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VI COMMISSIONE AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE. Seduta del 26 maggio 2021 Processo verbale n. 14/2021

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CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA XI LEGISLATURA

VI COMMISSIONE

“AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE”

Seduta del 26 maggio 2021 Processo verbale n. 14/2021

Il giorno 26 maggio 2021, alle ore 15:00, è convocata a norma dell’articolo 31, comma 1, del Regolamento generale, presso la sede del Consiglio regionale, la VI Commissione per la trattazione degli argomenti di cui all’ordine del giorno allegato.

Presiede la seduta il Presidente PASE.

Assistono alla seduta il responsabile della posizione organizzativa Riccardo MATERA e la funzionaria Eleonora MOSCATO con funzione verbalizzante.

Alle ore 15:05 il Presidente PASE apre la seduta.

Il presidente PASE procede con appello nominale iniziale e accerta la presenza in sede o in collegamento da remoto dei Consiglieri: BARUCCO (12), BORGHETTI (3), CERUTI (7), CORBETTA (7), DE ROSA (5), DEGLI ANGELI (4), FORATTINI (4), GIRELLI (3), PASE (8) e VILLANI (4) per un totale di voti rappresentati pari a cinquantasette (57).

Argomento n. 1 dell’o.d.g. Comunicazioni del Presidente

Il Presidente PASE richiama le comunicazioni inserite sulla pagina intranet della Commissione.

Argomento n. 2 dell’o.d.g. Approvazione del processo verbale n. 13 del 19 maggio 2021 Ai sensi dell’art. 33 del Regolamento generale, si intende approvato il processo verbale di cui sopra, precedentemente distribuito in formato elettronico ai componenti della Commissione.

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Argomento n. 3 dell’o.d.g. PDL n. 138 - Istituzione della Comunità Energetica Regionale Lombarda (CERL). Verso l'autonomia energetica

Abbinato

PDL n. 153 - Promozione e sviluppo delle Comunità energetiche sul territorio regionale

Presidente Riccardo PASE

Passiamo alla presentazione del testo unificato in merito all’abbinamento dei progetti di legge n. 138

“Istituzione della Comunità Energetica Regionale Lombarda (CERL). Verso l'autonomia energetica”

e n. 153 “Promozione e sviluppo delle Comunità energetiche sul territorio regionale”. Darei la parola al relatore, il Vicepresidente Barucco.

Vicepresidente Gabriele BARUCCO

Grazie, Presidente. Innanzitutto, volevo fare un ringraziamento agli Uffici per aver messo insieme lo spirito e gli articoli di entrambi i progetti di legge, perché hanno armonizzato gli obiettivi dei due progetti di legge. Veniamo da un mese e mezzo di audizioni che hanno mostrato un interesse molto elevato sul tema delle comunità energetiche. Abbiamo ascoltato parecchi stakeholder, tanti punti di vista, a volte anche differenti, ma questo mese e mezzo ci ha fatto capire che abbiamo centrato il tema e che è fondata anche la volontà di dotare la regione Lombardia di uno strumento utile e necessario per la divulgazione economica, tecnica e anche dal punto di vista comunicativo di una struttura che possa propagare questi valori. All’interno del nuovo testo è stato stralciato l’articolo 5 del progetto di legge n. 138, in quanto nel vecchio testo si evinceva una particolare centralizzazione che non corrispondeva ad una mia volontà, come relatore del vecchio progetto di legge e quindi è stato soppresso l’articolo 5, tenendo sempre presente che il concetto significativo è sempre stato quello di dotare la regione Lombardia di un ente facilitatore. I due progetti di legge avevano delle differenze, adesso abbiamo un progetto di legge unico.

Ci aspetta un lavoro di attesa, perché dobbiamo aspettare la normativa nazionale. Magari oggi l’Assessore ci potrà dare degli aggiornamenti sulle tempistiche. Vanno armonizzati i tempi delle due istituzioni, quindi da questo punto di vista oggi è molto importante ascoltare l’Assessore Cattaneo.

Poi partirà un altro percorso, le audizioni sono servite per lanciare dei temi, il testo si può tuttora migliorare. Prendiamo spunto anche da quello che è stato detto nelle audizioni, per vedere, da adesso in avanti, come declinare questi potenziali miglioramenti e rendere il testo ancora più attraente.

È stato caricato in intranet venerdì, il nuovo testo, ci sono delle differenze, quella più eclatante ed evidente è la soppressione dell’articolo 5, ma non mi dilungherei a vedere comma per comma quelle che sono le differenze. Darei la parola all’Assessore o, se vuole intervenire anche De Rosa in quanto relatore del vecchio progetto di legge.

Presidente Riccardo PASE

Prima di dare la parola all’Assessore, chiedo se ci sono interventi dei Consiglieri.

Prego, Consigliere Borghetti.

Consigliere Carlo BORGHETTI

Oggi, formalmente, come Commissione votiamo l’abbinamento e il testo? Qual è l’esito della nostra seduta di oggi, formalizzare il testo che ha presentato adesso il Consigliere Barucco? Solo per capire, al di là dell’interessante audizione dell’Assessore che è fondamentale, anche per capire il prosieguo del nostro lavoro.

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Presidente Riccardo PASE

L’abbinamento è già stato votato nelle sedute precedenti, quindi abbiamo già abbinato i due progetti di legge. Avevamo dato mandato al relatore di proporre un testo unificato, cosa che ha fatto in questa seduta. Questo testo unificato proposto dal relatore è quello su cui lavoreremo per trovare la sintesi, eventualmente emendandolo.

Consigliere Carlo BORGHETTI Perfetto, grazie.

Presidente Riccardo PASE

Non ci sono altre richieste di intervento. Ha fatto un ottimo lavoro il relatore.

Argomento n. 4 dell’o.d.g. Incontro con l’Assessore all’Ambiente e Clima in merito al PDL n. 138 abbinato al PDL n. 153

Presidente Riccardo PASE

Passiamo all’incontro con l’Assessore Cattaneo, che è gentilmente presente ed ha preparato anche delle slide che sicuramente saranno di supporto alla Commissione. Il contributo suo e della Direzione sono importanti per questo percorso in merito alle comunità energetiche. Do la parola all’Assessore Cattaneo, grazie ancora per essere qui.

Assessore Raffaele CATTANEO

Grazie, Presidente. Saluto lei e il Vicepresidente, che sono qui in presenza, insieme ai loro collaboratori. Saluto i Commissari collegati e tutte le altre persone che sono collegate.

Ho preparato, insieme alla Direzione, quindi in particolare con il Dottor Gurrieri e la Dottoressa Scotto, alcune slide che ci permettono di entrare dentro il tema delle comunità energetiche, senza la presunzione di voler intervenire sull’articolato, che poi sarà un compito della Commissione, ma per fornire alcuni elementi.

Intanto, per comprendere il contesto in cui si colloca il progetto di legge e su cui la Commissione sta lavorando e poi per capire quali possono essere, a parere della Giunta, gli elementi che possono arricchire un testo di legge regionale sulle comunità energetiche. Per farlo vorrei cominciare da una slide che illustra il percorso normativo, come diceva prima il relatore Barucco, della disciplina sulle comunità energetiche. Ha origine con il Clean Energy Package della Commissione europea, da cui sono derivate due direttive. La prima è la direttiva RED sulle fonti rinnovabili del 2018, la seconda è la direttiva IEM sul mercato energetico nel 2019. Entrambe contengono elementi che contribuiscono a definire le comunità energetiche e non sono ancora state recepite dalla normativa nazionale. Questo è un primo elemento che voglio sottolineare, dovevano essere recepite, la direttiva IEM entro dicembre dell’anno scorso, la direttiva RED entro il prossimo mese di giugno, al momento non abbiamo sentore di recepimento dell’immediato, né dell’una né dell’altra.

Questo è un primo elemento di criticità. Nel frattempo, le comunità energetiche sono state richiamate del Piano Nazionale Energia e Clima e poi in questi tre atti disciplinano una sorta di sperimentazione, ossia il Decreto Mille Proroghe del marzo 2020, che introduce le comunità energetiche e l’autoconsumo in via sperimentale, definendo alcune cose che poi vedremo, con una successiva delibera di ARERA di agosto e poi una delibera del Ministero dello Sviluppo economico di settembre.

Oggi abbiamo una disciplina sperimentale, in attesa di una disciplina che definisca in maniera più complessiva il tema. Qui in mezzo, come vedete, a destra, abbiamo approvato l’Atto di Indirizzo Regionale. Perché lo abbiamo approvato? Come vedete, il processo del Piano Regionale Energia Ambiente e Clima prevede una conclusione ad ottobre, del 2022 e per poter avere un Piano entro la legislatura non potevamo aspettare, nel frattempo, abbiamo indicato nel PREAC alcune cose, che

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dovranno poi fare i conti con l’aggiornamento della normativa nazionale. Ci sono tutti i tempi del percorso del PREAC, di cui abbiamo già avuto modo di discutere, non penso sia il caso di soffermarci oltre.

Nel PREAC abbiamo scritto una serie di cose che riguardano l’Atto di Indirizzo, approvato dal Consiglio regionale il 24 novembre, abbiamo scritto una serie di cose che riguardano le comunità energetiche. Le trovate in particolare a pagina 56 e 57, in una serie di citazioni lungo l’Atto di Indirizzo. Questi sono dei paletti che il Consiglio regionale si è già dato e definiscono le comunità energetiche come i pilastri di un sistema energetico resiliente. Pilastri, lo vedremo dopo, perché dalle comunità energetiche ci aspettiamo fino ad un 30 per cento del raggiungimento degli obiettivi sulle fonti rinnovabili a riduzione delle emissioni, attraverso le quali spingere l’acceleratore sull’accesso all’energia a chilometro zero, perché questo è l’altro elemento. L’energia prodotta in prossimità del luogo dove viene consumata, come nucleo di sostenibilità energetica, con l’idea che le comunità energetiche non siano monadi ma possano essere messe in rete tra di loro.

Una delle forme più sostenibili di sviluppo delle fonti rinnovabili sul territorio, perché persegue l’utilizzo delle risorse esistenti e il concetto di prossimità, come strumento a favore di un modello di transizione degli impianti di produzione di energia, accettato socialmente. Questa è un’altra rilevante dimensione delle comunità energetiche, hanno uno scopo ambientale, ma hanno anche uno scopo economico e sociale. Come meccanismo di condivisione che induce che una maggiore consapevolezza dei propri comportamenti di consumo, quindi un maggior controllo dei costi e anche come veicolo di contrasto alla povertà energetica, che introduce meccanismi di solidarietà verso chi è più in difficoltà. Queste linee guida, che sono già contenute nel PREAC, fanno poi il paio con quello che è indicato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il PNRR, in cui le comunità energetiche sono esplicitamente richiamate e sono indicati due contenuti, che sono rilevanti per il nostro lavoro.

Il primo è che le comunità energetiche sono ritenute strumenti in cui collimano i due principali obiettivi della transizione ecologica e della digitalizzazione ritenuti i due pilastri del cambiamento che dovrà avvenire: le comunità energetiche hanno questa caratteristica, perché prevedono sì investimenti nelle fonti rinnovabili, ma anche il conteggio dell’energia condivisa, la gestione digitale della domanda di energia, della disponibilità per gli accumuli, la gestione dell’incontro tra richiesta e produzione, eccetera.

Sostanzialmente, le comunità energetiche replicano il mercato dell’energia che è un mercato digitale, in piccolo. Secondo elemento che c’è nel PNRR, e ha elementi positivi ed altri più critici, è quello relativo agli investimenti che saranno destinati alle comunità energetiche. L’investimento 1.2 fa riferimento alla promozione delle fonti rinnovabili per la comunità energetica e l’autoconsumo e individua come destinatari degli investimenti del PNRR non tutti, ma Pubblica Amministrazione, famiglie e microimprese in Comuni con meno di 5 mila abitanti.

Questo non vuol dire che le comunità energetiche non si possono fare anche Milano, ma i contributi agli investimenti non potranno venire alle comunità energetiche che si fanno a Milano o che si fanno in tutti i Comuni con più di 5 mila abitanti. Questo sottolinea uno degli aspetti economici e sociali delle comunità energetiche, sostenere l’economia dei piccoli Comuni a rischio di spopolamento, rafforzare la coesione sociale, eccetera. Però può anche essere un limite, perché c’è dietro una scelta politica un po’ sottodimensionata rispetto alle potenzialità complessive di sviluppo. Per chiudere questa parte relativa allo stato della normativa, oggi siamo in una fase normativa sperimentale in attuazione. Il Mille Proroghe del 2020 però mette una serie di paletti che limitano molto lo spazio di manovra perché prevede che le comunità energetiche abbiano potenza non superiore ai 200 chilowatt per singolo impianto, quindi piccolini, e che riguardino il medesimo edificio o il medesimo condominio, su reti elettriche di bassa tensione, sottese alla medesima cabina secondaria, quindi un concetto molto localizzato, in qualche modo, limitato, con produzione, vendita, accumulo e condivisione che devono avvenire interamente alla comunità, utilizzando la rete di distribuzione pubblica esistente, non si può fare una sottorete della Comunità energetica privata e con, questo che è un grave limite, l’applicazione degli oneri di sistema. È evidente che le comunità energetiche sono tanto più interessanti quanto più potranno permettere di superare il pagamento degli oneri di sistema

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che valgono dove uno contribuisce alla rete generale. Se ognuno si fa la sua produzione e la sua rete, perché dovrebbe pagare gli oneri di sistema. Siccome gli oneri di sistema impattano pesantemente sulla bolletta, questo è anche l’aspetto più interessante. La normativa nazionale, attuale, non è molto incentivante, è molto critica e va superata secondo noi. Anche le delibere di ARERA, le regole tecniche di GSE, le risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate, evidentemente devono muoversi dentro questi paletti quindi non ci fanno fare grandi passi avanti.

C’è però una fase del iure condendo, come dicevamo prima, è in corso l’iter, anche se non è che stia andando molto veloce, il recepimento della direttiva RED 2 che dovrebbe concludersi entro giugno, ma noi riteniamo che difficilmente si concluderà entro giugno e che sarebbe già un bel risultato che si concludesse entro l’anno. Questo recepimento dovrebbe prevedere una evoluzione della normativa sulle comunità energetiche in questa direzione. Intanto, le comunità energetiche, come nuovo attore del settore energetico, che non abbiano i vincoli che ci sono oggi, che abbiano maggiore autonomia, con la possibilità di una partecipazione più aperta. Con un modello che è indirizzato a fornire benefici sia ambientali che economico sociali e anche con un obbligo previsto dalla direttiva europea, in capo agli stati membri, di rimozione dei limiti allo sviluppo. Questo è anche quello che, avendo visto il documento che il Presidente della Commissione ha voluto cortesemente inviarmi, con il report di tutte le audizioni, che i miei collaboratori hanno anche seguito, questo è una forte richiesta che è venuta dalle audizioni che avete fatto. A volte gli stakeholder hanno chiesto che la Regione intervenga sul governo nazionale, intanto perché vengano rispettate le tempistiche e poi per abbattere questi vincoli e questi paletti esistenti e anche, questo è un altro punto importante, per ampliare le comunità energetiche, anche allo scambio di energia termica. Oggi le comunità energetiche possono scambiare solo energia elettrica, però noi sappiamo che nel bilancio complessivo dell’energia, l’energia termica è ancora più importante dell’energia elettrica.

Vedremo, quando il decreto legislativo di recepimento verrà sottoposto a parere della Regione, il contributo che potremmo dare. È evidente che fino a che non c’è questo quadro nazionale, ci muoviamo in un contesto che ha qualche limite. Detto questo, cosa abbiamo fatto invece come Regione Lombardia? Perché comunque in questi mesi, in questi ultimi anni, sul tema della comunità energetica un po’ di cose le abbiamo fatte. La prima è che all’interno dell’Osservatorio regionale per la transizione energetica, è stato istituto un gruppo di lavoro sulle comunità energetiche in cui hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti ed in grado di apportare competenza, GSE, RSE, ENEA, Fondazione Cariplo, ANCI, le Associazioni ambientaliste, Confindustria, eccetera. Dopo di che abbiamo, insieme a GSE, avviato un’attività specifica di formazione a supporto degli Enti locali e dei loro tecnici e anche dei tecnici operatori di questo campo, con una giornata, il 9 marzo, dedicata proprio a questo tema. Molto importante, lo vediamo adesso in dettaglio, è stato fatto questo approfondimento, insieme al Politecnico di Milano, con uno studio che ha definito gli scenari di sviluppo, potenziali delle comunità energetiche, lo studio era nazionale, noi abbiamo chiesto uno scenario regionale per la Lombardia, partendo dall’Electricity Market Report dell’anno scorso.

Vengono fuori questi dati che mi sembra interessante condividere con voi. Il primo è questo, in Regione Lombardia il mercato disponibile, quindi l’universo di riferimento oggi è 5,8 milioni di utenze, quelle che hanno un contatore per l’energia, di cui 4,7 residenziali, poco più di 1 milione non residenziali, distribuiti in poco meno di un milione di edifici, evidentemente nei condomini, ci sono tante utenze dello stesso edificio. Se guardiamo gli istogrammi sulla destra, si vede che la Regione Lombardia è di gran lunga la Regione che ha il numero di utenze energetiche più rilevante, del resto siamo la Regione più popolosa. Questo studio del Politecnico ha identificato tre scenari di transizione delle comunità energetiche, uno moderato, uno intermedio e uno accelerato. Tenendo anche conto della sostenibilità economica delle varie iniziative, degli utenti coinvolti, con delle stime che noi riteniamo attendibili.

Quello che emerge al 2025, perché questo è uno scenario fatto nel 2020 con orizzonte 2025 è che nello scenario moderato ci si può aspettare da 2.600 a 3.000 comunità energetiche, nello scenario intermedio da 3.500 a 4.000, nello scenario accelerato da 5.150 a 6.000.

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Vuol dire che se vogliamo porci un obiettivo realistico, l’obiettivo realistico sta tra i 3.000 e i 6.000 comunità energetiche entro il 2025, che è tra quattro anni. Questo dà anche l’idea di un potenziale rilevante. Certo, uno dice “5 milioni 800 mila utenze, 6 mila comunità energetiche, cosa vuoi che siano”, in realtà vedremo tra poco che possono essere tutt’altro che trascurabili, soprattutto siamo in un range che è comunque quello dove sta la Lombardia, rispetto a 20 mila comunità energetiche stimate per l’Italia, noi stiamo tra il 13 ed il 26 per cento, cioè da un valore un po’ al di sotto della popolazione e un valore un po’ al di sopra del PV. Dico che dovremmo ragionare su qual è l’obiettivo politico che ci diamo. È realistico dire 4 mila\5 mila comunità energetiche al 2025? La legge dovrebbe costruire degli strumenti che ci permettono di arrivare lì. Non è che l’obiettivo va messo in legge, non è compito della legge. Però gli strumenti che rendono possibile raggiugere questi numeri, sì. Cosa vuol dire questo in termini di potenza installata ed in termini di riduzione di emissioni? Come vedete, nella parte bassa della slide, in termini di potenza installata vuol dire tra 600 e 1.300 megawatt, cioè da 0,6 a 1,3 gigawatt. Abbiamo previsto, nell’Atto di Indirizzo del PREAC, come valore centrale, 4,5 gigawatt di nuova potenza da fonti rinnovabili, vuol dire che siamo tra il 13 e il 29 per cento del valore che abbiamo previsto come incremento al 2030, quindi non al 2025, della produzione da fonti rinnovabili in Lombardia. Questo già dice che probabilmente senza comunità energetiche gli obiettivi che ci siamo dati, diventano più difficili da raggiungere. Lo stesso vale per la riduzione delle emissioni di CO2. La stima del Politecnico dice che le comunità energetiche possono contribuire da 150 a 400 mila tonnellate di CO2 all’anno in meno, il che vuol dire dall’11 al 30 per cento del valore medio di riduzione annuale che abbiamo previsto al 2030. Quindi se i numeri assoluti possono non fare impressione, la percentuale sugli obiettivi della programmazione è certamente significativa.

Veniamo alla seconda parte, raccogliendo gli spunti emersi dalle audizioni, quali sono i contributi che la Giunta ritiene di fornire alla Commissione per le proprie elaborazioni? Gli spunti non li devo certo ricordare io, li avete ascoltati voi, però mi sembra che sia emerso che è un tema di interesse, su cui si sta facendo un percorso condiviso, su cui è opportuno che la Lombardia assuma un ruolo, che non sia un ruolo dirigistico ma capace di coinvolgere gli stakeholder, che guardi verso un sistema di produzione distribuito, che dia un contributo agli Enti locali che non hanno la capacità amministrativa necessaria, che sia attento anche agli sviluppi della normativa nazionale, come dicevamo prima, che tenga conto delle comunità energetiche, ma anche dell’altro pezzo, che non sono le vere e proprie comunità energetiche, sono quelle ad autoconsumo collettivo, cioè il consumo che si fa nello stesso edificio, non so, un condominio.

Si riveda appunto la proposta della NewCo, con la funzione di facilitare il processo e si consideri l’obbligatorietà degli elementi di innovazione normativa, sviluppando criteri pregnanti. Tenendo conto anche di queste considerazioni, quali sono gli elementi per un’azione normativa, che dalla Giunta vogliamo evidenziare. Il primo è che noi riteniamo che un progetto di legge sulle comunità energetiche debba essere coerente con la genesi originaria dello strumento, con l’idea originaria dello strumento, che è quella della direttiva europea, cioè uno strumento/un modello a iniziativa locale, quindi bottom up, che parte dal basso, non che si cala dall’alto, che abbia configurazioni differenziate, con scelte organizzative, tecnologiche e che i modelli frutto di questa iniziativa locale siano condivisi tra i membri della comunità in modo indipendente ed autonomo, per cui non ci deve essere il modello della comunità energetica, ma ci deve essere un meccanismo che consente più modelli di comunità energetica disegnati sulle specificità del territorio. Un conto è un piccolo villaggio montano, un conto è un quartiere di edilizia residenziale pubblica di Milano. Dobbiamo riuscire a tenere dentro, in qualche modo, tutti questi possibili modelli.

Il secondo elemento, lo abbiamo sintetizzato così “non disciplinare il disciplinato, non complicare, non aggravare”. Un tema, quello della semplificazione, che ci diciamo sempre, la nostra norma non dovrebbe creare sovrapposizioni, integrazioni e modifiche alle norme che ci sono già, soprattutto aggiungendo definizioni, requisiti, regole applicative a quelle che sono già definite dal livello nazionale o che saranno definite dal livello nazionale. Dovrebbe essere una norma che più che legare slega, più che mettere vincoli, apre opportunità. Dovrebbe essere una norma che riconosce l’autonomia, quindi, per esempio che non vincola gli strumenti dello statuto e dell’atto costitutivo a

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modelli rigidi, che non inserisce obblighi e vincoli di quote di energia auto consumata e questo irrigidisce e non è previsto dalla norma nazionale, casomai la norma nazionale introduce un meccanismo incentivante che è già un elemento che favorisce l’aumento dell’autoconsumo, che accresce le funzioni regionali di promozione ed indirizzo, quindi non controlli e sanzioni, ma di promozione ed indirizzo, di incentivo. Adesso lo vediamo cosa vuol dire, in maniera più sviluppata e poi che valorizza e rende disponibile le prime esperienze, come best practice da cui poter prendere esempio.

Quali sono questi ulteriori possibili elementi di sostegno regionale? Intanto penso che ci sia bisogno di un sostegno operativo che la Regione deve fornire, poi tutto questo non è detto che debba essere dettagliato nella legge, alcuni aspetti sono contenuti in atti amministrativi, però la legge dovrebbe consentire un sostegno operativo nella scelta del modello di produzione e condivisione e anche prima nella valutazione alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica della comunità energetica, dovrebbe affiancare le amministrazione comunali, con un nucleo di supporto, che potrebbe stare in ARIA semplicemente perché con la parte che si occupa di energia, che già oggi c’è in ARIA, abbiamo dato vita ai Punti Energia e Clima per i Comuni, insieme a GSE ed RSE. C’è già il nucleo di un soggetto che può rappresentare l’embrione di questo elemento di sostegno delle Amministrazioni comunali, che dovrebbe avere il compito di indirizzare verso configurazioni più efficienti, di rafforzare la coesione del territorio, di garantire le informazioni necessarie, se serve anche la formazione necessaria agli sviluppi successivi delle norme, ma soprattutto della implementazione della comunità energetica.

Secondo tema che potrebbe essere inserito è un sostegno economico. Qui ho visto che c’è qualcosa, nel PDL n.153. Intanto penso che “storico economico” non debba essere riferito alla tariffa, perché la tariffa lo prevede già, cioè c’è nella norma nazionale l’incentivo di 100 euro megawatt per l’autoconsumo, 110 euro per le comunità energetiche. Quindi c’è già un beneficio economico. Non c’è un supporto a tutte le fasi di studio del modello energetico ed economico delle forme di aggregazione, di partecipazione delle procedure amministrative. Questo sostegno economico dovrebbe essere proporzionale ai benefici ambientali che siamo in grado di generare. Questo mi sembra importante sottolinearlo, perché se diamo un contributo economico, lo dobbiamo rendere funzione degli obiettivi di valore pubblico che intendiamo sottolineare. Gli obiettivi di valore pubblico sono innanzitutto la riduzione delle emissioni clima alteranti e inquinanti, primo obiettivo che dobbiamo raggiungere. Stamattina abbiamo fatto una riunione con la Commissione europea per la sentenza che abbiamo ricevuto, che ci condanna sulla qualità dell’aria. Primo obiettivo, dobbiamo avere comunità che diano un contributo significativo alla riduzione delle emissioni e insieme diano un contributo significativo al risparmio dei consumi e agli interventi di riqualificazione energetica.

Poi ci sono alcuni aspetti, più tecnici, ma che possono essere criteri a cui commisurare un sostegno economico regionale. Per esempio, la presenza di sistemi di accumulo per contribuire al bilanciamento della rete, l’integrazione dell’infrastruttura di produzione con la ricarica elettrica, per favorire la diffusione della mobilità sostenibile, il ricorso a piattaforme smart di monitoraggio che sviluppino questo tema del raccordo tra sostenibilità e digitalizzazione, la valorizzazione dell’imprenditoria locale, che usa operatori locali, materie prime locali, la previsione di interventi di elettrificazione dei consumi, per esempio estendendolo ad altri, elettrificazione dei riscaldamenti civili, integrazione di meccanismi di contrasto alla povertà energetica, la valorizzazione delle peculiarità territoriali, che è un altro elemento che penso debba essere considerato nella prospettiva di comunità che siano ritagliate sulle esigenze specifiche del territorio. Questi potrebbero essere dei criteri a cui commisurare una iniziativa di sostegno economico non tariffaria ma che accompagni la fase di start up.

Poi ci potrebbe essere un terzo elemento di sostegno, che si è perso per la via e che quello relativo all’accesso al credito, al sostegno finanziario. Qui c’è stata anche una discussione sull’eventuale ruolo di Finlombarda. Un eventuale ruolo di Finlombarda potrebbe essere quello di favorire nascenti comunità energetiche, un polmone finanziario per gli investimenti necessari, per esempio per la

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tensione agli impianti. Questo con le forme di facilitazione all’accesso al credito che già vengono attivate in tanti altri campi dell’attività economica.

Ulteriori elementi di sostegno regionale potrebbero essere innanzitutto un tema a cui io do molto importanza, l’integrazione delle fonti termiche, speriamo che lo faccia la norma nazionale di recepimento della direttiva europea, però abbiamo visto adesso lo ha vietato, ma credo che se non possiamo mettere in legge regionale, perché non c’è ancora in quella nazionale, dobbiamo valutarlo, possiamo certamente metterlo nel meccanismo l’incentivazione che dicevamo prima: favorire anche le comunità energetiche che condividono energia termica e non solo energia elettrica, pensate quanto questo possa essere utile allo sviluppo delle aree montane; il coinvolgimento degli Enti locali nella promozione delle comunità energetiche, gli atti programmatori regionali potrebbero definire obiettivi di istituzione delle comunità energetiche, distribuiti sul territorio, condivisi con gli Enti locali. Quelle 5 mila che dicevamo prima, dove le vogliamo fare? Vogliamo concentrarci sulle aree rurali, vogliamo che si diffondano uniformemente sul territorio, che disponibilità hanno gli Enti locali per recepire e sostenere iniziative di questo tipo? Tutto questo credo che in una logica inclusiva si possa costruire insieme agli Enti locali, anche coinvolgendo il terzo settore, perché per la logica sociale delle comunità energetiche, il terzo settore, pensate al mondo cooperativo, al mondo delle associazioni di categoria, ma anche al mondo delle associazioni no profit, può essere un soggetto di stimolo e di aggregazione. Infine, riteniamo che sia importante, questo potrebbe essere anche un tema disciplinato dalla norma, che si istituisca un sistema regionale di monitoraggio delle comunità energetiche, che permetta, informando periodicamente la Giunta e il Consiglio di tenere sotto controllo l’evoluzione del fenomeno, sotto controllo in senso buono, cioè cosa sta succedendo rispetto a quello che noi abbiamo programmato, come si diffonde sul territorio, appunto si concentra, si diffonde in modo uniforme, come si contabilizza una produzione energetica e riduzione dei consumi derivanti dalle comunità energetiche, anche per evitare che partano iniziative e poi si fermino e permettere alla Regione di proporre quelle evoluzioni implementative delle norme, delle regole amministrative, che possono sostenere anche con politiche ad hoc lo sviluppo delle proposte che arriveranno dai territori.

Questo è il contributo che abbiamo preparato dalla Giunta. Credo che nei due progetti di legge che state discutendo e nel testo unico di base che non ho ancora avuto il piacere di vedere, ma sicuramente è stato fatto nel modo migliore, ci sono molti spunti positivi. Credo che qui ci sono alcuni spunti che possono integrare il testo su cui state lavorando, aggiungendo ancora un po’ di valore anche in linea con molte delle cose che ho visto emergere dalle audizioni e che avevamo già avuto modo di recepire, ascoltare, all’interno di questo tavolo, che richiamavo prima, dell’Osservatorio regionale per la transizione energetica, da cui abbiamo anche colto una forte aspettativa che la Lombardia si renda capofila di questo percorso verso l’utilizzo di uno strumento innovativo su cui loro e anche noi riponiamo molte aspettative. Grazie.

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Il Consigliere Roberto MURA si unisce alla seduta.

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Presidente Riccardo PASE

Grazie a lei Assessore, sia per la parte illustrativa sia per la parte finale, in cui come Assessorato fa delle proposte in merito a questo progetto di legge, che, come abbiamo detto fin dall’inizio, è un PDL aperto ai contributi di tutti finalizzato a raggiungere gli obiettivi previsti nel PREAC. Prego Vicepresidente Barucco.

Vicepresidente Gabriele BARUCCO

Grazie, Presidente. Ho apprezzato molto la relazione dell’Assessore Cattaneo che ha dato dei nuovi spunti su cui focalizzare lo sguardo per il futuro, per andare a implementare l’attuale progetto di legge con altre caratterizzazioni. Mi è piaciuto molto il richiamo ai benefici ambientali, economici e sociali.

Credo che quella sia la via anche per dotare questa struttura anche di “un’autonomia finanziaria”

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perché potrebbe diventare un volano anche economico per il futuro. Mi spaventano le tempistiche nazionali, se devo trovare un elemento di criticità attuale per questo progetto di legge. Da questo punto di vista credo che bisognerà trovare un modo per ingegnarsi per armonizzare il testo regionale con il testo nazionale, ma trovare magari la sintesi su punti di incontro che sappiamo che non andranno a differire tra una normativa e un’altra, perché la tempistica di fine anno è abbastanza lunga. Speriamo che sia prima, ma le parole dell’Assessore generalmente sono sempre calibrate e mirate. Ci fa anche piacere che l’Assessorato abbia apprezzato il lavoro fatto sia dalla Commissione sia nella predisposizione dei due progetti di legge. Una domanda, è molto apprezzato il richiamo ai benefici sociali ed ambientali, come dicevo, sarebbe molto bello e molto utile dotare questa struttura di un’autonomia finanziaria, perché chiedere ogni anno i soldi alla Regione Lombardia per tutta una serie di investimenti sappiamo che è sempre molto complicato perché dipende dai bilanci avere una struttura che “si autofinanzi” e richiamo, come dicevo, i benefici ambientali sociali. Credo che questo aspetto sia una delle cose più importanti e più stimolanti del prosieguo di questo lavoro. Grazie.

Presidente Riccardo PASE

Grazie, Vicepresidente. Prego, Consigliere Borghetti.

Consigliere Carlo BORGHETTI

Ringrazio molto l’Assessore per la sintesi che ha fatto perché credo che ci aiuti molto, rispetto al lavoro che ci aspetta qui in Commissione, devo dire che lo sforzo che è stato fatto dal Vicepresidente Barucco di mettere insieme i due progetti di legge, adesso può trarre ulteriore spunto, ne sono convinto, da quanto ci ha presentato l’Assessore Cattaneo.

Mi sembra che anche il Vicepresidente Barucco abbia colto, già, in questo suo breve intervento che mi ha preceduto, alcuni spunti che anche io voglio sottolineare. Per esempio, il fatto che andare come Regione verso una promozione di questi interventi, premiando, attraverso incentivi, ciò va verso la sostenibilità ambientale, verso un vantaggio ambientale e verso un vantaggio di tipo economico sociale della comunità, mi sembra una strada molto interessante. È chiaro che, come diceva l’Assessore in pendenza dei recepimenti a livello nazionale delle direttive europee, il nostro lavoro rimane un po’ frenato. Probabilmente ci dobbiamo attrezzare il più possibile, ma non possiamo concludere il nostro lavoro, se non abbiamo le idee più chiare di quello che arriverà dal livello nazionale. L’altra cosa che mi viene da dire è che nella sintesi che il Vicepresidente Barucco oggi ha presentato, dei due testi, rimane molto articolata questo ente che non è più la NewCo, non è più l’Agenzia ma è comunque un ente, oserei dire, non leggerissimo, di una certa articolazione che ha compiti che forse devono essere un po’ rivisti, sia alla luce di quanto ci diceva l’Assessore un attimo fa, sia alla luce di quanto abbiamo appreso delle audizioni, cioè voglio dire quell’ente che comunque oggi compare in questo testo di sintesi, ha ancora delle competenze, che probabilmente non sono compatibili con la normativa. Anche perché io sono molto convinto di quello che diceva l’Assessore Cattaneo, cioè non possiamo immaginare che Regione intervenga da un punto di vista legislativo, complicando i percorsi. Un conto se aiuta ed agevola, un altro conto se aggiunge anziché togliere complessità agli interventi che devono essere nello spirito della norma, di iniziativa locale. Per esempio, rispetto alle competenze che questo ente identifica, c’è anche scritto che diventa ente appaltante e diventa ente che interviene, che si fa carico direttamente dell’intervento. Non so se questo è compatibile con tutto l’impianto normativo e con quello che verrà.

Volevo dire che siamo su una strada molto importante, perché credo anche io nell’importanza di un intervento regionale ad ausilio ma dobbiamo ben capire qual è l’ausilio. Mi convince molto la strada tracciata dall’Assessore, credo che si debba lavorare ancora sul progetto di legge sintesi che abbiamo in questo momento sul tavolo in Commissione. Però penso che ne abbiamo tutto il tempo per fare questo approfondimento perché finché non abbiamo il recepimento a livello nazionale delle normative europee, siamo impossibilitati ad andare in Aula con qualunque progetto. Grazie.

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Presidente Riccardo PASE

Grazie, Consigliere. Do la parola al Consigliere De Rosa.

Consigliere Massimo DE ROSA

Grazie, Presidente, anche io ringrazio l’Assessore e condivido in toto l’intervento, anzi sono fondamentali alcuni dati che sono stati portati, proprio per poter valutare l’impatto di questa misura su Regione Lombardia. La direzione che si vuole prendere è proprio quella, mi permetto, anche avendo scambiato qualche informazione anche con il Vicepresidente Barucco, di dire anche qualcosa sull’intenzione. La questione qui è, prima di tutto, cercare di rendere più facile l’accesso e dare gli strumenti ai cittadini, alle imprese e agli enti per attivare le comunità energetiche. Stavamo valutando anche qualcosa di più, se fosse possibile, è da valutare, vedere, per essere sempre più avanti come Regione Lombardia, rispetto ad altre Regioni, quindi come diceva l’Assessore. Naturalmente lasciando i margini e gli spazi per cui se la normativa nazionale dovesse recepire delle modifiche in alcuni punti, un’eventuale normativa regionale, recepisca in automatico già queste variazioni, quindi senza andare a dettagliare alcuni passaggi che potrebbero variare sulla potenza, al punto di prelievo, Credo che su questo aspetto si possa fare un lavoro anche con gli uffici, in modo da evitare di trovare degli inciampi che poi ci costringano a riprendere in mano la norma che dovremmo cercare di approvare. Assessore, l’unica cosa poteva essere un pochino più elogiativo del fatto che anche il Governo, per una volta, ha fatto qualcosa in anticipo, rispetto alla normativa europea, finalmente l’abbiamo recepita in anticipo e siamo riusciti a partire prima ancora che ci sia il recepimento ufficiale, quindi credo che sia un vantaggio e non tanto da sottolineare il fatto che devono esserci ancora dei passaggi. Credo che i passaggi che ci saranno per come è stato il lavoro a livello parlamentare, non dovrebbero andare a stravolgere quello che si è impostato come sperimentazione, il lavoro che facciamo è concreto e non è particolarmente a rischio. Dopo di che, ripeto, se le intenzioni e i suggerimenti sono quelli mostrati oggi dall’Assessore, ci troviamo completamente allineati, infatti sulla questione di valutare delle caratteristiche premianti, delle agevolazioni o comunque degli aiuti, per quanto riguarda la povertà energetica, era già nelle corde di farlo. Per quanto riguarda, credo questo sia fondamentale, lo sottolineo anche io perché rimanga un po’ a tutti, il fatto di collegare l’autoconsumo e quindi le comunità energetiche con il risparmio energetico, è il passaggio più importante, perché l’autoconsumo, con edifici che disperdono energia non servirebbe granché come impatto sull’ambiente, quindi dobbiamo assolutamente premiare chi fa anche una riqualificazione e un intervento sull’edificio che oltre a creare la comunità energetica, porti anche ad un risparmio energetico, perché a quel punto ha un surplus maggiore di energia da distribuire sul territorio, ad altri edifici e ad altri enti. Mi limito a questo, spero che ci si possa confrontare schiettamente sulla proposta, perché possiamo fare un bel lavoro.

Finlombarda, visto che è stata citata, ha detto che difficilmente può entrare in questo meccanismo perché parliamo di privati e non parliamo di aziende. Volevo capire, anche secondo l’Assessore, come poteva entrare in questo meccanismo, cioè il prestito o gli aiuti agevolati piuttosto che da volano per gli interventi sarebbero per le aziende installatrici che poi possono, a caduta, fare degli interventi sul privato o direttamente alle comunità energetiche. Giusto per capire più o meno qual era l’inquadramento che si dava.

Presidente Riccardo PASE

Grazie, Consigliere De Rosa. Non ci sono interventi di altri Consiglieri e ne approfitto per fare due considerazioni. Intanto ringrazio gli uffici e il relatore per il lavoro di sintesi volto all’unificazione del testo, immagino non sia stata una cosa semplicissima. Ho letto il testo unificato che permette di fare una sintesi dei due PDL, ma il testo è aperto al contributo sia dell’Assessorato, sia dei Consiglieri, questo ci tengo a precisarlo, quindi non si è mai partiti avendo qualcosa di blindato. Ringrazio l’Assessore per gli spunti interessanti, per aver sottolineato quanto questi progetti di legge possono essere importanti e per quanto riguarda gli obiettivi siamo a posto, cioè raggiungere potenzialmente il 30 per cento di riduzione di CO2 entro il 2030, credetemi, è sfidante. Gli elementi premianti possono

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essere funzionali, perché se gli obiettivi sono, l’Assessore lo ha ricordato, di carattere ambientale e di autonomia energetica, la parte premiante diventa assolutamente importante.

Si è parlato di risorse economiche più volte, perché una legge come questa deve avere le risorse.

Abbiamo parlato di tantissime opportunità, si parlato di NewCo, si è parlato di ARIA, si è parlato di Finlombarda, potrebbe anche essere un fondo di rotazione per investimenti, magari diviso a metà per parte pubblica e metà per parte privata anche perché questi investimenti generano automaticamente ricchezza, energia su tutti i profili e quindi potrebbe essere uno strumento da utilizzare, così sappiamo che ci mettiamo queste risorse, eventualmente se è richiesto, anche il bilancio, ma in questo caso sarebbero spese di investimento, potenziarlo, visto che la Lombardia, almeno sulle spese di investimento ha un pochino più di margini. Questa potrebbe essere una proposta.

Per quanto riguarda l’approvazione, io non ritengo, ma questo l’ho già detto nella precedente seduta, che bisogna aspettare che finisca tutto l’iter. Credo che questa proposta di legge debba fare, come hanno detto anche gli auditi, un po’ da guida, cioè deve essere da indirizzo.

La Regione Lombardia deve essere capace di dare delle idee, delle indicazioni. Poi potrà essere che il Governo o il Parlamento non le recepiscano e che ci sono dei punti di contrasto, può anche succedere ed è legittimo, però la Regione Lombardia non può aspettare che arrivi, magari tra un mese, due mesi, sei mesi, un anno, qualcosa, la Regione Lombardia ha il dovere di agire. Sono d’accordo con il Consigliere De Rosa, magari su alcuni punti non vincolanti, lasciare lo spazio per non dover modificare la norma. Però preferisco dare un segnale forte, politico della Lombardia ed eventualmente dover tornare qua in Commissione, in Aula, facendo delle piccole modifiche, ma dire che la Regione Lombardia c’è, batte un colpo e dà un indirizzo, perché credo che sul tavolo del confronto delle Regioni la legge regionale possa essere da supporto all’Assessore in quel confronto e anche al Governo come spunto di valutazione. Questa legge segue le indicazioni che dà l’Unione Europea, quindi sotto questo aspetto non andiamo fuori i canali, non stiamo facendo qualcosa al di fuori di quello che è già concepito a livello europeo. Per cui direi che quando sarà possibile, nei tempi e nei modi che la Commissione, insieme deciderà, questo PDL deve essere approvato.

Assessore, le do la parola per le risposte che le hanno chiesto.

Assessore Raffaele CATTANEO

La questione che poneva il Consigliere De Rosa è un tema su cui mi sono interrogato: qual è la forma giuridica delle comunità energetiche? Oggi con le norme attuali non è definita una soggettività giuridica delle comunità energetiche.

Probabilmente le comunità energetiche utilizzeranno la soggettività giuridica del soggetto proponente, che potrà essere un’associazione, una cooperativa, potrà essere una società, a seconda del tipo di soggetto proponente, potremo utilizzare o no alcuni strumenti. Può anche darsi che la legge di recepimento della direttiva europea, voglia definire una soggettività giuridica per le comunità energetiche. Nel qual caso noi potremmo individuare degli strumenti che sono indirizzati a quel soggetto giuridico. Chi ha le caratteristiche per essere una comunità energetica, può ricevere un contributo come chi ha le caratteristiche per essere una ONG, per esempio. Questo è un punto che è ancora un po’ indeterminato. Finlombarda dà soprattutto contributi ad imprese e non a soggetti privati, questo è vero, cioè non dà il contributo al signor Mario Rossi, ma all’impresa Mario Rossi Srl. Però qui non stiamo parlando di soggetti individuali, stiamo parlando di un soggetto collettivo, la comunità energetica, per definizione è un soggetto collettivo. Certo, poi, nel caso di un autoconsumo condominiale, si tratterà di condomini, però è un soggetto collettivo. Penso che qualche elemento per superare queste criticità si possa trovare. Certo, poi non è detto che sia Finlombarda, questo ce lo diciamo tra di noi, lo strumento più idoneo, è vero che Finlombarda è più abituata a dialogare con il sistema delle imprese, su questioni di natura finanziaria, strettamente legate all’attività imprenditoriale. Qui ci sono questi elementi, se bisogna fare un impianto rinnovabile, che hanno una dimensione attinente sia gli aspetti imprenditoriali che quelli sociali. Se devi fare una comunità energetica in un quartiere delle ALER, come dicevamo prima, c’è la dimensione imprenditoriale, ma c’è anche quella sociale. Quindi bisogna capire qual è il soggetto più idoneo. Mi

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permetto di condividere con voi una riflessione personale, ma di primo acchito non sono sicuro che debba essere Finlombarda il soggetto più adatto per fare anche da polmone finanziario. Vi ricordate quando abbiamo fatto il FRISL, uno strumento storico della Regione Lombardia, il fondo ricostruzione, investimenti, sviluppo locale. Era un fondo rotativo che veniva gestito direttamente dalla Regione ed assegnato, in quel caso, agli Enti locali; quello strumento era gestito direttamente dalla Regione proprio perché era uno strumento fatto su misura per alcune esigenze specifiche per quel tempo. Si può anche immaginare uno strumento ad hoc; si può immaginare di usare le competenze del nucleo che adesso sta in ARIA ma che prima stava nel CESTEC, poi è transitata da Finlombarda, che si è sempre occupato di energia, che è quello alimenta il CURIT, il CENED e che ci affianca con le competenze tecniche, per tutti i temi di natura energetica. Lo strumento io lo costruirei su misura del bisogno, adesso cerchiamo di capire bene qual è il bisogno a cui dobbiamo venire incontro. È forse questo un aspetto che dobbiamo ancora comprendere bene. Da questo punto di vista, avendo dato, grazie al Presidente, che me l’ha fornita poco fa, un’occhiata al testo base, vedo che qui c’è ancora la comunità energetica regionale lombarda. Poi lo valuterà la Commissione, però penso che o lo si mette al plurale, cioè le comunità energetiche regionali lombarde, in modo tale che questo vale per tutte le comunità energetiche, oppure, se si vuole mantenere uno strumento, come sembra di capire dal testo base, la comunità energetica regionale e poi le comunità energetiche locali.

Questa comunità energetica regionale dovrebbe avere una funzione di supporto, quindi potrebbe essere quello lo strumento che mette a disposizione queste forme di sostegno.

Mi sembra che siamo ancora nella fase preliminare in cui tutti questi aspetti hanno bisogno di essere meglio affrontati, credo che quello che serva, ai fini anche della definizione di una norma, sia, se condividiamo, e mi sembra, dai vostri interventi che è abbastanza condiviso, individuare dove la Regione vuole intervenire, anche dal punto di vista del sostegno economico, e mi sembra che questa idea di non farlo con la tariffa, ma di farlo sostenendo la progettualità e con quali criteri orientare il sostegno economico, ho fatto prima alcuni esempi, questo sia quello che è bene che vada in legge.

Il soggetto e la definizione delle procedure amministrative può anche successivamente essere definito per via amministrativa, dopo avere approfondito bene qual è lo strumento più idoneo per le esigenze specifiche che abbiamo.

Presidente Riccardo PASE

Grazie, Assessore. Non ci sono richieste altre richieste di intervento da parte dei Consiglieri. Oggi è stato sicuramente un passaggio proficuo, poi ci saranno ulteriori approfondimenti in Commissione.

Il Presidente PASE procede con appello nominale finale e accerta la presenza in sede o in collegamento da remoto dei Consiglieri: BARUCCO (12), BORGHETTI (3), CERUTI (7), CORBETTA (7), DE ROSA (5), DEGLI ANGELI (4), FORATTINI (4), GIRELLI (3), MURA (7), PASE (8) e VILLANI (4) per un totale di voti rappresentati pari a sessantaquattro (64).

A questo punto della seduta, non essendovi altri argomenti da trattare, il Presidente PASE ringrazia tutti gli intervenuti e chiude i lavori alle ore 16:10.

Hanno partecipato alla seduta:

- i seguenti Consiglieri componenti della Commissione:

Presidente Riccardo PASE (Lega - Lega Lombarda Salvini) 8

Vicepresidente Gabriele BARUCCO (Forza Italia Berlusconi per Fontana) 12 Consigliere Segretario Giuseppe VILLANI (Partito Democratico della Lombardia) 4

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Componenti

Carlo BORGHETTI (Partito Democratico della Lombardia) 3 Francesca CERUTI (Lega - Lega Lombarda Salvini) 7 Alessandro CORBETTA (Lega - Lega Lombarda Salvini) 7

Massimo Felice DE ROSA (Movimento 5 Stelle) 5

Marco DEGLI ANGELI (Movimento 5 Stelle) 4

Antonella FORATTINI (Partito Democratico della Lombardia) 4 Gian Antonio GIRELLI (Partito Democratico della Lombardia) 3

Roberto MURA (Lega - Lega Lombarda Salvini) 7

Hanno inoltre partecipato ai lavori della Commissione:

- Raffaele CATTANEO, Assessore all’Ambiente e Clima

- Gian Luca GURRIERI, Dirigente dell’Unità Organizzativa “Clima e qualità dell'aria” della D.G.

Ambiente e Clima

- Elisabetta SCOTTO DI MARCO – P.O. Transizione Energetica, Decarbonizzazione e Clima

Risultano assenti alla seduta i seguenti Consiglieri componenti della Commissione:

Giacomo BASAGLIA COSENTINO

(Lombardia Ideale – Fontana Presidente)

Viviana BECCALOSSI (Gruppo Misto)

Niccolò CARRETTA (Gruppo Misto – Azione)

Roberto CENCI (Movimento 5 Stelle)

Luca DEL GOBBO (Noi con l'Italia)

Paolo FRANCO (Fratelli d’Italia)

Franco LUCENTE (Fratelli d'Italia)

Barbara MAZZALI (Fratelli d'Italia)

Manfredi PALMERI (Polo di Lombardia)

Elisabetta STRADA (Lombardi Civici Europeisti)

Michele USUELLI (+ Europa - Radicali)

IL PRESIDENTE (Riccardo PASE)

IL CONSIGLIERE SEGRETARIO (Giuseppe VILLANI)

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IL RESPONSABILE DELLA POSIZIONE ORGANIZZATIVA (Riccardo MATERA)

LA FUNZIONARIA VERBALIZZANTE (Eleonora MOSCATO)

Allegato: ordine del giorno della seduta.

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VI Commissione permanente - Ambiente e protezione civile

Mercoledì 26 maggio 2021

ore: 15.00

ore: 16.00

Seduta di Commissione

Audizione in merito al PDL 159 (Disciplina della coltivazione sostenibile di sostanze minerali di cava e per la promozione del risparmio di materia prima e dell'utilizzo di materiali riciclati) con:

- ANCI Associazione Nazionale dei Comuni Italiani - UPL Unione delle Province Lombarde

- ANEPLA Associazione Nazionale Estrattori Lapidei ed Affini - ANCE Associazione Regionale dei Costruttori Edili Lombardi

O.D.G. DELLA SEDUTA DI MERCOLEDÌ 26 MAGGIO 2021 TRATTAZIONE RELATORE

1 Comunicazioni del Presidente

2 Approvazione del processo verbale n. 13 del 19 maggio 2021 3 PDL N. 138

Istituzione della Comunità Energetica Regionale Lombarda (CERL). Verso l'autonomia energetica

Atto di iniziativa: Consiliare Assegnazione: 09/10/2020

REFERENTE Gabriele BARUCCO Abbinato:

PDL N. 153

Promozione e sviluppo delle Comunità energetiche sul territorio regionale Atto di iniziativa: Consiliare

Assegnazione: 31/03/2020

4 Incontro con l’Assessore all’Ambiente e clima in merito al PDL 138 abbinato al PDL 153

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