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Il problema militare dell'Adriatico spiegato a tutti

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5 ' * '

-- * i * v o *

Il problema militare dell’Adriatico

spiegato a tutti

con una lettera di S. E. il Vice Ammiraglio THAON DI REVEL Capo di Stato Maggiore della Marina

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Il problema militare dell’Adriatico

spiégato a tutti

con una lettera di S. E. il Vice Ammiraglio THAON DI REVEL Capo di Stato Maggiore della Marina

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L ettera di S. E. il Vice Ammiraglio Thaon di Revel, Capo di Stato Maggiore della

M arina . . . . . . . P a g - v Prefazione . . . » v ii I - Nozioni e definizioni . . . . . » 1 Base navale . . . » 1 C aratteri strategici . . . » 3 C aratteri tattici . . . » 7 Allestimento organico . . . » 14

Stazione tem poranea . . . . » 15

E rrori da evitare . . . » 15

I I - Importanza militare comparata delle due sponde . . . » 25

L a sponda orientale . . . » 25

L a sponda occidentale . . . » 32

Il problema del centro strategico . . » 36

I I I - Guerra circoscritta in Adriatico . . » 41

Ipotesi prim a - Il confine italiano allo spar­ tiacque delle Dinariche . . . » 42

Ipotesi seconda - L ’Italia acquista in Dal­ mazia soltanto qualche isola . . » 46

IV - Guerra estesa oltre l’Adriatico . . » 53

Situazione strategica conseguente . . » 54

(6)

VI - Influenza della guerra moderna sull7 or­

dinamento difensivo dell’Adriatico . » 65

V II - Conclu sio ni. . . . . . . » 71

C A R T E

In t e s t o :

Le Boccile di Cattaro Pag. 5

B rindisi . . . . » 17

Tallona . . . . » 21

Pola . . . . » 33

Fuori testo :

Venezia e le sue lagune . fra Pag. 22 e Pag. 23 Schizzo della Dalmazia . . » 30 » 31

(7)

DI S. E. IL VICE AMMIRAGLIO CONTE PAOLO ThAON DI BeVEL SENATORE DEL REGNO

CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA

Rom a, 25 Giugno 1918.

Caro Roncagli,

Con particolare compiacimento ho letto il tuo

studio sulla difesa marittima dell’Adriatico e m i ral­

legro nel vedere come, dopo quasi mezzo secolo di

armonia di sentire, i nostri apprezzamenti si ritrovino

concordi come lo erano nei prim ordi della comune

carriera, alla Scuola di Marina, sul vecchio

«

Vittorio

Emanuele

».

Tanto p iù poi m i rallegro in quanto che Vesposi­

zione che fa i del problema marittimo Adriatico ha ve­

ramente il pregio di essere intelligibile per tutti, come

appunto, con lodevole intenzione, ti sei proposto. Hai

ragione di dolerti che la letteratura navale non abbia

avuto volgarizzatori in passato ; e concordo pienamente

con te nel ritenere che la mancata volgarizzazione dei

problemi inerenti alla difesa e sicurezza del territorio

nazionale abbia anche favorito talvolta il formarsi e

Vaffermarsi di opinioni errate, che poi riesce diffìcile

correggere. Così è invero accaduto circa la difesa ma­

rittima dell’Italia. Ma se dobbiamo deplorare la lacuna,

non possiamo non riconoscere che l’arte del volgariz­

zare è delle p iù diffìcili; perchè, se richiede maestria

di pensiero, la quale certo non manca in Italici,

(8)

do-d ’ ido-dee; e non è facile trovare riunite, intorno ado-d ar­

gomento così speciale, tutte e ben proporzionate queste

qualità.

Tu hai svolto il tema con la facilità che ti è con­

sueta, appunto per la visione esatta che ne possiedi;

e lo hai fatto in forma che non potrebbe essere p iù

lucida, ftono dunque persuaso che il forte tuo studio

non potrà non conseguire l ’effetto per il quale lo det­

tasti; ed aggiungo che sarà effetto benefico, perchè con­

tribuirà a rendere p iù chiaro qualche concetto fonda-

mentale e a diffondere qualche nozione che, solo per

chi si ferma alle apparenze, potrebbe essere ritenuta

accessoria.

sempre affano amico

(9)

Non c’è forse fatto della vita che

,

come la guerra,

faccia tanto sentire il bisogno della geografìa. E nel

dir ciò pensiamo molto meno al concetto popolare

delia dottrina geografica, che alla sua vera essenza

scientifica. Pensiamo assai meno all’utilità di diffon­

dere nozioni unicamente descrittive, o nude nomen­

clature, a soddisfazione d ’una curiosità passeggera

,

che ad uno dei principali mezzi per i quali V uomo

può risalire alla ragione stessa dei fatti della guerra

o che con questa si connettono.

L ’arte militare, per quella sua parte che studia

la preparazione alici guerra, trova nella geografa il

fondamento sul quale può edificare i suoi piani. La

conoscenza geografica del teatro, intesa nel senso più

largo e p iù profondo della locuzione, è condizione

essenziale per quella preparazione, come lo è p iù

tardi per la condotta delle operazioni. E la grande

guerra che da quattro anni sconvolge la vita, come

mai, a ricordo storico, accadde in passato, dimostra

che quando si parla di conoscenza geografica del

teatro, non si parla solamente del terreno, ossia di

geografia fisica

,

bensì anche delle genti che lo abitano,

ossia di geografia umana e sociale.

(10)

La geografìa militare non è che u n ’ interpreta­

zione speciale dei fatti di geografìa fìsica e umana

che interessano una data regione, la quale sia o possa

diventare teatro d'ima guerra : spiedate perchè fatta

sotto un punto di vista tutto particolare, quello di

trarre dai fa tti stessi il massimo profitto per condurre

e sostenere la guerra.

L ’interesse che la guerra desta, le gare d ’ ogni

specie che essa accende, i turbamenti che reca, tal­

volta persino nelle relazioni individuali, fanno sì che

molti s’appassionino del fenomeno e ne parlino e ne

scrivano, per un bisogno dello spirito, sottoposto dalla

guerra cd travaglio eccezionale d ’impressioni insolite,

violente, spesso opposte tra loro. E d è naturale che

vi sia chi fa ciò solo seguendo i dettami delle impres­

sioni, senza procacciarsi quel corredo di cognizioni

particolari che gli permetterebbero di misurare le im­

pressioni medesime, di scegliere fra quelle e di signo­

reggiarle. Molti, o per temperamento, o per abito

contratto a seguire un certo ordine d ’idee, ad appli­

care un determinato modo di ragionare, invece di

dominare quelle impressioni, ad esse si abbandonano

e ne sono dominati.

Così accade che, mentre tanti credono di possedere

luce bastevole che rischiari loro i complicati labirinti

d ’una guerra guerreggiata, a trarne leggi, conseguenze,

pronastici ecc., pochi sono coloro che all’ atto pratico

riescono a parlar della, guerra con vero giovamento

proprio e altrui. Più spesso invece la gara delle

opinioni, delle profezie, delle deduzioni da fatti, che

paion logiche e sono paradossali, s’impossessa delle

folle; e dalle dispute, anziché la verità, nasce la con­

fusione delle idee.

La questione dell’Adriatico, che per ovvie ragioni

ha appassionato ed appassiona molta gente, è parsa

aneli’essa a p iù d’uno argomento a ragionar del quale

bastino la logica ed il senso comune.

(11)

In questa persuasione motti uomini, anche .cV in­

dubbia cottura, non sottanto hanno creduto di poter

esprimere te toro opinioni a riguardo dei compi esso

problema militare dell’Adriatico, ma anche di poter

pronunziare sentenze, delincare sistemi strategici, eco.,

dando così occasioìie agl’ inesperti di accogliere per

buone le idee meno rispondenti alla rigida ragion

militare.

Il problema militare dell

Adriatico è, sotto un

certo aspetto, una varietà singolare del problema p iù

generale della difesa marittima dell’Italia, del quale

è parte integrante. E ’ un problema quanto mai vin­

colato a ragioni naturali immutabili, alla conoscenza

delle quali si perviene attraverso la geografìa. La

ristrettezza del bacino marittimo, il suo stesso orien­

tamento, le forme del terreno che lo circonda, la pro­

fondità delle acque, ecc. sono tutti elementi che hanno

il loro peso nella soluzione del problema. L ’associa­

zione di queste conoscenze con quella delle leggi fon­

damentali indistruttibili della guerra marittima, è il

solo mezzo per giudicare bene, sia dei fatti naturali ed

um ani di quel mare, sia del modo p iù opportuno di

trarre da quei fatti la massima utilità per la guerra.

La geografia ha avuto ed ha in Italia volgariz­

zatori sapienti: non ne ebbe forse mai l'arte militare.

Questo scritto è un tentativo di volgarizzazione del

problema militare dell Adriatico, fatto per mettere alla

portala di tutti le nozioni teoriche indispensabili per

comprendere la questione nella sua vera essenza, se­

guirla nel suo sviluppo e conoscerne tutti gli aspetti.

E ' uno scritto fatto per tutti, e che tende a dare a

tutti il modo di rendersi conto da se di fatti e cose,

che altrimenti non potrebbero intendere se non in

modo imperfetto.

Poma. Giugno 1918.

(12)
(13)

Nozioni e definizioni

Base Navale.

P r im a di e n tra re n el vivo del problem a, è utile definire con p recisio n e a lc u n i e lem en ti e sg o m b rare il terren o da q u alch e errore.

M olti credono che u n bu o n p o rto n a tu ra le , o p ­ p u re un p o rto cui

Y

a rte e la n a tu r a sap ie n te m e n te asso ciate ab b ian o conferito la p o ssib ilità di d are si­ cu ro asilo alle n av i, sia p er ciò solo u n a b u o n a base n av ale o alm en o su sc e ttib ile di d iv e n ta rlo . E c ‘ è chi pensa, che d a p p e rtu tto dove tro v a si u n a rsen ale m a ­ rittim o , ivi n e ce ssa ria m e n te ab b iasi a n ch e u n a base d ‘ operazione p er la flotta.

I l pubblico, insom m a, c h ia m a base n a v a le q u a l­ siasi luogo n el quale u n ' a rm a ta possa, al bisogno, ra c co g lie rsi e g e tta re le ancore, a l rip a ro d ai v e n ti e d a lle in clem en ze del m are. S p ro v v isto coni' è delle n ecessarie nozioni tecn ich e, non in tu isc e nem m eno le condizioni alle qu ali u n p o rto , u n a ra d a , u n a n ­ co rag g io in g en erale, q u alu n q u e ne sia il tip o id ro - topografico, deve soddisfare, p e r serv ire d ’ app o g g io ad u n a forza n av ale d e s tin a ta ad o p erare in u n d e te rm in a to te a tro stra te g ic o ; esso si lascia g u id a re d al solo c rite rio n a tu ra le ; e questo, che è q u asi sem pre insufficiente, lo conduce spesso a concepire idee e rra te .

(14)

* *

P e r base n a v ale no n s’ intencle s o lta n to u n luogo n el q u ale la flo tta, o u n a su a frazio n e, possa sem pre s ta z io n a r e . ed an ch e, occorrendo, ric o s titu ire g ii ele­ m e n ti d ella p ro p ria a u to n o m ia , scem ati d a u n a p iù 0 m eno lu n g a p e rm a n e n z a in m a re (*), b en sì u n luogo nel q uale essa possa fare tu tto ciò, rim a n e n d o sem p re in posizione v a n ta g g io sa risp e tto al nem ico e alle sue basi, p ro n ta ad acc o rre re in brevissim o tem p o in q u a lu n q u e p a rte d e lla zo n a s tra te g ic a che essa co­ m an d a, dove la sua p re se n z a ap p aia, a n c h e im p ro v ­ v isam en te , n ecessaria. « L a base d 'o p eraz io n e — scrive il B onam ico — è il cervello che collega e a rm o n iz za le d is tin te fun zio n i d e ll’o rg an ism o n a v ale » (2).

Q u esta definizione, sebbene so m m aria, ra c c h iu d e in sè i c rite ri fo n d a m e n ta li che devono p re sied e re a lla sce lta d ’ u n a base n av ale. L a te c n ic a , d iscip li­ n an d o p e r c o m o d ità di stu d io q u e sti c rite ri, h a definito 1 re q u is iti che deve possedere il luogo scelto p e r fa rn e u n a base, e li h a r a g g r u p p a ti in du e classi, so tto le d en o m in azio n i di

caratteri strategici

e

caratteri

tattici.

A t u t t a p rim a q u e sta n o m e n c la tu ra h a del- 1’ a stru so p e r i p ro fan i ; m a è facile ris c h ia r a r la e fa r v ed ere com e essa n o n e sp rim a cosa a lcu n a , la q u ale no n sia c o m u n em en te co n o sciu ta o d a t u t t i facil­ m e n te com prensibile, e che n on possa essere c h ia r a ­ m e n te d e s c ritta con p aro le del lin g u a g g io com une.

(J) C om bustibili, acqua, viveri, m unizioni, piccole riparazioni ecc. (2) D . Bonamico. - L a difesa m a rittim a d ell’Ita lia . Rom a 1881, pag. 36.

(15)

Si riassu m o n o t u t t i n e lla c e n tr a lità risp e tto al bacino m a rittim o che la base n a v ale è d e stin a ta a servire, cioè n ella su a situ a zio n e g eo g rafica risp e tto allo sviluppo costiero, e nelle d ista n ze che la sepa­ ran o dai p u n ti più im p o r ta n ti di esso, q u ali le basi nem iche, i passi che im m e tto n o ad a ltri b acin i, le zone del lito ra le nem ico che, p e r la loro con fo rm a­ zione, m eglio si p re sta n o a ll’ in v asio n e te rrito ria le , ad o perazioni di sbarco a scopo diversivo ecc., se tr a tta s i di base p e r o p erazio n i offensive ; le zone a n alo g h e del lito ra le n azio n ale, se tr a tta s i di base difensiva.

Q uesto re q u isito d ella c e n tr a lità è im p o rta n tis ­ sim o perchè, a b b rev ian d o n o te v o lm e n te il tem p o n e ­ cessario a lla forza n av ale p er acc o rre re dove possono c h ia m a rla gli a v v e n im e n ti della g u e rra , accresce in d ire tta m e n te la c a p a c ità s tra te g ic a d ella m edesim a, in q u a n to ne accresce d ire tta m e n te l ’a u to n o m ia ; e la sto ria c ’ in se g n a che n on di rado la v itto r ia o la sco n fìtta furono d e te rm in a te p rin c ip a lm e n te dal tem p o , che d e ll’ a u to n o m ia è 1' esp o n en te.

L issa, S p alato , Sebenico, ad esem pio, c o n sid e ia ti

dal punto di vista unicamente strategico,

sono lu o g h i eccellen ti com e b asi n a v ali in A d ria tic o ; non così V en ezia, B rin d isi, V allona, e m eno a n co ra T a ra n to , a cag io n e della loro g ra n d e e c c e n tric ità ris p e tto alla fig u ra geografica del bacino m a rittim o .

* * *

D ifficilm ente però la difesa m a rittim a di u n d e­ te rm in a to bacin o può essere im p e rn ia ta sopra un unico cen tro . P iù c o m u n em en te invece, l ’ im p erfezio n e

(16)

s tra te g ic a cT u n a base n a v ale so tto a ltr i a s p e tti v a n ­ tag g io sa, può essere c o rre tta con la scelta di basi su ssid iarie, in g u isa da c o stitu ire , con la p rin cip ale, u n

sistema.

Q u esta soluzione del p ro b lem a, che è soluzione di a d a tta m e n to d ella te o ric a alla p ra tic a , è poi ta n to p iù u tile oggi in q u a n to che n ella g u e rra m o d ern a, la g a m m a — p e r d ir così — dei valori b ellici che e n tra n o n el giuoco di g u e rra , so tto form a di n av i d ‘ ogni g en ere, ossia la scala te c n ic a delle forze n a v a li m obili, è estesissim a, p erch è va d alla g ig a n te sc a

dreadnoiight

c a ric a d ‘ a rm i d ’ og n i fa tta , a lla piccola to rp e d in ie ra , al so m m erg ib ile, e a q u ella g ra n d e v a rie tà di n av icelle d ’ og n i m a n ie ra, che ser­ vono a c o m b a tte re con t u t t i i m ezzi possibili q u esto m o d ern issim o fra i m o d ern i m ezzi d 'in s id ia s o tto ­ m a rin a .

L a base p rin c ip a le di u n sistem a tra e d a lla sua fu n zio n e c o o rd in a tric e il nom e di c en tro stra teg ico .

Se q u el m agnifico

consorzio di porti

, che sono le B ocche di C a tta ro , a n zich é s itu a to su lla sponda o rie n ta le , q u asi ap p o sta p e r fare la g u a rd ia al M edio e Basso A d ria tic o , si ap risse invece su lla c o sta occi­ d e n tale, p ress’ a poco fra T ro n to e S an g ro ,

Y

Ita lia , con V en ezia e iB rin d is i, p o ssiederebbe u n in v id ia ­ bile siste m a difensivo a g ra n d e ra g g io n el suo m are o rie n ta le . L a n a tu ra , invece, n e g an d o le il p ern o s tr a ­ tegico, le h a n e g a to il siste m a tu tto in te ro , p erch è d a lla m a n c a n z a di quel perno, v ien m eno a n c h e ai c e n tri su ssid ia ri b u o n a p a rte del loro v a lo re com e b asi p e r u n a forza n av ale, n on foss’ a ltro p e r le d if­ ficoltà che possono c o n tra sta re il loro co lleg am en to stra teg ico .

I c a r a tte ri s tra te g ic i che si ric h ie g g o n o in u n luogo d e stin a to a serv ire com e base co m p le m en ta re o su ssid iaria, sono, risp e tto a lla conform azione, al- h esten sio n e ecc. di q u ella p a rte del bacin o idrografico

(17)

LE B O C C H E D I C A T T A R O

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m a n d an o p e r u n a base p rin cip ale ; e risp e tto a q u esta le condizioni essenziali sono la v ic in a n za re la tiv a , la fa c ilità di com unicazione, ossia la v ia sg o m b ra da ostacoli t r a le due, e la re la tiv a sicu rezza di q u este lin ee di in terco m u n icazio n e, in q u a n to cioè esse non sian o esposte a cadere so tto il dom inio del nem ico.

Come o g n u n vede, i c a r a tte ri s tra te g ic i che deve possedere un po rto o a ltro luogo di an co rag g io , p er p o te r serv ire di base n a v ale in u n d ato bacino m a ­ rittim o , sono essen zialm en te g eo m etrici e corografici.

Caratteri tattici.

I c a r a tte r i ta ttic i, invece, sono qu asi u n ic am en te topografici, 0, p er essere p iù precisi, idro-topografici. A ccen n erem o qui so lta n to ai p rin cip ali, p erch è in q u esto cam po la v a rie tà è notevole ed è ' a n ch e in c erto m odo d ip e n d e n te d al g en ere di n av ig lio che la base è d e stin ata a rico v erare.

I n a ltri tem p i, p rim a cioè che l ’e n tr a ta del som ­ m e rg ib ile nel giuoco d ella g u e rra n av ale, sv alu tasse qu asi to ta lm e n te quel tipo di operazione n av ale che si ch iam a « blocco ta ttic o » (ossia blocco m a n te n u to con la p resen za effettiva di u n sufficiente num ero di n avi nelle acq u e d ella zo n a bloccata, in g u isa da p o te r im p ed ire il forzam en to , in te rv e n e n d o su b ito in forze bastevoli, dovu n q u e il nem ico lo te n ta sse ) uno dei p rin c ip a li c a ra tte ri ta ttic i era, com e b en e lo de­ scriv e il B onam ico, quello di « conferire alle n av i d ella difesa la m assim a fa c ilità di elu d ere e forzare il blocco, e re n d e re difficile la zona d ’ in v e stim en to alle operazioni d ’assedio che volesse te n ta re il n e ­ m ico » (*).

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O ggi, q u an d o o ltre a lla g ra n d e fa c ilità di c re a re cam p i m in a ti in m are, la co m p arsa del so m m erg ib ile h a q u asi in te ra m e n te re le g a to fra i rico rd i sto rici il blocco ta ttic o e

Y

in v e stim e n to d ’ u n a p ia zz a m a r it­ tim a d a m are, p o tre b b e sem b rare che qu esto c a r a tte r e avesse p e rd u to

Y

im p o rta n z a che ebbe in p assato , m a così n o n è. Ne re s ta sem pre la so stan za, cioè la p a rte che rig u a rd a la faco ltà p e r le n a v i a p p o g ­ g ia te ad u n a d e te rm in a ta base di u scire ih m a re q u an d o ciò sia necessario, p ren d en d o sin d a p rin cip io , ris p e tto al nem ico che loro si p re sen ta sse d a v a n ti, u n a posizione di v a n ta g g io . L 'im p o r ta n z a , d u n q u e, di qu esto c a r a tte re h a m u ta to m o tiv azio n e, m a n o n è discesa di grado.

Ora, q u e sta lib e rtà di m a n o v ra re secondo la c o n v en ie n z a del m o m en to n e ll’u scire d a un porto, d a u n a rad a, o a ltro luogo di rifu g io , d ip en d e p r in ­ c ip a lm e n te d a u n fa tto m orfologico : la p lu ra lità deg li sbocchi d al b acin o in te rn o in m a re ap erto , la q u ale p e rm e tte di sceg liere la v ia p iù c o n v en ie n te p e r uscire. Q uesto fa tto sa rà ta n to m eg lio risp o n d e n te alle esig en ze di u n a d a ta situ a zio n e ta ttic a , q u a n to p iù n u m ero se e p iù t r a loro a p p a r ta te saran n o co- d este vie di sbocco, ciascuna essendo di c o n v en ie n te am p ie zz a e lib e ra m e n te p ra tic a b ile : ta n to m eglio poi se le condizioni del riliev o to p o g rafico saran n o ta li d a c elarn e

Y

a n d a m e n to ad u n * o sserv ato re che v ig ili d a l larg o . C e rta m e n te o ggi q u e st' u ltim a co n d izio n e può essere s v a lu ta ta d a qu el m ezzo nuovissim o di g u e rra che è l’ esplorazione aerea : u n a forza n a v ale n em ica che si tro v i in v ic in a n z a d ’u n a base e v a d a a c c o m p a g n a ta d a sq u ad rig lie aeree, può fà c ilm e n te so rv eg liare con ta l m ezzo, specie d u ra n te il gio rn o , le m osse d elle forze d ella difesa. C o n tro q u e sta n o ­ v issim a condizione di cose, che in d u b b ia m e n te d ep rim e q u alcu n o dei c a r a tte r i ta ttic i d ’ u n a base n av ale, q u a li

(21)

sin o ra li in tesero i tecn ici, n u lla si può opporre di sistem atico : e sp ed ien ti di m a n o v ra so lta n to possono, fino ad u n certo p u n to , n e u tra liz z a re gli effetti della v ig ila n z a n em ica d a ll'a ria ; m a il fa tto stesso d e ll’asso­ lu ta lib e rtà di m an o v rare, in d irezio n e com e in altezza, che T a tm o sfera co n sen te a g li a p p a re c c h i d ’ esp lo ra­ zione, b a sta p e r d ic h ia ra re che non è possibile sfu g ­ g irle, alm eno sino a quan d o il tiro a n tia e re o non sia di ta n to m ig lio rato d a re n d e re e strem a m e n te difficile ed a rris c h ia to il n a v ig a re a q u o ta sufficien­ te m e n te bassa, q u ale si conviene p e r com piere u n a u tile esplorazione d a ll’ a ria. Si può d u n q u e co n clu d ere che, ferm a re sta n d o la condizione d ella p lu ra lità degli sbocchi a m a re e d eg li a ltri c a r a tte ri loro di s itu a ­ zione re la tiv a , am piezza ecc., il valore ta ttic o di q u e sti sbocchi sarà m assim o d u ra n te la n o tte o quan d o l 'e ­ splorazione aerea del nem ico d iv e n ti co m u n q u e im ­ p ra tic a b ile ; p o trà essere m in im o in v ece o qu asi nullo in pieno giorno, se l ' esplorazione a e rea si palesi a t t i v a .

Noi, però, fa tta qu esta p rem essa necessaria, con­ tin u e re m o a ra g io n a re sen za tro p p o p reo ccu p arci dell' esplorazione n em ica d a ll’ a ria e solo vi a ccen n e­ rem o quan d o sia u tile il farlo, p e r rilev a re sino a q u a l grad o essa influisca sul valore ta ttic o dei c a ­ r a tte r i idro-topografici d ' u n a base n a v ale (‘).

L 'id e a del rifugio in u n po rto s o ttin te n d e sem pre q u ella della difesa, e il rifu g ia rsi d 'u n a flo tta da g u e rra in u n a base n av ale im p lica senz' a ltro la (*)

(*) Il gruppo insulare della M addalena con l ’a ttig u a costa di Sardegna è uno dei tip i più perfetti di base navale a sbocchi m u ltip li; cosi dicasi di P ola con le isole Brioni che le stanno dinnanzi.

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n e ce ssità di d ife n d e rla da e v e n tu a li azio n i del n e ­ m ico , a n c h e se la base a b b ia in p re v a le n z a c a r a t­ te re offensivo. Q u esta c a p a c ità d ifen siv a di u n a base n a v ale d ip en d e q u asi e sc lu siv am en te d alle sue co n ­ dizioni id ro g rafich e e m orfologiche. U n ’ in s e n a tu ra che sia m olto fra s ta g lia ta e si a d d e n tr i m olto n ella te rra , fra sp ero n i e dossi m o n tu o si elev ati, è il tipo di golfo che può p re s e n ta re i m ig lio ri c a r a tte r i d i­ fensivi. L a su d divisione dello specchio d ’acq u a in te rn o in d iversi seni, t u t t i b en e p ro te tti, può p e rm e tte re u n 'u tile rip a rtiz io n e del n av ig lio e dei servizi che debbonsi c o n c e n tra re sul luogo, p e r la sua c o n ser­ vazio n e in efficienza bellica. L ’a lte z z a delle riv e e la loro p la stic a (conform azione orografica) può a g ­ g iu n g e re v alo re difensivo, in q u a n to a u m e n ta l'o r iz ­ zo n te di sco p e rta verso m a re , e può p re s ta rsi a lla co stru zio n e di opere fo rtificate, alla sistem azio n e di b a tte rie a n tia e re e ecc. ecc.

I n q u este con d izio n i n a tu r a li consiste u n a ltro dei p rin c ip a li c a r a tte r i ta ttic i di u n a b a s e - n av ale.

fi: fi:

jSlon è del tu tto d a esclu d ersi che , n o n o sta n te le opere e ste rn e di p ro tezio n e di og n i g en ere, n o n o ­ s ta n te i so m m e rg ib ili che la difesa sia in g rad o di la n c ia re co n tro il nem ico, questo si p re s e n ti in forze dam anti ad u n a b ase n a v ale e a g isc a in g u isa d a o b b lig a re le n a v i d ella difesa ad e ffe ttu a re u n a so rtita- Q u esta e v e n tu a lità , che p e r p ru d e n z a non v a d im e n ­ tic a ta , seb b en e q u asi non v eg g asi p ro b a b ilità che si verifichi n e i fa tti, fa p en sa re a lla co n v en ien za che la b ase n a v a le offra alle forze d ella d itesa a n c h e il m odo di p re s e n ta rs i al nem ico m eg lio che sia

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pos--sibile o rd in a te in b a tta g lia . N on si può certo p re v e ­ dere q u ale o rd in a n z a esse d o v ran n o p ren d ere, p erch è la scelta d ip e n d e rà dallo sch ie ra m e n to stesso del nem ico ; dovrebbero d u n q u e le condizioni id ro g rafich e locali p e rm e tte re loro di p ren d ere, n ell' a tto stesso di uscire in m are, quell' o rd in a m e n to che le circo ­ stan ze saran n o p er co n sig liare.

P e r a ssic u ra re alle n av i d ella difesa q u e sta p a r­ tic o la re lib e rtà di m an o v ra, che si tra d u c e in un vero accrescim en to del loro v alo re ta ttic o , può non b a sta re il fa tto d ella p lu ra lità d eg li sbocchi se, a lla condizione di te n e r celati, in q u a n to è possibile, i m o v im en ti delle n av i p rim a di sboccare, non v ad a c o n g iu n ta a n ch e la p o ssib ilità di disporsi con q u este in o rd in a n z a di b a tta g lia , p rim a che il nem ico, ac­ cortosi d ella m a n o v ra, a b b ia m odo di opporvisi e di a ssic u ra rsi 1' in iz ia tiv a ta ttic a . L a faco ltà di sboccare in u n a form azione ta ttic a p re s ta b ilita d ip en d e d alle condizioni id ro g rafich e del luogo e sp ecialm en te dal- 1‘ am p iezza delle zone di sbocco dallo specchio d acq u a in te rn o . U n a forza n av ale, p e r esem pio, che dovesse u scire d al bacino in te rn o di V en ezia nelle circo stan ze che ab biam o d e tto , c o s tre tta com e sareb b e a p e r­ co rrere le lin ee fisse dei c an a li d ella la g u n a , v erreb b e a tro v a rsi in condizioni di g ra n d e in fe rio rità ta ttic a di fro n te al nem ico che l'a tte n d e s s e al largo, p ie n a ­ m e n te libero di m an o v rare. Nè q u e sta in fe rio rità cesserebbe se non quando, u scita d ai can ali e su p erate le difese su b acq u ee e ste rn e senza ricev ere g rav e offesa nem ica, potesse poi disporsi in co n v en ien te o rd in a n z a di b a tta g lia ; m a è da créd ersi che un nem ico accorto, ed in forze sufficienti, saprebbe tr a r r e p a rtito d a lla p ro p ria su p erio rità ta ttic a a n ch e so ltan to m o m e n ta n ea , p e r im p ed ire alla- forza a v v e rsa ria im- * p e g n a ta nei can ali di d isim p eg n arsen e. A l co n trario , u n a forza n av ale, che in circ o sta n z e sim ili, dovesse

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u scire d a ll’ e stu a rio d ella M ad d alen a, tro v e re b b e nelle v a rie e più o m eno am p ie ram ificazio n i dei can ali di q u e ll’a rcip elag o , co n d izio n i favorevoli p e r te n ta r e d i a ssic u ra rsi q u ella su p e rio rità ta ttic a in iziale sulle forze del nem ico, che d eriv a d al p o te r p re n d e re in tem p o u n a posizione di v a n ta g g io .

ìj:

U n c en tro stra te g ic o deve p o te r acco g liere , q u a n d o occorra, l ’in te ra flo tta , alla q u ale è d e stin a to a serv ire di base. M a oggi, quan d o si p a rla di flo tta, no n si esp rim e p iù so lam en te u n com plesso di g ra n d i u n ità n av ali, b en sì u n o rg an ism o v a sto e co m p licato i cui e le m e n ti sono m o lti e sv a ria tissim i p e r m ole , tip o e fu n z io n i p a rtic o la ri loro a sse g n a te . L a v a s tità rich ied e u n a co rrisp o n d e n te am p iezza del bacin o in ­ te rn o p ra tic a b ile alle n a v i ; la sua v a rie tà ne re n d e u t i l i , com e ab b iam o g ià d e tto , le su d d iv isio n i p e r fra s ta g lia m e n to costiero ; q u este p erò n o n sono n eces­ sarie , pero cch é ad u n a siste m a tic a rip a rtiz io n e del n a v ig lio co m p o n en te u n a flo tta , secondo la v a rie tà dei tip i e dei to n n e lla g g i, si può sem p re p ro v v ed ere in a ltro m odo.

L ’a m p ie zz a del b acin o in te rn o è d u n q u e u n a ltro dei p rin c ip a li c a r a tte ri ta ttic i d ’u n a base n av ale.

L o sviluppo d ato d alla g u e rra m o d e rn a a ll’offesa d a ll1 aria, e la c o n seg u en te d im in u zio n e d ella efficacia p r o te ttiv a che p o ssedevano le condizioni p la stic h e del te rre n o c irc o sta n te a ll’a n co rag g io , h a n n o resa n eces­ sa ria la sistem azio n e di b a tte rie a n tia e re e , cap aci di creare t u t t ’in to rn o a l bacino ch iu so , che serve di

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ri-covero alle n av i , u n a o più c o rtin e di fuoco a t t r a ­ verso le q u ali sia difficile ai v o lieri nem ici di p e n e tra re incolum i. L a collocazione di q u este b a tte rie è n eces­ sa ria m e n te su b o rd in a ta al te rre n o sul q u ale esse d e ­ vono sorgere ; è d u n q u e n a tu ra le che, n e ll'a p p re z z a ­ m en to del valore ta ttic o d u n a base n av ale, l 'elem en ­ to m o rfo lo g ic o , sia o rizzo n tale sia v e rtic ale (a n d a ­ m en to e o rie n ta m e n to , elev azio n e e p la stic a del te r ­ ren o che ra c ch iu d e lo specchio d 'a c q u a in te rn o ) a c q u i­ sti u n ’im p o rta n z a ta ttic a , notevole.

«

& H**

R iassu m en d o , d u n q u e, i p rin c ip a li c a r a tte ri ta ttic i che si rich ied o n o , affinchè u n porto, un golfo, una ra d a o a ltro an co rag g io possa essere u tiliz z a to come base n av ale, sono :

1° — p lu ra lità , am piezza e disposizione degli sboc­ ch i al m are ; loro situ azio n e e d ista n z e re lativ e, e p ro tezio n e n a tu ra le :

2° — fra s ta g lia m e n to delle riv e e rilievo p ro n u n ­ z iato ;

3° — am p iezza dello specchio d 'a c q u a in te rn o u ti­ lizzab ile com e an co rag g io .

In g en erale, q u an d o siavi la co n v en ien za s tr a te ­ g ica di ap p o g g iare u n a forza n a v ale ad u n a d a ta base p rin c ip a le o su ssid iaria, i c a r a tte ri ta ttic i di q u esta, se rico n o sciu ti a t t i ad acco g liere un nucleo di n a v i di linea, saran n o , qu asi sem pre, su fficien ti a n ch e p er ric o v erare il n av ig lio m in o re d ’og n i specie che d o v rà acco m p ag n arlo . Si d an n o tu tta v ia dei casi nei quali, m e n tre m an ca la co n v en ien za s tra te g ic a di a p p o g g iare

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ad u n a d e te rm in a ta base u n g ru p p o di n a v i di lin ea, h av v i q u e lla di fa rn e u n c en tro di racco lta p e r il n a ­ viglio leg g ero . I n q u e sti casi, m e n tre av reb b ero u n a m in o re im p o rtan z a i c a r a tte r i

e 3° (fra sta g lia m e n to delle r i v e , riliev o p ro n u n z ia to , am p iezza dello spec­ chio d 'a c q u a ) , rim a rre b b e sem pre im m u ta ta q u ella d ella p lu r a lità deg li sbocchi con le c a r a tte ris tic h e accessorie che ab b iam o g ià d e sc ritte tra tta n d o dei c e n tri p rin cip ali.

Si vede così com e la la g u n a di V enezia, luo g o d is a d a tto ad acco g liere, a ltrim e n ti che in v ia tempo»- ra n e a , u n a fo rza n av ale, si p re s ti invece m olto bene, p e r i suoi c a r a tte ri ta ttic i, ad un c o n c e n tra m e n to di n a v ig lio leg g ero e di s ilu ra n ti. L a m a n c a n z a d ’ u n riliev o p ro n u n z ia to n elle form e del te rre n o c irc o sta n te , che in rig u a rd o alle n a v i di lin e a co stitu isc e in d u b ­ b ia m e n te u n d ife tto n o te v o le , cessa q u a si del tu tto di esserlo ris p e tto a l n av ig lio di p icco la m o le, oggi ta n to nu m ero so in servizio di g u e rra .

A llestim ento organico.

N ella definizione so m m aria che ab b iam o d a to di u n a base n av ale dicem m o che u n a fo rza n a v a le che vi si ap p o g g i deve p o te r ric o stitu ire , al bisogno, g li e lem en ti d ella p ro p ria a u to n o m ia . N on è p e r q u esto n ecessario che a lla base v a d a a n ch e u n ito u n a rse ­ n a le ; b a sta che essa sia c o n v e n ie n te m e n te p ro v v ista di co m b u stib ili, v e tto v a g lie, m u n izio n i, m a te ria li ecc. ; che siav i ab b o n d an z a d ’ a c q u a e di m ezzi p e r rifo r­ n ire ra p id a m e n te di tu tte q u este cose le n a v i , e q u alch e officina p e r le rip a ra z io n i che si possono ese­ g u ire sen za im m e tte re la n a v e in u n bacino di c a re ­ n a g g io . In q u esto in siem e di p ro v v id en ze d ’o g n i spe­ cie consiste l’a lle stim e n to o rg an ico d ’im a base n av ale. G li arsen ali, i g ra n d i c e n tri di p ro d u zio n e m ilita re

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-m a rin a re sc a sono p iu tto sto a d a tti a serv ire co-m e

piazze di rifugio

d elle nav i, q u an d o q u este si r it r a g ­ gan o d a lla p rim a lin ea p e r rip a ra z io n i od a ltr i lav o ri di q u alch e d u ra ta . S o tto questo a sp e tto , B rin d isi e V allo n a, con T a ra n to , p iazza di rifu g io in v ic in a n za loro im m e d ia ta , co stitu isco n o u n sistemila, org an ica- m e n te com pleto.

Stazione temporanea.

L e basi n av ali, sia p rin c ip a li sia sussidiarie, e le piazze di rifu g io sono i p u n ti d ’ap p o g g io sui quali la d o tta deve p o te r sem pre c o n ta re in q u alsiasi eve­ n ien za d ella g u e rra ; m a n on sono i soli dove una fo rza n a v ale possa tro v a re tem p o ran eo ricovero. P u ò d arsi che il lito ra le nazio n ale, p e r la sua conform a­ zione o ro g rafica e p e r i suoi c a ra tte ri id ro g rafici, of­ fra an co ra a ltr i p u n ti dove le navi possano b rev e­ m en te so stare in casi d 'u rg e n z a . A q u esti p u n ti di rilascio e v e n tu a le non si d o m a n d an o speciali re q u i­ siti s tra te g ic i e ta ttic i, n è speciali condizioni o rg a ­ niche. L a loro scelta d ip en d e d a g li a v v e n im e n ti ed è sem pre s u b o rd in a ta alle circo stan ze del m o m en to e alla p o ssib ilità che la n av e p ro v v e d a con m ezzi p ro p ri alla p ro p ria difesa d u ra n te la b rev e sosta.

Il solo c a r a tte re ta ttic o che dovrebbero possedere qu esti lu o g h i di tem p o ran eo rifu g io è la p o ssib ilità che la n av e vi si s o ttra g g a a lla sco p e rta nem ica.

Errori da evitare.

Se vi è stu d io che m e riti la qualifica di «posi­ tiv o » , questo è certo

V

o rd in a m e n to difensivo del t e r ­ rito rio n azio n ale, sia d a te r r a sia da m are.

L a s tr a te g ia , in te sa nel p iù larg o senso della p aro la, no n è u n a scienza e sa tta , che ab b ia delle vere leg g i p ro p rie : è u n a scien za nella q u ale h a n n o g ran

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peso il bu o n senso e il senso p ra tic o delle cose. M a q u e sti speciali a ttr ib u ti d e ll’in te lle tto non b a sta n o a p ro d u rre cose b u o n e nel cam po dell" a rte m ilita re , che è cam po e m in e n te m e n te tecn ico , se non sono a c c o m p a g n a ti da u n a p re p a raz io n e te c n ic a e da u n a c o n v en ie n te esp erien za. B iso g n a d u n q u e g u a rd a rsi dalle facili sen ten ze , che sono sem pre fr u tto d" im ­ p ressio n e e che la m e d ita zio n e q u asi sem pre c o n d an n a ; b iso g n a g u a rd a rsi d a lla seduzione delle im m a g i n i , delle fig u re re to ric h e , dei p a ra g o n i, cui, con v ario lenocinio di form a, spesso rico rro n o s c ritto ri m ale o p u n to p re p a ra ti a c o n sid erare q u estio n i e p ro b lem i di questo g en ere. Q uasi sem p re l ’eleg a n z a d ’ u n ’ im ­ m ag in e, l ’a p p a re n te p ro p rie tà di u n confronto, ad a ltro no n conducono che a tr a r r e in in g a n n o g l’ in e sp e rti, q u a lch e vo lta a n ch e g li stessi e s p e r t i . se no n siano p e r n a tu r a p iù che riflessivi : e n o n di rad o creano delle false c o rre n ti n ella p u b b lica opinione, l ’in flu en za delle q u ali può ta lv o lta farsi sen tire a n c h e sul corso d eg li stu d i ufficiali.

L ’A d ria tic o — a differenza del T irre n o che, p er ev id en te ra g io n e p o litica, h a poco te n ta to i profani — ha sed o tto m o lti sc ritto ri, a n ch e d ’ in d u b b io valore, co n d u cen d o li a fo rm u lare idee in u n cam po che a to rto è co n sid e ra to a p erto a t u t t i ; e il p iù delle v o lte codesti in c a u ti a v v e n tu rie ri d ell' a rte m ilita re n a v ale h a n n o fo rm u lato erro ri. L a stam p a p erio d ica poi, accogliendo, in g en erale, senza u n a sev era c ri­ tica, s c ritti di p ro v e n ie n za poco o p u n to a u to re v o le in m a te ria , o p p u re d ’im pro v v isazio n e, h a c o n trib u ito a lla d iv u lg azio n e di q u e sti e rro ri ; donde u n a dep lo ­ revole confusione d ’ idee nel pubblico.

« L ’A d ria tic o è u n sacco : b asta possederne la bocca e ne sarem o p ad ro n i » . Q u esta sen te n z a , che è t u t t a u n erro re p erch è fo n d a ta sopra u n ’illu s io n e , h a p u rtro p p o co n d o tto ad a c c re d ita re n e lla p u b b lic a

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B R IN D IS I

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opinione il falso co n cetto che B rin d isi e T a llo n a , com e stazio n i n av ali, co m an d in o s e n z 'a ltr o l 'A d r i a ­ tico : donde 1' e sa g e ra ta im p o rta n z a che da m olti si a ttrib u is c e a T a llo n a com e base n av ale.

L ’ A d ria tic o è un sacco so lta n to in geografìa fì­ sica, p erch è è un bacin o m a rittim o in te ra m e n te c ir­ co n d ato da te rre , senz' a ltro sbocco che quello d' un can ale la rg o 70 k m .; m a q u an d o d alla g eo g rafìa fìsica passiam o a lla geografia u m an a, il sacco p resen ta verso le v a n te u n a lu n g a scu citu ra, che v a dal confine i t a ­ lian o

ante bellum

sin pro p rio a T a llo n a ; e q u ella scu c itu ra dà accesso ad a ltr i popoli i quali, p er ora, ne posseggono tu tta in te ra q u ella sp onda e se ne g io ­ vano.

B rin d isi e T a llo n a no n sono, d u n q u e ,

ìe chiavi

dell1 Adriatico ,

com e a m o lti è p ia ciu to c h iam arle : son due sen tin elle a g u a rd ia del C anale d" O tran to , oppure, se si vuole, i due b a tte n ti della p o rta che , a ir p c c o r r e n z a , può ch iu d ere q u esto can ale ; m a r i ­ sp etto a l bacino A d ria tic o non sono a ltro che due stazio n i n av ali, la cui im p o rta n z a non si esten d e al di là della, su a p a rte m erid io n ale.

C h iu d ere il C an ale d 'O tra n to d u ra n te u n a g u e rra colla M o n arch ia a u s tr o - u n g a r ic a , vuol d ire c e rta ­ m e n te in te rc e tta r e il traffico m a rittim o a u stro -u n g a ­ rico coi p o rti s itu a ti fuori d e ll'A d ria tic o ; vuol d ire a n ch e sb a rra re la v ia alle n av i da g u e rra a u stria c h e p e r uscire d a q uel sacco di m are , o m eglio an co ra p re c lu d e r loro il rito rn o , q u an d o ne fossero u scite ; m a no n vuol d ire a v er ra g io n e d ella flo tta n em ica e n e an c h e s v a lu ta rla p riv a n d o la di q u alch e sua base.

Il p ro g ra m m a n a v ale a u stria c o è s ta to sem pre u n p ro g ram m a offensivo d ire tto co n tro l'I ta lia : .con­ cepito e sv ilu p p ato in o n ta ai t r a t t a t i di Cam pofor- m ido, e di L u n é v ille — a n c h ’essi pezzi di c a rta — che in te rd ic e v an o a ll’ A u s tria di fo rtificare la costa

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o rie n ta le d e ll’A d ria tic o e di c o stru ire flotte da g u e rra , fu poi sp in to al g ra d o odiern o di p o te n z ia lità in pieno re g im e di a llean za. L a c h iu su ra del C an ale d ’O tra n to in flu ireb b e su lla re siste n z a n a v a le d e ll’A u ­ s tria - U n g h e ria so lta n to n e ll’ipotesi d ’u n a g u e rra in cui q u e sta si tro v a sse p o litic a m e n te iso la ta e c o s tr e tta a c o n ta re u n ic a m e n te su se stessa p er i rifo rn im e n ti. M a poiché con q u esto stu d io ci riferiam o a lla g u è rra a ttu a le , dobbiam o rico n o scere che q u e s t’in flu en za, se non è nu lla, è poco m eno che ta le , p e rc h è l’A u s tria p rovvede a q u ella g ra n d e n e ce ssità di v ita p e r a ltre vie, t u t t e c o n tin e n ta li.

L" im p o rta n z a di T a llo n a ris p e tto a g l’ in te re ssi d e ll’I ta lia in A d ria tic o d eriv a d u n q u e d a u n a n eces­ s ità sola e p recisa : q u ella di im p e d ire che a ltr i se ne im possessi e se ne v a lg a a n o stro d an n o . Q uesta, n e lla sua s c h ie tta sem p licità, è ad u n te m p o la d efi­ nizione e la m isura, del v alo re s tra te g ic o di q u e lla b aia , con rife rim e n to al b acin o a d ria tic o ; fuori* di q u e sta non c ’è che fa n ta s ia ed erro re.

# &

E, su lla v ia d eg li errori, v en iam o a V enezia. C hi non ric o rd a le m o lte declam azio n i, a v v e n u te a n ch e in P a rla m e n to , p e r sostenere, su lla base di r i­ cordi sto rici gloriosi, m a p riv i o rm ai di v alo re d o c u ­ m e n ta le in m a te ria m ilita re n a v ale , la rip u ta z io n e d ella m ag n ifica c ittà delle la g u n e com e b ase n a v a le p e r fi A d ria tic o ? I l p a ssa to m a rin a ro d ella V e n e ta R e ­ p u b b lica, la p resen za dello storico arsen ale, la sed u ­ c en te illusione che p ro d u ce n e g l’in e sp e rti q u e lla fìtta re te di c an a li o n d ’ è so lca ta la la g u n a h a n n o fa tto p re v a lere in m o lti la falsa p ersu asio n e che V en ezia, g ià base di p rim ’ o rd in e p e r le flo tte d ella

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sim a, non dovesse, col p rogresso dei te m p i e le m u ­ ta te condizioni delle cose tu tte , a v e r p e rd u to q u ella su a cospicua q u a lità . S em b rav a im posssibile che , com e in p a ssa to alle m ag n ifich e gem m e della sua c o ro n a essa a g g iu n se an ch e l ’onorevole in seg n a d 'u n a g ra n d e forza n av ale, così non av esse a n ch e oggi a m a n te n e rla .

G ià n el 1881 il B onam ico d ic h ia ra v a do v ersi co n sid erare V en ezia p iu tto s to com e « u n a p iazza di fro n tie ra m a rittim a , a lla q u ale si a p p o g g i u n 'a r m a ta o p e ra n te offensivam ente, a n zic h é d ife n siv am en te » (*), e a ltro v e, tr a tta n d o d e ll’o rd in a m e n to difensivo d e ll'A ­ d ria tic o , le asse g n av a so lta n to la funzione di

centro

difensivo

, d ando a q u e sta locuzione sig n ificato di luogo cap ace di acco g liere e c u sto d ire in sicu rez z a « t u t t i qu ei

non va lo ri,

che non possono v e n ire a d o p e ra ti n ella g u e rra m a rittim a » (2). M a i m a g is tra li stu d i d el B onam ico non fu rono in a i conosciuti che d a po­ c h i fra i te c n ic i della m a te ria : m an caro n o i v o lg a ­ riz z a to ri ; m ancò s o p ra ttu tto lo sp irito d i v o lg a riz za ­ zione, a segno che qu asi d isd eg n a v a n o i tecn ici di sp ieg are in te rm in i in te llig ib ili p e r t u t t i le leg g i p rin c ip a li della difesa m ilita re d ella p a tria . Q u a n ti erro ri, q u a n te false cred en ze si sarebbero e v ita te, q u a n to tem p o s o p ra ttu tto si sareb b e risp a rm ia to , se c h i e ra in g ra d o d i farlo, avesse in teso sin d ' allo ra l ’u tilità di m e tte re quelle co g n izio n i a lla p o rta ta di t u t t i ! P u rtro p p o n eg li a m b ie n ti m ilita ri non si è m ai te n u to a b b a sta n z a in conto la p u b b lic a opinione. N on sarem m o ora qui, m e n tre in fu ria la p iù a tro c e delle g u e rre , e, n e ll’affannosa, v ic en d a q u o tid ia n a delle cose tu tte , vediam o la q u estio n e a d ria tic a farsi di giorno in gio rn o p iù im p e ra tiv a , no n sarem m o o ra qui dico

-(l) Op. cit. p. 215. (a) Op. cit. p. 54.

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a te n ta r di c h ia rire u n poco le confuse idee che veg-

gonsi p re v a lere in pubblico, a d ev id en te n o stro dan n o . M a to rn ia m o su lla v ia m a e stra , e p e rd o n i il le tto re la b rev e d iv ag azio n e.

O ggi n e a n c h e il c a r a tte re di c en tro d ifen siv o del b acin o o rie n ta le è rim asto a V en ezia. N on vi sono p iù — si può d ire — dei

non valori marittimi

d a m e tte re a i sicuro, p e rc h è no n c ’ è q u asi p iù g a l­ le g g ia n te che n o n possa re n d e re q u a lch e servizio d i g u e rra ; e la g u e rra d a ll’a ria , s v a lu ta n d o in p a rte i c a r a tte r i difen siv i d eg li a n c o ra g g i , h a fa tto sorgere la n e ce ssità di e v ita re p iù che si può le a g g lo m e ra ­ zioni di m a te ria le nav ale.

M a p rim a di tu tto , q u an d o si p a rla di V en ezia b iso g n a b en e d is tin g u e re la c ittà d alle sue la g u n e . 1 Com e c ittà , V en ezia no n h a p iù a lc u n a im p o rta n z a

m ilita re : è u n a c ittà a p e rta , n è p iù nè m eno che M ilano, F iren z e , P a le rm o e via dicendo. L e la g u n e invece, in t u t t a l'este n sio n e loro, sono u n vero cam po m a rittim o trin c e ra to , a n ch e con c a r a tte r e di stazio n e di fro n tie ra , dove la M arin a può, a lb o cco rren za, p re n ­ d ere posizione con acconcio n av ig lio , p e r o p erare sul fianco d estro d ’u n esercito che a v a n z i o ltre 1’ I- sonzo. L o ab b iam o v ed u to d u ra n te q u e sta g u e rra p rim a d ella r i t ir a ta d e ll’o tto b re ; e v ed iam o a n co ra adesso l'u tilità d ella la g u n a v e n e ta com e estrem o p i- la stro a m a re dello sc h ie ra m e n to sul P ia v e e p u n to d ’app o g g io a l n a v ig lio che o p era lu n g o il lito ra le a so steg n o delle n o stre linee. P e s ta d u n q u e a lla la g u n a il c a r a tte re di base seco n d aria n e l sistem a difensivo d e ll’A d ria tic o , sp ec ia lm e n te a d a tta , com e abbiam o g ià d etto , ad acco g liere in g ra n n u m e ro il n av ig lio le g ­ gero e s ilu ra n te ; m a essa n o n p o trà m ai d iv e n ta re c e n ­ tro s tra te g ic o p e r l a difesa dell' A d riatico . V ed rem o in seg u ito dove qu esto cen tro a b b ia la sua sede n a tu ra le .

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Importanza militare com parata

delle due sponde

La sponda orientale.

L 'o rd in a m e n to difensivo d e ll’A d riatico , n elle p re ­ s e n ti condizioni p o litich e, vale a d ire sino a q u an d o l ’opposta sp o n d a sia p o sse d u ta da u n a forte p o te n za m ilita re , è p ro b lem a orm ai d iv e n ta to pressoché inso­ lubile. D issi « orm ai d iv e n ta to » , p erch è in passato, p rim a cioè che l ’in sid ia so tto m a rin a , così la rg a m e n te p ra tic a ta oggi con le m in e e coi som m ergibili, avesse di ta n to accresciu to il v alo re ta ttic o dei la b irin ti co­ s tie ri d a lm a tic i a tu tto v a n ta g g io dell* A u stria , esso a m m e tte v a q u alch e co n v en ien te soluzione.

S a lv a to re B arzilai, co m m em o ran d o il 21 A p rile d el 1917, aH’A u g u steo , N azario S au ro in n a n z i al po­ polo di R om a e a lla M arin a ra p p re se n ta ta dai suoi m assim i Capi, m olto o p p o rtu n a m e n te rico rd ò u n ’im ­ m a g in e a ltr e tta n to efficace q u a n to n a tu r a le , con la q u ale quel g ra n d e e sem plice eroe m a rin a ro soleva d are a m odo suo la m isu ra del valore stra te g ic o d ella sponda o rie n ta le q u ale egli lo concepiva : « sponda a lta d ’un can ale che d o m in a la bassa di fro n te » . E cco u n esem pio di im m a g in e realistica, p riv a di se­ d u zio n e re to rica, p ien a in v ece di sig n ificato p ratico .

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A q u e sta in n e g a b ile v e r ità n a t u r a l e , 1’ a r te , la scienza, la te cn ica , con le m ille loro ap p lic az io n i a lla g u e rra , h a n n o co n ferito u n p reg io sem p re m a g g io re, sino al p u n to di d are allo S ta to che sia p ad ro n e d ella sp o n d a d a lm a ta la p o ssib ilità di re n d e rn e asso­ lu ta m e n te in accessib ili i m e a n d ri a lle n a v i -nem iche, e h a ltr a di fare d i q u e sti a ltr e tta n ti c e n tri in v io la ­ b ili d ’in sid ia e d ’a g g u a to co n tro di noi. A noi, invece, la stessa a rte , la stessa scienza, la m ed esim a te c n ic a no n h a n n o co n ced u to a sso lu ta m e n te n u lla , che v a lg a a d a r v a lo re difensivo a lla im m u ta b ile u n ifo rm ità delle n o s tre sp iag g e so ttili, p riv e d a p p e r tu tto di ogni n a tu ra le difesa, e perciò d ’ o g n i v alo re s tra te g ic o e ta ttic o .

V ien e p e rta n to sp o n tan eo a lla m e n te il pensiero d ella n ecessità di a b b a tte re q uel g ra n d e b a lu ard o n e ­ m ico, che ab b iam o di fro n te ; e p e r a b b a tte rlo non c ’è che u n m o d o : rig u a d a g n a re l ’a ltr a s p o n d a , e r i­ m an erv i. N on a ltrim e n ti si può p ro v v ed ere in m odo com pleto a lla difesa m a r ittim a dell' I ta lia in A d ria ­ tico.

A n c h e in qu esto caso, d u n q u e , v ale ciò che a b ­ biam o g ià d e tto p e r T a llo n a : la n ecessità p e r l ’I t a ­ lia di a ssic u ra rsi u n a fo rte posizione su lla sp o n d a op­ p o sta d e ll’A d ria tic o n asce s p o n ta n e a da q u ella d ’im ­ p ed ire che a ltr i la p o ssegga ; p erch è il p o ssed erla sig n ifich ereb b e sem pre, p e r ch i ci fosse nem ico, av ere in m an o il m ezzo p iù fo rm id ab ile che si possa desi­ d e ra re p e r d o m in arci.

Ma q u e sta non è che u n a concezione in tu itiv a . B iso g n a o ra d im o stra re com e a n c h e il ra g io n a r p osi­ tiv o la conferm i ; anzi, com e q u esto sopra tu tto co n ­ d u ca a q u ella co n clu sio n e che, n o n p e r v oler fo rzare la lo g ica, m a s o lta n to p e rc h è l ’in tu ito p reced e il r a ­ g io n a m e n to , ab b iam o v o lu to p re m e tte re .

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ta n z a m assim a il te rrito rio d ella D alm azia ; m a p e r im p o sta re b en e il p ro b lem a, è n ecessario co n sid erare qu esto te rrito rio n el suo com plesso di te rre em erse che sono s itu a te ad o ccid en te dello sp artiac q u e dina- rico. N on è nè u tile n è p ra tic o tr a tta r n e sep a ra ta - m en te, com e q u alch e sc ritto re h a cred u to b en e di fare, la p a rte c o n tin e n ta le d a q u ella in su la re ; anzi, so tto l 1 a sp e tto d ella difesa m a rittim a , no n si può stu d ia re la sponda d a lm a ta con le sue isole, se no n q u ale c o n tin u a zio n e dell' I s tr ia e delle isole che a q u e sta g eo g raficam en te a p p a rten g o n o .

D al Q u arn ero alle B ocche di C a tta ro , questo te rrito rio ci si p re s e n ta c o stitu ito di d ue p a rti n e tta ­ m e n te d is tin te p e r il loro diverso v alo re ta ttic o in u n a g u e rra n a v ale ; e la lin e a di sep arazio n e può essere all* in c irc a s ta b ilita a sud di S p alato , in g u isa

d a lasciare verso m ezzogiorno

Y

isola B razza, con

L esin a, L issa, C urzola e le a ltre m inori del g ru p p o . N on si t r a t t a d ’ u n a divisione artifizio sa o co m u n q u e con v en zio n ale : si t r a t t a di u n a d ivisione m orfologica, fo n d a ta p rin c ip a lm e n te su lla co nfigurazione orizzo n ­ tale, ta n to d ella te rra ferm a q u a n to deg li a rc ip e la g h i che le sta n n o d a v a n ti.

A n o rd d ella lin e a in d ic a ta ab b iam o il m a g g io r blocco c o n tin e n ta le e u n a rcip elag o d ‘ in n u m erev o li • isole : te rre che, nel loro insiem e, e coi m o lti c an a li m a rittim i che racch iu d o n o , co stitu isco n o un sistem a oro-idrografico c a ra tte riz z a to d al p arallelism o delle lin ee di costa, sia t r a loro, sia ris p e tto a ll’a n d a m e n to d ella c a te n a delle A lp i D in a ric h e, e a quello delle

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sin-gole d o rsali delle isole, o ltrec h é d al m in u to fra z io n a ­ m e n to in su lare. L 'a rc o d ella c o sta d a lm a ta d a S p a la to a ll’ isola P a g o , e quello, a c u rv a tu ra p iù a c c e n tu a ta , d ella co sta di L ib u rn ia , d al fondo del C an ale d ella M orlacca sino a F iu m e, sono e n tra m b i n e tta m e n te sec o n d a ti d alle v a rie c ate n e d 'iso le che li co n to rn an o , c o m p re n d en d o t r a loro e il lito ra le d a lm a tic o n u m e ro ­ sissim i c a n a li t u t t i fra loro p a ra lleli, e t u t t i p ratica- m e n te ch iu si verso occidente, p erch è d a qu el lato il m a re non si ap re che dei passi a n g u s ti fra le isole.

A sud d ella m ed esim a lin ea, l ’a n d a m e n to costiero è assai m eno a c c id e n ta to e il fraz io n a m en to in su la re m o lto m in o re; m a n c a n o q u asi del t u tto le c a te n e di piccole isole che fo rm an o .com e dei fran g i-o n d e p er la difesa delle a cq u e in te rn e , m e n tre sono a n ch e dei m ag n ifici sch erm i d ie tro i q u ali si n asco n d o n o i c a ­ nali. In q u e sta seco n d a p a rte le isole sono poche, q u asi t u t t e g ra n d i, con la rg h i c an a li a p e r ti t r a loro e sopra t u t t o disp o ste, non p iù con preciso p arallelism o ris p e tto a lla costa, m a so p ra un arco che. sta c c a n ­ dosi d a lla te r r a ferm a p re ss’ a poco a R a g u sa , volge ris o lu ta m e n te verso o ccid en te e s’ a llo n ta n a d alla sponda p e r in fle tte rsi verso il lito ra le ita lia n o , all' in ­ circa in d irezio n e d ella re g io n e g a rg a n ic a . D a R a ­ g u sa ad A n tiv a ri la co sta g u a rd a il m a re in faccia senza scherm o d ’ isole.

A n ch e il fra s ta g lia m e n to costiero, sia nella te r r a ferm a sia nelle isole, è m assim o n ella zo n a s e tte n ­ trio n a le , m in im o in q u ella m erid io n ale, eccezion fa tta p e r C attaro .

R isalen d o da S p a la to verso il Q u a rn ero e p en e­ tra n d o n eg li a rc ip e la g h i, o ltre ai m ag n ifici p o rti n a tu ra li di S p a la to (B aja C astelli con Salona) T ra ù (con B o sso g lin a e S aldona) e Sebenico, p e r ric o rd a re so lta n to i p rin c ip a li, non v ‘ è c an ale fra le isole, non v ’ è ra d a o golfo che s’ a p ra n e lla co sta a lta di

(43)

q u e ste o del co n tin e n te, che non sia u n rifu g io p er le n av i. D a p p e rtu tto le m a g g io ri com e le m in o ri pos­ sono, q u an d o occorra, non so lta n to a n co rare a l r i­ dosso del c a ttiv o tem p o e fuori v ista del nem ico, m a an ch e p e rc o rre re p e r lin ee in te rn e ,' t u tta la d i­ s ta n z a tra P u n ta F ia n c a e F iu m e, cioè o ltre 250 km .. M igliori condizioni no n si p o treb b ero d esid erare, sia p e r isfu g g ire ad un in seg u im en to , sia p e r m a n o v ra re in relazio n e alle m osse di u n nem ico che in cro ciasse a l di fuori delle b a rrie re in su lari, e, al bisogno, sboc­ care d a q u alcu n o dei m o lti passi fra le isole, sce­ g lien d o lo sbocco secondo la m ig lio re con v en ien za ta ttic a . E no n v ’ è golfo, seno, an sa, p e r piccola che sia, dove no n possa n asco n d ersi un deposito, un 'o ffi­ cina, uno scalo, u n

hangar,

u n fab b ric a to q u alsiasi p e r servizio della flo tta e in g e n e ra le d ella g u e rra . N on esiterem o a d ic h ia ra re che, in tu tto il M ed iter­ ra n e o non vi è a ltro luogo che possieda u n a sì g ra n som m a di e cc e llen ti c a r a tte r i ta ttic i e di c a p a c ità o rg an ich e, d is trib u iti in m odo qu asi u n ifo rm e sopra u n ’ a re a di m are così g ra n d e .

Q uando in v ece d a S p a la to si scen d a verso m ez­ zodì, con la d ira d a ta d istrib u z io n e e la d iv e rsa dispo­ sizione delle te rre em erse, con 1’ am p iezza di g ra n lu n g a m a g g io re dei c an a li e il loro diverso o rie n ta ­ m en to , d im in u isc e sen sib ilm en te il v alo re ta ttic o dei lu o g h i e delle posizioni. Se n e lla zo n a s e tte n trio n a le è c a r a tte ris tic a com une dei c an a li p rin c ip a li quella di p re se n ta re i loro sbocchi a N .W . e a S.E ., ossia p a ra lle la m e n te a ll’ asse p rin c ip a le dell* A d ria ­ tico, in q u e sta invece i c an a li s* ap ro n o d ire tta m e n te con bocca ad W. ossia verso il larg o m are ; e q u e sta condizione, c o n g iu n ta con la loro ta n to p iù a m p ia a p e r tu ra verso m are, è sen za dubbio m eno favorevole a co p rire le m osse s tra te g ic h e d* u n a forza nav ale, d ire tta a creare o a m odificare u n a d e te rm in a ta situ azio n e ta ttic a in proprio v a n ta g g io .

(44)

N on ab b iam o co n sid e ra to in m odo p a rtic o la re la m orfologia su b acq u ea, ossia il d e g ra d a re delle p ro ­ fo n d ità m a rin e , p erch è è c a r a tte ris tic a com une alle due zone la loro p ra tic a b ilità p e r n a v i di q u a lsiasi p escagione. P o c h i sono i p u n ti dove u n so llev am en to del suolo so tto m a rin o h a fo rm ato q u alch e ban co pericoloso; e la p re sen z a di q u e sti pochi ostacoli, t u t t i d ’a ltro n d e ben co n o sciu ti, n o n in ta c c a p e r n u lla il v alo re stra te g ic o e ta ttic o di q u e sta sponda così s in g o la rm e n te fo rtu n a ta .

❖ #

È p iu tto s to u tile co n sid e ra re a lq u a n to la m orfo­ lo g ia v e rtic ale, p erch è q u e sta ci m o stra che in tu tto il g ra n d e a rcip elag o istro -d alm atico , sin q u asi a P a g u s a , non v ’ è te r r a em ersa che non c o stitu isc a u no scherm o p e r q u alsiasi nave, in g ra z ia d e lla sua elevazione sul m are. P e r ric o rd a re q u a lc u n a delle p iù basse, c ite ­ rem o la piccola, og g i g lo rio sa P rem uda,, che fa d a a rg in e e ste rn o al c an a le di Selve ed è a lta 90 m e tri; Selve, di 80 m e tri, U lbo di 7 2 ; p e r di p iù l’u n a di q u este isole copre l’a ltr a allo sg u ard o d ’ u n o sserv a­ to re d al larg o . E q u a n d o 1' e stre m a p u n ta m erid io ­ n a le dell* isola C h erso s’ ab b assa a soli 50 m e tri — g ià scherm o efficace p e r ie n av i che c o steg g ian o d a le v a n te — ecco L u ssili che le si p a ra d a v a n ti, con a ltu re che d e g ra d an o da q u asi 600 m . a ll’ e s tre m ità s e tte n trio n a le , sino a poco più di 100 n ella p a rte c e n tra le e di nuovo a 200 a m ezzodì. L u ssin che, con 1‘ A sinelio a l sud, c o stitu isc e 1" a ltra d ig a che ch iu d e al n o rd il passo di Selve, p a r m essa a p p o sta d a lla n a tu r a co n tro C herso, p e r c o n tin u a re con q u e lla la difesa s tra te g ic a e ta ttic a del Q uarnerolo.

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Q uesto esem pio è uno dei m ille che si possono c ita re , a d escriv ere la m e ra v ig lio sa o p era m ilita re f a tta d a lla n a tu r a lu n g o la sp o n d a o rie n ta le dell' A- d riatico .

Q uando poi si stu d in o a tte n ta m e n te le situ a zio n i re la tiv e delle v a rie c ate n e in su la ri, dei sin g o li g ru p p i, delle sin g o le isole di u n gruppo, si v e d rà di le g g e ri com e qu asi non siavi p u n to dal larg o , p re ss’ a poco fra P u n ta P la n c a e Capo P ro m o n to re , donde lo sg u ard o d' u n o sserv ato re, che si elevi sul m a re no n p iù di q u a n to può c o n se n tire 1’ o rd in a ria a lb e r a tu r a d ’ u n a g ra n d e nave, possa p e n e tra re o ltre la b a rrie ra in su la re p iù e ste rn a . L ' av iazio n e so ltan to , quan d o sia p ra tic a b ile , p o trà p e n e tra rv i.

N on è a cred ere che n ella zo n a m e rid io n ale, t r a S p a la to e C a tta ro , no n si risc o n trin o c a r a tte ri simi- g lia n ti: la differenza fra le due zone co n siste in ciò che n e lla m erid io n ale, q u esti c a r a tte r i sono m eno a c c e n tu a ti, p iù ra d i n e lla loro d istrib u z io n e e s o p ra t­ tu tto m an ch ev o li in q u a n to rig u a rd a l ’ufficio loro di n asco n d ere a ll’ e ste rn o i m o v im e n ti delle n a v i che m a n o v rin o n ei c an a li in te rn i.

Con q u e sta descrizione, che p o trem m o e ste n d e re a p iacere sen za d o v e rla m odificare so sta n z ia lm e n te m ai, ab b iam o m esso in ch iaro 1' alto, sin g o larissim o v a lo re m ilita re d ella sp onda o rie n ta le dell' A d ria tic o , c o n sid e ra ta — com e ab b iam o prem esso — in t u t t a la su a este n sio n e, d al Q u arn ero alle B ocche di C a t­ taro , e in tu tto il suo insiem e c o n tin e n ta le ed in s ù , lare. Ne esam in erem o poi il valore stra teg ico .

In t u t t o il r e s ta n te d ella sp o n d a che non ci a p p a rtie n e , solo la p e n iso la d ell' I s tr ia h a c a r a tte ri m orfologici <T im p o rta n z a m ilita re . Nei m o lti a n f r a tti

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