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Fare al più presto i richiami

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Academic year: 2022

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Domande e risposte: che cosa si può e non si può fare

Per gli sposi e i camerieri ai tavoli rimane l’obbligo di indossarla

In un ristorante (sopra, a Roma) si può non avere la mascherina se seduti Flavia Amabile / ROMA

Da oggi tutta l’Italia sarà in bianco, senza più l'obbligo di mascherine all'aperto (ma vanno comunque por- tate con sé e utilizzate se non si riesce a mantenere la distanza necessaria). Si po- trebbe quasi pensare di po- ter respirare ma i virologi in- vitano alla cautela, non è an- cora il momento della liber- tà piena. Qualcuno accusa il governo di comunicazione

«intempestiva», altri avreb- bero preferito messaggi di- versi sull’uso delle mascheri- ne in questa fase.

A spingere verso la caute- la è sopratutto l'incognita della variante Delta. I casi sono quadruplicati a giu-

gno rispetto a maggio e po- trebbe imporre nuove zone rosse e chiusure in alcune aree. Entro il 10 luglio do- vrebbero riaprire anche le discoteche all’aperto e il commissario all'emergenza Francesco Figliuolo lancia un appello ai giovani ad ave- re un «atteggiamento re- sponsabile e con il green pass».

La vaccinazione - ha ag- giunto il commissario Fi- gliuolo - «è un atto impor- tante, di consapevolezza e responsabilità. Con quella dei giovani si limita la circo- lazione del virus e quindi an- che delle varianti». Restano

però da vaccinare prima ol- tre due milioni e mezzo di ul- trasessantenni, la fascia d'e- tà che rischia di più con il co- ronavirus, che non hanno ancora ricevuto neppure una dose.

Il commissario promette l'impiego di 50 team mobili per andare a scovare gli over 60 che non sono riusci- ti o non hanno voluto preno- tarsi. Figliuolo, quindi, con-

ferma l'obiettivo dell'80 per cento di vaccinati - l'immu- nità di gregge o di comunità - entro fine settembre. Le somministrazioni agli ado- lescenti tra i 12 e i 16 anni, affidate ai pediatri, slitte- ranno di alcune settimane in modo che si completi l'im- munizzazione degli anzia- ni. Finora oltre il 55 per cen- to della popolazione (33,1 milioni) ha ricevuto alme-

no una dose, ma con la Del- ta ormai è necessario consi- derare la vaccinazione com- pleta.

Massimo Galli, responsa- bile di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Mila- no, afferma che «certe deci- sioni si scontrano con la lo- ro intempestività » e avver- te che «sarebbe stato oppor- tuno spiegare alle persone che la mascherina è uno

strumento, un presidio. Ci sono casi in cui va utilizza- ta».

La situazione ancora non consente una vera libertà.

Secondo Galli «chi non è vaccinato e chi ha delle fra- gilità deve comportarsi con cautela. Ci sono anche casi di persone che non hanno ri- sposto in modo sufficiente alla vaccinazione e che quindi non sono ancora pro-

L’emergenza coronavirus

IL DOSSIER

Francesco Rigatelli / MILANO

Da oggi l’Italia diventa tut- ta zona bianca e si può uscire senza indossare la mascherina. Questo signi- fica che non va più utiliz- zata?

No, tranne i minori di 6 an- ni e i disabili tutti devono te- nerla in tasca per indossar- la anche all’aperto quando viene meno la distanza di un metro da persone non conviventi o quando si en- tra in un luogo chiuso. Re-

stano infatti in vigore il di- vieto di assembramento e l’obbligo della distanza.

All’aperto in quali casi va ancora usata?

In tutte quelle situazioni re- se ancora più rischiose dall’avanzare della varian- te Delta, che è molto più contagiosa di quella ingle- se, dunque assembramenti e quando manca la distanza di un metro dalle persone.

Alcuni esperti suggerisco- no anche due metri, e in ogni caso va ricordato che la distanza resta una delle difese principali dal virus.

Se ci si siede in un bar o in

un ristorante all’aperto si può togliere?

Certo, anche se vale sempre la regola di evitare gli as- sembramenti. I camerieri devono tenere la mascheri- na pure quando servono ai tavoli fuori, che dovrebbe- ro essere posizionati alla di- stanza di un metro l'uno dall’altro.

E dentro ai locali cosa suc- cede?

La mascherina si può toglie- re solo quando si è seduti al tavolo e bisogna indossarla ogni volta che ci si alza. An- che all’interno la distanza tra i tavoli dovrebbe essere

di un metro. In generale, nei luoghi chiusi come bar, ristoranti, negozi, centri commerciali e uffici va man- tenuta sempre.

Su mezzi pubblici, treni e aerei cambia qualcosa?

No, anche perché la capien- za permessa è stata portata all’80 per cento. In questi ca- si alcuni esperti suggerisco- no l’uso di una mascherina più protettiva come la Ffp2.

Questo discorso vale per tut- te le situazioni al chiuso in cui si passa molto tempo vi- cino agli altri senza la possi- bilità di una finestra per cambiare l’aria. Alle ferma- te o nelle stazioni all’aperto si può sostare senza ma- scherina, mentre va indos- sata prima di salire a bordo.

In spiaggia bisogna usare la mascherina?

No, purché si rimanga all’a- perto e si rispetti la distanza di un metro dagli altri. Ogni ombrellone dovrebbe ave- re un’area di 10 metri qua-

drati e tra i lettini dovrebbe esserci almeno un metro di spazio. Sono vietati i giochi di gruppo da spiaggia e la re- gola della distanza vale an- che in mare. I bagnini e i ca- merieri devono tenere la mascherina all’aperto, a me-

no che non lavorino al ban- cone dietro a una barriera di plastica.

E negli hotel?

La mascherina va tenuta sempre all’interno, e anche all’esterno per il personale, poi le strutture dovrebbero

Italia bianca, via le mascherine all’aperto Figliuolo: «I giovani siano responsabili»

Il commissario conferma l’obiettivo dell’80 per cento di vaccinati entro fine settembre. Verso l’apertura le discoteche

nel lodigiano

Sarebbe opportuno spiegare alle persone che la mascherina è uno strumento, un presidio e ci sono casi in cui va utilizzata

Folla in spiaggia a Ostia, sul litorale romano

MASSIMO GALLI

RESPONSABILE DI MALATTIE INFETTIVE DELL’OSPEDALE SACCO DI MILANO

Bisogna ancora immunizzare oltre due milioni di over 60 Pronti team mobili

2 FATTO DEL GIORNO

LUNEDÌ 28 GIUGNO 2021

LAPROVINCIA PAVESE

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tette. Non è un modo per creare terrorismo, si tratta di fare in modo che chi non è sicuro di aver sviluppato gli anticorpi eviti di creare problemi a sé e agli altri».

Mascherina dunque da in- dossare quando è opportu- no, anche all’aperto, in caso di affollamenti o in cui non si riesca a mantenere la ne- cessaria distanza. Questo non vuol dire però che ci tro- viamo nella stessa situazio- ne di un anno fa. Secondo Galli ci sono i motivi per un

«cauto ottimismo» e per un autunno meno difficile

«senza ospedali e cimiteri»

ma chi non si è fatto il vacci- no «per mandare avanti gli altri e sperare nell’immuni- tà di gregge rischia invece ancora di infettarsi».

Cautela è la richiesta che arriva anche da Massimo Ciccozzi, epidemiologo, di- rettore dell'Unità di Statisti- ca medica e Epidemiologia

Molecolare dell'Università Campus Biomedico di Ro- ma, permettere di togliere le mascherine significa «da- re un liberi tutti. Non è il mo- mento invece per toglierle completamente. Con la va- riante indiana che sta avan- zando sarei cauto. La ma- scherina è una forma di pro- tezione ancora necessaria soprattutto in una situazio- ne di vaccini ancora con po- che dosi. Toglierla del tutto vuol dire non ave rimpara- to nulla dagli errori dell’an- no scorso».

Per Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Uiversità Sta- tale di Milano, «il governo avrebbe dovuto comunica- re in modo diverso le nuove regole sulle mascherine.

Avrebbe dovuto dire che so- no un accessorio da portare sempre con sé come gli oc- chiali da sole. Vanno indos- sate ancora anche all’aper- to quando è necessario». —

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L’INTERVISTA

Marco Bresolin

INVIATO A BRUXELLES

F

are al più presto i richia- mi e non abbassare la guardia. Con il diffon- dersi della variante Delta, Stella Kyriakiedes invi- ta cittadini e governi ad accele- rare con la somministrazione della seconda dose. Perché, di- ce la commissaria alla Salute,

«la vaccinazione è l’arma più forte contro le varianti», ma servono due dosi. Sulla riaper- tura delle discoteche, invece, invita alla cautela.

Da oggi in Italia sparisce l’ob- bligo di indossare la masche- rina all’aperto: è una scelta giusta?

«È naturale che dopo un anno così difficile di sacrifici, con i tassi di vaccinazione che pro- grediscono e il numero di nuo- vi casi in diminuzione, alcune restrizioni vengano gradual- mente tolte. Il virus però circo- la ancora e purtroppo sta assu- mendo anche forme più minac- ciose, come si vede con la va- riante Delta. E fino a quando non avremo assicurato – attra- verso la vaccinazione - la prote- zione a un numero sufficiente di persone, in particolare ai più vulnerabili, dobbiamo mantenere bassa la circolazio- ne ed essere pronti a rispettare rigorosamente le misure di sa- lute pubblica, quando necessa- rio».

La diffusione della variante Delta è una minaccia seria per l’Europa?

«Siamo in un momento molto delicato di questa crisi. In oltre 20 Stati membri sono stati se- gnalati casi di variante Delta, che potrebbe diventare il cep- po dominante nell’Ue, rappre- sentando forse fino al 90% dei casi entro la fine di agosto. Vo- gliamo evitare a tutti i costi un ulteriore aumento dei casi e nuove ondate. Per questo è fondamentale vaccinare in mo- do completo e rapido il mag- gior numero possibile di citta- dini».

I vaccini approvati dall’Ema funzionano contro questa variante?

«Tutti i vaccini approvati dall’E- ma sono sicuri ed efficaci e pro- teggono da infezioni, ospeda- lizzazione e morte. Le ultime evidenze dell’Ecdc suggerisco- no che questi vaccini offrono ai nostri cittadini, se completa- mente vaccinati, un alto tasso di protezione anche contro la variante Delta. Ciò dimostra an- cora una volta l’importanza del- la somministrazione della se- conda dose, per i vaccini che ne richiedono due. Invito tutti i cit- tadini idonei a farsi vaccinare il prima possibile. Ogni ora e ogni dose contano».

Come procede il ritmo delle vaccinazioni in Europa?

«Nelle ultime settimane c’è sta- ta una forte accelerazione. Ol-

tre il 60% degli adulti nell’Ue ha ricevuto una prima dose e oltre il 40% è completamente vaccinato. Nonostante i nume- rosi imprevisti, siamo fiducio- si di poter raggiungere il no- stro obiettivo: fornire dosi suf- ficienti per vaccinare il 70%

della popolazione adulta en- tro la fine di luglio. Ma dobbia- mo raddoppiare gli sforzi per superare le esitazioni e conti- nuare a creare fiducia nella vaccinazione: è l’unico modo per costruire un muro di immu- nità e proteggere così le nostre società, le nostre economie».

L’Italia ha deciso di introdur- re il mix di vaccini anche se l’Ema dice che non ci sono dati sufficienti: non è un ap- proccio azzardato?

«Spetta a ciascuno Stato deci- dere il modo in cui vengono condotte le vaccinazioni e mol- ti hanno optato per il mix. Que- sta strategia è stata storicamen- te applicata ad altri vaccini e, mentre l’Ema attende dati defi- nitivi per formulare raccoman- dazioni, sembrano esserci buo- ne basi scientifiche per aspettar-

si che sia sicura ed efficace an- che per i vaccini Covid19».

Resta il fatto che, a causa del- le indicazioni contradditto- rie dei governi, molti cittadi- ni hanno perso la fiducia nel vaccino di AstraZeneca.

«La valutazione scientifica dell’Ema è molto chiara: il vac- cino AstraZeneca è efficace e i suoi benefici complessivi supe- rano i rischi. Per chi non è com- pletamente protetto dai vacci- ni, i rischi di infezione da Co- vid19 e le crescenti minacce di varianti, che potrebbero com- portare il ricovero e anche pur- troppo la morte, sono reali e di gran lunga superiori a eventua- li effetti collaterali rari e insoli- ti dei vaccini».

Bisogna già iniziare a prepa- rare la somministrazione della terza dose?

«La minaccia delle varianti di- mostra che dobbiamo essere ben preparati per le settimane e i mesi a venire. Ciò significa essere pronti a distribuire “vac- cini di richiamo” adattabili al- le varianti, se necessario. Stia- mo continuando la nostra stra-

tegia di acquisti, anche attra- verso un nuovo contratto con BioNTech Pfizer per 1,8 miliar- di di dosi dalla fine del 2021 e l’acquisto di dosi aggiuntive da Moderna, inclusi vaccini adattati alle varianti e quelli pediatrici. E stiamo anche esa- minando altre tecnologie, mantenendo aperte tutte le op- zioni. L’Ema sta ancora moni- torando i dati disponibili e sa- rà in grado di dare presto un parere definitivo. Ma gli Stati membri dovrebbero preparar- si a un’eventuale seconda fase delle vaccinazioni nel caso in cui fosse necessario».

Il premier Mario Draghi ha auspicato una riforma dell’E- ma: cosa c’è che non va?

«Il lavoro dell’Ema è stato fon- damentale per la nostra rispo- sta alla pandemia, ma la crisi ha anche chiarito che richiede un mandato più forte per svol- gere la sua missione essenzia- le. Come parte delle nostre proposte per l’Unione della sa- nità, abbiamo suggerito un mandato più forte per l’Ema nel monitoraggio della dispo- nibilità di farmaci essenziali, fornendo consulenza scientifi- ca sulle cure e sui vaccini più promettenti e coordinando studi clinici e studi di sicurez- za ed efficacia»

In Italia si discute anche sul- la riapertura delle discote- che per chi ha il certificato vaccinale: si può ricomincia- re a ballare o è troppo pre- sto?«Capisco perfettamente che, dopo 15 mesi così difficili, tutti vogliano tornare a socializza- re e a godersi ciò che è stato vietato per tanto tempo. Ma dobbiamo anche essere reali- sti sul fatto che il virus si sta ancora diffondendo e non tut- ti sono immunizzati. Sebbene sia importante vaccinare com- pletamente i cittadini, è neces- sario anche un elemento di cautela, come mantenere le distanze ove possibile o indos- sare una maschera negli spazi chiusi. Non possiamo abbassa- re la guardia. È solo così che possiamo davvero protegger- ci l’un l’altro. E ballare in sicu- rezza». —

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tenere porte e finestre aper- te per favorire il continuo ri- cambio d’aria. Oltre alla ma- scherina e alla distanza in- fatti la finestra è la più gran- de alleata contro il virus.

E ai matrimoni?

Al chiuso anche gli sposi co- me tutti i partecipanti devo- no tenere la mascherina, no- nostante l’obbligo del green pass per partecipare alla cerimonia e al banchet- to. È consentito ballare all’a- perto senza mascherina a distanza di un metro e al chiuso con la mascherina a distanza di due metri e la fi- nestra aperta.

Se si è tra vaccinati al chiu- so cambia qualcosa?

Si è parlato di eliminare la mascherina al chiuso tra vaccinati, ma vista la mag- giore contagiosità della variante Delta al momen- to non sembra il caso di al- leggerire ulteriormente le misure. —

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La commissaria Ue alla Salute: «Governi e cittadini stiano attenti, cautela sulle riaperture»

Kyriakiedes: «La guardia resti alta Richiami più rapidi anti-varianti»

L’emergenza coronavirus

L’ultimo focolaio da va- riante Delta, in ordine di tempo, quello scoppiato a Maiorca dove oltre 850 studenti sono rimasti con- tagiati durante una gita e 3 mila sono stati costretti alla quarantena. I ragazzi, provenienti da 8 comuni- tà autonome spagnole, erano in gita di fine anno e, secondo una prima rico- struzione, avevano parte- cipato ad un concerto a Palma di Maiorca, a feste su barche e all'interno di diversi alberghi.

La nuova fiammata che preoccupa anche i Paesi con le campagne vaccinali più virtuose: Israele è sta- to costretto a reimporre le mascherine all'aperto e la Gran Bretagna, con balzi di contagi di giorno in gior- no, ha visto i contagi nelle scuole aumentare del 70% in una sola settimana costringendo 16mila alun- ni a casa. Nel Regno Unito oggi la Camera dei Comu- ni si riunirà per un aggior- namento sulla revoca del- le restrizioni anti-Covid e si teme che l'atteso antici- po delle misure possa esse- re rinviato. Duramente colpita dalla variante è la Russia: Mosca ha registra- to nelle ultime 24 ore un record di 144 morti per Co- vid-19, il livello giornalie- ro più alto mai segnato in una citta russa dall'inizio della pandemia e segno di un netto peggioramento della situazione nel Paese.

E un record venerdì è stato segnato anche a San Pie- troburgo (che ospiterà uno dei quarti di finale de- gli Europei), con 107 de- cessi in 24 ore. Il dramma- tico aumento dei casi arri- va mentre i funzionari di Mosca stanno spingendo i russi ancora scettici a farsi vaccinare dopo aver revo- cato la maggior parte del- le restrizioni anti-virus al- la fine dello scorso anno.

«Per fermare la pande- mia, è necessaria una co- sa: vaccinazioni rapide e su larga scala. Nessuno ha inventato un'altra soluzio- ne», ha detto il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin.

Diversi Paesi del sudest asiatico, a cominciare dall'Australia, hanno inve- ce reintrodotto lockdown per frenare le minacce del- la nuova mutazione. A Sydney a milioni di abitan- ti è stato chiesto di restare a casa; ristoranti, bar e caf- fé sono chiusi. La Thailan- dia da lunedì reimposterà le restrizioni su ristoranti, cantieri e raduni nella ca- pitale Bangkok per cerca- re di contenere un'ondata di contagi. Nella vicina Ma- lesia, il primo ministro ha annunciato che continue- rà il blocco nazionale in vi- gore da circa un mese. Da oggi lockdown anche in Bangladesh. —

Il virus circola ancora in forme minacciose come la variante Delta: il vaccino è l’arma più forte per combatterla

Il problema è la variante Delta: per la protezione necessaria la seconda dose

STELLA KYRIAKIEDES COMMISSARIA EUROPEA ALLA SALUTE

fiammata in europa

A Maiorca 850 studenti contagiati durante la gita

LUNEDÌ 28 GIUGNO 2021

LA PROVINCIA PAVESE

FATTO DEL GIORNO 3

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L’emergenza coronavirus

Donatella Zorzetto / PAVIA

Da una parte la variante Co- vid Delta che incombe, dall’altra la mascherina che cade, perchè da oggi non è più d’obbligo all’aperto, al centro un gran numero di persone che ancora devono vaccinarsi. Ma che comun- que, da oggi, possono circola- re senza mascherina rischian- do di diffondere il contagio.

Sono 156.979, pari al 33,21% i pavesi che non han- no assunto nemmeno la pri- ma dose di vaccino. Tra que- sti, i 60-69enni sono i più pre- occupanti, perchè ad alto ri- schio ricovero in ospedale: in provincia sono 15.824 gli over 60 i che ancora non han- no messo piede in un hub vac- cinale. Cosa che smuove i ver- tici sanitari locali: sui siti web, sotto lo slogan “Più sia- mo, prima vinciamo” si molti- plicano gli appelli a immuniz- zarsi.

UNO SU TRE A RISCHIO CONTAGIO

Analizzando i dati nell’insie- me, il fenomeno dell’asten- sione dalla vaccinazione, o del rifiuto di pensarci, maga- ri anche solo per pigrizia, sembra essere ancora troppo esteso alla data del 28 giu- gno, quando, secondo le pre- visioni della primavera scor- sa, in Lombardia sarebbero ri- maste solo sacche di astensio- ne limitatissime. Invece, se- condo gli ultimi dati diffusi dal Pirellone, su una platea di 472.722 pavesi, il 66,79%

ha fatto la prima dose, ossia 315.743 persone, mentre hanno completato le vaccina- zioni con il richiamo in 152.229. Il resto dei pavesi che non rientra in queste due categorie, in tutto 156.979, è

esposto al rischio di conta- gio, non esclusa la variante Delta, che in Lombardia ora è al 3,3% ma a livello nazio- nale cresce e ha raggiunto il 25%. Tra gli appartenenti al- le diverse fasce d’età, i 60-69enni presentano un nu- mero consistente di non vac- cinati. Considerando che su una platea di 71.728 ultra 60enni il 77,94% ha fatto la prima iniezione, ne restano ancora 15.824 che nei centri vaccinali non hanno nemme- no messo piede.

E poi ci sono quelli che pre-

notano e poi non si presenta- no.

LE RINUNCE

Sono oltre 5mila le prenota- zioni giornaliere per la vacci- nazione anti-Covid negli hub della provincia di Pavia. Ma non tutti si presentano all’ap- puntamento con il vaccino.

Una buona fetta di persone all’ultimo momento dà for- fait. Sono circa 350 al giorno quelli che non iniziano o non concludono la vaccinazione.

Di questi, 150 solo al Pala- campus gestito dal San Mat-

teo. Un dato che preoccupa i gestori degli hub, e che in questi giorni è oggetto di veri- fica. In media il 10% dei pre- notati per il vaccino anti-Co- vid (sia prima dose che richia- mo) non si presenta all’hub di via Giulotto 10. Parliamo ci circa 150 persone al giorno su 1.500 da vaccinare. Il di- rettore generale Carlo Nico- ra non fa mistero del fatto che «questo dato sia improv- viso e inspiegabile». Parlia- mo di persone tra 20 e 60 an- ni. Persone che lavorano, quindi a contatto con la gen-

te. Si parla di astensione dal- le somministrazioni anti-Co- vid anche nelle cliniche:

Maugeri, Mondino, Città di Pavia e Beato Matteo di Vige- vano. In questo caso sarebbe- ro una quarantina le manca- te presenze per ogni struttu- ra, che nell’arco della giorna- ta ha in carico circa 400 som- ministrazioni.

Mentre l’Auser di Voghera e Il Ducale di Vigevano, che vaccinano quotidianamente 2.000 pavesi sono costretti a depennarne una 90ina al giorno. —

in provincia

Campagna vaccinazioni, 156mila pavesi non hanno fatto neppure la prima dose

Le adesioni complessive sono al 66,79%. Tra i più indisciplinati i 60-69enni: oltre 15mila devono ancora prenotare

Le vacanze stanno inizian- do e gli hub vaccinali ora mettono in evidenza l’invi- to a prenotare per i ragazzi tra i 12 e 29 anni. A loro, sui siti web delle strutture ospedaliere del San Matteo e di Asst, è indirizzato un in- vito esplicito. Che recita co- sì: “Se hai tra i 12 e 29 anni prenota e vaccinati”. Un in- vito che rimanda al portale web di Regione Lombar- dia, nel quale si può avvia- re la procedura inserendo il numero di tessera sanita- ria e il codice fiscale. Così facendo si può scegliere la data della somministrazio- ne della prima dose e l’hub in cui presentarsi, tra le pos- sibilità indicate. Di prenota- zioni gli hub pavesi ne han- no registrate 3.273 nella fa- scia d’età 12-15 anni, 6.856 per i ragazzi tra 16 e 20 anni, 11.061 per quelli tra 20 e 29 anni, 5.320 per i giovani fra 30 e 39 anni, 4.842 per donne e uomini fra 40 e 49 anni, 2.481 per quelli fra 50 e 59 anni, 972 per i 60-69enni, 424 per co- loro che rientrano nel ran- ge 70-79 anni, 104 per gli 80-89enni e infine per 11 anziani compresi nella fa- scia d’età 90-99 anni. Ad og- gi le vaccinazioni con pri- ma dose fatte in Lombardia sono 8.634.055, con un in- cremento giornaliero di 101.393.

D.Z.

la campagna

«Prenota subito»

L’invito rivolto ai 12-29enni

LUNEDÌ 28 GIUGNO 2021

LA PROVINCIA PAVESE

FATTO DEL GIORNO 5

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LUNEDÌ — 28 GIUGNO 2021

Primo Piano

I dati

L’Ego-Hub

% Su dosi consegnate Dosi somministrate

Fonte: Governo.it (dato aggiornati alle 17.07 di ieri)

Lombardia Lazio Campania Veneto Sicilia Emilia Romagna Piemonte Puglia Toscana Calabria Sardegna Liguria Marche Abruzzo Friuli V.G.

Umbria Basilicata P.A. Trento P.A. Bolzano Molise Valle d'Aosta

8.665.826 5.032.987 4.800.811 4.021.397 3.718.719 3.692.288 3.548.337 3.420.097 2.945.749 1.452.402 1.317.867 1.296.490 1.259.142 1.088.594 1.014.330 717.084 441.069 434.385 424.204 258.249 100.694

93,1%

91,1%

90,4%

90,8%

88,2%

92,1%

91,1%

92,4%

88,6%

85,3%

87,6%

90,4%

92,1%

91,4%

91,1%

90,6%

90,8%

91%

88,8%

91,2%

88,6%

49.650.721

Totale somministrazioni

Totale immunizzati

17.673.081

32,72%

della popolazione over 12 di Luca Bolognini

ROMA

«Una sola dose di vaccino non protegge dalla variante Delta, perché sviluppa una quantità di anticorpi troppo bassa. Per que- sto è necessario il richiamo». Se- condo Massimo Andreoni, diret- tore scientifico della Società ita- liana di malattie infettive e tropi- cali (Simit) e primario di Infetti- vologia al Policlinico Tor Verga- ta di Roma, la minaccia di que- sta mutazione è reale e anche i più giovani dovrebbero preoc- cuparsi.

Professore, eppure fino a po- che settimane fa si pensava che bastasse una sola dose per essere protetti.

“I dati confermano che non è sufficiente un’iniezione. Astra- Zeneca con una sola dose co- pre fino al 33%, Pfizer poco di più. La prima puntura da sola non è sufficiente a bloccare la variante, che è molto più tra- smissibile. Tra due settimane di- venterà dominante anche in Ita- lia, come è già successo in altre parti del mondo».

E allora cosa possiamo fare?

«Vaccinare il più rapidamente possibile. Solo con due dosi po- tremmo limitare l’emergenza.

Anche perché in Italia c’è una di- screta percentuale di persone fragili che non sono state anco- ra protette».

Quanto ci mettono gli anticor- pi a svilupparsi dopo la prima iniezione?

«Due settimane, ma non in quan- tità sufficiente. La risposta im- munitaria è rapida, ma il nume- ro di anticorpi rimane basso se non si effettua il richiamo».

Ma se servono due dosi per es- sere coperti, è pericoloso che

milioni di italiani abbiano già ottenuto il Green pass naziona- le, che permette di partecipa- re a matrimoni o eventi pubbli- ci, dopo solo un’iniezione?

«Assolutamente. La variante Del- ta circola e le persone devono capire che con una sola dose ci si espone al rischio di contagio.

Per questo è importante effet- tuare il richiamo».

Chi ha già avuto il Covid, ma non si è ancora vaccinato, è coperto?

«Dagli studi condotti finora risul- ta una buona immunità fino a sette-nove mesi dalla guarigio- ne. Inoltre chi si reinfetta non in- corre in forme gravi».

Non è che è un Paese come l’Inghilterra, dove ora riesplo- dono i casi, abbia sbagliato strategia, preferendo vaccina- re più persone possibili con una dose, prima di passare al- la seconda?

«No, hanno preso quella decisio- ne quando avevano un numero di morti molto alti. L’intuizione si è rivelata valida: nel momento di massima esplosione dell’epi- demia sono riusciti a ridurre gli accessi in ospedale».

Come si spiega il fatto che an- che in Israele, dove oltre metà della popolazione è stata com- pletamente vaccinata, i casi stiano risalendo?

«I vaccini coprono con percen- tuali molto alte dalle forme gra- vi della malattia, non dall’infezio- ne. L’importante è ridurre le pri- me, cosa che sta avvenendo».

Ora si dice di non andare all’estero se non si è fatto il ri- chiamo, ma è davvero più ri- schioso?

«I focolai li abbiamo anche in Ita- lia. Bisogna vaccinarsi, stare at- tenti ovunque ed evitare com- portamenti potenzialmente peri- colosi».

La variante Delta è più aggres- siva?

«Si trasmette più velocemente, ma non è più virulenta».

I giovani devono temere di più la variante Delta?

«Sì, per due motivi. Il primo è che possono contrarre forme gravi della malattia, anche se con minor frequenza rispetto a chi è più anziano. Il secondo è che possono veicolare il virus a persone che sono loro vicine e che possono essere più fragili».

Ora potremo togliere la ma- scherina all’aperto. La varian- te Delta ne approfitterà?

«So di dire una cosa poco gradi- ta, ma succederà. L’obbligo ser- viva come deterrente, per impe- dire che gli assembramenti, an- che all’aperto, potessero diven- tare pericolosi».

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«Il Green pass rapido è rischioso»

L’infettivologo: una dose non basta

Andreoni mette in guardia: «Meglio aspettare il richiamo prima di partecipare a feste o eventi»

LUSSEMBURGO

Il premier del Lussemburgo, Xa- vier Bettel, è risultato positivo al Covid-19 e si è messo in isola- mento per 10 giorni. Lo ha an- nunciato il suo ufficio in un co- municato. Bettel, 48 anni, ha partecipato giovedì e venerdì scorsi al Consiglio europeo, ma nessuno degli altri 26 leader vie- ne considerato come «caso con- tatto», riferisce la stessa nota, perché nel suo Paese lo è chi ha passato più di 15 minuti con un positivo a meno di 2 metri e sen- za mascherina. Il premier lus-

semburghese ha ricevuto finora una sola dose di vaccino. Il 6 ma- gio scorso si è fatto iniettare AstraZeneca.

Nei due giorni di vertice i cosid- detti «gesti-barriera sono stati ri- spettati», ha assicurato una por- tavoce del premier all’Afp. «Nes-

sun capo di Stato e di governo appare sulla lista del contatti stretti del primo ministro», ha aggiunto. Bettel «presenta at- tualmente sintomi leggeri (feb- bre e mal di testa)», ma «conti- nuerà a esercitare le sue funzio- ni» in telelavoro, sottolinea la nota dell’ufficio del premier.

Bettel, dichiaratamente omo- sessuale, era stato tra i protago- nisti del summit, per aver con- fessato le sue difficoltà a farsi accettare in quanto gay e per aver duramente criticato le mi- sure anti Lgbtq+ del premier un- gherese Viktor Orban.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Xavier Bettel, 48 anni, al vertice Ue

3AstraZeneca Il siero creato

dall’università di Oxford ha un livello di efficacia contro la variante Delta del 33% se viene inoculata una sola dose.

Se si completa il ciclo vaccinale, la protezione sale al 60%.

MASCHERINE

«Sarebbe stato meglio mantenere l’obbligo anche all’aperto»

La minaccia

IL CONFRONTO

I sieri a Rna messaggero proteggono di più

Il rischio di essere ricoverati scende del 94%

per tutti i composti

1Pfizer

Secondo i dati pubblicati dal ministero della Salute inglese, una singola dose del siero a Rna messaggero ha un’efficacia del 33%

sulla variante Delta (contro il 50% su quella Alfa).

La doppia dose, invece, raggiunge l’88%.

2Moderna

I risultati contro la variante Delta sono simili a quelli di Pfizer. In generale,

chi è vaccinato con una dose ha un rischio del 75%

più basso di essere ricoverato.

Per chi ha completato l’intero ciclo,

la percentuale sale al 94%.

4Johnson&Johnson Il vaccino monodose svilupperebbe anticorpi in grado di garantire una protezione

dalla semplice infezione nel 60% dei casi.

Contro l’ospedalizzazione l’efficacia del siero è superiore al 90%.

DOPPIO ALLARME

«Questa mutazione è più trasmissibile, ma non è più virulenta Anche i giovani

devono preoccuparsi»

Positivo il premier del Lussemburgo, era al vertice Ue

È IN ISOLAMENTO

Il 6 maggio scorso aveva ricevuto la prima iniezione di AstraZeneca

Attendeva il richiamo

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LUNEDÌ — 28 GIUGNO 2021

Primo Piano

ROMA

Da oggi niente più mascherine all’aperto, se non c’è folla. Co- me stabilisce l’ordinanza del mi- nistro della Salute Roberto Spe- ranza, in tutta Italia, zona bian- ca, quando ci troviamo per stra- da non sarà più necessario pro- teggere naso e bocca, basterà mantenere la distanza di sicurez- za dalle persone non conviven- ti. Nella decisione – che avrà va- lore fino al 31 luglio –, siamo sta- ti preceduti da Francia prima e Spagna poi.

Alla fine il Cts – comitato tecni- co scientifico – ha scelto la pri- ma data, l’alternativa era infatti il 5 luglio. Questo perché il qua- dro epidemiologico lo consenti- va. «Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le ma- scherine all’aperto in zona bian- ca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabili- te dal Cts», si è raccomandato il ministro via social. E proprio in rete si è scatenata la discussio- ne, come ha verificato una ricer- ca di Ansa e DataMediaHub. Nel- le conversazioni online l’argo- mento ha tenuto banco. #Ditta- turaSanitaria tra gli hastag più popolari, con una vasta serie di esternazioni rispetto al fatto che le mascherine sarebbero inutili. Teoria senza fondamen- to ma che ha riscosso una certa popolarità.

COSA DICE L’ORDINANZA?

Il testo di Speranza conferma

«l’obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione del- le vie respiratorie», mentre «ces- sa l’obbligo» di indossarli «negli spazi all’aperto, fatta eccezione

per le situazioni in cui non pos- sa essere garantito il distanzia- mento interpersonale o si confi- gurino assembramenti o affolla- menti, per gli spazi all’aperto delle strutture sanitarie, nonché in presenza di soggetti con co- nosciuta connotazione di altera- ta funzionalità del sistema im- munitario».

AL PARCO?

Se non ci sono assembramenti, è possibile non indossare la ma- scherina. Il ragionamento non cambia per le passeggiate in al- tri luoghi non affollati.

NELLE SAGRE ALL’APERTO?

Vale sempre la stessa regola. Sì

all’obbligo di mascherina in ca- so di assembramento.

IN CODA DAVANTI A UFFICI E NEGOZI?

Bisogna essere protetti se non si può mantenere la distanza in- terpersonale.

NEI NEGOZI E NEI CENTRI COMMERCIALI?

La mascherina dovrà essere in- dossata in entrambi i casi.

NEI BAR E NEI RISTORANTI?

Valgono le regole già in vigore, la protezione si può togliere so- lo quando si è seduti al tavolo per consumare. Bisogna indos- sarla, invece, se ci si alza, ad esempio per andare in bagno o

alla cassa.

SU BUS, TRENI E AEREI?

Resta obbligatorio indossare la mascherina sui mezzi pubblici, in treno e nei viaggi in aereo. È invece consentito stare senza al- la fermata dell’autobus. Una vol- ta saliti a bordo, però, scatta l’obbligo, che permane per tut- ta la durata del viaggio. Da ricor- dare che la capienza sui mezzi pubblici è stata portata dal 50 all’80%. Anche se gli italiani han- no preso sempre più l’abitudine di muoversi con l’auto.

ALLA STAZIONE E IN AEROPORTO?

È obbligatorio indossare la ma- scherina.

AL CINEMA?

Anche nei cinematografici val- gono le stesse regole degli altri luoghi al chiuso, la mascherina va tenuta. Nelle arene estive, per poter stare senza protezio- ne, bisogna mantenere la distan- za di sicurezza.

IN SPIAGGIA?

Obbligatorio essere protetti se lo stabilimento balneare è affol- lato e anche quando ci si alza per andare al bar. Da ricordare poi le regole che devono essere osservate in spiaggia, con preci- se distanze da garantire. Dev’es- serci «una superficie di almeno 10 metri quadrati per ogni om- brellone, indipendentemente dalla modalità di allestimento».

È invece sufficiente un metro tra lettini e sedie a sdraio.

COSA S’INTENDE PER DISTANZA DI SICUREZZA?

La distanza interpersonale dev’essere di almeno un metro.

Ma in passato si è parlato anche di un metro e ottanta per essere al sicuro dai droplets.

Francia e Spagna ci hanno preceduto nella decisione di togliere l’obbligo delle

mascherine quando si sta all’aperto, «salvo alcune circostanze, quando ci si raggruppa», era stato l’annuncio del premier francese, Jean Castex, al termine del Consiglio dei ministri, il 17 giugno. «Tenuto conto dei risultati – aveva spiegato il premier – è normale fare

aggiustamenti alle nostre misure e ad alcuni elementi del calendario, pur mantenendo un alto livello di vigilanza nelle prossime settimane e nel caso di evoluzione contraria».

Ed è esplosa la festa nelle città spagnole.

Da sabato, infatti, è ufficialmente entrata in vigore la revoca dell’obbligo di

mascherina all’aperto, 401 giorni dopo la prima ordinanza del governo spagnolo che ne aveva imposto l’utilizzo.

Da oggi via la mascherina all’aperto Ecco quando dobbiamo indossarla

Italia tutta bianca: guida all’uso della protezione individuale. Resta l’obbligo al chiuso e in caso di assembramenti

Covid e nuove regole

Da oggi, con tutta Italia in zona bianca, cessa l’obbligo di mascherina all’aperto

COSÌ AL MARE

Se la spiaggia non è affollata

potremo stare senza Ma per andare al bar bisogna metterla

? ?

DOMANDE

E RISPOSTE

1L’analisi Per Coldiretti la fine

dell’obbligo delle mascherine fa risparmiare almeno 40 milioni di euro nelle campagne dove in questo momento si concentrano le attività di raccolta della verdura e della frutta oltre alla vendemmia e alla raccolta delle olive.

2Nelle fattorie

La cosa riguarda un milione di lavoratori nelle campagne dove gran parte delle attività si svolge all’aria aperta con la possibilità di rispettare le distanze. Proprio perché spesso in aree isolate e con ampi spazi, le fattorie italiane sono fra i luoghi più sicuri.

3I tipi

Chirurgica, FFP2, FFP3, con valvola o senza valvola. In questo periodo di pandemia abbiamo imparato a

familiarizzare con i diversi tipi di mascherina. Nel momento più critico, abbiamo copiato il modello Biden, FFP2 più chirurgica.

IN EUROPA

Liberi di respirare, in Francia e Spagna prima di noi

AEROPORTI E STAZIONI

Chi viaggia dovrà continuare a coprirsi naso e bocca

Stessa regola sui mezzi pubblici

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