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SENTENZA DELLA CORTE (terza sezione) 24 settembre 1987 *

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SENTENZA DELLA CORTE (terza sezione) 24 settembre 1987 *

Nel procedimento 43/86,

avente ad oggetto la domanda di pronunzia pregiudiziale proposta alla Corte, a norma dell'art. 177 del trattato CEE, dallo Hoge Raad dei Paesi Bassi, nella causa dinanzi ad esso pendente tra

Bestuur van de Sociale Verzekeringsbank e J. A. de Rijke e L. A. C. de Rijke-Van Gent

domanda vertente sull'interpretazione dell'allegato VI, punto J (fino al 1° gennaio 1986, punto I), n. 2, lett. c), del regolamento 14 giugno 1971, n. 1408, relativo all'applicazione dei regimi di previdenza sociale ai lavoratori subordinati, ai lavo- ratori autonomi e ai loro familiari che si spostano all'interno della Comunità (GU L 149, pag. 2),

LA CORTE (terza sezione),

composta dai signori Y. Galmot, presidente di sezione, U. Everling e J. C. Moi- tinho de Almeida, giudici,

avvocato generale: J. Mischo

cancelliere: D. Louterman, amministratore viste le osservazioni presentate:

— per la Bestuur van de Sociale Verzekeringsbank, ricorrente nella causa princi- pale, dall'avv. B. H. ter Kuile, del foro dell'Aia,

— per il governo dei Paesi Bassi dal sig. E. F. Jacobs, in qualità di agente,

* Lingua processuale: l'olandese.

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— per la Commissione delle Comunità europee dal sig. J. Griesmar, membro del suo ufficio giuridico, assistito dall'avv. F. Herbert, del foro di Bruxelles,

vista la relazione d'udienza e a seguito della trattazione orale del 19 marzo 1987, sentite le conclusioni dell'avvocato generale, presentate all'udienza del 7 maggio 1987,

ha pronunziato la seguente

Sentenza

1 Con sentenza 12 febbraio 1986, pervenuta in cancelleria il 17 febbraio successivo, lo Hoge Raad dei Paesi Bassi ha sottoposto a questa Corte, a norma dell'art. 177 del trattato CEE, una questione pregiudiziale vertente sull'interpretazione del re- golamento del Consiglio 14 giugno 1971, n. 1408 (GU L 149, pag. 2), relativo all'applicazione dei regimi di previdenza sociale ai lavoratori subordinati, ai lavo- ratori autonomi e ai loro familiari che si spostano all'interno della Comunità, come successivamente modificato (GU L 230 del 22.8.1983), e in particolare dell'allegato VI, punto I, n. 2, dello stesso.

2 Detta questione è stata sollevata nell'ambito di una controversia tra i coniugi de Rijke e la Sociale Verzekeringsbank (in prosieguo : « SVB ») di Amsterdam. La controversia verte sul se la sig. ra de Rijke abbia il diritto di restare assicurata volontariamente nell'ambito del sistema disciplinato dalla legge olandese sull'assi- curazione generale vecchiaia (Algemene Ouderdomswet, in prosieguo : « AOW ») per il periodo compreso tra il 14 luglio 1981, data del 65° compleanno del marito, e il 6 luglio 1984.

3 Emerge dalla sentenza di rinvio che il sig. de Rijke è nato il 14 luglio 1916 e la sig.

ra de Rijke il 6 luglio 1919. Il sig. de Rijke fruiva, dal 18 febbraio 1978, di una pensione d'invalidità. Il 2 luglio dello stesso anno i coniugi de Rijke trasferivano la loro residenza in Francia. I l 15 ottobre 1982 essi andavano a stabilirsi nel Princi- pato di Monaco.

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4 Compiuto il 65° anno di età, il sig. de Rijke otteneva, con decisione 28 luglio 1981, la pensione di vecchiaia integrale per uomo coniugato a norma dell'AOW.

5 Con lettera 2 settembre 1981 la SVB gli comunicava che la moglie non aveva più il diritto di assicurarsi volontariamente in base all'AOW. Detta decisione era stata adottata in risposta ad una lettera inviata il 25 maggio 1981 alla SVB dall'ex da- tore di lavoro del sig. de Rijke, al quale quest'ultimo aveva manifestato l'inten- zione di continuare a versare contributi volontari per la consorte. Il diniego della SVB era motivato dal fatto che la domanda non era stata presentata entro un anno dalla fine dell'assicurazione obbligatoria.

6 I coniugi de Rijke impugnavano le due decisioni dinanzi al Raad van Beroep di Amsterdam, che le annullava con sentenza 6 giugno 1983. In sede d'appello il Centrale Raad van Beroep annullava detta sentenza per quanto riguardava la deci- sione di attribuzione della pensione e la confermava per il resto. La SVB propo- neva ricorso per cassazione dinanzi allo Hoge Raad che, giudicando necessaria l'interpretazione di una disposizione di diritto comunitario, ha sospeso il procedi- mento fintantoché la Corte non si sia pronunziata sulla seguente questione pregiu- diziale:

« Qualora nei confronti di una donna coniugata, il cui marito abbia diritto ad una pensione in forza della Algemene Ouderdomswet olandese, un periodo possa es- sere considerato, a norma dell'allegato VI, punto I, n. 2, lett. c) [originariamente allegato V, punto F, n. 2, lett. c)], del regolamento CEE del Consiglio delle Co- munità europee 14 giugno 1971, n. 1408, come periodo di assicurazione, mentre, ai sensi del diritto interno olandese — ossia ai sensi di quanto disposto dall'art. 6 della Algemene Ouderdomswet o da norme attuative dello stesso — detto periodo non vale come periodo di assicurazione,

a) se l'interessata possa trarre dalla suddetta disposizione di diritto comunitario, o da altre disposizioni comunitarie, il diritto, azionabile nei confronti delle auto- rità amministrative olandesi, di essere considerata e trattata, in deroga all'art. 6 della Algemene Ouderdomswet o a norme attuative dello stesso, come un'assi- curata a norma della Algemene Ouderdomswet durante detto periodo, o

b) se anche nel caso qui prospettato valga il principio risultante dalle sentenze della Corte di giustizia 12 luglio 1979 (causa 266/78, Brunori, Race. pag. 2705)

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e 24 aprile 1980 (causa 110/79, Coonan, Racc. pag. 1445), secondo cui la de- terminazione delle condizioni per l'affiliazione ad un regime di previdenza so- ciale e per la cessazione di tale affiliazione è riservata alla disciplina legislativa di ciascuno Stato membro ».

7 Per una più ampia esposizione della normativa olandese, delle pertinenti disposi- zioni comunitarie e delle osservazioni presentate alla Corte si rinvia alla relazione d'udienza. Detti elementi del fascicolo sono riprodotti in prosieguo solo se neces- sario al ragionamento della Corte.

8 A norma dell'art. 1, n. 2, del regio decreto 22 dicembre 1971, relativo al versa- mento di contributi volontari in forza dell'AOW e della legge sull'assicurazione generale delle vedove e degli orfani, chi desideri restare assicurato volontariamente dopo esserlo stato in forza dell'AOW deve presentare domanda entro l'anno suc- cessivo alla cessazione dell'assicurazione. Poiché nel caso della sig. ra de Rijke la domanda è stata presentata solo nel 1981, la soluzione della questione se essa sia tardiva dipende dal momento in cui è cessata l'assicurazione della de Rijke in forza dell'AOW.

9 In base alla legge olandese, la sig. ra de Rijke ha cessato di essere assicurata a norma dell'AOW il 2 luglio 1978, quando i coniugi lasciarono i Paesi Bassi e si stabilirono in Francia. Tuttavia, l'allegato VI, punto I, n. 2, lett. c), del regola- mento n. 1408/71 dispone che:

« per quanto riguarda la donna coniugata, il cui marito ha diritto a una pensione in virtù della legislazione olandese sull'assicurazione vecchiaia generalizzata, sono presi in considerazione come periodi di assicurazione anche i periodi del matrimo- nio precedenti la data alla quale l'interessata ha raggiunto l'età di 65 anni compiuti e durante i quali ha risieduto nel territorio di uno o più Stati membri, sempreché tali periodi coincidano con i periodi di assicurazione compiuti dal marito sotto detta legislazione e con quelli da prendere in considerazione ai sensi della lettera a) ».

10 Si tratta di stabilire se la disposizione citata si applichi nella fattispecie e se, in caso affermativo, i periodi in tal modo presi in considerazione come periodi di assicura- zione siano periodi di assicurazione in base all” AOW ai fini dell'applicazione del- l'art. 1, n. 2, del predetto regio decreto.

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11 Secondo la Commissione, la SVB e il governo olandese, i periodi presi in conside- razione in base alla citata disposizione del regolamento n. 1408/71 non sono pe- riodi di assicurazione effettivi, ma costituiscono un elemento del calcolo della pen- sione. La domanda di versare contributi volontari avrebbe quindi dovuto essere presentata entro un anno dal 2 luglio 1978.

12 Si deve innanzitutto ricordare che, come la Corte ha già affermato nella sentenza 24 aprile 1980 (causa 110/79, Coonan, Racc. pag. 1445), spetta alle leggi di cia- scuno Stato membro determinare le condizioni del diritto o dell'obbligo di iscri- versi a un regime di previdenza sociale o a questo o quel ramo di detto regime, purché a questo proposito non si facciano discriminazioni tra cittadini nazionali e cittadini di altri Stati membri. La competenza delle leggi nazionali in materia era già stata riconosciuta nella sentenza 12 luglio 1979 (causa 266/78, Brunori, Racc, pag. 2705) in cui la Corte aveva dichiarato che le condizioni per l'iscrizione com- prendono quelle relative alla cessazione della stessa.

1 3 Secondo le sentenze della Corte 25 febbraio 1986 (cause 254/84, De Jong, Race, pag. 671, in particolare pag. 676, e 284/84, Spruyt, Race. 1986, pag. 685, in parti- colare pag. 693), le disposizioni del regolamento n. 1408/71, adottato per l'attua- zione dell'art. 51 del trattato, devono essere interpretate alla luce dello scopo di detto articolo, che consiste nel contribuire all'istituzione della libertà di circola- zione più completa possibile dei lavoratori migranti, principio che costituisce uno dei fondamenti della Comunità.

1 4 L'art. 51 impone infatti al Consiglio di adottare, in materia di previdenza sociale, i provvedimenti necessari per l'istaurazione della libera circolazione dei lavoratori, istituendo in particolare il pagamento delle prestazioni alle persone residenti nei territori degli Stati membri. Lo scopo degli artt. da 48 a 51 non sarebbe raggiunto se i lavoratori, come conseguenza dell'esercizio del diritto di libera circolazione, dovessero perdere vantaggi previdenziali garantiti loro dalle leggi di uno Stato membro.

15 Alla luce di queste considerazioni la Corte ha interpretato, nelle citate sentenze, il n. 2, lett. e), nel senso ch'esso mira ad agevolare la libera circolazione dei lavora- tori di altri Stati membri che si stabiliscono nei Paesi Bassi mentre le mogli restano nel paese d'origine, consentendo, nel caso di queste ultime, la presa in considera- zione di periodi di residenza in un altro Stato membro. Detta presa in considera-

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zione è subordinata alla condizione the si tratti di periodi di matrimoniò coinci- denti con periodi di assicurazione compiuti dal marito o con periodi da prendere in considerazione ai sensi della lett. a).

16 La SVB ha applicato la suddetta disposizione nella fattispecie, tenendo conto, per il calcolo della pensione di vecchiaia, del periodo compreso tra il 2 luglio 1978 (data in cui i coniugi de Rijke lasciarono i Paesi Bassi) e il 14 luglio 1981 (data in cui il sig. de Rijke ha compiuto il 65° anno di età).

17 Tuttavia, il principio della libera circolazione non è compromesso quando la nor- mativa di uno Stato membro si limiti a stabilire un termine per la presentazione della domanda di assicurazione volontaria, grazie alla quale determinati periodi compiuti fuori del territorio di detto Stato possono essere presi in considerazione nel calcolo di una pensione di vecchiaia. La sig. ra de Rijke, lasciando i Paesi Bassi, aveva la possibilità di evitare che la sua pensione venisse ridotta in caso di decesso del marito presentando domanda di assicurazione volontaria entro l'anno successivo alla sua partenza.

18 Ne consegue che in un caso del genere il n. 2, lett. c), dell'allegato VI del regola- mento n. 1408/71 non osta all'applicazione del principio, stabilito dalla giurispru- denza della Corte, secondo cui la determinazione delle condizioni di iscrizione a un regime di previdenza sociale spetta alle leggi di ciascuno Stato membro.

19 La questione sollevata dallo Hoge Raad dei Paesi Bassi dev'essere pertanto risolta nel senso che né l'art. 51 del trattato CEE né alcuna disposizione del regolamento n. 1408/71 esigono che i periodi menzionati nell'allegato VI, punto I, n. 2, lett. c), di detto regolamento siano considerati periodi di assicurazione ai fini della deter- minazione del periodo di tempo durante il quale può essere presentata la domanda di assicurazione volontaria in forza di una normativa nazionale.

Sulle spese

20 Le spese sostenute dal governo olandese e dalla Commissione delle Comunità europee, che hanno presentato osservazioni alla Corte, non possono dar luogo a rifusione. Nei confronti delle parti nella causa principale il presente procedimento

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costituisce un incidente sollevato dinanzi al giudice nazionale, cui spetta quindi statuire sulle spese.

Per questi motivi,

LA CORTE (terza sezione),

pronunziandosi sulla questione sottopostale dallo Hoge Raad dei Paesi Bassi con sentenza 12 febbraio 1986, dichiara:

Né l'art. 51 del trattato CEE né alcuna disposizione del regolamento n. 1408/71 esigono che i periodi menzionati nell'allegato VI, punto I, n. 2, lett. c), di detto regolamento siano considerati periodi di assicurazione ai fini della determinazione del periodo di tempo durante il quale può essere presentata la domanda di assicura- zione volontaria in forza di una normativa nazionale.

Galmot Everling Moitinho de Almeida

Così deciso e pronunziato a Lussemburgo, il 24 settembre 1987.

Il cancelliere P. Heim

Il presidente della terza sezione Y. Galmot

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