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Derivazione della formula di Plank da parte di Einstein

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Academic year: 2021

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Derivazione della formula di Plank da parte di Einstein

Consideriamo un sistema di atomi identici in interazione con un campo di radiazione elettromagnetica.

Supponiamo che ogni atomo abbia due livelli energetici 1 e 2 , rispettivamente di energia ๐ธ 1 ed ๐ธ 2 , con ๐ธ 2 > ๐ธ 1 .

Secondo Einstein esistono tre processi distinti di interazione tra lโ€™atomo e la radiazione, schematizzati nella

1. Si ha assorbimento quando lโ€™atomo si trova inizialmente nello stato di energia piรน bassa 1 ed assorbe un fotone di energia โ„Ž๐œˆ = ๐ธ 2 โˆ’ ๐ธ 1 (conservazione dellโ€™energia) portandosi allo stato piรน alto 2 . Contemporaneamente scompare un fotone dal campo di radiazione.

2. Se lโ€™atomo si trova inizialmente nel livello piรน alto 2 puรฒ decadere al livello 1 per emissione spontanea di un fotone di energia โ„Ž๐œˆ. Si tratta di un fenomeno statistico che genera un decadimento esponenziale della popolazione del livello 2 . Si definisce vita media ๐œ del livello 2 il tempo dopo il quale, per effetto dellโ€™emissione spontanea, nel livello 2 รจ rimasta una frazione 1 ๐‘’ degli atomi che vi si trovavano inizialmente. Il fotone รจ emesso con uguale probabilitร  in qualunque direzione.

3. Esattamente come un fotone di energia โ„Ž๐œˆ che incontra un atomo nello stato 1 puรฒ essere assorbito, un fotone che incontra un atomo nello stato 2 puรฒ stimolare lโ€™emissione di un nuovo fotone, identico al fotone di partenza, portando cosรฌ lโ€™atomo allo stato piรน basso 1 . Perchรฉ avvenga questo fenomeno, detto emissione indotta, รจ quindi necessaria la presenza di fotoni

โ€œprimariโ€. Lโ€™emissione indotta aggiunge un nuovo fotone a quelli giร  presenti nel campo di radiazione, il nuovo fotone รจ indistinguibile da quello che ne ha indotto lโ€™emissione.

Adesso supponiamo che il nostro sistema di atomi sia in equilibrio con della radiazione di corpo nero alla temperatura ๐‘‡. Lโ€™energia di radiazione per unitร  di volume con frequenza compresa tra ๐œ e ๐œ + ๐‘‘๐œ sarร  ๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ ๐‘‘๐œ.

Vediamo quanti dei tre processi descritti sopra avvengono nellโ€™intervallo di tempo ๐‘‘๐‘ก.

1. Transizioni per assorbimento da 1 a 2 . La frequenza dei processi รจ proporzionale al numero di atomi ๐‘ 1 che si trovano nello stato 1 e alla densitร  di radiazione alla frequenza ๐œˆ = ๐ธ

2

โˆ’๐ธ

1

โ„Ž (๐‘‘๐‘ 1โ†’2 ) ๐‘Ž๐‘๐‘  = ๐ต 21 ๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ ๐‘ 1 ๐‘‘๐‘ก, (7.1)

dove ๐ต 21 รจ il coefficiente di Einstein per lโ€™assorbimento, pari alla probabilitร  di transizione per

unitร  di tempo e di densitร  di radiazione ๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ . Nei coefficienti di Einstein metteremo come primo

indice quello relativo allo stato di arrivo, e come secondo quello relativo allo stato di partenza.

(2)

Vedremo in seguito che questo `e in accordo con la notazione matriciale, e con il normale prodotto righe per colonne delle matrici.

2. Transizioni per emissione spontanea da 2 a 1 . Il numero di queste transizioni per unitร  di tempo รจ proporzionale al numero di atomi che si trova nello stato 2 :

(๐‘‘๐‘ 2โ†’1 ) ๐‘ ๐‘๐‘œ๐‘›๐‘ก = ๐ด 12 ๐‘ 2 ๐‘‘๐‘ก, (7.2) dove ๐ด 12 รจ il coefficiente di Einstein per lโ€™emissione spontanea.

3. Transizioni per emissione indotta da 2 a 1 . Il numero di queste transizioni รจ proporzionale al numero di atomi ๐‘ 2 che si trovano nello stato 2 e alla densitร  di radiazione

alla frequenza ๐œˆ = ๐ธ

2

โˆ’๐ธ

1

โ„Ž

(๐‘‘๐‘ 2โ†’1 ) ๐‘–๐‘›๐‘‘ = ๐ต 12 ๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ ๐‘ 2 ๐‘‘๐‘ก, (7.3) dove ๐ต 12 รจ il coefficiente di Einstein per lโ€™emissione indotta.

Se siamo allโ€™equilibrio, con ๐‘ 1 e ๐‘ 2 costanti, la frequenza delle transizioni da 1 a 2 deve essere uguale alla frequenza delle transizioni da 2 a 1 :

(๐‘‘๐‘ 1โ†’2 ) ๐‘Ž๐‘๐‘  = (๐‘‘๐‘ 2โ†’1 ) ๐‘ ๐‘๐‘œ๐‘›๐‘ก + (๐‘‘๐‘ 2โ†’1 ) ๐‘–๐‘›๐‘‘ , (7.4) inserendo le espressioni delle (7.1), (7.2) e (7.3) otteniamo

๐‘ 2

๐‘ 1 = ๐ต 21 ๐‘ข ๐œ, ๐‘‡

๐ด 12 + ๐ต 12 ๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ , (7.5) Dโ€™altra parte, se siamo allโ€™equilibrio termico, il rapporto ๐‘

2

๐‘

1

รจ dato dalla ripartizione di Boltzmann ๐‘ 2

๐‘ 1 = ๐‘’ โˆ’ ๐‘˜๐‘‡ ๐ธ

2

๐‘’ โˆ’ ๐‘˜๐‘‡ ๐ธ

1

, (7.6)

da cui segue

๐ต

21

๐‘ข ๐œ,๐‘‡ ๐ด

12

+๐ต

12

๐‘ข ๐œ,๐‘‡ = ๐‘’

โˆ’ ๐ธ2 ๐‘˜๐‘‡

๐‘’

โˆ’ ๐ธ1๐‘˜๐‘‡

, e, per ๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ abbiamo

๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ = ๐ด 12 ๐ต 21 ๐‘’ โ„Ž๐œˆ ๐‘˜๐‘‡ โˆ’ ๐ต 12

, (7.7)

dove abbiamo posto โ„Ž๐œˆ = ๐ธ 2 โˆ’ ๐ธ 1 . Per determinare le relazioni tra i coefficienti di Einstein ๐ด 12 ,

๐ต 21 e ๐ต 12 , facciamo prima tendere la temperatura allโ€™infinito. Sappiamo che lim ๐‘‡โ†’โˆž ๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ = โˆž

cosรฌ che il denominatore dellโ€™ultima delle (7.7) deve tendere a zero, e avremo quindi ๐ต 21 = ๐ต 12 , da

cui

(3)

๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ = ๐ด 12 ๐ต 21 ๐‘’ โ„Ž๐œˆ ๐‘˜๐‘‡ โˆ’ 1

, (7.8)

Dโ€™altra parte al limite delle basse frequenze, cioรจ per โ„Ž๐œˆ โ‰ช ๐พ๐‘‡, deve valere la legge di Rayleigh- Jeans, che `e verificata sperimentalmente,

๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ = 8๐œ‹๐œ 2

๐‘ 3 ๐‘˜๐‘‡, (7.9)

Se espandiamo fino al primo ordine lโ€™esponenziale al denominatore della (7.8) otteniamo ๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ = ๐ด 12

๐ต 21 ๐‘’ โ„Ž๐œˆ ๐‘˜๐‘‡ โˆ’ 1

โ‰ˆ ๐ด 12 ๐ต 21

๐‘˜๐‘‡

โ„Ž๐œˆ , (7.10)

uguagliando alla (7.9) otteniamo ๐ด 12

๐ต 21 = 8๐œ‹โ„Ž๐œ 3

๐‘ 3 , (7.11) da cui otteniamo finalmente la formula di Planck

๐‘ข ๐œ, ๐‘‡ = 8๐œ‹โ„Ž๐œ 3 ๐‘ 3

1 ๐‘’ โ„Ž๐œˆ ๐‘˜๐‘‡ โˆ’ 1

, (7.12)

Otteniamo poi la relazione tra ๐ด 12 e ๐ต 21 = ๐ต 12 ๐ด 12 = 8๐œ‹โ„Ž๐œ 3

๐‘ 3 ๐ต 21 , (7.13)

in accordo con la legge di Kirchhoff, secondo cui le probabilitร  di emissione spontanea e di assorbimento sono proporzionali tra loro.

Tratto da Appunti lezioni AA 2008-2009 di Giovanni Moruzzi

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