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GEOGRAFI AL LAVORO CHE COSA STUDIA LA GEOGRAFIA IL METODO GEOGRAFICO

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Academic year: 2022

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1 GEOGRAFI AL LAVORO

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La geografia nel passato

La geografia è una scienza di origini antichissime il cui nome deriva dalle parole greche geo (terra) e grafia (descrizione). Per secoli, infatti, ha avuto come scopo principale lo studio della forma e delle dimensioni della Terra e, soprattutto, la descrizione dei diversi ambienti terrestri, delle loro caratte- ristiche fisiche e dei popoli che li abitavano.

Le descrizioni di nuove terre, di rotte di viaggio, di strade e ostacoli naturali erano spesso il frutto di resoconti di viaggio di militari, mercanti, missionari e esploratori; le stesse conoscenze geografiche erano perlopiù finalizzate ad agevolare le spedizioni militari e le attività commerciali.

La geografia oggi

Oggi, invece, la geografia non si limita più a descrivere i luoghi ma studia il rapporto tra le caratteristiche di un determinato ambiente naturale e le attività, le forme di insediamento e la cultura sviluppate dagli uomini che lo abitano.

Ci spiega, per esempio, che nell’area alpina le abitazioni tradizionali sono costruite in pietra e legno perché tali materiali sono presenti in abbondanza e che alcuni versanti montuosi sono terrazzati per ricavare suoli da coltivare.

Oppure che nelle aree molto calde e aride le case hanno il tetto piatto fatto a terrazza per raccogliere l’acqua piovana e che le facciate sono dipinte di bianco per riflettere il forte irraggiamento solare.

La geografia odierna, inoltre, dimostra come l’azione dell’uomo abbia de- terminato trasformazioni anche profonde negli ambienti naturali e che quindi uomo e ambiente si influenzano reciprocamente.

La differenza tra territorio e paesaggio

In geografia sia il territorio sia il paesaggio sono elementi molto importanti e li troverai spesso nel corso di questi anni. I due termini non vanno confusi. Ma qual è la differenza tra essi? Cominciamo dal territorio.

Territorio. Questa parola indica una parte di spazio terrestre piuttosto estesa caratterizzata da elementi visibili e anche non visibili, come il numero della popolazione e le risorse economiche. Per esempio, si può parlare di terri- torio piemontese, di territorio italiano, di territorio europeo, e così via.

Paesaggio. Questo termine in geografia indica invece uno spazio più ridot- to che corrisponde a tutto quello che si può vedere con lo sguardo o anche attraverso immagini.

Guardare un paesaggio è importantissimo non solo per riconoscerne le ca- ratteristiche naturali, come le montagne, i corsi d’acqua, la vegetazione ecc.,

1. LAVORA CON LE IMMAGINI

Osserva le foto e individua almeno 2 elementi naturali (montagne, colline, vegetazione naturale/bosco) e 2 ele- menti umani (centro abitato, coltiva- zioni, strade).

ATTIVITÀ

↑Veduta di Milazzo, Sicilia.

↑Il paesaggio delle Langhe, Piemonte.

↑La Val di Fassa, nelle Dolomiti, Trentino-Alto Adige.

CHE COSA STUDIA LA GEOGRAFIA

La geografia studia i diversi ambienti della Terra e come le comunità umane li hanno modificati nel corso del tempo. Gli elementi fondamentali di cui si occupano i geografi sono due: il territorio e il paesaggio.

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SUPERFICIE POPOLAZIONE SUPERFICIE POPOLAZIONE

Sicilia Islanda

25.832 km2

103.022km2 4.840.876

369.000

2. LAVORA CON LE IMMAGINI E I DATI a. Quante volte è più grande l’Islanda della

Sicilia?

b. Quanti abitanti ha in più la Sicilia dell’Islanda?

c. Prova a spiegare perché, secondo te, la Sicilia, pur essendo più piccola, ha molti più abitanti.

ATTIVITÀ Nel loro lavoro i geografi si servono di strumenti specifi-

ci come immagini, carte, informazioni di carattere storico e culturale e dati statistici; questi ultimi riguardano per esempio il clima, la popolazione, l’economia. Seguono, appunto, il cosiddetto metodo geografico, che si articola in alcune operazioni fondamentali:

• localizzazione del territorio da studiare;

• conoscenza delle caratteristiche ambientali;

• interpretazione e spiegazione delle relazioni tra uomo e ambiente;

• osservazione dei paesaggi.

Le operazioni fondamentali del metodo geografico

ma anche per osservare gli interventi effettuati dalle varie comunità umane che hanno vissuto e che vivono su quello spazio.

È così che gli edifici dei centri storici cittadini, il tracciato delle strade, i disegni dei campi o i pendii delle montagne terrazzati dai contadini, gli stessi capanno- ni industriali o le nuove costruzioni di oggi sono i segni delle azioni dell’uomo che ha trasformato il proprio spazio di vita fin dalle generazioni passate.

La varietà dei paesaggi

La grande varietà dei paesaggi nel mondo dipende quindi non solo dalle ca- ratteristiche dell’ambiente, cioè dalla struttura fisica (montagne, colline, pianure, coste, ecc.) e naturale (vegetazione, clima) di un determinato luogo, ma è dovuta anche al fattore umano, cioè alla presenza di civiltà e culture particolari che hanno modellato il paesaggio in modo originale.

Per questo motivo, spesso ad ambienti simili non corrispondono gli stessi paesaggi. Per esempio, ambienti mediterranei si trovano anche in California, nell’Australia meridionale o in Sudafrica; anche lì si coltivano olivi e vite, ma i paesaggi sono totalmente differenti rispetto a quelli del Mediterraneo a cau- sa di storie e civiltà diverse.

Islanda

Video I concetti chiave dellÕunitˆ GUARDA!

→L’immagine da satellite – che in questo caso mostra il continente europeo – è una fonte di informazioni e ci permette di osservare aree diverse e di individuare fenomeni, come per esempio le previsioni meteo. I satelliti osservano e riprendono ininterrottamente i territori sorvolati e trasmettono i dati raccolti alle stazioni riceventi terrestri.

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2 IL LAGO DI GARDA E LA SUA LOCALIZZAZIONE

Come studiare un territorio

L’area del Lago di Garda ci permette di osservare una grande varietà di am- bienti naturali (sono presenti, oltre al lago, anche la montagna, la collina e la pianura) e di analizzare come le comunità umane abbiano trasformato il territorio per costruire i propri insediamenti e sviluppare le proprie attività.

1. Per prima cosa dovremo conoscere dove si trova esattamente il terri- torio gardesano: la localizzazione è infatti il primo elemento dell’analisi geografica. Per sapere dove si trova questo territorio ci serve una carta come quella che vedi nella pagina a fronte; in alternativa si può anche usare Google Maps.

2. Poi passeremo alla geografia fisica con le caratteristiche naturali, com- presi il clima e la vegetazione del territorio.

3. Da ultimo, per esaminare i paesaggi umani odierni analizzeremo gli in- terventi operati da parte dell’uomo.

Come riconoscere pianure, colline e montagne

Osservando il paesaggio, non è sempre facile effettuare una distinzione netta tra pianure, colline e montagne. Per definirle si prende in considerazione soprattutto l’altitudine, ma anche la forma e l’inclinazione del rilie- vo e in alcuni casi la distribuzione in quota di particolari specie vegetali spontanee o col- tivate. A complicare le cose è il fatto che in alcuni paesi del mondo i termini “collina” e

“montagna” coincidono.

In questo libro prendiamo a riferimento la classificazione effettuata dall’Istat, cioè dall’Istituto italiano che si occupa di statistica e che suddivide il nostro territorio naziona- le in tre zone altimetriche: pianura, collina e montagna.

Pianura. La zona di pianura è un territorio basso e pianeggiante caratterizzato dall’as- senza di aree sollevate; in genere non supera i 200-300 m di altezza sul livello del mare.

Collina. La zona di collina consiste in quel territorio in cui vi è la presenza di diffuse masse rialzate, di solito con una forma ton- deggiante; ha altitudini di regola inferiori a 600-700 m.

Montagna. La zona di montagna è carat- terizzata dalla presenza di notevoli masse rocciose con altitudini di norma superiori a 600-700 m e con un aspetto generalmente più aspro rispetto a quello dei rilievi collinari.

L’Istat fa anche un’ulteriore ripartizione per quanto riguarda la montagna e la collina:

montagna interna e montagna litoranea (co- stiera); collina interna e collina litoranea.

Le parole della geografia

↓ CARATTERISTICHE DEL PAESAGGIO

In questa immagine panoramica di Riva del Garda puoi osservare le caratteristiche naturali del Lago di Garda, ma anche l’intervento dell’uomo che ha modificato il paesaggio.

Applichiamo il metodo geografico al Lago di Garda, un territorio tra i più conosciuti d’Italia, che si estende fra Trentino-Alto Adige, Lombardia e Veneto.

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Monte Bondone

Monte Altissimo

2218m 2078m 2254m

N

→OSSERVARE LE S

CARATTERISTICHE DI UN TERRITORIO

Sapere leggere una carta geografica ci permette di capire le caratteristiche di un territorio anche se non ci siamo mai stati.

La carta più piccola qui sopra localizza il Lago di Garda rispetto all’Italia.

Nella carta più grande puoi osservare la forma particolare del Lago di Garda e osservare la distribuzione dei centri abitati. Sono inoltre riconoscibili le principali montagne, le aree collinari e quelle di pianura, i fiumi e i confini tra le regioni e le province.

Le diverse altezze dei rilievi e la profondità delle acque sono rappresentate con colori in tonalità diverse che corrispondono a valori (in metri) diversi di altitudine e profondità, come spiegato nel disegno qui sotto.

1. LAVORA CON LA CARTA E L’IMMAGINE

Localizza sulla carta dove si trova la località fotogra- fata nell’immagine.

ATTIVITÀ

Il Lago di Garda, chiamato anche Benaco, è il più grande lago italiano e si estende su una superficie di 370 km². Si trova nell’Italia settentrionale, tra il Trentino-Alto Adige (provincia di Trento) a nord, la Lombardia (provincia di Brescia) a ovest e sud-ovest e il Veneto (provincia di Verona) a est e sud-est.

Il Lago di Garda ha una forma allungata che si restringe nel- la parte settentrionale; qui la larghezza del lago è di appena 4 km contro i 17 della parte meridionale. Il lago ha un peri- metro costiero di 160 km, con una lunghezza di circa 52 km.

Localizzazione e forma del Lago di Garda

3000 2000

1000

500 Profondità

Altezze 300

200

200100

0 0

L O M B A R D I A

V E N E T O T R E N T I N O A LT O A D I G E

Verona

del GardaRiva Sarca

Malcesine Limone

sul Garda

Garda Torri del Beneco

Bardolino Lazise

Peschiera del Garda Sirmione

Desenzano del Garda

P i a n u r a P a d a n a

P r o v i n c i a d i M a n t o v a P r o v i n c i a d i

B r e s c i a

P r o v i n c i a d i T r e n t o

Salò

Gardone Riviera

Toscolano Maderno Crone

Lago di Garda

d’IdroLago

Monte Baldo -346m

Monte Caldria Monte Stivo

Mincio

Adige

Adige Chiese

Chiese

Bussolengo

P r o v i n c i a d i V e r o n a Rovereto

2054m CARTA GEOGRAFICA DEL LAGO DI GARDA

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IL LAGO DI GARDA: LE CARATTERISTICHE NATURALI 3

L’azione dei ghiacciai

La forma del Garda ricorda la lingua glaciale che un tempo ne occupava la conca e dalla quale il lago è stato originato.

L’azione erosiva e di escavazione dei ghiacciai è stata una tappa fonda- mentale per la formazione e la nascita del lago. In seguito i ghiacciai si ritiraro- no e, parallelamente al riempimento della conca da parte dei fiumi, lasciarono una grande massa di detriti, chiamati morene, che si accumularono ai margini meridionali del Garda dando vita a una fascia di colline.

L’Alto Lago

La zona dell’Alto Lago corrisponde alla sezione settentrionale del Garda, dove i rilievi arrivano a strapiombo sul lago sia nella sponda veneta sia nella sponda lombarda, dando spesso vita a promontori rocciosi.

All’estremo nord si trova una piccola fascia pianeggiante, dove ha sede la località trentina di Riva del Garda. Sempre in quest’area, il lago riceve nume- rosi immissari, cioè gli affluenti che gettano le loro acque nel bacino lacustre.

Il più importante è il fiume Sarca.

Il Basso Lago

Verso sud, a partire dalla zona in cui la superficie lacustre si allarga, ha inizio il Basso Lago. Qui, lungo la riviera, si aprono i maggiori spazi pianeggianti e sorgono i principali centri abitati. Vi si trovano anche le due maggiori delle cinque isole, cioè l’isola del Garda e di San Biagio. Nella zona posta più a meri- dione si allunga la penisola di Sirmione, che ospita l’omonima e famosa loca- lità turistica. Sempre qui scorre il Mincio, affluente del Po e unico emissario del Garda, cioè il fiume che fuoriesce dal lago.

↓NASCITA DEL LAGO DI GARDA

La vallata dove oggi c’è il Lago di Garda era coperta da un grande ghiacciaio. Il processo di scivolamento da nord a sud dell’immensa massa di ghiaccio modellò il bacino del lago. A sud si accumularono i detriti dell’erosione da cui sono nate le colline moreniche.

Veduta di Salò.

La vista che si gode dalla spiaggia di Riva del Garda.

promontorio

Sporgenza montuosa della costa sul mare o su un lago.

affluenti

Per definire il versante sinistro o destro di un fiume occorre mettersi di spalle alla direzione della sorgente e avere davanti a sé la foce.

penisola

Terra circondata dalle acque, tranne da un lato, dove è collegata alla terraferma (↗ carta p. 11).

1. LAVORA CON LE IMMAGINI

Osserva le 2 immagini e utilizzando la carta della pagina precedente indica nell’apposito spazio la let- tera corrispondente al paesaggio che raffigurano:

a. Alto Lago.

b. Basso Lago.

ATTIVITÀ Il Lago di Garda si è formato in una conca anticamente occupata da un

ghiacciaio. Si divide in due sezioni – l’Alto e il Basso Lago – caratterizzate da paesaggi molto vari, clima mite e una vegetazione molto diversificata.

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Le Prealpi Gardesane

Il lago è delimitato ai suoi lati occidentale e orientale dalle Prealpi Gardesa- ne. Divise in molti gruppi, sono montagne minori che appartengono al siste- ma alpino (

U4, L3), ma che, rispetto alla catena principale, hanno altitudini inferiori, forme meno aspre e rocce calcaree, più erose perché meno resi- stenti. Sul lato ovest sorge il monte Cadria (2254 m), la vetta più alta. Sulla sponda est si innalza il Monte Baldo (2218 m), che scende a picco nelle ac- que del lago; per la bellezza dei suoi panorami, quest’ultimo è un’importante meta turistica.

Le colline moreniche

Le colline moreniche, come abbiamo visto, si estendono nei pressi della sponda meridionale del lago e sono disposte ad arco (per questo si parla di anfiteatro morenico). Hanno altezze intorno ai 250 m e presentano un aspet- to dolce e linee morbide.

Le colline sono intervallate da piccole aree pianeggianti che preannunciano il passaggio alla più estesa Pianura Padana.

Il clima

Il clima è temperato con caratteri quasi mediterranei; ciò si deve alla presen- za della grande massa d’acqua del lago. Infatti, l’acqua del lago (come quella del mare) agisce da serbatoio energetico.

Gli inverni sono particolarmente miti rispetto ai valori dell’area padana e prealpina dei dintorni e la temperatura di rado scende sotto lo zero. Anche le nebbie sono rare. La temperatura media delle acque superficiali è di 12 °C: la minima a dicembre è di 6 °C, mentre quella massima ad agosto è di 27 °C.

Le piogge sono distribuite in modo piuttosto uniforme durante l’anno, con le minime nei mesi invernali.

La vegetazione

La vegetazione varia molto: si passa dai boschi sui rilievi collinari e montuosi all’orizzonte mediterraneo della riviera. Qui le favorevoli condizioni climati- che hanno permesso la crescita di una vegetazione di tipo mediterraneo, so- prattutto per le specie introdotte dall’uomo e diventate tipiche dell’ambiente gardesano: il cipresso, la vite, l’olivo, il limone, la palma.

Particolare è la vegetazione del Monte Baldo, definito “il giardino d’Eu- ropa” per la sua eccezionale ricchezza botanica: sono infatti presenti moltis- sime specie vegetali (quasi 2000), alcune rare, come le orchidee selvatiche.

serbatoio energetico

L’acqua si riscalda e si raffredda più lentamente del terreno che la circonda e ciò contribuisce a ridurre le differenze di temperatura tra il dì e la notte e tra l’inverno e l’estate.

Colline moreniche nell’area gardesana.

Clima

Il clima riguarda le condizioni del tempo (soprat- tutto temperature e precipitazioni) di una località osservate per alcuni decenni. Non bisogna con- fonderlo con il meteo, che osserva tali condizioni in un preciso momento (↗ P. 35).

Le parole della geografia

2. LAVORA CON LE TABELLE

Queste tabelle riassumono le principali caratteristiche climatiche di due località, rispettivamente nell’Alto Lago e nel Basso Lago. Confronta i dati. Quale località ha il clima più mite?

ATTIVITÀ

MALCESINE - riva est

90 m sul livello del mare Mesi Anno

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic.

T. media (°C) 6,7 7,7 10 13 17,3 20,6 23,7 23,5 20,8 15,8 10,8 7,1 14,8

Precipitazioni (mm) 43 44 45 48 62 84 56 82 39 34 86 30 653

Giorni di pioggia 4 5 5 7 8 9 6 7 6 3 6 3 69

SIRMIONE - riva ovest

66 m sul livello del mare Mesi Anno

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic.

T. media (°C) 4,4 5,4 9 12,7 17 21,7 24,2 24,1 19,8 15 9,7 5,5 14

Precipitazioni (mm) 53 58 66 94 100 94 83 90 107 113 120 67 1045

Giorni di pioggia 5 5 6 9 9 9 9 9 8 8 8 6 95

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I resti della Villa di Catullo a Sirmione.

4 L’UOMO TRASFORMA IL TERRITORIO

La preistoria e l’epoca romana

La presenza di popolazioni nella zona risale all’età preistorica, quando nell’area lacustre vennero costruiti i primi insediamenti umani.

Furono però i Romani a modificare maggiormente il paesaggio: furono loro a capire che il territorio del Garda presentava delle somiglianze con l’ambiente mediterraneo, valorizzandolo sia dal punto di vista agricolo, con la diffusione della coltura dell’olivo, sia dal punto di vista residenziale, con la costruzione di ville patrizie, destinate cioè alle classi sociali più elevate.

Ai Romani si deve anche la fondazione di numerosi centri, tra i quali Sirmione, Desenzano, Lazise, Peschiera, Salò e Riva del Garda, che ancora oggi costituiscono i poli dell’insediamento umano nell’area.

La funzione dell’area nella storia

Fin dall’epoca romana l’area fu un’importante via di comunicazione tra l’Europa centrale e la Pianura Padana, assumendo un funzione militare strategica di controllo dei passaggi in direzione nord ed est-ovest.

Questo aspetto caratterizzò le vicende storiche della zona anche in epo- che successive, almeno fino a tutto l’Ottocento e per buona parte del No- vecento. Per questo, soprattutto durante il Medioevo la zona del Lago di Garda fu a lungo contesa tra i Visconti di Milano e gli Scaligeri di Verona. Ri- sale infatti a quest’epoca l’edificazione per scopi difensivi militari di alcu- ne piazzeforti militari (tra tutte Peschiera del Garda) e di numerosi castelli (Sirmione, Malcesine, Torri del Benaco, Garda, Bardolino, Arco) intorno ai quali si sono sviluppati nel corso del tempo i centri abitati rivieraschi.

La lunga dominazione veneziana

Agli inizi del Quattrocento tutto il Benaco passò sotto il potere della Re- pubblica di Venezia, da cui dipese per quasi quattro secoli. Il lungo dominio veneziano diede un’uniformità paesaggistica all’area gardesana. L’archi- tettura civile e religiosa fu influenzata dai modelli urbani veneziani e l’atti- vità edilizia si concentrò sulla sistemazione di piazze e sulla costruzione di bei palazzi e chiese nei maggiori centri abitati. A Garda e Salò, per esempio, vennero demolite le antiche mura per fare spazio a nuovi edifici.

Parallelamente la nobiltà, soprattutto veneziana, ma anche veronese e bresciana, acquistò dei terreni di campagna, valorizzandoli attraverso lo sviluppo di attività agricole. Si diffuse così la residenza di campagna, abi- tazione nobiliare posta al centro di una vasta tenuta aziendale. Sulle rive e sulle colline moreniche si diffusero invece le ville signorili, abbellite da parchi e giardini ricchi di piante esotiche e ornamentali, come palme e ci- pressi. In collina il paesaggio agrario si trasformò con la diffusione di colture

1. LAVORA CON LE IMMAGINI Osserva le 3 immagini e indica nell’apposito spazio la lettera corrispondente al periodo a cui risalgono le architetture raffigurate:

a. Epoca Romana.

b. Medioevo.

c. Ottocento.

ATTIVITÀ L’area del Lago di Garda è stata trasformata dalle attività umane sin

dall’antichità, in particolare a partire dall’epoca romana. Nel corso dei secoli il territorio si è arricchito di città, castelli, ville, attività agrarie, vie di comunicazione e insediamenti turistici.

↑ Veduta di Malcesine.

↑ Villa Canossa, nei pressi della cittadina di Garda.

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↑Turisti a Limone del Garda.

↑ Una limonaia affacciata sul Lago di Garda.

diversificate: vite, olivo, cereali, frutteti. Si sviluppò, inoltre, a opera dei frati Francescani, la coltivazione degli agrumi sulla sponda bresciana.

Anche l’economia urbana ne trasse giovamento: centri come Desenza- no, Salò, Lazise divennero importanti sedi di mercato, mentre a Toscolano furono avviate diverse cartiere e Peschiera rafforzò la sua funzione di ba- luardo militare.

La montagna rimase esclusa da questo sviluppo; gli insediamenti erano limitati e caratterizzati da un’economia chiusa, legata alle attività di sussi- stenza, che sfruttavano le risorse di boschi e pascoli.

Luogo di villeggiatura

Nel 1815 il Garda entrò a fare parte dei domini austriaci del Lombardo-Ve- neto. In questo periodo, l’attivazione del primo servizio pubblico di navi- gazione e la costruzione della ferrovia Brescia-Venezia, con stazioni a De- senzano e Peschiera, favorirono lo sviluppo turistico del Basso Lago.

L’arrivo e l’insediamento della ricca borghesia lombardo-veneta, più massiccio di quella signorile di epoca veneziana, produsse trasformazioni profonde nell’economia e nel paesaggio lacustre, soprattutto nella riviera tra Desenzano e Salò, che fu trasformata in luogo esclusivo di villeggiatura e residenza di lusso.

Nuove vie di comunicazione

Questo processo si intensificò nell’Italia unita già nei primi decenni del No- vecento con l’apertura dell’ultimo tratto della strada Gardesana orientale tra Malcesine e Torbole (favorendo lo sviluppo turistico dell’area veneta) e la costruzione della bellissima Gardesana occidentale, ultimata nel 1931.

Queste strade unificarono le comunicazioni tra Basso Lago e Alto Lago (in precedenza alcune località di quest’ultimo erano raggiungibili solo per via d’acqua), dando un ulteriore impulso all’espansione del turismo, anche nel- le aree rivierasche settentrionali.

Il turismo di massa

A partire dagli anni Sessanta del Novecento il turismo si trasformò: da fenomeno d’élite divenne fenomeno di massa, influendo pesantemente sull’organizzazione del territorio, che fino ad allora si era basata sull’inte- grazione tra fascia costiera e retroterra agricolo.

L’affermazione delle attività terziarie e turistico-alberghiere come prin- cipali fonti di reddito determinò la crescita dell’edificazione in riviera e in collina e l’abbandono di molte attività dell’agricoltura tradizionale.

I nomi del Lago di Garda

Il nome Garda risale all’epoca medievale (VIII secolo) e deriva dal tedesco warda, “luogo di guardia, osservazione”. I Romani invece lo chiamavano Benaco (con questo nome è presente anche nell’Inferno di Dante), termine di origine incerta. Quest’ultimo toponimo è usato ancora oggi.

Lo sai?

2. LAVORA CON L’IMMAGINE

Un elemento di riconoscimento del paesaggio del Lago di Garda è quello delle limonaie con i pilastri delle serre che arredano le pendici terrazzate per la coltivazione invernale dei cedri e delle limonaie. Secondo te perché vengono coperte le coltivazione d’inverno?

ATTIVITÀ

↑ Per le favorevoli condizioni del vento, il Lago di Garda è molto frequentato da chi pratica kitesurf.

(9)

5 IL TERRITORIO GARDESANO OGGI

La distribuzione della popolazione

La popolazione che vive nel territorio gardesano è di circa 190.000 abitanti ed è concentrata nei comuni rivieraschi del Basso Lago bresciano e veronese, e a nord nel polo di Riva del Garda. Invece l’Alto Lago e soprattutto le zone di montagna, che hanno conosciuto un processo di spopolamento a seguito dello sviluppo turistico della riviera e della collina, hanno molti meno abitanti.

Va segnalato che i principali centri abitati oggi sono grosso modo gli stessi di quelli del Quattrocento, segno che la geografia umana del lago era già ben definita a quell’epoca.

I maggiori centri abitati

I principali centri sono Desenzano, Lonato, Castelnuovo, Peschiera, Salò, posti nel Basso Lago, Riva e Arco nell’Alto Lago; tra questi, solo Arco e Castelnuovo non hanno un affaccio sul lago. L’unica città è Desenzano del Garda.

I comuni posti lungo le rive del lago svolgevano, prima dell’espansione tu- ristica, attività di pesca, commercio e navigazione ed erano racchiusi da mura che li separavano dall’entroterra agricolo. Oggi l’abitato, a seguito della recen- te espansione edilizia, si è sviluppato anche al di là delle antiche mura e non esiste più una distinzione netta con l’area di campagna.

L’evoluzione dei centri turistici

Dal punto di vista urbanistico, va detto che la montagna incombe sulle acque del lago con i suoi versanti ripidi, lasciando poco spazio a disposizione per le costruzioni. I paesi sono quindi sorti arroccati lungo la costa, con case addos- sate le une alle altre e con strade, di conseguenza, strette e irregolari. Con il boom turistico del secondo dopoguerra, molti edifici sono stati abbattuti per fare posto ai viali pedonali del “lungolago”.

Il turismo di massa nel territorio gardesano

Il turismo di massa nel territorio gardesano è di due tipologie. La prima è quel- la di chi passa le vacanze sul lago, pernottando per più giorni (cinque in media).

Nel 2019 questo movimento ha interessato 5 milioni di persone (dato pre-Co- vid), in maggioranza stranieri, di cui la metà tedeschi. Le località più frequen- tate sono state nell’ordine Lazise, Peschiera, Bardolino, Riva e Sirmione. La seconda tipologia di turismo è quella di chi, risiedendo nelle vicinanze, trascor- re qualche ora nelle località lacustri per fare poi ritorno alla propria abitazione.

L’offerta turistica del territorio

Grazie allo straordinario patrimonio paesaggistico e architettonico, notevoli sono le risorse turistiche del territorio. L’offerta si è ampliata nel corso degli anni: al tradizionale turismo balneare e artistico si sono affiancati il turismo

Comune Popolazione

(1° sett. 2021) Provincia/Regione 1. Desenzano del

Garda 29.288 Brescia (Lombardia)

2. Riva del Garda 17.892 Trento (Trentino-AA)

3. Arco 17.717 Trento (Trentino-AA)

4. Lonato del

Garda 16.593 Brescia (Lombardia)

5. Castelnuovo

del Garda 13.251 Verona (Veneto)

6. Peschiera del

Garda 10.872 Verona (Veneto)

7. Salò 10.446 Brescia (Lombardia)

Che cosa si intende per città?

La città è un insedia- mento umano svilup- pato, che si distingue da un altro tipo di insedia- mento, per esempio un villaggio o un paese, per le sue dimensio- ni, per l’elevata densità di popolazione, per la presenza di attività e servizi altrove assenti. Non esiste una soglia minima di popolazione per definire una città; certa- mente non deve essere inferiore ad alcune migliaia di abitanti. Oltre a ciò conta l’im- portanza del comune per le funzioni che svolge. L’assegnazione del titolo di città va- ria da paese a paese; in Italia il titolo di città è concesso dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero dell’Interno, a quei comuni illustri per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza.

Le parole della geografia

Una pista ciclabile lunga 140 km costeggia tutto il Lago di Garda.

Il territorio del Lago di Garda è abitato soprattutto lungo la riviera, con alcuni centri in cui si concentra la maggioranza della popolazione.

Il turismo ha influito profondamente sul paesaggio ed è un’attività economica strategica dell’area.

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Il Monte Baldo è un eccezionale punto panoramico sul Lago di Garda.

termale e di cura della persona (Sirmione, Lazise, Bardolino), il cicloturismo, le escursioni in montagna (soprattuto sul Monte Baldo), il turismo sportivo (sci nautico, vela, surf) e il birdwatching, soprattutto nelle colline moreniche, che sono un habitat ideale per molti rapaci.

Non meno importante è l’industria del divertimento: a partire dagli anni Settanta del secolo scorso sono infatti sorti una serie di parchi tematici. Il più famoso e visitato è Gardaland (oltre 3 milioni di visitatori all’anno, dato pre- Covid); ci sono poi il Canevaworld (parco acquatico e cinematografico), il Parco Natura Viva (parco faunistico), il Parco giardino Sigurtà (parco naturalistico) per citarne solo alcuni. Il turismo è favorito dal fatto che l’area dispone di ottime vie di comunicazione, soprattutto quelle autostradali.

Le altre attività economiche

Tra le attività agricole, la più diffusa e redditizia è quella della vite, concentra- ta in tutta l’area del Basso Lago, che fornisce ottimi vini. Nelle zone collinari intorno a Gargnano e Torri del Benaco sopravvive nei pendii terrazzati la col- tivazione dell’olivo; la produzione di olio è limitata, ma di ottima qualità e co- stituisce un’attrattiva turistica per la degustazione. La coltivazione di agrumi (limoni e cedri), situata nell’area tra Salò e Limone del Garda, è ormai margina- le e spesso le coltivazioni sono state riconvertite in abitazioni o giardini privati.

L’allevamento delle mucche da latte, che pascolano in estate negli alpeggi (pascoli di alta montagna) ha una certa importanza sul Monte Baldo. L’indu- stria è rappresentata soprattutto dalle due cartiere di Riva e di Toscolano.

Alla scoperta di Sirmione

0 1000

metri N

S Grotte di Catullo

Lungolago Spiaggia Giamaica

Spiaggia Lido delle Bionde

Castello di Sirmione

L a g o d i G a r d a

Museo Archeologico di Sirmione Chiesa di S. Pietro Mavino

Terme di Catullo Acquaria

Colombare Simione è un centro della

provincia di Brescia, in Lom- bardia, che sorge su una penisola protesa sul Lago di Garda. Antico avampo- sto militare, oggi Sirmione preserva le testimonianze

del suo passato ed è diven- tato un importante centro turistico. Fra le attrattive visitate dai turisti ci sono il parco archeologico roma- no, il castello medievale, le terme e le spiagge.

Le maggiori aree protette

Numerose sono le aree protette che tutelano il paesaggio e favoriscono il turismo naturalisti- co. L’area più vasta è il Parco Regionale dell’Alto Garda, posto sulla sponda bresciana, che offre un ambiente spettacolare con rocce a strapiombo sul lago, ampi versanti terrazzati, sentieri e stra- de panoramiche che si sviluppano fra le valli, le montagne, i boschi e i paesi dell’entroterra e della riviera.

L a g o d i G a r d a L a g o d i G a r d a

1. LAVORA CON LA CARTA, LE IMMAGINI E INTERNET Organizza un itinerario di visita a Sirmione. Osserva la carta ed elenca l’ordine di visita dei 5 luoghi raffigurati nelle immagini, poi trova su internet informazioni su ciascuno di essi. Tieni presente che l’itinerario parte da sud. Elenca i luoghi qui sotto:

1.

2.

3.

4.

5.

ATTIVITÀ

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2

LAVORA CON METODO

Localizzazione e territorio 1 Il territorio

Osserva la carta dell’isola d’Elba e rispondi alle domande.

Consulta anche l’atlante alla fine del libro.

• Dove si trova l’isola d’Elba?

• In che regione e in quale provincia?

• Su che mare si affaccia? A quale arcipelago appartiene?

• Il territorio presenta più montagne o pianure? Qual è il monte più alto?

• Il monte Calamita ha un’altitudine da montagna o da collina?

• Quali sono gli 8 porti dell’isola?

• Qual è il punto più meridionale dell’isola?

• Individua sulla carta almeno un promontorio.

Marciana Marina Marciana

Campo nell'Elba

Lacona

Capoliveri Bagnaia

S. Giovanni Carpani

Porto Azzurro nell'ElbaRio

Rio Marina Cavo

Portoferraio

Procchio Biodola

FonzaCapo

Punta di Balamorta di PoroCapo

Punta Nera

Capo Enfola

Capo Vita

365m

377m 1018m

952m 950m

Monte S. Martino

Monte Tambone

Monte Calamita 412m Cima del Monte

427m

516m Monte Strega

Monte Capanne

630m Monte Perone Monte di Cote

Monte Giove

Pomonte

Punta di Fetovaia

Golfo di Campo

Golfo Laconadi

Golfo Stella Golfo di

Procchio

M A R T I R R E N O

Applica all’isola d’Elba i punti fondamentali del metodo geografico che hai studiato nelle lezioni precedenti.

Osservando la cartografia, le immagini e le tabelle, potrai farti un’idea delle caratteristiche principali di territorio, clima, paesaggio, popolazione ed economia. Le fotografie possono anche svelare indizi interessanti sulla storia.

IMPARO A CONOSCERE L’ISOLA D’ELBA

Il paesaggio

Osserva i paesaggi e indica nell’apposito spazio la lettera corrispondente alla relativa didascalia. Poi localizza le località delle immagini sulla carta.

a. Vitigni terrazzati per ricavare terreno agricolo nei pressi di Pomonte.

b. Il Forte e il Faro di Portoferraio, importanti per la funzione portuale (ancora oggi essenziale) e difensiva del passato.

c. La cima del monte Capanne, oggi utilizzata a scopo turistico per attività di trekking.

Porto Centro principale Centro secondario Carpani

Portoferraio Cima

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IL METODO GEOGRAFICO LAVORA CON METODO

PORTOFERRAIO Mesi

Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Anno

T. media (°C) 10 11 12 14 18,5 21,5 24,5 24 22 17,5 12,5 10,5 16,5 Precipitazioni

(mm) 61 53 51 47 28 24 13 30 51 82 86 69 595

3 Il clima

Osserva la tabella sul clima a Portoferraio, il maggiore centro dell’isola.

Poi rispondi alle domande.

• Qual è il mese più caldo? E quello più freddo?

• In quale mese piove di più?

• E in quale di meno?

• Come definiresti il clima di Portoferraio?

Alpino, continentale o mediterraneo?

4 La popolazione

L’isola ha un’estensione 223 km2 ed è divisa in 7 comuni per un totale di 31.546 abitanti (dati rilevati il 1° settembre 2021). Gli abitanti aumentano di molto in estate.

Osserva la tabella e rintraccia sulla carta dove si trovano i 7 comuni dell’isola.

Poi rispondi alle domande.

• Perché la maggior parte di essi a tuo avviso sorge lungo la costa?

• Quali sono i due che non si trovano lungo la costa?

• In percentuale quanto incide la popolazione di Portoferraio sul totale degli abitanti dell’isola?

Organizzazione del territorio

Comune Popolazione

Campo nell’Elba 4617

Capoliveri 4066

Marciana 2089

Marciana Marina 1898

Porto Azzurro 3603

Portoferraio 11.906

Rio (Rio Marina e Rio nell’Elba) 3367

5 L’economia

Osserva le immagini e rispondi alle domande.

• Qual era un tempo l’attività più diffusa nell’isola? Pensa al nome della città più importante.

• Qual è oggi l’attività principale?

Le miniere di Punta Calamita a Capoliveri. ↑La spiaggia di Fetovaia, nel versante sud-occidentale dell’isola.

6 La storia

Osserva l’immagine e rispondi alla domanda.

• Che cosa ti fa capire la segnaletica storica per i sentieri di Portoferraio?

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