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Capitolo 2

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Academic year: 2021

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Capitolo 2

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CAPITOLO 2

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GEOMETRIA, STRUTTURA, MATERIALI, INTERVENTI NEL TEMPO

La planimetria generale, riportata in figura 4, mette in evidenza come, nel suo complesso, l’edificio sede della “Società Volontaria di Mutuo Soccorso” abbia forma trapezoidale e, più precisamente, come sia formato dall’unione di due distinti trapezi di poco inclinati tra loro (indicati in giallo in figura 1.1; nella figura 2.1 sono riportate due immagini dell’edificio).

In elevazione, si nota una discontinuità dovuta al fatto che i due nuclei hanno differente altezza, il “Nucleo A” è infatti costituito da tre piani fuori terra per una altezza totale di circa 13 m, mentre il “Nucleo B” si eleva di due piani fuori terra, per una altezza di circa 8 m.

Figura

Figura

Figura

Figura 2.1

2.1

2.1

2.1

: Rilievo fotografico della diversa inclinazione dei nuclei A e B Gli orizzontamenti dei due nuclei A e B si trovano su due diversi livelli, come subito rilevabile sia dall’esterno, osservando le cornici marcapiano del prospetto Nord che si affaccia su via Tosco-Romagnola, sia dall’interno percorrendo la rampa che consente di superare un dislivello di circa 40 cm permettendo il passaggio da un nucleo all’altro (figure 2.2 e 2.3).

Il “Nucleo A”, di circa 200 m2 di superficie, è suddiviso in otto vani al piano terra, in sette vani al piano primo ed in dieci vani al piano secondo. Il “Nucleo B”, anch’esso di circa 200 m2 di superficie, è composto da otto vani al piano terra e da

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Figura

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Figura 2.2

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2.2

: Rilievo fotografico esterno del dislivello altimetrico dei nuclei A e B

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Figura 2.3

2.3

2.3

2.3

: Rilievo fotografico interno del dislivello altimetrico dei nuclei A e B Entrambi i nuclei sono stati realizzati con una struttura a muratura portante, come evidenziato nello schema di figura 2.4 in cui sono state sovrapposte le tre piante ed indicati in colore rosso i muri portanti con i rispettivi spessori.

Gli orizzontamenti, in origine realizzati in struttura lignea, sono stati modificati nel tempo, in parte sostituiti con salai latero-cementizi, in parte rinforzati con profilati in acciaio (figura 2.5).

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Capitolo 2

Altri orizzontamenti sono stati realizzati con volte in foglio del tipo a botte, a padiglione e a crociera come indicato nello schema riportato in figura 2.6 e dalle fotografie di figura 2.7.

Figura

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Figura 2.4

2.4

2.4

2.4

: Sovrapposizione delle piante con indicazione, in colore rosso, delle sezioni dei muri portanti e dei rispettivi spessori.

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Figura 2.

Figura 2.

Figura 2.

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Figura 2.7

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2.7

Rilievo fotografico interno delle volte

La copertura di entrambi i nuclei A e B è in struttura lignea a travi, travicelli e mezzane su cui poggia il manto di copertura a coppi ed embrici, tranne che per la porzione di “Nucleo A”, precedentemente indicata come “Nucleo C” il cui manto di copertura è stato realizzato con tegole marsigliesi.

Il rilievo visivo del sottotetto dei nuclei A e B mostra che la muratura utilizzata per la realizzazione dei setti murari portanti è di tipo “misto”, di pietrame e mattoni, tipico dei primi dell’ottocento, periodo di costruzione cui risalgono i due nuclei oggetto di studio (figure 2.8 e 2.9).

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Figura 2.9

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2.9

Rilievo fotografico del sottotetto dei nuclei A e B, che mette in evidenza il tipo di muratura utilizzato per la realizzazione degli stessi.

Come illustrato al capitolo 1, l’edificio in esame, in origine formato dal solo “Nucleo A”, cui era annesso uno spazio semicoperto per il ricovero dei mezzi di trasporto, denominato “Nucleo C”,successivamente chiuso e poi sopraelevato, fu in un secondo tempo ampliato con l’acquisto dell’adiacente “Nucleo B” per far fronte alle esigenze delle attività a carattere ospedaliero svolte all’epoca dalla “Società Volontaria di Mutuo Soccorso”.

Nel corso degli anni l’edificio, nel suo complesso, è stato sottoposto a numerosi interventi “tampone”, ossia interventi di minima consistenza, volti a risolvere, di volta in volta, in modo localizzato i problemi di ammaloramento che si sono presentati, senza valutare le prestazioni statiche della struttura nel suo complesso.

Oggetto di interesse, ai fini dell’adeguamento sismico, sono tutti quei tipi di intervento che, in qualche modo, hanno modificato, talvolta indebolendola, la struttura portante dell’edificio, quali ad esempio l’apertura di porte o finestre, la chiusura di porte e finestre con muratura non adatta ad adempiere a funzioni portanti, la sostituzione di vecchi solai lignei con solai più pesanti quali quelli latero-cementizi talora mal collegati al resto della struttura, l’inserimento di elementi estranei all’originario corpo di fabbrica come profilati in acciaio o elementi in cemento armato.

Dagli elaborati grafici di due progetti, uno all’incirca del 1970 (figura 3), l’altro del 1998 (figure 2.10), e dalle informazioni fornite dall’ex presidente della società, sig. Lamberto Lera, e dall’attuale presidente, sig. Enrico Acernese, è stato possibile ricostruire, se pure in parte, i cambiamenti e gli interventi che hanno portato l’edificio alla situazione attuale.

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Capitolo 2

Negli anni ’70 il manifestarsi di una eccessiva deformazione del solaio del secondo orizzontamento del “Nucleo C”, richiese l’inserimento di profilati in acciaio che sostenessero il suddetto solaio latero-cementizio (figura 2.11).

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Le modifiche elencate nella relazione tecnica relativa al progetto del 1998 indicano che, a tale anno, risalgono la realizzazione, a piano terra, dell’apertura di 185x117,5 cm, nella parete portante tra il locale G e l’atrio, per la realizzazione dello sportello per l’accettazione delle prenotazioni alle visite, e l’allargamento, al piano primo, dell’apertura tra O e P (figura 2.10).

Recentemente (nel 2004), è stato realizzato un intervento di consolidamento su una volta a padiglione, appartenente al “Nucleo B”, come possibile riscontrare dalle fotografie riportate in figura 2.12, conseguentemente all’apertura di una fessura, dovuta al punzonamento di una trave lignea di copertura ammoloratasi nel tempo.

Figura 2

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Figura 2.1

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2:

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Rilievo fotografico della fessurazione e successivo consolidamento di una volta a padiglione del “Nucleo B”

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Figura Figura Figura
Figura Figura Figura
Figura 2.4 2.4 2.4 2.4 : Sovrapposizione delle piante con indicazione, in colore rosso, delle  sezioni dei muri portanti e dei rispettivi spessori
Figura 2.Figura 2.Figura 2.
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