6. GLI INTERVENTI PROPOSTI NEL PROGETTO
Questo capitolo è un‘introduzione alla riqualificazione del Mercato delle Vettovaglie ed al progetto della nuova realizzazione sotto piazza Buontalenti. Lo scopo è quello di fornire una visione d’insieme del lavoro svolto, che viene descritto nei dettagli nei capitoli successivi.
6.1. GLI INTERVENTI SUL NUOVO MERCATO DELLE VETTOVAGLIE Gli interventi sul Nuovo Mercato delle Vettovaglie sono relativi alla riorganizzazione funzionale degli spazi. Le condizioni delle strutture portanti, delle decorazioni e delle facciate sono già oggetto di restauro ed i lavori, iniziati nel 1996, termineranno nel 2008. Attualmente, infatti, il salone Centrale è interamente ponteggiato fino alla copertura, nonostante i punti vendita svolgano regolarmente la loro attività.
Considerando l’edificio nella sua globalità è stato necessario caratterizzare ciascun livello con una funzione specifica in modo da non creare concorrenzialità tra le attività collocate su piani diversi.
Gli interventi principali sul piano terra sono dovuti alla completa riorganizzazione dei punti vendita del Mercato. Ad eccezione del salone del Pesce, la cui sistemazione rimane invariata rispetto allo stato attuale, sia i banchi del salone Centrale sia quelli del salone delle Gabbrigiane sono oggetto di modifiche.
Partendo dall’analisi delle condizioni attuali e dai criteri che regolano la progettazione dell’edilizia annonaria, si prevede una nuova disposizione dei punti vendita in modo tale da aumentarne la superficie di vendita ed il fronte di esposizione. Ne consegue anche una diversa distribuzione dei percorsi e delle
zone di sosta. In particolare si accentua la centralità del salone maggiore grazie alla collocazione dei nuovi ascensori ed allo spazio lasciato libero tra le attività commerciali.
Il primo piano viene destinato a spazi commerciali di generi voluttuari e si prevede di spostare gli uffici della direzione del Mercato Centrale dalla parte del salone delle Gabbrigiane. Rispetto all’organizzazione funzionale proposta nella Tesi di Laurea Elaborati preliminari del progetto di recupero del Mercato
Centrale di Livorno, si propone di eliminare il ristorante e la pizzeria a taglio per
lasciare maggior spazio al commercio. Questa scelta è determinata anche dal fatto che la funzione di somministrazione di alimenti viene concentrata nel piano delle cantine.
Inoltre si dà maggior spazio agli uffici estendendoli anche ai locali in cui era previsto un internet point perché si ritiene che questa attività possa trovare una collocazione più felice al piano sotterraneo dove sono previsti altri servizi legati al turismo.
Gli interventi al piano seminterrato del Mercato Centrale sono principalmente rivolti alla valorizzazione dell’asse che dal fosso Reale termina all’anfiteatro in piazza Buontalenti. Questo percorso, infatti, è il più importante collegamento tra la parte preesistente e quella di nuova realizzazione. Ipotizzando che l’accesso dal canale sia frequentato soprattutto dai turisti, nella zona centrale si prevede di collocare attività terziarie che forniscano la dovuta accoglienza ai visitatori.
La volontà, inoltre, di creare un unico grande ambiente costituito dal piano sotterraneo del Mercato e dal primo della nuova costruzione è stata uno degli aspetti che ha fortemente influenzato la progettazione degli spazi. Per questo motivo si è cercato di collegare questi due ambienti con il maggior numero di accessi e di limitare il più possibile il dislivello tra i pavimenti.
Le attività di ristorazione sono concentrate sotto il salone delle Gabbrigiane nel grande ambiente che accoglieva l’antica ghiacciaia del Mercato, mentre la parte sottostante al salone del Pesce è destinata ad attività
fondi destinati al deposito per sfruttare la possibilità di raggiungere i magazzini anche con i veicoli di trasporto.
6.2. L’AUTORIMESSA SOTTO PIAZZA BUONTALENTI
L’autorimessa è stata dimensionata per accogliere un numero di autovetture tale da soddisfare le esigenze della clientela e dei rivenditori del nuovo piano commerciale. Mentre l’autorimessa sotterranea di piazza Benamozegh è stata progettata per risolvere il problema della carenze di parcheggi centrali nelle attuali condizioni dell’area mercatale, quella di piazza Buontalenti viene realizzata proprio per le necessità della realizzazione ex novo.
L’autorimessa occupa gli ultimi due piani della costruzione e ciascun livello ha forma rettangolare. La ridotta larghezza della piazza, più simile ad una larga strada che non ad una piazza vera e propria, non ha permesso di avere molta libertà nella progettazione dei posti auto. Al netto dei camini di ventilazione perimetrali, infatti, la larghezza dell’ambiente di parcamento è di 20,60 m.
La scelta della disposizione dei posti auto a 90° è stata determinata dal fatto che lo spazio è sufficiente ad accogliere una doppia fila di auto lasciando una distanza di 5,00 m per le corsie. Ogni posteggio con tale disposizione deve, infatti, essere lungo 5,00 m e la corsia di accesso ad esso ugualmente di 5,00 m. I rimanenti 60 cm sono lasciati tra le due stecche di posti auto in modo da posizionarvi la fila centrale di pilastri che così non interferisce con lo spazio di sosta.
Durante la progettazione dello spazio si era anche presa in considerazione la possibilità di realizzare posti auto inclinati perché occupano una larghezza minore e la corsia di distribuzione retrostante può essere ridotta a 4,50 m. In questo modo era, quindi, possibile aggiungere una fila di posteggi orizzontali lungo il lato del Mercato.
Questa soluzione però non è risultata conveniente in primo luogo perché imponeva la realizzazione di una struttura portante asimmetrica rispetto all’asse longitudinale con conseguenze nella disposizione degli spazi commerciali del primo livello. In secondo luogo tale l’ingombro nel senso longitudinale era troppo esteso a scapito della larghezza delle corsie trasversali, motivo per cui il numero dei posti auto non è risultato maggiore di quello previsto nella soluzione definitiva.
Inoltre la disposizione a 90° si adatta bene ad una maglia di pilastri con distanza nelle due direzioni di circa 5,00 m, senza creare ostacoli alla manovra di accesso ed di uscita dal posteggio. Per questo motivo tale disposizione è stata prevista anche sul lato di via del Cardinale e negli spazi rimanenti in corrispondenza del vano scale al secondo piano interrato.
La necessità di mantenere l’indipendenza tra i due livelli ha, inoltre, richiesto un attento studio sul percorso di ingresso e di uscita dall’autorimessa. Infatti, il percorso verso l’esterno del terzo piano interrato non deve attraversare il compartimento superiore perché, in caso di pericolo, la chiusura delle porte tagliafuoco di questo piano non deve precludere il regolare deflusso dal piano sottostante al livello stradale. Per questo motivo la rampa che collega i due livelli è stata posizionata nelle immediate vicinanze di quella che proviene dal livello stradale in modo che il piano sottostante sia accessibile indipendentemente dalle condizioni di quello superiore.
Un accurato studio è stato, infine, svolto per l’organizzazione ed il dimensionamento delle vie d’uscita e dei camini di aerazione.
6.3. LE ATTIVITÁ COMMERCIALI E LA PIAZZA BUONTALENTI
La progettazione del piano di attività commerciali è stata direttamente collegata agli ambienti ad esso circostanti quali le cantine del Mercato delle Vettovaglie, i piani sottostanti dell’autorimessa e la piazza superiore. Le cantine
che devono essere in numero piuttosto elevato e garantire, allo stesso tempo, una superficie di vendita superiore a 9 mq, cioè come previsto nei requisiti minimi per i luoghi di lavoro. Il visitatore passando dal sotterraneo del Mercato Centrale al nuovo piano commerciale deve riconoscere le differenze tra il nuovo ed il preesistente, ma anche avere la percezione di un ambiente unitario.
La progettazione degli spazi commerciali è stata influenzata anche dalla maglia strutturale che proviene dall’autorimessa. La maggior libertà di progettazione degli spazi di vendita rispetto a quella dei posti auto, che hanno limiti dimensionali inderogabili, ha imposto la subordinazione della forma e delle dimensioni dei negozi al reticolo dei pilastri. La maglia strutturale è stata comunque studiata per poter riproporre, come all’interno dei saloni del Mercato Centrale, la tipologia a corte cioè con botteghe perimetrali e banchi al centro.
La scelta di tale tipologia è stata determinata sia dal fatto di ispirarsi ad un edificio tanto importante quanto lo è il Mercato delle Vettovaglie, sia dalla volontà di creare delle aperture sul solaio che permettano un diretto rapporto con l’esterno. I banchi centrali, infatti, sono a cielo aperto in modo che dall’alto si scorga la vivacità delle attività commerciali.
La progettazione degli spazi commerciali e della piazza sottostante è stata, quindi, strettamente collegata perché più che realizzare un centro commerciale si voleva proporre la tipologia di una piazza organizzata su doppio volume in cui la parte superiore è destinata al passeggio ed alla sosta e quella inferiore allo scambio commerciale.
Le aperture di comunicazione tra i due ambienti e la presenza dell’anfiteatro sono gli elementi principali di questo tipo di organizzazione in cui si perde la distinzione tra l’interno e l’esterno.
La piazza è stata progettata come un “salotto urbano” di cui l’anfiteatro esplica la peculiarità fondamentale e le corti che si affacciano sul piano inferiore mostrano ambienti riservati e protetti. Le grandi strutture in acciaio e vetro sono, invece, il punto di riferimento per il visitatore che deve essere invogliato a scendere nel sottosuolo; l’edificio del Mercato è lo sfondo scenografico in cui si ritrova un diretto rapporto con la Livorno antica.
La piazza diventa così un luogo di ritrovo e di socialità destinato sia al cittadino livornese che ritrova una continuità tra il passato ed il presente, sia per i turisti che possono apprezzare la bellezza del Nuovo Mercato delle Vettovaglie e trovare tutti i servizi per un accogliente soggiorno in città.
6.4. CONSIDERAZIONI SULL’INTERVENTO
L’intervento complessivo crea al centro della città di Livorno un forte polo attrattivo capace di essere concorrenziale con le strutture realizzate recentemente in periferia. I motivi per cui la zona mercatale della città ha progressivamente perso la sua capacità attrattiva sono da ricercarsi nella difficoltà di integrare le strutture antiche con le nuove esigenze dei cittadini.
Questo intervento, invece, riesce a valorizzare l’architettura del Mercato Centrale integrando le funzioni tradizionalmente accolte in esso con nuovi servizi che ne completino l’offerta commerciale. La dotazione di negozi di generi voluttuari e la presenza di attività terziarie destinate al turismo garantiscono la capacità attrattiva di questo nuovo polo centrale.
Gli utenti di questo complesso sono i cittadini livornesi che, grazie alla presenza degli spazi destinati al parcheggio delle vetture, possono svolgere quotidianamente gli acquisti di generi alimentari all’interno del Mercato. La varietà e la qualità dei prodotti, i prezzi concorrenziali e l’intimo legame che si crea tra rivenditori e clienti è tipico dei mercati e non si trova nelle altre strutture commerciali.
Al tempo stesso l’offerta dei prodotti venduti non si limita ai generi di prima necessità ma si estende anche a tutti gli altri prodotti legati al benessere della persona che, al giorno d’oggi, sembrano essere diventati di primaria importanza come il cibo. L’offerta dei prodotti venduti è, quindi, simile a quella del centro commerciale ma mantiene anche tutti gli aspetti che caratterizzano i luoghi di mercato in cui si ritrovano antichi rapporti di solidarietà tra le persone
L’intervento permette, inoltre, di valorizzare il Mercato delle Vettovaglie come edificio di interesse artistico ed architettonico ed in questo senso, oltre al cittadino livornese che spesso non riesce ad apprezzare i monumenti della propria città, è rivolto anche al turista che qui trova la dovuta accoglienza per godere di un felice soggiorno in città.
Per questo motivo l’intervento si inserisce in un più ampio contesto di valorizzazione della Livorno antica rivolto ai forestieri che, grazie alla realizzazione del nuovo porto turistico, avranno come meta di viaggio non più soltanto le grandi città d’arte toscane, come Firenze, Pisa o Lucca, ma la città di Livorno stessa.
Il progetto di intervento, infatti, recupera e riscopre le caratteristiche degli edifici labronici assegnando ad esse funzioni fondamentali nell’organizzazione degli spazi. Il principale esempio si può ritrovare nella valorizzazione dell’accesso dal fosso Reale che diventa uno degli ingressi principali al complesso e che permette la rivitalizzazione della circolazione fluviale attraverso i canali della città, da anni superata da quella veicolare su strada.