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PETROLIO E PLASTICA

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Academic year: 2021

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PETROLIO E PLASTICA

DALLA CULLA ALLA TOMBA

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PETROLIO - STORIA

L’olio di pietra (Petrolio) era conosciuto dai tempi più antichi e utilizzato per produrre olio per illuminazione, bitume e medicinali

Omero, nell’Iliade, parla di «fuoco perenne»

riferendosi al composto infiammabile (petrolio,

olio, zolfo, resina e salnitro)con il quale

venivano cosparse le punte delle frecce

lanciate contro le navi greche durante la

Guerra di Troia.

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PETROLIO – ORIGINE GEOLOGICA

Il petrolio è una miscela di idrocarburi naturali e composti ossigenati azotati e solforati che deriva dalla decomposizione della sostanza organica (animale o vegetale) e si accumula in giacimenti che arrivano fino agli 8000 m di profondità.

Il plancton che viveva nei bacini interni milioni di anni

fa è stato ricoperto dai sedimenti e, in ambiente

anaerobio (scarso di ossigeno) impoverito di materia

organica, idrogeno, e azoto, risultandone arricchito in

carbonio

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PETROLIO – ORIGINE GEOLOGICA

Con il passare del tempo e a causa dei movimenti

tettonici si sono formate le così dette «trappole

petrolifere», costituite da uno strato poroso sottostante

e uno impermeabile superiore

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PETROLIO – ORIGINE GEOLOGICA

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PETROLIO – TRASFORMAZIONE

TRASFORMAZIONE PRIMARIA: il petrolio grezzo viene ripulito dall’acqua e dalle impurità più grossolane e trasportato in barili nelle raffinerie

RAFFINAZIONE: è ottenuta attraverso il processo di distillazione frazionata, in cui le varie sostanze vengono estratte grazie al fatto che evaporano a temperature via via crescenti

CRACKING: è una seconda fase di distillazione in cui le lunghe molecole di idrocarburi vengono via via spezzate in molecole più piccole, ottenendo i vari prodotti desiderati

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PLASTICA - STORIA

Le plastiche sono polimeri (lunghe catene) di idrocarburi

Nel 1838 H.V. Regnault riuscì a polimerizzare il cloruro di vinile, ottenendo un prodotto solido e plastico.

Nel 1869 J.W. Hyatt ottenne la celluloide miscelando nitrocellulosa e canfora

Nel 1884 H. de Chardonnet una fibra che poteva sostituire la seta (seta di Chardonnet) a partire dalla nitrocellulosa Nel 900 ci fu una vera e propria esplosione della nascita di nuove materie plastiche, soprattutto a partire dalle resine viniliche e acriliche

Nel 1946 furono lanciate dalla Shell le resine epossidiche

Nel 1954, in Italia, Giulio Natta diede il via alla produzione su scala industriale del moplen che diede il via alla preparazione di molti prodotti con caratteristiche diverse

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PLASTICA – VARIETA’

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PLASTICA – L’ERA DELLA PLASTICA

A partire dalla seconda metà del 900 si parla di «Era della plastica» vista la grande produzione e il larghissimo impiego di questi materiali, fino al punto di modificare la abitudini e i comportamenti dei Paesi sviluppati e in via di sviluppo.

Il successo di questi materiali è dovuto alle sue caratteristiche e alla facilità di lavorazione:

Le plastiche sono leggere, chimicamente inerti, versatili;

sono inoltre facili da lavorare e con basso consumo energetico: ad esempio per produrre una bottiglia di vetro occorrono temperature intorno ai 1000° C mentre per ottenerne una di plastica sono sufficienti 250°C.

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PLASTICA – INQUINAMENTO

La natura indistruttibile dei materiali plastici comporta dei seri problemi in termini di inquinamento ambientale.

I metodi tradizionali di smaltimento dei rifiuti (interramento in discariche o incenerimento) non sono facilmente adattabili alla plastica in quanto:

1. Alcune plastiche bruciando emettono diossine (sostanze estremamente cancerogene) 2. La combustione delle plastiche libera enormi quantità di calore (inquinamento termico) 3. Non sono biodegradabili e possono resistere nell’ambiente anche centinaia di anni

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PLASTICA – INQUINAMENTO

Ogni anno circo 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei nostri oceani, trasportate dai fiumi o direttamente dalla terraferma. Una volta giunta al mare, la plastica può essere trasportata dalle correnti per distanze lunghissime: sull’isola di Henderson, tra Cile e Nuova Zelanda, sono stati trovati resti provenienti dal Russia, Stati Uniti, Europa, Giappone, Sud America e Cina.

Dalle onde e dal sole, la plastica è frammentata in microplastiche (larghezza inferiore al mezzo centimetro): i resti di microplastiche sono stati ritrovati in ogni angolo del mondo, dalla fossa delle Marianne al monte Everest.

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PLASTICA – INQUINAMENTO

Oltre all’inquinamento delle acque, le plastiche sono estremamente pericolose per la sopravvivenza delle specie animali: molti uccelli, pesci e diversi animali terrestri mangiano le plastiche che bloccano tratti del loro apparato digerente provocandone la morte oppure inibendo il loro senso di appetito (muoiono di fame).

Alcune microplastiche o nanoplastiche vengono ingerite da pesci o altri animali marini che poi finiscono nei nostri piatti.

Alcuni animali marini più grandi (foche, balene, tartarughe) muoiono perché restano intrappolati

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PLASTICA – INQUINAMENTO

Il modo migliore per evitare l’inquinamento è ridurre al minimo il consumo di plastica:

1. Bere acqua del rubinetto

2. Evitare l’acquisto di prodotti che contengono troppi imballaggi 3. Utilizzare sacchetti riutilizzabili

4. Comprare prodotti sfusi 5. …..

e effettuare la raccolta differenziata in modo corretto

SI NO

bottiglie – imballaggi – vasetti bacinelle – giocattoli - tubi

flaconi (detersivi, bagnoschiuma) – sacchetti utensili – pennarelli - stoviglie

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