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Giornalino dell I.I.S. Cravetta - Marconi. Immagini ai tempi del Covid. non senza orgoglio, tutti coloro che hanno fattivamente

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MERCOLEDÌ | MARZO, 2021 | ANNO I | Number 1 | SAVIGLIANO EDITRICE |

Care lettrici e cari lettori, ho pensato molto a qua- le fosse il modo migliore per salutare la nascita de L’eco dell’istrice. Lo farò raccontando una storia.

A metà degli anni Novan- ta, in una città in cui una fabbrica avvelenava i cor-

pi e le acque, un profes- sore insegnava filosofia.

L’appartamento in cui viveva era una giungla abitata da libri e Vhs, da manifesti illustrati e da quadri e riproduzioni che i suoi studenti si sforza- vano di riconoscere. Tra gli scaffali delle librerie

- ne aveva montate a de- cine in tutte le stanze del bilocale – si faceva fatica a immaginare lo spazio spoglio, le pareti nude e recise da una moltitudi- ne di chiodi. Lo scenario nascosto dalla superficie dei dorsi veniva rivelato spesso, nei casi in cui la

Il saluto dell’esperto

“Il Cravetta-Marconi è una realtà dalle notevoli

potenzialità”

Giornalino dell’I.I.S. Cravetta - Marconi

Cortese Comunità Scolastica, pur essendo io un semplice “trag- hettatore” del Vostro Istituto, oltretutto in periodi complessi come i presenti, saluto con en- tusiasmo il debutto del Vostro giornalino e Vi dedico qualche parola di saluto.

Il Cravetta-Marconi è una realtà dalle note- voli potenzialità, forse oggi non completamente espresse, che ha saputo affrontare l’emergenza Covid in modo efficace, seppur in presenza delle inevitabili criticità insite in una fase tanto delicata, imperscrutabile e, oserei dire, assai magmatica.

In questi ultimi mesi la Scuola è cresciuta

sotto diversi punti di vista: dotazioni tecno- logiche (laboratori, PC, Smart Bord), procedure organizzative interne e, ciò che forse più conta, numero di iscritti ne- lle future classi prime (+ 22%). Quest’ultimo dato testimonia tanto la rinnovata capacità di ri- sultare attrattivi sui ter ritori quanto l’esistenza di ulteriori e prometten- ti margini di sviluppo, a tutt’oggi non del tutto esplorati. Ringrazio,

non senza orgoglio, tutti coloro che hanno fatti- vamente collaborato al raggiungimento di un tale e positivo esito, for- se dai più non pronosti- cato alcuni mesi orsono.

Adesso non rimane altro da fare che condurre in porto, si spera nel mi- gliore dei modi, un anno scolastico certamente sui generis, forse ancor più del precedente, e aus- picare che il Cravetta- Marconi possa trovare a settembre 2021 un Diri-

gente titolare, desidero- so di perseguire obiettivi sempre più ambiziosi.

L’orizzonte a cui tendere è certamente lo sviluppo di una re- altà scolastica capace di fornire un servizio al territorio e concreta soddisfazione ai Giovani che hanno deciso di affi- darle il loro avvenire.

Il Cravetta-Marconi mai lesinerà energie allo scopo di supportare i suoi Studenti, questo mi sento di poterlo garanti-

re senza timore di essere in futuro smentito. Con questa promessa Vi sa- luto, confidando in tempi presto migliori per noi tutti.

Il Dirigente Gianluca Moretti

In foto lo scrittore Marco Lupo

L’EC DELL’ISTRICE

Immagini ai tempi del Covid

L’ISTRICE CHE PUNGE LA FANTASIA Dice una leggenda che l’istrice scaglia i suoi aculei, come frecce, su chi lo stuzzica.

Provate a stuzzicare il nostro Istrice e lui vi pungerà:

colpirà la vostra fantasia, conquisterà il vostro cuore, divertendovi, sorprendendovi,

affascinandovi e coinvolgendovi!

segue a pagina 2

SCUOLA DI RESILIENZA

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L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021 2

Schola et Labora

conversazione e i riman- di lo avrebbero consiglia- to. Il professore invitava per un caffè alcuni degli studenti interessati alle parole e alle immagini che producono bellez- za. Le persiane verdi dell’appartamento com- parivano quando un vec- chio film stava per essere riprodotto. Mentre le ore scorrevano nella luce so- litaria di un televisore di marca tedesca, gli occhi degli studenti immaga- zzinavano a piccoli sorsi quel tesoro possibile. Po- teva accadere che la ma- linconia di Buster Kea- ton incrociasse la barba di Tolstoj, che un verso di Rimbaud servisse da chiave per leggere un pezzo di Kapuscinski. In quei lunghi pomeriggi, mentre la città respirava i veleni della fabbrica, un gruppo di lettrici e lettori si trasformò in una reda- zione.

Il professore dirigeva un’orchestra molto fra- gile e insicura. All’inizio i suoni e le parole usciva- no con fatica, senza ar- monia. Leggere, rilegge- re, correggere, riscrivere.

Chiedere e dare opinio- ni. Confronto e scontro, anche duro, sulla scelta delle parole, sul ritmo spezzato di alcune frasi.

Gli sforzi diedero frutti abbondanti e gli studen- ti impararono a galleg- giare con le loro gambe.

Le dita davano sfogo ai turbamenti, alle incer- tezze. Quando i dubbi bloccavano la pagina, gli studenti sapevano di do- ver seguire una bussola, l’unica possibile: le voci di chi li aveva preceduti.

Questa storia potreb- be essere ambientata in qualsiasi luogo del piane- ta, negli anni di cui siamo testimoni e nei decenni in cui non eravamo anco- ra nati.

So che in questo primo numero comparirà uno speciale dedicato al set- tecentenario di Dante Alighieri. Da molti anni, quando rileggo i suoi

“IL GRIDO” DI MORESCO:

MIGLIORIAMO L’ESISTENTE!

Con altri studenti del Cravetta-Marconi, ab- biamo preso parte insie- me ad alcune professo- resse a tre incontri con lo scrittore Antonio Mo- resco nel corso del 2020, nell’ambito del progetto

“Adotta uno scrittore”.

Durante i meeting abbia- mo avuto l’occasione di interagire con l’autore, attraverso domande ri- guardanti i suoi libri, come ad esempio il ‘’Gri- do’’ e ‘’Chisciotte’’; ci sia- mo con lui confrontati sulla poetica di alcuni letterati italiani, tra cui Leopardi, e abbiamo ap- profondito svariati argo- menti, come l’infanzia dell’autore ed il suo rapporto con la scuola, l’importanza della figura femminile, la pandemia, il degrado della società e il Male.

A nostro parere, i discor- si più interessanti sono stati quelli sulla figura femminile, che per il poeta è una figura im- mancabile ed insostitui-

bile nella società, ed il Male, che s’insinua nelle persone, portando que ste all’autodistruzione e il mondo alla catastrofe.

Speriamo che anche altri allievi in futuro possa- no avere l’opportunità che abbiamo avuto noi di confrontarsi con uno scrittore, possibilmente in presenza e non attra- verso uno schermo.

versi, ripenso al pro- fessore e al tesoro che sembrava irraggiungibi- le: fare della lingua un ponte.

“Ripenso al professore e al tesoro che sembrava irraggiungibile: fare della

lingua un ponte”

Sofia Aguzzi, Annalisa Berge- se, Luca Sandrone, 5A TGC

PROFESSIONE FUTURA

Nei mesi di febbraio e marzo, nell’ambito del P.C.T.O, il Dipartimento di “Grafi- ca e comunicazione” ha ideato quattro incontri con ex allievi, usciti dalla nostra scuola, operanti oggi nel campo della comunicazione, dal web alla fotografia, dalla grafica tradizionale all’editoria.

Queste storie hanno rappresentato un’importante opportunità per i ragazzi del le classi quarte e quelli della quinta del corso Tecnico della Grafica e Comuni- cazione, perché hanno permesso loro di conoscere i diversi aspetti della realtà professionale autonoma e di cogliere le complessità da affrontare per entrare nel mondo del lavoro. Gli ex allievi intervenuti sono Giorgio Mondino (STUDIO ESTROVERSO - Saluzzo), Paolo Barge (libero professionista/STAMPATELLO – Roreto), Diego Di Tullio (JAGOD DESIGN) e Danilo Blangetti (ACD (Adver- tising Comunication Design) – Mondovì).

Bruno Maida, Professore CONFRONTI CHE RIESCONO!

«Ieri ho raccon- tato ai ragazzi e alle ragazze dell’Istituto tecnico e profes- sionale Cravetta- Marconi di Savi- gliano la condizione dell’infanzia in Italia durante la perse- cuzione razziale e la Shoah. Poi per un’ora e mezza abbiamo discusso e le loro do- mande, tutte intelli- genti e appassionate, sono state per me un

balsamo. Li volevo semplicemente rin- graziare». Questo il pensiero postato su Facebook dal pro- fessor Bruno Maida il 16 gennaio scorso, dopo l’incontro con le classi quinte e al- cune insegnanti di Lettere in occasione della Giornata della Memoria. La nostra risposta è stata la se- guente: «Siamo noi a doverla ringraziare!

Le ore con lei ci han- no ricaricato di entu- siasmo. Questa è la scuola che vogliamo, in presenza o onli- ne, dove si ragiona e

ci si confronta, non ci si volta dall’altra parte. È questa la Storia che vogliamo, quella dei valori, che lei ha condiviso con noi come uomo pri- ma che come storico, e non quella che si riduce ad un accu- mulo di conoscenze.

Con buona pace di

noi docenti, questo

incontro è stato sa-

lutato da uno degli

studenti come “la

lezione più bella e

interessante” nei

suoi 19 anni!»

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ni, che vi protegga sempre e che vi aiuti durante le interrogazioni o i compiti scritti. Non dimenticatelo mai, non dimenticate mai il nostro gigante buono Gregory.

Come i tuoi genitori sanno, Gregory, di te ab- biamo apprezzato il garbo e la pacatezza, la tua capacità di ascoltare e di portare a termine un compito.

Abbiamo imparato a leggere nei tuoi sguardi la soddisfazione per un obiettivo raggiunto e, nei tuoi sorrisi discreti, l’idea che la scuola è impor- tante, ma non è tutto.

Ci hai resi partecipi, con moderazione, delle tue passioni. Hai saputo coltivare amicizie, anche profonde, e tessere legami all’insegna del ri- spetto.

Nella tua compostezza, la freschezza di un’intelligenza lucida capace di progettare e di creare. Questo tuo essere, Gregory, rimane con noi e con i tuoi compagni.

Ne facciamo tesoro tutti quanti.

stra vita i vostri genito- ri, non vergognatevi di chiedere consigli, di rac- contare le vostre paure, le vostre emozioni. Loro sono lì per questo, vivo- no in funzione vostra e vivono per potervi essere di aiuto.

Innamoratevi, soffrite per amore, ma vivete il tutto sempre e comun- que al cento per cento;

studiate non per i vostri genitori, per renderli fie- ri di voi, perché loro sono già fieri di voi come noi lo siamo del nostro piccolo gigante buono Gregory, ma esclusivamente per voi stessi.

Gli studi fino alle scuole medie sono un percorso che tutti abbiamo e dob- biamo obbligatoriamen- te in un modo o nell’altro fare, ma le superiori sono veramente il vostro fu- turo. Lì potreste trovare amici per tutta la vita, professori che non sono solo lì per insegnarvi ma- tematica, inglese, ecc., ma che vi ascoltano, vi consigliano, vi aiutano a capire la vita e che vi vogliono bene come a dei figli.

Adesso state per diven- tare maggiorenni, quindi usate la testa, pondera- te bene le vostre azioni, bevete ma con modera- zione, divertitevi ma con moderazione.

Gregory amava questa scuola, le materie; da las- sù segua con voi le lezio- LETTERA APERTA

I genitori non sono solo coloro che vi sgridano e vi rimproverano ma sono i vostri primi ed unici amici, che ci saranno sempre e comunque per voi. Non vergognatevi mai di dare una carezza, un abbraccio o un bacio, di dire “Ti voglio bene” ai genitori, né quando sie- te da soli con loro, né in mezzo agli amici o altre mille persone.

La vita è talmente fuga- ce che ogni momento è importantissimo e va vissuto all’istante, non aspettate di farlo il gior- no dopo perchè potreb- be non esserci un gior- no dopo. Vivete la vita momento per momento, fate ciò che sentite, che il vostro cuore vi dice. Go- detevi questa vita lunga o breve che sia e fatene partecipi i vostri geni- tori. Sognate e seguite i vostri sogni. Non pensate

“Non riuscirò mai”, ma provateci sempre! Al mio Gregory, dicevo sempre:

“Prova, non rinunciare mai, mal che vada non riesci, ma almeno un ten- tativo lo hai fatto”. Lui e voi tutti ragazzi avete timore, paura di sba- gliare, di fare una gaffe.

È normale la paura, ma dovete darle uno schiaffo in faccia e mandarla via.

Perché la paura vi taglia le ali e voi dovete volare, volare, volare con i sogni, con le idee.

Fate partecipi della vo-

L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021 3

Una targa per ricordare

Gregory Guarnieri

Schola et Labora

Giovedì 14 gennaio, il laboratorio infor- matico per eccellenza dell’Indirizzo grafico, quello interamente at- trezzato con postazioni Machintosh di ultima generazione, è stato de- dicato al diciassettenne Gregory Guarnieri, allie- vo della 4B scomparso nella frazione Rifreddo di Mondovì, nella notte tra il 29 e il 30 dicembre 2020. Presenti i genito- ri, i compagni di classe, il Dirigente Scolastico e i suoi insegnanti, una targa, costituita da un assemblaggio di parole che compagni e docenti hanno scelto per ricor- darlo e raffigurarlo, è stata posta all’ingresso del laboratorio. Durante la mattinata, la scuola inoltre ha fatto dono dei lavori di Gregory ai geni- tori, alcuni dei quali sono stati allestiti sulla parete davanti alla sua postazio- ne operativa.

Grazie a una donazione della famiglia, l’Istituto conferirà annualmente un premio in memoria di Gregory.

La Redazione

Genitori di Gregory

GLI INSEGNANTI

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4 L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021

Schola et Labora

Impressioni sui laboratori

Quando, a ridosso del le vacanze di Natale, si sono aperte di fronte a noi le porte dei labora- tori, dopo settimane di pura didattica a distan- za, abbiamo riscoperto il gusto del fare, esercitan- do attivamente le nostre competenze attraverso il dinamismo della pratica.

Sembrerà banale, ma il valore che assume per noi il laboratorio non risiede soltanto nella possibilità di acquisire delle cono- scenze sul campo; si lega anche ai vari stimoli che ci inducono a sviluppa- re la nostra curiosità, all’atmosfera di solidale cooperazione con i nostri compagni, alla sensazio- ne di soddisfazione che proviamo ogni volta in cui osserviamo di aver compiuto concretamente un’operazione che aveva- mo analizzato soltanto in teoria.

I laboratori della sede Marconi, ambienti di apprendimento pratico per noi studenti iscrit- ti all’indirizzo “Manu- tenzione ed Assistenza Tecnica”, sono stati re- centemente rinnovati negli ambienti e dotati di nuove attrezzature per lo studio delle tecnolo- gie più all’avanguardia:

da quelle pneumatiche alle oleoidrauliche, fino ad arrivare alla roboti- ca e all’ultima frontiera nell’approccio alle tec- niche di manutenzione dell’industria 4.0: quella della “Realtà aumenta- ta”. Frequentandoli po- tremo ampliare il nostro ventaglio di esperienze e saremo spronati ad affi- nare le nostre abilità con maggior entusiasmo.

Assistere alla realizza- zione di un lavoro ed effettuare in prima per- sona dei tentativi per portarlo a termine ci fa intuire la natura della nostra possibile futura carriera professiona- le, ci fornisce un valido strumento per compren-

dere meglio le nozioni tecniche assimilate du- rante le lezioni e talvolta ci stimola ad elaborare con le nostre capacità personali soluzioni a cui non saremmo giunti se ci fossimo limitati a ra- gionare per astratto. Il laboratorio diventa una sorta di specchio capace di mostrarci in manie- ra tangibile le tappe dei nostri progressi, le no

stre difficoltà e le strate- gie più adatte per supe- rarle; è uno spazio in cui l’apprendimento non è soltanto fatica ma si tra- sforma in una straordi- naria occasione di cres- cita, non solo formativa ma anche umana.

Ringraziamo quindi il Di- rigente scolastico, Prof.

Moretti, e i docenti tutti che ci hanno consentito di rientrare a scuola per

la frequenza delle lezioni laboratoriali non appena terminato il corso speci- fico sulla sicurezza.

Come scrisse John Dewey, «È soltanto nell’esperienza che una teoria può avere un si- gnificato vitale e verifica- bile».

Alcuni alunni della 4A PMA e 4B PMA

18 dicembre 2020 visita del Provveditore scolastico Maria Teresa Furci

IL PCTO IN TEMPO DI PANDEMIA

Le classi quinte del percorso sanitario e dell’assistenza sociale, nei mesi di novembre, dicembre e febbraio, hanno incontrato su Meet alcuni rappresen- tanti di associazioni ed enti, al fine di integrare e approfondire specifiche tematiche concernenti le materie di indirizzo.

A partire dal 25 novem- bre, Giornata internazio-

nale contro la violenza sulle donne, hanno avu- to luogo gli incontri con Petra Senesi, psicologa, e Adonella Fiorito, pre- sidente dell’associazione

“Mai + sole” di Savi- gliano. Le due volonta- rie, con professionalità e grande disponibilità, hanno illustrato le atti- vità che l’associazione svolge per prevenire e contrastare la violenza di genere con particolare attenzione al supporto fornito alle donne vittime di violenza.

L’11 dicembre, altrettan-

to significativo è stato l’incontro con i volontari dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Cuneo, che, attiva dal 1946, è impegnata nel promuovere e favorire la più completa autonomia delle persone non veden- ti o ipovedenti in tutti gli ambiti della vita indivi- duale e di relazione.

Il 14 ed il 21 dicembre la dottoressa Carta, per conto del servizio Infor- magiovani, ha introdotto noi allievi nel mondo dell- le Cooperative, dando spunti interessanti sul

piano dell’impresa.

Allo stesso modo, il 18 dicembre, i referenti pro- vinciali ci hanno dischiu- so le porte del mondo di Confindustria.

Last but not least, lune- dì 8 febbraio, l’ADMO (Associazione Donato- ri di Midollo), L’AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Or- gani, Tessuti e Cellule) e il GASM (Gruppo Au- tonomo Sangue Mon- bracco) hanno fornito, attraverso testimonianze in diretta, informazioni e chiarimenti in merito al

bisogno e alle procedure dell’essere “donatori”.

Questi incontri di PCTO sono stati particolarmen- te formativi, ci hanno offerto diversi spunti di riflessione e costitui- ranno, ne son certa, una cospicua risorsa per affrontare in modo più consapevole il nostro fu- turo.

Denise Bruno, 5A PSS

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CIAK,

SI VEDE!

L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021 5

DOPO 70 ANNI DI CAPOLAVORI, EAST- WOOD HA ANCORA DA DARE

Clint Eastwood è un attore, regista, pro- duttore cinematografico e compositore statuni- tense. Ma tutto questo non basta per descrivere il “ragazzino” di quasi 91 anni, che a fine gen- naio ha annunciato l’uscita entro l’anno della sua nuova pellicola, Cry Macho, un “ritorno all’ovile” data l’ambientazione neo-western.

Il genere è quello con cui la star di Hollywood si è fatto conoscere dal grande pubblico negli anni ’60 (da vedere tutta la trilogia del dollaro di Sergio Leone!). Difficile riassumere i 70 anni di carriera di Eastwood: l’ex ragazzo povero di San Francisco, diventato una celebrità per caso, ora vanta un palmares con 5 Oscar (2 per la mi- glior regia, 2 come miglior film e 1 alla memoria Irving G. Thalberg), 1 Premio César, 6 Golden Globe e 4 David di Donatello. Menzioni d’onore vanno riservate a dei film che, con il loro con- tenuto profondo e drammatico, sono entrati nell’immaginario collettivo: Fuga da Alcatraz (1979) sulle violazioni dei diritti umani in carce- re, tema purtroppo ancora attuale; Gran Torino (2008), che, attraverso il vissuto di un reduce, critica la guerra e la volontà di prevaricazione su persone indipendenti e libere; Million Dollar Baby (2004), dedicato al mondo della boxe con riflessioni sulla religione e sui rapporti tra ge- nitori e figli; I ponti di Madison County (1995), in cui due magistrali Eastwood e Meryl Streep ci dimostrano che non sempre l’amore basta.

E ancora The mule (2018), American Sniper (2014), Mystic River (2003), Invictus (2009, su Nelson Mandela). Datemi retta, se non li avete visti, recuperateli tutti! Io spero, covid permet- tendo, di potermi gustare Cry Macho al cinema.

5 GIORNI FUORI, regia di R. Flack e A. Bo- den, 2010, 109 min.

5 giorni fuori è un film drammatico uscito nel 2010. Il protagonista è il 16enne Greg, un ragazzo dall’animo profondo che ha paura del futuro e non si sente all’altezza di vivere la vita in tutti i suoi aspetti. Il ragazzo, in preda a pen- sieri suicidi, riesce a farsi accettare in una casa di cura per una prova di 5 giorni, inconsapevo- le di essere in procinto di vivere un’avventura che, per quanto breve, gli cambierà per sempre la vita. Il lungometraggio tratta temi come la depressione e il suicidio con straordinaria de- licatezza, quasi con spensieratezza oserei dire, una spensieratezza che Greg conquista ac- corgendosi di quante bellezze e soddisfazioni l’esistere possa offrire, che siano azioni banali e ordinarie come respirare e saltare, oppure fare del volontariato, andare al mare, ecc. Greg vive ogni singolo giorno.

È un film che parla un linguaggio universa- le: adatto agli adolescenti, ma anche agli adulti che hanno maggiore esperienza di vita. Il film cita la “Preghiera della serenità” di Reinold Nie- buhr (teologo tedesco), consigliando di “Trova- re la forza per cambiare quello che possiamo cambiare, avere coraggio nell’accettare che al- cune cose non possiamo cambiarle e trovare la saggezza per capire la differenza” .

Personalmente, dopo averci riflettuto, mi sorge una domanda: le persone che soffrono come Greg, alcune delle persone raccontate in questo film, sono veramente malate oppure si pongono delle domande che non tutti si fanno?

Se fosse così, queste domande dovremmo far- cele tutti?

SUL PIU’ BELLO, regia di A. Filippi, 2020, 87 min. Recentemente ho letto un libro mol- to interessante, che in questi mesi è diventato anche un film. Il titolo è “Sul più bello” e narra la storia di una ragazza orfana, Marta, che vive con due suoi amici e combatte fin dalla nascita contro la fibrosi cistica, una malattia genetica che le rende la vita molto complicata.

Marta, nonostante tutto, è una ragazza sola- re, con grande voglia di vivere e sempre pronta a far sorridere chi le sta accanto. Vuole occu- pare al meglio il suo tempo e portare a termine un grande desiderio: conquistare un bellissimo ragazzo di cui si è innamorata, Arturo.

Sembra un sogno impossibile da realizzare, ma Arturo scoprirà la bellissima persona che è Marta e si innamorerà di lei, non la lascerà sola, determinato a combattere e vincere contro il poco tempo che avranno a disposizione.

La storia è ambientata a Torino. Consiglio il film, perché molto toccante, ironico e deli- cato. La storia di Marta può farci riflettere su quanto sia importante apprezzare la nostra vita, godercela fino in fondo. Valorizzare i ri- cordi, i momenti, e non dare nulla per sconta- to. Troppe volte dimentichiamo quanto siamo fortunati ad essere in salute. La protagonista ci insegna questo, a dare valore a noi stessi, a chi amiamo, al tempo, perché spesso la sfortuna colpisce e potremmo non vivere la nostra vita come vorremmo e il tempo potrebbe giocare contro di noi. La cosa più bella è riuscire a non perdere il sorriso, la forza, l’amore per la vita, come ha fatto la protagonista. Ma abbiamo an- che un’altra grande ricchezza: avere accanto chi amiamo. In questo modo siamo più forti e non siamo soli.

Alessandro Meinero, 5A Stefano De Girolamo, 5A

Micaela Audero, 5A PSS Miglior Articolo

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Handmade

6 L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021

#tabuibaladin

Nel mese di dicem- bre, la nostra classe 4 A dell’indirizzo grafico ha partecipato a un concor- so per la nota birreria Ba- ladin esteso a chiunque volesse partecipare.

Il bando consisteva nel progettare un’etichetta a edizione limitata, in- tegrando la promozione della nuova applicazio- ne TabUi, creata da un gruppo di cuneesi per fa conoscere il territorio, partendo dalle panchine giganti presenti sulle col

Tra i numerosi progetti a cui ha aderito il nostro istituto quest’anno, c’è Erasmus+ “Mixing and EnrichingUs”, che ha coinvolto le classi quarte e quinte del corso grafico e alcune sezioni di nume- rose scuole europee. Pre- vedeva la creazione di un logo e di una mascotte, che richiamassero il tema proposto: “Mixing and enrichingus. Learning from ourpast to build a common future”, ovvero

“Mescolandoci ed arric- chendoci. Imparare dal nostro passato per cos-

-line intorno ad Alba fino alla sensibilizzazione su temi attuali.

Ci siamo messi al lavoro e una volta conclusa la

progettazione, con l’aiuto delle professoresse Ler- da e Saimandi, abbiamo pubblicato i prodotti realizzati sui nostri pro- fili social, con l’hastag:

#tabuibaladin.

La votazione si è svolta

truire un futuro comu- ne”.

Per quanto riguarda la creazione del logo, la progettazione è stata affi-

data a noi studenti della classe quinta, mentre la realizzazione della ma- scotte è stata affidata a quelli delle classi quarte.

I vincitori del progetto siamo risultati Giada Peirone, della 4^B TGC, ed io per quanto riguarda la progettazione del logo.

Si richiedeva un nuo- vo logo che attirasse l’attenzione dei giovani, anche attraverso colori e forme molto sempli- ci, e comprendesse la bandiera europea. Io ho

scelto di rappresentare, utilizzando molti colo- ri, alcune persone che si tengono per mano, per richiamare il tema della solidarietà; queste persone compongono la forma di una stella, con un riferimento alle stelle della bandiera europea.

È stata una soddisfazio- ne ricevere il riconosci- mento per il mio lavoro, un’esperienza importan- te, di riflessione e di crea- tività.

I contributi di tutte le scuole partecipanti si possono trovare sul sito del progetto e sono suddivisi per nazionalità.

attraverso il profilo uffi- ciale di TabUi; il lavoro che avrebbe accumulato più like si sarebbe aggiu- dicato la vittoria.

Il risultato è stato sor- prendente, in quanto il primo posto è stato rag- giunto dalla nostra com- pagna Sabrina Di Folco,

Il risultato è stato sorprendente, in quanto il primo posto è stato raggiunto dalla nostra compagna Sa- brina Di Folco”

I vincitori del pro- getto siamo risul- tati Giada Peirone, della 4^B TGC, ed io per quanto riguarda la progettazione del logo”

4A TGC

Luca Sandrone, 5A TGC

Etichetta vincitrice, Sabrina Di Folco

te trascritto il materia- le raccolto su Prezi, un software che permette di realizzare presentazioni su una tela virtuale. Nelle presentazioni abbiamo inserito prima una par- te sulla vita dell’artista e poi storie e vicissitudini riguardanti i quadri. Su

“La Dama col Licorno”

abbiamo ricercato le va- rie fasi di ristrutturazio- ne del quadro, dalle quali è emerso che prima del Licorno è probabile che potesse esserci un cane, modificato in seguito per un motivo a noi ignoto.

Su “La Muta”, invece, opera dal valore inesti- mabile, abbiamo raccon- tato la storia del furto dal palazzo ducale di Urbino, avvenuto nella notte del 6 febbraio 1975: l’opera è stata infatti rubata da ignoti, insieme ad altri dipinti (due Piero della Francesca raffiguranti la

“Flagellazione” e “Ma- donna di Senigallia”) e la polizia è riuscita a re- cuperarla solo un anno dopo.

Olimpiadi del patrimonio artistico:

Raffaello!

ANISA, l’associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte, per ce- lebrare le olimpiadi del patrimonio 2020 ha scel- to come tema la figura di Raffaello Sanzio (Urbino, 28 Marzo 1483 – Roma, 6 aprile 1520), in occa- sione del cinquecente- simo anniversario della sua morte.

Il progetto proposto con- sisteva nel descrivere attraverso una presenta- zione due tra le opere più famose di Raffaello: “La Muta” e “La Dama col Li- corno”.

Ci siamo divisi in due gruppi, in cui ognuno aveva un compito, per esempio creare delle illustrazioni grafiche oppure fare ricerche sui quadri e sulla loro storia;

abbiamo successivamen-

Giuseppe Arpaia, Pietro Lekaj, Nicolò D’Angelo, 4 ATGC

Concorso Erasmus+

‘’Mixing and Enri- chingUs’’

Mascotte di Peirano Giada

Logo scelto, Sandrone Luca

che si è guadagnata la bottiglia Magnum della birra con la propria etichetta, una bella soddisfazione! An- che atri compagni sono entrati nella classifica, aggiu- dicandosi dei premi secondari.

È stata un’esperienza importante per il nostro per- corso, perché ci ha permesso di metterci in gioco e di affrontare per la prima volta una giuria di persone esterne alla classe e alla scuola.

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Handmade

7 L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021

Illustrazione realizzata da Singh Naruka, 4A PMA Serie di illustrazioni realizzate per il contest “ioleggoperchè” dagli allievi: R. Allasia, S.

Aguzzi, A. Bergese, F. Mellano, A. Natile, M. Nigro, M. Peirone, L. Sandrone della 5A TGC.

All’interno del progetto della Fondazione CRC

“Inedite narrazioni savi- glianesi” , si è fatta stra- da l’idea di inserire in Savigliano alcune pietre d’inciampo nei luoghi che hanno segnato la vita e la fuga dalla per- secuzione nazista degli ebrei saviglianesi. Le Stolpersteine, che rap- presentano la memoria della deportazione incisa su pietra, potrebbero an- dare a costituire, secondo la proposta della profes- soressa Manuela Cosen- tino, un percorso urbano sulle tracce delle vite che sono state stravolte dalla ferocia nazi-fascista.

Il progetto di questa

Il 29 gennaio le classi terze del corso grafico hanno avuto la possi- bilità di fare un viaggio nel tempo, grazie alla dott.ssa Silvia Olivero dell’Archivio Storico di Savigliano.

La dottoressa, come un’inviata delle Iene, ci ha condotto per mano tra le vie e le piazze del la città alla ricerca del passaggio e della vestigia dell’antica comunità ebraica locale.

Abbiamo scoperto così che questa storia affas- cinante parte dal 1300 per approdare al secondo dopoguerra. Le testimo- nianze visive di questa presenza sono innume- revoli, ma solo l’occhio

“narrazione inedita” è stato accolto con entu- siasmo dalla dott.ssa Sil- via Olivero dell’Archivio storico di Savigliano, con cui si è appena conclusa una collaborazione im- portante che ha permes- so agli studenti del corso grafico di approfondire storie quotidiane, piccole e grandi, che si incrocia- no con la Storia.

esperto della direttrice dell’Archivio Storico cittadino riesce a render- le manifeste. La nostra preziosa guida è riuscita addirittura, grazie alle sue approfondite indagi- ni, a portarci nell’antica sinagoga, oggi sede del giornale locale “Il Savi- glianese”.

Quando la Storia si in- treccia con le storie riser- va sempre delle sorprese strabilianti!

INEDITE NARRAZIONI: LA PROPOSTA DELLE

“STOLPERSTEINE” VIAGGIO NEL TEMPO A SAVIGLIANO!

#ioleggoperchè

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Scripta Manent

L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021 8

POESIE (HAIKU) SULL’ADOLESCENZA,

3B TGC

Racconti

Alessia Scagliola, Ibti El Mazyani, Cecilia Bergese

Camilla Foglia e Elisabetta Cravero

Carolina Di Stefano

Chiara Galvagno

Francesco De Leo , Mattia Colosimo

Jennifer Curti, Iris Campana

Marianna Gaveglio, 5A PSS

Gabriele Giordana, 2ATGC

Nicole Janavel

Samuel Brungaj

Adolescenza un uragano pieno di conoscenza

In una esistenza chiamata adolescenza vi è sofferenza

L’adolescenza è una primavera con una sofferenza

La resilienza nell’assimilazione di conoscenza.

Adolescenza

cambiata conoscenza ora spetta a noi

In Adolescenza è fondamentale la conoscenza

È esistenza in cui persiste la sofferenza

L’adolescenza è appariscenza del corpo e incoscienza

ALLERTA DEMOCRAZIA Nel tardo pomeriggio del 6 gennaio, un gruppo di cittadini americani pro Trump si sono introdot- ti nel palazzo del Con- gresso, mentre Senatori e Deputati erano riuniti per certificare la vittoria di Joe Biden e Kamala Harris. I sostenitori del candidato sconfitto con- testavano il voto, secon- do loro manomesso. La protesta si calmerà solo dopo un paio d’ore con 5 morti e un’America sull’orlo del precipizio.

Dov’era tutta la poli- zia presente alle ma- nifestazioni dei Black Lives Matter? E perché Trump ci ha messo tan- to a “calmare le acque”?

IL DOVERE DI RICORDARE Sinceramente penso che oggi il significato che attribuiamo alla gior- nata della memoria e all’olocausto in sé abbia perso, purtroppo, un pò del suo valore.

Potrei stare qui a scrivere righe e righe sul pensiero di noi giovani, ma penso che non siano i giovani l’ostacolo principale, ma il fatto che stiano scom- parendo le testimonianze viventi.

Giorno dopo giorno, ognuna di queste testi- monianze si spegne come una fiamma in mancanza

Questo attentato alle istituzioni ha inquieta- to l’Occidente, da Heiko Maas, Ministro degli affari esteri della Ger- mania, che ha invitato a smetterla di calpestare la democrazia a Ursula Von Der Leyen, Presi- dente della Commissione europea, che ha espresso la sua fiducia nella demo- crazia e a Biden.

Un fatto così grave non era mai avvenu- to dalla proclamazione dell’indipendenza nel 1776.

In mezzo a questi “soste- nitori” di Trump erano

presenti anche mem- bri della setta cospirazioni -sta Qanon , fedelissimi dell’estrema destra su- prematista e nostalgici del nazismo.

Molti danno la colpa di questo attentato al Popu- lismo, tendenza politica oramai presente nella maggior parte degli sta- ti mondiali. Vi ricorda qualcosa l’avere un ne- mico da combattere? Se pensiamo a Trump, na- zionalista e isolazionista in politica estera, sono stati diversi i suoi nemici di turno.

Ma qual è il vero pro- blema americano? È radicato ben in fondo al territorio e alla società, in quel razzismo ancora non scomparso del tutto (guardate il film Ameri- can history x!).

Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta ad

Auschwitz, nel 2020 alla Corte Europea ha soste- nuto che nel mondo è an- cora presente il razzismo strutturale, c’è da sempre e viene a galla nei mo- menti politici più adatti, in cui è più facile “guar- dare il proprio cortile”.

Ora tocca a noi, il compi- to della mia generazione è fare in modo che non si perda il senso di demo- crazia che il passato ci ha donato, quello che è in ognuno di noi va risve- gliato o difeso.

di ossigeno. I sopravvis- suti erano e sono la pro- va vivente che l’uomo ha sbagliato in passato ed erano il simbolo di una rinascita per la storia de- lla razza umana.

Tocca a noi fare qualcosa affinché il loro dolore e la loro vita passata a lottare non siano stati vani. Se noi giovani, che qualcuno chiama “coloro che sal-

veranno il mondo e che saranno al governo”, non facciamo nulla per ricor- dare, allora l’olocausto sarà solo un altro segno di matita cancellato dal- la gomma del tempo che inesorabilmente passa.

Primo Levi ha lottato in tutti i modi per sopravvi- vere e ha narrato, o alme- no ha provato a trasmet- tere, una parte del suo dolore attraverso le pa- role. Noi potremmo pen- sare che sono solo parole e che non hanno signifi- cato, però dovrò svelarvi una dura verità: le paro- le hanno peso, talmente tanto peso che hanno smosso milioni di perso- ne e che hanno ispirato grandi artisti, politici, intellettuali a lottare per

sconfiggere il male pro- vocato dall’uomo. Primo Levi ha rivolto ai lettori una minaccia, ha usato un linguaggio crudo e senza filtri per far sì che le sua parole e la sua sto- ria restino impresse nella mente dei lettori, come in effetti avviene. Io sono sicuro che Primo Levi avrebbe voluto dimen- ticare tutto, cancellare l’enorme sofferenza, la morte che ha visto quo- tidianamente nei campi con i suoi stessi occhi, ma era compito suo parlare e far conoscere perché un simile sbaglio non capi- tasse più. Lui ha comin- ciato la corsa, adesso toc- ca a noi portarla avanti e vincerla.

“La protesta si calmerà solo dopo un paio d’ore con 5 morti e un’America

sull’orlo del precipizio”

“I sopravvissuti erano e sono la prova vivente che l’uomo ha sbagliato in passato e il simbolo della rinascita della razza

umana”

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L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021 9

Francesca Tommasiello,

2ATGC Francesca Tedesco,

5A PSS

Gianmario Franzi, 5B PMA

PRIMAVERA

Con una così corta frase iniziò tutto o forse prima ch’io il suono

ne sfiorassi; immagine d’una remota fine dall’inizio d’eteree lettere dettata.

Su una candela, e l’accesa fiamma: un forte soffio d’un tratto spira, tira cadenti

gocce a sé di cera; così quell’echeggiante richiamo l’arder estinse di quei miei pensier freddi;

vuota è la risposta alla sentenza della mia coscienza: l’assenza.

Ma inane l’ascolto rimase di fronte a quell’effimera primavera.

IL DOVERE DI RICORDARE Il 27 gennaio, giornata della memoria, è sicu- ramente un giorno im- portante e significativo per tutti noi, ma bisog- na rammentare che non finì tutto quel giorno. Lo spiega Liliana Segre nel discorso che ha tenuto al Parlamento europeo un anno fa, quando raccon- tava di aver fatto parte di un gruppo composto da più di 50.000 prigionie- ri, obbligati a condizioni fisiche e mentali disas- trose, anche dopo il 27 gennaio, cioè in quella marcia “della morte” che durò per mesi e mesi e di cui si parla pochissimo.

Di pensieri e riflessioni

RISPETTA PER TORNARE A FESTEGGIARE

Piano piano il mondo rifiorirà, ne sono sicu- ra, ritorneremo a vivere.

Come una volta.

Però ne abbiamo perse di cose, molte.

Il mio quinto anno di scuola non me lo farà ri- vivere nessuno e neanche il mio diciottesimo com- pleanno. Come anche i vostri e quelli di tutti gli altri.

I treni persi non ripasse- ranno, ma, se non comin- ceremo o continueremo ad essere responsabili, ne perderemo molti altri.

La mascherina devi in- dossarla, e metterla bene, devi lavarti le mani

frequentemente, evita di abbracciare o bacia- re gli amici, fingendo che la pandemia non ci sia o sottovalutandola.

Non festeggiare il sabato sera o un compleanno di nascosto, nel garage di casa tua o in montagna, non andare in giro per la scuola o per il paese sen- za mascherina, perché ogni volta che lo fai metti in pericolo te stesso ma anche noi e chi sta a casa tua.

Se non comprendiamo che il valore più grande è il rispetto, il mondo non sulla giornata della me-

moria ho piena la tes- ta, perché mi è difficile re stare indifferente, fredda e distaccata da- vanti a tutto quello che è successo, di fronte alle pagine nere della storia che non possono essere dimenticate, proprio per- ché disumane ed atroci.

tornerà a brillare e non ci resterà che sognarlo il futuro.

Quello che è successo non si può ripetere. Da- lla nostra memoria può nascere un domani mi- gliore.

“I treni persi non ripasseranno, ma, se non cominceremo

o continueremo ad essere responsabili, ne perderemo molti altri”

“Di pensieri e riflessioni sulla giornata della memoria ho piene la testa, perché mi è difficile

restare indifferente, fredda e distaccata davanti a ciò che è

successo.”

ALLERTA DEMOCRAZIA

RISPETTA PER TORNARE A FESTEGGIARE

IL DOVERE DI RICORDARE

Poesia sulla primavera

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Freedom!

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In Corpore Sano

10 L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021

potuto decidere il mo- mento della giornata nel quale allenarmi senza alcun vincolo e, dunque, sarebbe stata perfetta- mente compatibile con i miei impegni di lavoro e con i miei ruoli di madre e di figlia; non sarebbe stato necessario com- binare con altre perso- ne; l’abbigliamento e le scarpe, almeno inizial- mente, non avrebbero richiesto grandi esborsi economici; il gesto della corsa, poi, è connaturato nell’essere umano…

E così ho cominciato, senza grandi speranze che diventasse una “rela- zione seria”. Ho consul- tato qualche sito Inter- net, ho chiesto un paio di consigli al cugino sporti- vo e mi sono avventurata nel mondo del running.

Non è stato “amore a pri- ma vista”, ma poco per volta i kilometri sono au- mentati e la velocità si è fatta dignitosa. Purtrop- po o per fortuna nello sport sono competitiva e,

quindi, la partecipazione alle gare è stata naturale:

prima la Strasavian e le corse organizzate nelle frazioni più sperdute, poi l’approdo ai 10 km e la prima mezza maratona.

E infine la regina delle gare: la maratona.

Adesso non potrei più vi- vere senza la corsa. Per- ché?

Il piacere che provo è di- verso a seconda del mo- mento.

Nei giorni o nelle ore pre- cedent, pregusto l’uscita consultando il meteo e pensando al percorso da fare (e così scopro locali- tà mai sentite nemmeno nominare); durante la preparazione mi galva- nizza pensare che, fi- nalmente, è arrivato il momento (e la vestizione

diventa quasi un rito);

nei primi minuti la fati- ca di “spezzare il fiato” è presto sostituita da una meravigliosa sensazione di libertà (qualche volta, però, la trasformazione non avviene e son dolo- ri); durante la corsa pos- so scegliere se riflettere, concentrarmi sui tempi e sul gesto oppure ascolta- re la radio a tutto volume (o, raramente, chieder- mi chi me l’ha fatto fare di uscire a prendermi la pioggia, il vento, la neve, il caldo, l’afa, i moscerini in bocca, le maledizioni degli automobilisti); ap- pena arrivata, la soddis- fazione di aver, comun- que, portato a termine qualcosa che mi gratifica (sopratttto se mi ricor- do di fare stretching); e, sotto la doccia, le endor- fine rilasciate completa- no il quadro regalandomi un benessere naturale.

Manca ancora, però, l’aspetto più bello: par- lare della corsa con gli amici runner, con gli

amici non runner, con i colleghi di lavoro, con i conoscenti e con tutti quelli che, incautamente, ti dicono “ho saputo che corri...” e immediata- mente dopo se ne pento- no amaramente.

Pensate che figata poter- ne addirittura scrivere sul giornalino della scuo- la!

Prof.ssa Paola Barzelloni

Era, però, un pe- riodo difficile:

avevo assolutamen- te bisogno di trovare un’attività sportiva che mi permettesse di sca- ricare le tensioni”

Adesso non potrei più vivere senza la corsa”

L’aspetto più bello:

parlare della corsa con gli amici runner, con gli amici non run- ner, con i colleghi di lavoro, con i conoscen- ti, ecc...”

UNA FORREST GUMP TRA DI VOI

Quattro anni fa ho co- minciato a correre. Per- ché?

Non avevo amici invasati che volessero coinvolger- mi, non ero una cammi- natrice, non avevo ne- cessità di dimagrire, non avevo frequentato il mon- do dell’atletica leggera da giovane…

Era, però, un periodo difficile: avevo assoluta- mente bisogno di trovare un’attività sportiva che mi permettesse di scari- care le tensioni. E la cor- sa, nella mia mente, aveva tutte le caratteristiche che stavo cercando: avrei

FORREST GUMO

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In Corpore Sano

L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021 11

PAOLO NON SI PUÒ DIMENTICARE!

Il 2020 è un anno da dimenticare anche dal

punto di vista calcistico.

Oltre all’imperversare del COVID, che gravi dan- ni sia di spettacolo che economici ha arrecato al mondo del pallone, ques- to sport è stato costellato da lutti per la scomparsa di numerosi campioni:

Pietro Anastasi, Mario Corso, Pierino Prati, Die- go Armando Maradona (italiano d’adozione) e Paolo Rossi.

Tutti loro hanno lascia- to una traccia indelebile negli stadi e nei tifosi.

Per la mia giovane età, io ho potuto apprezzare le

loro gesta solo attraverso la visione di qualche raro filmato.

Quello che ho conosciuto meglio, anche se in pen- sione da anni, è stato Pao- lo Rossi. Le immagini del campionato del mondo di Spagna 1982 sono entra- te nella leggenda e, dopo quasi quarant’anni, si ri- vivono come se accades- sero ora. Nell’ultimo pe- riodo, prima che il male

incurabile lo stroncasse, Rossi si è distinto anche come ottimo commenta- tore sportivo, con analisi tecniche e umane duran- te e dopo le telecronache.

L’eterno sorriso sul suo viso nascondeva la sua età anagrafica.

Nonostante la famigerata vicenda legata al “calcio

scommesse”, che ha in- taccato la sua carriera professionale e che alla fine è risultata essere una montatura, è sempre sta- to un esempio di lealtà sportiva e di vita, a cui molti, giocatori e non, dovrebbero ispirarsi.

Grazie, Paolo!

Luca Michele Cordara, 5A PSS

“Il 2020 è stato un anno da dimenticare anche dal

punto di vista calcistico”

“L’eterno sorriso sul suo viso nascondeva la sua

età anagrafica”

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SPACE MUSIC...

L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021

Amal Ould Baida,

4A PSS Alessandro Spinella,

4A PSS BTS: L’ESOTISMO

CHE SERVE NEL TERZO MILLENNIO Quello dei BTS è il gruppo K-POP (pop coreano) più famoso a livello internazio- nale. La boy band, forma- tasi a Seul, ha debuttato nel 2013 con il singolo 2 Cool 4 Skool, brano incentrato sui pregiudizi della collettività nei confronti dei giovani, e con gli album successivi ha consolidato la sua reputa- zione di band socialmente consapevole.

Il gruppo è composto da 7 ragazzi che si esibiscono con coreografie e voci perfette, ottenute con anni di pre- parazione e valorizzate con look creativi di alta moda.

Sono stati soprannominati

“i Beatles del ventunesimo secolo”, perché solo que- ste due formazioni musicali sono riuscite a vendere più un milione di copie negli Stati Uniti. L’ellepì dei BTS che, nel 2020, ha battuto ogni record è stato Map of the Soul 7, settimo album della loro carriera e quarto in giapponese.

I brani dei “7 Re” non sono mai dovuti al caso, ciascu- no cela un significato pro- fondo e celebra un tema importante, dal diritto di voto al cyberbullismo alla salute mentale. «In tutto il mondo la nostra genera- zione condivide gli stessi problemi sociali e politici», ha affermato Suga, aggiun- gendo che si impegneranno a trattare sempre più alcuni argomenti.

I BTS sono stati invitati a parlare per ben due vol- te all’Assemblea Generale dell’ONU. Nella prima del 2018, per promuovere la campagna UNICEF “Love Myself”, che mira a proteggere e supportare i bambini e gli adolescenti vittime di abusi

NITRO - GarbAge Ho scelto di parlare del più recente disco di Nitro, uno dei rapper più conosciuti de- gli ultimi anni. Come molti rapper, si è avvicinato all’hip hop grazie al freestyle; nel 2007 inizia con le battle, con cui ha dimostrato il suo talento. Nel 2013 pubblica il suo primo album “Danger”, nel 2015 “Suicidol” il secon- do, “No Comment nel” nel 2017, mentre l’ultima uscita è “GarbAge”, pubblicato il 6 marzo 2020, in pieno lock- down, il cui titolo lascia in- tuire una sottile “ironia”.

I suoi dischi sono carat- terizzati da una continua evoluzione; da ragazzino arrabbiato col mondo che utilizzava la musica come unica valvola di sfogo, è arrivato a scrivere versi mol- to più maturi e profondi.

La sua penna non troppo leggera potrebbe far storce- re il naso ad alcuni; nei sui pezzi è presente l’influenza rock/metal, tempo fa face- va rap molto più hardcore, con contaminazioni della dubstep. Si sente anche la LA SCUOLA

GENOVESE NEL RAP DI BRESH Il 18 febbraio 1940 nasceva Fabrizio De André, uno dei poeti più importanti e co- nosciuti della “scuola can- tautorale genovese”. 56 anni dopo la sua nascita, il 28 Luglio 1996, nasce Andrea Brasi, in arte BRESH, che farà anche lui parte di un gruppo di artisti provenienti da Genova, la “DRILLIGU- RIA”. Il filo conduttore tra due autori di epoche diverse è, sicuramente, la capacità di scrittura.

La Drilliguria (dal genere americano drill), negli ulti- mi dieci anni, è cresciuta in modo esponenziale sfornan- do sempre più talenti con suoni nuovi e freschi. Tedua, Izi, Bresh, Vaz Tè, Disme, Guesan e Ill Rave ne sono membri e ricordano molto la vecchia scuola cantauto- rale genovese, nonostante il genere praticato sia comple- tamente diverso. Milano è la patria dei talenti del rap ma in questa Genova c’è qualco- sa di speciale che nella scena lombarda non troviamo.

Nell’ultimo disco di Bresh,

“Che io mi aiuti”, ascolterete un modo di usare l’Auto-Tu- ne e di stare sulla base che in Italia è ancora sconosciuto.

Per quanto riguarda i testi, l’artista riesce, attraverso le parole, a trascinare nei luoghi che descrive. Tedua, primo tra i componenti del- la Drilliguria a sfondare e caposaldo del Rap, ha rico- nosciuto che il collega è arri- vato là dove lui ed Ernia non erano giunti, esprimere con- cetti difficili da esternare.

Per facilitarvi l’approccio a Bresh, consiglio cinque brani per iniziarne l’ascolto:

Parà (feat. Tedua), Oblò (feat. Rkomi), Non ho eroi, Hooligans, Rabbia distillata. domestici, bullismo scolas-

tico e violenza sessuale in tutto il mondo, Rm si è così rivolto ai suoi coetanei: «Vo- glio sentire la vostra voce.

Voglio sapere in che cosa credete. Non importa chi voi siate, dove viviate, quale sia il colore della vostra pelle o la vostra identità di genere, parlate di voi. Trovate il vos- tro nome e la vostra voce, parlando di voi». Nel sett- embre del 2020, invece, dis- cutendo della crisi sanitaria globale, hanno lanciato un potente messaggio di amore e speranza.

La band non ha fatto man- care, inoltre, donazioni all’UNICEF e, nell’estate scorsa, a Black Lives Matter.

Questi artisti non hanno mai evitato di scrivere testi che potessero risultare trop- po reali e crudi, “ci hanno messo la faccia”, senza pau- ra di rendersi vulnerabili e lasciando intravedere i loro pensieri. Suga/August D, nella canzone The last, confessa la sua depressio- ne; Tae-hyung/V, in Blue

& Grey, compara l’angoscia al gelo, spera che qualcuno lo noti, ma scorge gli altri distratti e felici nelle loro vite. Negli ultimi versi urla che “canta per se stesso”, la musica è la sua ancora di salvezza.

Sono certa che i BTS ci rega- leranno ancora molte rifles- sioni e infrangeranno altri record.

sperimentazione che uti- lizza per l’evoluzione della musicalità. Resta il fatto che il rap parla a voce alta, è nato per essere “scomo- do”, affrontando tematiche semplici ed impegnative allo stesso tempo. Questo artista nell’ultima sua ope- ra tratta per lo più di una visione odierna del mondo

“contagiato” dalla tecno- logia; sono presenti pezzi

“party” più leggeri, dove comunque il flow e le skills non mancano, alternati an- che a pezzi più conscious, introspettivi, come ad esem- pio “Libellule”, “Warmhole”

o “No captionneeded”. Non manca una morale in questo album; chi ha la passione e qualcosa da dire dovrebbe utilizzare proprio la musi- ca per comunicare: Nitro ci insegna che non sono solo importanti i soldi, la fama sui social, bensì altri valori, ai quali le persone comuni magari nemmeno prestano attenzione.

Ovviamente l’interpretazione è soggettiva, la gente capisce quello che vuol capire.

Miglior Articolo Lorenzo De Paola,

4ATGC

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Road

13 L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021

ON THE...

Nisren Merrouchi, 3AS

Deni Bellucci, 3A PSS

I TANTI MOTIVI PER ANDARE IN MAROCCO

Penso che un po’ tut- ti si siano sentiti dire

“poi ti faccio assaggiare un piatto marocchino”,

“devi sicuramente fare un viaggio in Marocco”,

“prossima estate vie- ni con me!”. E bisogna dire che tutto questo en- tusiasmo è dovuto alla meraviglia, all’ospitalità e all’accoglienza del luo- go. Il paese nordafrica- no riesce a trasportati in un’atmosfera calda, magica ed orientale, grazie alla spettacolarità di città imperiali come Marrakech, Rabat, Fes e Meknes. Chefchaouen, la famosa “città blu”, con le sue mura dipinte con va- rie tonalità di azzurro, è in grado di lasciare senza

COSA NASCONDE TORINO?

Si racconta che la città di Torino sia impregnata di forze sia positive che negative. Insieme a San Francisco e Londra, in- fatti, è considerata uno dei vertici che compone il famigerato Triangolo della Magia Nera; insie- me a Praga e Lione, inve- ce, chiuderebbe il Trian- golo della Magia Bianca.

Anche in epoca romana, Augusta Taurinorum, che vigilava sul limes, vi- veva una potente dualità:

la zona est, dove il sole sorge, era considerata benigna; la parte ovest, dove il sole tramonta, era

fiato. E ci sono ancora il deser- to del Sahara, le montagne e le spiagge lunghissime, i paesaggi mozzafiato. E cosa aggiungere poi sui piatti d’origine marocchi- na, come il cous cous, il tajine, le msemen e moltissime altre pie- tanze saporite con molteplici e coloratissime spezie? Il tradizio- nale tè arabo, con la menta fre- sca, viene sempre offerto come segno di ospitalità ed è maledu- cazione rifiutarlo.

La cultura marocchina è un altro motivo per intraprendere il viag- gio, è ricca e viva, incarnata nelle feste e nei rituali, ma anche nelle piccole azioni quotidiane. Una delle moschee sicuramente da visitare è Hassan II a Casablan- ca, la più grande del Marocco;

con la sua imponenza, si affaccia sull’oceano.

Un viaggio in Marocco è difficile da scordare, entra nel cuore! Le emozioni che si provano sono grandi, memorabili e rendono più consapevoli.

sotto l’influsso delle forze del male.

Queste credenze, nei se- coli, sono state alimen- tate e tutt’oggi è possibile scoprirle addentrandosi a piedi in alcune stra- de del capoluogo. Basta digitare sul motore di ricerca “Torino magica ed esoterica” per reperi- re l’itinerario o affidarsi a un’agenzia che lo or- ganizza. Io, anni fa, l’ho percorso e ne sono anco- ra entusiasta.

Il tour comincia da piaz- za Statuto, il “Cuore Ner o”, perché qui le ener- gie negative sarebbero raccolte al massimo de- lla loro concentrazione

nell’astrolabio che si erge sulla Guglia Beccaria.

Inoltre, nel monumento del Frejus, secondo gli esperti di esoterismo, l’angelo con il volto rivol- to ad est raffigurerebbe Lucifero che sfida la luce.

A contrastare le forze di questo luogo ci sarebbe piazza Castello, protettri- ce del Bene.

Non ve ne svelo il signi- ficato, ma vi indico altri luoghi “eclissati” che vi fermerete ad “analizza- re” durante il tragitto: via Lessona, in cui avrebbe alloggiato Nostrada- mus; via Lascaris, dove anticamente si riuniva una Loggia massonica;

il Portone del Diavolo in via XX settembre; il Ron- dò della Forca, in corso Regina Margherita, in- crocio dove, in passato, si crocifiggevano o si giustiziavano i condan- nati a morte; il Museo Egizio; la Gran Madre;

la fontana Angelica di piazza Solferino; la Mole Antonelliana. Se siete appassionati di occultis- mo o solo curiosi o se vi piace ammirare Torino

“smascherandone” ogni volta un aspetto (eno- gastronomico, letterario, sotterraneo, Liberty, per citarne qualcuno), quella che vi propongo è la vos- tra prossima avventura!

Miglior Articolo

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In Biblio

14 L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021

Arianna Rosso – 2A TGC

TITOLI CONSIGLIATI In evidenza

Chiara Galvagno, Camilla Foglia,

Elisabetta Cravero, 3Btgc Francesco De Leo, 2Btgc TITOLO: Non dirmi che hai paura

AUTORE: Giuseppe Catozzella EDITORE: Feltrinelli

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2014

Samia Yusuf Omar è morta nel mar Mediterra- neo il 2 aprile 2012.

Questo libro parla della vita di Samia, una ra- gazza di Mogadiscio che ha la corsa nel sangue.

Ogni giorno rincorre il suo sogno allenandosi con il suo migliore amico Alì, che successiva- mente diventerà il suo allenatore.

E nonostante la guerra renda tutto complicato, Samia a soli 17 anni raggiunge il suo sogno e partecipa alle Olimpiadi di Pechino del 2008.

Malgrado arrivi ultima, diventa un simbolo per le donne musulmane.

Ritornata a Mogadiscio, capisce l’importanza di trovare un vero allenatore per potersi quali- ficare alle Olimpiadi di Londra del 2012 e così decide di intraprendere un lungo viaggio verso l’Italia… Il romanzo è abbastanza scorrevole e ci permette di conoscere la situazione in cui vive la maggior parte della popolazione africana.

Ci fa capire che non bisogna mai smettere di sognare, di non sminuire le nostre capacità e di combattere per quello che vogliamo. Il raccon- to di Samia è un inno alla libertà, che fa cambia- re il modo di vedere la realtà. È un libro che in- duce a tante riflessioni e fa commuovere grazie all’affetto, all’amore e ai legami d’amicizia; ma anche alle separazioni dalla famiglia, le tribola- zioni della guerra e tutte le crudeltà.

Fai bei sogni (Massimo Gramellini)

Il giovane Holden

(J.D. Salinger) Storia d’amore e perdizione

(Melvin Burgess) Kissing Game

(Aidam Chambers) I ragazzi della 56^ strada (S.E. Hilton)

SOLO PIN SA DOVE FANNO IL NIDO I RAGNI

La storia si svolge durante la Seconda guerra mondiale in Italia, precisamente in Liguria, e racconta delle disavventure di Pin, un bambi- no di 10 anni che, dopo aver rubato la pistola di ordinanza di un soldato tedesco e dopo mille peripezie, si ritrova in una bizzarra brigata par- tigiana.

“Il sentiero dei nidi di ragno” è un romanzo di Italo Calvino che si ispira alla sua esperienza partigiana e racconta la guerra dal punto di vis- ta di un bambino di 10 anni. Il libro è molto va- lido con un’ottima narrazione e con personaggi (spesso caricature di partigiani reali) caratteriz- zati bene; inoltre, non mancano intermezzi co- mici che spezzano l’atmosfera seria.

La trama avvincente lo rende scorrevole e lo sfondo storico suscita curiosità. In conclusione, è un ottimo libro che ti coinvolge e ti trasporta durante la seconda guerra mondiale.

LE PICCOLE GRANDI STORIE DI JOHANNES BÜCKLER

Questo libro di Johannes Bückler, “Non esis- tono piccole storie”, è costituito da tante brevi storie, nelle quali a parlare sono i sentimenti e le emozioni delle vittime di guerra, della mafia, del razzismo e del terrorismo; l’autore si nas- conde dietro uno pseudonimo e scrive queste storie sul suo profilo Twitter, raccogliendole poi in un libro.

Una storia mi ha toccata particolarmente, si trova nella sezione del fascismo e si intitola

“Mai abbassare la testa”; racconta di un ragazzo ebreo, Moretto, che viveva nel cuore del ghetto di Roma nel 1938, che non voleva fare il saluto fascista, che quando incontrava i fascisti cerca- va di difendersi a pugni (“Lo sanno anche i sassi che coi fascisti non si discute”) e poi scappava.

Un giorno i fascisti lo presero, lo portarono in una galera per qualche giorno, poi lo caricarono su un camion destinato ad Auschwitz, dal qua- le scappò, riuscendo a tornare a Roma dove si unì alle forze alleate. Alla fine, il racconto mi ha colpito perché nelle ultime righe Moretto scrive questa frase che mi ha fatto riflettere: “…si deve sempre far sentire la propria voce…”: lui l’ha fatto con grande coraggio, si è sempre ribellato ai fascisti ed è riuscito a scampare ai campi di concentramento.

Sfogliare questo libro permette di conoscere storie davvero uniche ed interessanti che vale la pena conoscere!

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BOOK

DAY

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IN AGENDA...

L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021

Salone del Libro 2021

Il Salone del Libro tornerà in presenza, compatibil- mente con l’andamento dell’emergenza sanitaria, dal 14 al 18 ottobre 2021, con la XXXIII edizione: Vita Supernova! L’ipotesi di aprire l’edizione 2021 dal 13 al 17 maggio è venuta meno, ma gli organizzatori hanno scelto di far partire comun- que il progetto “Adotta uno scrittore”: tre gli incontri previsti on line nei mesi di marzo-aprile ed uno con-

clusivo, in presenza al Salo- ne, ad ottobre. Se il nostro istituto sarà scelto, anche quest’anno alcuni allievi delle classi quarte conosce- ranno l’autore adottato, in un percorso sempre interes- sante di crescita, confronto e complicità.

ORIENTAMENTO IN USCITA-PCTO Continueranno nel mese di aprile, sulla piattafor- ma istituzionale, gli incontri di orientamento in uscita -PCTO che, dal mese di febbraio, coinvol- gono le classi quinte degli indirizzi professionali e dell’indirizzo tecnico del Turismo. Gli incontri, te- nuti da Obiettivo Orientamento Piemonte e Infor- magiovani, sono stati incentrati su interviste a pro- fessionisti, life skills e reputazione digitale, ricerca attiva del lavoro, colloqui e curriculum vitae, oppor- tunità del dopo diploma.

Corso di analisi cinematografica:

ultimo incontro

L’ultimo appuntamento del corso di analisi cinema- tografica, tenut0 dal prof.

Pollone dell’associazione Aiace di Torino, si terrà mercoledì 14 aprile 2021, alle ore 14,15 su piattafor- ma Zoom; il film in ques-

UN SELFIE CON L’AUTORE

-26 marzo Ian Sagar -31 marzo Gazzaniga A breve un altro colpac- cio messo a segno dal team della biblioteca:

ospiteremo due auto- ri contemporanei, Ian Sagar e Riccardo Gaz- zaniga. Sagar, atleta pa- ralimpico, ci parlerà del suo libro, e quindi della sua vita, “Le mie vite in gioco”: autobiografia che sfata alcuni falsi miti su

tione sarà “The Mule”, diretto ed interpretato da Clint Eastwood.

Durante il corso, artico- lato in cinque incontri, sono stati presentati ed analizzati “BlacKkKlans- man”, “Sulla mia pelle”,

“Un affare di famiglia” e

“ Greenbook”.

disabilità e sport, senza pietismi e retorica.

Gazzaniga invece ci emo- zionerà con le storie e le sfide di numerosi per- sonaggi dello sport, at- traverso i loro ritratti, in “Abbiamo toccato le stelle”, mentre con “Col- po su colpo” ci rammen- ta come lo sport possa diventare una cura per l’anima. Impazienti di in- contrare questi due narratori appassionati, non ci resta che pianificare la miglior inquadratura per un sel- fie d’autore!!

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REDAZIONE EDITORIALE

REDAZIONE GRAFICA STEFANIA BOSIO GEMMA ACRI GUIDO MANUELA COSENTINO

RACHELE VITI MONICA LERDA CLASSE 5^A DEL CORSO TECNICO GRAFICO E DELLA

COMUNICAZIONE

https://www.cravetta.edu.it Cravetta Marconi

IIS CRAVETTA Instagram

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DANTE(SCA) MENTE

L’ECO DELL’ISTRICE, MERCOLEDÌ, MARZO 31, 2021

I

l 2021 sarà in Italia e nel mondo anno di cele- brazioni: in occasione dei settecento anni dalla morte del Sommo poeta, sono previsti eventi e festeggiamenti in tutto il territorio nazionale e all’estero. Di seguito alcune delle iniziative pensate per questo anno dantesco.

Murubutu e Clave Gold, Infernum A. Barbero, Dante,

Laterza, 2020

A. Cazzullo, A riveder le stelle, Mondadori, 2020 F. Nembrini,

In cammino con Dante, Garzanti, 2020

https://accademiadellacrusca.it/it/

dante

Per tutto l’anno, sul sito web e sulle pa- gine social dell’Accademia della Crusca, si celebra la “parola dantesca del giorno”

https://vivadante.it/teaser-dante- occhi-mente/

Un’”Epopea pop” mostra la fortuna po- polare della figura di Dante Alighieri, che attraversa secoli e generi espressivi, con testimonianze letterarie, grafiche e arti stiche, fotografiche e cinematogra- fiche, musicali e pubblicitarie legate al Sommo Poeta, con centinaia di oggetti esposti, da manoscritti del Trecento fino agli articoli di merchandising.

https://www.museocasadidante.it/

tour-virtuale/

Tour virtuale del Museo Casa di Dante;

dal 5 giugno al 14 settembre sulla fac- ciata del museo verrà inoltre proiettato un video che “anima” gli elementi prin- cipali della Divina Commedia.

SITI DA VISITARE

Da LA DIVINA COMMEDIA riveduta e scorretta

«Nel primo canto Dante ha appena finito di festeggiare il suo compleanno e si avvia lungo la strada di casa così ubriaco da non trovarsi il naso. Mentre cerca di tenersi in piedi a fatica come il PIL italiano, Google Maps lo abbandona e il poeta, tra una vacca boia e una maremma impestata, si perde nella celebre selva oscura. Si addentra imprecando contro l’Anas e contro il Comune che non spende abbastanza per l’illuminazione e, quando si appresta a scalare il montarozzo, incontra la lonza, che rappresenta la lussuria, e infatti porta in fronte il logo di Instagram, il social più caro a quelli che amano ritrarsi più svestiti di una radiografia. La seconda fiera è un leone, simbolo di superbia: questo porta al collo il logo di Facebook, il social dove tutti sono avvocati, medici, im- munologi e politologi all’occorrenza (tutti laureati all’università della Vita, ça va sans dire). Poi c’è la lupa, simbolo di cupidigia, col logo di Linkedin, il social dove anche la tua signora delle pulizie ha impostato come job title “Cleaning and Operation Manager”. Il poeta è costretto ad arretrare.

Scorge una figura sfocata, è colui che prima di fare da guida a Dante si chiamava semplicemente Publio Virgilio, il “marone” aggiuntivo gliel’ha fatto spuntare il Sommo con i suoi continui sveni- menti»

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MUSICA

Riferimenti

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