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CONCLUSIONI: Il settore MICE è un settore che, in una logica di marketing territoriale, muove tutto un territorio con una

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Academic year: 2021

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CONCLUSIONI:

Il settore MICE è un settore che, in una logica di marketing territoriale, muove tutto un territorio con una ricaduta che non è solo sull'industria turistica (o costellazione turistica), in senso stretto, o sull'economia, ma impatta sulla società, sulla cultura.

L’industria congressuale e degli eventi aggregativi è uno dei settori portanti del turismo italiano; è un grande sistema che comprende attività, infrastrutture, servizi e rilevanti investimenti di capitale, oltre a una estesa rete imprenditoriale e professionale.

Con la globalizzazione e l’innalzamento del livello culturale generale, aumenta l’esigenza di cultura, di scambi culturali, di testimonianze scientifiche e tutto ciò si fa attraverso i congressi che sono il completamento di un sistema di interrelazione scientifica e culturale, di conseguenza i congressi svolgono un ruolo importante anche per l’elevazione culturale dei vari comparti professionali e culturali e scientifici nel mondo, e il suo ruolo è anche culturale, non solo economico

Il fenomeno congressuale può contribuire ad elevare l’immagine del Paese Italia in termini di efficienza, produttività e innovazione tecnologica; occorrono programmi d’investimento nelle strutture congressuali ad elevata capacità e tecnologicamente attrezzati:due o tre poli di eccellenza che concorrano a diffondere su tutto il territorio una serie di ulteriori occasioni di incontro, rispondenti alle caratteristiche, qualità ed attrattività che alcune città hanno.I grandi congressi possono trovare risposta nelle realtà delle grandi città, mentre nelle piccole città è presente quella articolazione di offerta che consente di intercettare congressi di minori dimensioni, e quindi ci sono opportunità per dimensioni di domanda diverse con risposte di offerta del territorio diverse e di qualità

La destinazione Italia presenta peculiarità quali complessità, ricchezza, ma anche fragilità e delicatezza dell’ambiente naturale e sociale, del paesaggio, dei numerosi centri storici, del suo immenso patrimonio artistico e archeologico; di conseguenza, più che inseguire le esigenze dei grandi numeri(la mancanza di grandi strutture ricettive in grado di soddisfare le esigenze del turismo di massa),l’Italia deve puntare a una domanda compatibile con queste realtà, più alla qualità che alla quantità, anche se ciò non significa che non bisogna realizzare le grandi infrastrutture necessarie per rendere in generale più competitivo il sistema Italia.

Per quanto riguarda il segmento congressuale, prima di pensare a costruire megacentri-congressi, per far competere l’Italia con altri paesi più dotati di tali infrastrutture, occorre valutare la loro localizzazione, non solo dal punto di vista logistico ma anche dell’impatto sul territorio, tenendo anche conto della loro sostenibilità economica sotto l’assetto dell’investimento e della gestione

.Investimento e gestione devono essere valutati anche in relazione alla dimensione dei congressi, valutando le dimensioni e la quantità di quelli internazionali per vagliare quanti di questi potrebbero essere ospitati avendo centri congressi adeguati, e comunque che è più sostenibile, anche economicamente, valorizzare e usare l’enorme patrimonio di ville, castelli e palazzi storici, di cui sono ricche quasi tutte le località italiane, puntando su una domanda congressuale di più alto profilo qualitativo e culturale.

Ciò su cui può contare il turismo congressuale italiano sono i beni architettonici,le dimore storiche.L’edificio storico artistico che certamente deve essere recuperato e fruito con interventi cauti, può essere un elemento di made in Italy di grandissimo valore, anche per valorizzare sale, saloni, splendidi palazzi inseriti in un contesto urbano.

La programmazione deve tenere fermo l’obiettivo del turismo sostenibile e in questo senso gli enti pubblici, insieme ai privati hanno un ruolo fondamentale. Urbanistica, politiche culturali sono legate fortemente alle politiche turistiche. Il turismo in generale va per vedere delle cose, il turismo congressuale per vedere persone, è una tipologia di turismo che ha per finalità l’incontro e quindi è molto importante rendere accogliente tale incontro ( e ciò nella programmazione delle sedi congressuali va tenuto in considerazione) e permette di unire all’incontro di persone anche la visita di cose di eccellenza.

La frammentarietà e le piccole dimensioni dell’impresa congressuale italiana possono diventare vincenti, se si stimolano aggregazioni volontarie di organismi a carattere omogeneo. A tal proposito i CB locali hanno un ruolo positivo nel promuovere questo coordinamento ed integrazione dei fattori che stanno alla base dell’offerta congressuale. Nella logica di “filiera congressuale” sopra descritta il C. B. diviene il fattore primario di coordinamento dell’offerta rappresenta il territorio, aggrega le principali componenti dell’offerta turistica congressuale, si pone come punto di incontro tra domanda eofferta. Al C.B. può, inoltre venire assegnato il compito di veicolare l’immagine di una destinazione per trainare lo sviluppo del turismo congressuale.

Esso può agire sia a livello nazionale (diffonde l’immagine del Paese nel suo complesso)che territoriale (promuove grandi città, aree omogenee o anche piccole ma significative località).In diverse esperienze estere la presenza di un’efficiente C.B. è risultata essere un fattore chiave per l’ottenimento del successo nel mercato del settore.

Vanno quindi sostenuti e diffusi i CB territoriali, in proporzione ed in relazione al tipo di offerta strutturale che possono offrire, che compartecipi ad un panorama articolato quale quello turistico, possono contribuire a supportare l’attrattiva della destinazione valorizzando ulteriormente le tante e diffuse risorse artistiche, culturali e storiche italiane. La nascita di Italia for events sta a dimostrare come l’offerta congressuale si stia muovendo nella direzione della massima coopeazione per accelerare un progetto di promozione; per ottenere i risultati vanno però cercate e stimolate le aggregazioni sul territorio in quanto il vero prodotto congressuale è il territorio nella sua implicita interazione con l’urbanistica, la viabilità e i trasporti, l’ambiente, i beni culturali.

Sta agli enti locali (Camere di commercio, CB,..)proporre obiettivi comuni alle imprese ed alle imprese fare investimenti per elevare la qualità delle strutture, della professionalità, con un uso sempre più apprezzabile delle tecnologie.

In Italia, per anni, la promozione congressuale è stata affidata ad una generica promozione turistica portata avanti da vari enti pubblici, nazionali, regionali, talvolta anche locali.Esiste poi l’attività di promozione e di marketing svolta dai singoli operatori, siano essi palazzi di congressi, PCO, strutture alberghiere.Una promozione affidata a un singolo non sarà mai integrata, coordinata ed efficace come quella di un CB, per questo è importante la creazione di CBterritoriali e di un CB nazionale..

Il mercato del turismo congressuale, inoltre, si integra molto bene con gli altri mercati (e quindi con i relativi segmenti di domanda) che caratterizzano il settore turistico, generando forti economie di scala e contribuendo a determinare la competitività dell’area/bacino interessati. Si pensi, ad esempio, alle diverse possibili integrazioni e sinergie che si vengono a creare tra il turismo congressuale e quello culturale, balneare, montano e d’affari; ne consegue che il rafforzamento strategico indotto da questo segmento turistico è funzione del numero e del tipo di risorse presenti nell’area e dell’efficienza del sistema dell’offerta .

In conclusione, un elevato livello di professionalità da parte degli operatori, grazie all’adozione generalizzata dei sistemi di qualità certificata, un innalzamento del livello di formazione, l’adeguamento della legislazione, l’istituzione di Convention Bureaux

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comprensoriali e la creazione di un portale esclusivamente dedicato al turismo congressuale italiano possono essere considerati i punti di partenza per far approdare l’Italia dei congressi alla conquista del mercato mondiale

Gli investimenti necessari devono essere quindi orientati in tre direzioni: ►· ospitalità: palazzi dei congressi e ricettività

►· formazione del personale e investimento in capitale umano ►· comunicazione e commercializzazione

Occorre sviluppare una strategia di sviluppo basata sui seguenti punti di attenzione:

-qualità: l’introduzione di un marchio di qualità per la gestione dei servizi turistici e congressuali è indispensabile per l’adeguamento delle prestazioni alle esigenze dell’utenza

-aggregazione: per superare il limite strutturale della dimensione medio-piccola delle imprese-risorse di interesse turistico e congressuale italiane, dagli hotel ai musei,occorre incoraggiare politiche di aggregazione e di cooperazione per la realizzazione di reti di servizi , l’innovazione tecnologica e la commercializzazione

-prodotto-sistema: i modelli attuali di consumo turistico sempre più si muovono su di un continuum tra elementi culturali e servizi di leisure e di intrattenimento, premiando i sistemi di offerta capaci di organizzare e proporre un mix di elementi di attrattiva: non basta che i tasselli che compongono l’offerta turistica riescano a rispondere singolarmente alle esigenze dei consumatori, ma è necessario che vengano connessi in modo da costruire un prodotto globale

-attenzione alla soddisfazione della clientela:la trasparenza, la professionalità, la completa disponibilità e la ricerca continua della soddisfazione delle esigenze di specifici segmenti di domanda sono oggi le uniche vie percorribili dagli operatori del settore turistico e congressuale per creare nuovo turismo e vincere la concorrenza di località alternative

-visibilità e accessibilità del prodotto: il turista non decide più solo sulla base della destinazione; vuole sapere subito i servizi di cui potrà fruire, i prezzi, le condizioni, le modalità d’acquisto, per poi confrontare questi fattori con quelli di altre proposte. Viceversa, nelle massicce azioni promozionali svolte tradizionalmente a favore dei territori, il grande assente sembra essere spesso il prodotto: si diffonde infatti la conoscenza delle risorse(beni, musei, parchi, itinerari,..) ma poi non si forniscono gli strumenti, anche solo informativi, perchè venga agevolato il processo d’acquisto del prodotto(orari di accesso, costo del biglietto, modalità di prenotazione di servizi guida, mezzi pubblici di collegamento,..

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