• Non ci sono risultati.

LE STRATEGIE DI GOVERNANCE: IL RUOLO DEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE E DEI CONSIGLI DI FAMIGLIA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "LE STRATEGIE DI GOVERNANCE: IL RUOLO DEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE E DEI CONSIGLI DI FAMIGLIA"

Copied!
26
0
0

Testo completo

(1)

© Cattedra “AIdAF – Alberto Falck” di Strategia delle Aziende Familiari

LE STRATEGIE DI GOVERNANCE: IL RUOLO

DEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE E DEI

CONSIGLI DI FAMIGLIA

(2)

1. Il caso Alfa

2. Le dimensioni della governance nelle imprese familiari: livelli, linee di evoluzione e sfide

3. Alcuni approfondimenti:

3.a) I CdA delle società operative;

3.b) I CdA delle holding;

3.c) L’assemblea dei soci;

3.d) Il consiglio di famiglia.

TEMI TRATTATI

(3)

 Padre, madre e quattro figli, di cui tre sposati

 6 Familiari = 6 soci di quarta e quinta generazione

 Padre Presidente, due figli co-AD, altri due figli non attivi in azienda

 40 milioni di fatturato

 Leader internazionale di segmento

1. Il caso Alfa

(4)

Familiari

consanguinei e non

Consiglieri (5

familiari + due esterni), sindaci

Consiglieri familiari e non, con manager di I linea invitati a seconda del tema affrontato

Ogni 6-8 mesi

Ogni 4 mesi

Ogni mese

Consiglio di famiglia

CdA

Comitato strategico

1. Il caso Alfa (segue)

(5)

 L’andamento di ALFA ( a cura dell’AD)

 Gli investimenti finanziari

 La gestione delle case familiari

 Il libro del centenario di ALFA

 Le iniziative benefiche

 ….

L’agenda del CdF

1. Il caso Alfa (segue)

(6)

L’impresa/Il gruppo La proprietà La famiglia Nelle imprese familiari, la governance si articola su più livelli

(con qualche sovrapposizione)

2. Le dimensioni della governance nelle imprese familiari.

I livelli

L’assemblea dei soci

Il consiglio della holding

Il P e/o l’AD della holding

Comitati informali

Il CdA delle società operative

Comitati esecutivi formali o informali

Il CdA della

holding/l’assemblea dei soci

Il consiglio – comitato - riunioni di famiglia

(7)

L’evoluzione dei sistemi di governance segue varie direttrici, quali:

 la strutturazione crescente degli organi e dei processi decisionali e di comunicazione al crescere delle dimensioni e del numero di soci familiari. Permangono, comunque, organi sia formali che informali;

 l’enucleazione autonoma degli organi e dei processi proprietari e familiari, al crescere dei soci familiari;

 la (cauta !) apertura a terzi;

 il coinvolgimento e la crescita dei familiari a diversi livelli.

2. Le dimensioni della governance nelle imprese familiari.

Le linee di evoluzione

(8)

La “dignità autonoma” rispetto al management

La prospettiva sistemica

La dicotomia controllo - supporto

La dicotomia informalità - organizzazione

L’autorevolezza proprietaria

2. Le dimensioni della governance nelle imprese familiari.

Le sfide

(9)

Il CdA della società operativa per legge deve:

nominare l’Amministratore Delegato e il management aziendale, definirne i poteri e le retribuzioni e verificarne l’operato (salvi i casi in cui la nomina sia di competenza dell’assemblea);

approvare le scelte strategiche aziendali, i piani e i programmi e verificarne periodicamente la realizzazione;

preparare le proposte da sottoporre all’Assemblea dei Soci / al CdA della holding in merito alle strategie, al progetto di bilancio e di distribuzione degli utili d’esercizio e a tutte le altre questioni di sua competenza;

adempiere ad ogni altro obbligo previsto dalle norme di legge o statutarie.

3. a). Il CdA a livello di società operativa

(10)

Al di là dei compiti legali, pure fondamentali, un consiglio ben funzionante può favorire:

la gestione strategica;

il bilanciamento della visione dell’imprenditore;

l’apporto di nuove competenze (in caso di CdA aperti a esterni);

la gestione dei rapporti tra i soci gestori;

il controllo dell’operato del management in rappresentanza della proprietà;

la gestione dei rapporti tra soci gestori e soci non gestori;

il ricambio generazionale;

il rafforzamento della reputazione della famiglia proprietaria.

3. a). I benefici di un CdA ben funzionante

(11)

Questi benefici sono particolarmente critici quando:

l’azienda cresce e il sistema competitivo cambia;

la struttura aziendale richiede un rafforzamento;

la complessità proprietaria aumenta;

il capo azienda invecchia;

è tempo di pianificare il ricambio generazionale;

nascono tensioni tra soci e manager (familiari e non).

3. a). I benefici di un CdA ben funzionante

(segue)

(12)

Sono temi “da consiglio di società operativa”, ad esempio:

il piano strategico a tre-cinque anni;

il budget economico, finanziario e degli investimenti;

i risultati infra-annuali e annuali (economici e competitivi);

i progetti di riassetto organizzativo;

le modalità di ingresso in nuovi mercati;

le opportunità di crescita per acquisizione e per accordi;

i progetti speciali di rilievo;

gli investimenti extra-budget;

le performance annuali dei familiari che lavorano in azienda;

le performance dei manager di prima linea;

le promozioni alle posizioni di prima linea;

….

3. a). L’agenda di un CdA di società operativa

(13)

Occorre che il CdA esprima (eventualmente, con diverse specializzazioni dei singoli):

 conoscenze specifiche sugli aspetti economico-finanziari e legali;

 conoscenza del business (o dei business) dell’impresa;

 capacità di valutazione delle persone ai fini dell'inserimento e della carriera in azienda (e, in particolare, in posizioni di responsabilità);

 esperienza di azienda, in posizioni di responsabilità;

 capacità di ascolto e di lavoro in team.

3. a). Le competenze di un CdA ben funzionante

(14)

 apportando esperienze e competenze critiche;

 favorendo l’autodisciplina del capo-azienda e del management;

 supportando i processi di gestione strategica e di managerializzazione;

 migliorando la qualità dei processi decisionali e di valutazione delle persone;

 rafforzando il network dell’impresa;

 facilitando il ricambio generazionale e contribuendo alla crescita dei giovani;

 contribuendo ad altre questioni critiche relative ai rapporti famiglia – impresa.

I consiglieri outsider (non familiari né manager) sono poco diffusi nelle imprese familiari. Si tratta, per lo più, di outsider conosciuti (affiliated).

Essi costituiscono spesso la chiave di volta per un «reale» funzionamento del CdA:

3.a). Il ruolo degli outsider

(15)

Numerosità 7-9 membri (mediamente)

Frequenza Non meno di 6 volte l’anno

Durata Mezza giornata

Calendario Stabilito tempestivamente (per alcuni incontri possono essere predefiniti anche i temi)

Agenda Scelta dei temi “da CdA” (v.oltre), considerando che il 60-70% del tempo è in genere assorbito dai primi due temi e allocando tempo sufficiente per

discussione e comunicazioni

3.a). Alcune regole di buon funzionamento di un CdA

(16)

Preparazione OdG e materiali distribuiti per tempo

Preparazione adeguata (considerando 3 ore di preparazione per ogni ora di CdA)

Gestione riunioni

Atmosfera di fiducia e ascolto, manifestando liberamente il proprio pensiero ma evitando conflitti aperti

Redazione di un verbale di ogni riunione con le decisioni prese e i compiti assegnati, da far circolare tra i consiglieri (segretario) e riprenderlo all’inizio della riunione successiva Valutazione periodica del CdA

Decisioni Attenzione alla governabilità (maggioranza semplice, qualificata per decisioni critiche)

Segretario A supporto del Presidente per organizzare le riunioni e predisporre i materiali e i verbali

3. a). Alcune regole di buon funzionamento di un CdA

(segue)

(17)

Il ruolo chiave del Presidente:

 definisce l’odg con l’amministratore delegato (o eventualmente con il segretario o altro consigliere se P e AD coincidono);

 decide i tempi della discussione;

 modera il dibattito, dà (e toglie) la parola;

 riassume il pensiero degli intervenuti;

 decide quando è opportuno passare alla decisione.

3. a). Alcune regole di buon funzionamento di un CdA

(segue)

(18)

Per molti imprenditori:

o accettare una modalità di lavoro più strutturata;

o accettare di investire sul CdA, progettandone con cura la composizione e il funzionamento e inserendo e ascoltando voci critiche;

o ritagliare, nell'operatività quotidiana, spazi adeguati per le riunioni di consiglio e per la loro preparazione;

o gestire adeguatamente il tempo a disposizione e focalizzarsi su temi “da CdA”.

Per chi ricopre più ruoli, calarsi in quello proprio del CdA e ascoltare gli stessi argomenti più volte.

Per gli outsider, mantenere un atteggiamento di critica costruttiva e di supporto al tempo stesso.

3. a). Alcune difficoltà di funzionamento di un CdA

(19)

Il CdA della holding ha il potere di svolgere i seguenti compiti di governo dell’impresa:

 approvare la proposta di bilancio da sottoporre ai soci;

 approvare le altre proposte da sottoporre ai soci (aumenti di capitale, costituzione, acquisizione e cessione di società, etc.);

 esercitare il ruolo proprietario nelle imprese controllate;

 nominare i consiglieri di amministrazione e sindaci delle società operative;

 approvare annualmente i piani e i budget del gruppo;

 verificare periodicamente i risultati del gruppo;

 adempiere ad ogni altro obbligo previsto dalle norme di legge o statutarie.

3.b). Il CdA a livello di holding e le sue responsabilità

(20)

Il CdA della holding, inoltre, può essere investito di una serie di compiti di governo della proprietà come:

 formulare gli accordi di famiglia/parasociali e le relative proposte da sottoporre ai soci familiari;

 applicare le regole concordate negli accordi;

 elaborare eventuali proposte di modifica degli accordi;

 seguire i soci (in particolare i giovani) nella formazione scolastica e nell'orientamento professionale;

 valutare l'idoneità dei giovani a lavorare nelle aziende di famiglia;

 decidere in merito alle promozioni (e in generale ai cambiamenti di mansioni), agli aumenti retributivi e all'uscita dei familiari impegnati nella gestione aziendale;

 prendere eventuali altre decisioni in tema di gestione dei rapporti famiglia-

3.b). Il CdA a livello di holding e le sue responsabilità

(segue)

(21)

Sono temi “da consiglio di holding”, ad esempio:

il bilancio (holding, operative, consolidato)

i piani e i budget (holding, operative, consolidato)

i risultati infrannuali (holding, operative, consolidato)

nomina P e AD holding e attribuzione poteri

nomina consiglieri società operative ed emolumenti

aumenti di capitale/acquisto di azioni proprie

fusioni, acquisizioni o cessioni di aziende controllate

acquisto o vendita di partecipazioni, titoli, immobili

costituzioni di nuove società controllate

i patti parasociali

l’ingresso e la carriera dei familiari

Il mix di responsabilità dipende naturalmente dal tipo di holding: familiare o industriale

3. b). L’agenda del CdA di holding

(22)

In generale, e pur sapendo che esistono diversi tipi di holding, appare critico che, singolarmente e nel loro insieme, i consiglieri possiedano i seguenti requisiti:

 una certa maturità personale;

 una adeguata rappresentatività del proprio ramo/della proprietà familiare nel suo complesso;

 una cultura generale aziendalistica e giuridica;

 conoscenze specifiche sugli aspetti economico-finanziari;

 conoscenze specifiche sulla valutazione delle persone ai fini dell'inserimento in azienda (e, in particolare, in posizioni di responsabilità);

 competenze di gestione strategica;

 conoscenza dei business delle imprese controllate (per le holding industriali);

 sensibilità e competenza sulle tematiche dei rapporti famiglia-impresa;

 capacità di ascolto e di lavoro in team.

3. c). Le competenze del CdA di una holding ben funzionante

(23)

3.b). I vantaggi e svantaggi di una holding

 Compattare la proprietà,

“blindando” il controllo

 Semplificare i processi decisionali

 Evitare ripercussioni sulla società operativa di eventuali divergenze tra i soci

 Favorire la crescita del gruppo anche con l’ingresso di soci terzi

 Usufruire di eventuali vantaggi fiscali

 Offrire eventualmente servizi comuni alle aziende del gruppo

 Uno svantaggio: il minor valore delle quote proprietarie di una holding rispetto ad una società operativa. Attenuato da tre elementi:

o minor valore comunque contenuto

o con holding minori rischi di contrasti, e quindi maggiori possibilità di crescita del valore delle quote

o “mutua assicurazione”

(24)

3.b). I vantaggi e svantaggi delle holding di ramo

 Semplificazione dei processi decisionali

 Aumento (limitato) della

capacità di indebitamento del gruppo

 Risparmi fiscali

 Conservazione dell’identità di ramo e possibilità di investimenti specifici

 Maggiore rigidità di scelte successorie

 Maggiore difficoltà di

comunicazione tra i rami

 Maggiori costi

 Maggiore complessità nei diritti di prelazione

(25)

Incontri supplementari all’assemblea annuale / pre-assemblee

Informativa per i soci “non gestori”

Sotto-gruppi per lo svolgimento di compiti particolari (bozza di patti)

Ruolo del presidente

Ruolo del segretario

Decisionali (di governo dell’impresa & della proprietà)

Informativi (per i familiari soci “non gestori” in particolare)

3.c). L’assemblea dei soci

I compiti Alcuni aspetti

strutturali

(26)

La composizione (età di ammissione, consanguinei/non consanguinei)

Sotto-gruppi per lo svolgimento di compiti particolari (carta dei valori, progetti di investimento, etc.)

Ruolo del presidente

Ruolo del segretario

Decisionali di governo della famiglia (investimenti patrimoniali extra-aziendali, iniziative filantropiche, fondazione di famiglia, family office, formazione dei giovani,..)

Informativi, per i familiari non soci (o non ancora soci) sull’impresa

Formativi dei futuri proprietari (e dei loro genitori non soci)

Assistenza ai singoli familiari qualora ne abbiano bisogno

3.d). Il consiglio di famiglia

I compiti Alcuni aspetti strutturali

Riferimenti

Documenti correlati

i Comuni del Distretto Culturale di San Lazzaro aderiscono al programma Nati per Leggere, promosso dall’Associazione Italiana Biblioteche, dall’Associazione Culturale Pediatri,

Se il bambino presenta febbre da poche ore senza sintomi specifici o condizioni generali compromesse. Quando mi devo rivolgere al Pronto

La cosa più importante che puoi fare per il tuo bambino che vomita è assicurarti che possa bere regolarmente dei liquidi, che devono essere dati a piccoli sorsi

Partenza in bus privato e tour con guida di tutta la giornata di Atene: Acropoli,Museo dell’Acropoli, Agorà, Museo dell’Agorà, Tempio di Efesto, Salita sulla

In qualità di genitore devo vigilare su mio figlio durante la permanenza in sala d’at- tesa.. Quando mio figlio termina

78/10, rilevante per la soluzione del quesito proposto, il Collegio deve richiamare in ogni caso la giurisprudenza nomofilattica (Sezione delle Autonomie,

[r]

Le calorie di questo piatto, dovute alla pre- senza di pasta e olio extra vergine di oliva, sono circa 560.. È un piatto molto equilibrato, per la pre- senza di proteine ad alto