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COSTI DI ESERCIZIO DELLE MACCHINE, DELLEOPERAZIONI E DEGLI INTERVENTI SELVICOLTURALI (1)

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(1)

– I.F.M. n. 4 anno 2008

FRANCESCO CARBONE (*)

COSTI DI ESERCIZIO DELLE MACCHINE, DELLE OPERAZIONI E DEGLI INTERVENTI SELVICOLTURALI ( 1 )

La determinazione dei costi tipici dei processi forestali è una delle informazioni chia- ve sia sul piano economico, finalizzato alla ricerca dell’ottima allocazione delle risorse, che su quello estimativo, nell’ambito del processo di stima del valore di macchiatico.

L’Autore sviluppa un’analisi delle diverse tipologie di costi e delle loro componenti entrando nel dettaglio della natura e dei criteri di calcolo. Lo studio si articola illustrando in successione il costo di esercizio delle macchine, quindi quello delle operazioni per giun- gere, infine, alla determinazione del costo dell’intervento selvicolturale.

Le conclusioni illustrano i limiti che accompagnano il loro calcolo ed uso.

Parole chiave: analisi dei costi dell’impresa forestale; costi fissi; costi variabili; costi totali.

Key words: analysis cost of forestry enterprise; fixed costs; variable costs; total costs.

1. I NTRODUZIONE

L’avvio di un programma di interventi selvicolturali richiede la cono- scenza preventiva dei suoi costi di esecuzione, ovvero dei tipici costi di pro- cesso del settore forestale (B ERNETTI et al., 2007).

Vari sono i contributi sviluppati in materia. Si citano a titolo esemplifi- cativo quello di H IPPOLITI (1997) che si inserisce all’interno di una tratta- zione più di carattere tecnico, e quello più recente di B ERNETTI et al. (2007) che invece, riflette meglio il profilo economico-finanziario della tematica.

Le imprese di utilizzazione eseguono normalmente gli interventi selvi- colturali sul capitale legnoso (soprassuolo forestale) dell’impresa di produ-

(*) Ricercatore presso il Dipartimento di Ecologia e Sviluppo Economico Sostenibile (DECOS), Università degli Studi della Tuscia, Via S. G. Decollato, n. 1, 01100 Viterbo. Tel. 0761 357748; fax 0761 357751; email: fcarbone@unitus.it

1

Contributo svolto nell’ambito della ricerca «La gestione forestale sostenibile di ecosistemi

forestali di particolare valore ambientale» finanziato dalla Direzione Agricoltura della Regione Lazio,

nell’ambito del PRAL 2003 (Cod. 2003/75).

(2)

zione. Ne deriva che queste due realtà imprenditoriali sono tra loro autonome ed indipendenti, ma funzionalmente complementari ai fini del ciclo produtti- vo forestale.

L’impresa di utilizzazione si caratterizza per essere un’impresa senza terra (intesa come fondo forestale) e capitale legnoso. Per la sua attività si avvale dei capitali di esercizio, del lavoro e dell’organizzazione imprenditoria- le e di un ridotto capitale fondiario ad uso deposito e magazzino. Per quel che attiene il capitale di esercizio esso è costituito dal capitale finanziario ed il capitale di scorta. Quest’ultimo comprende le scorte 2 morte quali macchine, impianti, attrezzature, accessori, utensili ed altri attrezzi e dispositivi.

La remunerazione di questi fattori, in relazione al tipo d’intervento e alla produttività delle operazioni, sono le variabili indipendenti dell’articolata funzione dei costi di esecuzione degli interventi selvicolturali. Essi possono essere determinati a consuntivo, sulla scorta delle registrazioni contabili del- l’intervento, oppure a preventivo, ovvero precedentemente alla esecuzione, facendo ricorso ai valori medi della casistica relativa ad interventi analoghi.

Nell’ipotesi che essi debbano determinarsi in sede preventiva, il costo degli interventi selvicolturali è quel valore conclusivo a cui si perviene dall’ag- gregazione delle seguenti tipologie (Fig. 1):

– costo di esercizio della macchina: che esprime il costo unitario considerando il deprezzamento della macchina, i costi obbligatori per legge, i costi di gestione e di funzionamento espressi in funzione dell’unità di misura pre- scelta. In letteratura non vi è unanimità se questi costi debbano, o meno, includere quelli della manodopera specificatamente dedicata per il suo funzionamento, conseguentemente viene adottata la convenzione della loro esclusione;

– costo dell’operazione: esprime il costo della singola fase del ciclo tecnologi- co (C IVIDINI , 1983), che dal punto di vista economico rappresenta il centro di costo delle operazioni di utilizzazioni;

– costo dell’intervento selvicolturale: sottende il costo complessivo dell’insie- me delle fasi del ciclo tecnologico con cui il soprassuolo forestale viene tra- sformato in assortimenti all’imposto.

La determinazione dei costi può rispondere ad obiettivi economici oppure estimativi. I primi sottintendono la formulazione di un giudizio di convenienza rispetto al quadro specifico d’intervento, per la conoscenza del suo valore assoluto, oppure, per la comparazione di alternative. Per quel che

2

Talune imprese di utilizzazione sono dotate anche delle scorte vive, come muli, cavalli e bovini

impiegati per l’esbosco. Le modalità di calcolo dei loro costi, tuttavia, si differenziano significativa-

mente da quelle seguite per le macchine, pertanto, nel presente contributo non sono oggetto di studio.

(3)

attiene gli obiettivi estimativi, invece, questi perseguono la formulazione del giudizio di valore, in genere quello di trasformazione della massa legnosa, determinato rispetto al quadro ordinario 3 della zona.

Il presente contributo intende soffermarsi sugli aspetti metodologici inerenti il calcolo dei costi degli interventi selvicolturali, includendo alcuni profili innovativi legati al mutato quadro socioeconomico e giuridico.

Di seguito vengono approfonditi natura e le tipologie di costo, assu- mendo che si debba determinare il giudizio estimativo del valore di macchia- tico di un soprassuolo forestale.

2. D ETERMINAZIONE DEI COSTI DI ESERCIZIO DELLE MACCHINE

La determinazione dei costi medi di esercizio delle macchine richiede anzitutto la determinazione dei canonici costi dell’impresa, ovvero i costi fissi ed i costi variabili che insieme concorrono a definire i costi totali.

2.1 Costi fissi

I costi fissi (CF) sono tali poiché debbono essere sostenuti dall’impresa indipendentemente dal livello di produzione, ovvero, sono quelli a cui l’im-

Figura 1 – Schema di calcolo dei costi degli interventi selvicolturali.

3

Esso è un concetto cardine per l’estimo, che coincide con il quadro più frequente della zona,

laddove l’imprenditore è quello avente caratteristiche medie degli imprenditori locali con un tornacon-

to nullo (imprenditore ordinario) (M ERLO , 1991).

(4)

presa deve far fronte sempre e comunque a prescindere dell’effettivo utilizzo del capitale nel processo produttivo, ma per il fatto stesso di possederlo. 4

I CF sono riferiti ai beni a fecondità ripetuta, normalmente quantificati su base annua, tuttavia, rapportandoli al numero medio annuo d’ore di lavo- ro, si ottiene il costo medio orario, 5 che è decrescente con l’aumentare del tempo d’uso o volume dell’attività.

Di seguito sono riportare le principali voci di costo fisso, distinte tra quelli delle macchine a quelle relativi ad altri beni, oppure all’accesso o eroga- zione di servizi.

2.1.1 Costi fissi relativi alle macchine

Si tratta di beni che svolgono le loro prestazioni su più cicli produttivi, da cui la denominazione di capitali a logorio parziale oppure a fecondità ripe- tuta. Queste nel corso degli anni sono soggette ad usura o logorio che riduce la loro efficienza, nonché ad obsolescenza o invecchiamento per cui nuove macchine, tecnologicamente più avanzate, sono rese disponibili sul mercato.

Ne consegue il problema di come ridistribuire la loro spesa su un arco tempo- rale pluriennale (B RUNI et al., 2003). Ai fini del calcolo gli elementi salienti sono:

– il capitale necessario per l’acquisto del bene. Esso può essere acquisito sui mercati finanziari, oppure, di provenienza aziendale (autofinanziamento).

In entrambi i casi, la quota complessiva deve comprendere la quota capita- le ed il relativo costo del denaro. Quest’ultimo è rappresentato dagli inte- ressi passivi da versare al capitalista, mentre nell’ipotesi di autofinanzia- mento riflette il costo della rinuncia dell’azienda all’impiego dei capitali in altri investimenti alternativi (costo opportunità). L’importo utilizzato per l’acquisto può essere inferiore al costo di acquisto allorché l’azienda può disporre del valore di recupero del bene in dismissione dovuta al non aver ancora raggiunto il termine della sua carriera lavorativa 6, 7 (P ICCAROLO , 1989; B IONDI , 1999; B RUNI , et al., 2003);

4

Per le macchine prive di motore proprio, questa è l’unica voce di costo.

5

Le macchine con impieghi multipli sono ricorrenti nel settore forestale. Il loro costo fisso dovrebbe essere ripartito rispetto alle ore medie annue di lavoro nei diversi impieghi (lavori forestali, agricoli ed altri ancora). Ciò fa emergere la problematica dei costi congiunti, superata assumendo che le macchine sono esclusivamente impiegate nel settore forestale, ignorando tuttavia i positivi effetti delle economie di scala che determinerebbero una riduzione dei costi medi.

6

Il valore di recupero della macchina al termine della carriera economica può essere dedotto

da riviste specializzate, oppure, secondo il criterio proposto da Pellizzi, per cui: V

n

=V

0

×(1–td)

n

, dove

[V

n

] = valore di recupero al termine della carriera lavorativa o della sostituzione, [V

0

] valore iniziale

della macchina, [td] coefficiente di deprezzamento annuale oppure tasso di svalutazione; [n] anni di

carriera lavorativa della macchina. Il coefficiente di deprezzamento annuale può essere ottenuto da

specifiche tabelle pubblicate su riviste specializzate (R IBAUDO , 1977; P ICCAROLO , 1989), purtroppo

(5)

– l’arco temporale al termine del quale si procederà alla sostituzione della macchina. Si può distinguere tra:

– carriera lavorativa che esprime il periodo di tempo necessario affinché la macchina azzeri la propria efficienza. Esso dipende dalle caratteri- stiche intrinseche, dalle ore cumulate di lavoro, dalle modalità, dalle condizioni d’uso e da quelle di manutenzione;

– carriera economica che indica gli anni che intercorrono prima che la macchina divenga obsoleta, ovvero, che la tecnologia si sia evoluta al punto tale per cui sul mercato sono disponibili nuove macchine capaci di assolvere alle medesime funzioni tecniche, con performance com- plessive 8 significativamente migliori.

La carriera economica è normalmente più breve di quella lavorativa, ed essa viene assunta come orizzonte temporale in cui ridistribuire la spesa; 9 – il costo del denaro è il prezzo d’uso del capitale finanziario che l’azienda sostiene per poter affrontare la sostituzione della macchina e dipende dalle modalità di finanziamento.

In letteratura sono riportati vari criteri di calcolo (Tab. 1), ciascuno sottende differenti logiche finanziarie ed imprenditoriali, che in definitiva si riconducono ai vari criteri con cui è determinato il costo del denaro (P ANATTONI et al., 1983). Di seguito l’attenzione si sofferma su quelli la cui determinazione si basa sull’applicazione di una funzione finanziaria (Tab. 2). Essi sono:

CF.1.a) Criterio della quota di ammortamento finanziaria (o di estinzione di un capitale)

Indica l’importo che l’imprenditore versa annualmente per estinguere il debito contratto con terzi (capitalista) per l’acquisto della macchina, assu- mendo che al termine della carriera economica questa venga sostituita ex- novo con un’altra tecnologicamente al passo con i tempi.

costruite soprattutto per macchine agricole. Pur adattando per analogia i valori, si ritiene che questi debbano essere maggiorati, poiché le macchine forestali spesso operano in condizioni stazionali diffici- li, nonché durante la stagione silvana è consuetudine lasciarli in sosta in approssimative rimesse tem- poranee, maggiormente esposti alle intemperie ed agenti meteorici avversi.

7

Potrebbe realizzarsi il caso che l’azienda possa contare su un finanziamento in conto capitale, oppure, interesse per il suo acquisto. Di esso deve tenersi conto in sede di bilancio economico preven- tivo o consuntivo di una impresa (P ANATTONI et al., 1983), tuttavia, nella fattispecie, avendo a riferi- mento la redazione di un giudizio estimativo, si devono considerare le condizioni in cui operano più frequentemente le imprese della zona, ovvero, se al contributo pubblico in questione vi accede solo qualche impresa della zona, ciò riveste un carattere di eccezionalità e non di ordinarietà.

8

Esse non sono solo sotto il profilo della produttività, ma anche dal punto di vista ambientale e di standard di sicurezza.

9

Si osserva che ai fini fiscali il periodo di ammortamento delle macchine è definito per legge

(A SSIRELLI et al., 2005).

(6)

L’approccio della quota di ammortamento riflette il modo di operare oggigiorno, laddove l’acquisto avviene attraverso il credito da parte del mercato finanziario. Il capitale erogato deve essere ridistribuito sugli anni di vita economica della macchina, tenendo conto dei relativi interessi passi- vi. Questi sono in funzione del costo del denaro pattuito al momento della sottoscrizione del contratto di finanziamento.

La quota di ammortamento, annua e costante, comprende la quota

o l o c l a c i d o i r e t i r C e

c i d o C o

s s i f o t s o c i d i c o V

CF.1.a Criterio delle quota di ammortamento

finanziaria = ( 0 ) × × n 1

n n

af q

q V r

V a

CF.1.b Criterio delle quota di reintegra

finanziaria ( 0 ) 1

× −

= n n

rf q

V r V a

CF.1.c Criterio delle quota di ammortamento

lineare ( )

n V a al = V 0n

CF.1.d Criterio delle quote costanti o della

reintegra lineare ( )

n V Vn

= 0

CF.1. Quota deperimento macchina

CF.1.e Criterio della quota decrescente ( )

⎟ ⎠

⎜ ⎞

×

= K

t t k t

t n

amm

n t n V

V a

0 0 0

CF.2. Quota assicurazione e contributi Q

ass & contr

Q ass & contr = V 0 × r a CF.3. Q u o t a r i m e s s a g g i o Q

rim

Q rim = PC × coeff u × Ing macch Dove

V

0

= valore iniziale; V

n

= valore finale; n = carriera economica; r = saggio di interesse; r

a

= rischio assicurazione;

unitario costruzione; coeff

u

: Ing

macch

: ingombro macchina.

a af

a rf

a al a rl

a qd

PC: costo

a rl

Tabella 1 – Schema di calcolo dei costi fissi, per voci di costo.

⎪ ⎪

⎪⎪ ⎨

⎪ ⎪

⎪⎪

⎪⎩

⎪ ⎨

⎩ ⎨

esercizio di reddito al ali proporzion quote

delle Metodo

lavoro di ore delle Metodo

ASAE formula la secondo periodiche stime

delle Metodo

periodiche stime

delle Metodo irregolari metodi b)

residuo valore sul costante tasso a to ammortamen dell'

Metodo

ti decrescen quote

a to ammortamen di

Metodo

costanti quote a to ammortamen di

Metodo Aritmetici

reintegra della Metodo

to ammortamen dell'

Metodo Finanziari regolari

metodi a)

Tabella 2 – Quadro sinottico delle quote di deperimento delle macchine (fonte: B IONDI 1999).

(7)

capitale e quella interessi che incidono sulla composizione della quota in misura variabile con la progressione dell’estinzione del debito: mentre la prima è crescente la seconda è decrescente. La costruzione del piano di ammortamento a sua volta può effettuarsi secondo vari procedimenti (P ANATTONI et al., 1983);

CF.1.b) Criterio della quota di reintegra finanziaria (o di costituzione di un capitale)

Indica l’importo che l’imprenditore dovrebbe accantonare annual- mente affinché al termine della carriera economica abbia il capitale necessa- rio per la sua sostituzione al netto del valore di recupero di quella dismessa.

Il capitale disponibile al termine dell’accantonamento è dato dal mon- tante dei ratei periodicamente depositati ed indisponibili, unitamente al costo di rinuncia ad impieghi alternativi del capitale. 10

Sul piano teorico al momento della sostituzione l’imprenditore dovrebbe procedere all’acquisto di una macchina dalle medesime caratteri- stiche di quella in dismissione, assumendo l’ipotesi della staticità del livello tecnologico aziendale. 11 In realtà il progresso tecnologico rende disponibili macchine più efficaci, efficienti ed economiche, il cui acquisto potrebbe richiedere l’impiego di capitali maggiori al montante accumulato. L’impresa può pertanto ricorrere per la parte mancante al mercato finanziario, oppure procedere all’autofinanziamento. In tal caso il costo annuo deve riflettere entrambe queste componenti di costo.

CF.1.c) Criterio delle quote costanti o dell’ammortamento lineare

Determina l’importo annuo di deperimento quale rapporto tra lo scar- to del valore a nuovo della macchina (V 0 ) ed il presunto valore di recupero al momento della sua sostituzione (V n ), con il numero degli anni intercorsi nel frattempo. Tale importo va progressivamente ad estinguere il debito contratto per l’acquisto. Il criterio non considera le dinamiche finanziarie legate alle operazione di prestito.

CF.1.d) Criterio della quota di reintegra lineare

Anche in questo caso il criterio si basa sul rapporto dello scarto del valore a nuovo della macchina (V 0 ) ed il valore di recupero al momento

10

L’azienda accantonando periodicamente i ratei, sottrae dalla sua disponibilità dei capitali.

Essa, tuttavia, si attende che questi siano remunerati in misura almeno pari alla migliore alternativa a cui rinuncia (ovvero al suo costo opportunità), conseguentemente, l’ammontare degli interessi matura- ti nel periodo costituiscono il costo della rinuncia, ovvero, rappresentano un capitale da iscrivere all’attivo del bilancio aziendale.

11

Ipotesi rappresentativa di una attività agro-forestale del passato in cui si faceva largo uso

dell’energia animale.

(8)

della sua sostituzione (V n ), con il numero degli anni intercorsi nel frattem- po. Al termine del periodo, le annualità progressivamente depositate danno vita al capitale utile per acquistare la medesima macchina. Anche in questo caso vengono ignorate le dinamiche finanziarie.

CF.1.e) Criterio delle quote di ammortamento decrescenti

Esprime la quota che l’impresa annualmente dovrebbe liquidare per estinguere il debito contratto secondo una funzione legata agli anni di lavo- ro cumulati in ossequio all’evidenza che le macchine hanno un deprezza- mento variabile con gli anni della loro carriera lavorativa. L’approccio determina un rateo annuo decrescente con il tempo. Esso non include il costo del denaro a cui deve far fronte il proprietario.

A parità di condizioni, i criteri illustrati non evidenziano differenze per quel che riguarda le modalità di calcolo della rata di ammortamento (Tab. 3). Significative differenze si hanno tra l’approccio della rata di ammortamento con quello di reintegra, dove la quota capitale media annua dell’ammortamento finanziario, a cui dovranno sommarsi gli interessi passi- vi, è pari alla corrispondente quota capitale della reintegra finanziaria a cui si aggregano il costo di rinuncia agli investimenti alternativi che costituisco- no una componente attiva del bilancio dell’impresa.

Tabella 3 – Confronto delle quote capitali, interessi e ratei medi annui per le diverse quote di deprez- zamento (V

0

= 25.000,00 € e V

n

= 2.684,35 €; carriera economica 10 anni; coefficiente di deprezza- mento = 0,2; saggio di interesse: 3%).

Quota Quota Quota Quota Quota

ammortamento ammortamento ammortamento reintegra reintegra finanziaria lineare decrescente finanziaria lineare Somma ratei al 10° anno 26.160,74 22.315,65 22.315,65 19.466,05 22.315,65 Accumulazione quote capitali

al 10° anno 25.398,78 25.582,39 26.715,00 22.315,65 25.582,39

Accumulazione quota interessi

al 10° anno 4.591,58 4.407,97 3.275,36 2.849,59 3.534,47

Quota capitale media annua 2.215,55 2.231,56 2.330,36 1.946,61 2.231,56 Quota interessi medi annui,

oppure, costo opportunità 400,53 384,51 285,71 268,94 308,31

Rateo medio annuo 2.616,07 2.616,07 2.616,07 2.215,55 2.539,88

La scelta tra i criteri proposti non è arbitraria. Se per l’analisi econo-

mica si hanno maggior gradi di libertà, la determinazione per fini estimativi

deve seguire il principio dell’ordinarietà, ovvero si deve assumere il criterio

più frequentemente adottato in zona dalle imprese per l’acquisto delle mac-

chine. Su larga scala si ritiene che sia quello dell’ammortamento finanziario.

(9)

2.1.2 Costi fissi relativi ai servizi ed altri beni a fecondità ripetuta CF.2) Quota assicurazione e contributi. 12

L’imprenditore ricorre alla quota di assicurazione per tutelarsi da eventuali perdite dei capitali dovute ad eventi accidentali (incendio, furto, incidenti), nonché da danni a terzi arrecati nel corso del loro funzionamen- to (responsabilità civile). Sottoscrivendo la polizza, l’imprenditore trasferi- sce ad una compagnia assicurativa il rischio di incidenti a fronte del paga- mento di un premio.

La legge obbliga la copertura assicurativa solo per le macchine che vanno su strada. Talune compagnie assicurative definiscono il premio a pre- scindere dalla potenza della macchina operatrice, mentre altre operano una differenziazione. Nel premio è incluso il contributo al Servizio Sanitario Nazionale.

Se la tipologia di rischio non è coperta da alcuna polizza assicurativa, l’impresa può procedere all’accantonamento di un capitale medio annuo.

Esso può determinarsi in base al valore capitale utilizzando la percentuale che esprime l’incidenza del rischio come indicato da manuali tecnici, oppu- re, da pubblicazioni specializzate.

CF.3) Contributo Utenze Macchine Agricole (UMA)

Si tratta di un importo forfettario da versarsi all’iscrizione di ciascuna macchina, affinché l’impresa possa accedere all’acquisto di olii e gasoli a prezzo fiscalmente agevolato, ovvero parzialmente o totalmente privo di accise. 13 L’onere è determinato in termini di quota annua d’ammortamento rispetto alla durata economica della macchina, ripartito per le ore medie annue di lavoro.

CF.4) Quota di ricovero e rimessaggio

È l’onere per l’uso del ricovero delle macchine e degli altri attrezzi.

Questo deve includere il costo annuo complessivo per la gestione del rico- vero, 14 da imputarsi in percentuale sulle macchine che lo utilizzano, in base all’effettiva utilizzazione del ricovero (spazio di ingombro, periodo di per- manenza etc.).

12

Con la trasformazione della tassa di circolazione in tassa di proprietà, le macchine agricole sono state esentate da loro pagamento.

13

All’U.M.A. possono essere iscritte le macchine di proprietà di imprese già inscritte nel Regi- stro dell’impresa per attività agricole presso la Camera del Commercio Industria Artigianato Agricol- tura. Attualmente il contributo U.M.A. ammonta ad 40 €/cadauna.

14

Il costo annuo di gestione comprende le quote di deperimento, manutenzione e assicurazio-

ne del locale calcolate in percentuale sul costo di costruzione a nuovo, nonché le spese generali per la

gestione e sorveglianza e altre eventuali spese comprensive degli interessi. Attualmente si assume un

valore di costo del ricovero pari a 120 €/m

2

ed un coefficiente di ricovero del 3%.

(10)

L’importo è determinato in percentuale sul costo di costruzione del ricovero ed imputato alla singola macchina in funzione della superficie occupata, compreso lo spazio minimo di manovra.

2.2 Costi variabili

I costi variabili (CV), sono quelli il cui onere è funzione dell’attività dell’impresa, ovvero, sono sostenuti solamente allorquando essa svolge effettivamente l’attività produttiva e sono crescenti con l’entità della stessa.

L’ammontare di questi costi può variare con il livello di professionalità dell’operatore, nonché dalle caratteristiche del soprassuolo, della stazione (accidentalità, orografia, ecc.), del tipo di intervento selvicolturale nonché delle ore cumulate di lavoro della macchina.

Di seguito si distinguono i classici costi variabili (costi variabili in senso stretto) dai costi quasi-variabili che crescono con una funzione a salti, ovvero crescono in modo discontinuo rispetto al volume prodotto.

2.2.1 Costi variabili in senso stretto

Il loro calcolo in sede consuntiva può ottenersi dall’analisi dei bilanci aziendali (se esistenti), mentre in chiave preventiva avviene attraverso l’uso di funzioni costruite sulla base di coefficienti dedotti dalla sperimentazione oppure da osservazioni di campo. Normalmente i valori sono espressi in funzione dell’unità di tempo.

Di seguito sono illustrate le principali voci di costo variabile mentre in Tab. 4 sono riportate le relative funzioni di calcolo.

CV.1) Costi di manutenzione e riparazione

Servono a mantenere in efficienza la macchina, sostituendo le parti soggette a consumo, comprendendo anche i costi dell’assistenza tecnica per prevenire eventuali anomale usure e rotture. Il loro importo è variabile con il tipo di macchina, la tipologia di lavoro, le modalità d’uso, la diligenza e professionalità dell’operatore, ma soprattutto con le ore di lavoro cumulate.

In generale la quota dovrebbe essere pari al valore medio della somma delle spese sostenute nel corso degli anni di vita utile della macchina, tuttavia, essa è stimata in percentuale sul valore a nuovo, configurandosi come fosse una spesa fissa. H IPPOLITI (1997) riporta coefficienti di manutenzione e riparazione compresi tra 0,4 e 1,2%, tuttavia, vi sono macchine (esempio la sminuzzatrice) che richiedono una spesa media annua del 12-15%.

CV.2) Costi carburante

Il calcolo del consumo di carburante è una funzione del consumo spe-

cifico della macchina (nei trattori è ca. 110 gr/kWh, mentre per le motose-

(11)

ghe ca. 135 gr/kWh), della potenza annua di impiego stimata mediamente nell’ordine del 65-75% di quella massima (valori estremi sono del 80-90%

per lavori impegnativi e difficili, mentre 30-40% per operazioni meno gra- vose), del tempo di utilizzazione, nonché del prezzo agevolato del carburan- te agricolo.

CV.3) Costi lubrificante

Questa spesa può calcolarsi analogamente al carburante, oppure, in via sintetica quale percentuale (15-30%) del consumo di carburante.

CV.4) Costi per sostituzione di parti a rapido consumo

Si intende quelle parti della macchina che per la funzione assolta sono soggette ad elevata usura per cui frequentemente sono sottoposte a specifi- ca manutenzione, ma soprattutto necessitano di essere periodicamente sostituite. Esempi sono le catena delle motoseghe (90 ore), funi del verricel- lo (60 gg), coltelli della sminuzzatrice (600 ore), gomme dei trattori (1600 ore). Normalmente il loro costo è calcolato come rapporto del valore a nuovo sul monte ore di vita utile.

CV.5) Costi per l’acquisto di altro materiale

Sono quelli che vengono sostenuti per materiali necessari all’esecuzio-

o l o c l a c i d o i r e t i r C e

c i d o C o

t s o c i d i c o V

CV.1 Costi di manutenzione e riparazione CM&R V 0 × μ

CV.2 Costi carburante CC Pz × C sc × α × Pc

CV.3 Costi lubrificante CL Pz × C sl × α × Pl oppure CC × ρ

CV.4 Costi sostituzione di parti a rapido consumo CSP

γ VN

CV.5 Costi altro materiale di funzionamento CMF Q h × H × PU

Tabella 4 – Schema di calcolo delle voci di costo variabili e costi quasi-variabili, espressi per ora di lavoro.

dove

V

0

= valore a nuovo macchina; Pz = potenza macchina in kWh; Csc = consumo specifico carburante; a = percen- tuale media annua d’impiego della potenza massima della macchina; Pc = Prezzo carburante; Csl = consumo specifico lubrificante; Pl = prezzo lubrificante; ρ = percentuale di consumo del lubrificante rispetto a quello del carburante; VN = valore a nuovo; γ = carriera lavorativa della parte a rapido consumo espressa in ore di lavoro;

Q

h

= quantità consumata per ora di lavoro; H = ore di lavoro; PU = prezzo unitario materiale.

(12)

ne di talune operazioni. 15 L’importo è dato dal prodotto delle quantità con- sumate nell’unità di tempo per la durata di svolgimento del lavoro.

2.2.2 Costi quasi-variabili

Con questa denominazione sono indicati quei costi, di seguito indicati come CqV, che pur essendo crescenti con l’entità della produzione, la fun- zione si presenta con un accrescimento discontinuo poiché essi si registrano solo in corrispondenza di particolari livelli di produzione, mantenendosi costanti nell’intervello compreso tra due successivi livelli.

Questo costo riflette l’onere associato alle ripetute operazioni prelimi- nari (o di montaggio) e conclusive (o di smontaggio) nell’ambito del singolo intervento selvicolturale, a cui l’impresa va incontro nel loro impiego (esempio sono le teleferiche, le risine, etc.).

I CqV possono essere aggregati ai relativi costi della macchina utilizza- ta nell’impianto, di riferimento, oppure, possono essere trattati indipenden- temente rispetto alla fase di impiego della macchina ovvero vanno a costi- tuire un autonomo centro di costo. 16

Nel caso in cui si intenda procede alla loro aggregazione con i CV della macchina, i CqV inerenti i vari montaggi e smontaggi operati nel corso del medesimo intervento selvicolturale, debbono essere rapportati al volume pro- dotto [CqV V ], oppure, alle ore effettive di impiego della macchina [CqV h ].

2.3 Costo totale, oppure, costo medio orario complessivo della macchina Dall’aggregazione dei CF, CV ed CqV, si ha il costo totale di esercizio della macchina (CT). Esso è espresso per ora di lavoro (CT h ), ovvero:

dove

[¯h] è il numero medio annuo di ore di lavoro della macchina mentre [h * ] è il numero delle ore per l’esecuzione delle operazioni relative ai CqV ed [ h = ] è quello delle ore d’impiego complessivo della macchina.

Il CT è riportato come una funzione delle ore di lavoro, che tuttavia, sottende una funzione crescente con il volume di capitale legnoso utilizzato, assumendo che tra queste due variabili vi sia una relazione di carattere lineare.

[ ]

⎥ ⎥

⎢ ⎢

⎡ ⎟⎟⎠ ⎞

⎜⎜⎝ ⎛ × +

⎟⎟⎠ +

⎜⎜⎝ ⎞

= ⎛ +

+

= ∑ ∑

h h CV CqV

h CqV CF

CV CF

CT h h h h h h

*

15

Esempio è l’acquisto di fil di ferro o altro materiale nella realizzazione delle balle del legna- me da ardere.

16

Questa seconda ipotesi viene trattata nell’ambito dei costi delle operazioni di cui al paragrafo 3.

(13)

3. D ETERMINAZIONE DEL COSTO DELL ’ OPERAZIONE

Ciascuna fase del ciclo tecnologico (operazione) rappresenta un auto- nomo centro di costo sul quale si basa il calcolo dei relativi costi unitari.

L’esecuzione di una operazione richiede il coinvolgimento di almeno una squadra, composta da unità con idonea qualifica professionale, fornita di adeguato capitale di esercizio nonché ciascun componente deve essere munito dei dispositivi individuali di protezione (DPI) adeguati per la man- sione assolta.

Come introdotto nel par.fo 2.2.2, un ulteriore costo che talvolta può essere presente è quello del CqV, nel caso in cui è trattato quale costo auto- nomo rispetto all’impiego della macchina. 17 Ciò si suggerisce allorché la squadra addetta al montaggio e smontaggio dell’impianto è costituita, in tutto o parte, da unità diverse e con differente qualifica professionale, come richiesto ad esempio per le teleferiche (H IPPOLITI , 1997).

Il costo unitario dell’operazione [COp], è dato dalla somma del costo di esercizio della macchina, del costo del lavoro per l’impresa calcolato secondo le tariffe vigenti, nonché del costo dei DPI [CDPI] quale quota d’ammortamento rispetto alla rispettiva carriera utile (tab. 5) e del CqV ove necessario. Formalmente si ha:

dove

[i] indica il centro di costo considerato, [h] il numero di ore impiegate per eseguire l’intera operazione ed [h CqV ] il numero di ore complessive richieste dalla varie operazioni di montaggio e smontaggio dell’impianto.

4. D ETERMINAZIONE DEI COSTI DELL ’ INTERVENTO SELVICOLTURALE

L’intervento selvicolturale ha avvio con l’abbattimento e si completa con la collocazione all’imposto della massa legnosa ridotta in assortimenti, a seguito del completamento del ciclo tecnologico del legname. Il costo del- l’intervento selvicolturale [CIS] comprende i costi precedentemente deter- minati, a cui occorre sommare ulteriori due costi quali quelli della direzio- ne, amministrazione e sorveglianza [CDAS], nonché gli interessi passivi sui capitali mediamente anticipati [Int].

( )

[ ] ( )

{ h sq h sq h CqV } i

i CT CL CDPI h CqV h

COp = + , + , × + ×

17

Essendo incluso in questa tipologia, è conseguenziale che non deve essere incluso tra i costi di

esercizio.

(14)

T abella 5 – Quota capitale dei DPI . Guanti Guanti in Casco Scarponi Elmetto Cuffia G uanti P antaloni Pelle pelle bovina completo puntale protettivo antirumore per di sicurezza bovina antivibrazioni di cuffie e lamina con chiusura verricello e visiera a crimagliera Prezzo d’acquisto € 11,00 53,00 70,00 170,00 13,00 25,00 16,00 250,00 V ita utile oraria Ore 1.600,00 1.600,00 1.600,00 1.600,00 1.600,00 1.600,00 1.600,00 1.600,00 Impiego medio stagione silvana Ore 1.200,00 1.200,00 1.200,00 1.200,00 1.200,00 1.200,00 1.200,00 1.200,00 V ita media Anni 1,33 1,33 1,33 1,33 1,33 1,33 1,33 1,33 Saggio d is conto % 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% 4,00% Quota ammortamento annua € /anno 8,64 41,61 54,96 133,46 10,21 19,63 12,56 196,27 Quota capitale annua € /anno 12,54 60,41 79,79 193,76 14,82 28,49 18,24 284,95 Quota capitale p er ora di lavoro € /ora 0,01 0,05 0,07 0,16 0,01 0,02 0,02 0,24

(15)

I costi di direzione, amministrazione e sorveglianza ricomprendono alcune incombenze che in passato erano svolte direttamente dall’imprendi- tore. Ciò avviene tuttora, eccetto per l’amministrazione e contabilità che sono frequentemente demandate a professionisti qualificati esterni all’impre- sa stessa. 18

Queste voci di costo sono remunerate attraverso lo stipendio, che costituisce un costo implicito dell’impresa, imputato in percentuale sul totale dei costi nella misura del 4-7%, comprensivo anche della remunera- zione del lavoro di contabilità ed amministrazione;

Gli interessi sui capitali anticipati sono il costo per la remunerazione del capitale impiegato nell’attività d’impresa, calcolato in termini di interes- se medio sul disavanzo tra i capitali attivi 19 e passivi. Essi riflettono il costo dell’imprenditore alla rinuncia dei benefici che deriverebbero dall’impiego del capitale in investimenti alternativi.

Formalmente sono determinati in regime di interesse semplice, ovvero:

dove

[Int] è l’interesse, [C] sono le spese, [r C ] è il saggio di interesse delle spese, [t] è il momento rispetto alla fine dell’anno in cui avviene la generica operazione [i].

Ricordando che il contributo non considera la componente attiva del bilancio derivante dalla massa legnosa ricavata dall’intervento selvicoltura- le, gli interessi sui capitali anticipati sono determinati solamente sul capitale complessivo necessario per la sua esecuzione, 20 adottando il saggio di rendi- mento in investimenti alternativi [ ¯r] e considerando il tempo medio di anti- cipazione [ ¯t], si ha:

Il tempo medio di anticipazione è quantificato in una frazione di anno. Considerato che l’impresa fa delle anticipazioni di capitale per poter svolgere l’attività, se essa realizza dei ricavi già poco dopo l’avvio dei lavori, il periodo di anticipazione è breve; viceversa se i ricavi sono fortemente posticipati rispetto all’avvio, il tempo di anticipazione è maggiore.

⎥⎦ ⎤

⎢⎣ ⎡ × ×

= ∑

n

i

i r t

C Int

1

_ _

⎥⎦ ⎤

⎢⎣ ⎡ ⎟

⎜ ⎞

⎛ −

×

×

= ∑

n i

i C

i

r t C Int

1 365

365

18

Stante questa situazione potrebbe ipotizzarsi la necessità di rendere autonoma questa voce di costo, dalle altre normalmente a remunerazione mediante lo stipendio.

19

Dato che l’obiettivo dello studio è finalizzato alla determinazione dei costi dell’intervento sel- vicolturale, gli interessi dei capitali attivi non sono inclusi.

20

Si assume che l’impresa sostenga all’avvio dell’intervento tutti i costi fissi dovuti.

(16)

In definitiva il costo dell’intervento selvicolturale è ottenuto come:

dove

[i] è un generico centro di costo del ciclo tecnologico, dove [1] identifica l’abbattimento del soprassuolo ed [n] indica l’ultima operazione del ciclo, mentre le altre sigle sono già note.

5. C ONCLUSIONI

Il calcolo dei costi di esecuzione degli interventi selvicolturali è un passaggio significativo per la formulazione di giudizi di tipo economico o estimativo. Il primo è redatto in un ottica di valutazione delle scelte d’im- presa per giungere alla migliore allocazione delle sue risorse, attraverso lo studio della situazione precipua; il secondo, invece, è prevalentemente fina- lizzato ad obiettivi di mercato, quindi deve riflettere il comportamento che terrebbe in quella situazione il maggior numero di imprese presenti sul mercato, assicurando le condizioni per la più ampia partecipazione delle imprese al mercato.

Malgrado le evidenti differenze tra i due tipi di giudizi, il calcolo segue la medesima metodologia, mentre le differenze sussistono sulla natu- ra, criteri e contesto di acquisizione dei dati elementari: l’impresa tout court oggetto di valutazione per il giudizio economico, l’impresa ordinaria della zona per il giudizio estimativo. Si ritiene, tuttavia, necessario precisare che a prescindere dalla natura del giudizio, qualora i dati elementari andassero a perpetuare punti deboli del sistema forestale e/o d’illegalità cronicizzata, 21 è opportuno riferirsi comunque al quadro «teorico» in cui dovrebbe operare.

L’approccio metodologico adottato per il calcolo in sede preventiva è articolato in tre fasi consequenziali, ciascuna caratterizzata da una propria specificità e significatività tecnico-finanziaria.

I costi di esercizio delle macchine richiedono le maggiori assunzioni di fondo. Per quel che attiene i costi fissi, tra quelli evidenziati, il procedimen- to da preferirsi dovrebbe essere quello dell’ammortamento finanziario che meglio si approssima al comportamento corrente degli imprenditori su

⎥ ⎦

⎢ ⎤

⎡ ⎟ + +

⎜ ⎞

= ⎛ ∑

Int CDAS COp

CIS

n

i i 1

21

Il riferimento va all’impiego di manodopera irregolare, alla sua sottoremunerazione, al man-

cato uso dei DPI ed all’uso di macchine non conformi alle relative direttive.

(17)

larga scala. Per quel che riguarda i costi variabili, invece, non si rilevano significati problemi di calcolo. L’aspetto critico, tuttavia, è rappresentato dalla mancanza di dati specifici per le operazioni forestali, per cui i coeffi- cienti tecnici utilizzati sono spesso desunti dal mondo agricolo ed adattati al contesto forestale sulla base di valutazioni soggettive.

I costi delle operazioni esprimono l’onere che l’impresa sostiene per eseguire la singola fase del ciclo tecnologico. Il calcolo include la manodo- pera evidenziando anche la voce di costi per i DPI, in ottemperanza al qua- dro normativo vigente. Al loro interno, si preferisce includere anche i cosiddetti CqV individuandoli come costi autonomi nell’impiego di macchi- ne o attrezzature che richiedono successive operazioni di montaggio e smontaggio nel corso del medesimo intervento selvicolturale.

L’ultima fase del calcolo riguarda il costo dell’intervento selvicolturale.

Esso non presenta profili di particolarità trattandosi fondamentalmente di una somma dei costi delle varie operazioni, a cui si aggiungono dei costi relativi all’esercizio dell’attività d’impresa nel suo complesso, quali la dire- zione, la sorveglianza e l’amministrazione, nonché gli interessi passivi sui capitali anticipati.

Un’ultima riflessione riguarda i limiti del costo dell’intervento selvi- colturale determinato secondo il procedimento descritto per il calcolo del valore di macchiatico. Esso non può utilizzarsi tal quale poiché:

– riflette unicamente il costo del ciclo tecnologico e non quello di trasfor- mazione che include i costi di competenza della proprietà (C ARBONE et al., 2005);

– non include l’incidenza dei ricavi dell’attività che riducono gli interessi passivi sui capitali anticipati;

– non include gli interessi passivi a carico dell’impresa legati alle anticipa- zioni finanziarie per l’acquisto del lotto, che in genere maturano rispetto ad un arco temporale talvolta ben più ampio di quello dell’intervento sel- vicolturale, essendo il periodo che va dal momento dell’aggiudicazione del lotto alla conclusione con esito positivo del collaudo;

– non include l’utile netto d’impresa.

R INGRAZIAMENTI

L’Autore ringrazia gli anonimi referee per i preziosi suggerimenti for-

niti. La responsabilità di quanto riportato nell’articolo rimane comunque

esclusivamente dell’Autore.

(18)

SUMMARY

Machinery costs, operational costs and forestry management costs

Forestry production costs are one of the most relevant information both from an economic and appraisal point of view. In the first arena they are important for recognising optimal allocation of resources, while, in the second arena, they are fundamental for determining stumpage price.

The Author analyses the various types of costs, their components and evaluation procedures. The specific cost of machinery, the operational costs and finally the global cost of the entire forestry intervention are presented step by step.

In the concluding paragraph, the Author presents the restrictions that follow-up their evaluation and use.

BIBLIOGRAFIA

A SSIRELLI A., P IGNEDOLI S., 2005 – Costo di esercizio delle macchine agricole. Cen- tro ricerche e produzione animale (C.R.P.A.), n. 5: 1-10.

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103.

Riferimenti

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