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ETIOPIA DEL NORD - IN VOLO LUNGO LA ROTTA STORICA

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Academic year: 2022

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ETIOPIA DEL NORD - IN VOLO LUNGO LA ROTTA STORICA

Viaggio di gruppo con accompagnatore archeologo dall'Italia

Partenza 16 Gennaio 2020

PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze 2019 / 2020

1° giorno / Italia – Addis Ababa

Partenza in serata da Milano Malpensa per Addis Ababa con voli di linea operati da Ethiopian Airlines. Pernottamento a bordo. N.B. il volo da Milano Malpensa talvolta effettua uno scalo tecnico a Roma Fiumicino.

2° giorno / Addis Ababa

Arrivo al mattino, accoglienza da parte dello staff e trasferimento in città per la prima colazione e poi intera giornata dedicata alla visita della capitale dell’Etiopia. Sorta come piccolo agglomerato sull'altopiano, a 2.400 metri di altitudine, lungo le rotte carovaniere e successivamente ampliata da Menelik nel 1887, Addis Ababa, il "nuovo fiore", conta ora più di cinque milioni di abitanti e si fregia di essere la prestigiosa sede dell’Unione Africana, oltre che del più grande mercato all’aperto di tutta l'Africa. Si inizia con una veduta panoramica della capitale dalle colline di Entoto, appena alla periferia di Addis Ababa, ricoperte da una fitta boscaglia di eucalipti e che dall’alto dei loro 3.000 metri dominano la città.

Si prosegue sugli ampi viali, lungo cui ammirare l’imponente e inaccessibile Palazzo di Menelik, non aperto alle visite, e la Piazza Meskel, da cui partì la rivoluzione di Menghistu. La Cattedrale di San Giorgio, dedicata al santo patrono d’Etiopia e voluta da Menelik per ricordare la vittoria di Adua nel 1896 del suo esercito sugli italiani, e l’imponente Cattedrale della Santissima Trinità, che ospita le spoglie dell’imperatore Hailé Selassié e della sua consorte. Trasferimento in hotel 5* per prendere possesso delle camere e rinfrescarsi.

Nel pomeriggio visita all’interessante Museo Nazionale che, tra i vari reperti, ospita lo scheletro di

"Lucy", l'Austrolopitecus Afarensis ritrovato nella valle dell’Awash nel 1974 che si ricollega all'inizio della storia dell'uomo e risale a tre milioni di anni fa (non di rado è la copia di Lucy, in quanto l’originale è spesso in “tournée mondiale”). Alla sera rientro in hotel e pernottamento.

Pasti: colazione al bar, pranzo e cena al ristorante.

3° giorno / Addis Ababa – il sito sabeo di Yeha – Axum (il Parco delle Steli e l’Arca dell’Alleanza) (circa 100 km) Dopo colazione trasferimento in aeroporto e volo domestico per Axum (Patrimonio UNESCO), situata nell’estremo nord del paese. Accoglienza all’arrivo e partenza in minibus per Yeha, a circa 50 Km in direzione est.

N.B. I voli locali potrebbero subire variazioni di orario anche con poco preavviso.

La strada si fa largo attraverso paesaggi di montagna e verdissime vallate, siamo nel cuore del Tigray, a circa 2.100 metri d’altezza. Sovrastato da una roccia dalla forma di testa felina, Yeha è un piccolo villaggio costruito sui resti di un monumento dalle mura ciclopiche. Qui si erge l'unico tempio pagano ben conservato del periodo pre-axumita con iscrizioni in sabeo, l'alfabeto usato dai popoli della penisola arabica ed eretto probabilmente nel 700 a.C.. Non lontano dal tempio sorge il

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monastero ortodosso dei primi del XX sec. dedicato ad Abba Aftse, uno dei nove santi-missionari giunti in Etiopia dalla Siria per diffondere il Cristianesimo, ma che la tradizione vuole sia stato eretto sulle rovine di un tempio antichissimo fondato proprio dallo stesso santo. Rientro ad Axum e nel pomeriggio visita dell’antica capitale del reame axumita, uno dei più potenti imperi del mondo antico che si espande alcuni secoli prima di Cristo. Le colossali stele e le rovine dei palazzi danno un'idea di quello che fu questo reame. Nella chiesa di Maryam Tsion, costruita per volere di Re Fasilidas intorno al 1650, è conservata, secondo la tradizione cui ogni etiope si sente indissolubilmente legato, la mitica "Arca dell'Alleanza", contenente le originali "Tavole della Legge"

consegnate da Yahweh a Mosè sul Monte Sinai, poi rubata dal Tempio di Gerusalemme da Menelik, primo imperatore d'Etiopia, figlio della Regina di Saba e di Re Salomone. L’ingresso alla cappella contenente le sacre tavole è inibito a chiunque, solo il prete- custode può accedervi e nessun altro, una interdizione che alimenta fede e mistero.

Lì vicino il Parco delle Steli, tra le quali oggi svetta quella che l’Italia restituì nel 2005 (alta 23,5 m.) prelevata per ordine di Mussolini per essere innalzata a Roma nel Circo Massimo, mentre la maggiore stele che mai essere umano abbia costruito (33,50 m.) giace infranta in 4 imponenti pezzi.

Sempre ad Axum si trovano gli altari votivi eretti da altri antichi re e ovunque ci sono testimonianze che fanno rivivere parzialmente le glorie di un antico passato; anche la religiosità è un dogma per gli abitanti dell’altopiano, la forma della croce appare un po’ ovunque, sui monili, sui decori delle abitazioni, sulle vesti e persino molte donne si tatuano la croce in fronte o sulle tempie. Per la sera pernottamento in hotel 3*.

Pasti: colazione in hotel, pranzo al ristorante e cena in hotel.

N.B. Partenza del 29 novembre prevista per le celebrazioni di Maryam Tsion.

4° giorno / Axum – Lalibela e le chiese monolitiche (circa 360 km) Al mattino trasferimento in aeroporto e volo domestico per Lalibela. Accoglienza all’arrivo e trasferimento in hotel 3* per prendere possesso delle camere e pranzare. Scoperta per la prima volta dagli europei nel 1520, Lalibela (sito UNESCO) è rimasta sempre isolata a causa del difficile accesso che ne ha mantenuto intatta l'originalità e la bellezza. Secondo la tradizione locale, le celebri chiese monolitiche sarebbero state costruite nell'arco di 23 anni da Re Lalibela, imperatore della dinastia Zaguè, prima del 1225, forse a opera di artigiani copti venuti dall'Egitto o da Gerusalemme.

Sono evidenti le influenze bizantine e arabe nonché uno spiccato senso artistico che si riflette nei decori delle facciate delle chiese scavate nel tufo rossastro. Le chiese sono in tutto undici, ogni edificio è costituito da un unico grosso masso, la cui base è ancora unita alla roccia, isolato dal resto del terreno da una profonda e larga trincea. Scavato all'interno, è lavorato esternamente in modo da assumere la forma di tetto, facciata e pareti ed è infine traforato per ottenere porte e finestre:

opera finissima che presuppone un progetto assolutamente lucido e originale e denota un vivo senso dell'arte coadiuvato da una manodopera abilissima. All'interno alcune chiese sono decorate con bassorilievi scavati direttamente nella roccia. La chiesa di Bet Giorgis, a forma di croce greca, presenta un tetto sostenuto all'interno da 4 colonne collegate da archi. Le chiese si suddividono in due ‘blocchi’, nord occidentale e sud orientale, distanti tra essi alcune centinaia di metri. Attraverso cunicoli e passaggi scavati nella roccia si peregrina da una chiesa all'altra per ammirare nel suo complesso questo monumento litico religioso unico al mondo. Nel pomeriggio visita di un blocco di chiese, la “Gerusalemme terrena”. Alla sera rientro in pernottamento in hotel.

N.B. nelle chiese è obbligatorio entrare senza scarpe, vi consigliamo di portare un paio di calze aggiuntive da indossare solo per le visite all’interno.

5° giorno / Lalibela, la “Gerusalemme d’Africa” – escursione alle chiese rupestri di Nakuto Leab e Yemrehanna Kristos Prima colazione ed escursione nei dintorni di Lalibela per altre interessanti

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visite. Le chiese rupestri fuori dal centro abitato, raggiungibili in macchina e con un ultimo tratto a piedi, differiscono da quelle di Lalibela per stile architettonico e periodo. A pochi chilometri di distanza la piccola ma interessante chiesa rupestre di Nakuto Leab ricavata nell’anfratto di una parete di roccia a strapiombo e agevolmente raggiungibile. Ultimo sovrano della dinastia Zaguè e nipote di Re Lalibela, il Negus etiope Nakuto Leab fece costruire questa chiesa all’interno della grotta e la leggenda narra che qui il re si ritirò per un certo periodo conducendo una vita da eremita.

Per questo motivo la grotta venne in seguito consacrata come monastero e alcuni dipinti, custoditi all’interno, narrano la vita e le gesta del re. La chiesa ospita una preziosa e interessante collezione di croci antiche, manoscritti miniati e altre icone liturgiche. All’interno una piccola conca riceve gocce d’acqua che filtrano dalla volta in pietra, acqua che corre giù dalla chiesa a monte di Ashetem Maryam e perciò ritenuta benedetta, con proprietà curative.

Dopo un altro tratto di strada e circa 30 minuti di salita a piedi, si raggiunge l’altra insolita chiesa di Yemrehanna Kristos, anch’essa costruita in un anfratto di roccia con la facciata esterna composta da strati sovrapposti di legno e pietra chiara, con un sorprendente effetto cromatico. Lungo il ritorno, tra queste impervie piste di montagna, si ha modo di apprezzare come il giungere a Lalibela abbia proprio il sapore della Conquista in Terrasanta ... non è un caso, forse, che Re Lalibela abbia voluto ricreare proprio qui, tra queste ostiche montagne, che accompagnano il lento e maestoso incedere del fiume Takazzé nelle profonde valli, i luoghi santi della tradizione cristiana, per permettere ai suoi poveri sudditi un più agevole pellegrinaggio in Terrasanta appunto: riappaiono così in terra d'Africa dei biblici luoghi omonimi come Bethlehem, il Pretorio di Pilato, il fiume Giordano. Pranzo e al pomeriggio si concludono le visite di Lalibela col secondo gruppo di chiese monolitiche (la

“Gerusalemme celeste”). Non di rado si incorre in cerimonie religiose: sono momenti unici, assolutamente autentici e originali da vivere assieme a un popolo estremamente ospitale, per respirare e cercare di capire questa profonda religiosità che permea il quotidiano e traspare in ogni espressione della cultura etiope dell’altopiano. Nel tardo pomeriggio rientro in hotel.

Pernottamento.

N.B. la partenza con archeologo del 16 Gennaio 2019 è prevista in occasione del Timkat, la più

importante festa religiosa dell’Etiopia cristiana. Assisteremo alle celebrazioni dei fedeli e dei pellegrini qui a Lalibela. Pasti: colazione, pranzo e cena in hotel.

6° giorno / Lalibela – Gondar (circa 360 km) Prima colazione e partenza per una bella giornata di trasferimento attraverso spettacolari paesaggi pastorali. Durante il tragitto si susseguono ampie vallate e pendii scoscesi, campi coltivati e piccole macchie, capanne isolate o adunate in piccoli nuclei. Poi ovunque, anche nelle lande più isolate, il piacevole incontro con la gente in cammino; è

come se un moto perpetuo regolasse la vita quotidiana del popolo dell’altopiano. Non è un caso se da sempre gli atleti etiopi dominano la scena mondiale delle competizioni su lunga distanza...vincendo anche scalzi. La strada che conduce a Gondar fu costruita dai cinesi una trentina d’anni fa. Si sviluppa a una quota tra i 2.500 e i 3.000 metri, ora è quasi interamente asfaltata (anche se il processo di degrado è rapidissimo) e sfiora i piccoli villaggi serpeggiando nelle profonde vallate.

Ci saranno bellissime soste panoramiche, cariche di magica maestosità e talvolta, pur credendo di esser soli, come per incanto appaiono dal nulla bambini e adulti colmi di sorrisi e comprensibile curiosità. Soste lungo la strada e arrivo a Gondar previsto in serata. Sistemazione in un confortevole hotel 3* e pernottamento. Pasti: colazione in hotel, pranzo a picnic e cena in hotel.

7° giorno / Gondar – Bahirdar (circa 170 km) La città imperiale di Gondar (Patrimonio UNESCO) è

sita sulla piatta dorsale che da una corona di alte montagne scende verso sud, in vista dell’ampissimo specchio del lago Tana, e fu sede degli Imperatori d’Etiopia nei sec. XVII-XVIII.

Di quell’epoca conserva lo splendore delle pittoresche rovine dei celebri castelli imperiali e alcune delle sue quarantaquattro antiche chiese che ne fanno una delle città più interessanti del paese,

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tanto da essersi meritata l’appellativo di ‘Camelot d’Africa’. Il grande “castello di Fasiladàs”, con quattro torri angolari rotonde e un torrione quadrato, la cui elegante facciata ricorda vagamente le costruzioni del nostro Rinascimento, è a due piani con slanciati portali e finestre; a fianco c’è lo slanciato “Castello di Iasù I°” o della Sella, a pianta rettangolare con torri su tre angoli. Separato dal complesso ci sono i suggestivi ‘bagni di re Fasiladas’, una stupenda costruzione in stile medievale, immersa in una verde parco circondato da alberi secolari e collocata all’interno di una grande piscina rettangolare (ora spesso asciutta) e come unico accesso un pontile di pietra che ci ricorda un castello europeo circondato dal fossato e col suo ponte levatoio. Tra una bella vegetazione è situata la chiesa di Debre Berhàn Selassiè, posta in cima a una collina (m. 2239), costruita durante il regno di Iasù il Grande, ricchissima di pitture e resa universalmente celebre dallo stupefacente e suggestivo soffitto “a serafini”. Tutto il monte, al tempo degli imperatori, doveva essere fittamente abitato, come testimoniano i muretti e le rovine coperti dalla vegetazione.

Nel pomeriggio partenza per Bahirdar lungo una bella strada che si snoda tra villaggi e attraverso un paesaggio ondulato dominato da un imponente torrione vulcanico e i resti del primo castello costruito nella regione dai regnanti etiopi. Arrivo a Bahirdar nel tardo pomeriggio e sistemazione in camere con servizi privati in hotel di cat. 4*. Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel, pranzo al ristorante e cena in hotel.

8° giorno / Bahirdar – Lago Tana – cascate del Nilo (75 km, di cui 14 in battello) Posizionata all’estremità meridionale del lago Tana, Bahirdar è una cittadina piacevole, dal clima mite quasi tutto l’anno, coi suoi lunghi viali alberati e una vita sempre in fermento. Scuole, università e intensi commerci ne fanno una delle città più importanti d’Etiopia. In mattinata si effettua una escursione in battello sul lago Tana (circa 40 minuti di navigazione) per visitare alcuni interessanti monasteri (Ura Kidane, Asua Mariam) che si celano tra la fitta vegetazione delle sponde del lago, sulla penisola di Zege, dove hanno trovato rifugio e sepoltura i monaci e dove vi si conservano ancora pitture e manoscritti risalenti al Medio Evo. Gli affreschi che adornano le pareti illustrano scene del Nuovo Testamento e della vita dei santi locali, con uno stile primitivo dai colori intensi ed estremamente suggestivi. I monaci saranno orgogliosi di mostrare alcuni dei loro tesori: icone e manoscritti medievali, le stupende croci che vengono impugnate durante le processioni, corone, bastoni e paramenti sacri, tra cui i colorati e drappeggiati ombrelli. Posto a 1.860 metri, a forma di cuore, il lago Tana è di natura vulcanica: le rocce che lo circondano e formano le sue isole fanno ipotizzare che esso si sia formato in seguito a uno sbarramento dovuto a potenti eruzioni. Non tutti i monasteri sono visitabili dalle donne; addirittura neppure gli animali di sesso femminile possono mettere piede su certe isole. (Per motivi legati alla disponibilità del battello il programma potrebbe prevedere l’escursione sul Lago Tana al pomeriggio e le cascate del Nilo al mattino)

Ritorno a Bahirdar e al pomeriggio escursione alle cascate del Nilo Azzurro. La cascata di Tississat, che in amarico significa “acqua fumante”, è stata descritta dai viaggiatori come una tra le più belle del mondo: il Nilo Azzurro, che scorre tranquillo tra rive distanti forse 250 metri e rivestite di splendida vegetazione, si allarga fino a formare un fronte di quasi 500 metri e, dividendosi in quattro bracci principali tra le rocce lavorate e rivestite di muschi, erbe e alberi, precipita con un salto di circa 50 metri in una stretta e pittoresca gola. L'acqua si polverizza con alto fragore in nebbia, ben visibile da lontano e che ha dato il nome alla cascata

(N.B. a causa della nuova seconda diga a monte del lago Tana, il livello dell’acqua è basso e quindi le cascate risultano oramai quasi in secca). Si mettono così a nudo uno strato di basalto e più sotto uno strato di tufo con ossidiana. Per raggiungere le cascate è necessario effettuare una camminata di circa mezz’ora, molto interessante in quanto si incontra gente del posto che si reca a piedi, sempre carica di fardelli, nei villaggi circostanti e attraversando l’antico ponte di pietra in stile portoghese, costruito nel XVII secolo per volere di re Fasiladas. Ritorno a Bahirdar e pernottamento

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in hotel.

Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena al ristornate o in hotel.

9° giorno / Bahirdar – Addis Ababa – partenza

Al mattino, dopo colazione, se possibile si effettuerà un breve giro. Il tempo a disposizione dipende dall’orario del volo domestico per la capitale. Si potrà visiterà il mercato cittadino o, in alternativa, la collina di Bezawit sulla quale si erge il palazzo di Hailé Selassié e dalla quale si gode uno stupendo panorama sul lago. In tarda mattinata trasferimento in aeroporto e volo per Addis Ababa.

Accoglienza all’arrivo e nel pomeriggio visita dell’immenso mercato all’aperto, suddiviso in zone aree merceologiche: dalle spezie ai tessuti, dai serramenti all’elettronica, tutto in un frenetico via vai di gente. Sarà possibile fare acquisti anche in belle gallerie d’arte o nei bei negozi di artigianato della capitale, dove si trovano prevalentemente oggetti in legno utilizzati dalle differenti tribù del Sud come poggiatesta, vasi, pestelli o croci copte, in ferro o in argento, dell’altopiano.

Alcune camere a disposizione in hotel 5* (una camera ogni quattro persone) fino alle 19, per rinfrescarsi e cambiarsi prima della partenza. Cena in un locale caratteristico, con musiche tradizionali e balli folkloristici di tutta l’Etiopia, e trasferimento in aeroporto per il volo di rientro in Italia. Pernottamento a bordo.

Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena in un ristorante.

10° giorno / arrivo in Italia

Arrivo a Milano Malpensa al mattino presto.

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