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(1)

Borse di studio per i figli dei Soci

Verbale della seduta della Commissione Giudicatrice

BANDI DI ~ON~ORSO

che si possono consultare presso laSegreteria dell'Ordine

richiesti e che tutti presentavano un cu r r ic u l u m de gli st u d i e delle con d iz ion i di famiglia tali da farli gener ica men te considerare merite-

Esaminiamo i punti sin gol a r .. mente, cominciando dai primi tre:

***

- qualità e precisione: le esi.

genze qualitative nella fabbrica- zione e nella finitura del pezzo costituirono una fase, ch e seguì a distanza di tempo, rispetto alla forma ed alla dimensione del pez- zo. Le prime macchine utensili se - mi-automatiche producevano pez- zi relativamente imprecisi e scar- sa m en te finiti, perchè alla loro progettazione ancora rudimentale, ed agli elementi che le compo- nevano, non si poteva chiedere di - forma del pezzo: se con d o che il pezzo debba assumere forma ci- lindrica, sferica, conica, piana, le macchine utensili vengono proget- tate con criteri tecnici di netta differenziazione: la prima, che di- stin gu e le categorie di macchine utensili.

- dimensioni del pezzo: in re- lazione alla necessità di lavorare pezzi più o meno grossi, le mac- chine utensili devono corrispon- dere a criteri costruttivi diversi, sia nelle proprie dimensioni, sia nella potenza del motore, sia nella sol i d it à della str u ttu r a .

TECNICA

evoluzione tecno logica macchine utensili

quantità di pezzi;

tempo di lavorazione:

a) tempo-macchina;

b) tempo-operaio.

forma del pezzo;

dimensioni del pezzo;

qualità e pre ci sione del pez- zo;

ele ttr ica, e dalle proprietà del- l' el ettromagnetismo. Un a minter- rotta ca ten a di miglioramenti e di perfezionamenti rafforzò la poten- za, la rapidità, l'automatismo del- le varie macchine utensili, pro- muovendone la diffusione e la ver- sa t il ità degli usi. Ai comandi ma- nuali si riuscì in buona parte a sos t itu ire com an d i meccanici, pneumatici , idraulici , elettroma- gnetici,

Le macchine utensili son o de- stin a te alla fabbricazione ed alla lavorazione di pezzi, in base a determinate operazioni (tornitura, fresatura, rettifica, sta m pa ggio ecc.).

Proprio in vis ta della finalità, rappresentata dal pezzo, le (( fun- zioni » principali, cu i le macchi- ne utensili erano ch i am a te ad as- sol ve re, potrebbero - nell'ordi- ne - esser e così elencate:

GIAN FEDER I CO MICHELETTI rileva che l' espr essione «progresso tecnologico »inuolge, nella glo bal ità dei termini , numerosi settori produttivi. Ciascun o di essi può diventare oggetto di analisi specifica , per misurarn e la portata, gl i svilu p pi, gl i effetti . Uno dei sett ori, fra ipiù rilevanti ,concerne le macchine uten- sili. È possibiLe tracciarn e Wl profilo tecnico -storico sign i ficativ o, dal quale emergano l'importanza e l'in -

fluenza sullo sf orz o produttiuistico di questi ultimi anni,

Lineamenti della nelle

La "Rassegna tecnica" vuole essere una libera tribuna di idee e, se del caso, saranno graditi chiarimenti in contradittorio; pertanto le opinioni ed i giudizi espressi negli articoli e nelle rubri- che fisse non impegnano in alcun modo la Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino

R A S S E GN A

La sto r ia remota delle macchine utensili - troppo con os ci u t a , per- chè qui occorra tratteggiarla - prende le mosse dalla combina- zione dei primi attrezzi, che gli artigiani collega r on o fra loro, per facilitare cer t i tipi di lavorazione (tornitura, pialla tura, ecc .).Ilnu- mero degli attrezzi, ed i collega- menti , si evolser o dalle forme più rudimentali e modeste, verso com- plessità ch e - molto lentamente nel tempo - si avvalsero della ingegnosità em p ir ic a, per cons e n - tire lavorazioni più rapide e me- glio rifinite.

In una fase su ccess iva, l'at- tenzione degli inventori e dei co- str u tt o r i puntòsop r a tt u tt o su i ten- tativi di rendere automatici alcuni fra i collega m e n ti, riducendo gli interventi man~ali: l'automaticità cos t ituì il nuovo principale obiet- tivo, con qualche su ccess o, molti disinganni ed en o r m i difficoltà per tradurre nella cos t r u zion e prati- ca tal une imperfette intuizioni dei progettatori teorici.

na svolt a de ci siva per il per- fezionamento e per la concr e te zza de gli sfo r zi, ven ne se gn a t a dall'av- vento della macchina a vapore, e dalle conseguen t i applicazioni; in- di, dallo sfr u tt a m e n to dell'energia

Direttore Respa ns abile:GoffiAchill e ORDIN E DEGLI I NG EG N ERI DELLA PROVI N CIA DI TO R IN O

Via Giolitti. l • Telefono 46.975

voli ai fini della attribuzione delle borse.

Successi vamente la Com m iss i o - ne , tenuto debito con to de ll a me- dia consegu i ta da ci asc un conc o r - rente negli esam i sin'or a su p e rat i nonch è del numero delle prove di cu i even t ual men te egli è ancora in debito ris pett o al piano degli stu d i stab il ito dall a Scu ol a per gli anni pre ce denti , va lu t at i i rifless i delle con d izi on i econ om ic he - di reddito e di lavoro - della Fami- glia di ciasc u n Can di d a to congiu n - tamente al suo stato familiare, cons i der a to anch e il numero di anni che ciascu n conco r re n te ha impie gat o per svolgere tutta la pre cedente sua ca r riera scol ast ica, ha stab i lit o la seguen te gra d ua - toria:

Prima Borsa: Cle r ic i Carlo . Seconda Borsa: Bertoglio Ot- tavio ; Betocchi Sa n d r a; Albert Aless a n d r o ; Demaldè Pier Luigi Ca rl o.

.Pertanto la Com m iss ione pro- clama vinci tor i delle Borse di stu - dio istituite dall'Ordine degli In- gegneri della Provin cia di Torino per l'anno scol as t ico 1959-1960:

- per la prima Borsa , il con - cor re n te Clerici Carlo;

- per la secon d a Borsa , il con - corren te Bertogli o Ottavio.

Ruo lo. Scade nza: ore 18 del 7 marzo 1960.

Il Ministero dci Tras p or ti, Serv iz io La- vor i e Costruz ion i, ha trasm esso un pr i- mo ele nco de gli immobili alie na b ili di propri et à dell ' A zienda Au to n om a delle Fer r ovie dello Sta to esiste n ti nell'ambito dci Com pa r time n ti . Tale ele nco è in vi- sione presso la Segre te r ia dell'Ordine .

terreni Catasto

del

Ente Au to no mo dellaFiera Internazio- nule di Genooa: Conc orso per il pro- getto di un ed ific io da destin ar si a padi.· gl'ione fieri sti co ed a pala zzo dello Sp or t.

Scade nza ore 19' del 30 aprile 1960.

Premi: L. 5.000.000 al progetto primo classifìca to; L. 2.500.000 al progetto se- con do classificato; L. 1.500.000 al pro- getto ter zo classifica to; L. 1.000.000 a tit ol o di rimborso spese a uno o a più progetti rite n u ti meritevoli.

Com u ne di Bergam o: Avviso di Con - corso pubblico per titoli ed esam i ad un posto di Ingegn er e Capo Sezione di pione » per ciascu n a classe ven- go n o sta b ilite, cas o per cas o, in aderenza alle con di zion i locali e son o sotto p os te all'approvazione delle com m iss ion i ce ns u a r ie co - munali. Di fatto è sta t o trovato che, nell'ambito delle zone di pianura , in relazione alle bonifi- che esegu ite nell 'ult im o sess a n te n - nio ed ai ritrovati della moderna te cnica coltu r ale, i terreni agrari pre sentano oggi minori difformità di un tempo e abbisognano, quin- di, di un minor numero di classi di ca t as to per inquadrarne i gra d i di rerlditivit à, Di conseguen za, il Min is te r o dell'agricoltura è del parere che il limitato numero di classi adottato in pianura, va rrà anche a me glio perequare tali zone, rispetto a quelle di mon- ta gn a ove non si son o avut i i pro- gressi della pianura.

revisione per la

criteri

La Com m iss ione appositamente nominata, ai sens i del Bando, per giu dic a re le domande dei Con- corre n ti alle Borse di Studio isti- tuite dall'Ordine , impossibilitata a radunarsi nei termini sta b ili t i pe ;: ragi one di forza maggiore , si è riunita il gior n o 7 gennaio 1960 alle ore 18. Erano presenti , oltre al Pre si d ente , i Membri: Goffi,

.J

acobacci e Panizza; assente giu - st i fica to il Membro Doriguzzi; fungeva da Segretario il Cons i- gl ie re Se gretario Stragiotti. La Comm iss ione ha anzitutto esa m i - nato le domande, pe rv enute nei termini st a b ilit i dal Bando , con - sta ta n do che quest e eran o in nu- mero di una per la prima Borsa , riservata a giov ane iscritto al pri- mo anno del biennio propedeuti- co di inge gn eria presso il Polite c- nico di Torino nel co r ren te anno scol as tic o 1959-60, ed in numero di quattro per la secon d a Borsa , rise rv a t a a giovane iscritto ad anno successiv o al primo presso la Facoltà di Inge gneria, sem p re del Polite cnico di Torino.

La Com m iss ion e ha rilevato ch e tutti i conc or ren t i ave vano co r re - dato le domande con i documenti Il Minist ero dell'agricoltura e quello delle finanze hanno re si noti alcuni particolari concer nen t i l'attuale revi sione della qualifica- zione e classifi cazione dei termini in cors o in alcune province nelle, quali la formazione del Ca tas t o- terreni risale alla fine del se colo scors o .

Le nuove tariffe di est im o, con- segue n t i alla revi sione in atto, vengon o riferite ai prezzi dei pro- dotti agricoli e dei mezzi di pro- duzione co r ren ti nel rriennio cen - su a r io 1937-39 e non ai prezzi att u a l i . La misura delle tariffe sa r à st ab i lita dalle com m iss ion i cens u a r ie provinciali e da quella cen tra le cu i la le gge demanda il com p i to.

Il numero delle classi per cia - scu na qualità di coltu r a

e

le par-

ticelle-tipo scelt e come «cam -

I

ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETAINGEGNERI E ARCHITETTI IN TORIN O - NUOVA SER IE - A: 14 - N. 2 - FEBBRAIO 1960

51

(2)

plU. Raggiunti i due primi scop i (fabbricare pezzi di date forme e dimensioni), se ne vollero mi.

gliorare le ca r a tte r is t ich e di pre- cisione. A tal fine: a) si integra- rono con appositi elementi le mac- chine già esistenti, per perfezio- narne i risultati sui «pezzi »; b

J

si costruirono nuove macchine, specificamente destinate alle ope- razioni di finitura.

Le tre caratteristiche: forma, dimensione, qualità, sono di or- dine esclusivamente tecnico.

Ma, ad un certo momento, si affaccia gradatamente un nuovo ordine di idee, che potrebbe esse·

re definito tecnico-economico, e che è rappresentato dai due ulti- mi fra i cinque punti sopra espo- sti:

quantità: si chiedono mac- chine, capaci di fabbricare pezzi in quantità sem p re maggiori, per la produzione di grandi serie. Il problema non ha soltanto caratte- re tecnico (accelerare la capacità produttiva, potenziare il motore, affrettare i movimenti degli or- gani), ma altresì economico: il costo unitario di un pezzo costrui- to in grande serie, è inferiore al costo unitario dell'identico pez- zo, costruito per piccole commes- se (questo punto è troppo chiaro, per essere sviluppato. Vale, natu- ralmente, l'eccezione per il caso di pezzi di rara richiesta, per i quali non convenga costruire ed installare macchine, che produr- rebbero in eccedenza).

- tempo: anche maggiormen- te, si accentua, accanto al fattore tecnico, quello economico; sul tempo-macchina, per la riduzio- ne dei «tempi-passivi» (cambi di velocità, attrezzaggio, sostitu- zione di elementi etc.); sul tem.po- operaio, per la graduale sostitu- zione di automatismi meccanici all'intervento dell'uomo, e per una riduzione dei tempi passivi nella prestazione manuale.

Le due funzioni della quantità e deltempo di lavorazione rappre- se n t an o , in ordine cronologico, le due ultime tappe, prima che si inventasse il termine di produtti- vità, in sens o moderno.

***

Quanto ora esposto, concerne - come detto - le macchine utensili in relazione al «pezzo », Ma altro ordine di considerazioni è costituito dalle macchine uten- sil i, per quanto inerisce propria- mente alle loro ca ra tte r is t ic h e :

dimensioni;

potenza;

materiale e lubrificazione;

operazioni;

tempi.

I primi quattro punti sono «tec- nici»:

- dimensioni: collegate alla dimensione dei pezzi da lavorare;

le dimensionidelle macchine uten- sil i tendono incessantemente ad aumentare, non sol o per l'ago giunta di nuovi organi, ma per- chè si mira ad ottenere, da una medesima macchina, lavorazioni composite.

- potenza: commisurata alla quantità dei pezzi da produrre, ed alla velocità di lavorazione;

- materiale e lubrificazione: le crescenti esigenze hanno imposto tutta una se r ie di ricerche, per individuare i materiali più resi- sten t i all'usura , alle temperature elevate, alle vibrazioni etc. Pa- rallelamente, le ricerche hanno riguardato gli olii per la lubrifi- ca zione e per la refrigerazione.

- operazioni: ai primordi del- le macchine utensili, il ciclo ve- niva attuato con diverse macchi- ne, ciascuna delle quali compiva la propria lavorazione; il pezzo, pertanto, veniva trasportato da una all'altra macchina, persu b ire le successive operazioni. Ad evi-

tare perdite di tempo, si st u d ia - rono vari accorgimenti e differen- ti dispositivi, per mettere le mac- ch i n e in grado di svol ge r e due o piII operazioni; oppure, com e già accennato, si colle ga r o n o gli or- gani, mediante passa ggi e traspor- tatori automatici , affinchè il pezzo

« passa sse »da una operazione alla suc cess iv a, se n za interruzioni. Ciò com p or t ava : a) riduzione dei tem- pi-passivi; b) eliminazione di in- terventi dell'operaio, ch e facesse compiere il passa ggio al pezzo, mediante trasporto manuale (len- to, cos t os o e spess o disordinato).

- tempi: l'ultimo punto, è nuovamente di ordine te cnico-eco- nomico, e si riferisce ai tempi.

Le macchine utensili dovettero via via rispondere a criteri di più accentuata efficienza nel ritmo produttivo. Si mirò:

- a ridurre i tempi unitari di produzione, ed i tempi di pas- sa ggio da una fase di lavorazione alla successiva;

- a ridurre i tempi degli ope- rai addetti all'e macchine, non già affrettando sp as m o d ica m e n te i gesti (come troppi cre d ette r o, con d an n an d o un malinteso taylo- rismo), ma cronometrando scienti- ficamente una su ccess ion e preor- dinata e logica di movimenti, per eliminare quelli su per flu i, o inu- tilmente faticosi. È questoil còm- pito principale dello stu d io , deno- mina to «metodi e tempi» ; l'e- sp r ess ion e va intesa sia in riferi- mento alla macchina, si a in riferi- mento alla manodopera.

***

L'ultimo stadio, risalente agli anni più vicini a noi, concerne le a[J plicozioni dell'elettronica e del- l'automazione alle macchine uten- sili. Si tenga presente, a propo- si to di automazione, ch'essa deri- va dalla con t r azion e di « automa- tic production », ed in origine riguardò appunto:

a) le macchine utensili , co n com a n d i ele tt r on ic i e con sp in t i automa tismi ;

b) i passa ggi automatici fra le varie operazioni, su linee con t in ue

(transfert] ;

c) il co n t r oll o e la co r re zron e automatica (feed-back) nella lavo- razione,

Ne derivò una se ns ib ile ridu- zione della manodopera diretta, limitando il numero degli opera- tori (con più ele va t o livello tec- nico di preparazione) ed aumen- tando cons ider ev ol men te il nume- ro degli addetti alla manutenzio- ne. Furono inoltre eliminati molti tempi-passi vi (macchina ed ope- raio).

Anche l'automazione può appa- rire come soluzione tecnico-eco- nomica. Permeglio sp ie ga r la , sa r à bene introdurre un co n ce tto , che so p ra ttu tto nel dopoguerra ha at- tirato su di sè l'attenzione premi- nente dei tecnici e degli econo- misti: il fattore-costo.

Sino a non molto tempo addie- tro, ha costantemente dominato una preoccupazione: offrire buone soluzioni tecniche. Tale preoccu- pazione ancora prevale nell'inse- gnamento di alcuni docenti uni- versitari, legati alla tradizione.

Non di meno, ad un certo mo- mento, si affacciò - con caratteri, se non di preminenza, almeno di parità - una esigenza parallela:

l'esigenza economica (o, come su ol dirsi con un solo termine, i costi).

Ogni problema tecnico, pertan- to, cessò di essere considerato esclusivamente sotto il profilo del- la brillante invenzione, del cal- colo matematico, della progetta- zione, e fu sotto p os t o ad altra do- manda sim u lt an e a : quale è la convenienza economica della solu- zione tecnica proposta? Ossia : fino a qual misura conviene af- frontare la spes a di una macchina

x per una determinata produzione y? non accadrà che i vantaggi tec- nici della macchina x abbiano per con t r o p a r t it a una perdita econ o- mica , su quella produzione y? e ancora: sin o a quale st a d io con - viene sos p in ge re gl i automatismi della macchina (soprattutto nelle line e transfert) per ridurre la ma- nodopera? quale sa r à il punto in cu i, per eliminare un operaio in più, il cos to del nuovo automa- tismo sa r e b b e nett.amente su p e - riore al costo dell'operaio? l'am- mortamento dei nuovi costosi ssimi macchinari , tenuto altresì conto del fattore obsolescenza , può es- sere co pe r to in un cicl o ragione- vole di anni? o incide su i costi in maniera tale, da compromet- terne la convenienza?

Pertanto, vicino alla figura del- l'ingegnere progettista , o meglio delle équipes addette alla proget- tazione ed ai calcoli tecnici, son o co m p a rs e le figure degli ingegneri della produzione, in grado di con- durre anche un altro ordine di ca lcoli : quelli dei costi economici, per misurare:

a) la convenienza nell'adozio- ne d i una data macchina (ai fini dell'ammortamento, della durata, della ca p acit à produttiva, della preci sione, del rendimento, della manutenzione etc.);

b) il punto d'equilibrio fra cos t i di produzione e quantità di pezzi prodotti (break-even);

c) lo stadio di automatizza- zione, oltre il quale un automati- sm o aggiunto risulterebbe econo- micamente eccedente, rispetto al cos to della manodopera.

È questa una tendenza recente, molto importante, e rappresenta un complemento indispensabile nella preparazione tecnica. Per ora, almeno in Italia, fa parte di special izzazion i di stu d io post- universitarie. Gradatamente, col

rinnovo dei programmi e dei do- centi, potrà entrare nello stesso insegnamento universitario, per abituare i futuri ingegneri a pro- cedere con il doppio riferimento tecnico ed economico, cui abbia- mo accennato.

Si potrebbero così concludere questi sch e m at ici lineamenti, su l - la evoluzione tecnologica delle macchine utensili:

A) Anche gli studi ed i perfezio- namenti tecnici, riferiti alle mac- chine utensili, beneficiano della sp in t a ch e la ricerca applicata in tutti i settori tecnologici ha regi- st r a to , spe cial m e n t e nel dopo- guerra. Ci riferiamo alle teorie, relative al taglio dei metalli, ai calcoli matematici ad esse colle- gate, ed alle sp e r im e n t azion i che ne comprovano la validità; alle prove fisico-chimiche sui ma teriali (che comportano l'uso di stru- menti elettronici e l'impiego degli isotopi radioattivi); alle proprietà dei fluidi lubrificanti; alle tempe- rature; ai comandi degli organi ecc.

Come si sa, fervono oggi nei laboratori dei Paesi industrial- mente e culturalmente più progre- diti i lavori di ricerca, sospinti a livelli e ad impieghi di mezzi mai conosciuti in precedenza.

Donde, i beneficii che scambie- volmente gli studiosi additano, nelle applicazioni concrete, dal.

l'utilizzazione dei dati, cui essi pervengono. Logicamente, il set- tore delle macchine utensili se ne avvantaggia, sul piano tecnico, in fortissima misura.

B) L'automazione, ossia i per- fezionati automatismi, interessano più di ogni altro, direttamente e da vicino, le macchine utensili, dato il vastissimo campo di appli- cazione. Non si tratta, forse, delle applicazioni più spettacolari, per gigantesche dimensioni e quantità eccezionali di produzione. Tutta.

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ATrI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETAINGEGNERI E ARCHIT ETTIIN TORINO - NUOVA SERIE - A.14 - N. 2- FEBBRAIO 1960 ATI'! E RASSEGNATECNICADELLA SOCIETA INGEGNERI E ARCHITETTIIN TORINO -NUOVA SERIE -A. 14 -N.2- FEBBRAIO 1960

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la sal~atura all'arco elettrico ~i strutture per motori Diesel

VIT T OR IO LOSA NA , della Fiat Sez io ne Grandi Motori, dopo alcune note relative agli elem en ti di con- fronto fra stru tt ure saldate e stru tt ure fuse, ed alla presentazion e dei principali tipi di motori diesel con struttura sald ata costruiti o in costruzione alla Fiat Grandi Motori, descri ve i tipi di saldature manuali, automatiche e semiautomaticli e adottate, con accenno alle attrezzature ed ai posizionatori specifici. Esamina alcuni esem p i di giunt isald ati per i qualiveng ono fomiti gli ele me nt i pratici d'officina, quali le sequ enz e di saldatura, le preparazioni dei lembi ed i parametri dell e sald ature stesse.Descrive poi le varie fasi attra- verso cui le sald ature di strutture saldate per motori diesel sono controllate, a partire dall'approvazione del progetto fino alcollaud o finale dei giu nt i con particolare accenno , in questo caso, all'impiego del con-

trollo mediante la tecnica degli ultrasuoni,

Fig. l - Motore 288 ES - 1000 CV a 750 giri/min .

su a determinazione fattori varia- bilissimi secon d o il punto di vista ch e si considera predominante.

No r m alm e n te si può considera- re una certa parità di costo se si tiene conto anche del valore dei modelli necessari alla fusione, ammortizzato su un numero limi- tato di pezzi, e d'altro canto della possibilità di poter realizzare que- gli accorgimenti di lavorazione ch e permettono maggior speditez- za di costruzione della st r uttu r a sal data e che vengono ad incidere su l costo del sin gol o pezzo in mi- su r a più o meno grande secon do il quantitativo di pezzi formanti il lotto in lavorazione, come ad esempio, attrezzature per la pre- parazione dei giunti, posiziona- tori di sal da tu r a , apparecchiature automatiche, ecc.

Nel caso poi che il guadagno di peso sia di notevole importan- za o che addirittura sia determi- nante per la costruzione o meno di un tipo di st r u tt u r a, non è più logico parlare di confronto cos ti.

Peso finito

7.400

11.400 7.850

Peso dop o sald a tu ra

9.590

Peso greggio

in Kg,

13.400

Come si vede, in questo caso, si ha una riduzione di peso del 35

%

su ll ' elem en to finito.

Elemento costo: tale ele- mento è da considerare caso per caso in quanto intervengono nella basamento

in lamiera sal d at a basamento

in ghisa

duzione di peso del 20 -;-30

%

ri- spett o alla str u tt u ra fusa in ghisa.

Tale val o r e è logicamente su - scett ib ile di variazione in funzio- ne so p r a tu tto delle dimensioni più o meno gr an d i del pezzo. A titolo di esem p io si cita il raffronto ese- guito su l peso dei materiali im- pie gati per un tronco basamento di motore, con cilindri 0 750 mm., in ghisa e in lamiera sal - data.

Elemento peso: con una st r u tt u r a formata .da lamiere di acciaio e particolari in acciaio fuso sa l d ati all'arco elettrico, ap- positamente progettata e non co- me sem p l ice.sostitu zion e di mate- riali senza variazione di forma (acciaio al posto della ghisa) , si può ottenere mediamente una ri- Elementi di confronto fra strut-

ture saldate e strutture fuse.

Con il termine st r u ttu r a, par- lando di motori diesel, si intende normalmente indicare quei par- ticolari che rappresentanola parte sta tic a del motore.

Tali st r u ttu r e son o di sol i to co- st itu ite di var i elementi o tronchi formanti a loro volta il basamen- to, l'incastellatura o gruppo ci- lindri, i montanti; la loro costru- zione è ottenuta impiegando fu- sion i in ghisa e in lega d'allumi- nio, oppure lamiere di acciaio che, opportunamente sa gom a te e unitamente o meno a pezzi di ac- ciaio fuso , vengono sal da te elet- tricamente per formare l'oggetto desiderato.

La scel ta, a parità di potenza, del tipo di st r u ttu r a da impiegare dipende logicamente da molti fat- tori sia economici che tecnici fra i quali principalmente la consi- derazione della variazione di peso , l'economicità dei metodi co- str u tt ivi e la possibilità contin- gente di applicarli, le caratteri- stich e di funzionamento del mo- tore ed il su o impiego, ecc.

Pu r essendo questa scelta com- pito dei Servizi di Progettatura ed esulando dall'argomento di questa memoria, è tuttavia inte- ressanteconoscere in linea di mas- sim a i vantaggi e gli svan ta ggi di una st r u ttu r a in lamiera'saldata al confronto di una analoga strut - tura in fusione di ghisa, per quel- li che son o gli elementi princi- pali:

Gian Federico l\licheletti dal molto che è sta to detto 'e scr i tt o su gl i svilu p p i sens azion al i della ele tt r on ica . Ma molto im- prudentemente, è sta to negletto il sett o r e meccanico , nel quale la penuria degli ingegneri è ch ia r a - mente avvertita, e quasi allarman- te. Non sol o non mancano le pos- sib ili t à di ottimi impieghi (come provano le molte offerte di posti da parte delle aziende),'ma non meno suggest ivo è il terreno delle ricerche, della progettazione, delle sol u zion i tecniche.

Sarebbe opportuno, a tale pro- posito , ch e l'attenzione della pub- blica opinione fosse parimenti attirata su questo punto, per con- vogliarvi in quantità su fficien te parte delle migliori forze intellet- tuali fra i giovani, che accedono alle facoltà scien tifich e .

E) Su un piano parallelo, si dovrà inevitabilmente rafforzare la preparazione, sugli aspetti eco- nomici collegati all'impiego delle macchine utensili. Ad un livello più elevato, stanno. gli st u di della programmazione lineare, della ricerca operativa, delle misurazio- ni econometriche. Gli ingegneri della produzione impareranno a dedurne i dati pratici, per commi- surar e la validità tecnica e la validità economica delle soluzioni proposte. E le imprese, a propria volta, si renderanno con to che è ormai impossibile scin der e i due problemi; la scelta avverrà in ogni caso a ragion veduta, con piena cognizione delle cons e gu en - ze sia tecniche si a economiche, perchè effettuatesu ll a base di pre-.

visioni e di dati accertabili.

È questo, in ordine di tempo, il più recente aspetto evolutivo nella utilizzazione delle macchine utensili; nè cer to sar à l'ultimo, nel progresso tecnologico e nello sfr u tt am en t o economico dei mez- zi meccanici , cost r u iti dall'uomo.

di lavorazione, attraverso un co- mando, il quale sos ti tu isc a il con - su e to comando manuale. Questi automatismi , pur nella varietà delle sol u zi on i, si basano su l prin- cipio della «memorùt» (organo che deve fornire predisposti se - gnali al momento opportuno), co- st i tu it a da un nastro perforato, o magnetico, il quale può trasmet- tere i «dati) (precedentemente comunicati da una calcolatrice elettronica) e guidare i movimenti della macchina.

Il punto interessante, sta nel fatto che, sos ti tu en do il nastro con altro, si può va r iar e il ciclo di la- vorazione. Pertanto la macchina universale può passare da una ad altra lavorazione. Il vantaggio pre- cipuo è il seguente: la limitazione più se r ia della macchina univer- sale, nella velocità di funziona- mento, è costituita dai tempi di reazione dell'operatore, il quale non può fornire le indicazioni ed i comandi, con velocità pari a quella impiegata dalla macchina per eseguirli; orbene, il nastro, con le sue possibilità, ovvia a questo inconveniente, rendendo più elevata la produzione della macchina universale. Mentre su tale tipo di macchina si conducono in Europa interessanti studi e prove, negli Stati Uniti vi sono già numerose fabbriche, in cui interi reparti son o attrezzati con le macchine universali ora descrit- te (particolarmente nelle industrie aeronautiche e missilistiche).

D) Ciò porta a~ una ulteriore considerazione. Le recenti st a ti- stich e stan n o ad attestare una netta preferenza, nei nuovi iscritti' alle Facoltà di Ingegneria, per le specializzazioni elettrico-elettroni- che, mentre in proporzione, si va riducendo il numero degli inge- gneri meccanici. La preferenza è certo determinata dalla attrazione, esercitata sull'opinione pubblica, via, è di peso essenziale l'utilizza-

zione degli automatismi anche in unità semplici di macchine uten- sili, con l'ausilio di comandi elet- tronici, o di altro tipo. Ciò si ri- verbera sia sulla qualità e su lla precisione dei pezzi fabbricati, sia sulla accessibilità finanziaria, per·

gli acquisti, anche nelle medie, oltre che nelle grandi industrie.

Ove si tenga conto che, soprattutto in Ita l ia , il parco delle'm e die in- dustrie è il più vasto,'b~n si in- tuisce quali importanti riflessi economici rivesta questa prospet- tiva, e.quale 'm a ggiore ampiezza di conseguenze sociali nella tra- sformazione della manodopera possa determinare.

C) Ricerche ed applicazioni tec- niche sulle macchine utensili si articolano .in due direzioni, con esigenze molto differenti. La pri- ma, rigua rda le macchine uten sil i, destinate alla produzione a ciclo continuo . In altre parole, son o le macchine che, nel loro insieme lungo un a linea unica, sono pro- gettate e costruite in modo da consentire d'immettere ad una estremità della linea il materiale' greggio, il quale esce allestremità opposta come prodotto finito e montato, attraverso numerosi pas- saggi completamente (o quasi) auto matici . Ciò si verifica solo nella produzione in grande serie.

Il secondo genere, è quello normalmente definito «macchine utensili universali », destinate alla produzione non di serie, ossia per piccoli lotti. Va infatti osservato che la produzione di piccoli lotti è ineliminabile . Non di tutti i .pezzi è necessario disporre in grand issime quantità; per fare un esempio, nelle industrie aero- nautiche sono numerosi i partico- lari, da fabbricarein piccoli quan - titativi. A tal fine, bisogna di- sporre di macchine universali, in grado di procedere alle varie fasi

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ArTI E RASSEGNA TECNICA DELLASOCIETÀ INGEGNERIE ARCHITETTIIN TORINO- NUOVA SERIE - A. 14 -N. 2 - FEBBRAIO 1960 ArTI E RASSEGNATECNIC ADELLA SOCIETÀINGEGNERI E ARCHITETTIIN TORINO - NUOVA SERIE- A. 14 - N. 2- FEBBRAIO 1960

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(4)

Fig. 3 bis - Vista panoramica del reparto saldatori.

In gener a le per le sal d a t u re principali e ordinarie viene ap- plicata la tecnica della così detta

«ripresa al vertice », tecnic7 che garantisce la miglior qualità del giunto in quanto viene asportata mediante sca l p ella tura la parte della sal d at u r a in cui più Iacil- mente si possono avere dei di- fetti, prima di depositare la pas- sa t a di ripresa. Per poter appli- care tale procedimento è logica- mente nece ssario prevedere dei giunti acce ssibili da ambo i lati, e cu r a r e in modo particolare gli incroci dei cordoni prevedendo

Fig. 4 - Motore sperimen ta le 902 S - 2650 CV per cilindro a 127 giri/min.

derevol] solleci t a zion i dinamiche oppure a sole soll ec i taz io n i st a - tiche, alle quali si richiede un'as- sol u ta garanzia di sic u re zza, sal - dature ordinarieso gge tt e a discre- te solleci ta zio n ist a tic h e e, oppure,

il modest e so ll e c ita zio n i dinami- ch e, sa l d a tu r e sec o n d ar ie solle ci- tate so lo sta tic a men t e con tensioni normali limitate.

La differenza sos ta n ziale di tali giunti st a nella funzione a cui so n o destinati , funzione implicita gi à nella loro stess a denomina- zione e ch e comporta un diffe- rente metodo di esecuzione.

Tipi di saldature.

Dal punto di vista nomenclativo e progettativo i gi u n ti vengono da noi su d d iv is i in sa l d a tu r e princi- pali o di forza, so gge tt e a consi- mm - 1300 CV a 1000 gir i/m in .) montati su lle locomotive diesel- ele tt r ic he dell e ferrovie italiane in se rv iz io nella zona di Taranto e Potenza e di cu i è in co rso la cos t r u z io ne di un lotto di 60 mo- tori per altrettante nuove loco- motive , i motori tipo 3012 RSS (12 cilin d r i a V di 0 300 mm. - 4200 CV a 900 gir i/m in .) per la Marina Militare Italiana ed altri ancora.

Nel seco n do gr u p p o meritano particolare cita zione il motore 7512 S (fig. 3) (12 cil in d r i di

o

750 rnm, - 14.000 CV a 130

giri/min.) montato su lla M/c

«Sìcilmotor o recentemente en- trata in ser vi zio per la Soc. Sicil- naviglio, il motore tipo 909 S (9 cil in d r i di 0 900 mm . - 19.000 CV a 122 giri/min.) ora in corso di costruzione; tale ultima classe di motori vanta le massime di- mensioni finora realizzate dalla Fiat e rappre senta l'ultima evo - luzione nel progr esso della co- str u zion e di motori diesel a 2 tempi di gr a n de diametro: a ti.

tolo sp e r imen ta le è st a to proget- tato e costruito Wl motore bicilin- drico, tuttora funzionante nella nostra Sala Prove, su l quale son o st a te co n d otte le prove prelimi- nari e di messa a punto prima di mettere in produzione il tipo co n 900 mrn, di alesaggio (motore 902 S con 2 ci lin d r i di 0 900 mm.

potenza max alle prove 2650 CV per cil in d r o a 127 giri/min.) (fig. 4).

È sopra tutto per la realizzazio- ne delle st r u tt u re sal d a te dei mo- tori predetti ch e alla Grandi Mo- tori è st a to potenziato e moderniz- zato il reparto sal d a tu r a con l'in- troduzione di relativamente re- ce n t i procedimenti di sal da tu r a quali la sal d a tau r a automatica e sem iautomatica ad arco so m m e r - so e lo sv il u p p o del tradizionale procedimento di sal d a tu r a ad arco manuale co n l'adozione di adatti posizionatori.

Tipi di motori Fica con strutture saldate.

Alla Fiat Grandi Motori so n o sta t i costruiti in passato diversi tipi di motori co n st r u tt u re fisse sa ld a te, co m e del resto so n o in corso di produzione ora motori co n tale particolarità cos t r u ttiva sia nel campo dei motori a 4 tempi co m e nel cam p o dei motor'i lenti a 2 tempi.

In particolare ricordiamo nel primo gruppo i recenti motori tipo 288 ES (fig. l) (8 ci li n d r i in linea di 0 280 mm - 1000 CV a 750 giri/min.) di cui ne son o st a t i costruiti fino a oggi cir ca 300 ese m p la r i destinati alle ferrovie Argentine, i motori tipo 2312 SF (fig. 2) (12 cilindri a V di 0 230 Si tenga poi presente ch e la mag- gio r <l zio ne del 40

%

sce n de al va- lore approssimato del 14

%

qua- lora si co ns i der i anche ilcos to dei modelli per la fusione , ammortiz- zandolo su i 5 tronchi basamento di cu i è formato il motore ; co me noto i l cos to dei modelli in le- gn o è assai elev at o (circa 5 mi- lioni per il modello relativo al tronco basamento esa m in a to) ed intervi ene in misura più o meno sens ib ile. seco n d o il quantitativo d i pezzi da cos t r u ire, a variare il cos to totale del manufatto dal 40

% -

cas o in cu i non si con- side r a il cos to del modello - al 15

%

cas o in cu i si co ns i de r a il cos t o del modello ammortizzato su un sol o motore.

- 13,8

%

Si tenga presente che tale va- lore rappresenta praticamente un caso limite dato che il tronco basamento è uno dei particolari più importanti, più pesanti e di maggior mole formanti il motore diesel e richiede una accuratezza di esecuzione e di controllo vera- mente notevole.

costo ore di lavorazione comprese le ore di sal - datura che rappresenta- no il 73,5

%

delle ore

totali di lavorazione: + 82

%

costo totale del finito:

+

40

%

costo materiale greggio:

Fig. 3 - Mot ore751 2 S - 14.000 CV a 130 giri/min.

Fig. 2 - Mot or e 2312SF - 1300CV a 1000giri/min.

Si tenga pure presente che l'e- levato costo delle st r u ttu r e sal d a t e per motori diesel deriva princi- palmente dalle alte qualità che vengono richieste alle sal d a tu r e principali e che si possono otte- nere e garantire sol o con tecniche particolari, più costose per le ine- vitabilmente più complicate se - quenze da adottare, e con con- trolli diffusi dei cordoni di sa l - datura.

Citiamo ad esempio nuovamen- te il tronco basamento già descrit- to a proposito dell'elemento peso;

per i l basamento in lamiera ri- sp e tt o al basamento fuso si ha~no i se gu e n t i valori percentuali del costo:

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ATTIE RASSEG NATECNICA DELLA SOCIETÀ INGEGNERI E ARCHITETTIIN TORINO- NUO VASERIE - A. 14 - N.2 - FEBBRAIO 1960 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ ING EG NERI E ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SE RI E - A. 14 - N.2- FEBBR AIO 1960

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(5)

che essa_è_ qu~l!a di più vel oce esec u zione .

Per realizzare quanto so p r a veng on o impiegati dei posiziona- tori da noi appositamente cost r u i- ti, con i quali siam o in grado di ridurre tutte le sal dat u r e prm- cip al i e la maggior parte di quelle ordinarie a delle sal da tu r e in piano orizzontale.

Nell e fotografie n. 7 e 8 son o visibili alcuni di questi posiziona- tori, fra i quali degni di nota quelli per la sal da tu ra dei basa- menti e incastellature dei motori a 4 tempi, la cu i complessità e dimensioni raggiungono limiti ve- ramente ragguardevoli pur con un peso relativamente limitato.

Come si vede si tratta di caval - letti di soste gn o muniti di perni , intorno ai quali può essere ruo- tato il pezzo da sa l d are, e a loro

s

, T

Fig. Il - Impianto perla saldatura automatica ad arco sommerso.

Fig. IO - Maschera per punta tura lamie re e tra verse per incaste lla - tur a moto2312 SF.

Sald atu ra manuale.

nuti ad osserv a re e svol ge man- sion i di sorv e gli an za approvando i'p;ogetti , i procedimenti e le mo- dalit à di sal dat u r a, cont r oll an do i materiali , esaminando le opera- zioni principali della se q uen za oper a tiv a, con t r ollan do i giunti sal dat i.

Come più so p r a detto, i proce- dimenti adottati son o la sal da t u r a elettrica ad arco manuale e la sal da t u r a ele ttr ic a ad arco som - merso sia essa automatica ch e se- miautomatica.

Molto importante per la sal d a - tura manuale è la possibilità che la stess a sia ese gu ita in piano oriz- zontale: questo per facilitarne la esec u zione e favorirne la buona qualità oltre ben inteso al fatto

Fig. 9 - Maschera per puntatura lamiere e traverse per basamento moto288 ES.

Tronco di basa ment o per motore tipo909 S in fase di puntatura.

Il basamento è forma to da tra versoni in acciaio fuso e da pareti inlami era di20 e 50 mm.in Aq. 42 S ed SS.

In primo piano un basamento per motore 288 ES in fase di rad- drizza tu ra mediante caldedopo la saldaturaè prima della ricottura.

materiale di quest e e del mater-ia- le d'apporto , non desta alcuna preoccupazione.

Parlando di materiale d'apporto è bene ch ia r ir e ch e vengono im- piegati solo elettrodi rivestiti del VO gr u p p o NUF E sia basi ci ch e acidi e fili e flussi approvati dai Registri Nava li e Istituti di Clas- sifica .

Le st r u tt u r e di cu i stiam o par- lando son o infatti in massima parte per motori alla cu i sorv e - glianza di cost r u zione è preposto uno o più Registri di Classifi ca quale il Re gistro Italiano Nav ale, Lloyd' s Register, American Bu- reau of Shipping, Bureau Veritas, Nors k e Veritas, oppure un ente di controllo quali Marina Militare Italiana e Ferrovie Stato; ciasc u - no di questi Enti ha propri rego- lamenti ch e i cos t r u tt or i son o te- come si vede analisi quanto mai

sod dis face n te e che, dati'i limitati giu n ti che si esegu on o fra questi particol ari e le lamiere , nonch è tenuto con to dell 'alta qualità del zrone di macchina con sp all a da l a 4 mm, e luce fino a 3 mm.

Interessante è notare che gl i spesso r i dei particolari da unire sono var iab il iss imi e van no dai 6...;-8 mrn, ai 55...;-60 mm.: ciò com po r ta una maggior accu ra te z- za in fa se di esecuz io ne e la scelta di op po rt u ne seq uen ze di sal da- tura ad evita re eccessive deforma- ZIOnI.

iUate rinli base e d'apporto.

Gli elemen ti che formano le strutt u re principali fisse quali ha- samen ti, inc as te lla tu re e mon- tanti, sono cos tr u i ti essenz ia l men - te in lamiera , in union e ad altri ele men ti in acciaio fuso o sta rn - pat o ; i materiali impiegati son o : per le lamiere l'acciaio Aq. 42S fino a 20...;-25 mm. di spesso re e l' Aq. 42SS oltre i 20...;-25 mm:; per i fusi e gli sta m p a ti l'acci aio Aq . 42 ed Aq . 45.

Come si vede, si impie gano per le lamiere mat eriali di ele vata qualità in cu i la percentuale di car b onio è con te nu ta en t r o 0,18

%

e le impurezze (S+P) entro 0,09 ...;-0,07

%'

Per il materiale Aq . 42 e Aq. 45 impie gat o per le fusioni e gli sta m p ati l'a nal is i ch imica è mediamente la segu en te :

C=0,13

%

Si=0,27

%

Mn=0,73

%

Cr=0, 3

%

Ni=0,4

%

S= 0,02

%

P=0,02

%

~

Fig.8 - Posiziona tore per saldatura incastellatura motore 2312 SF.

raggIO 1Il morlo da asp ortare con sic u re zza tutta la parte 'd i sal da - tura penetrata attraverso la luce (va r iab i le fino a un max di 3 mm.) prevista dai va r i tipi di preparazion e dei lembi. Il lavoro vie ne svolto in una apposita zona

•circosc r itt a e su d d iv isa da idonee prot ezi oni in ret e met allica ad evi ta re proiezioni pericolose dei frammenti scal pellat i.

Alle sa l d at u re secon da r ie invece è in genere richiesta solo una buo- na qualità, anch e se non assoluta- mente gar a n ti ta, trattandosi di giu n zion i non di forza ma di col - le gamento di cor n ici, sq u a d re tte, mensole ecc., per cu i non vie ne applicata la ripresa al ver tice .

Come preparazione dei lembi da sald a re ven gon o adottati se- con do la nece ssità i var i tipi uni- vers alme n te noti, quali le prepa- razioni a X sim met r ico e dissim- metrico , a U e a doppio U, a V ecc. ottenut e mediante taglio alla fiamma ossia cetilenica e lavora-

Fig. 6 - Utensile ad unghietta per scalpella tur a .

Fig. 7 - Posizionatore per saldatura basamento motore 288 ES.

Fig.5 - Scal pellatur a per ripresaal vertice .

nell'elemento st r u tt u ra lmen te me- no importante delle aperture, o lunette di passa ggio , ad arco di cerc h io in modo che il co r d one p iù importante possa proseguire con tin u o, sen za interruzion e.

Vengono impiegati scal p elli pneumatici (figg. 5·6) con uten- si li ad unghietta di 3...;- 4 mm. di

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ATTI E RASSEGNATEC~ICADELLA SOCIETÀ INGEGNERI E ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - A.14 -N. 2 - FEBBRAIO 1960 ATrIE RASSE G NA TECNICA DE LLA SOCIETAIN GE G N E RI E ARCHITETrIIN TORINO - NUOVA SERIE- A. 14 - N. 2 - FEBBRA IO 1960

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(6)

Fig. 12 - Saldatura semiautomatica ad arco sommerso.

Controllodelle st ruttu re sald ate .

a) co n tr oll o di approvazione da parte de gli En t i di Class ific a su l progetto ;

b) Co n tr oll o del materiale base impie gato (lamiere , pezzi fusi o sta m p a ti) mediante prove per l'accertamento delle ca r atte - ristiche me ccanich e , e prove di sal d a tu r a ;

c) Co n t r oll o dei materiali di apporto quali ele tt ro d i, fili e flussi;

d) Approvazion e dei procedi- menti speci al i di sal d a tu r a me- diante l' ese cuzione di provini per la determinazione dei parametri più co n facen ti ;

e) Approvazione della mano d'opera impie gata mediante con - trolli biennali dei sal dator i attra- verso esa m i di sal d a tu re esegu ite in diverse posizioni su provini , e co n tr oll o co n t in u o nel tempo me- Parland o di sa l d a tu ra all'arco ele tt r ico di stru tt u re per motori diesel e tenend o pre sente la no- tevol e im po r t a n za che quest e ri- vestono nella st r u tt u ra stessa, so - pr atutt o per quanto riguarda le sa lda t u re principali o di forza, non possiamo fare a meno di ri- cor da re la ne cessità di uno strett o con t ro llo dei gi u n ti, con tr oll o che si esp lica in va r i modi durante le molteplici fasi attraverso cu i si passa per arrivare dal progetto alla realizzazione del gi u n t o .

A titolo di ci ta zio ne ricordia- mo :

18

30 circa 35 25 30 circa

40 35

Velocità cm/min.

230 480 500

230 500 500 Ampere Parametri di esecuz ione Parametri di esecuzione

Velocità Ampere cm/min.

30 38 38

38 38 38 Vo1ts Vo1ts

tanto va li de e va r ia te in funzione dell e ca r a tte r is t iche del macchina- rio a disposizione , del numero più o meno gr a n de di pezzi formanti il lotto da cost r u ire, della mano d'opera disponibile , ecc.: ogni officina ha le sue ca r atte r is t ic he e le sue ne cessità ed a quest edevono adattarsi le tecniche lavorative.

Preparazione dei lembi

Preparazione dei lembi Basico 0 4

o 1,98

o 3,97

o 3,97 Tipo di filo

o elettrodo

Basico 0 4 Basico 0 5

o 1,98

o

3,97

o 3,97 Tipo di filo

o elettrodo N. passate

N. passate la manuale

2a e 3a semiautomatica 4a automatica 5a automatica

la manuale 2a manuale 3a serniautomatica 4a automatica 5a automutica Schizzo del giunto Schizzo del giunto

b) Montanti per motori tipo 909: gi u n to per union e nervature pr inci pali ai tubi passa col onne,

Sal da tura manuale ed automatica accessib ile da ambo i lati.

c) Montanti per motori tipo 909: gi unt o per unione lamiere laterali al tubo passa col onne.

Sa l da tu r a manuale ed automa tica accessibile da un sol o lato.

A conc lus io ne di questi dati pratici , alla cu i det erminazione si è arrivati tramite la coll a b o r a - zio ne tra l'Offi cina ed i Ser v izi di Pro gett atura , è bene pre ci sare che que sti va lgo n o lo gi cament e per le particol ari nostre esigen ze e che cer t a men te si potrebbero st u d ia re altre tabelle di re golazione altret-

Saldatura dall'esterno

Alcuni esem pi di giu n t i sald ati.

Esa m ina ti così bre vemente procedimenti ed il macchi nario di sa ld at u ra impie gati per giun ti su st r u ttu r e di motori diesel in ge- nere , espo r remo nel detta gli o al - cu n i di que sti giu n ti, i più in te - ressanti , ri portando per ciascu no di essi il ti po d i preparazi one e le seq uen ze di sa ld a tu r a adottati nonchè i pa rametri stess i di sal - datura.

a) Inca st ellatura motori tipo 288 ES : gi u n to lon gitudinale del piastrone su per io re co n la fian- ca ta .

Sa l d a tu r a in più passate di cu i quelle dall'intern o manuali con ele tt r o d o basi co di 3,25 mm , la prima, acid o di 5 mm. la succes - siv a, sca l pe ll a tura dall' e st erno , una passata manuale dall' est erno con ele tt r o do basico su lla zona sca lpell a t a e riempimento delcia n - frino manualment e co n ele ttr o d i acidi o automati cam ente .

cia le peri quali anchevale quanto detto a proposito de gli ele ttrodi circ a l' alta qualità e le approva- zioni a cu i sono soggett i da parte de gli En ti di Class ifica .

Tutte le appare cchiature pre- dette vengono pure usate per 1'e- secu z io ne di altr i gi un t i su pa r ti- cola r i va r i, quali cor p i cil in dric i pe r serb a to i, tron chi tuba zi oni di sca r ico e aspi ra z ione , co p pe olio, giu n z io n i di testa di lamiere , ecc.

Scalpellatura

2}

I , ,' \ )iX~

la passata dall' in terno - manuale con elettrodo basico 0 3,25 mm. - 2a passata dall'interno - manuale con elettrodo acido 0 .5mm, - Scalpellatura al vertice

- 3a passata dall'esterno - manuale con elettrodo basico 0 4 mrn, - 4a passata dall'esterno - manuale con elettrodo acido 0 5 mrn,

- 5a passata dall'es terno - automatica con filo0 3,97 mm, -39 Vo1t- 480 Amp ,- 20 cm/min.

Preparazione e saldatura dall'interno

~

st a mento del ca r rello e quindi di tutta la ma cchina su lle ro ta ie .

Le macchine sem ia u tom a t ic he (fig. 12) son o inve ce del tipo por- tatile e cons ist o n o in una unità in cu i son o raccolti l'aspo del filo , il me ccanismo di ava n za men to del

~lo, gl i str u men t i ed appare cchi di re golazione e con trollo; l'uni- tà può ricev ere la co r ren te di sa l - datura da qualsiasi sal d a tr ice e il movimento di sp ost a men t o del filo ele tt r o do vien e impre sso manual- mente dall ' operat ore , tramite una impugnatura alla estrem it à di una gu a in a passa ca vi di lungh ez- za di ci rc a 3 metri do ve pure è sis te m a to l'imbuto in cu i viene ca r ic a to il flus so.

È appunto il fatto di non essere vincol a ti ad alcun movimento di traslazione me ccanizzato che per- mette , co n questo sis tem a, di ese- gu ire giu n z io n i anch e non retti- line e , me glio ancora direi , di tipo mist o e di lungh ezza limitata, tali da non rendere co ns ig l iabile l'im- pie go delle test e automatiche a ca us a del co ns eg uen te più co m - plesso piazzamento dei pezzi da sa l da re, olt re ben inteso alle mag- giori possibilità di acce sso dato le minori dimensioni e maggior mane gge volezza dell e impugnatu- re al co n fr o n to delle test e auto- matich e.

Per quanto riguarda i fili elet- trodi ed i flussi impie gati , questi son o materiali a tutti ben noti, di normale reperiment o co m mer - L'adozione del procedimento di

sa l d a t u r a ad arco som mers o data ormai da qualch e anno, ed è sta to applicato prima nella forma au- tomatica e poi , a seguito dei ri- su lt a t i favorevoli ottenuti e della messa in co m merc i o di macchine perfezionate , anche nella forma sem ia u t om a t ica .

L'impianto automatico installa- to alla Grandi Motori co ns is te in una testa sa l d a n te LIN COLN (fi- gura 11) montata all' estremità di un bracci o mobile ed or ie n tab ile intorno ad una co lon n a, essa pure dotata di movimento di traslazio- ne esse n d o sis te m a t a su un ca rrel - lo su rotaie. I 2 co n ve r t i to r i ro- tanti da 900 Am per e ca d u n o, do- tati di doppia re golazione , so n o montati anch ' essi su l ca r rell o pre- detto e ricevono co r ren te dalla rete di distribuzione attraverso un co n ta tto st r isc ia n te disposto al di so tt o del piano pavimento: ciò in quanto il ca r re llo può co m p iere una corsa di 15 metri.

L'aspo per il filo, il co n ten i to r e del flusso ed i me ccanismi di re- golazione e co n tr oll o della te sta sal da n te son o montati su l braccio mobile; ne co nsegu e ch e per ese- guire sal d a tu re in direzione per- pendicolare alle rotaie il moto di avanzamento alla te sta è dato dal- lo sp os t a men to del braccio , meno. tre per sa l d a tu re '~n sens o paral- lelo alle rotaie il moto di avanz~­

mento alla te sta è dato dallo sp o - Saldatura automatica e semiauta-

matica,

volta inclinabili seco n do posizio- ni prefi ssate.

Peri particolari di minor mole , o il cu i quantitativo in cos t r u - zio ne non gius t ifich i l'adozi one di specifici posizionatori , vengo n o impiegati i tipi co r ren t i a tavola orientabile in ogni direzione , co n portata va ri ab ile fino al massimo di 15tonno

Altri attrez zi interessanti son o le maschere per la punta tura, masch ere accuratamente cos t r u ite e che garantiscono la esa tt a posi- zione reciproca dei pezzi da unire

(figg. 9-10).

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ATII E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETA INGEGNERI E ARCH ITETTI IN TORINO- NUOVA SERIE - A. 14 - N. 2 - FEBBRAIO 1960 ATTI E RASSEGNA TECNICADE L L A SOCIETA INGEGNERI E ARCHITETTI IN TOHINO - NUOVA SERIE - A. 14- N. 2 - FEBBRAIO 1960

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