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Academic year: 2021

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Rivista del Museo Civico di Scienze Naturali “Enrico Caffi”, Bergamo, vol. 32, 2020, pp. 51-53 ISSN 0393-8700 Stefano AGUZZI & Fausto LEANDRI

SULLA PRESENZA DI PROSERPINUS PROSERPINA (PALLAS, 1772) (LEPIDOPTERA, SPHINGIDAE) IN LOMBARDIA

RIASSUNTO – Proserpinus proserpina (Lepidoptera, Sphingidae) è una specie localizzata a livello italiano molto rara in Lombardia ed inserita nell’allegato IV della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. Nel giugno 2018 gli autori hanno osservato un esemplare in un prato montano all’interno della cava calcarea di Colle Pedrino (Palazzago, BG). Dati inediti relativi alle province di Sondrio e Brescia provengono da esemplari conservati nelle collezioni del Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (SO) e del Museo di Scienze Naturali di Bergamo.

ABSTRACT – On the presence of Proserpinus proserpina (Pallas,1772) (Lepidoptera, Sphingidae) in Lombardia.

Proserpinus proserpina (Lepidoptera, Sphingidae) is widespread but uncommon in Italy, is annexed in the Habitat Directive (Ann.

IV). In 2018 the authors discovered a specimen in Colle Pedrino quarry, a southern exposure limestone quarry located at an altitude between 850 m and 1380 m above sea level, nearby the Linzone Mountain (Municipality of Palazzago, Province of Bergamo). A specimen collected in 1963 is preserved in the entomological collection of Civic Museum of Natural History of Morbegno (SO) and Natural Science Museum of Bergamo.

KEY WORDS: entomological collection, Habitats Directive, limestone quarry.

INTRODUZIONE

Proserpinus proserpina (Pallas, 1772) è una falena di medie dimensioni diffusa principalmente nel Paleartico Occidentale, il cui limite orientale raggiunge la Regione Turanica e l’Asia Centrale (Pittaway & Kitching, 2000).

Popolazioni apparentemente isolate sono presenti in Medio Oriente e sui Monti dell’Atlante (Rungs, 1981;

Talhouk, 1997; Müller et al., 2005). Inserita nell’allegato IV della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, questo Sphingidae è considerato localizzato in gran parte del suo areale. In Italia la specie è per quanto noto sporadica e rara, tendenzialmente più diffusa nei settori settentrionale e centrale della penisola, mentre nel Sud ed in Sicilia risulta presente solo nelle regioni montane (Parenzan & Porcelli, 2006; Scalercio, 2014). P.

proserpina frequenta principalmente pendii rocciosi caldi, rupi erbose e boscaglie aride fino a circa 1200 m di quota (osservazioni a quote superiori solo sulle Alpi);

è stata osservata anche lungo rive di torrenti (Trizzino et al., 2013). Il bruco si sviluppa su diverse specie di Oenoteraceae (Epilobium spp., Oenothera spp.), mentre gli adulti si nutrono di nettare di varie piante (Labiatae, Lonicera spp, Dianthus spp.) (Trizzino et al., 2013);

vola principalmente tra maggio e giugno con osservazioni anche in luglio e inizio agosto (Denux, 2007; Sindaco et al., 2018). Per quanto riguarda la Lombardia, sono note solamente due osservazioni di cui una riferita alla provincia di Pavia e risalente al XIX secolo (Villa & Villa, 1865), in cui la specie veniva

considerata abbondante, e l’altra effettuata nei pressi del Lago di Garda negli anni ’60 del secolo scorso (Wolfsberger, 1965). P. proserpina è classificata come

“Data Deficient” secondo i criteri IUCN (World Conservation Monitoring Centre, 1996). Di seguito viene riportata l’osservazione di un esemplare nel 2018 e la scoperta di dati inediti in collezioni museali.

MATERIALE ESAMINATO

Durante un’indagine faunistica e floristica svolta nel 2018 presso la cava calcarea denominata “Colle Pedrino”, situata a una quota compresa tra 850 e 1350 m nelle immediate adiacenze della vetta del Monte Linzone (Palazzago, BG), è stato osservato un esemplare di P. proserpina (Fig. 1). L’habitat di osservazione è rappresentato da un prato/pascolo montano, situato ai margini di una ridotta area boschiva ad una quota di circa 1200 metri, in cui la componente arbustiva è però ben rappresentata (Fig. 1).

L’osservazione è avvenuta il 2 giugno 2018 nel primo pomeriggio con cielo parzialmente coperto. Il dato è in linea con l’ecologia della specie, essendo P. proserpina un lepidottero a volo principalmente crepuscolare o notturno, ma che può essere anche osservato in pieno giorno (Pittaway, 1993).

Un dato inedito è relativo a un esemplare (Fig. 2) conservato nella collezione del Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (SO) che è stato rilevato durante un’indagine volta all’individuazione di specie di insetti

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52 AGUZZI & LEANDRI

Fig. 1. esemplare di Proserpinus proserpina, e habitat di osservazione a Colle Pedrino, 2 VI 2018

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di interesse comunitario. L’esemplare fu raccolto e determinato, da Eugenio Gusmeroli il 18.VIII.1963 presso Talamona (SO) a 265 m di quota. Altri esemplari (Fig. 3), i cui dati risultano inediti, sono conservati nella collezione del Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo. Gli esemplari del 1903 provengono da Palazzolo sull’Oglio (BS) e sono stati allevati ex larva dal naturalista bergamasco Renato Perlini.

DISCUSSIONE

A livello nazionale i dati di presenza riferiti ad un arco temporale relativamente recente sono a tutt’oggi scarsi e spesso riguardano il ritrovamento di singoli esemplari (Parenzan & Porcelli, 2006; Sindaco et al., 2018). La penuria di osservazioni e l’apparente rarità potrebbero essere legate anche al periodo di volo breve ed allo sviluppo della larva rapido (circa tre settimane), che ne limitano ulteriormente la contattabilità (De Freina &

Witt, 1987). Secondo diversi Autori le popolazioni di questa specie sono soggette inoltre a fluttuazioni demografiche, che portano alcune popolazioni a scomparire per alcuni anni senza ragioni apparenti (Pittaway, 1993; Harbich, 1996). L’osservazione presso la Cava di Colle Pedrino, oltre a costituire un nuovo sito in una nuova provincia, dopo quelle di Pavia, Brescia e Sondrio, costituisce la prima conferma in oltre 50 anni in Lombardia. Questa nota vorrebbe stimolare l’attivazione di indagini mirate, da condursi con attenzione all’ecologia della specie, sia nelle aree in cui questa è stata storicamente osservata per verificarne l’attuale presenza, sia nei settori in cui si manifesta l’insieme di condizioni ecologiche (clima, esposizione, presenza di piante nutrici) favorevoli alla sua presenza.

Trattandosi di una specie protetta ai sensi della Direttiva Habitat sarebbe auspicabile che nuove segnalazioni venissero ufficialmente comunicate e, se possibile, che si attivassero monitoraggi periodici e standardizzati nei

Fig. 2. Esemplare della Collezione del Museo Civico

di Storia Naturale di Morbegno. Fig. 3. Esemplare della Collezione del Museo Civico di Scienze Naturali di Bergamo.

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SULLA PRESENZA DI PROSERPINUS PROSERPINA IN LOMBARDIA 53 luoghi di riproduzione. Oltre alla ricerca di singoli

esemplari (adulti o larve), si potrebbe valutare l’utilizzo di metodi di campionamento più specifici e consolidati, come ad esempio le trappole luminose, che hanno dato risultati apprezzabili (Denux, 2007; Zilli et al., 2016).

RINGRAZIAMENTI

Un ringraziamento agli amici e colleghi Alessandro Mazzoleni e Gianluca Agazzi con cui abbiamo condiviso le ricerche presso la cava di Colle Pedrino, tali ricerche sono state condotte all’interno del Progetto internazionale Quarry Life Awards 2018 di HeidelbergCement. L’indagine presso la collezione museale del Museo Civico di Morbegno è stata svolta nell’ambito delle attività del Progetto Life IP Gestire 2020 (LIFE14 IPE/IT/000018), si ringrazia la dottoressa Gabriella Bianchi per aver permesso accesso e consultazione. Un ringraziamento alle dottoresse Melania Massaro e Rossana Pisoni per la comunicazione dei dati e la fotografia dell’esemplare conservato presso il Museo di Scienze Naturali di Bergamo.

BIBLIOGRAFIA

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101 ‒ 102.

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Indirizzo degli autori:

Stefano Aguzzi Via Peppino Ribolla 8,

I-24022 Alzano Lombardo (BG) email: stefano.aguzzi@gmail.com Fausto Leandri

Vicolo Chiuso 2/a,

I-26037 San Giovanni in croce (CR) email: faustoleandri@hotmail.com

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