Regione Piemonte
Il problema delle liste d'attesa:
il punto di vista degli specialisti ambulatoriali interni
a cura del Centro studi e formazione “Umberto de Lorenzi”
SUMAI Assoprof Piemonte Direttore Dr Giorgio Visca
Ottobre 2016
SINTESI
Il Piano nazionale di Governo delle Liste d’Attesa per il triennio 2010-‐2012 prevede :
“l'individuazione di strumenti e modi di collaborazione di tutti gli operatori del sistema, sia quelli operanti sul versante prescrittivo sia quelli di tutela del cittadino per una concreta presa in carico dei pazienti ...”
e afferma ancora che:
“la soluzione del problema non può essere meramente quantitativa sul versante dell'organizzazione dell'offerta e dei volumi della produzione, ma deve coniugare il bisogno espresso con adeguate strategie di governo della domanda che tenga conto della applicazione di rigorosi criteri sia di appropriatezza che di priorità delle prescrizioni”.
L'aumento delle liste d'attesa fino ad oggi osservato in ambito regionale, fenomeno peraltro sottostimato alla luce del crescente ricorso al privato out-‐of-‐pocket, sembra evidenziare la parziale efficacia delle misure finora poste in atto da parte Servizio Sanitario Regionale.
Le criticità
Per quanto riguarda in particolare le prestazioni specialistiche ambulatoriali, le criticità relative alle soluzioni finalizzate al contenimento delle liste attesa realizzate a livello regionale sono a nostro avviso da attribuire in misura non trascurabile :
1) alla progressiva e costante riduzione del monte ore della Specialistica Ambulatoriale Interna causata :
a) nel breve-‐medio periodo dal taglio previsto dal piano di rientro operato negli ultimi anni, che in molte Aziende ha di molto superato la quota programmata dell'8% della spesa dedicata
b) nel lungo periodo dalla progressiva erosione del monte ore dedicato in particolare alla medicina specialistica a causa del mancato storno sul fondo della specialsitica ambulatoriale dei finanziamenti dedicati in precedenza alle altre professionalità (medici veterinari, psicologi, medici penitenziari, biologi), i cui servizi sono ora finanziati, dopo l'allargamento agli stessi del nostro ACN, dall'unico fondo per la “specialistica ambulatoriale interna”, in precedenza dedicato unicamente alla medicina specialistica.
2) alla riduzione dell'appropriatezza prescrittiva generata dall'aumento del fenomeno dell'autoinduzione da parte del crescente ricorso alla sanità privata, convenzionata e non, conseguente anche alla riduzione dell'offerta di specialistica ambulatoriale interna.
3) alla messa in atto di soluzioni prevalentemente logistico-‐amministrative relative al sistema delle prenotazioni (SovraCup e sistema Recall), senza significative azioni strutturali e di sistema sui meccanismi di goveno della domanda e di generazione delle attività prescrittive da parte dei medici (formazione, integrazione organizzativa e professionale, informatizzazione, ecc)
Le proposte
Per rispondere al problema delle liste d'attesa nell'attuale contesto sanitario regionale e per favorire il governo della domanda, appare a nostro parere prioritaria la valorizzazione del ruolo della specialistica ambulatoriale interna in una logica di sistema sanitario regionale attraverso l'applicazione di alcune misure fondamentali previste dal nuovo ACN e dal vigente AIR.
In particolare proponiamo:
a) l’utilizzo nell’immediato del “fondo aziendale aggiuntivo” ai sensi dell’Art 6 AIR vigente (DGR n°374929 del 18/12/2006)
b) l'attivazione nel breve periodo di incarichi a tempo determinato per progetti dedicati alle situazioni maggiormente critiche sulla base di quanto previsto dagli Art 20 e 21 del vigente ACN c) il superamento del modello meramente prestazionale attualmente in atto e
l'implementazione di un sistema di reale “presa in carico” del paziente da parte degli specialisti ambulatoriali interni attraverso l'organizzazione a livello aziendale dell'offerta di specialistica ambulatoriale in Reti Specialistiche Territoriali costituite dalle Aggregazioni Funzionali Territoriali delle UCCP previste dal vigente ACN (Art. 4, 5, 6, 7, 8) , secondo modalità condivise
d) l'attivazione di Percorsi Territoriali di Cura e Pacchetti Assistenziali Complessi che possano favorire l'appropriatezza prescrittiva
e) l'identifcazione di un fabbisogno di specialistica ambulatoriale e territoriale interna che possa garantire una adeguata risposta ai prevalenti bisogni della cronicità attraverso la pubblicazione di nuove ore di specialistica ambulatoriale ai sensi degli Art 18 e 19 ACN vigente
f) valorizzare il previsto ruolo del Comitato Regionale ai sensi dell'Art 15 comma 4 ACN vigente e del Comitato Zonale ai sensi dell'Art 16 comma 5 ACN vigente.
In conclusione riteniamo che il problema delle liste d'attesa non possa essere governato senza:
a) fornire una adeguata offerta di specialistica ambulatoriale che sia in grado di garantire
l'adesione alle logiche del sistema attraverso attività integrate con i MMG e specialisti ospedalieri;
b) promuovere l'appropriatezza prescrittiva attraverso l'appropriatezza organizzativa, specialmente in un contesto quale quello dell'assistenza territoriale;
c) contrastare il fenomeno del consumismo sanitario con un modello di educazione sanitaria fondato sia su aspetti scientifici (linee guida, EBM) che psico-‐sociali.