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CAPITOLO 5: LE TECNICHE NORMALI ED ADATTATE

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 5: LE TECNICHE NORMALI ED ADATTATE

La stesura di questa tesi ha come obiettivo la descrizione e lo svolgimento di tutti quegli esercizi effettuati grazie all'utilizzo dei Grandi e Piccoli attrezzi: nei capitoli precedenti sono stati descritti i materiali e gli effetti motori di ciascun attrezzo, cosi da poter adesso entrare al meglio nell'ottica dello svolgimento vero e proprio dell'attività in palestra.

Il lavoro pratico è stato effettuato nella palestra di Uliveto Terme, con l'aiuto di ragazzi disposti a farsi fotografare durante la loro lezione.

Il lavoro da me svolto vuole essere una introduzione alle disfunzionalità motorie attraverso una breve panoramica sulle difficoltà riferibili al disturbo del movimento e della postura, con particolare riferimento alle paralisi cerebrali infantili. I disturbi motori che qui menzioneremo sono, quindi, riferibili a fattori di natura organica piuttosto che a fattori psicologici, infatti questi ultimi sono nella gran parte dei problemi motori fattori secondari (deficit d’attenzione, impulsività, difficoltà relazionali, ecc…); infatti, solo in alcuni pochi casi i problemi di natura relazionale sono causa primaria delle disfunzionalità motorie (vedi il disturbo autistico).

Adesso entriamo nella parte pratica della tesi, con la descrizione degli allenamenti e degli esercizi effettuati dai nostri ragazzi, grazie ai Grandi e Piccoli attrezzi dell'educazione fisica.

5.1 La breve storia di Nicola

Il primo ragazzo che si è offerto di aiutarmi per la stesura della mia tesi si chiama Nicola. Nicola è un ragazzo affetto fin dalla nascita da Paralisi Cerebrale Infantile con danno post-natale: purtroppo questa malattia lo ha costretto a vivere su una sedia a rotelle 24 ore su 24 e non c'è nessun rimedio per poter migliorare la sua situazione.

Fin da quando era piccolo, Nicola e la sua famiglia sono stati costretti a fare molti sacrifici, dalle mille analisi, alla fatica di poter condurre una vita normale: infatti Nicola purtroppo manca di autonomia propria, per cui ogni gesto quotidiano risulta impossibile se non aiutato dalla sua famiglia.

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cercare di migliorare le sue condizioni attraverso esercizi attivi e movimenti di stretching, utili per poter migliorare l'elasticità articolare ed impedire che i suoi muscoli si atrofizzano, ma soprattutto per poter in qualche modo dar vita alla sua giornata.

La cosa stupenda di questo ragazzo è il suo entusiasmo e i sorrisi che ogni tanto ci regala durante gli esercizi, nonostante la sua difficile situazione.

5.2 Gli esercizi

Siamo arrivati finalmente al nucleo della tesi: dopo aver descritto in breve la storia di Nicola, percorriamo insieme il suo allenamento giornaliero.

1° GRANDE ATTREZZO: GLI ANELLI

Il primo esercizio che incontra nel suo percorso di allenamento sono gli Anelli, categoria dei Grandi Attrezzi.

GINNASTICA NORMALE: Nella ginnastica normale gli anelli si usano in maniera semplice, iniziando con una presa in stazione eretta (fig.13) per poi lasciarsi andare con un piccolo slancio in avanti come rappresentato nella figura 14.

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L'esercizio che è rappresentato in foto permette lo scarico ed allungamento della colonna vertebrale con oscillazioni avanti e indietro. Possiamo farlo anche senza alcun movimento, fermi in un punto con gambe flesse e braccia tese.

GINNASTICA AFA: Nicola come inizio del suo allenamento, dovrà effettuare con l'aiuto degli Anelli, delle oscillazioni destra/sinistra avanti/indietro.

La pratica di questo esercizio, quando si tratta di casi come quello di Nicola, dove la persona non riesce ad alzarsi e stare in piedi da sola, c'è bisogno della massima assistenza in ogni fase dell'esercizio: dalla partenza, quindi alla presa degli anelli, alla discesa.

Figura 15 Figura 16

Come primo step, è importante aiutare il ragazzo a trovare una posizione corretta e sicura per poter procedere con gli esercizi. (Fig. 15/16). Luca dovrà mantenere una buona presa per non cadere e poter trovare l'equilibrio.

La sequenza degli esercizi dovrà essere guidata da un professionista, che garantisce assistenza durante i movimenti.

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Si parte con movimenti oscillatori, rappresentati nelle figuri sottostanti, in avanti (Figura 17), indietro (figura 18), destra (figura 19) e sinistra (figura 20) eseguiti tutti in posizione eretta; una specie di circuito assistito.

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Figura 17 figura 18 figura 19 figura 20

Questo circuito è essenziale per lo sviluppo delle capacità coordinative speciali: è lo studio di posizione di equilibrio in piedi con sbilanciamenti provocati dell'insegnante posto dietro al soggetto.

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Inoltre è importante per lo sviluppo dell'organizzazione spazio-temporale: molto spesso nelle PCI o nelle disprassie, nei disturbi di lateralità si ha la presenza di una turba nella conoscenza dello schema corporeo inteso come conoscenza spaziale di sé, come schema propriocettivo dotato di una simmetria destra sinistra.

L’acquisizione dello schema corporeo, in relazione allo spazio, presenta lacune in ordine alla corretta distinzione fra lato destro e sinistro, alla percezione dell’orientamento nei concetti di ‘davanti-dietro’, ‘alto-basso’, con impedimenti a mantenere regolare e costante la dinamica di movimento.

Questo esercizio serve a rendere possibile tutto questo, fatto con costanza e con tanta motivazione.

Figura

Figura 17 figura 18

Riferimenti

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