioni, ecc.) e successivamente ciò le permetterà di essere iscritta in un apposito Registro Europeo.

La normativa europea intende stimolare le imprese ad avere una gestione rispettosa dell'ambiente, mediante l'introduzione di politiche e programmi di gestione ambientale, e consentire loro di concepire l'ambiente non più solo come un costo da sopportare ma anche come un mezzo per migliorare la propria immagine e competitività. Il Regolamento inoltre prevede il coinvolgimento del pubblico, mediante informazioni verificate sulle prestazioni ambientali delle aziende.

Operativamente il sistema prevede sei fasi: 1) analisi ambientale iniziale del sito;

2) messa a punto di un sistema di protezione ambientale articolato con una politica ambientale per garantire gli standard ed il miglioramento continuo, degli obiettivi da conseguire, un programma per il sito, un audit ovvero una verifica del funzionamento del sistema stesso al fine di individuare le eventuali necessarie azioni correttive;

3) stesura di una dichiarazione ambientale;

4) convalida della dichiarazione ambientale da parte dei verificatori esterni autorizzati;

5) comunicazione all'Organismo nazionale Competente in caso positivo cioè di convalida della dichiarazione;

6) registrazione del sito in un apposito Albo.

Per mezzo dell'analisi ambientale iniziale devono essere individuati e documentati tutti gli effetti ambientali rilevanti connessi con l'attività del sito (emissioni in atmosfera, scarichi in acqua, produzione di rifiuti solidi, consumo di risorse naturali, rumore, odore, vibrazioni, impatto visivo, ecc.).

Completata l'analisi iniziale, l'azienda ha a disposizione tutti gli elementi necessari per definire la propria politica ambientale e formulare il programma ambientale, i due successivi passi fondamentali dell'EMAS.

La politica ambientale è una dichiarazione di principio che sancisce in modo inequivocabile l'impegno dell'azienda a favore della tutela ambientale ed enuncia i principi generali cui tale impegno si ispira.

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Alla luce dei risultati dell'analisi iniziale, l'azienda dovrà poi introdurre un programma ambientale per agire sugli aspetti ambientali del sito identificati come significativi. Tale programma comprende la descrizione dei piani di azione mediante i quali l'azienda traduce i principi generali della sua politica ambientale in obiettivi specifici, predispone risorse e strumenti operativi adeguati e definisce poteri e responsabilità per il conseguimento di tali obiettivi, pianificando le scadenze secondo le quali essi dovranno essere raggiunti.

Per realizzare gli obiettivi che ha stabilito nel programma ambientale, l'azienda deve quindi dotarsi di una struttura organizzativa specifica, il Sistema di gestione ambientale (SGA), che in un certo senso rappresenta il cuore di tutto il processo di adesione all'EMAS.

La successiva attività di auditing (verifica) consiste nella valutazione sistematica, documentata, periodica e obbiettiva dell'efficienza complessiva del SGA del sito e della sua capacità di realizzare gli obiettivi definiti dei programmi ambientali. Questo strumento consente alla direzione dell'azienda di ridefinire, qualora ne sia verificata l'opportunità o la necessità, gli obiettivi contenuti nel programma ambientale o determinate caratteristiche del SGA nell'ottica del miglioramento continuo.

Le prestazioni ambientali del sito sono poi portate a conoscenza del pubblico attraverso la dichiarazione ambientale, un documento che comprende sia la descrizione delle attività del sito e delle incidenze che esse hanno sull'ambiente, sia il resoconto dei risultati ottenuti dall'azienda nel perseguimento di un migliore efficienza ambientale, nonché l'enunciazione degli obiettivi e dei programmi definiti per il futuro. Tale dichiarazione deve essere poi convalidata da un verificatore ambientale esterno accreditato al fine di richiedere la registrazione del sito all'Organismo nazionale Competente.

Nel regolamento comunitario sono quindi previsti 3 principali protagonisti: • il sito cioè lo stabilimento oggetto di indagine;

• i verificatori ambientali autorizzati;

• un Organismo Competente a livello nazionale.

In questo schema l'unione Europea ha un ruolo di supervisione generale, soprattutto sugli enti abilitati dagli Stati membri ad autorizzare i verificatori, nonché di definire gli standard di qualità da applicare nelle verifiche delle performance ambientali.

In Italia con il decreto n. 413 pubblicato il 3 ottobre 1995 relativo al "Regolamento recante norme per l'istituzione ed il funzionamento del Comitato per l'Ecolabel e l'Ecoaudit" si è

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creato un unico Comitato interministeriale che assolve contemporaneamente ai compiti dell'Organismo Competente previsto dal regolamento EMAS e a quelli del Competent Body previsto dal regolamento CEE 880/92 (Ecolabel) e quindi un unico organismo per due strumenti diversi, l'Ecolabel e l'EMAS.

Inoltre altra anomalia del caso italiano riguarda la mancata creazione di due organismi separati ed autonomi, l'Organismo Competente e quello di Accreditamento aventi il primo la funzione di registrare i siti, sospenderli e pubblicare l'elenco dei siti registrati ed il secondo la funzione di definire i criteri di accreditamento dei verificatori ambientali, di istituire un apposito albo per tali verificatori e controllare il loro operato. Quest'ultima funzione è molto delicata perché la credibilità dell'intero sistema dipende in buona misura dalla professionalità e dall'autonomia dei verificatori.

L'EMAS è divenuto operativo, cioè potenzialmente aperto alla partecipazione delle imprese del settore industriale, dal 10 aprile 1995.

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3.5.1 REGISTRAZIONE EMAS

Le imprese facenti parte dell'Unione Europea possono in aggiunta o in alternativa alla certificazione ISO 14001 ottenere la registrazione EMAS.

Per aderire al sistema comunitario di ecogestione ed audit ambientale l'impresa deve anzitutto implementare e documentare un SGA. Successivamente deve redigere una dichiarazione ambientale che soddisfi i requisiti previsti dal regolamento comunitario. Tale dichiarazione, avente secondo il regolamento EMAS la funzione di informare il pubblico, deve contenere una serie di elementi tra i quali:

• la descrizione del sito,

• la descrizione dei processi e dei prodotti del sito • le attività esterne del sito

• il sistema di protezione ambientale, • il programma ambientale,

• il SGA.

La dichiarazione va redatta in forma concisa e comprensibile ma al tempo stesso essa deve essere completa, esatta e sufficientemente dettagliata.

Successivamente l'impresa deve far convalidare tale dichiarazione da un verificatore ambientale esterno accreditato. L'organismo italiano che per primo ha ottenuto l'accreditamento EMAS come verificatore ambientale è Certieco, settore ambiente di Certiquality. La convalida presuppone una verifica della conformità a tutti i requisiti del Regolamento EMAS e della veridicità e corretta esposizione dei contenuti. L'attività di audit del verificatore esterno si basa sull'analisi della documentazione fornita dall'azienda, su visite in loco, incontri con il personale e viene effettuata secondo linee guida contenute in alcune norme della serie ISO 14000 e la ISO 19011.

Ottenuta la convalida l'impresa deve presentare domanda di registrazione all'organismo competente versando la relativa quota di partecipazione al sistema.

A conclusione della procedura l'impresa ottiene, per ogni sito sottoposto al sistema, un certificato di partecipazione che si compone di due parti:

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9 il simbolo grafico del sistema di eco-management e audit;

Figura 3.3 – Logo EMAS

9 la dichiarazione di partecipazione al sistema (di cui all'art. 10 del Regolamento EMAS) relativa al sito o ai siti sottoposti al sistema.

L'impresa può attualmente utilizzare il simbolo grafico dell'EMAS solo se accompagnato dalla dichiarazione di partecipazione e con l'esclusione della pubblicità dei prodotti e della riproduzione su prodotti ed imballaggi.

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3.6RELAZIONI TRA LA NORMA ISO 14001 E IL REGOLAMENTO EMAS

Sia la norma ISO 14001 che il regolamento EMAS sono volontari; dunque l'impresa deve valutare in termini strategici la convenienza di:

• ottenere unicamente la certificazione ambientale ISO 14001;

• ottenere la certificazione e poi passare anche alla registrazione EMAS; • raggiungere direttamente la registrazione EMAS.

Entrambi gli strumenti consentono di ottenere vantaggi quali una migliore immagine sul mercato e verso le autorità locali, un maggior valore dell'azienda, l'ottimizzazione nell'uso delle risorse e dell'energia, la possibilità di essere inseriti tra i fornitori di imprese estere, soprattutto tedesche, che richiedono la certificazione ai loro fornitori, ecc.. Per fornire al regolamento EMAS la necessaria strumentazione, la Commissione dell'Unione europea ha conferito al CEN (Comitato Europeo di Normazione) il mandato di provvedere alla predisposizione di norme EN sui SGA. Il CEN non ha fatto altro che recepire alcune norme della serie ISO 14000 aventi lo scopo di fornire una guida pratica per la creazione e/o miglioramento di un SGA. Pertanto la certificazione e la registrazione Emas hanno un percorso comune anche se si differenziano su alcuni punti. Ad esempio l'EMAS richiede la dichiarazione ambientale non prevista dalle norme internazionali dell'ISO; l'EMAS è quindi più utile ai fini del dialogo con il pubblico per l'ottenimento di una legittimazione sociale mentre la certificazione ISO 14001 ha una maggiore valenza interna; ecc..

Per passare dalla certificazione alla registrazione è stato emesso a livello CEN un documento di collegamento tra EMAS e ISO 14001, preparato da un apposito gruppo di lavoro, intitolato Briding Document between EMAS and ISO 14001. Esso ha la finalità di consentire il completamento dei requisiti richiesti dall'EMAS ma non previsti dalla ISO 14001, in modo da permettere l'utilizzo delle ISO 14000 come norme tecniche per sviluppare i SGA e gli audit ambientali al fine della registrazione EMAS. Di conseguenza le imprese già certificate possono arrivare agevolmente alla registrazione. L'art.12 del regolamento consente al verificatore ambientale accreditato di accettare la certificazione del SGA come conformità all'EMAS per i requisiti comuni (contenuti nella norma ISO 14001 utilizzata per la certificazione e nel regolamento EMAS) e di valutare unicamente, in accordo al Briding Document, la parte mancante che orbita prevalentemente sulla dichiarazione ambientale. Si può affermare che, sia con la certificazione ISO 14000, sia con la registrazione EMAS, si

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rafforzano quelli che sono i vantaggi di un SGA, attraverso la sua formalizzazione e documentazione e si possono valorizzare ulteriormente gli sforzi ambientali dell'azienda nei rapporti con gli "stakeholders" (banche, società di assicurazione, pubbliche istituzioni, ecc.) Ciò è legato soprattutto all'intervento di soggetti esterni indipendenti (l'ente certificatore per l'ISO 14001, il verificatore ambientale accreditato e l'Organismo nazionale Competente per l'EMAS) che rappresentano una garanzia per il pubblico in quanto con il loro operato attestano la conformità della gestione ambientale dell'impresa a determinati requisiti.

Naturalmente la credibilità di tali soggetti è fondamentale per dare forza, efficacia ed utilità ad entrambi i sistemi volontari.

L'adesione all'EMAS è però più impegnativa e vincolante per le imprese rispetto alla certificazione ISO 14001. Infatti attraverso la dichiarazione ambientale vengono presi verso il pubblico dei precisi impegni che devono essere rigidamente rispettati nelle scadenze e nel contenuto.

Per questo generalmente le imprese preferiscono fermarsi alla certificazione ISO 14001. Ciò è maggiormente vero in Italia, Paese legalista, dove tra l'altro si è scelta un'applicazione dell'EMAS particolarmente garantista attraverso l'attribuzione di competenze ad enti istituzionalizzati (es. l'Organismo Competente che si avvale della struttura tecnica dell'ANPA, Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente). In questo caso la registrazione dei siti risulta essere più credibile ma viene reso più difficile il cammino delle imprese verso l'EMAS. Ciò forse può spiegare lo scarso interesse delle imprese italiane per tale Regolamento ed i soli 21 siti registrati EMAS in Italia a giugno '99 contro i 2.789 registrati in Europa dei quali più del 70% sono tedeschi ed un livello medio europeo di circa 250 siti.

Circa i costi, per aderire a tali norme volontarie, essi sono costituiti da: 9 costi per i servizi consulenziali esterni (sia per ISO che EMAS);

9 costi del personale interno da destinare alla gestione ambientale, inclusa la sua formazione (sia per ISO che EMAS);

9 costi per le verifiche ispettive dell'ente certificatore/verificatore (sia per ISO che EMAS);

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9 costi per la convalida della dichiarazione ambientale da parte dell'ente verificatore (solo per EMAS);

9 costi di registrazione del sito (solo per EMAS).

In riferimento a valori quantitativi, è molto difficile dire quanto costa un SGA, perché dipende da molte variabili quali la dimensione dell'impresa, la situazione di partenza (se l'impresa ha già un Sistema di Gestione della Qualità o meno, se ha già un Sistema di Gestione dell'Ambiente non formalizzato ma valido ed efficace), dal settore di appartenenza, ecc..

“Tabella riassuntiva della norma ISO 14001 e del regolamento EMAS”

ISO 14001 EMAS

Ambito Internazionale Unione Europea

Natura Sistema volontario Sistema volontario

Obbiettivi Autocontrollo e miglioramento continuo delle performance ambientali

Autocontrollo e miglioramento continuo delle performance ambientali

Oggetto Organizzazione Sito

Fasi

Sviluppo del SGA

• Ri/esame ambientale iniziale

• Politica ambientale

• Pianificazione

• Realizzazione ed operatività

• Controlli ed azioni correttive

• Riesame della direzione Domanda di certificazione

Sviluppo del SGA

• Ri/esame ambientale iniziale

• Politica ambientale

• Pianificazione

• Realizzazione ed operatività

• Controlli ed azioni correttive

• Riesame della direzione Dichiarazione ambientale Convalida della dichiarazione Domanda di certificazione Risultato Certificazione di sistema di gestione

Figura

Figura 3.1 – Environmental Management System
Figura 3.3 – Logo EMAS

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