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Capitolo 3 LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN INGRESSO

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Capitolo 3

LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN INGRESSO

3.1. RIFIUTI AMMESSI IN DISCARICA

La discarica Ecolevante è un impianto di tipo 2 B autorizzato al conferimento delle tipologie di rifiuti di cui all’allegato A del decreto legislativo 22/97 ad esclusione diquelle nell’allegato D (rifiuti pericolosi), dei rifiuti solidi urbani (RSU) e dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani (RSAU) provenienti dalla raccolta comunale. E’ dunque un impianto per rifiuti speciali solidi non pericolosi, provenienti da insediamenti produttivi quali:

• attività industriali;

• attività agricole, commerciali, artigianali e di servizi;

• attività di servizi che, in relazione al particolare ciclo di lavorazione, debbano disfarsi di macchinari ed apparecchiature deteriorati ed obsoleti, purché classificabili come rifiuti non pericolosi;

• attività di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti, di depurazione degli effluenti, di potabilizzazione delle acque che producano rifiuti non pericolosi.

Con l’ausilio del Catalogo Europeo dei Rifiuti è possibile individuare i processi tecnologici dai quali si originano i rifiuti conferiti in discarica:

• rifiuti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fisico o chimico di minerali;

• rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione alimenti;

• rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di carta, polpa cartone, pannelli e mobili;

• rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce nonché dell’industria tessile;

• rifiuti della raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale e del trattamento pirolitico del carbone;

• rifiuti dei processi chimici inorganici; • rifiuti dei processi chimici organici;

• rifiuti della produzione, formulazione, fornitura, ed uso dei rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa;

• rifiuti dell’industria fotografica;

• rifiuti provenienti da processi termici;

• rifiuti prodotti dal trattamento chimico superficiale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali, idrometallurgia non ferrosa;

• rifiuti prodotti dalla lavorazione del trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica;

• rifiuti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali filtranti, indumenti protettivi (non specificati altrimenti);

• rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati);

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• rifiuti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifiuti di cucina e di ristorazione non direttamente provenienti dal trattamento terapeutico);

• rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché della potabilizzazione dell’acqua e della sua preparazione per uso industriale

I rifiuti allocati in discarica provengono principalmente dalle piattaforme di trattamento, la frazione più consistente è infatti costituita da miscugli di rifiuti non recuperabili, provenienti dagli impianti di selezione e cernita di rifiuti industriali, e dai fanghi di depurazione dei reflui liquidi.

Le quantità totali di rifiuti smaltiti in discarica, dal 1999 al primo semestre del 2006, sono riportate in tabella 3.1 e rappresentate nel grafico in figura 3.1:

Tabella 3.1 – Totale rifiuti conferiti in discarica (periodo 1999-2006) ANNO TOTALE RIFIUTI CONFERITI (tonn.)

1999 16111 2000 112058 2001 140518 2002 194601 2003 263679 2004 207867 2005 185818 2006 324799 TOTALE 1445449 0 50000 100000 150000 200000 250000 300000 350000 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 to n n .

Figura 3.1 – Totale rifiuti conferiti in discarica (periodo 1999-2006)

Tra il 1999 e il 2003 la quantità di rifiuti conferiti ha subito una crescita costante, con un forte aumento nel 2002 in seguito all’apertura del 2° lotto; nel 2004 e nel 2005 si osserva invece un’inversione di tendenza, dovuta sia alla chiusura del 1° lotto che al passaggio dell’abbancamento dal catino A al catino B del 2° lotto; la messa a regime dei conferimenti nel catino B ha permesso di incrementare nuovamente le entrate di rifiuti nel 2006.

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3.2. PERCORSO DEI RIFIUTI 3.2.1. Fase di pre-accettazione

Per garantire la qualità dei rifiuti smaltiti, ed evitare di conseguenza emissioni incontrollate nell’ambiente, Ecolevante applica rigorose procedure per l’accettazione dei conferimenti in discarica.

Una prima selezione avviene in fase di omologa del rifiuto mediante il confronto tra le sue caratteristiche chimico-fisiche e quelle specificate nell’autorizzazione dell’impianto; in fase di redazione dei contratti, infatti, il responsabile commerciale richiede al cliente il

certificato di analisi (o provvede a prelevare un campione rappresentativo sul quale

effettuare l’analisi) e la scheda di caratterizzazione del rifiuto, se il controllo di tale documentazione da esito positivo viene emessa l’omologa per la specifica tipologia di rifiuto.

La procedura gestionale relativa al reparto commerciale è la PG 03.01, in cui sono specificate le modalità di gestione delle relazioni con il cliente, di seguito schematizzate:

• contatto con cliente: per valutare preventivamente la fattibilità del servizio vengono richieste le seguenti informazioni:

 dati del produttore;  codice CER del rifiuto;

 caratteristiche visivo-organolettiche e analitiche del rifiuto;

 descrizione del processo produttivo che genera il rifiuto (comprese le informazioni relative alle materie prime in entrata al processo);

 produzione annua del rifiuto;

 descrizione di eventuali trattamenti subiti dal rifiuto.

(se necessario può essere organizzato un sopralluogo presso il luogo di produzione per valutare personalmente le caratteristiche del rifiuto o per acquisire le informazioni sopra elencate).

• richiesta dei dati necessari per redigere l’offerta: in base alla natura e alla provenienza del rifiuto, o alla precedente conoscenza o meno del produttore, può essere necessario richiedere ulteriori documenti, quali ad esempio:

 autorizzazione dell’ impianto di provenienza del rifiuto;

 dichiarazioni del produttore riguardo l’assenza di rifiuti urbani in miscela con quelli da conferire;

 dichiarazioni sulle modalità di bonifica cui eventualmente sono stati sottoposti i rifiuti;

 dichiarazioni relative agli imballaggi (recuperabilità e stato di contaminazione) o alla non riutilizzabilità dei rifiuti provenienti dagli impianti di selezione;

 dichiarazioni riguardo le materie prime eventualmente utilizzate nel processo produttivo che genera il rifiuto;

 garanzie fidejussorie.

(qualora in fase interlocutoria il cliente non abbia fornito un certificato di analisi completo del rifiuto, se ne richiede un campione per l’esecuzione dell’analisi presso il laboratorio di S. Croce sull’Arno).

• redazione dell’offerta: se tutti i dati sopra citati sono disponibili il commerciale redige l’offerta, il prezzo dello smaltimento è stabilito in base all’andamento del mercato e alle disposizioni legislative, tenendo conto anche del costo per l’omologa e di altri eventuali costi.

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• omologa del rifiuto: un campione del rifiuto viene consegnato al laboratorio per essere analizzato, se dalle analisi emergono caratteristiche o parametri che non rientrano negli standard accettabili viene comunicata al produttore l’impossibilità di effettuare il servizio. Se invece il giudizio analitico è positivo, e la documentazione necessaria è completa, viene richiesta al laboratorio l’emissione del certificato di analisi, in cui sono indicate la classificazione e la smaltibilità del rifiuto, e viene redatta la scheda omologhe, indispensabile per l’accesso all’impianto, in cui vengono indicati: nome e indirizzo del cliente, riferimento dell’offerta relativa, tipo di servizio (smaltimento/trasporto), codice CER e descrizione del rifiuto, riferimento del certificato di analisi.

Nel caso in cui, invece, il responsabile commerciale venga a conoscenza di una gara d’appalto, si procede nel modo seguente:

• valutazione dell’interesse e della possibilità di partecipare sulla base di: rifiuti proposti, quantitativi annui, frequenza degli interventi, ricavo economico, impegno in termini di mezzi e uomini;

• verifica dei requisiti richiesti, raccolta dei documenti necessari per la partecipazione ed emissione dell’offerta;

• se la gara viene vinta si opera secondo le modalità descritte precedentemente nel caso dell’offerta controfirmata.

Uno schema delle attività descritte è riportato nell’allegato 7 della procedura PG 03.01 e riproposto nelle figure 3.2, 3.3 e 3.4:

Figura 3.2 – Formulazione dell’offerta

FORMULAZIONE DELL’OFFERTA Contatto con il cliente Raccolta informazioni, eventuale sopralluogo Esame della documentazione Proposta economica (COMM. 03.01.11) Formulazione dell’offerta (COMM 03.01.02) Elenco dati, dichiarazioni da richiedere

Raccoglitore “offerte inviate”

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Figura 3.3 - Omologa del rifiuto

Figura 3.4 – Gestione delle gare d’appalto Bando di gara

per appalto rifiuti

Valutazione

dell’interesse aziendale e delle risorse aziendali

Bando in raccoglitore “Gare non effettuate”

Esito positivo

Raccolta dati

richiesti dal bando

+

sopralluogo Compilazione COMM 03.01.07 Redazione dell’offerta Invio Copia dell’offerta, documentazione inviata , COMM 03.01.07 nel raccoglitore “gare d’Appalto” Aggiudicazione Si procede come al punto dell’offerta controfirmata GARE D’APPALTO Esito negativo Offerta controfirmata, documentazione richiesta Cliente

Campione del rifiuto

Etichetta n°1, compilazione di LAB 01, consegna al laboratorio Richiesta certificato del chimico Ammissibile Non ammissibile Comunicazione al cliente

Verifica completezza documentazione

Scheda omologhe (COMM 03.01.06)

Offerta: Raccoglitore

“offerte accettate”

Scheda omologa più

doc. tecnica: Raccoglitore omologhe discarica Doc. fidejussoria: Responsabile amministrazione

Copia scheda omologa:

Responsabile area accettazione discarica

Inserimento offerta

nella anagrafica clienti

OMOLOGA DEL RIFIUTO

LAB 01: Raccoglitore

campioni proposti analizzati

Inserimento dati

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Per prenotare il servizio il cliente deve inviare, entro le 12.00 del giovedì della settimana precedente al conferimento, il fax di prenotazione al responsabile commerciale il quale, dopo aver effettuato un controllo della documentazione, invia la richiesta al responsabile area accettazione discarica che approfondisce tale controllo e, in caso di esito positivo, consegna i moduli di richiesta al responsabile gestione discarica per la pianificazione dei conferimenti per la settimana successiva.

La programmazione settimanale viene effettuata tenendo conto degli impatti ambientali dovuti alla capacità di ricezione dell’impianto e degli ingorghi che si possono formare all’interno dello stesso e nelle strade che vi confluiscono. Per evitare disagi alla comunità locale viene proposto agli autisti un percorso alternativo per raggiungere la discarica evitando il centro abitato, l’accesso dei mezzi in impianto è invece regolato in modo da evitare traffico sul piazzale e ingorghi nella zona di scarico.

3.2.2. Fase di accettazione

All’arrivo in discarica, il trasportatore consegna al responsabile area accettazione i documenti relativi al carico per i controlli documentali (descritti nella procedura PO 09.08) relativi a:

• presenza del conferimento nella programmazione settimanale;

• corrispondenza tra i dati riportati sul fax di prenotazione e quelli annotati sul formulario di identificazione del rifiuto (anagrafica produttore, destinatario e trasportatore, numero e data di omologa del rifiuto, CER e descrizione rifiuto, numero del certificato d’analisi);

• corretta compilazione del formulario di identificazione del rifiuto;

• presenza nell’autorizzazione del trasportatore delle targhe del mezzo in oggetto; • corrispondenza tra il codice CER riportato nel formulario e quello riportato

nell’omologa;

• presenza degli originali delle analisi e della scheda di caratterizzazione del rifiuto nell’archivio della discarica.

Se tali controlli vanno a buon fine il mezzo viene pesato e avviato verso la zona di scarico dove, ad ogni conferimento, viene effettuato un controllo visivo-organolettico dei rifiuti; se tutto risulta in regola viene firmato il formulario e lo scarico può avvenire, se al contrario emergono delle non conformità si opera secondo quanto stabilito nella procedura PG 10.02 (controlli analitici in discarica): il carico viene etichettato e messo in prestoccaggio, il responsabile gestione discarica valuta la difformità riscontrata e procede, in base alla situazione rilevata, in uno dei seguenti modi:

• difformità lieve: può esser risolta applicando un sovrapprezzo al cliente per la copertura delle spese aggiuntive;

• difformità tale da richiedere un approfondimento analitico: viene prelevato un campione del rifiuto su cui effettuare l’analisi. Se il rifiuto risulta conforme il carico viene rimosso dal prestoccaggio e si procede con le operazioni di scarico; se il rifiuto è analiticamente conforme ma la difformità rilevata comporta l’applicazione di un sovrapprezzo si procede come descritto al punto precedente, se invece il rifiuto non è conforme si procede a respingere il carico come riportato al punto seguente; • difformità tale da giustificare l’immediata non accettazione del carico: il mezzo viene

etichettato per il restante tempo di permanenza all’interno dell’impianto, sul formulario viene espressa la motivazione per cui il carico è stato respinto e si

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procede ad informare dell’accaduto il commerciale per le necessarie comunicazioni col cliente.

Affinché i controlli analitici siano significativi ogni campione deve pesare almeno 300g; è inoltre necessario prelevare un campione rappresentativo del rifiuto, generalmente il campionamento di carichi omogenei viene effettuato come segue:

• solidi in cassoni o bilici: si prelevano 3 campioni dai punti significativi del contenitore a diverse altezze (cima, centro, fondo) e si prepara un campione medio unendo quantità medesime delle tre parti;

• rifiuti conferiti in big bags: si preleva un campione da ogni contenitore; se il numero degli imballi è ritenuto considerevole (maggiore di 10) si effettua il prelievo dalla radice quadrata del numero totale e si prepara un campione medio come riportato sopra.

Oltre che per verificare una difformità visiva del rifiuto, i controlli analitici sui carichi in ingresso vengono effettuati periodicamente con una frequenza stabilita dal calendario dei campionamenti ALL 10.02.05 (frequenza dei campionamenti).

La pianificazione viene eseguita bimestralmente, sulla base dei conferimenti avvenuti nei due mesi precedenti e sulla base delle specifiche riportate in tabella 3.2.

Tabella 3.2– Specifiche per la programmazione dei campionamenti

1 – rifiuti provenienti da impianti di stoccaggio/selezione e operazioni di bonifiche • campionamenti mensili: quantità rifiuti conferiti* < 500 tonn.

• campionamenti quindicinali: quantità rifiuti conferiti* > 500 tonn.

2 – rifiuti provenienti da impianti di produzione e/o trattamento (fanghi, imballaggi, rifiuti processo produttivo)

• campionamenti mensili: processo produttivo noto, a prescindere dalla quantità conferita nel bimestre antecedente

• campionamenti quindicinali: quantità rifiuti conferiti* < 300 tonn. per CER

3 – nuove omologhe

• campionamenti ad ogni 1° conferimento

(*) quantità di rifiuti conferita nel bimestre antecedente

N.B. le non conformità, carichi respinti e/o segnalazioni del resp. comm., comportano il raddoppio dei campionamenti

Le procedure di controllo della conformità dei rifiuti in ingresso sono riassunte in figura 3.5:

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Figura 3.5 – Controllo conformità rifiuti in ingresso

Solo se i controlli sopra descritti vanno a buon fine, il mezzo viene avviato verso la zona di scarico; il fronte di scarico dei rifiuti è tale da permettere la gestione di scarichi simultanei di più mezzi in modo da evitare soste inutili nell’impianto. I rifiuti vengono posizionati con una tecnica “ad abete” seguendo il sopralzo degli argini, vengono compattati in strati di 60 – 80 cm, per celle confinate, e vengono ricoperti quotidianamente con uno strato di 30 cm di materiale inerte. Per ottimizzare l’utilizzo del volume utile della discarica, i rifiuti vengono compattati con macchine di peso superiore ai mezzi tradizionali; inoltre in fase di programmazione dei conferimenti si cerca di ottenere una buona miscelazione delle frazioni più o meno umide.

Terminato lo scarico, il mezzo viene nuovamente pesato per la rilevazione della tara e il responsabile area accettazione discarica provvede a:

• ritirare la fotocopia del formulario firmata per la conformità allo scarico;

• indicare il valore del peso netto sul formulario, o accettare quello eventualmente già indicato, timbrare e firmare il formulario, riconsegnare le copie spettanti al trasportatore;

• verificare che i mezzi si posizionino sulla piattaforma di lavaggio ruote prima di lasciare l’impianto.

I movimenti di carico e scarico della giornata vengono registrati in un programma appositamente studiato per l’azienda mediante l’immissione dei dati del formulario alla voce “gestione movimenti rifiuti”, archivio che serve per la registrazione e la stampa giornaliera del registro di carico e scarico; i formulari vengono numerati, in base al numero progressivo riportato su registro di carico e scarico, ed archiviati.

Controllo documentale Controllo visivo: • tipologia rifiuto • formulario • analisi allegate • scheda di caratterizzazione non conforme conforme firma formulario, scarico prestoccaggio respinta carico

motivazione riportata sul formulario, comunicazione al commerciale e agli enti pubblici preposti

difformità risolvibile con sovrapprezzo

necessità di controlli analitici

conforme non conforme

scarico respinta carico invio al cliente ALL 10.02.06 accettazione: scarico non accettazione: respinta carico

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3.3. INDIVIDUAZIONE DI AZIONI DI MIGLIORAMENTO MEDIANTE IL CONFRONTO CON LE BAT

Nelle tabelle seguenti sono riassunte le tecniche applicabili alle fasi di pre-accettazione e accettazione dei conferimenti descritte nel BREF relativo agli impianti di trattamento dei rifiuti; per ognuna è indicato il grado di soddisfazione raggiunto nella discarica Ecolevante (con n.a. vengono indicate le tecniche non applicabili alla discarica in questione).

Tabella 3.3 – Tecniche per la caratterizzazione della composizione dei rifiuti

CARATTERIZZAZIONE DEI RIFIUTI S. P. S.

N. S. 1. analisi di caratterizzazione del rifiuto effettuate dal produttore

2. analisi dei dati delle indagini di mercato (i beni prodotti e consumati prima o poi

diventeranno rifiuti)

3. identificazione della sorgente del rifiuto al fine di poterne prevedere la composizione 4. identificazione dei costituenti primari del rifiuto in modo da poterne stimare il potenziale di

emissione e, sulla base dei risultati, classificazione del rifiuto come ad alto, medio o basso potenziale di emissione

5. raccolta di informazioni, presso il produttore, su eventuali operazioni di mescolamento dei

rifiuti prima del conferimento in discarica

6. conoscenza del contenuto di sostanza organica del rifiuto

7. adeguato trasferimento di informazioni tra i diversi detentori del rifiuto

x x x x x x x

Tabella 3.4 – Tecniche applicabili in fase di pre-accettazione

FASE DI PRE-ACCETTAZIONE S. P. S.

N. S. 1. valutazione del rischio per la classificazione dei rifiuti (es. si può parlare di rifiuti ad alto

rischio nel caso di nuove tipologie di rifiuti o di nuovi clienti, o di rifiuti a basso rischio nel caso di rifiuti già conferiti in precedenza o di clienti noti, di rifiuti dalle caratteristiche note, di rifiuti a basso rischio di contaminazione o diluizione)

2. predisposizione di una fase iniziale di raccolta di campioni rappresentativi e di informazioni

sul rifiuto, necessaria ad assicurare l’adeguatezza del rifiuto ad essere accettato nell’impianto in questione

3. raccolta di informazioni sul processo produttivo che ha generato il rifiuto nonché sulle

variazioni cui tale processo è soggetto

4. analisi di caratterizzazione completa del rifiuto, prima di decidere se accettare o meno i

conferimenti, per stabilirne la composizione chimica e la pericolosità

5. caratterizzazione completa del rifiuto ad ogni nuova richiesta di conferimento 6. verifica delle informazioni fornite dal produttore

7. verifica accurata della documentazione ricevuta in fase di pre-accettazione, inclusi i

contratti col produttore e la descrizione del rifiuto

8. archiviazione dei documenti relativi alla fase di pre-accettazione per eventuali successive

verifiche

9. introduzione di criteri per la determinazione degli odori in modo da rifiutare carichi

contenenti mercaptani, ammine a basso peso molecolare, resine acriliche o altre sostanze dall’odore intenso (questi rifiuti devono essere trattati in modo particolare)

10. controllo del codice CER del rifiuto (tuttavia anche tra rifiuti con lo stesso codice possono

esserci interazioni)

11. valutazioni sull’adeguatezza dell’impianto ad accogliere la tipologia di rifiuto in questione 12. emissione di una dichiarazione di accettazione del rifiuto in cui siano specificate le

condizioni di ammissione e le misure che eventualmente devono essere adottate dal produttore x x x x x x x x x x x x

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Tabella 3.5 – Tecniche applicabili alla fase di accettazione

FASE DI ACCETTAZIONE S. P.

S. N. S. 1. definizione di sistemi di pre-registrazione dei rifiuti in ingresso al fine di garantire la

disponibilità di spazio per l’allocazione

2. definizione di un sistema che permetta di accettare un conferimento solo se il rifiuto

possiede le caratteristiche adatte ad essere trattato nell’impianto

3. caratterizzazione completa del rifiuto in fase di pre-accettazione in modo da dover

condurre, ad ogni conferimento, solo le analisi sui parametri di verifica

4. analisi del codice CER del rifiuto

5. definizione di procedure per il controllo della documentazione di accompagnamento del

carico e per la valutazione della coerenza con le informazioni fornite in fase di pre-accettazione

6. definizione di procedure per la revisione periodica delle informazioni fornite in fase di

pre-accettazione

7. richiesta di accompagnamento del rifiuto con informazioni riguardanti le caratteristiche

fisico-chimiche, la pericolosità, la presenza di particolari sostanze, eventuali precauzioni da prendere nella manipolazione

8. definizione di procedure per il controllo visivo-organolettico del carico in ingresso 9. implementazione di procedure per il campionamento del carico in ingresso 10. definizione di criteri per il posizionamento dei punti di campionamento

11. predisposizione delle infrastrutture necessarie, ad esempio delle zone di scarico per

effettuare le ispezioni e i campionamenti

12. utilizzo di laboratori accreditati per le analisi dei campioni

13. definizione delle modalità e del periodo di conservazione dei campioni

14. definizione di criteri chiari e non ambigui per rifiutare il conferimento di un carico e gestire

le non conformità

15. definizione di procedure di valutazione del rischio per la selezione delle analisi da

effettuare sul rifiuto

16. definizione di regole per la gestione della sosta dei veicoli e del traffico

x x x x x x x x x x x x x x x x

Tabella 3.6 – Tecniche applicabili alla fase di campionamento

CAMPIONAMENTO S. P.

S. N. S. 1. definizione di procedure per il campionamento basate sulla valutazione del rischio

associato al rifiuto

2. definizione di procedure differenti per il campionamento di rifiuti allo stato liquido oppure

solido; il numero di campioni da prelevare aumenta col numero dei conferimenti

3. assicurare che i campioni prelevati vengano analizzati prima dell’accettazione del carico 4. esecuzione di test per confermare l’identità e la descrizione del rifiuto

5. registrazione della frequenza dei campionamenti per ogni carico

6. conservazione dei campioni per un certo periodo di tempo dopo il conferimento

7. definizione di procedure che permettano di prevenire l’emissione di odori durante il

campionamento

8. accettazione di campioni prelevati prima del conferimento e forniti dal trasportatore solo in

casi eccezionali in cui il campionamento comporti ad esempio rischi per la sicurezza e la salute, in tal caso il produttore deve assicurare che il campione sia rappresentativo e deve inoltre fornire le seguenti informazioni:

 metodo di campionamento adottato  numero di campioni prelevati

 ubicazione dei punti di campionamento

 capacità del recipiente utilizzato per il campionamento  condizioni operative al momento del campionamento

x x x x n.a. n.a. x x

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Tabella 3.7 – Tecniche relative agli impianti di accettazione

IMPIANTI DI ACCETTAZIONE S. P. S.

N. S. 1. predisposizione di un laboratorio accreditato per l’analisi dei campioni in fase di

pre-accettazione e pre-accettazione, dotato di un sistema per il controllo della qualità e per la registrazione dei risultati delle analisi

2. predisposizione di una zona per le ispezioni e il campionamento del carico, dotata di un

sistema separato di raccolta delle acque di dilavamento superficiale; definizione di un sistema per la bonifica di tale area

3. ubicazione delle zone per il campionamento in prossimità del laboratorio

4. definizione di procedure chiare per affrontare i casi in cui i rifiuti non soddisfano i criteri di

ammissibilità dell’impianto o non corrispondano alle caratteristiche rilevate in fase di pre-accettazione; tali procedure devono includere le misure per informare le autorità competenti, per stoccare in sicurezza il carico e per rimandarlo al produttore

5. predisposizione di un’area di quarantena per lo stoccaggio temporaneo (massimo 5

giorni), in sicurezza, dei carichi risultati non idonei al conferimento

6. impermeabilizzazione delle superfici su cui insistono le zone di scarico, campionamento e

deposito temporaneo; predisposizione di un sistema di drenaggio controllato per prevenire sversamenti

7. adeguata segnalazione delle aree di ispezione, campionamento e scarico

8. adeguata preparazione del personale che si occupa delle operazioni di campionamento,

analisi e controllo x x x x x n.a. x x

Sulla base del confronto effettuato, riassunto nelle tabelle precedenti, si è evidenziata una parziale soddisfazione di alcuni criteri esposti nel BREF relativo agli impianti di trattamento dei rifiuti; di seguito vengono suggeriti dei possibili processi di miglioramento alla fase di caratterizzazione e accettazione dei rifiuti:

• rielaborazione della scheda di caratterizzazione del rifiuto attualmente utilizzata da Ecolevante (Allegato 1), con l’introduzione di maggiori specifiche da richiedere al cliente in fase di pre-accettazione (Allegato 2);

• formulazione di una scheda di caratterizzazione del processo produttivo che origina il rifiuto (Allegato 3), ad uso del commerciale per il completamento della fase di caratterizzazione del rifiuto;

• definizione di una procedura di valutazione di rischio associato al rifiuto per la determinazione della frequenza dei campionamenti (tabelle 3.8 e 3.9).

Per la definizione di quest’ultimo punto, tra i fattori che aumentano il rischio associato al rifiuto, sono stati considerati:

• nuove tipologie di rifiuti; • nuovi clienti;

• rifiuti provenienti da impianti di stoccaggio/selezione e attività di bonifica (miscugli, fanghi, terreni di bonifica);

• rifiuti allo stato fangoso (fanghi da impianti di depurazione, morchie di verniciatura, ceneri/scorie e terreni inquinati);

• aumento delle quantità conferite; • presenza di ripetute non conformità ; • presenza di carichi respinti;

• eventuali informazioni sulla condotta del cliente;

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Tra i fattori che riducono il rischio associato al rifiuto rientrano invece: • tipologie di rifiuti già conferiti;

• clienti noti;

• rifiuti dalle caratteristiche note;

• rifiuti a basso rischio di contaminazione; • rifiuti a basso rischio di diluizione;

• rifiuti provenienti da impianti di produzione per i quali è noto il processo produttivo; • tipologie di rifiuti distinguibili e omogenei (carta, plastica, legno, imballaggi, cascami

di confezionamento, parti della demolizione di veicoli, rifiuti stabilizzati con trattamenti)

• certificazioni ambientali riconosciute del produttore; • assenza di non conformità.

In particolare, sono state prese in considerazione 4 tipologie di rifiuti: • rifiuti da impianti di stoccaggio/selezione e attività di bonifica; • rifiuti allo stato fangoso;

• rifiuti da impianti di produzione;

• tipologie di rifiuti distinguibili e omogenei;

cui è stato assegnato un punteggio di partenza sulla base del rischio associata alla tipologia di rifiuto stessa.

Per ogni categoria di rifiuto individuata sono elencati una serie di fattori di rischio a cui corrisponde un punteggio pesato in funzione dell’importanza del fattore preso in considerazione.

La somma del punteggio di partenza e dei punteggi assegnati ad ogni singolo fattore, restituisce un valore che permette di classificare il rifiuto in base al rischio ad esso associato e di determinarne la frequenza di campionamento, secondo quanto riportato in tabella 3.9

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Tabella 3.8 – Valutazione di rischio per la classificazione dei rifiuti

1 – rifiuti provenienti da impianti di stoccaggio/selezione e attività di bonifica (miscugli,

fanghi, terreni di bonifica) si no n.a.*

Produttore noto 0 +1

Certificazione ISO 14001 del produttore 0 +1

Registrazione EMAS del produttore -1 0

Processo produttivo noto 0 +2

Tipologia di rifiuto già conferita in precedenza 0 +1

Rifiuto dalle caratteristiche note 0 +2

Rifiuto a basso rischio di contaminazione e/o diluizione 0 +1

Vicinanza di alcuni parametri analizzati al limite autorizzato +4 0

Presenza di non conformità e/o carichi respinti +4 0

Eventuali informazioni sulla condotta del cliente +4 0

Quantità rifiuti conferiti nel bimestre antecedente < 500 tonn. -1 0 PUNTEGGIO DI PARTENZA: 9

PUNTEGGIO TOTALE 2 – rifiuti allo stato fangoso (fanghi da impianti di depurazione, morchie di verniciatura,

ceneri/scorie e terreni inquinati) si no n.a.*

Produttore noto 0 +1

Certificazione ISO 14001 del produttore 0 +1

Registrazione EMAS del produttore -1 0

Processo produttivo noto 0 +2

Tipologia di rifiuto già conferita in precedenza 0 +1

Rifiuto dalle caratteristiche note 0 +2

Rifiuto a basso rischio di contaminazione e/o diluizione 0 +1

Vicinanza di alcuni parametri analizzati al limite autorizzato +4 0

Presenza di non conformità e/o carichi respinti +4 0

Eventuali informazioni sulla condotta del cliente +4 0

Quantità rifiuti conferiti nel bimestre antecedente < 300 tonn. -1 0 PUNTEGGIO DI PARTENZA: 5

PUNTEGGIO TOTALE

3 – rifiuti provenienti da impianti di produzione si no n.a.*

Produttore noto 0 +1

Certificazione ISO 14001 del produttore 0 +1

Registrazione EMAS del produttore -1 0

Processo produttivo noto 0 +2

Tipologia di rifiuto già conferita in precedenza 0 +1

Rifiuto dalle caratteristiche note 0 +2

Rifiuto a basso rischio di contaminazione e/o diluizione 0 +1

Vicinanza di alcuni parametri analizzati al limite autorizzato +4 0

Presenza di non conformità e/o carichi respinti +4 0

Eventuali informazioni sulla condotta del cliente +4 0

Quantità rifiuti conferiti nel bimestre antecedente < 300 tonn. -1 0 PUNTEGGIO DI PARTENZA: 5

PUNTEGGIO TOTALE 4 – tipologie di rifiuti distinguibili e omogenei (carta, plastica, legno, imballaggi,

cascami di confezionamento, parti della demolizione di veicoli, rifiuti stabilizzati con trattamenti)

Si no n.a.*

Produttore noto 0 +1

Certificazione ISO 14001 del produttore 0 +1

Registrazione EMAS del produttore -1 0

Processo produttivo noto 0 +2

Tipologia di rifiuto già conferita in precedenza 0 +1

Rifiuto dalle caratteristiche note 0 +2

Rifiuto a basso rischio di contaminazione e/o diluizione 0 +1

Vicinanza di alcuni parametri analizzati al limite autorizzato +4 0

Presenza di non conformità e/o carichi respinti +4 0

Eventuali informazioni sulla condotta del cliente +4 0

PUNTEGGIO DI PARTENZA: 1

PUNTEGGIO TOTALE

(*) n.a. = non applicabile

(14)

Tabella 3.9 – Determinazione della frequenza dei campionamenti in base alla classe di rischio

PUNTEGGIO TOTALE

CLASSE DI RISCHIO ASSOCIATA AL RIFIUTO FREQUENZA DEI CAMPIONAMENTI > 17 V Ad ogni conferimento 13 - 16 IV Settimanale 9 - 12 III Quindicinale 5 - 8 II Mensile 1 - 4 I Bimestrale

Figura

Tabella 3.1 – Totale rifiuti conferiti in discarica (periodo 1999-2006)  ANNO  TOTALE RIFIUTI CONFERITI (tonn.)
Tabella 3.2– Specifiche per la programmazione dei campionamenti
Tabella 3.9 – Determinazione della frequenza dei campionamenti in base alla classe di rischio

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