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Concorso composizione commissione: ultime sentenze

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Concorso composizione commissione: ultime sentenze

Autore: Redazione | 01/11/2021

La procedura concorsuale e la necessità della sua ripetizione; le commissioni giudicatrici dei concorsi pubblici e la contestazione della legittimità; il divieto per i commissari di aver svolto attività di preparazione al concorso.

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La stabilità della composizione della commissione giudicatrice di un concorso

Per garantire la parità tra i candidati, la coerenza del punteggio e l’obiettività della valutazione, la commissione giudicatrice deve assicurare che i criteri di valutazione siano applicati in maniera coerente a tutti i candidati, garantendo, in particolare, la stabilità della sua composizione. Tale obbligo è particolarmente vincolante per quanto riguarda le prove orali, come quelle di cui trattasi nella presente controversia, giacché tali prove sono per natura meno uniformate rispetto alle prove scritte.

Nel caso di specie è mancato un nucleo comune di esaminatori che avesse valutato una percentuale sufficientemente significativa di candidati; quindi l’inosservanza da parte della commissione giudicatrice della stabilità della sua composizione costituisce una violazione delle forme sostanziali che deve comportare l’annullamento della decisione impugnata.

Tribunale I grado UE sez. IV, 13/01/2021, n.548

Contestazione della composizione della Commissione giudicatrice

La contestazione della composizione della Commissione giudicatrice di un concorso – fatta eccezione per i casi di macroscopica incompetenza tecnica dei suoi componenti o di palese conflitto di interessi – se non dedotta nei termini decorrenti dalla partecipazione al concorso o dalla piena conoscenza dell’atto di nomina, è ammissibile successivamente solo se corredata da un’adeguata prospettazione circa la concreta ed effettiva incidenza negativa di tale composizione sulla valutazione delle prove o, comunque, sull’esito complessivamente ingiusto della procedura.

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. II, 07/01/2021, n.102

Prova del pregiudizio subito

Colui che contesta la legittimità della composizione di una Commissione di

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concorso, non è tenuto a dimostrare lo specifico pregiudizio derivante da tale vizio, considerato che questo, laddove effettivamente sussistente, determina il travolgimento dell’intera procedura concorsuale e la necessità di sua ripetizione.

Consiglio di Stato sez. V, 23/12/2020, n.8269

Vizio di illegittima composizione della Commissione esaminatrice

Il vizio di illegittima composizione della Commissione esaminatrice involge la legittima attribuzione del potere ad un organo collegiale che, in ragione dell’illegittima composizione dello stesso, non è legittimato ad esercitare tale potere.

T.A.R. Trento, (Trentino-Alto Adige) sez. I, 27/10/2020, n.180

Competenze della commissione di concorso

In materia di procedura concorsuale per l’assunzione di dirigenti medici del servizio sanitario nazionale, le « specifiche competenze » richieste per la composizione della Commissione d’esame si riferiscono alla Commissione nel suo insieme, e non ai singoli componenti, specie laddove la procedura concorsuale miri alla selezione di medici da inserire nell’ambito di un progetto multidisciplinare, implicante competenze specialistiche diverse da reclutare nell’ambito della medesima procedura.

Consiglio di Stato sez. III, 21/10/2020, n.6366

Commissione di concorso: quando la composizione è illegittima?

La composizione della commissione di concorso deve ritenersi illegittima quando, pur rispettosa del regolamento di Ateneo, risulti in contrasto con le indicazioni del Piano nazionale anticorruzione e del successivo atto di indirizzo ministeriale. Tale

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conclusione discende dall’art. 1, comma 3, della legge n. 190/2012, che, consentendo ad Anac l’annullamento d’ufficio di comportamenti o atti contrastanti con i piani e le regole sulla trasparenza, presuppone l’illegittimità del provvedimento da rimuovere, fungendo in sostanza da norma interposta.

T.A.R. Genova, (Liguria) sez. I, 11/05/2020, n.285

Principio di conservazione degli atti

Il procedimento amministrativo e, in particolare, un concorso pubblico o un esame, si fonda sul principio di conservazione degli atti. Un effetto completamente caducante può derivare solo dall’accertata illegittimità degli atti compiuti all’inizio del procedimento stesso, quale l’illegittima composizione della commissione esaminatrice. In base al principio di conservazione dei valori giuridici, infatti, il riesame di legittimità della posizione di taluno dei membri della commissione di esame non si riflette, in via derivata e consequenziale, sulla validità della composizione dell’intero organo collegiale.

Consiglio di Stato sez. VI, 08/04/2020, n.2325

Pregiudizio derivante dal vizio

Colui che contesta la legittimità della composizione di una Commissione di concorso, non è tenuto a dimostrare lo specifico pregiudizio derivante da tale vizio, considerato che questo, laddove effettivamente sussistente, determina il travolgimento dell’intera procedura concorsuale e la necessità di sua ripetizione.

Consiglio di Stato sez. VI, 24/07/2019, n.5239

Composizione della Commissione d’esame: criteri di scelta

Nella formazione delle Commissioni di concorso il carattere esclusivamente tecnico del giudizio deve risultare salvaguardato da ogni rischio di deviazione verso interessi di parte o comunque diversi da quelli propri del concorso, il cui obiettivo non può essere altro che la selezione dei candidati migliori. Tale esigenza impone che, nella composizione delle Commissioni, la presenza di tecnici o esperti —

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interni o esterni all’Amministrazione, ma in ogni caso dotati di adeguati titoli di studio e professionali rispetto alle materie oggetto di prova — debba essere, se non esclusiva, quanto meno prevalente, tale da garantire scelte finali fondate sull’applicazione di parametri neutrali e determinate solo dalla valutazione delle attitudini e della preparazione dei candidati.

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VIII, 03/04/2019, n.1844

Composizione di commissione di concorso

Colui che contesta la legittimità della composizione di una commissione di concorso, non è tenuto a dimostrare lo specifico pregiudizio derivante da tale vizio, considerato che questo, laddove effettivamente sussistente, determina il travolgimento dell’intera procedura concorsuale e la necessità di sua ripetizione.

Consiglio di Stato sez. VI, 24/07/2019, n.5239

Commissioni esaminatrici e comitato di vigilanza

Chi contesta la legittimità della composizione di una Commissione di concorso non ha l’onere di dimostrare lo specifico pregiudizio derivante da tale vizio, atteso che questo, ove effettivamente sussistente, determina il travolgimento dell’intera procedura concorsuale e la necessità di sua ripetizione, obiettivo che ben può rilevare, sotto il profilo dell’interesse « strumentale », dal punto di vista di chi alla procedura abbia partecipato.

T.A.R. Pescara, (Abruzzo) sez. I, 22/05/2019, n.136

Concorsi a pubblici impieghi: membri della commissione

Si appalesa ingiustificata la presenza come membri della Commissione di concorso di esponenti designati dalle rappresentanze sindacali, i quali sono per definizione espressione di interessi non riconducibili a valori di carattere neutrale e distaccato;

tale componente sindacale — la cui esclusione dalle commissioni giudicatrici

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dei concorsi pubblici è stata gradualmente attuata nell’ordinamento legislativo statale fino ad essere totalmente applicata con l’art. 8, d.lg. n. 29/1993 (riprodotto dall’art. 35, d.lg. n. 165/2001) — si pone in stridente contrasto con il principio di imparzialità, ove si consideri che la designazione dei singoli rappresentanti può riguardare dipendenti di qualsiasi livello, così che può accadere che facciano parte della Commissione giudicatrice persone appartenenti a livelli inferiori rispetto a quelli dei candidati o, addirittura, soggetti direttamente interessati al passaggio di livello di cui si tratta.

T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VIII, 03/04/2019, n.1844

Non corretta composizione della commissione

La non corretta composizione di una commissione esaminatrice non integra, di per sé, un motivo di ricorso da parte del candidato non soddisfatto del risultato concorsuale, dovendo egli dimostrare, qualora decida di impugnare il risultato del concorso, che la scorretta composizione abbia influenzato l’andamento del concorso e, dunque, il suo esito negativo.

Consiglio di Stato sez. VI, 14/01/2019, n.334

La rinnovata correzione di una prova scritta concorsuale

Le cautele necessarie per garantire l’osservanza di adeguate garanzie di anonimato nel caso di nuova correzione della prova scritta comportano che: a) la nuova correzione delle prove scritte sia effettuata da una diversa commissione, integralmente rinnovata nella sua composizione; b) l’elaborato da riesaminare sia inserito fra un numero congruo di elaborati, con un minimo di dieci, estratti fra quelli redatti nell’ambito del medesimo concorso; c) sia attribuito anche a questi ultimi elaborati un proprio giudizio o punteggio, applicando le norme e i criteri all’epoca vigenti.

T.A.R. Genova, (Liguria) sez. I, 02/01/2019, n.3

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Composizione di una commissione di concorso: il vizio di legittimità

Chi contesta la legittimità della composizione di una Commissione di concorso non ha l’onere di dimostrare lo specifico pregiudizio derivante da tale vizio, atteso che questo, ove effettivamente sussistente, determina il travolgimento dell’intera procedura concorsuale e la necessità di sua ripetizione, e tale obiettivo ben può rilevare, sotto il profilo dell’interesse

“strumentale”, dal punto di vista di chi alla procedura abbia partecipato . Consiglio di Stato sez. VI, 30/07/2018, n.4673

Criterio di composizione delle commissioni e responsabilità dei dirigenti incaricati

L’ordinamento degli enti locali, nella parte in cui impone ai dirigenti di presiedere le commissioni di gara assumendo la responsabilità delle relative procedure, va inteso nel senso della sussistenza di un vero e proprio dovere per il dirigente di assumere la presidenza della commissione tutte le volte che ciò risulti dal regolamento o dallo statuto dell’ente e sia conforme al raggiungimento di obiettivi di efficienza e buon andamento.

T.A.R. Firenze, (Toscana) sez. I, 08/03/2018, n.353

Gli effetti della revoca del bando di concorso

La revoca del bando di concorso impugnato davanti al giudice amministrativo impone la declaratoria d’improcedibilità del giudizio che ha ad oggetto l’annullamento in autotutela del provvedimento di nomina della commissione del medesimo concorso pubblico per difetto di interesse alla riforma della sentenza di primo grado, dal momento che l’eventuale accoglimento del gravame non potrebbe comunque consentire la partecipazione alle successive fasi del concorso innanzi alla commissione nella sua originaria composizione.

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Consiglio di Stato sez. VI, 25/09/2017, n.4461

Divieto per i commissari delle commissioni giudicatrici

L’art. 6 comma 2, d.m. n. 96 del 23 febbraio 2016 sancisce che i presidenti e i commissari delle Commissioni giudicatrici debbano non avere svolto o svolgere, a partire dall’anno precedente alla data di indizione del concorso, attività o corsi di preparazione ai concorsi per il reclutamento del personale docente, sicchè la partecipazione, nella veste di Presidente di Commissione, di un professore che abbia svolto attività di formazione per gli insegnamenti PAS determina l’illegittima composizione della Commissione, con conseguente illegittimità “a cascata” degli atti dalla stessa emanati.

T.A.R. Roma, (Lazio) sez. III, 11/09/2017, n.9668

Il principio d’imparzialità

Ai sensi dell’art. 35, d.lg. 30 marzo 2001 n. 165, è illegittima la commissione esaminatrice di un concorso pubblico che abbia come suo componente un rappresentante sindacale, atteso che il principio d’imparzialità previsto dall’art. 97 comma 1, Cost. è destinato a riflettersi anche sulla composizione delle commissioni giudicatrici nei concorsi pubblici, in quanto organi dell’Amministrazione destinati a garantire la realizzazione di tale principio nella provvista delle persone cui affidare l’esercizio delle funzioni pubbliche.

Consiglio di Stato sez. IV, 09/06/2016, n.2464

Rapporti di collaborazione tra i componenti della commissione e il candidato

I rapporti personali di colleganza o di collaborazione tra alcuni componenti della commissione e determinati candidati ammessi alla prova orale non sono sufficienti a configurare un vizio della composizione della commissione stessa, non

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potendo le cause di incompatibilità previste dall’art. 51 (tra le quali non rientra l’appartenenza allo stesso ufficio e il rapporto di colleganza) essere oggetto di estensione analogica, in assenza di ulteriori e specifici indicatori di una situazione di particolare intensità e sistematicità, tale da dar luogo ad un vero e proprio sodalizio professionale; pertanto, la conoscenza che alcuno dei membri di una commissione di concorso abbia di un candidato, ove non ricada nelle suddette fattispecie tipiche, non implica di per sé la violazione delle regole dell’imparzialità e nemmeno il sospetto della violazione di tali regole.

Consiglio di Stato sez. III, 28/04/2016, n.1628

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