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N … il fuco che sterminò la zanzara tigre

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Academic year: 2022

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eanche la fervida fantasia di Jules Verne che nei suoi libri aveva anticipato la realizza- zione di tante future invenzioni, né il visionario Philip K. Dick autore del fa- mosissimo “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” da cui fu tratto Blade runner avevano descritto aerei in grado di volare senza la guida di un pi- lota. Ma questo ora è possibile da quando l’ingegnere John W. Clark ini- ziò nel 1964 le sue ricerche sulle mac- chine “telechiriche” che alla fine hanno portato alla messa a punto dei droni ossia di aeromobili in grado di volare e svolgere lavori con un pilotaggio re- moto che può trovarsi anche a migliaia di chilometri di distanza. Come tante volte già si è verificato nella storia dell’umanità appena perfezionati i ri- sultati di queste ricerche hanno avuto un primo impiego per scopi militari e nel 2001 fu Donald Rumsfeld, ministro della difesa USA, a imporne l’uso nei combattimenti in Afghanistan per fa- vorire l’eliminazione chirurgica dei capi talebani. In realtà molte furono le stragi provocate durante matrimoni e feste nei villaggi sperduti tra le monta- gne dato che le immagini trasmesse acriticamente dai Predator in missione esplorativa venivano sistematicamente scambiate nelle remote basi operative per assembramenti di terroristi. Si apri- rono discussioni di etica (seppur di guerra), di diritto militare e ovviamente di geopolitica: i droni riaccentuano l’asimmetricità dei rapporti Nord-Sud dato che il loro impiego non può pre-

Numero 2 - Luglio 2014

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… il fuco che sterminò la zanzara tigre

a cura di Vitantonio Perrone

Parliamo anche di...

© V. Perrone

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scindere da un forte impegno logistico ed economico che pochi Paesi possono concedersi.

Ma le guerre, eterno paradosso, affi- nano le possibilità e possono trainarne usi più pacifici e quindi i droni vedono oggi ipotizzare il loro impiego teleco-

mandato per monitorare la matura- zione di uve e coltivazioni, consegnare pizze a domicilio, sorvegliare gli stadi, ma anche monitorare il territorio per vedere quali sono le zone in cui gli in- setti nocivi possono meglio proliferare e le loro larve annidarsi, facilitare la

programmazione degli interventi, otti- mizzarne l’esecuzione mirata e cali- brando l’impatto ambientale. Il termine drone è un anglicismo e vuol dire fuco: chissà magari il fuco con in- telligenza riuscirà a sconfiggere la zanzara tigre!

© V. Perrone

© V. Perrone

Recensionelibri

Re cen sio ne lib ri

G

ià dal titolo, inversione di un collo- quiale modo di dire, il libro di Cinzia Scaffidi (in realtà un vocabolario scelto di 100 parole ragionate che spaziano dalla sto- ria all’economia e dalla gastronomia all’agricol- tura) si comprende la cifra di questo testo che seppur realizzato in poco più di un anno è il ri-

sultato di ragionamenti e considerazioni che abbracciano un arco di vita e di esperienze de- cisamente più ampio che consentono all’au- trice di esporre il suo punto di vista sui mutamenti, profondi e ricchi di contraddi- zioni, che hanno caratterizzato il mondo occi- dentale negli ultimi cinquant’anni. Tutto verte attorno al cibo e ai suoi tanti significati e ogni termine, come nell’incastro dei mattoncini Lego, va a costruire un ragionamento critico che, ricordando il giusto delle tradizioni pas- sate vuole, parlando al presente proiettare nel futuro quelle considerazioni che potranno es- sere utili per riprogrammare percorsi fonda- mentali come quelli legati alla terra, all’agricoltura e alla cultura del cibo. Ma oltre alle parole (agricoltura, campagna, legalità, mercato, nicchia, orto, sementi, territorio, zap- pare… fino a 100) sono rappresentati anche

persone con tratti delle loro vite intersecati con la storia di popoli e Paesi: Pier Paolo Pasolini e la sua immediata denuncia per la scomparsa delle lucciole dalle campagne italiane ormai in- quinate per “biologico”, Robert Kennedy che già nel 1968 metteva sotto accusa il totem ca- pitalista del PIL e la sua inumana pretesa di cal- colare la vita delle nazioni senza tener conto delle persone e di ciò che rappresentano con i propri sentimenti per “benessere”. Ma ai fini delle tesi sostenute nel libro quella più signifi- cativa è forse, in “chimica”, la figura di Justus von Liebig che, una volta messa a punto la teo- ria nutrizionale minerale delle piante, pose le basi della moderna concimazione di sintesi e che ben presto, intuendone i rischi, aveva am- messo di aver sbagliato pretendendo di sosti- tuire la chimica al letame: ma nessuno lo prese in considerazione.

Mangia come parli

Com’è cambiato il vocabolario del cibo Cinzia Scaffidi

Slow Food Editore

Brossura, 13x21cm - 191pagine Prezzo di copertina € 14,50 33_34_parliamo_33_34_parliamo 04/07/14 11.49 Pagina 34

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