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3. Descrizione del distretto

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3.

Descrizione del distretto

3.1. Generalità

3.1.1.

I caratteri strutturali del distretto: le imprese, le produzioni, i mercati(4)

Il distretto conciario di Santa Croce sull'Arno, situato nella Toscana centrale, si estende sulla piana del Valdarno inferiore per una superficie complessiva di 330 km

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, su cui insiste una popolazione di circa 90.000 abitanti, distribuiti in 7 Comuni: Bientina, Castelfranco di Sotto, Montopoli Valdarno, Santa Croce sull'Arno, Santa Maria a Monte e San Miniato nella provincia di Pisa, e Fucecchio nella provincia di Firenze.

Per quanto riguarda la struttura economico-produttiva, il Comprensorio del cuoio appare come una delle aree a maggiore tasso di industrializzazione della Toscana. I principali prodotti del distretto sono rappresentati da:

- pelle e cuoio da suola per calzature (70% della produzione); - pelletteria (15% della produzione);

- abbigliamento (10% della produzione)

- arredamento e altre produzioni (5% della produzione).

Il distretto conciario di Santa Croce rappresenta una delle principali realtà nel campo della lavorazione conciaria a livello italiano ed internazionale. Nelle attività legate alla lavorazione delle pelli e del cuoio sono coinvolte circa 900 aziende (400 concerie, 500 aziende conto terzi) con 10.000 addetti (7.000 operai, 1.200 impiegati, 1.800 soci). La produzione locale copre il 35% della produzione nazionale di pelli per calzatura, pelletteria e abbigliamento ed il 98% della produzione nazionale di cuoio da suola (Regione Toscana, 1999).

A livello territoriale le attività produttive legate al cuoio caratterizzano in modo netto i Comuni di Santa Croce e San Miniato, dove interessano rispettivamente ben il 92% ed il 66,5% del totale delle unità locali del settore. Le calzature rappresentano la peculiarità produttiva di Castelfranco di Sotto (dove le unità locali di questo segmento rappresentano il 62,8% del totale del settore), Santa Maria a Monte (l'84%), Montopoli (il 79,4%) e Bientina (il 73%). Il Comune di Fucecchio ha invece una caratterizzazione produttiva più equilibrata: le unità locali che lavorano il cuoio sono il 28,3% del totale, quelle pellettiere il 28,1%, le calzaturiere il 43,1%.

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Relativamente al processo produttivo realizzato, nella zona di Santa Croce (a nord dell'Arno) viene effettuata prevalentemente la concia al cromo, con produzione di pelletteria; nella zona di San Miniato (a sud dell'Arno) è, invece, molto diffusa la concia al vegetale con tannini, con produzione di suole da scarpa. Esiste, quindi, una specializzazione all'interno del comprensorio. Considerando il distretto nel suo complesso, da un'indagine condotta dalla ASL è emerso che il 46% delle aziende effettua la concia al cromo, il 37% esegue la concia al vegetale, mentre il rimanente 17% effettua attività conto terzi e risulta mediamente distribuito tra le due specializzazioni trattate.

Il tessuto aziendale si caratterizza per una struttura estremamente frammentata di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, con una dimensione media di circa 12 addetti, integrate con attività conto terzi specializzate in alcune fasi di lavorazione.

A complemento del distretto, nel corso degli anni, si è sviluppato un indotto che ha dato origine ad un'altra importante fetta di occupazione. Sono circa 200 le imprese collegate direttamente al settore conciario (prodotti chimici, macchine per conceria, trasporti e di servizio) e circa 700 le imprese manifatturiere della filiera (pelletteria e calzaturifici) presenti sul territorio. Alc une di queste attività, rappresentano realtà importanti nel contesto nazionale, seppure all’interno di nicchie di mercato (il settore macchine per conceria presente nel distretto rappresenta il 30% della produzione nazionale).

Nel complesso, l’intera economia dell’area si regge sul settore conciario e sulle attività direttamente o indirettamente collegate ad esso. Il fatturato annuo complessivo è stimato in circa 2 milioni di euro.

Relativamente ai flussi commerciali, il 75% delle materie prime, pelli grezze o semilavorate, provengono dalle macellazioni europee e dall’Est- Europa, il 15% da quelle nazionali e il 10% da altri mercati soprattutto dell'America del Nord e America Latina. Quest'ultima quota è in continuo aumento.

Le esportazioni rappresentano circa il 40% del fatturato totale. Di questo, il 25% proviene dal mercato comunitario, il 25% dalla Russia e da altri mercati europei, e il 50% da mercati extraeuropei, con Hong Kong, Cina e USA ai primi posti. I rapporti con i mercati esteri sono favoriti dalla presenza di una rete viaria inserita nelle direttrici internazionali e dalla vicinanza, da un lato dell'aeroporto internazionale di Pisa e, dall'altro, dal porto di Livorno.

La commercializzazione dei prodotti conciati si caratterizza per una notevole differenza nel collocamento in base alla tipologia di concia effettuata e quindi ai settori di utilizzo.

I prodotti conciati al vegetale trovano un naturale sbocco presso i calzaturifici presenti in largo numero nel comprensorio e sul territorio nazionale, mentre le concerie al cromo esportano, in

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termini comparativi, di più. In Italia le zone di vendita del cuoio e delle pelli sono rappresentate, in ordine di importanza da: Toscana, Marche, Veneto, Emilia, Lombardia e Campania, mentre in Europa i maggiori mercati di sbocco sono Germania e Svizzera. La concia al cromo risente strettamente del ruolo svolto dalla aziende utilizzatrici sui mercati locali ed esteri, nonché dell'andamento della domanda dei prodotti fabbricati dalle stesse. Su tale andamento influiscono poi in modo sensibile i surrogati del cuoio che, pur avendo superato il culmine negli anni '70, rappresentano ancora un serio concorrente per i prodotti conciati.

Nella tabella seguente sono indicati i principali caratteri quantitativi del distretto.

N° concerie 400

Lavorazioni c.to terzi e altre aziende del settore 500

N° addetti 10.000

Movimentazione merci in ingresso ed in uscita 250-300 Tir/giorno

Fatturato conciario complessivo del distretto 2.065.828.000 euro

Incidenza delle esportazioni sul fatturato 40%

Tab. 3.1 - I principali caratteri del distretto (valori assoluti e percentuali, 2001) Fonte: Associazione Conciatori – Consorzio Conciatori Ponte a Egola

Per completare l'analisi del Comprensorio, è importante considerare altri aspetti che ne caratterizzano il profilo socio-economico. Il Comprensorio del cuoio presenta i tratti tipici di un'area distrettuale: forte integrazione all'interno del tessuto aziendale, alto reddito prodotto, capacità di creare lavoro, disoccupazione strutturalmente bassa rispetto alla media toscana, tasso estremamente ridotto di istruzione superiore, in assoluto ed in relazione al grado complessivo di benessere. Gli effetti dell'abbondanza di posti di lavoro in età precoce unita alle scarse possibilità di sbocco per laureati e diplomati sono ben evidenti dall'analisi della stratificazione sociale, che mostra un'incidenza dominante degli operai sul totale degli attivi in condizione professionale. Al fenomeno di attrazione di soggetti locali poco scolarizzati e di fuga dei più scolarizzati si aggiunge il significativo afflusso sul territorio di popolazione proveniente dai paesi extracomunitari, con implicazioni non sempre positive sull'attività conciaria che soffre la mancanza di manodopera specializzata.

3.1.2.

I caratteri organizzativi del distretto(4)

Il Comprensorio di Santa Croce sull'Arno si caratterizza per un forte sviluppo del modello organizzativo fondato su soluzioni di tipo associativo. La partecipazione integrata degli attori economici e istituzionali è una condizione favorevole per affrontare e risolvere le difficoltà dello

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sviluppo locale. Il forte senso di appartenenza e d'identità, l'etica del lavoro ben delineata ed i valori comuni entrano nelle istituzioni associative determinandone una notevole capacità di coordinamento attorno ad obiettivi comuni.

Tale modello trova una pre-condizione fondamentale nelle modeste dimensioni delle singole unità produttive, le quali fanno sì che i rapporti tra le stesse siano fondati su un'interdipendenza reciproca più che su dominanza-dipendenza. In questa comunità, inoltre, l'interscambio quotidiano tra la popolazione e le aziende definisce una situazione in cui l'attività produttiva e la vita quotidiana sono strettamente interconnesse. L'immagine del distretto industriale riflette quindi i rapporti tra i soggetti che lo compongono, rapporti basati in modo sostanziale sulla fiducia reciproca.

Per altro verso, l'associazione rappresenta uno strumento valido per superare i problemi collegati alle limitate dimensioni aziendali, rispondendo, in particolare, alla necessità di far fronte alle sempre più difficili dinamiche di mercato, all'esigenza di un migliore accesso all'informazione e di una sua più efficace gestione, alla necessità di individuare nuove sinergie (Cassandro, 1982). Attraverso l'associazionismo, sviluppatosi intorno agli anni '70, le concerie dell'area di Santa Croce hanno affrontato le principali problematiche del settore, riconducibili in gran parte all'impatto ambientale che il particolare tipo di lavorazione ha sul territorio: la costruzione degli impianti centralizzati di depurazione, la realizzazione delle aree industriali, il recupero dei sottoprodotti di lavorazione, il riutilizzo dei fanghi reflui della depurazione, tramite la costituzione di un'articolata organizzazione di "società collegate" con finalità prettamente esecutive.

La forma associativa scelta nel caso del distretto conciario è quella consortile, dove ogni consorzio rappresenta accordi ed intese fra imprese giuridicamente distinte. Vengono descritte in seguito le più importanti realtà sviluppatesi nell'area.

Associazione Conciatori, Consorzio Conciatori di Ponte a Egola

La prima, costituita dalle aziende conciarie nel 1976, raccoglie circa 300 aziende (33% del totale) ubicate sulla riva destra dell'Arno nei Comuni di Santa Croce sull'Arno, Fucecchio e Castelfranco di Sotto, per lo più specializzate nella concia al cromo. Alla seconda aderiscono 110 concerie (12% del totale) del Comune di San Miniato e di Montopoli, che producono prevalentemente cuoio da suola. Tali associazioni rappresentano anche i diretti interlocutori del sindacato. Queste due strutture, sebbene distinte, fanno scelte e prendono decisioni di comune accordo ed è a loro che vengono richiesti impegni specifici, attraverso le piattaforme rivendicative proposte dal sindacato (6)

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Assa

Raggruppa le lavorazioni per conto terzi (circa 200, corrispondenti al 22% delle aziende totali)(7).

Consorzio Depuratore di Santa Croce sull’Arno S.p.A.

Una società privata costituita nel 1980, con partecipazione del Comune di Santa Croce sull'Arno, che conta 474 aziende consorziate, le quali hanno finanziato la costruzione dell’impianto centralizzato di depurazione, con capacità di trattare fino a 30.000 m3 al giorno di scaric hi (7).

Consorzio Cuoiodepur S.p.A.

La società cui è demandata la costruzione e la gestione dell’impianto di depurazione a servizio delle concerie di Ponte a Egola e di San Romano. La sua compagine sociale è costituita da 155 aziende consorziate, insieme al Comune di San Miniato. L’impianto consortile ha una potenzialità di trattamento di 10.000 m3/giorno di scarichi e tratta mediamente 1.300.000 m3/anno di scarichi industriali e 1.200.000 m3/anno di scarichi civili. Presso il depuratore è ubicato l’impianto di essiccazione dei fanghi reflui della depurazione, per la stabilizzazione termica degli stessi finalizzata al loro riutilizzo in altri cicli produttivi, quali la produzione di laterizi e l’utilizzo in agricoltura come concime. L’impianto di essiccazio ne ha una potenzialità operativa di 7.000 Kg/h di acqua trasformando circa 85.000 t./anno di fango umido in alimentazione, in circa 36.000 t/anno di prodotto essiccato e stabilizzato (7).

Consorzio Conciatori di Fucecchio

L’organismo al quale le aziende conciarie di Ponte a Cappiano hanno demandato la costruzione e la gestione del locale depuratore, realizzato nella zona industriale di Ponte a Cappiano. Vi partecipano 44 aziende ed ha una capacità di trattamento di 5.000 m3/giorno di scarichi industriali e 2000 m3/giorno di scarichi civili (7).

Consorzio di Castelfranco di Sotto S.p.A.

Il consorzio costituito fra 19 aziende di Castelfranco di Sotto che ha realizzato e gestisce il depuratore consortile a servizio delle aziende stesse. Ha una capacità di trattamento di 3.600 m3/giorno di acqua (7).

Consorzio Recupero Cromo S.p.A.

Costituito nel 1983 dalle concerie che producono pellame al cromo, è una società privata a cui aderiscono 240 aziende conciarie di tutto il comprensorio, che conferiscono allo stesso consorzio i liquori di cromo tal quali ai fini dell’estrazione del cromo dagli stessi. Il cromo così recuperato viene restituito ai conferitori che lo riutilizzano direttamente nel processo di concia. L’impianto è in grado di produrre oltre 21.000 kg/giorno di solfato basico di cromo. Questo consorzio svolge una funzione dalla duplice valenza: economica, per il recupero di un prodotto importante e

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strategico, come il cromo, ed ecologica, per l’eliminazione di questo metallo dai fanghi residui della depurazione (7).

Consorzio Aquarno S.p.A.

La società di gestione del depuratore, costituita nel 1984, che ha come soci il Consorzio Depuratore (93% del capitale sociale), i Comuni di Santa Croce sull'Arno, Castelfranco di Sotto e Fucecchio. Il depuratore è in grado di trattare tutti gli scarichi industriali (ca. 3.600.000 m3/anno) e civili (ca. 1.000.000 m3/anno) di S. Croce, Castelfranco e Fucecchio (7).

Consorzio "C.I.S. S.p.A. (Consorzio Impianti di Smaltimento)

Costituito nel 1988 con il compito di progettare, costruire e gestire discariche, nonché impianti per smaltimenti alternativi; attualmente opera essenzialmente nello smaltimento alternativo dei fanghi e dei rifiuti industriali gestendo anche impianti di inertizzazione (7).

Consorzio S.G.S. S.p.A.

Società privata alla quale aderiscono 230 concerie produttrici di carniccio, costituta nel 1990 dai conciatori per la lavorazione dei sottoprodotti di conceria. Il suo scopo è quello di ritirare e trattare tale materia prima secondaria (è in grado di lavorare 70.000 t/anno di carniccio), estraendone grassi e proteine, destinati alla zootecnia e all'agricoltura, e provvedendo alla loro commercializzazione (7).

Ecoespanso S.r.l.

Società costituita nel 1990, ma operativa solo dal 1997, con la finalità di progettare, costruire e gestire un impianto di smaltimento alternativo dei fanghi prodotti dai depuratori comprensoriali situati sulla riva destra dell’Arno. Ha una capacità di trattamento di 100-120.000 t/annue di fanghi di depurazione, che vengono trasformati in argilla espansa e materiale inerte. I fanghi trattati vengono completamente riutilizzati in altri cicli produttivi e non necessiteranno più di essere smaltiti in discarica. Ecoespanso consentirà, in pratica, di chiudere il ciclo della depurazione senza produzione di rifiuti. (7)

Centro Servizi S.p.A.

Centro nato come strumento di politica ambientale, poiché nel distretto diviene sempre più evidente la necessità di specifiche politiche sia locali che regionali, che intervengano anche sul sistema produttivo. I principali compiti del centro sono la gestione amministrativa e tecnica dei vari consorzi presenti nell'area, la fornitura e la gestione di servizi alle imprese (7).

Consorzio Vero Cuoio, Consorzio Vera Pelle Italiana conciata al vegetale

Il primo nato nel 1985, e il secondo nel 1994, sono espressione dell'associazionismo rivolto alla promozione dei prodotti tipici locali (cuoio da suola, pellami conciati al vegetale), in particolare attraverso la tutela e lo sviluppo dei marchi "Vero Cuoio" e "Vera Pelle Conciata al Vegetale".

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Stazione Sperimentale per l'Industria delle Pelli e delle Materie Concianti di Napoli, Conciaricerca S.p.A.,

Polo Tecnologico Conciario del distretto industriale "PO.TE.CO."

I centri di riferimento per lo sviluppo tecnologico del distretto. Nel distretto le principali attività di ricerca e/o implementazione di innovazioni tecnologiche in atto sono volte al potenziamento e funzionamento dei depuratori, degli impianti di recupero sottoprodotti e degli scarti di lavorazione. Tali attività vengono svolte da società consortili, solitamente a capitale misto a maggioranza privata, avendo il distretto da sempre sposato la filosofia consortile. L'attività del Polo Tecnologico, società pubblico-privata, si affianca a quella delle singo le aziende nella ricerca di innovazione di prodotto e di processo attraverso nuova tecnologia produttiva ed ambientale. I campi di intervento del Polo Tecnologico riguardano infatti la sostenibilità ambientale, dove confluiscono strumenti e progetti specifici finalizzati alla ricerca e all'applicazione di soluzioni per il monitoraggio ambientale, il recupero di sottoprodotti, e il mercato, dove confluiscono i progetti di innovazione di prodotto e di comunicazione esterna. A dimostrazione del fatto che le associazioni rappresentano il "cuore" del distretto, esse rappresentano anche i principali soggetti facenti parte integrante del processo di concertazione locale finalizzato alla gestione dei problemi ambientali, attraverso la costituzione e gestione di un'Agenda 21 Locale del comprensorio del cuoio.

A dimostrazione del fatto che le associazioni rappresentano il "cuore" del distretto, esse rappresentano anche i principali soggetti facenti parte integrante del processo di concertazione locale finalizzato alla gestione dei problemi ambientali, attraverso la costituzione e gestione di un'Agenda 21 Locale del comprensorio del cuoio.

3.1.3.

Consumi di energia elettrica nei comuni del distretto

L’energia elettrica fatturata nei vari comuni della Provincia di Pisa nell’anno 2001(8) limitatamente ai comuni del distretto è riportata nella seguente tabella:

Comune Gwh fatturati 2001

Castelfranco di sotto 48,7

Montopoli in Val d’Arno 28,9

Santa Croce sull’Arno 137,2

Santa Maria a Monte 31,6

San Miniato 116,1

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Per il comune di Fucecchio, estrapolando dai dati relativi ai comuni di San Miniato e Castelfranco in base al numero di abitanti ed al numero di imprese si stima un consumo pari a 103 Gwh.

Il consumo totale, nei comuni del distretto, di energia elettrica risulta pari a 501,5 Gwh.

Il settore industriale è quello che assorbe i maggiori quantitativi energetici (circa 47%), seguito dal terziario(circa 25%) e dal domestico (circa il 22%). Il settore agricolo ha un contributo nei consumi energetici pressoché irrilevante (0,5%). Nel settore industriale è poi il comparto pelli e cuoio quello con consumi energetici prevalenti (oltre il 38%) (9).

Quindi la percentuale dei consumi energetici del comparto pelli e cuoio sul totale industriale nel distretto è pari a: 100 * 38 / 47 = 80 %.

3.1.4.

Impianti di cogenerazione presenti nel distretto

Tutti gli impianti attualmente in esercizio funzionano mediante motori Diesel alimentati a gas metano.

Attualmente nel distretto risultano attivi i seguenti impianti di cogenerazione (8): Ø Toscogen S.p.A. a San Miniato da 6850 KW,

Ø Toscogen S.p.A. a S. Croce da 4950 KW,

Ø Toscogen S.p.A. a Ponte a Cappiano da 2006 KW, Ø Consorzio CEC a Castelfranco da 750 KW, Ø Comune di S. Croce da 755 KW

Ø Cuoificio Alcione a S. Croce da 210 KW Ø Sottovuoto Lami S.n.c. a S. Croce da 300 KW Ø INCAS a Castelfranco 750 KW

Ø conceria San Lorenzo a Castelfranco da 736 KW.

In particolare risulta interessante l’impianto di cogenerazione e teleriscaldamento da circa 6,8 MW, a servizio di varie concerie della nuova zo na industriale di Romaiano nel comune di San Miniato (PI).

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3.2. Topografia del distretto

3.2.1.

Ubicazione del distretto

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3.2.2.

Viabilità nel distretto

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3.2.3.

Articolazione del distretto in zone industriali differenti

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Nel Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pisa viene riportata la mappa illustrante le zone adibite ad attività produttive e manifatturiere. Tali zone vengono evidenziate in verde.

Figura 3.4 - tavola indicante le zone adibite ad attività produttive e manifatturiere del piano territoriale di coordinamento della provincia di Pisa.

3.3. Esame delle unità produttive

Dagli elenchi delle imprese registrate nelle CCIAA, sono stati raccolti i dati relativi alla classe ATECO 19.10 (preparazione e concia del cuoio) per i comuni del distretto della concia di Santa Croce sull’Arno ad eccezione del comune di Bientina dato che in questo comune la maggior parte delle unità locali riguardano il settore calzaturiero, mentre le poche concerie in precedenza attive sono attualmente scomparse.

Le liste delle imprese si riferiscono alle sedi legali delle imprese. Il numero complessivo nel distretto risulta di 830 imprese; se si considerano anche le eventuali altre sedi, oltre a quella legale, che una data impresa può avere, risulta un numero totale di sedi pari a 1080. Si tratta, come già detto, per lo più di imprese di tipo familiare e quindi il numero di stabilimenti coincide

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approssimativamente con il numero di imprese, essendo le altre unità locali adibite alla vendita diretta, magazzini di stoccaggio e sedi legale separate dai rispettivi stabilimenti.

Le imprese che effettuano una o più operazioni tra taglio, rifilatura, smerigliatura, burraschiatura, scarnatura, rasatura, spaccatura, rullatura, cilindratura, pressatura, palissonatura, stiratura, lucidatura, applicazione di rivestimenti superficiali e stampatura sono state raggruppate nella classe “operazioni meccaniche”.

Le imprese con attività dichiarata del tipo “lavorazione pelle per conto terzi” sono state raggruppate nella classe “lavorazioni varie”.

Le imprese che effettuano l’operazione di essiccazione sono state raggruppate nella classe “essiccazione”.

Le imprese che effettuano la concia sono state raggruppate nella classe “concia”.

3.3.1.

Classificazione delle imprese nel distretto: Tipologia Numero Concia 380 Operazioni meccaniche 310 Lavorazioni varie 111 Essiccazione 29 830

Tipologia di imprese nel distretto

47% 37% 13% 3% Concia Operazioni meccaniche Lavorazioni varie Essiccazione

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3.3.2.

Classificazione delle imprese nel comune di Santa Croce Tipologia Numero Concia 200 Operazioni meccaniche 121 Lavorazioni varie 76 Essiccazione 22 419

Lavorazioni nel comune di Santa Croce

48% 29% 18% 5% Concia Operazioni meccaniche Lavorazioni varie Essiccazione

3.3.3.

Classificazione delle imprese nel comune di San Miniato Tipologia Numero Concia 90 Operazioni meccaniche 86 Lavorazioni varie 11 Essiccazione 2 189

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Lavorazioni comune di San Miniato 47% 46% 6% 1% Concia Operazioni meccaniche Lavorazioni varie Essiccazione

3.3.4.

Classificazione delle imprese nel comune di Fucecchio Tipologia Numero Concia 47 Operazioni meccaniche 30 Lavorazioni varie 12 Essiccazione 2 91

Lavorazioni nel comune di Fucecchio

52% 13% 2% 33% Concia Operazioni meccaniche Lavorazioni varie Essiccazione

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3.3.5.

Classificazione delle imprese nel comune di Castelfranco Tipologia Numero Concia 39 Operazioni meccaniche 26 Lavorazioni varie 10 Essiccazione 1 76

Lavorazioni nel comune di Castelfranco

52% 34% 13% 1% Concia Operazioni meccaniche Lavorazioni varie Essiccazione

3.3.6.

Classificazione delle imprese nel comune di Montopoli

Tipologia Numero Concia 1 Operazioni meccaniche 25 Lavorazioni varie 2 Essiccazione 2 30

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Lavorazioni nel comune di Montopoli 3% 83% 7% 7% Concia Operazioni meccaniche Lavorazioni varie Essiccazione

3.3.7.

Classificazione delle imprese nel comune di S. Maria a Monte Tipologia Numero Concia 3 Operazioni meccaniche 20 Lavorazioni varie 1 solo essiccazione 1 25

Tipologie lavorazione nel comune di Santa Maria a Monte

12% 80% 4% 4% Concia Operazioni meccaniche Lavorazioni varie solo essiccazione

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3.3.8.

Distribuzione delle concerie nei vari comuni del distretto

Le imprese che fanno operazioni di preparazione e concia vera e propria sono ripartite nei vari Comuni nel seguente modo:

Distribuzione delle concerie nei vari Comuni del distretto

53% 24% 12% 10% 0% 1% Santa Croce San Miniato Fucecchio Castelfranco Montopoli Santa Maria

3.4. Schematizzazione del distretto di Santa Croce

Il distretto di Santa Croce è composto da circa 830 imprese, di queste 380 effettuano operazioni di preparazione, concia e/o rifinizione della pelle (concerie), mentre le restanti 450 imprese effettuano lavorazioni esterne come:

- operazioni meccaniche: 310 imprese circa - essiccazione: 29 imprese circa

- lavorazioni varie non specificate: 111 imprese circa

Distretto di Santa Croce

Concia 380 imprese

Lavorazioni esterne 450 imprese

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Tra le imprese che effettuano concia si possono distinguere le seguenti due tipologie: - Imprese che producono cuoio da suola al vegetale

- Imprese che producono pelle per tomaia, abbigliamento, selleria, borsetteria, cinture ecc. sia al vegetale che al cromo.

Le imprese che producono cuoio da suola sono circa 30. Queste sono quindi relativamente grandi rispetto alla media del distretto e tendono ad effettuare il ciclo comp leto limitando anche il ricorso alle lavorazioni esterne.

Le quantità prodotte si riferiscono all’anno 2002 (fonte UNIC)(2)

Le imprese che effettuano concia inoltre possono essere classificate a seconda della frazione di ciclo che effettuano:

- da grezzo a finito

- da grezzo a pikel (riviera) - da pikel a finito

- da grezzo a wet blue - da wet blue a finito

Circa il 75% della produzione riguarda pelli di bovini adulti mentre il restante 25% riguarda per lo più vitellini, ovini e caprini.

Distretto di Santa Croce

Suola 30 imprese Lavorazioni esterne 450 imprese 63.745.850 mq di pelle 51.174.200 kg di cuoio da suola Pelle 350 imprese Pelli salate di grossi gropponi bovini Pelli salate di bovini, vitelli

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