A s s o c i a z i o n e N a z i o n a l e P r i m a r i O s p e d a l i e r i
Il Foglio Informazioni ANPO è leggibile anche sul sito www.anpo.net
PERIODICO DI INFORMAZIONE dell’Associazione Nazionale Primari Ospedalieri Autorizzazione del Tribunale di Roma, Iscr. Reg. della stampa n. 40/2001 del 8 Febbraio 2001
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 1 - DCB - ROMA
Numero 66
Luglio/Dicembre 2011 Anno XXXII - n. 261
ANPO news news
Azioni, critiche e proposte Confsal, Anpo-Ascoti-Fials Medici, Intersindacale medica
Verso il Congresso 2012
Interlocuzione dei sindacati sulle soluzioni per la crisi
INDICE
Messaggio del Presidente ANPO per il 2012
Raffaele Perrone Donnorso
2
Congresso Nazionale Elettivo 2012 Lettera del Presidente nazionale agli iscritti
ANPO 30 novembre 2011
2
Provvedimenti in attuazione del nuovo Statuto ANPO Giunta Esecutiva Nazionale A.N.P.O.,
Delibera adottata il 14 novembre 2011
3
Alessandro Riberi, il padre italiano
del “medico-chirurgo” morì il 18 novembre 1861
Adriano Ramello
3
La Confsal a Palazzo Giustiniani
incontra il Presidente del Consiglio incaricato, Sen. Mario Monti
Notiziario Sindacale n. 102 del 15 novembre 2011
4
Sindacati medici: chiusura
sulle pensioni private incomprensibile Intersindacale della Dirigenza Medica, Veterinaria,
Sanitaria e Amministrativa del Ssn
4
La Confsal per un “progetto condiviso”
funzionale alla crescita economica e occupazionale, alla stabilità della finanza pubblica e al recupero del ruolo primario dell’Italia in Eurozona e in Europa
Marco Paolo Nigi
5
Chiesto a Balduzzi maggiore coinvolgimento nelle decisioni in sanità, un patto per risolvere le criticità dei professionisti Intersindacale della Dirigenza Medica, Veterinaria,
Sanitaria e Amministrativa del Ssn
7
Intersindacale medici: Governo nuovo salvi la Sanità
Comunicato 12 novembre 2011
7
Intersindacale Lettera ad Errani sui tagli ai finanziamenti Intersindacale della Dirigenza Medica, Veterinaria, Sanitaria e
Amministrativa del Ssn, 25 ottobre 2011
8
Intersindacale sul Governo Clinico, un testo inadeguato e dannoso
Comunicato 2 novembre 2011
9
Rischio clinico opportunità per il servizio sanitario
10
Qualità del servizio sanitario,
illusione dei modelli e miserie della realtà
11
Per il nuovo inquadramento serve il concorso,
sanatoria e intuitus personae pari sono
11
Riforma Brunetta, in Veneto meccanismo della valutazione senza benchmark e con qualche pregiudizio antisindacale
Marco Pradella
13
Dai servizi di www.ANPO.net: la NEWSLETTER
Messaggi di luglio - dicembre 2011
14
Scheda notizie e richiesta di accesso ai servizi di www.ANPO.net
16
C
ari Colleghi, nel solco dei proverbi popolari, come quello che recita “Chi ha tempo non aspetti tempo”, porto alla Vostra attenzione, nel mentre ci avviciniamo velocemente alla fine di quest’anno, pieno di turbolenze e d’insidie, che nel mese di maggio del prossimo anno (2012) verrà con- vocato il Congresso Nazionale Elettivo della nostra As- sociazione (ANPO).Ricordo a tutti che al Presidente Nazionale dell’ANPO, spetta di presiedere anche l’Associazione Sindacale
“Anpo-Ascoti-Fials Medici”, soggetto sindacalmente ri- conosciuto ed oramai affermato con piena autorevolez- za, nell’ambito del sistema delle relazioni sindacali e del panorama della dirigenza medica nazionale.
Chiedo, fin d’ora, a tutti i nostri iscritti, un impegno for- te affinché non manchino qualificati contributi al Con- gresso e prestigiose candidature.
Esorto tutti i nostri iscritti a “vivere” la nostra Associa- zione, cosa che oggi è anche più semplice ed agevole di
un tempo, grazie alla rete del Web ed al nostro sito. Gio- va ricordare, che il sito www.anpo.net è facilmente a portata di tutti coloro che con un po’ di buona volontà, siano disposti ad effettuare un “clic” con il mouse!
Lo scorso 15 di novembre si è svolto il Consiglio/Con- gresso Nazionale ANPO che ha consentito l’approva- zione di alcune modifiche statutarie per allineare le no- stre “regole” a quelle degli altri Dipartimenti facenti parte della nostra “Federazione” e che, tutti insieme, costituiscono la nostra Associazione Sindacale, cui è formalmente riconosciuta la rappresentatività nel set- tore.
Invito quindi, con un accorato appello, a consultare fre- quentemente il nostro sito Web, a leggere le nostre nor- me statutarie e regolamentari, spesso disattese anche dai nostri quadri aziendali e regionali.
IL PRESIDENTE NAZIONALE Roma 30 novembre 2011
Congresso Nazionale Elettivo 2012
Lettera del Presidente nazionale agli iscritti ANPO 30 novembre 2011
Illustri Colleghi, cari Amici:
è il primo giorno dell’anno e non ho saputo resistere alla tentazione ed all’impulso di venire nella nostra sede, per respirare l’aria dell’Anpo nell’anno appena cominciato!
Ho fatto bene, perché ho potuto fermare una emorragia idrica che ho riscontrato nella cucina (un radiatore del riscaldamento gocciolava....!).
E’ stata sufficiente una buona pinza, per serrare il bot- tone zigrinato della valvola di sfogo e sistemare il tut- to !
Nella nostra sede, silenziosa come mai accade (abbia- mo le singole registrazioni di quante telefonate, e-mail e telefax giungono quotidianamente.... sono numeri inimmaginabili...!) si respira una atmosfera di silen- ziosa tranquillità, a cui si aggiunge una sensazione di grande serenità, per la percezione di una stabilità che
l’Associazione aveva perduta dal lontano 1998 (prima rilevazione Aran che ci certificava “con riserva”)!
Questo autentico”raccoglimento” mi fa avvertire tut- ta l’intima soddisfazione di poter consegnare ai nostri iscritti, nel 2012, un sindacato forte, rappresentativo, coeso (parola attualmente di gran moda) e finanzia- ramente “sicuro” che si accinge, nel prossimo mese di maggio, al suo 29° Congresso Nazionale Elettivo.
In questa rarefatta atmosfera del 1° giorno dell’anno, abbiateVi tutti i miei più sentiti, sinceri, fervidi ed af- fettuosi auguri per un anno felice, pieno di soddisfa- zioni per ciascuno di Voi: salute, benessere e grandi successi (e questi miei voti Vi invito ad estenderli alle famiglie tutte) !
Un abbraccio.
Raffaele Perrone Donnorso Raffaele Perrone Donnorso
Messaggio del Presidente ANPO per il 2012
L
a Giunta Nazionale Esecutiva dell’Associazio- ne Nazionale Primari Ospedalieri (ANPO), nella riunione del 14 novembre 2011, su pro- posta del Presidente nazionale, considerato il nuovo Statuto, e nella ipotesi che lo stesso venga ap- provato dal Consiglio/Congresso Nazionale, convoca- to per il giorno 15 novembre 2011, adotta all’unanimità la seguente delibera:“Il nuovo Statuto, ove approvato dal Consiglio/Con- gresso nazionale in data 15 novembre 2011, entra imme- diatamente in vigore. Per l’attuazione concreta delle nuove norme, le cariche sindacali ricoperte a livello Re- gionale vengono azzerate al 30 novembre 2011, nel men- tre quelle Aziendali, saranno azzerate al 31 gennaio 2012.
La Giunta Esecutiva Nazionale provvederà, entro il 30 novembre 2011 a nominare (o confermare), i Presidenti regionali.
I Presidenti Regionali provvederanno, entro il 31 gen- naio 2012, a nominare (o confermare) i Presidenti di Collegio aziendale, nonché i Coordinatori provinciali secondo le norme statutarie.
Coloro che attualmente sono in carica, saranno “in pro- rogatio” fino alle date sopra riportate.
Delibera adottata in Roma, sede legale ANPO, il 14 no- vembre 2011.
Delibera approvata dal Congresso/Consiglio Naziona- le in data 15 novembre 2011, all’unanimità senza asten- sioni.
Provvedimenti in attuazione del nuovo Statuto ANPO
Giunta Esecutiva Nazionale A.N.P.O., Delibera adottata il 14 novembre 2011
Nota: il testo integrale del nuovo Statuto ANPO è scaricabile dalla sezione “CHI SIAMO” del sito web www.ANPO.net.
Adriano Ramello
L
unedì 18 novembre 1861 morì a Torino il «Com- mendator Alessandro Riberi, medico di Sua Mae- stà il Re e della Reale Famiglia, Senatore del Re- gno». A lui la sanità sabauda deve l’istituzione del medico-chirurgo. Nato a Stroppo, Cuneo, il 24 aprile 1794, è stato un luminare della medicina. Fino al 1847 i laureati di medicina potevano esercitare senza abilitazione chirurgica.Il compito di operare ascessi, amputazioni e salassi era spes- so affidato a non-medici; nelle forze armate talvolta era con- cesso ai barbieri. Riberi fece approvare l’istituzione del «me- dico-chirurgo» e impose a ogni medico militare di specializ- zarsi anche in chirurgia. Obbligò i già laureati a prendere la seconda laurea, con lo strascico di polemiche e malumori che questo comportò.
Alessandro Riberi, il padre italiano del
“medico-chirurgo”
morì il 18 novembre 1861
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ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA
ANPO
news news
S
i comunica che oggi, 15 novembre 2011, dalle ore 15,00 alle ore 17,00, il Presidente del Consiglio incaricato, Sen. Prof. Mario Monti, ha ricevuto i leaders delle forze sociali più rappresentative, sia di parte sindacale che datoriale.Per la Confsal è intervenuto il Segretario Generale, Mar- co Paolo Nigi. Gli altri massimi rappresentanti delle Confederazioni Sindacali e delle Associazioni datoriali di lavoro erano tutti presenti.
Il Segretario Generale, Marco Paolo Nigi ha rappresen- tato la posizione politico-sindacale della Confsal e ha consegnato al Presidente incaricato un documento di proposte e osservazioni articolato per punti, che si allega al presenta notiziario sindacale. A seguire è si è tenuta una conferenza stampa nella quale è stato impegnato il Segretario Generale, Marco Paolo Nigi.
Al termine dell’incontro la Segreteria Generale della Confsal ha diramato il seguente Comunicato Stampa:
CONFSAL ALL’INCONTRO CON PRESIDENTE IN- CARICATO MARIO MONTI:
Marco P. Nigi: “Sì a riforme condivise ed eque puntando su coesione sociale. No a ulteriori penalizzazioni di la- voratori e pensionati”
Roma, 15 novembre. La Confsal, la quarta confederazio- ne sindacale italiana, ha partecipato all’incontro di Pa- lazzo Giustiniani con il Presidente del Consiglio dei mi- nistri incaricato, senatore Mario Monti.
La Confsal ha espresso a Monti sentimenti di stima e un augurio per il buon esito della consultazione. Ha, quin- di, presentato un proprio documento di proposte e os- servazioni. In esso si chiede di coniugare legalità, equità, rigore e sviluppo e di puntare sulla centralità del lavoro, sull’impresa virtuosa e su una pubblica amministrazio- ne efficiente.
Per la confederazione autonoma la via obbligata rimane una riforma fiscale che sollevi lavoro e impresa da un’imposizione oppressiva - un pesante fattore negativo per la crescita economica e occupazionale - accompagna- ta da un forte contrasto alla dilagante evasione fiscale e contributiva.
La Confsal ha ribadito la propria posizione su occupa- zione e riforma del lavoro nel settore privato e in quello pubblico. Così non ha mancato di denunciare le gravi e diffuse iniquità nei confronti di lavoratori e pensionati per effetto delle recenti manovre e ha chiesto un’equa compensazione in termini retributivi e fiscali.
Alla fine dell’incontro il segretario generale della Con- fsal, Marco Paolo Nigi, ha dichiarato: “La grave situa- zione del Paese obbliga governo e parti sociali a concor- rere nella realizzazione di riforme condivise ed eque puntando sulla coesione sociale, indiscutibile fattore pri- mario di sviluppo”.
E ancora: “La Confsal vigilerà affinché i lavoratori e i pensionati non vengano ulteriormente penalizzati”.
La Confsal a Palazzo Giustiniani incontra il
Presidente del Consiglio incaricato, Sen. Mario Monti
Notiziario Sindacale n. 102 del 15 novembre 2011
12 Dicembre 2011
Sarebbe grave e incomprensibile se il Governo non do- vesse accettare la richiesta degli enti previdenziali pri- vati di poter contare anche sui propri ingenti patrimoni per garantire l’equilibrio cinquantennale dei sistemi pensionistici che gestiscono senza costi per lo Stato.
Una chiusura su questo punto, che causerebbe grandi danni economici alle giovani generazioni di medici e odontoiatri, sarebbe tanto più sorprendente consideran- do le motivazioni e le costruttive proposte avanzate dall’Adepp (l’associazione degli enti previdenziali pri- vati), la positiva e trasversale accoglienza ricevuta in Par- lamento e il fatto che si tratta di richieste a saldo zero.
FIMMG - ANAAO ASSOMED - FIMP - ANDI - SUMAI - CIMO ASMD - AAROI-EMAC - FP CGIL MEDICI CISL MEDICI- ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI - UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI - SINAFO - FASSID
AIO - FESMED - FPCGIL SPTA
Sindacati medici: chiusura sulle pensioni private incomprensibile
Intersindacale della Dirigenza Medica, Veterinaria, Sanitaria e Amministrativa del Ssn
Documento sintetico di proposte e osservazioni, arti- colato per punti.
•
coniugare legalità, equità, rigore e sviluppo e pun- tare su lavoro, impresa virtuosa e pubblica ammi- nistrazione efficiente;•
abbandonare la politica economica dei “due tem- pi”: prima il risanamento dei conti e poi il sostegno alla crescita, bocciata dalla storia;•
avviare una politica economica “parallela” funzio- nale sia al risanamento dei conti e alla riduzione del debito pubblico e sia alla crescita economica e oc- cupazionale;•
rendere conseguibile l’obiettivo del pareggio del bi- lancio pubblico al 2013;•
procedere, in tempi brevi e comunque utili, ad una organica ed equa riforma fiscale che comporti la ri- duzione di imposte e tasse per lavoratori, imprese e pensionati, attraverso una maggiore tassazione delle rendite di posizione e soprattutto un più de- ciso e incisivo contrasto a evasione, elusione e som- merso. Nel caso in cui si renda indispensabile una imposizione fiscale sui patrimoni, l’imposta do- vrebbe interessare esclusivamente i grandi patrimo- ni con esclusione del piccolo risparmio e dei beni strumentali di impresa. Riguardo ad un possibile aumento dell’IVA, a meno che non riguardi esclu- sivamente i beni voluttuari e di lusso, si esprimono riserve per l’effetto negativo che potrebbe avere sul tasso di inflazione, tendenzialmente in aumento per cause endogene ed esogene;•
intensificare la lotta all’evasione-elusione fiscale e contributiva inasprendo le misure vigenti, anche con l’allargamento della previsione della sanzionepenale, e introducendo uno strumento incisivo ba- sato sul contrasto di interessi fra soggetti interagen- ti: la deducibilità fiscale, che in una prima fase po- trebbe riguardare alcune fattispecie in cui l’evasio- ne è diffusa e universalmente riconosciuta;
•
prevedere interventi forti e investimenti concreti per il rilancio della crescita economica ed occupa- zionale con particolare riferimento alla formazione, alla ricerca ed innovazione tecnologica, alla fiscalità di vantaggio, all’energia e alle infrastrutture;•
definire ed avviare in tempi brevi un piano di lavo- ro a favore dei giovani e delle donne, con partico- lare attenzione alle aree economicamente deboli del Paese. Il piano dovrà necessariamente interessare la formazione, la puntuale realizzazione del proget- to- apprendistato, la leva fiscale, nonché l’integrale utilizzazione di tutte le risorse disponibili, nazio- nali ed europee;•
pensare la riforma del lavoro valorizzando la “sa- na” flessibilità a tempo nel contesto di un welfare necessariamente potenziato, la stabilizzazione e la fidelizzazione, eliminando il disvalore della diffusa e lunga precarietà sia nel settore privato che in quello pubblico;•
avviare le privatizzazioni nei servizi pubblici con la consapevolezza che esse devono realizzarsi in un quadro organico di garanzie in funzione di una“vera e reale” concorrenza, al fine di evitare che monopoli ed oligopoli privati sostituiscano quelli pubblici con il prevedibile peggioramento del rap- porto qualità-quantità del servizio/prezzo-tariffa.
Intanto, si potrebbe intervenire in tempi rapidi eli- minando o riducendo enti ed organi di gestione;
Marco Paolo Nigi Segretario Generale CONFSAL
La Confsal per un “progetto condiviso” funzionale alla crescita economica e occupazionale, alla stabilità della finanza pubblica e al recupero del ruolo primario
dell’Italia in Eurozona e in Europa.
INCONTRO PRESIDENTE INCARICATO SENATORE, PROF. MARIO MONTI - PARTI SOCIALI, Palazzo Giustiniani, 15 novembre 2011 ore 15.00
A livello di Eurozona si dovrebbe operare affinché la Governance economica punti decisamente su un “mo- derno” progetto per una effettiva e progressiva inte- grazione economica e finanziaria e una “nuova”, mi- rata e concreta solidarietà, in un quadro di garanzie fornite dai Paesi membri, che concorra a superare la grave crisi dell’area-euro e dell’Europa nel contesto della globalizzazione e lasci almeno aperte le prospet- tive dell’Unità politica europea.
A tempi brevi, si potrebbe puntare sulla tassazione delle transazioni finanziarie e sulla creazione dell’eu- ro-bond, garantito da un fondo finanziario europeo con capitale conferito da riserve auree dei vari paesi e altre garanzie con precise finalità: il risanamento delle finanze nazionali dei paesi membri in difficoltà e gli investimenti in infrastrutture europee comuni e in pia- ni energetici.
Infine, il sistema degli interventi pubblici volto a so- stenere la crescita economica e occupazionale va con- siderato in un quadro condiviso di regole e, in parte, realizzato in ambito europeo, anche per la salvaguar- dia della sovranità italiana in eurozona.
Sul piano del metodo di confronto sarebbe auspicabile l’apertura di specifici tavoli Governo-Parti Sociali per l’indispensabile approfondimento delle questioni del lavoro, del welfare, dell’economia, della finanza pub- blica e del fisco legate alle necessarie riforme struttu- rali.
La Confsal, in rappresentanza di un milione di lavo- ratori e in qualità di soggetto generale della politica del lavoro, del welfare, dell’economia e della finanza pubblica, nonché soggetto portatore degli interessi dei lavoratori e dei pensionati, conferma la sua coerente linea della responsabilità di fronte alla grave crisi che sta attraversando il nostro Paese e si dichiara dispo- nibile a concorrere concretamente a costruire un pro- getto “condiviso ed equo”, funzionale alla crescita economica ed occupazionale e alla stabilità della fi- nanza pubblica.
La Confsal, infine, si augura che “l’impresa” trovi una dimensione “ideale”, un ambiente produttivo tecno- logicamente più evoluto, cicli produttivi più efficienti, un’organizzazione del lavoro che privilegi il rapporto produttività-premialità, attraverso la puntuale attua- zione dei patti sociali, e, non ultimo, una manageria- lità effettivamente professionale e illuminata e che la
“pubblica amministrazione” possa trovare una effi- ciente organizzazione strutturale del lavoro che valo- rizzi la funzione dei pubblici dipendenti.
•
procedere alle liberalizzazioni nel settore del lavoro autonomo e professionale da concretizzarsi con in- terventi organici, equi ed efficaci. L’attuale situazio- ne, comunque, merita almeno un immediato ulte- riore intervento di flessibilizzazione nei diversi am- biti e settori commerciali e professionali;•
attivare le dismissioni tenendo presente che la ven- dita del patrimonio pubblico può avvenire senza“perdita di valore” soltanto in un mercato che ri- spetti legalità di procedure e congruità dei prezzi;
•
affermare le priorità della spesa pubblica escluden- do la pratica iniqua ed inefficace dei tagli lineari ed eliminando gli sprechi, determinati in gran parte dall’invadenza della politica nelle pubbliche ammi- nistrazioni;•
prevedere ulteriori interventi orientati ad aumen- tare il grado di responsabilità nella pubblica ammi- nistrazione in un contesto generale più semplificato e trasparente, da realizzare in tempi brevi al fine di limitare il peso della burocrazia sull’attività delle imprese;•
tener presente che il sistema previdenziale e pen- sionistico italiano risulta in “relativo” equilibrio fi- nanziario e, pertanto, andrebbe preso in considera- zione al netto dell’intervento assistenziale per af- frontare seriamente le vere questioni aperte del bas- so livello di una fascia delle attuali pensioni, della previdenza per i giovani lavoratori e complemen- tare sia nel settore privato che in quello pubblico.Infine, si propone un intervento sull’entrata previ- denziale, estendendo orizzontalmente il campo di contribuzione e agendo efficacemente sul fronte del contrasto all’evasione contributiva nell’ambito di una efficace lotta, anche con sanzioni penali, al la- voro sommerso;
•
compensare le palesi iniquità causate dalla sequen- za delle recenti manovre finanziarie per lavoratori e pensionati e le gravi ed inique penalizzazioni nor- mative ed economiche per i lavoratori del pubblico impiego;•
definire e realizzare con puntualità il patto di sta- bilità interno basato sui costi standard per la spesa sanitaria, con l’eliminazione degli sprechi, salva- guardando i livelli essenziali dei servizi primari;•
ridurre i costi della politica, anticipando l’attuazio- ne dei provvedimenti già previsti per legge e am- pliando il campo di intervento;•
completare lo sblocco dei finanziamenti per le in- frastrutture.L
e turbolenze dei mercati finanziari stanno pro- ducendo, insieme con serie preoccupazioni per il futuro del Paese, una crisi politica dagli esiti ancora incerti.I medici, i veterinari, i dirigenti sanitari, tecnici e ammini- strativi dipendenti e convenzionati def SSN, chiedono che un Governo nuovo, tecnico o tecnico-politico che sia, ma- nifesti verso la sanita italiana l’attenzione che merita un sistema complesso, ed al tempo stesso fragile che incide profondamente sulla vita quotidiana di tutti i cittadini, II sistema sanitario non e solo un agglomerato di spesa, ma rappresenta un grande contenitore di competenze professionali ed innovazioni tecnologiche, oltre che un volano essenziale per la stessa crescita del PIL.
Occorre garantirne la sostenibilità, non solo economica,
ma dei caratteri di universalismo ed equità, per rendere esigibile l’unico diritto che la Costituzione definisce fon- damentale. Cominciando dal riconoscimento della auto- nomia del Ministero della Salute che è il modo per ga- rantire al Servizio sanitario nazionale il carattere di uni- tarietà che abbiamo sempre difeso ed un ruolo di coesio- ne sociale ed organizzativa oggi quanto mai necessario.
In un Paese in cui le differenze tra i vari servizi sanitari regionali tendono ad ampliarsi determinando disugua- glianze sempre più evidenti e’ infatti indispensabile mantenere un baricentro che assicuri il coordinamento programmatorio e la salvaguardia dei criteri di unifor- mita assistenziali, evitando pericolose derive che negano il riconoscimento del diritto alla salute come diritto esi- gibile in egual modo su tutto il territorio nazionale.
da ANAAO ASSOMED - CIMO-ASMD - AAROI-EMAC - FP CGIL MEDICI - FVM - FASSID - CISL MEDICI - FESMED ANPO- ASCOTI-FIALS MEDICI - UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI - SOS SNABI - AUPI - FP COIL SPTA - SINAFO FEDIR SAN|TA’ - SI-
DIRSS - FIMMG - SUMAI - SNAMf - INTESA SINDACALE - SM| - FIMP - CIMOP UGL MEDICI FEDERSPECIALIZZANDI
Intersindacale medici: Governo nuovo salvi la Sanità
comunicato 12 novembre 2011
18 Gennaio 2012
I professionisti della sanità non vogliono essere costretti a subire le scelte sugli assetti del loro lavoro, ma chiedono un coinvolgimento nei processi decisionali che Ii riguar- dano attraverso la definizione di percorsi condivisi.
Questa la principale richiesta che oggi le organizzazioni sindacali dei medici, dipendenti e convenzionati con il Servizio Sanitario nazionale e della ospedalità privata, i veterinari, i dirigenti sanitari, tecnici, professionali ed am- ministrativi dipendenti, hanno rivolto al Ministro Renato Balduzzi nel primo incontro con il nuovo responsabile del dicastero della salute.
Un incontro definito dai sindacati utile a sottoporre al Mi- nistro alcune criticità: la riqualificazione della rete ospe- daliera e la riorganizzazione delle cure primarie, l’abuso di contratti atipici che produce un diffuso precariato, an- che in rapporto alla prossima carenza di Medici e Diri- genti del Ssn, il problema acutissimo della responsabilità professionale, la necessità di affermare i principi della tra- sparenza e del merito professionale, valorizzando il ruolo
dei professionisti in un nuovo modello di governo clinico e recuperare le prerogative della contrattazione, almeno a livello aziendale.
Le organizzazioni sindacali hanno assicurato piena dispo- nibilità a collaborare nel processo di informatizzazione del sistema sanitario.
Oggi - hanno detto al Ministro - è sempre più evidente e rischia di diventare esplosiva una situazione di disagio diffuso e di malessere dei professionisti. Significativo è il preoccupante esodo pensionistico quale unica via di usci- ta da una condizione professionale sempre più difficolto- sa. In ultimo hanno richiamato la necessità di essere coin- volti nella definizione del Patto per la salute la cui agenda non può escludere le questioni attinenti al personale.
Il Ministro si è dichiarato disponibile a porsi come ele- mento propulsore di un patto che veda i professionisti co- me interlocutori essenziali.
Le organizzazioni sindacali valuteranno i risultati di in- contri tecnici che partiranno nei prossimi giorni per di- scutere alcune delle criticità esposte.
Chiesto a Balduzzi maggiore coinvolgimento nelle decisioni in sanità, un patto per risolvere le criticità dei professionisti
Intersindacale della Dirigenza Medica, Veterinaria, Sanitaria e Amministrativa del Ssn
ANAAO ASSOMED - CIMO-ASMD - AAROI-ENIAC - FP CGIL MEDICI - FVM - FASSID - CISL MEDICI - FESMED -ANPO-ASCO- TI-F|ALS MEDICI - UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI - SDS - SNABI -AUPI - FP CGIL SPTA - SINAFO - FEDIR SANITA’ - SIDIRSS
- FIMMG - SUMAI - SNAMI - INTESA SINDACALE - SMI - FIMP - CIMOP - UGL MEDICI - FEDERSPECIALIZZANDI
Dott. Vasco ERRANI
Presidente Conferenza delle Regioni Roma 25 ottobre 2011
Prot. n. 411/2011/snrm
Illustre Presidente, le organizzazioni sindacali della dirigenza del Servizio Sanitario Nazionale, condivi- dono la grave preoccupazione, espressa più volte e con forza nelle sedi istituzionali da parte delle Regioni, per i tagli ai finanziamenti operati attraverso le Leggi Finanziarie del 2010 e 2011 che minacciano la tenuta dei SSN.
La necessita di mantenere livelli adeguati di tutela dello stato di salute attraverso un Servizio Sanitario Nazionale “universale” “equo” e “solidale”, ci appare oggi ancora e più che mai, un obiettivo irrinunciabile.
L’attacco al personale che opera nel pubblico impiego, espresso dalla recente legislazione, appare, a nostro parere, nella maggior parte dei casi inaccettabile e immotivato.
Tutto ciò premesso, per quanto istituzionaimente ci compete per il nostro ruolo sindacale, stiamo vivendo il grande disagio derivante dalla necessita da parte delle Aziende sanitarie di dare attuazione ai disposto della Legge 122/2010, oggetto di interpretazioni strumentali che in alcuni casi ne amplificano gli effetti, costituendo occasione per tagli ingiustificati che, se realizzati, produrrebbero effetti anche su masse saiariali consolidate in precedenti contratti.
Le gravi difficoltà dei bilanci delle aziende sanitarie non possono certo essere risolti con il differimento della contrattazione decentrata (i cui tempi ci risultano sempre più dilatati) o con artifici contabili sui fondi negoziali.
Abbiamo seguito con molta attenzione, oltre che attraverso specifici confronti con i tecnici del Comitato di Settore, l’attività che ha portato ad approvare da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in data 10 febbraio 2011, la “interpretazione delle disposizioni del Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78, in materia di contenimento delle spese di personale delle amministrazioni pubbliche per i di- pendenti delle Regioni e delle Province autonome e del Servizio Sanitario Nazionale, convertito nella Legge 30 luglio 2010, n.122”, recentemente integrata in data 13 ottobre.
Nella realtà, però, il documento, che riteniamo non esaustivo e soddisfacente, non ha avuto l’atteso seguito nelle sedi regionali, pur essendo stato approvato dalle rappresentanze di tutte le Regioni e Province auto- nome, e non è stato oggetto di puntuale ed omogenea applicazione su tutto il territorio nazionale.
ANAAO ASSOMED - CIMO-ASMD - AAROI-EMAC - FP CGIL MEDICI - FVM - FASSID - CISL MEDICI FE- SMED - ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI - UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI -SOS SNABI - AUPI - SINAFO FE-
DIR SANITA’ - SIDIRSS
Intersindacale Lettera ad Errani sui tagli ai finanziamenti
Intersindacale della Dirigenza Medica, Veterinaria,
Sanitaria e Amministrativa del Ssn, 25 ottobre 2011
D
opo il via libera delle Regioni, che conti- nuano ad oscillare tra opposizione, in dife- sa dells sanita pubblica alle politiche go- vernative e collaborazione contro i medici i veterinari ed i dirigenti def Ssn, if ddl cosiddetto sul‘govemo clinico’, riemerge dai cassetti.
L’approvazione da parte delle Regioni non può, però, nascondere che i contenuti appaiono, quando non peg- giorativi, insufficienti rispetto alla gravità e complessità del disagio che i medici i veterinari e i dirigenti oggi vi- vono all interno del sistema sanitario.
E’ questo il commento delle organizzazioni sindacali della dirigenza medics, veterinaria, sanitaria, tecnica, professionale ed amministrativa al nuovo taste del ddl in discussione presso la Commissione Affari Sociali del- la Camera.
Parlamento e Regioni intendono così trovare la quadra sulla negazione del ruolo centrale ed esclusivo della professione medics nefle sue funzioni di duplice garan- zia del cittadino e dello Stato, e della valorizzazione dei professionisti del SSN, necessaria per la sostenibilità, non solo economica, del sistema sanitario
Preferiscono, evidentemente, il dilagare di una cultura aziendalista che tende a marginalizzarne ruolo e fun- zioni, tutto sacrificando sull’altare del bilancio e della invadenza pervasiva della politica.
Invece che porsi come strumento di un sostanziale cam- biamento di rotta il testo in esame si limita a ribadire norme di funzionalita delle aziende sanitarie, sfiorando soltanto il nocciolo dei problema che pure,a detta dei promotori l’avrebbero originato, e sottraendo ulteriore materia allo spazio contrattuale per affidarla in modo unilaterale alle Regioni.
Ancora una volta si modifica l’eta di quiescenza contri- buendo, dopo avere rifiutato di anticipare l’età di in-
gresso nel sistema, all’invecchiamento della categoria.
Aumenta la discrezionalità politico-amministrativa nel- le procedure di selezlone e verifica delle carriere, a di- spetto di titoli e esperienza professionali, Si lasciano inalterati ingiustificati privilegi dell’Universita nella governance delle Aziende integrate.
Le organizzazioni sindacali chiedono una rivisitazione del testo in linea con le attuali esigenze delle categorie professionali.
Altrimenti meglio farne a meno.
In conclusione, le chiediamo di volersi adoperare affin- che i documenti approvati in sede di conferenza delle Regioni e delle Province autonome, o quanto meno quello oggetto della presente richiesta, possano diveni- re una interpretazione che vincoli formalmente le Re- gioni e le Province autonome ad una successive coeren- te applicazione.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, porgiamo cor- diali saluti.
Costantino Troise ANAAO ASSOMED Riccardo Cassi CIMO-ASMD
Vincenzo Carpino AAROI-EMAC Massimo Cozza FP CGIL MEDICI Aldo Orasselli FVM
Biagio Papotto CISM MEDICI Mauro Mazzoni FASSID Carmine Gigli FESMED
Raffaele Perrone Donnorso ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI Armando Masucci UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI Alberto Spanò SDS SNABI
Mario Bellini AUPI Antonio Castorina SINAFO Antonio Travis FEDIR SANITA’
Franco Socci SIDIRSS
Intersindacale sul Governo Clinico, un testo inadeguato e dannoso
Comunicato 2 novembre 2011
ANAAO ASSOMED - CIMO-ASMD - AAROI-EMAC - FP CGIL MEDICI - FVM - FASSID - CISL MEDICI FESMED - ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI - UIL FPL FEDERAZIONE MEDICI SOS SNABI - AUPI
FP COIL STPA - SINAFO - FEDIR SANITA’ - SIDIRSS
D
ati riportati dall’Associazio- ne Nazionale fra le Imprese Assicuratrici: «Segnale con- creto della sfiducia crescente da par- te dei pazienti verso le cure ricevute è il numero in aumento delle denun- ce che ogni anno arrivano alle com- pagnie di assicurazione al fine di ot- tenere un risarcimento per errore medico.Nel periodo compreso tra il 1994 e il 2008, sulla base della rilevazione statistica annuale effettuata dal- l’A.N.I.A., il numero dei sinistri de- nunciati alle imprese di assicurazio- ne per le due coperture assicurative (responsabilità civile delle strutture sanitarie e responsabilità civile dei medici professionisti) si è più che triplicato, passando da circa 9.500 a quasi 30.000 [...] Oltre all’aumento del numero delle denunce, si è regi- strato anche un allungamento dei tempi necessari per arrivare alla de- finizione del sinistro, a causa dei fre- quenti contenziosi giudiziari e del periodo necessariamente esteso per avere una valutazione completa e definitiva dell’eventuale lesione fi- sica subita. Per arrivare ad almeno il 95% dei sinistri liquidati occorre risalire alle generazioni dal 1994 al 1996, ossia devono passare circa 15 anni dalla data di protocollazione
(cioè dall’anno in cui l’impresa di assicurazione viene a conoscenza del danno). Per i sinistri denunciati nel 2008, meno del 10% sono stati li- quidati per un totale del 7% degli importi da risarcire».
L’evidente e diffuso malessere della classe medica ha origine soprattutto nell’incerta riconducibilità di molti eventi avversi al normale rischio cli- nico piuttosto che alla personale re- sponsabilità degli operatori: è forte- mente avvertita l’«esigenza di una standardizzazione delle regole alla stregua delle quali fondare ed accer- tare la responsabilità del medico.
Stabilire che la responsabilità civile per danni a persone causate dal per- sonale sanitario medico e non medi- co, occorsi in una struttura sanitaria ospedaliera pubblica o privata, è
«sempre» a carico della struttura stessa va nel senso indicato dall’or- mai pacifico indirizzo della giuri- sprudenza di legittimità. Limitare l’integrale rivalsa nei confronti dei sanitari responsabili alla sola ipotesi in cui «il fatto sia stato commesso con dolo», prevedendo in capo al di- rettore generale della struttura ospe- daliera la facoltà di «disporre nei confronti del dipendente il parziale recupero del risarcimento del danno riconosciuto » appare, tuttavia, co-
me preventiva deresponsabilizza- zione di atteggiamenti di cui la più avvertita riflessione penalistica e cri- minologica sottolinea la particolare pericolosità sociale, «mettendola in relazione, di volta in volta con la fungibilità della vittima (di qui la metafora della “bomba sempre in- nescata”), col volume assai più ele- vato degli illeciti colposi rispetto a quelli dolosi, e infine col moral de- fect (insensibilità) che connota, di norma, l’azione colposa».
Alla stregua degli innovativi princi- pi enunciati dalla Consulta, non sus- sistono ostacoli per le Regioni all’in- troduzione di procedure conciliative stragiudiziali basate sul principio della volontaria adesione delle par- ti.
Nella nostra opinione, la mediazio- ne è un correttivo indispensabile per una situazione ormai al limite della ingestibilità, ma la vera soluzione ri- chiede un lucido coraggio che anco- ra manca. In strutture che scelgono i professionisti, li dirigono, li forma- no, li verificano, li valutano, la colpa grave non può essere mai del singo- lo ma è sicuramente della stessa struttura. Tolto il dolo e, forse, lo sta- to di vera ebbrezza etilica o altera- zione da stupefacenti.
m.p.
Rischio clinico opportunità per il servizio sanitario
Recensione
La gestione del rischio clinico: una risposta al malessere dei medici ed alla sfiducia degli utenti del Servizio Sanitario? Carlo Bottari, Antonio Carastro, Sanità Pubblica e Privata, 2010 n.6, 5-14.
Qualità del servizio sanitario, illusione dei modelli e miserie della realtà
D
ue modelli di possibile ap- plicazione al mondo della sanità: L’European Founda- tion for Quality Management (EFQM) e le Cost Leadership Stra- tegies. Il primo modello, particolar- mente in auge tra i manager del vecchio continente, dovrebbe fun- gere da supporto alle organizzazio- ni al fine del raggiungimento dell’“eccellenza”. Il secondo “mo- dello”, al contrario, identifica delle strategie (costo, differenziazione, focalizzazione) che, se applicate correttamente, dovrebbero garanti- re alle aziende il raggiungimento della leadership di settore.Il modello EFQM è fondamental- mente riconducibile ad una serie di fattori (cinque aree organizzative) e a delle aree di risultato (quattro aree di performance). Le cinque aree or- ganizzative si configurano come elementi cardine di un’organizza- zione e sono sostanzialmente ricon- ducibili alla leadership, alla politica
e strategia, alle persone, alle par- tnership, alle risorse e ai processi.
Al contrario, le aree di performan- ce/risultato prevedono tutta una serie di indicatori di idoneità valu- tati sulla base di quattro aeree: risul- tati relativi al cliente, risultati rela- tivi al personale, risultati relativi al- la società e risultati finanziari.
Ad esempio, nell’area 2 (Area poli- tica e strategica), si identificano cri- teri basati sulle esigenze e le aspet- tative, sia in ottica presente, sia in ot- tica futura di tutti i partecipanti, e criteri omogenei di valutazione del- le performance, criteri di ricerca, di apprendimento e di creatività, che dovranno essere costantemente svi- luppati, rivisti e aggiornati in base al nascere di nuove esigenze. Nell’area 3 3. (Persone, che ricoprono un ruolo fondamentale all’interno dell’orga- nizzazione) il modello EFQM preve- de quanto segue: il fattore umano deve essere pianificato e gestito in modo accurato; le singole capacità
distintive degli individui devono es- sere identificate, sostenute e pro- mosse; alle persone occorre dare fi- ducia e applicare, ove possibile, lo strumento della delega; tra i vari li- velli dell’organizzazione devono es- sere favoriti gli scambi di informa- zioni; il personale deve essere ri- compensato, apprezzato e “curato”.
Il nostro commento. La spinta verso la garanzia di qualità nei servizi sa- nitari, avviata con il paradigma del- la volontarietà negli anni ‘90, sta miseramente esaurendosi se non naufragando con il pretesto della mancanza di risorse economiche, ma in realtà a causa della imprepa- razione e della incapacità di una ge- nerazione di “manager” che non ci si meritava. Con le dovute, rare, ec- cezioni.
Oggi si sostituisce alla definizione di regole ed obiettivi la fede nell’in- dividualismo, alle verifiche oggetti- ve di terza parte la burocrazia delle autocertificazioni.
Recensione:
Il modello EFQM e le Cost Leadership Strategies, a cura di Roberto Pigni, Sanità Pubblica e Privata, 2011 n.4, 63-67.
Per il nuovo inquadramento serve il concorso, sanatoria e intuitus personae pari sono
Recensione
Contrasta con i principi fondamentali desumibili dalla normativa statale nella materia concorrente della tute- la della salute la deroga al principio del concorso per l’accesso alla dirigenza sanitaria. Corte Costituzionale,
26-29 aprile 2010, n. 150, Presidente del Consiglio dei Ministri c. Regione Puglia.
Commento a cura di Antonio Carastro. Sanità Pubblica e Privata, 2011 n.4, 86-94.
A
l concorso pubblico deve ri- conoscersi un ambito di ap- plicazione ampio, tale da non includere soltanto le ipotesi di assunzione di soggetti precedente-mente estranei alle pubbliche ammi- nistrazioni. Il concorso è necessario anche nei casi di nuovo inquadra- mento di dipendenti già in servizio (ciò che comunque costituisce una
forma di reclutamento), e in quelli di trasformazione di rapporti non di ruolo, e non instaurati ab origine mediante concorso, in rapporti di ruolo. Sotto quest’ultimo profilo,
l’area delle eccezioni al concorso deve essere delimitata in modo rigoroso. Le deroghe sono pertanto legittime solo in presenza di peculiari e straordina- rie esigenze di interesse pubblico ido- nee a giustificarle. Non è in particolare sufficiente, a tal fine, la semplice cir- costanza che determinate categorie di dipendenti abbiano prestato attività a tempo determinato presso l’ammini- strazione, né basta la personale aspet- tativa degli aspiranti ad una misura di stabilizzazione. Occorrono invece par- ticolari ragioni giustificatrici, ricolle- gabili alla peculiarità delle funzioni che il personale da reclutare è chiama- to a svolgere, in particolare relativa- mente all’esigenza di consolidare spe- cifiche esperienze professionali matu- rate all’interno dell’amministrazione e non acquisibili all’esterno, le quali facciano ritenere che la deroga al prin- cipio del concorso pubblico sia essa stessa funzionale alle esigenze di buon andamento dell’amministrazio- ne. Si pongono in evidente contrasto con il principio costituzionale del pubblico concorso anche le ipotesi che determinano in pratica un automatico e generalizzato slittamento di soggetti specificamente individuati verso la qualifica superiore.
Con la pronuncia n.150 del 2010, e con la sentenza n. 149 del 2010, emes- sa in pari data, la Corte Costituziona- le ha avuto occasione ancora una vol- ta, nel volgere di pochi mesi, di con- fermare la validità della regola gene- rale del concorso pubblico ai fini del- l’inquadramento nel ruolo della diri- genza sanitaria, a garanzia dell’ac- cesso ai pubblici uffici in condizioni di uguaglianza ed a presidio dei principi di buon andamento ed im- parzialità dell’amministrazione. Dal 2009, infatti, sono via via cadute sot- to la scure del giudizio di legittimità costituzionale le leggi approvate da diverse Regioni (in ordine di tempo, Campania, Veneto, Calabria e Pu- glia), che in vario modo prevedevano forme di «stabilizzazione» del perso- nale dirigenziale sanitario, in deroga
alle ordinarie procedure concorsuali.
La Corte, richiamando il proprio con- solidato orientamento in materia - se- condo cui le eccezioni al concorso so- no legittime sono in presenza di «pe- culiari e straordinarie esigenze di in- teresse pubblico » - ha ritenuto fonda- te le censure sollevate dal Governo con riferimento alla violazione degli artt. 97 e 117 Cost. La Corte, afferman- do, nella fattispecie, che le «specifiche disposizioni legislative statali» che postulano l’accesso alla dirigenza sa- nitaria per concorso costituiscono
«principi fondamentali in materia di tutela della salute», sembrerebbe aver voluto confinare la potestà del legisla- tore regionale entro limiti assai angu- sti.
Indispensabile premessa del ragiona- mento del Giudice delle Leggi è, in primo luogo, che «l’art. 97, terzo com- ma, della Costituzione prevede che, salvo i casi stabiliti dalla legge, ‘agli impieghi nelle pubbliche amministra- zioni si accede mediante concorso’.
Ciò significa che la ‘forma generale e ordinaria di reclutamento per le pub- bliche amministrazioni’ (sentenza n.
363 del 2006) è rappresentata da una selezione trasparente, comparativa, basata esclusivamente sul merito e aperta a tutti i cittadini in possesso di requisiti previamente e obiettivamen- te definiti. Il rispetto di tale criterio è condizione necessaria per assicurare che l’amministrazione pubblica ri- sponda ai principi della democrazia, dell’efficienza e dell’imparzialità. Il concorso pubblico è, innanzitutto, condizione per la piena realizzazione del diritto di partecipazione all’eserci- zio delle funzioni pubbliche da parte di tutti i cittadini, fra i quali oggi sono da includersi, per la maggior parte de- gli impieghi, anche quelli di altri Stati membri dell’Unione europea (senten- ze della Corte di giustizia delle Comu- nità europee, del 2 luglio 1996, in cau- se 473/93, 173/94 e 290/94). In diretta attuazione degli artt. 3 e 51 Cost., il concorso consente infatti ai cittadini di accedere ai pubblici uffici in condizio-
ni di eguaglianza e ‘senza altra distin- zione che quella delle loro virtù e dei loro talenti’, come fu solennemente proclamato dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789.
Il concorso, inoltre, è ‘meccanismo strumentale al canone di efficienza dell’amministrazione’ (sentenza n.
205 del 2004), cioè al principio di buon andamento, sancito dall’art. 97, primo comma, Cost. Il reclutamento dei di- pendenti in base al merito si riflette, migliorandolo, sul rendimento delle pubbliche amministrazioni e sulle prestazioni da queste rese ai cittadini.
Infine, il concorso pubblico garantisce il rispetto del principio di imparziali- tà, enunciato dall’art. 97 e sviluppato dall’art. 98 Cost. Infatti, il concorso impedisce che il reclutamento dei pubblici impiegati avvenga in base a criteri di appartenenza politica e ga- rantisce, in tal modo, un certo grado di distinzione fra l’azione del gover- no, ‘normalmente legata agli interessi di una parte politica’, e quella dell’am- ministrazione, ‘vincolata vincolata in- vece ad agire senza distinzioni di parti politiche, al fine del perseguimento delle finalità pubbliche obiettivate nell’ordinamento’3. Sotto tale profilo il concorso rappresenta, pertanto, ‘il metodo migliore per la provvista di organi chiamati ad esercitare le pro- prie funzioni in condizioni di impar- zialità e al servizio esclusivo della Na- zione’ (sentenza n. 453 del 1990)».
Che possiamo aggiungere a voci così autorevoli come Corte Costituzionale, Costituzione della Repubblica, Coste di Giustizia europea e Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1789? Una co- sa soltanto, che l’esercizio arbitrario dell’”intuitus personae” nei concorsi per primario, a dispetto di qualsiasi graduatoria di merito, è forse anche peggiore di una sanatoria, che almeno tenta di trovare qualche giustificazio- ne oggettiva nella rilevazione di espe- rienza specifica professionale e nel- l’interesse, per quanto blando, del- l’amministrazione.
L
a regione del Veneto si appresta a dare attua- zione nel servizio sanitario regionale all’arti- colo 7 del decreto 150/2009, quello che indi- vidua l’Organismo indipendente di valutazio- ne (OIV) quale soggetto preposto al sistema di misura- zione e valutazione annuale della “performance” di ciascuna struttura ed a presentare una proposta di va- lutazione della “performance” dei dirigenti. OIV sosti- tuirà i nuclei di valutazione o gli altri organismi con funzioni analoghe costituiti ai sensi dell’articolo 10, comma 4, del decreto 286/1999.Nelle indicazioni che la Regione vuole dare alle Azien- de sanitarie, troviamo struttura e composizione di OIV, le sue funzioni, i criteri per la valutazione della “per- formance” individuale, quella che darebbe origine a tre fasce di merito per chi ha valutazione positiva, più una quarta per chi ottiene valutazione negativa.
Tralasciando la discussione sui principi del decreto e soprattutto sulla semplificazione, da taluni ritenuta ec- cessiva, delle quattro fasce, si possono individuare nel processo così avviato alcuni elementi positivi.
Innanzitutto, il richiamo alla metodica di budget, nel Veneto regolata dalla legge regionale 13 settembre 1994, n. 55. Legge che aveva generato molte speranze negli operatori, soprattutto quella di poter negoziare con la gerarchia delle aziende sulla base di dati oggettivi e non di impressioni arbitrarie quando non di pregiudizi.
Speranze via via scemate nel corso degli anni, quando abbiamo visto stravolgere il concetto classico di budget aziendale, trasformato in adempimento burocratico al mero fine di distribuire fondi incentivanti di scarsa en- tità, in meccanismo formale spesso alimentato da infor- mazioni inaffidabili, con indici irrazionali quando non addirittura contraddittori. Riprendere il budget da par- te di un organismo esterno, indipendente, ci fa sperare ancora nella possibilità che, oltre alle “performance”
dei medici, sia sottoposta a valutazione la “performan- ce” dello stesso budget aziendale.
Inoltre, con la creazione di organismi “terzi”, si tenta di superare le difficoltà di avere nelle aziende nuclei di valutazione indipendenti, liberi da condizionamenti e conflitti di interesse. Quando non si verifichi il caso di aziende che non costituiscono i nuclei ed affidano la valutazione alla stessa gerarchia aziendale, ovviamente spesso responsabile non solo dei difetti del meccani- smo di busget ma anche delle inefficienze del sistema.
Nelle bozze delle linee guida abbbiamo inotre trovato qualche punto suscettibile di miglioramento ed almeno un difetto non trascurabile.
Ruffini e coll., della Università LIUC, così raccomanda- no perentoriamente: “in una situazione di assenza di mer- cato, come accade nel mondo sanitario, un ciclo manageriale che faccia riferimento esclusivamente alle prestazioni storiche o a obiettivi indicati dal centro (Direzioni Generali o Agenzie delle Regioni) non è sufficiente a garantire incremento di ef- ficienza per il sistema. Il benchmarking in questo contesto permette di superare l’assenza di un vero e proprio mercato, nota caratteristica del sistema sanitario con particolare rife- rimento al servizio sanitario. In seconda istanza, il controllo dei produttori di servizi, elemento cardine di governo del si- stema e della domanda, può facilmente arricchirsi in conte- nuti se abbinato alla tecnica del benchmarking. L’introdu- zione dell’elemento di confronto determinato a priori permet- te di identificare le best practice delle organizzazioni che rie- scono ad ottenere i migliori risultati, condizione quanto mai necessaria in un contesto autoreferenziale di tipo professio- nale, noto come organizzazione professionale. Il terzo motivo per il quale il benchmarking è di importanza fondamentale nei sistemi moderni di business pubblico è che le risorse fi- nanziarie a disposizione dei servizi sanitari non permettono di seguire la crescita della spesa, in particolare dopo la crisi che attanaglia le economie di tutto il mondo sopraggiunta nel biennio 2008-2009.”
Nelle linee guida del Veneto non troviamo alcun accen- no al benchmarking. Ciò prefigura una modalità di funzionamento degli OIV molto introspettiva, autore- Marco Pradella
Riforma Brunetta, in Veneto meccanismo
della valutazione senza benchmark e
con qualche pregiudizio antisindacale
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Messaggi di luglio - dicembre 2011
N.1050 2011-12-22 11:19:56 [Diario ANPO.net] CONFSAL sulla MANOVRA a Radio RAI1
N.1049 CIRCOLARE ANPO 2011-12-18 01:39:48 [ANPO.net] ‘GOVERNO CLINICO’ TESTO INADE- GUATO comunicato Intersindacale
N.1048 CIRCOLARE ANPO 2011-12-13 11:06:16 [ANPO.net] LPI allargata, chiesta proroga, lettera del- la Intersindacale medica al Ministro della Salute
N.1047 CIRCOLARE ANPO 2011-12-12 14:33:07 [ANPO.net] CONFSAL contro penalizzazione dipen- denti e pensionati
N.1045 2011-12-06 17:19:29 [Diario ANPO.net] Riberi, governo, costi, trasfusionale, Campania Lazio, legale, mobilita, JCI, Venezia, Monti, bitmedico, Calab
N.1044 CIRCOLARE ANPO 2011-12-04 23:36:36 [ANPO.net] dalla Intersindacale una Lettera al Mi- nistro Balduzzi
N.1043 CIRCOLARE ANPO 2011-11-30 18:36:30 [ANPO.net] Lettera del Presidente nazionale agli iscritti ANPO
N.1042 CIRCOLARE ANPO 2011-11-30 11:18:13 [ANPO.net] Tribunale del Lavoro: ANPO resta rap- presentativa, va sempre convocata
ferenziale, circolarmente rivolta a dati e indicatori for- niti dalle stesse aziende, ovviamente con il fine princi- pale di mettere in luce alcuni aspetti ed in ombra altri.
Un difetto grave infine si trova nella composizione de- gli OIV, in cui appare un grave pregiudizio antisinda- cale ingiustificato, irrazionale, illiberale ed anticostitu- zionale. I componenti degli OIV, infatti, a prescindere dalle caratteristiche di competenza e indipendenza, verrebbero esclusi qualora avessero rivestito cariche sindacali.
Da tempo la decisione Consiglio di Stato, sez. V, 23 ot- tobre 2007, n. 5572 ha fatto chiarezza su un punto della normativa sui concorsi pubblici che in precedenza ave- va dato adito ad interpretazioni ambigue. Al punto da escludere talvolta dalle commissioni di concorso medici con incarichi sindacali per la sola ragione di ricoprire tali incarichi. Purtroppo la lettura errata sembra resi- duare in alcune aziende sanitarie e persino, come di- mostrano i fatti, nelle strutture regionali.
Il testo delle linee guida, infatti, pur modificato rispetto alla prima proposta, lascia alle Aziende la decisione fi- nale, tuttavia esprime un pensiero discriminatorio nei confronti di qualunque sindacalista del tutto analogo a
quello delle commissioni di concorso, già spazzato via dalla magistratura con la decisione del Consiglio di Sta- to, sez. V, 23 ottobre 2007, n. 5572.
Su questo tema l’orientamento della burocrazia è palese e va ben oltre il disposto del comma 8 art. 14 del decreto 150/2009, già di per sé sospetto e comunque non appli- cabile al servizio sanitario regionale. Se il sindacalismo costituisce a priori un elemento di pregiudizio per la partecipazione a commissioni, comitati ed organismi, allora perché non estendere il sospetto alle associazioni scientifiche, a quelle culturali, a quelle umanitarie, ai partiti politici, a fondazioni, ad altre Commissioni, al Rotary, ai Lions, alla frequenza di figli o nipoti di uno specifico istituto scolastico, e chi più ne ha più ne met- ta? L’irrazionalità e l’incostituzionalità del principio so- no evidenti.
Riferimenti
Strategia, programmazione e valutazione delle performance alla luce del d.lgs. 150/2009 nei Servizi Sanitari Regionali:
modello concettuale ed implicazioni operative. Renato Ruffi- ni, Luigi Bottone, Emanuele Porazzi, Emanuela Foglia, Francesca Scolari e Davide Croce. Sanità Pubblica e Privata, 2011, n.4, 44-57.
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N.1028 2011-08-16 22:31:26 [Diario ANPO.net] medico risponde di mancanza di esami e di carenze della struttura sanitaria
N.1027 2011-08-04 13:08:11 [Diario ANPO.net] Friuli dispositivi deficit appropriatezza tagli ticket ospe- dali colpa Cavicchi Ministero MEDICARE
N.1026 CIRCOLARE ANPO 2011-07-25 12:44:53 [ANPO.net] Stati generali: manovra iniqua da cam- biare - Rondanelli: medici al centro del sistema
N.1025 CIRCOLARE ANPO 2011-07-15 15:19:51 [ANPO.net] Manovra, proposte delle Regioni N.1024 CIRCOLARE ANPO 2011-07-13 23:03:08 [ANPO.net] stati generali della sanità giovedì 21 lu-
glio a Roma
N.1023 2011-07-11 16:48:37 [Diario ANPO.net] Governo clinico: osservazioni delle Regioni
N.1022 CIRCOLARE ANPO 2011-07-08 17:59:08 [ANPO.net] preoccupazione dei medici per la mano- vra del Governo - di Erasmo Rondanelli
N.1018 2011-07-06 12:42:21 [DIARIO ANPO.net] ISO 31000, rischio, performance, ANMDO, Accredi- tation, Foglio, sicurezza, regioni, INAIL, stipendi
N.1019 CIRCOLARE ANPO 2011-07-06 12:38:18 [ANPO.net] agitazione intersindacale contro la ma- novra economica
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