edizioni dehoniane bologna
Il segreto
del bosco
Un venticello leggero soffiava lungo la battigia, alzando mulinelli di sabbia che giocavano a rincorrersi con le onde.
L’isolotto stagliato nella cornice turchina di una tiepida pri- mavera custodiva gelosamente le sue spiagge ancora spo- glie di ombrelloni e sdraio. Si percepiva però, dal fermento che covava in quelle distese di sabbia, una precoce stagione balneare. Un bell’uomo, appena sopra la cinquantina, osser- vava distrattamente giovani muscolosi che, armati di chio- di e martello, montavano cabine e chioschi. Teneva i gomiti appoggiati alla ringhiera sovrastante una delle spiagge. La sua mente però era lontana da quelle canotte rosse che si agitavano sulla sabbia come sciami di api operaie.
Che ne sarebbe stato di lui? Il sogno della sua vita, in fondo, si era realizzato. Un sogno senza pretese, certo. Tra- scorrere un’esistenza tranquilla, dedicandosi alle sue pas- sioni, senza l’assillo di lavorare. Era persino riuscito a sta- bilirsi in quel gioiellino della Liguria che, fin da bambino, gli era entrato nel cuore. Ma allora perché si sentiva così?
Non sapeva neppure lui come definire la sensazione che da tempo l’opprimeva. Rimorso? Cacciò quel pensiero come si trattasse di un’ossessione suicida. «Mi sa che stai invec- chiando!», pensò. «Il tipo da rimorsi tu?».
Tutto era cambiato da quando l’aveva incontrata. Se pri- ma passare da un’avventura all’altra rappresentava la nor- malità, adesso non gli importava più. Era caduto anche lui nella trappola più vecchia del mondo: si era innamorato.
Ma cosa poteva offrirle? La sua vita era stata solo un cumulo di sotterfugi, di inganni. Per un istante gli balenò l’idea di raccontarle ogni cosa. Era sicuro che avrebbe capito. For- se anche perdonato. Ma era disposto a rischiare fino a quel punto? Meglio vivere la giornata, assaporando fino in fon- do tutto ciò che la vita poteva ancora offrirgli. Aveva ragio- ne il saggio Lorenzo: «…di doman non c’è certezza».
Capitolo 1
«Allora, ci siamo tutti?», domandò Ginevra Olivieri, la giovane insegnante di lettere.
«Sì, prof, direi di sì», rispose Elsa, un’esile ragazzina con lunghi capelli raccolti in una coda di cavallo.
«Bene, ragazzi, si parte!», esclamò la professoressa.
Era una serena mattinata d’aprile e la classe terza, rac- colta davanti al massiccio portale della scuola, si mise in marcia verso il bosco. Faceva parte della scuola secondaria di primo grado «M. Boccaccio». Data la retta piuttosto sala- ta, era diventata una vera e propria scuola d’élite a numero chiuso. D’altra parte, l’antico edificio situato al centro del paese non poteva ospitare più di una sezione.
La dirigente, Agata Lagorio, ne andava orgogliosa. Era infatti l’unico istituto del circondario che adottava una pro- grammazione ispirata a due leggende nell’ambito educati- vo: don Bosco e il pedagogista americano Dewey.
La scuola si trovava al centro di un antico paesino, Gril- lano, arroccato su una ridente collina dell’Alto Monferrato.
Un pittoresco castello con le sue mura si sporgeva sul piaz- zale di una chiesetta stretta tra frondose acacie. Come in un presepe permanente, casette in pietra o intonacate di rosa, bianco e ocra si stringevano attorno al maniero e alla pieve.
L’allegra brigata, attraversata l’unica strada che correva lungo il paese, poco trafficata e piuttosto stretta, costeggiò le mura del castello e, dopo poche centinaia di passi, im- boccò un sentiero erboso che conduceva al Castagneto, il secolare bosco del paese. Si stendeva nel fondovalle, inerpi- candosi per un vasto tratto lungo una collina prospiciente Grillano, in cima alla quale sorgeva un’altra borgata altret- tanto antica, Cremolino.
a Ovada, una moderna cittadina industriale che distava da Grillano pochi chilometri. Stretta fra due fiumi, si stende- va ai piedi della collina da cui Grillano faceva capolino. Un buon numero di allievi, nonostante in Ovada vi fossero una scuola statale e una privata, entrambe valide, frequentavano l’Istituto Boccaccio.
Accarezzati dai raggi di un sole un po’ sornione, fra una battuta scherzosa e l’altra, la squadra dei giovani esploratori, in tuta e zainetto, marciava a passo sostenuto verso il bosco.
«Ecco ragazzi, fermiamoci qui», esclamò Ginevra, ada- giando il suo zaino sul soffice manto erboso punteggiato qua e là da ciuffi di ranuncoli.
Il mormorio del ruscello che attraversava il Castagne- to si univa allo stormire delle fronde, perdendosi nell’aria come una soave melodia.
«Bene, avete tutto l’occorrente per il nostro laborato- rio?».
I ragazzi annuirono e si accovacciarono in cerchio sul prato.
Ginevra iniziò a leggere una poesia.
«Un lenzuolo sventolante fa eco al festoso cinguettio le colline bagnate
dal cielo di grano si appoggiano stanche su ricordi bambini di pietre scagliate, di corse nel vento Folate di emozion travolgono i sensi e un libeccio distratto ci sferza le guance, il volto
diventano vita pulsante nello scivolare del fremito Brividi di pace
attraversano i nostri sguardi conficcati nel silenzio delle stelle».
Terminata la lettura, la professoressa, seduta accanto ai ragazzi, esclamò: «In questi versi il poeta contemporaneo Tommy Gazzola comunica al lettore le sensazioni che la na- tura suscita nel suo animo. Distribuirò a ciascuno una copia della sua poesia. Da soli proverete a scriverne il commento.
Fatevi aiutare dall’atmosfera del bosco.
I ragazzi annuirono all’unisono.
«Bene. Rompiamo le righe. Ognuno trovi l’angolo del bosco che più lo invita alla concentrazione. Ma non allon- tanatevi troppo, chiaro? Il Castagneto lo conosciamo bene, ma è sempre meglio essere prudenti. Ci troviamo tutti a mezzogiorno in punto sotto il ponticello. Pranzeremo sulla riva del ruscello», concluse Ginevra.
I giovani allievi non se lo fecero ripetere due volte.
Come segugi sguinzagliati dal cacciatore, si sparpagliarono per il Castagneto.
Le autr ici L
Indice
Capitolo 1 ... pag. 6
Capitolo 2 ... » 9
Capitolo 3 ... » 11
Capitolo 4 ... » 14
Capitolo 5 ... » 16
Capitolo 6 ... » 19
Capitolo 7 ... » 21
Capitolo 8 ... » 23
Capitolo 9 ... » 26
Capitolo 10 ... » 28
Capitolo 11 ... » 30
Capitolo 12 ... » 33
Capitolo 13 ... » 35
Capitolo 14 ... » 38
Capitolo 15 ... » 42
Capitolo 16 ... » 44
Capitolo 17 ... » 47
Capitolo 18 ... » 49
Capitolo 19 ... » 52
Capitolo 20 ... » 54
Capitolo 21 ... » 58
Capitolo 22 ... » 61
Capitolo 23 ... » 64
Capitolo 24 ... » 66
Capitolo 25 ... » 69
Capitolo 26 ... » 73
Capitolo 27 ... » 76
Capitolo 28 ... » 79
Capitolo 29 ... » 83
Capitolo 30 ... » 86
Capitolo 34 ... » 100
Capitolo 35 ... » 102
Capitolo 36 ... » 105
Capitolo 37 ... » 107
Capitolo 38 ... » 110
Capitolo 39 ... » 112
Capitolo 40 ... » 116
Capitolo 41 ... » 119
Capitolo 42 ... » 121
Capitolo 43 ... » 123
Capitolo 44 ... » 126
Capitolo 45 ... » 129
Capitolo 46 ... » 134
Capitolo 47 ... » 138
Capitolo 48 ... » 141
Capitolo 49 ... » 144
Capitolo 50 ... » 147
Capitolo 51 ... » 150
Capitolo 52 ... » 152
Capitolo 53 ... » 155
Capitolo 54 ... » 159
Capitolo 55 ... » 162
Capitolo 56 ... » 166
Capitolo 57 ... » 171
Capitolo 58 ... » 174
Epilogo ... » 177
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