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DIRECT COMPENSATION AFTER THREE MONTHS L’INDENNIZZO DIRETTO A TRE MESI DALLA PARTENZA

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Academic year: 2022

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TAGETE -ARCHIVES OF LEGAL MEDICINE AND DENTISTRY

TAGETE 4-2007 Year XIII

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DIRECT COMPENSATION AFTER THREE MONTHS L’INDENNIZZO DIRETTO A TRE MESI DALLA PARTENZA

Dr. Sabino Di Muro*

Volendo mutuare termini bilancistici, possiamo dire che in tema di indennizzo diretto siamo ala prima “trimestrale”.

Abbiamo dati numerici riferiti al mercato piuttosto che a singole Imprese, che però non sono suscettibili di essere interpretati in quanto non raffrontabili a precedenti storici omogenei: la vecchia CID aveva un perimetro diverso ed era attivabile comunque su base volontaria. Né di per sé la crescita esponenziale dei numeri relativi ai sinistri protocollati CARD in questi primi mesi attesterebbe il successo e/o la bontà

*Direzione Tecnica Gruppo Toro Rami Auto

ABSTRACT

Dr Sabino Di Muro presents an analysis of practical aspects of compensation after some months of Direct Compensation procedure. On one hand, he underlines Insurance Companies’

organizing efforts, which have had a good trend, favouring a quick compensation for the injured party. On the other hand, acquisition of new agreements has been more difficult. Usually in fact profit of insurance agreements is based on the balance between notified accidents and premium:

with the new law the reference parameters for economic analysis changed, since it was introduced the data of “accident rate”. The Author concludes that “this methodological approach [… ] arouses an estimation of 70% higher accidents’ costs with direct compensation than the previous year. For this reason premiums should be a lot more expensive than before, in order not to have a loss on agreements”. Can then insurance rates reduction become reality ?

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2 della nuova procedura in esame, proprio in virtù della sua natura obbligatoria e non più volontaria.

Quello che possiamo in questa sede testimoniare da parte nostra sono da un lato gli sforzi organizzativi delle Imprese sia sul versante della struttura liquidativa che su quello informatico, dall’altro le criticità palesate dalle strutture di assunzione del rischio in fase di acquisizione di nuovi contratti, piuttosto che in fase di rinnovo di contratti esistenti, segnatamente alle analisi del margine tecnico di determinati contratti.

Quanto all’aspetto liquidativo CST (struttura liquidativa a servizio delle Società del Gruppo Toro) si era già dotata di processi di rapida definizione per tutti i danni subiti dai propri clienti; tali processi vengono evidentemente vieppiù valorizzati con l’indennizzo diretto, nell’ottica di un servizio agli assicurati sempre più veloce e puntuale: l’apertura della denuncia di sinistro tramite call center, l’assegnazione della fattispecie ad un processo di rapida definizione piuttosto che ad un iter classico di ispettorato sinistri, l’incarico immediato di un perito, il quale avrà la delega del pagamento del sinistro in questione fino ad un importo di danno a cose di € 2500.

L’eventuale componente di danno con lesione (fino al 9%) viene invece presa in carico dall’ispettorato sinistri competente per territorio.

Sul fronte assuntivo appare evidente qualche criticità.

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3 E’ appena il caso di ricordare che la valutazione circa l’andamento di un rischio -in termini di remuneratività del contratto sottostante- viene effettuata analizzando il rapporto sinistri a premi.

Si pensi ad esempio al caso di una polizza pluriveicolare, c.d. a libro matricola.

Fino ad ieri il dato numerico di interesse a tal fine scaturiva sic et simpliciter, per la voce “sinistri”, dalla somma degli importi pagati e riservati per tutti i casi di RC torto/Cid deb registrati nell’annualità in considerazione.

Oggi invece, sulla base delle regole della CARD -per cui non è dato di sapere l’entità degli importi pagati dall’Impresa gestionaria per ogni singolo sinistro provocato dall’altrui assicurato- questi sinistri bisogna valutarli tutti a costo medio di 2000 € circa , che è il costo che le Imprese Gestionarie chiederanno attraverso la stanza di compensazione alle Imprese Debitrici.

E qui entra in gioco il dato di frequenza sinistri di una determinata Impresa rispetto al mercato, piuttosto che quello relativo al costo medio sinistri RCA di una Impresa sempre rispetto al mercato di riferimento, con scostamenti più o meno importanti rispetto al parametro di media, e conseguenti benefici o perdite a seconda di come l’Impresa si posizioni in termini di benchmark.

Ne discende, in concreto, che la regola vigente possa di fatto penalizzare l’andamento di una determinata polizza rispetto alla medesima situazione ante sistema di indennizzo diretto.

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4 E nella costruzione di questo rapporto S/P entrano per la prima volta in valutazione anche i sinistri subiti dall’assicurato incolpevole, per tutti gli importi pagati e riservati in supero rispetto al plafond stabilito di circa 2000 €.

Tale approccio metodologico, applicato in un caso specifico dei giorni scorsi, ha generato una ipotesi di valutazione del costo sinistri di quella determinata polizza in regime di indennizzo diretto superiore del 70% rispetto alla situazione dell’anno precedente, con la conseguenza che il premio che dovrebbe applicarsi per non avere un contratto in perdita risulterebbe notevolmente maggiorato rispetto al precedente, a parità di situazione sinistri.

Questo per dire che indennizzo diretto = riduzione delle tariffe, quanto meno per certi casi, non potrà essere un assioma!

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