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ASP, Governatore di Pisa, n° 234, Lettera 6 novembre 1845 Illustrissimo Signore Auditore del Governo della Città di Pisa

In seguito dell’officiale di V. S. Illustrissima del 5 andante, mi sono portato a visitare la Chiesa curata di S. Cosimo di questa Città per riconoscere lo stato delle muraglie e tettoja che la compongono, ed ho ritrovato, che nessuno inconveniente riscontrasi nel Rettangolo della chiesa, ma non così nel Coro, lo stato del quale, io lo credo meritevole di savia attenzione per i seguenti motivi.

Detto Coro è di figura rettangolare coperto con una volta Reale a callotta, nella quale si manifestano una quantità di tangibili crepe, mentre una che esiste sul fianco sud-ovest, nella parte dell’estradosso giunge a superare un soldo di B

Tale volta, avendo pochissimo sesto e quasi punto niun fianco, e posando in muri sottilissimi (giacché quello al sud. non oltrepassa soldi 8 di Braccia) e non avendo neppure sopracarico per essere [...] alla tettoja, non può sussistere, e deve necessariamente cadere, perché non ha punti di appoggio sufficientemente stabili.

Si riscontra inoltre in ambedue i muri laterali del Coro accanto al pilastro che regge l’arco della Tribuna, uno stacco che unendosi a quelli della volta, giunge fino al sottoposto pavimento, assai più ampio dalla parte di Mezzogiorno ove appunto si manifestano i maggiori guasti della volta; il quale a mio credere, proviene dall’avere ceduto il fondamento, e più specialmente la cantonata tra Levante e Mezzogiorno, circostanza che ha contribuito moltissimo alla degradazione della volta. In questo stato di cose, sarei di rispettoso, e rassegnato parere che venisse demolita al più presto possibile la volta del Coro, per non assoggettarsi a gravi conseguenze, la quale si potrebbe rifare di semplice volterrana a callotta per diminuire il carico e con esso la spinta esercitata a tant’altezza, con due ghiere di quanto che s’incrociassero alla sommità, non trascurando d’ingrossare il muro di Mezzogiorno col riprendere una risega lasciata in esso dalla parte esterna, portandola fino alla gronda, come pure di riprendere e assicurare il fondamento di detto muro (specie sulla cantonata) per evitare ulteriori mosse, le quali se sopravvenissero dopo avere formata la volterrana, gli pregiudicherebbero più di quello che abbiamo fatto alla volta Reale.

Siccome uno dei principali difetti della volta si è quello di avere poco sesto, per stare più sicuri, e per fare un lavoro più in regola, proporrei l’alzare circa due terzi di Braccio il tetto che copre il Coro, per il doppio oggetto di potere dare alla volta una maggiore elevazione la quale non sarà minore di 1/3 di Braccio per ogni Braccio di corda (cosa che non può farsi senza toccare il tetto), e perché con tale alzamento si viene a formare un maggiore sopracarico, e per conseguenza una maggiore resistenza al muro che deve sostenerla.

La spesa per eseguire i proposti lavori sarà prossimamente la seguente.

Braccia 40 quadre di muro grosso ¾ di Braccio per rialzare il tetto a £ 2 il Braccio, stante la scomodità del lavoro 80

Braccia 70 quadre di muro grosso 1/3 di Braccio per […] la risega a soldi 10 il Braccio quadro 35 Braccia 100 quadre di tetto sfatto e rifatto a £ 10 il Braccio 50

Braccia 100 quadre di volterrana di mattoni con ghiere a £ 1,50 il Braccio quadro, compreso […] rinfianco, ed intonaco 150

Ponti e stuolo di legnami 70

Pittura per colorire la volta del Coro e per riprendere le pitture che potessero venire guastate nell’atto del lavoro 60

Non può indicarsi la spesa precisa che può occorrere per rifondare i muri del Coro, senza avere aperte le fossa e conosciuti i difetti; ond’è che per questo titolo porrei in previsione la somma di 300

Spesa totale £ 745

L’importare del materiale che compone la volta attuale, sta a fare fronte alla spesa della demolizione.

Tanto posso riferire in proposito a V. S. Illustrissima, mentre passo all’onore di rispettosamente segnarmi

Di V. S. Illustrissima Pisa li 6 Novembre 1845

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Gaetano Becherucci Ingegnere del Circondario

ASP, Governatore di Pisa, n° 234, Lettera 14 dicembre 1845 Signor Priore della Chiesa di S. Cosimo 14 Dicembre 45

A giudizio dell’ingegnere del Circondario i guasti manifestatisi nella volta Reale sovrapposta al Coro di cotesta Chiesa fanno apprendere che la medesima per le leggi della statica non può sostenersi, e che il pericolo di una rovina è da tenersi come temibile anche da un momento all’altro. La prudenza quindi esige che V. S. Illustrissima si dia cura d’impedire che nello stato attuale delle cose nessuno penetri verso il Coro medesimo ed in tutte le parti dell’edificio ove la personal sicurezza potrebbe rimaner compromessa.

Ho il bene di dichiararmi pieno di stima ossequiosa. ASP, Governatore di Pisa, n° 234, Lettera 16 gennaio 1846 Illustrissimo Signore

S. A. I. e Reale con benigno Rescritto de’ 5 stante si è degnata di approvare la esecuzione dei lavori proposti dall’Ingegnere di Circondario colla sua Relazione dei 6 Decembre ora decorso per riparare allo stato di rovina della volta reale sovrapposta al Coro della Chiesa di S. Cosimo di codesta Città, ed avuto riflesso che il Patronato della medesima spetta per 10/12 al Real Governo, e per 2/12 alla famiglia Franceschi ed Agostini nella loro qualità di eredi Gualandi e Della Seta, ha la prelodata A. S. I. e Reale ordinato che la spesa occorrente per la effettuazione dei suddetti lavori presagita nella somma di lire 745 debba per 10/12 andare a carico di codesta Cassa dei Vacanti, e per gli altri 2/12 a carico dei Compatroni Franceschi e Agostini dovranno essere dall’Economo dei Vacanti invitati a depositare nella suddetta Cassa la respettiva rata di spesa da loro dovuta per pagarsi la summenzionata somma di lire 745 all’Accollatario dei lavori in due rate eguali che una alla metà, e l’altra al termine dei medesimi previe le consuete verificazioni sulla completa regolare loro esecuzione.

Partecipo a V. S. Illustrissima questa Sovrana benigna Risoluzione perché si compiaccia di rendere inteso il Parroco della suddetta Chiesa, ed invigilare che i lavori siano regolarmente eseguiti, al quale effetto le accompagno la citata Relazione dell’Ingegnere di Circondario che dopo la loro ultimazione respingerà a questa R. Segreteria per conservarsi a corredo dell’ [Sig. Auditore del

Governo di Pisa] affare nell’Archivio della medesima.

E con distinto ossequio mi confermo Di V. S. Illustrissima

Dalla Segreteria del Regio Diritto Li 16 Gennaio 1846

Devotissimo Obbligatissimo Servitore V. BANI

ASP, Comune di Pisa div. F, n° 941: Un pacco contenente diverse relazioni di chiese dal 1834 al 1850, Relazione 18 settembre 1846, c. 859

Illustrissimo Sig.e Auditore del Governo di Pisa

In sfogo della commissione ricevuta da VS. Illustrissima io sottoscritto Ing. del Circondario di Pisa mi sono portato a visitare la Chiesa Parrocchiale dei SS. Cosimo e Damiano di questa Città per esaminare i danni prodotti nelle Fabbriche che gli appartengono dal terremoto del 14 Agosto 1846 e dopo di avere conosciuto i guasti avvenuti nella Chiesa e Casa Canonicale sono in grado di referire a VS. Illustrissima quanto segue.

Chiesa

Occorre riprendere a regola d’arte la volta della navata di mezzo setolata in vari punti, e più specialmente nelle lunette della prima ed ultima finestra della parte sinistra, come pure nella prima ghiera venendo dalla porta maggiore, per il qual lavoro si presagisce la spesa di £ 60

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La spesa di ponti per poterlo eseguire non sarà minore di 80

Va collegato con buone leghe di pietra il muro di facciata con quello della navata di mezzo con la spesa di 40

Per la ripresa del colore sia nel muro, come nella volta 35 Somma £ 215

Canonica

Si riprenderanno gli spacchi che si vedono al 1° piano mettendovi 6 leghe di pietra lunghe ciascuna B. 1 ½ per lo meno, e si riprenderanno quindi le setole che si vedono in vari punti, il qual lavoro porterà la spesa di £ 40

Al secondo piano, si porrà una lega simile alle suddescritte sopra l’uscio della camera di tergo, altra presso il muro divisorio, altre 3 s’impiegheranno nella Camera del Cappellano, ed una si porrà nella stanza a tetto esistente nel tergo della Fabbrica, oltre la ripresa delle crepe come sopra fu detto; il qual lavoro potrà farsi con la somma di 60

Per riprendere il colore in alcune stanze del 1° piano, ed imbiancarne altre al 2° si pone 45 Totale 360

Che è quanto posso referire in disimpegno della commissione, passando intanto all’onore di rispettosamente segnarmi

Di VS. Illustrissima Pisa li 18 Settembre 1846 G. Becherucci

[Fatto certificato definitivo il 12 Ottobre 1847]

ASP, Governatore di Pisa, n° 234, Direzione degli atti criminali: chiese ultimate, Lettera 20 novembre 1846

Illustrissimo Signore

[Li 21 Novembre partecipata al Parroco]

[A di 18 Ottobre 47 rilasciato l’ordine per il pagamento dell’intero sussidio]

S. A. I. e Reale con Benigno Rescritto dei 13 Novembre corrente si è degnata di approvare la esecuzione dei lavori di restauro proposti dalla Relazione e Perizia dell’Ingegnere di Circondario dei 18 Settembre decorso per riparare ai danni cagionati dal terremoto alle Fabbriche Parrocchiali della Chiesa dei SS. Cosimo e Damiano di codesta Città, concedendo al Parroco della medesima, per far fronte alla presagita spesa un sussidio di Lire 360 – sulla Cassa della R. Depositeria da versarsi in quella dei Vacanti in due rate eguali, che una alla metà, e l’altra al termine dei lavori, giustificata preventivamente la completa [Sig.e Aud.e del Governo di Pisa] e regolare loro

esecuzione.

Partecipo a V. S . Illustrissima questa Sovrana Benigna Risoluzione per notizia, e regola, perché ne renda informato il Parroco della predetta Chiesa, e perché dia le necessarie disposizioni per la effettuazione dei surriferiti lavori, al qual’ oggetto gli accompagno la citata Relazione e Perizia, che dopo la loro ultimazione respingerà a questa R. Segreteria per conservarsi a corredo dell’affare nell’Archivio della medesima.

E con distinto ossequio mi confermo Di V. S. Illustrissima

Dalla Segreteria del R.° Diritto lì 20 Novembre 1846 Devotissimo Obbligatissimo Servitore

V. Bani

ASoP, F 124 M. 611, G 92, Pratica n° 14361: Lavori di stonacatura dei pilastri e degli archi in pietra della chiesa allo scopo di riportare alla luce le forme primitive e richiesta sussidio finanziario per esecuzione di tali lavori, Lettera 12 dicembre 1901

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R. ISPETTORATO DEI MONUMENTI E DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ PISA N° di Protocollo 377 OGGETTO Chiesa di S. Cosimo in Pisa. Stonacatura di pilastri All’Illustrissimo Cav. Uff. Guido Caracci

R. Ispettore dei Monumenti Firenze

Pisa, li 12 Decembre 1901

Dal Priore della Chiesa curata dei SS. Cosimo e Damiano in Pisa ebbi avviso che, essendo caduto un frammento d’intonaco da uno dei pilastri che dividono la Chiesa in tre navate, fu scoperto che i pilastri stessi e probabilmente anche gli archi sono tutti a pietre squadrate di verrucano, ricoperte poi d’intonaco nei restauri eseguiti ai primi del secolo scorso.

Ora sarebbe desiderio (a mio parere lodevolissimo) del Parroco di procedere alla stonacatura dei pilastri e anche degli archi quando resultasse da un saggio da farsi che sono pure (com’ è verosimile) di pietra, e ciò allo scopo di restituire almeno in questa parte alla Chiesa il suo aspetto primitivo che meglio verrebbe ad attestare la rispettabile antichità di quel tempio.

Richiedesi quindi in primo luogo che cotesto On. Ufficio autorizzi i lavori suddetti di stonacatura e pulitura dei pilastri sottostanti; e trattandosi d’opera che ha certo carattere ed importanza artistica, si desidererebbe che cotesto On. Ufficio contribuisse anche con piccolo sussidio alla spesa.

Ho visitato la Chiesa ed osservato con diligenza i pilastri e credo ben fatto liberarli dall’intonaco che vi fu con poca opportunità sovrapposto, e per ciò non posso che dichiararmi favorevole alla proposta e domanda del Parroco che vedo animato da lodevole zelo. Con ossequio

L’Ispettore Luigi Simoneschi

ASoP, F 124 M. 611, G 92, Pratica n° 14361: Lavori di stonacatura dei pilastri e degli archi in pietra della chiesa allo scopo di riportare alla luce le forme primitive e richiesta sussidio finanziario per esecuzione di tali lavori, Lettera 10 gennaio 1902

UFFICIO REGIONALE PER LA

CONSERVAZIONE DEI MONUMENTI DELLA TOSCANA

Posizione G 92 N. di Prot. Gen. 69/40 Risposta al Foglio del 7 corr.e N. di Part. 392

OGGETTO

Chiesa dei SS. Cosimo e Damiano in Pisa Stonacatura di pilastri

All’Illustrissimo Sig. Cav. Avv. Luigi Simoneschi

R.o Ispettore dei Monumenti Pisa

Firenze, li 10 Gennaio 1902

Nella lettera indirizzata alla S. V. in data 16 Dicembre u. s. era implicita l’approvazione della proposta fatta dalla S. V. di assecondare il lodevole divisamento del Parroco della Chiesa dei SS. Cosimo e Damiano, di togliere cioè l’intonaco che copre i pilastri e gli archi di pietra di quell’antica Chiesa. Ella può quindi autorizzare il Rev. Parroco a fare eseguire tali lavori, pei quali quest’Ufficio, compatibilmente cogli scarsi assegni dei quali dispone, vedrà di assegnare un modesto sussidio non eccedente le £ 40.

Il R.o Commissario F. Torrigiani

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